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MessaggioInviato: 04/05/2014, 03:54 
Ad ascoltare queste cose viene da dire "ma va"? Sembrano scontate, purtroppo mi rendo conto che lo sono solo per me e altri nel forum ma la gente "comune" che non è avvezza a forum ed altro non selo immagina nemmeno che in parlamento europeo vengono mosse queste accuse.



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la prima religione nasce quando la prima scimmia, guardando il sole, dice all'altra scimmia: "LUI mi ha detto che TU devi dare A ME la tua banana. (cit.)
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MessaggioInviato: 04/05/2014, 10:39 
La maggioranza dei giornalisti Italiani dovrebbero essere processati assieme ai politici in una futura seconda Norimberga e anche le televisioni Mediaset svolvono il loro "bravo lavoro" di tenere all'oscuro le donne Italiane con i loro programmi demenziali,contrariamente a quello che va predicando il loro "patrono" Berlusconi.[:(]


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Marziano
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MessaggioInviato: 04/05/2014, 11:23 
Come si fa a non essere daccordo !!


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MessaggioInviato: 04/05/2014, 21:00 
Cita:
Wolframio ha scritto:

LA MASCHERA E' CADUTA

Se la maggiorana dei cittadini fosse a conoscenza del motto della massoneria “solve et coaugula” forse non ci troveremmo in questo stato da economia di guerra: perché i dati italiani sono quelli.
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“Solve et coaugula” ha un significato terribile e inequivocabile: sciogli e ricomponi, ovvero sostituisci al vecchio un nuovo sistema per non cambiare nulla. Dunque c’è poco da stare allegri: la democrazia ormai superata si trasforma in post-democrazia pia illusione di libertà. Avremo sì la tivù tripiatta, i telefonini di ultimissima generazione, l’hi-tech, i social network, i suv, lustrini e pajettes, ma saremo schiavi come duecento o duemila anni fa.
Non ci credete? La Grecia è lì a testimoniarlo.
Perché chi detiene il potere non se lo fa sfuggire e la democrazia vera, reale, implica il coinvolgimento dei popoli nell’esercizio delle scelte. La Svizzera ne è un esempio lampante: gli elvetici partecipano attivamente al governo del loro paese attraverso i referendum, coi quali possono interagire e persino ribaltare le decisioni del governo centrale. E questo per i potenti Ue e Usa è una scocciatura inaccettabile. Ecco perché vogliono a tutti i costi tornare al passato. Nei secoli scorsi i regnanti si appoggiavano a nobili, banchieri e grandi commercianti (e più di recente anche industriali) per governare indisturbati su moltitudini di salariati, braccianti e contadini pressoché alla fame e ne portavano via le giovani generazioni riempiendo schiere di eserciti spesso impegnati in campagne militari. Immagine

Poi con la rivoluzione francese è sembrato aprirsi un periodo nuovo che però a parte i grandi principi, mai concretizzati appieno di libertà, uguaglianza, fraternità non ha portato risultati sperati. I potenti sono rimasti potenti, i poveri diavoli sono rimasti poveri diavoli.
Solo dopo la seconda guerra mondiale abbiamo assistito ad un sensibile miglioramento della condizione dei cittadini. Suffragio universale, diritto alla salute, diritti dei lavoratori e di impresa, diritto alla scolarizzazione, libertà di informazione e espressione sono diventati pilastri della nostra epoca, ma tutte queste concessioni hanno iniziato a barcollare in quanto scomode per chi tiene in pugno il sistema: creano cittadini troppo liberi ed intraprendenti che, una volta trovata la consapevolezza della propria forza e capacità, possono diventare dei concorrenti. Bisogna perciò riportarli al nulla dal quale sono venuti.
In passato bastava scatenare una bella guerra, oggi si usano metodi più subdoli: i trattati e lo spread. Si toglie sovranità agli stati conglobandoli dentro la gabbia di un’area monetaria il cui strumento di oppressione è l’euro controllato da un ristretto numero di burocrati autonominati che con la scusa delle riforme e della globalizzazione costringe 400 milioni di abitanti a togliersi i vari diritti conquistati nel secolo scorso. E per i refrattari ai diktat di Bruxelles c’è la falce dello spread.
Globalizzazione ed euro sono figli delle stesse menti e hanno il compito di portarci via il futuro e la dignità a favore di pochi “paperoni” che giocano con le nostre esistenze. La commissione europea non a caso ha pianificato ogni cosa a misura di multinazionali e contro artigiani e piccole e medie imprese. I vari Delors, Padoa Schioppa e compagnia cantante sapevano benissimo cosa stavano facendo: sono partiti dalla moneta unica per imporre agli europei ciò che altrimenti non sarebbe mai passato.
Le crisi servivano per togliere sovranità agli stati e trasferirla a Bruxelles. Dopo aver consegnato l’Europa alle banche ed alla finanza e sostituito l’economia reale (l’industria ed agricoltura) ora sta per arrivarci sulla testa il Trattato di Libero Scambio Euroatlantico del quale in gran segreto se ne sta occupando il presidente Barroso che, mirando a divenire segretario dell’Onu, farà di tutto per accontentare gli Usa. Immagine

L’Europa verrà fagocitata dalle multinazionali americane che avranno mano libera su tutto e gli stati Ue non potranno più opporsi pena l’apertura di cause davanti al Tribunale Internazionale per questioni economiche, completamente in mano ai legali delle multinazionali stesse. Ne sa qualcosa il Canada che negli ultimi anni ha perso oltre 200 cause contro le lobbies. Il potere si riprende tutto.
Come vedete la maschera è caduta. Democrazia, libertà, giustizia ed equità sociale rimangono un miraggio. E in tutto questo un ruolo determinante ce l’ha l’informazione pilotata dagli spin-doctors, e politici allevati nei pensatoi e nelle fondazioni create da banchieri e finanzieri che ci raccontano che questo taglio ai nostri diritti è giusto. Se non ci piace tutto questo il 25 maggio prossimo abbiamo la possibilità di far capire a questa Europa che è ora di cambiare registro. Mai come ora è importante dare un segnale dato che da qui in poi se vincono ancora le forze dell’ortodossia all’euro ci aspettano decenni di miseria, sfruttamento e ingiustizia sociale. -

See more at: http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=23416#sthash.3qLGP1Zj.dpuf

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[align=right]Source: LA MASCHERA E' CADUTA - Blog d...rontediliberazionedaibanchieri [/align]



Inseriamolo anche qui..... e diffondiamo.... [:(]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 06/05/2014, 12:28 
Se proprio non volete votare 5Stelle...

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[:o)]



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Ora poi da giovedì e per quattro giovedì via alla Innocenzi ed al suo Announo...su LA7.
Con l'ovvio scopo di demolire il M5S.

Marco1971.



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MessaggioInviato: 06/05/2014, 20:58 
l'ho già cancellata fra le cose che seguo su feisbuk & tuitter [;)]


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MessaggioInviato: 06/05/2014, 22:05 
Lo metto in neretto... così si legge meglio.... [:D]

Democrazia, libertà, giustizia ed equità sociale rimangono un miraggio. E in tutto questo un ruolo determinante ce l’ha l’informazione pilotata dagli spin-doctors, e politici allevati nei pensatoi e nelle fondazioni create da banchieri e finanzieri che ci raccontano che questo taglio ai nostri diritti è giusto. Se non ci piace tutto questo il 25 maggio prossimo abbiamo la possibilità di far capire a questa Europa che è ora di cambiare registro. Mai come ora è importante dare un segnale dato che da qui in poi se vincono ancora le forze dell’ortodossia all’euro ci aspettano decenni di miseria, sfruttamento e ingiustizia sociale. -

See more at: http://www.rinascita.eu/index.php?actio ... GP1Zj.dpuf



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MessaggioInviato: 08/05/2014, 22:27 
Ecco cosa ci aspetta dopo le elezioni europee: il micidiale ERF

08 - 04 - 2014Antonio Maria Rinaldi
Mentre i candidati di tutte le compagini politiche alle prossime elezioni per il rinnovo quinquennale del Parlamento Europe già fanno a gara, con sfumature diverse, nel professarsi critici contro questa aggregazione monetaria e verso ogni cosa provenga dai palazzi di Bruxelles, gli eurocrati stanno preparando in silenzio la più micidiale delle trappole a danno dei paesi eurodotati; una sorta di punto di non ritorno nei confronti della totale abdicazione delle residue sovranità nazionali.

E’ drammatico, e nel frattempo stesso patetico per le sorti del Paese, il modo con cui molti esponenti politici italiani trattano argomenti economici pubblicamente senza averne le più che minime conoscenze tecniche e ignorando completamente i vincoli e i dettami sempre più pressanti imposti dalle regole dei Trattati sottoscritti.

DAL TRATTATO DI MAASTRICHT AL FISCAL COMPACT

Cerchiamo però di spiegarci meglio. Il “vecchio” Trattato di Maastricht, firmato nel 1992 e ribadito da quello di Lisbona entrato in vigore nel 2009, prevedevano essenzialmente la possibilità dell’indebitamento massimo del 3% rispetto al rapporto con il PIL e il contenimento del debito non oltre il 60%, sempre secondo l’indicatore della crescita. Successivamente si sono voluti irrigidire ulteriormente questi criteri di convergenza, introducendo il Trattato sulla Stabilità, meglio conosciuto come Fiscal Compact, dove veniva introdotto il principio del pareggio di bilancio, quindi la non più possibilità per uno Stato membro di ricorrere all’indebitamento, inserendo il vincolo anche nel dettame costituzionale, e una metodologia precisa e pianificata per il rientro delle eccedenze delle porzioni di debito pubblico superiori al citato 60% nel limite temporale di venti anni.

IL FISCAL COMPACT SECONDO IL PROF. GUARINO

Premesso che l’Italia è stato per ora l’unico Paese dei 25 firmatari ad averlo inserito in costituzione (art.81), ricordiamo che l’impianto del Fiscal Compact è illegittimo secondo le puntuali deduzioni del prof. Giuseppe Guarino, in quanto lo stesso testo precisa che si applica se non in contrasto con altri Trattati su cui si fonda l’Unione Europea (art.2) mentre questi ultimi specificano chiaramente che il limite dell’indebitamento è del 3% (art. 104 c di Maastricht e art.126 di Lisbona) e non lo 0% come invece recita l’art. 3, n.1, lett.a del Trattato in questione.

IL MICIDIALE, ULTERIORE, MECCANISMO AUTOMATICO

Ma la bruciante crisi economica che da più di 5 anni attanaglia l’eurozona e che ha fatto precipitare tutti i dati macroeconomici, ha indotto la Commissione Europea ad “escogitare” un micidiale ulteriore meccanismo automatico per il rispetto delle regole previste dal Fiscal Compact che altrimenti rischiavano di rimanere lettera morta se affidate solamente alle “volontà” dei rispettivi governi nazionali.

LA SORPRESINA POST ELETTORALE ESCOGITATA DA BARROSO

Pertanto, mentre per soddisfare i fabbisogni finanziari in regime di “pareggio di bilancio”, per noi tollerato al 0,5%, dovremo far ricorso solo ed esclusivamente a tagli della spesa pubblica e/o aumenti della pressione fiscale a carico delle famiglie e del sistema delle imprese che saranno in questo modo considerati a tutti gli effetti i soli “prestatori di ultima istanza” e non come in tutto il resto del mondo dove questa funzione è svolta correttamente e proficuamente dalle proprie Banche Centrali, per ottemperare lo scoglio della riduzione del debito, la Commissione guidata da Barroso ci ha riservato una bella sorpresina post elettorale. Non guasta ricordare comunque in questa sede che la spesa primaria, cioè al netto degli interessi sul debito, è già comunque inferiore alla spesa sostenuta dalla media dei Paesi dell’eurozona, essendo minore a quella di paesi come la Francia, Finlandia, Austria, Belgio, Germania e Olanda (dati ufficiali AMECO) e che pertanto il futuro reperimento di fabbisogni finanziari sarà soddisfatto con sempre maggiore ricorso alla fiscalità e circostanziando il problema della spesa a criteri qualitativi e non quantitativi.

LE VARIE INTERPRETAZIONI

Poi c’è la questione sulla data di applicazione del Fiscal Compact perché anche qui piovono interpretazioni: nei gineprai dei Regolamenti europei ne spunta uno, il 1467/97 e successivi, che ci dà una piccola mano in quanto prevede che uno Stato membro, soggetto precedentemente a una procedura per disavanzi eccessivi, soddisfa i requisiti per un triennio a decorrere dalla correzione. Pertanto, essendo stata chiusa la procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia il 29.5.13, secondo l’interpretazione della Banca d’Italia dovrebbe scattare dal 2015, perché le lancette le fa partire dal momento dell’inizio della manovra correttiva avvenuta nel 2012, mentre per il Ministero dell’Economia dal 2016, poiché considera invece la chiusura della procedura d’infrazione del maggio 2013!

QUANTO CI COSTERA’ LA STANGATA

In ogni caso se volessimo ad oggi simulare l’entità delle risorse necessarie per soddisfare la riduzione dell’eccedenza del debito così come previsto dal F.C. e tenendo conto dei dati previsionali forniti dal FMI sulla dinamica del debito e del PIL nel 2014 e 2015 nel nostro Paese, dovremmo reperire 38,4Mld di euro, ma a conti fatti potrebbero essere molti di più perché le elaborazioni che in genere fornisce il FMI sulla crescita si sono rivelate essere sempre troppo ottimistiche e non veritiere.

IL FAMIGERATO RUOLO DI UN COMITATO DI ESPERTI…

Ma in ogni caso il Fiscal Compact, almeno come lo conosciamo ora, quasi sicuramente subirà una terrificante evoluzione perché essendo la Commissione Europea conscia che in pochi riusciranno a rispettarlo, ha incaricato un Comitato di esperti di redigere un altro “pilota automatico” per il suo rispetto tecnico. Questo Comitato, composto da 11 titolati economisti europei di cui neanche uno italiano e presieduto dall’integerrima ex banchiera centrale austriaca Gertrude Trumpel-Gugerell, ha terminato i lavori a fine marzo facendo propria la proposta del German Council of Economics Expert avanzata alla fine del 2012 che prevede la costituzione di un Fondo Europeo di Redenzione, ovvero l’ERF, acronimo di European Redemption Fund. Questa proposta, su cui il sottoscritto era già sulle tracce già un anno fa, tanto da inserirla a pag.164 del saggio “Europa Kaputt” del giugno 2013, è stata presa a totale riferimento nel lavoro degli esperti incaricati da Bruxelles per ridurre coercitivamente le eccedenze di debito senza possibilità di moratorie e con modalità automatiche.

ECCO CHE COS’E’ IL FAMIGERATO ERF

Il micidiale ERF funziona essenzialmente in questo modo: tutti gli Stati aderenti conferiscono a un Fondo specifico le eccedenze delle porzioni di debito superiori al 60% del PIL e lo stesso Fondo, per finanziarsi e tramutare i titoli nazionali con quelli con garanzia comune, emetterà sul mercato dei capitali una sorta di super eurobond al cubo e avvalendosi della tripla A, concessa dalle Agenzie di rating alle emissioni della UE, potranno godere di tassi presumibilmente più bassi rispetto a quelli di molti paesi “periferici”.

GLI EFFETTI NEFASTI PER L’ITALIA

Ma siccome nessuno ti regala nulla per nulla, tantomeno i ragionieri esattori europei, in cambio viene pretesa a garanzia l’asservimento dei rispettivi asset patrimoniali nazionali, riserve valutarie e auree e parte del gettito fiscale (es. IVA). In questo modo si firmano cambiali in bianco e la riduzione del debito avverrà automaticamente con la vendita dei beni patrimoniali seguendo la logica del curatore fallimentare più orientata a soddisfare i diritti del creditore che del debitore se non si sarà in grado di versare gli importi previsti ogni anno e per vent’anni! Praticamente per noi una specie di euro Equitalia esattrice-liquidatrice o come avviene con la cessione del quinto stipendio, rimanendo però con il residuo del debito (il 60%) da onorare senza più contare sul “collaterale” patrimoniale!

LA TRISTE FINE DELLE PARTECIPAZIONI DI STATO

Le partecipazioni di ENI, Finmeccanica, Poste, ENEL ecc., beni immobiliari pubblici, riserve auree e valutarie, saranno liquidate automaticamente con il pericolo che saranno letteralmente svendute a favore dei soliti noti, per soddisfare il criterio della riduzione ventennale del debito, visto che attualmente la nostra eccedenza di debito ammonta a circa 1170 Mld., pari al 73% del PIL essendo ora al 133%.

LA TOTALE ABDICAZIONE DELLA SOVRANITA’

Inoltre in questo modo il nostro debito, anche se attualmente espresso in euro, ma di fatto valuta per noi estera in quanto non la stampiamo, almeno è ancora sotto la giurisdizione italiana, mentre con la conversione in emissioni comuni (eurobond), si tramuterebbe in giurisdizione internazionale e non più convertibile in valuta nazionale in caso di uscita poiché non più applicabile il principio di Lex Monetae previsto dagli artt.1277 e 1278 del nostro codice civile. Si tratterebbe dell’abdicazione più totale di qualsiasi residuo di sovranità e saremo depredati di tutto il nostro patrimonio pubblico. E poi per la nota massima “Moneta buona scaccia la cattiva”, il residuale di debito del 60% sul PIL, che rimarrebbe comunque in nostro carico, subirebbe un forte deprezzamento in termini di tassi pur espresso sempre in euro!

Ma possiamo star pur certi che la nostra classe politica, già fortemente deficitaria sulla conoscenza del funzionamento del Fiscal Compact nonostante l’abbia votato e inserito in Costituzione, ignora completamente cosa stiano tramando a Bruxelles e la decisione politica sull’applicazione dell’ERF, il cui iter è da scommettere inizierà un minuto dopo la chiusura delle urne il 25 maggio prossimo, li troverà totalmente impreparati.

Ma questa volta c’è in gioco il destino, il futuro e l’identità del nostro Paese e sono certo che la corretta informazione preventiva farà in modo che la coscienza dei cittadini italiani compenserà l’incapacità dimostrata fino ad ora dalla classe politica nel non comprendere l’irreversibilità di certe scelte scellerate!

[align=right]Source: Ecco cosa ci aspetta dopo le e...e: il micidiale ERF - Formiche [/align]


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Ultima modifica di Wolframio il 08/05/2014, 22:29, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 08/05/2014, 22:40 
Dopo il voto ci massacreranno...pronta la manovra correttiva

Destra e sinistra non esistono più, esistono la nazione e i globalisti. L'importante sarà votare CONTRO questa Europa.

Siamo vicini alle elezioni europee, tanto cruciali per il destino del nostro paese quanto lo fu il referendum sulla monarchia dell’immediato dopoguerra. Avete capito bene, ho detto che le prossime elezioni saranno questione vitale per l’Italia come la conosciamo oggi. E vi spiegherò il perché, non prima di aver dichiarato il mio profondo euroscetticismo di fronte a questa Europa tedesca non solidale, costruita e soprattutto fatta evolvere ad arte con la finalità di mantenere elevato il tenore di vita delle popolazioni del nord Europa, anche a danno dei paesi periferici. Naturalmente la mia parallela evoluzione da euroscetticismo ad eurofobia si tradurrà nel mio voto, di questo statene certi (i partiti con tendenza antieuropea sembrano essere, nell’ordine, certamente la Lega ed in parte Forza Italia, quest’ultima in modo meno diretto e comunque ondivago; il M5S apparentemente è antieuropeista ma purtroppo non sembra stia concretamente perseguendo tale obiettivo nonostante i proclami precedenti alle scorse elezioni, onestamente non ne capisco la ragione in quanto con più chiarezza nel messaggio euroscettico secondo chi scrive diventerebbe agevolmente il primo partito; certamente il PD è fortemente pro-Europa, e qui mi vien da dire che pur di eliminare il nemico giurato di sempre sembra pronto a svendere l’Italia ed il suo benessere storico negando qualsiasi interesse asimmetrico dell’Europa [tedesca] rispetto ai periferici in generale ed al Belpaese in particolare). Vedete di seguito i risultati delle elezioni europee dal 1979:

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Per una volta, vi prego, permettetemi di tentare di fare un minimo di proselitismo laico: come la Chiesa insegna bisogna cercare di diffondere quello in cui si crede e che si ritiene giusto, è lecito cercare di fare ragionare il prossimo cercando anche di portarlo ad avvicinarsi al proprio modo di pensare se si pensa di fare anche il suo di bene. E, al contrario della religione che necessita professione di fede, noi siamo fortunati a poter portare fatti e prove a supporto delle nostre conclusioni, tanti fatti che secondo me diventa arduo affermare che il ragionamento proposto è in malafede o anche solo scorretto. Nella mia personale accezione il voto antieuropeo non è né di destra né di sinistra – sempre che esistano ancora – ma è esclusivamente mirato alla limitazione dello strapotere di carattere economico+vessatorio della Germania nei confronti del resto d’Europa.

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Dunque, oggi l’Italia sta vivendo un momento “incantato”, con un giovane primo ministro che sembra spinto da pulsioni amichevoli e fraterne verso l’intera cittadinanza, pulsioni apparentemente mirate a creare fiducia attorno alla sua volontà di mantenere elevato il livello di vita degli italiani: da qui probabilmente la genesi del famoso aumento di 80 euro al mese per molti lavoratori dipendenti arrivando poi a promettere soldi alle partite iva, ai pensionati…. Nessuno capisce però dove si troveranno i soldi, infatti nessuno lo ha ancora chiarito. Ma i soldi non sarebbero importanti in un ambito di moneta nazionale potendo svalutare l’ipotetica lira (come fu il caso per circa 60 anni dal dopoguerra). Nè sarebbe un problema se il governo centrale europeo desse più tempo ai periferici per uscire dalla crisi, potendo ripagare il debito portandolo come da Fiscal Compact per raggiungere il 60% non in 20 ma ad esempio in 50 anni.

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Nulla di tutto questo, ora l’Europa tedesca semplicemente tace. E tace perché ha paura. La paura si chiama elezioni europee: la prossima tornata elettorale potrà fare emergere un’enorme fronda euroscettica, fin anche in grado di paralizzare il parlamento europeo. Si noti che l’unico paese che per dimensioni, per denominazione legale del proprio debito statale (tecnicamente, per la maggior parte ancora il lire, solo volendolo), per influenze culturali, economiche e politiche sarebbe in grado di deragliare il progetto europeo che tanta ricchezza ha portato al di là del Gottardo è proprio l’Italia. Si, è vero, ammettiamolo: la Germania non è stata mai così potente come oggi, probabilmente l’ultima volta che raggiunse questi livelli fu all’atto della conquista di Parigi nel 1940. I tedeschi questo lo sanno, il loro tenore di vita non solo si è mantenuto nonostante una crisi epocale ma addirittura si è elevato e non vogliono rischiare di perdere cotanto benessere, e quindi bisogna arginare l’onda euroscetticca. E tutto questo accade pur avendo le banche del nord approfittato della follia del real estate in Europa dal 2000 al 2008, i loro istituti finanziari erano pieni di titoli tossici quando scoppiò la bolla. Poi arrivò la crisi dello spread, l’Italia fu messa (ad arte) in ginocchio e ciò permise a parità di tassi europei di fare innalzare i tassi italiani ad un livello anche di quattro, cinque o sei volte quello tedesco (a seconda delle scadenze; i tassi italiani salirono, quelli tedeschi scesero). Si perché, rammentiamolo SEMPRE, dopo la cura draconiana del fratello Monti –osannato al di là delle Alpi come un maestro – la situazione economica italiana attuale è ben peggiore di quella del 2011 (pre-professore), a parità di spread BTP vs. Bund; parallelamente la Germania è riuscita a fare uscire il proprio sistema bancario dalle secche. Ossia Monti per far risollevare l’Italia non doveva fare quello che fece, rigorosissima austerity, invece doveva fare il perfetto contrario anche sfidando la Germania. Ma tant’è, bisognava salvare le banche tedesche e si è sacrificato il popolo periferico, non solo l’Italia (per inciso, mentre i tassi italiani salivano durante la crisi dello spread fino a +600 bps, quelli tedeschi scendevano, anche a livello assoluto, andando vicini allo zeroin certi casi). Dunque l’Italia ha salvato il benessere nord Europeo con la cura Monti e non viceversa!

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Ora, dopo due e passa anni di stenti l’austerity non se ne è andata, è solo in stand by assieme alle rimostranze ed ai richiami europei in vista delle elezioni europee. Oggi l’Italia sta vivendo un momento di apparente pace solo perchè è nell’occhio del ciclone: le misure renziane sono un palliativo che non risolleveranno le sorti italiche ma che comunque bisognerà ripagare. Oggi la Germania non vuole dare fiato alle trombe dell’austerity e del rientro dal debito prima di un’elezione cruciale, quella europea: per il momento vuole dare l’illusione che tutto si sia risolto!

Chiaramente, non è così: il debito italiano sfiora ad Aprile il 135% e si suppone che a fine anno si approssimerà al 140%: proprio tale livello fu una sorta di spartiacque per l’innesco della crisi greca, con successivo intervento della troika. Oggi il governo italiano, di concerto con la Germania, deve dare illusione di tranquillità e per fare questo è stato messo in aspettativa addirittura il fido Olli Rehn, il Commissario Olli, impegnato in campagna elettorale europea. Poi, dopo le elezioni, le cose riprenderanno come prima, l’austerità e soprattutto il debito dovranno essere ripagati.

Questa è una follia, da qualunque parte la si guardi. Prima di tutto il debito statale italiano era stato contratto in massima parte in lire, per cui ritengo che anche eticamente non sia corretto spingere sull’acceleratore del rimborso in euro in un momento di crisi epocale fino ad affamare la popolazione come si è fatto in Grecia. In secondo luogo l’Italia al netto del pagamento dei contributi per i vari meccanismi salvastati avrebbe oggi un deficit sul 2013 non del 3% ma dello 0.3% circa. In terzo luogo tale contributo all’ESFS et al. è servito di fatto a salvare le banche francesi e tedesche dagli effetti della bolla sub prime, non si capisce perché la quota di pagamento dei meccanismi usati appunto per salvare i sistemi finanziari degli altri paesi – che chiaramente esagerarono nelle loro speculazioni – debbano essere sobbarcati da paesi che nulla c’entrano e nessun vantaggio hanno avuto da dette speculazioni passate (questo è quello che Tremonti e Berlusconi dissero all’Europa prima dello scoppio dello scandalo del debito che, giova ricordarlo, Romano Prodi asserisce sia stato innescato da Deutsche Bank con la vendita in massa di BTP all’inizio nell’estate 2011!). E non dimentichiamo il futuro e temibilissimo European Redemption Fund, ERF, ideologicamente targato Monti.

Dunque, dopo le elezioni europee arriverà la mazzata per l’Italia ossia verranno richieste nuove tasse o misure equivalenti. In effetti la crisi dello spread ha innescato la paura nei cittadini i quali consumano poco o nulla, mettendo da parte soldi per un futuro incerto non solo nell’economia spicciola ma anche e soprattutto nei diritti dati per acquisiti (la riforma Fornero ha dimostrato chiaramente che lo Stato, un certo stato, è in grado di rimangiarsi la parola data per salvare le banche e coloro che vivono di finanza – e fin anche di rendita, guarda caso molti di questi sono membri delle famiglie che parteciparono al governo Monti, un governo composto in grossa parte da nobili o equivalenti -). Ma, lasciatemi profetizzare, quali saranno le misure richieste dall’Europa da Giugno in poi? La risposta è immediata:

- visto che l’INPS è in deficit strutturale, taglio delle pensioni e/o nazionalizzazione delle pensioni private nell’istituto di previdenza (non solo di quelle d’oro, ma anche di quelle d’argento e di bronzo, diciamo dai milleduecento euro al mese in su, o qualcosa del genere);

- visto che gli italiani hanno molta ricchezza privata e lo Stato molto debito, travasare la ricchezza per ripagare il debito, leggasi qualche forma di patrimoniale;

- maggiori tasse generalizzate, soprattutto per le fasce di reddito più benestanti (ossia per quelle che oggi spendono e che in futuro non spenderanno più, gli 80 euro concessi da Renzi vanno solo in gran parte a pagare le bollette arretrate ed i debiti dei cittadini con le banche, incentivando magari qualche consumo di mera sussistenza e NON consumi da crescita organica) [particolare attenzione alla revisione del catasto nel 2015, rischia di essere una calamità!];

- maggiore repressione fiscale sotto la bandiera della lotta all’evasione (che c’era, oggi mi sa che non c’è quasi più): lo Stato è insuperabile nel non capire che una persona dotata di normale intelletto non si imbarcherebbe mai nell’essere imprenditore sul suolo italico, MAI , visto il livello di repressione fiscale e di burocrazia (ormai l’Agenzia delle Entrate sembra autoreferente nella sua interpretazione delle leggi, tanto lei i ricorsi in Cassazione non li paga visto che le spese vengono normalmente compensate – leggasi, spesso si arriva ad una sorta di minaccia implicata al malcapitato contribuente, ossia può costare meno mettersi d’accordo con l’Agenzia che fare ricorso anche avendo ragione…, al sud questo atteggiamento lo chiamano anche in altre maniere -).

- dulcis in fundo, privatizzazione delle aziende statali. Notasi che oggi ENI, ENEL, Saipem e molte delle aziende del gruppo Finmeccanica, solo per citarne alcune, sono le vere aziende sistemiche del nostro Paese a cui gli stranieri non fanno mistero di ambire. I disinformatori ci diranno che bisogna privatizzare ma senza dirci che il capitalismo privato di grandi dimensioni in Italia ha tecnicamente fallito fatte salve rare eccezioni (ad esempio, i Benetton sembrano una di queste ma per loro è un’altra storia in quanto è facile trarre profitto da un monopolio naturale come le autostrade; di fatto i grandi imprenditori italiani assomigliano troppo spesso a grandi monopolisti, siano essi della carta stampata, della TV, dei trasporti….). Dovremmo invece pensare all’esempio della FIAT (e della famiglia a cui fa capo) che sarebbe fallita senza Chrysler, pensiamo alla galassia di De Benedetti in cui il caso Sorgenia è da manuale di distruzione di valore ed occupazione: con tutto questo riteniamo azione di buon senso (s)vendere aziende che sotto lo Stato funzionano a questi privati? O peggio, darle agli omologhi europei che a scadenza trasferiranno sedi, utili ed occupazione nel loro paese d’origine (non aspettano altro, le tasse non le devono necessariamente pagare in Italia)? Non scherziamo.

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Si consideri comunque che Renzi potrà prendersi ulteriori 9 mesi di tempo grazie al pagamento dei debiti della PPAA, in quanto tale pagamento andrà statisticamente in crescita del PIL, o con le revisioni statistiche del metodo di calcolo del PIL italiano previste per il prossimo settembre 2014 (effetto stastistico stimato di quest’ultima misura: ca. +0.4% PIL). Ma, ripeto, tale effetto sarà solo apparente/statistico e temporaneo in quanto gli eventuali soldi distribuiti ai cittadini non si tradurranno in incremento dell’attività economica/investimenti ma semplicemente andranno ad alimentare le banche che hanno anticipato per le imprese i soldi dei ritardi nel saldare i conti da parte dello Stato o in consumi di mera sussistenza! In ogni caso i nodi dovranno venire al pettine e il 2015 sarà senza dubbio cruciale! (Quando leggiamo sui giornali che ci saranno sorprese positive sul lato crescita, beh, il governo si riferisce proprio ai due fattori statistici sopra citati per rincuorare la popolazione) .

Come riferimento, si ricordi solo che la Grecia dopo 5 anni di cure da cavallo continua a da avere un debito statale stabilmente sopra il 150% (oggi è superiore al 170%!), ma con la popolazione allo stremo. Di più, al contrario di quanto accadeva cinque anni or sono il debito greco è oggi principalmente se non quasi totalmente in mano agli stranieri [leggasi, il debito estero è esploso, vedasi grafico seguente], che chiedono interessi multipli dei propri (oggi la Grecia paga il 3% sul proprio debito da EFSF – 6% fino all’anno scorso -, mentre il tasso tedesco è meno di un terzo!). Ossia se la troika arrivasse anche in Italia, fatto da non escludere, il Belpaese sarebbe tecnicamente fottuto (perdonatemi il francesismo, ma rende bene). Bella cura quella della troika e dell’UE in Grecia, direi molto simile ad una camera a gas dell’economia…

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Purtroppo ciò che rischia di accadere dopo le prossime elezioni europee è proprio quanto sopra preconizzato. Ora, ragioniamo: al momento non ci sono richiami dall’Europa solo perché la Germania e l’Europa – che trae enormi vantaggi dalla crisi e dall’euro – è spaventata dalle prossime elezioni europee. Questo dovrebbe insegnarci che bisogna tenere alta la tensione al nord del Gottardo! Ossia bisogna dare gli strumenti a Renzi per non aumentare le tasse: io penso onestamente che in modo molto scaltro il primo ministro fiorentino abbia preso tempo con Berlino con la scusa della paura per un voto euroscettico di ampia portata. Se fosse così avrebbe fatto bene! Dunque per tenere alta la tensione è NECESSARIO che ci sia un’ondata popolare contro questa Europa non solidale che non teme di affamare un paese pur di mantenere alto il livello di vita di chi comanda. E’ sempre la solita storia, c’è un padrone e c’è un servo. Se l’Italia e gli italiani non voglio diventare servi di questa Europa del nord devono, e ripeto DEVONO pensare seriamente a cosa votare nelle prossime elezioni. Per quanto mi riguarda, come detto in precedenza , mi turerò naso e gola e voterò il partito più euroscettico: quanto vorrei che tutti potessero pensare attentamente ai pro e contro del proprio voto prima di fare la croce nell’urna! Mi basterebbe questo!

Ora chiaramente mi fermo, non voglio andare oltre: i giochi sono ancora da fare, abbiamo ancora tempo ed il messaggio spero di averlo mandato, un messaggio di pericolo imminente. Si ricordi che se sbaglieremo questa volta il destino di paese libero ed economicamente indipendente dell’Italia come l’abbiamo conosciuto dalla metà dello scorso secolo rischia di essere messo definitivamente a repentaglio. Uomo avvisato mezzo salvato

Mitt Dolcino

Fonte:http://scenarieconomici.it/manifesto-per-voto-euroscettico-alle-prossime-elezioni-limportanza-vitale-per-litalia-votare-contro-questa-europa-tedesca-non-solidale/

[align=right]Source: Dopo il voto ci massacreranno....correttiva - Blog di informare [/align]



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MessaggioInviato: 10/05/2014, 20:24 
Cita:
Wolframio ha scritto:

[wbf]Dopo il voto ci massacreranno...pronta la manovra correttiva

Destra e sinistra non esistono più, esistono la nazione e i globalisti. L'importante sarà votare CONTRO questa Europa.



...e di possibilita' di scelta ne esistono a volonta.....[;)]


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MessaggioInviato: 10/05/2014, 20:38 
Il sondaggio risale al 30 aprile ed è passato completamente inosservato. Si prospetta risultato clamoroso alle Europee.

Il sondaggio risale al 30 aprile ed è passato completamente inosservato. Si prospetta risultato clamoroso alle Europee.
ROMA (WSI) - Trovo che sia stato sottovalutato questo sondaggio del 30 aprile. Lo ha fatto l'Istituto Tecnè per TgCom, ma ne ho altri simili. Al di là del dato complessivo, che comunque attesterebbe un M5S clamorosamente vicino al Pd per le prossime elezioni europee del 25 maggio (ma Ixè parla invece di un distacco di oltre 6 punti a favore del Pd), l'aspetto decisivo è la distinzione del voto per fasce di età.

Si nota come, tra i giovani under 30, il M5S risulti addirittura sopra il 47%. Anche tra i 30-44enni il M5S è altissimo (quasi al 37%). Il suo consenso resta alto anche tra i 45-64enni mentre crolla - appena sopra l'8% - tra gli over 64. Ed è proprio la fascia di over 64 che salva invece Forza Italia, NCD (che altrimenti scomparirebbe) e pure il Pd.

Di fatto Renzi, allo stato attuale, vorrebbe essere il leader dei giovani ma non va oltre il 25% mentre resta primo partito italiano grazie ai pensionati. Curioso anche il dato della Lega, salvata dai 30-64enni ma disastrosa tra i giovani (con buona pace di Salvini) e pensionati.

Comunque la si pensi, un dato è innegabile: i più giovani sono andati oltre la distinzione sinistra-destra - lo conferma anche Tsipras, che tra i giovani non va oltre l'1% - e paiono credere sempre più massicciamente nel movimento fondato da Grillo e Casaleggio. Di contro Renzi pare essere l'ultimo baluardo del sistema per opporsi al cambiamento reale: destino curioso, per un presunto rottamatore.

Posto i dati esatti perché sono oltremodo significativi. Dimostrano peraltro come anche larga parte dei tromboni del giornalismo italiano non solo non abbia capito una mazza di quanto stia accadendo, ma sia salita sul carro di Renzi per salvare anzitutto se stessa e dunque lo status quo.

http://www.wallstreetitalia.com/article ... ovani.aspx


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MessaggioInviato: 11/05/2014, 13:43 
Così l'Ue ci ruba le ricchezze

Bruxelles ha ideato un super eurobond che come copertura ipoteca tutte le ricchezze del Paese che ne fa uso. Sostieni il reportage Europa ribelle


ERF. Dietro questa apparentemente innocua sigla si cela l'arma definitiva che l'Unione Europea sta preparando per il colpo finale, il furto di tutte le nostre ricchezze e la chiave a doppia mandata per impedire la fuga dell'Italia dalla tonnara dell'Eurozona. Ogni volta che gli eurocrati immaginano qualche colpo grosso lo nascondono sotto un nome oscuro. Il MES e il Fiscal Compact vennero votati alla chetichella da un parlamento totalmente ignorante di quel che stava approvando, pungolato dall'urgenza messa da un consapevolissimo Monti.

Adesso che i buoi sono scappati i partiti fanno a gara a dissociarsi da assurdi obblighi e onerosissimi impegni già versati, tuttavia il danno è fatto e difficilmente rivedremo qualcosa degli oltre 50 miliardi impegnati a vario titolo nei fondi salvastati. Questa cifra iperbolica è una bazzecola a confronto di quanto rischiamo di giocarci con l'ERF o “European Redemption Fund” dato che si parla, per la sola Italia, di oltre mille miliardi. Vediamo di che si tratta. Per essere sicuri che la riduzione forzata del debito prevista del Fiscal Compact avvenga davvero si è inventato un meccanismo diabolico. L'idea sembra orientata alla solidarietà: consentire ai paesi europei con un debito pubblico più alto del limite del 60% del rapporto debito/pil di scaricare tutto il debito in eccesso ad un fondo comune dove possa essere mutualizzato come un super eurobond. Fin qui tutto bene, ma esiste forse ancora qualche anima candida che creda ai “favori” e alla “solidarietà” dell'attuale Unione Europea? Se esiste è bene che si svegli perchè la commissione di studio presieduta da un ex banchiere centrale austriaco, una signora dal rassicurante nome di Gertrude Trumpel-Guggerell, e che casualmente non annoverava alcun italiano tra i propri membri, ha deciso che a fronte di questo debito debbano essere poste delle garanzie reali.

Traduciamo: l'Italia scaricherebbe oltre mille miliardi di debito ma a fronte dello “scarico” occorrerà mettere a garanzia beni e oggetti di valore. L'ERF si “mangerebbe” quindi per esempio tutte le nostre riserve auree, beni immobili di pregio, le migliori partecipazioni societarie inclusi i gioielli strategici quali Eni e Finmeccanica e addirittura verrebbe alimentato con una sorta di ipoteca sui futuri introiti fiscali. A quel punto sarebbe un gioco da ragazzi portarci via tutto, basterebbe girare la “manopola” dello spread, per esempio facendo dichiarare alla BCE la propria intenzione di non garantire direttamente il debito monetizzandolo, per precipitarci nel default. A quel punto però l'ERF si incamererebbe tutte le garanzie e noi ci ritroveremmo in ginocchio: svuotati di tutti i nostri beni di valore e con ipotecate per il futuro persino le nostre tasse e le nostre pensioni.

Il piano è semplice e sembra congegnato da un usuraio della malavita: si mette in condizione la vittima di fare debiti e a quel punto ci si offre di “salvarlo” prendendosi tutto ciò che ha di valore e che era stato messo a garanzia. Peccato che nessun paese al mondo indebitato nella propria valuta abbia garanzie reali a fronte dei propri titoli: il debito pubblico è semplicemente garantito dalla propria banca centrale. Forse che l'Inghilterra a fronte dei suoi titoli ipoteca Buckingham Palace? No di certo, anche nei momenti peggiori della crisi come nel 2008, quando la fiducia verso l'economia inglese era minima, la Bank of England comprò sul mercato tutti i titoli venduti dagli investitori terrorizzati mantenendo i tassi ai minimi e consentendo il riallineamento della Sterlina. Nessun bisogno di vendersi l'oro e anzi, in teoria adesso quel debito riacquistato potrebbe essere cancellato con un tratto di penna perché presente sia all'attivo che al passivo del bilancio statale (il tesoro è debitore e la Banca Centrale è creditore, ma entrambe sono dello Stato). Capita la fregatura? Ci vogliono dare un servizio che sarebbe totalmente normale al modico prezzo di un'ipoteca su mille miliardi delle nostre ricchezze e, per aiutare il furto, ecco che il servizievole (o complice) PD sta preparando la “riforma del titolo quinto della Costituzione”: vale a dire la possibilità per lo stato di mettere le mani su tutti i beni oggi vincolati alla disponibilità degli enti locali. In pratica si vogliono mangiare l'aragosta e apprestano i ferri per ripulire la polpa anche nelle zampine. Tutto questo per cosa? Per consentire all'Eurozona di andare avanti in modo che la Germania (come ammesso ieri con incredibile candore a Ballarò dalla candidata alla presidenza della Commissione Europea Ska Keller) possa mantenere bassi i prezzi delle sue merci e continuare a venderle evitando la disoccupazione. Ce lo dicono in faccia e noi continuiamo a fare cose contrarie al nostro interesse.

Per questo le prossime elezioni Europee saranno importanti: ci sono in gioco cose fondamentali per il nostro futuro che rischiano di essere gestite da piccoli collaborazionisti. Cerchiamo di svegliarci.

[align=right]Source: Così l'Ue ci ruba le ricchezze - IlGiornale.it [/align]


Ultima modifica di Wolframio il 11/05/2014, 13:44, modificato 1 volta in totale.


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questi sono pazzi\geniali vogliono tradurre i soldi virtuali\inventati\finti del debito pubblico in beni concreti. Mica scemi loro; noi invece?



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Cita:
MaxpoweR ha scritto:

questi sono pazzi\geniali vogliono tradurre i soldi virtuali\inventati\finti del debito pubblico in beni concreti. Mica scemi loro; noi invece?



Voi invece se non riuscirete a fermarli, potreste consegnarglieli su un piatto d'oro i beni. http://www.leggilo.net/129165/banca-pig ... n-tir.html



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