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 Oggetto del messaggio: Re: EUROPA: euroscettici vs euroentusiasti
MessaggioInviato: 05/07/2018, 12:45 
Il motto degli mericani è dividi e impera! [:D]


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 Oggetto del messaggio: Re: EUROPA: euroscettici vs euroentusiasti
MessaggioInviato: 05/07/2018, 13:26 
Era il motto dei ROMANI: per questo l'Impero è durato 1000 anni! [:D]



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 Oggetto del messaggio: Re: EUROPA: euroscettici vs euroentusiasti
MessaggioInviato: 05/07/2018, 17:20 
Cita:
L’imminente crisi del debito europea

https://www.rischiocalcolato.it/2018/07 ... ropea.html



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 Oggetto del messaggio: Re: EUROPA: euroscettici vs euroentusiasti
MessaggioInviato: 06/07/2018, 13:03 
HAI CAPITO ....... [:291]


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Il primo ministro ungherese Viktor Orban vola a Berlino e incontra la cancelliera Angela Merkel. Horst Seehofer, potente ministro dell’Interno tedesco e leader della Csu, incontra Sebastian Kurz, cancelliere austriaco. Il governo tedesco mette in campo i suoi assi per cercare di limitare una crisi, quella dei migranti, che non sta soltanto distruggendo l’unione europea dall’interno, ma sta anche colpendo in maniera netta la leadership tedesca.

Berlino corre ai ripari. E lo fa partendo da accordi bilaterali con Austria e Ungheria. Non due Paesi a caso, ma quelli che potrebbero rientrare nell’orbita tedesca e che invece ne stanno scalfendo la leadership. Per motivi diversi ma strettamente legati fra di loro, Vienna e Budapest sono pedine essenziali del gioco tedesco.
Riprendere l’Europa e la sua sfera d’influenza

L’Austria rappresenta non solo uno storico partner della Germania, ma anche la porta della Germania verso l’Italia e i Balcani. Avere un patto sui migranti è essenziale. Ma le motivazioni di ordine pubblico sono anche legate a motivazioni di ordine politico. Avere un accordo con Kurz si traduce non soltanto in una tregua politica che permette a Merkel e alleati di riprendere fiato (e non a caso è Seehofer ad aver incontrato il cancelliere austriaco), ma fa anche in modo che la cancelleria tedesca ottenga un prezioso alleato nella ricostruzione di una sfera d’influenza che sembra sgretolatosi di giorno in giorno.

L’Ungheria rappresenta un problema diverso. Il Paese di Orban non confina con la Germania, ma è chiaro che le politiche di sicurezza imposte a Budapest influenzino, e notevolmente, il settore centro-orientale europeo che è il vero campo di reclutamento della Germania nel continente. È quella l’area in cui Berlino ha voluto imporre la sua sfera d’influenza sia a livello economico che a livello politico. Avere una tale frizione con l’Ungheria significa, per il governo tedesco, perdere un partner fondamentale. E Angela Merkel in questa fase non può permettersi errori: se perde quell’area resta ancora più isolata.

Orban rappresenta una spina nel fianco. È da Budapest che è iniziata quella lenta erosione del consenso nei confronti della Germania all’interno dell’Unione europea. E la questione migranti è stata il grimaldello del premier ungherese per scardinare la leadership tedesca a Bruxelles e dintorni. Ma non c’è solo questo. L’Ungheria rappresenta l’acerrimo nemico ma anche uno dei capisaldi del cosiddetto Gruppo di Visegrad.

Per Angela Merkel, riuscire ad allacciare di nuovo rapporti positivi con Viktor Orban significa provare a ricomporre la frattura con l’Est. Orban rappresenta non solo l’Ungheria, ma anche la Repubblica Ceca, la Polonia e la Slovacchia. Un gruppo in cui sembrava potesse entrare ufficialmente con l’Austria. Questo gruppo ha rappresentato per molti anni l’anti-Germania. E continua a assere la sua spina nel fianco. Ma perché non provare a ricomporre il conflitto?
Le contromosse della Merkel

A Berlino è chiaro che sono di fronte a un attacco su più livelli. Gli Stati Uniti hanno avviato una campagna d’assedio nei confronti della Germania che sta ledendo da un punto di vista economico e politico quanto costruito da Angela Merkel in questi anni. Ma adesso vogliono passare al contrattacco. E la Germania non è priva di armi.

Il contrattacco tedesco riparte proprio dal pilastro della sua politica estera: l’influenza sull’Europa centro-orientale. Visegrad e l’Austria, appunto. E se gli interessi non sono perfettamente coincidenti, come spiegato anche da Orban in conferenza stampa a Berlino, è anche vero che una guerra non interessa a nessuno. “La cancelliera e io vediamo il mondo in modo diverso, ma vogliamo collaborare e sono pronto a lavorare con lei”, ha detto il primo ministro ungherese a Berlino.

Per adesso, ricomporre le diatribe con Vienna e Budapest consegna a Berlino non solo un fronte meridionale meno caotico, ma lascia anche presagire che vi sia la volontà di ricostruire un’orbita tedesca reimpostata su interessi meno germanocentrici. E se si ricostruisce quest’orbita, la prima vittima potrebbe essere proprio l’Europa mediterranea, di cui l’Italia è simbolo e Paese più forte.
L’Italia di nuovo da sola?

Lo ha fatto capire chiaramente Seehofer, a Vienna. Il ministro tedesco ha detto di voler negoziare con Italia e Grecia un accordo sui respingimenti dei richiedenti asilo. L’accordo, a detta del leader bavarese, prevedrebbe che i migranti registrati in Italia e Grecia e che sono ammessi nei centri di transito tedeschi dovrebbero essere trasferiti di nuovo in quei due Paesi. Un accordo che invece non intaccherebbe l’Austria, visto che se arrivassero in Germania richiedenti asilo registrati in centri austriaci, la Germania non li respingerà.

Seehofer vuole iniziare le trattative con Atene e Roma il prima possibile. Ma chiaramente i presupposti non sono affatto positivi. Un accordi di tal genere non solo sarebbe impossibile da accettare per l’Italia del nuovo governo di Giuseppe Conte, ma sarebbe difficile da considerare anche per la Grecia, che non vuole diventare il campo profughi dell’Europa sudorientale. Kurz aveva proposto un vertice trilaterale con Germania e Italia. Ma per adesso l’accordo sembra difficile da raggiungere: gli interessi sono del tutto divergenti.

L’impressione è che non solo le trattative siano in salita, ma che la contromossa tedesca sia rivolta prima di tutto contro l’Italia. Siamo noi ora gli avversari di Berlino. E la benedizione di Donald Trump al nuovo governo italiano è un segnale abbastanza chiaro.

http://www.occhidellaguerra.it/merkel-orban-italia/



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 Oggetto del messaggio: Re: EUROPA: euroscettici vs euroentusiasti
MessaggioInviato: 08/07/2018, 12:50 
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I sovranisti finiranno per prendersi anche il Parlamento europeo. Se va avanti così è una prospettiva tutt' altro che irreale. E fa quasi sorridere il fatto che gli eurocritici puntino ad avere il potere a Bruxelles. Anzi fa pensare. La simulazione è stata fatta dall' Istituto Cattaneo. E si basa sulla media dei sondaggi attuali nei vari partiti dell' Unione. Vengono messi a confronto i dati del 2014, quando c' erano anche i seggi del Regno Unito, oggi esclusi per effetto della Brexit. E si suppone che i partiti mantengano l' affiliazione attuale. Cosa cambia?

Leggi anche: I poteri forti che hanno armato la magistratura. Bomba di Becchi: pur di far fuori Salvini....

I gruppi più danneggiati dal voto sarebbero il Partito popolare europeo e l' Alleanza progressista dei socialisti e democratici: «Il Ppe passerebbe dal 32 per cento dei seggi controllati attualmente nel Parlamento europeo al 25,5, con una perdita pari a 6,5 punti percentuali». Un po' meglio va alla sinistra. Anche se in Italia abbiamo il caso del tracollo del Pd, passato dal 40 per cento delle Europee 2014 al 18 delle Politiche dello scorso marzo, altrove, in Europa, la gauche si difende meglio: «Per il gruppo dei S&D si osserva uno scarto negativo di 4,5 punti, passando dal 24,9 dei seggi attuali a una previsione pari al 20,4».
L' Istituto Cattaneo vede difficile l' ipotesi di una riedizione della "grande coalizione" dopo il voto del maggio 2019. Diventerebbe necessario il sostegno del gruppo dei liberali. Ma non è sicuro che possa bastare.

CHI SALE - Chi cresce allora? Come in Italia, nel resto del Vecchio Continente avanzano gli euroscettici. L' Efdd (Europa della libertà e della democrazia diretta) e l' Enf (Europa delle nazioni e della libertà). Questi due gruppi «vedono, secondo le stime della nostra simulazione, crescere la loro quota di seggi. In particolare, la percentuale di seggi dell' Efdd, che attualmente ha nel Movimento 5 stelle, e in Alternativa per la Germania, le proprie componenti politicamente più rappresentative, crescerebbe di 3,2 punti percentuali rispetto al 2014».

Quindi c'è il gruppo Enf, che comprende, tra gli altri, il Rassemblement national di Le Pen, la Lega di Salvini, il Partito della libertà austriaco e il belga Vlaams Belang. Questo gruppo cresce attualmente di 2,2 punti percentuali. Infine, sottolinea l' Istituto Cattaneo, «c' è il gruppo, anch' esso di orientamento euroscettico, dei Conservatori e riformisti europei (Ecr)», oggi composto dai Conservatori inglesi (in uscita), dal polacco Legge e giustizia e da varie formazioni dell' Europa centro-orientale, oltre che dai principali partiti di estrema destra dei paesi nordici, che perde un punto percentuale passando dall' attuale 8 al 7% dei seggi. Tirando le somme: il blocco sovranista avanzerebbe dall' attuale 16, 5 al 24 per cento.

IL RUOLO DELLA LEGA - L' osservato speciale è il gruppo Ecr. Perdendo l' ancoraggio liberal democratico, garantito dai conservatori britannici, potrebbe diventare monopolio degli euroscettici dei paesi del Visegrad. Diventando così l' approdo dell' ala più dura del Ppe, capitanata da Viktor Orbàn, premier ungherese e leader di Fidesz.
Con un' emorragia di voti a destra i popolari rischiano di perdere ulteriormente terreno. E questo potrebbe ulteriormente incidere sui rapporti di forza.

È stato proprio Matteo Salvini a ipotizzare la nascita di una "internazionale populista". L' idea, cioè, di «federare sotto un unico gruppo le forze euroscettiche», che al momento siedono tra i Conservatori e riformisti dell' Ecr, nell' Efdd, in Europa della libertà e democrazia diretta. «È chiaro che andando verso il 2019 e anche forte dei maggiori consensi ottenuti in giro per l' Europa», ha spiegato eurodeputato leghista Marco Zanni, «il pensiero e il lavoro che cercherà di fare la Lega è proprio questo», magari con «un centinaio di eurodeputati».

http://www.liberoquotidiano.it/news/pol ... taneo.html



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 Oggetto del messaggio: Re: EUROPA: euroscettici vs euroentusiasti
MessaggioInviato: 09/07/2018, 16:19 
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Dopo gli annunci, l'Austria passa ai fatti. Al Brennero, infatti, sono pronti ad alzarsi in volo 26 velivoli dell'esercito di Vienna: 14 aerei e 12 elicotteri. Obiettivo, controllare lo spazio aereo e l'eventuale ingresso di immigrati. Sebastian Kurz, insomma, fa sul serio, tanto che al posto i confine con la Germania per chi entra da Kiefersfelden/Kufstein si è formata una coda di 15 chilometri: controlli temporanei e limitati alla presenza a Innsbruck dei politici europei (giovedì, l'incontro tra i ministri). L'annuncio dei controlli era stato fatto la scorsa settimana e da ieri, domenica 8 luglio, i controlli sono diventati realtà.

http://www.liberoquotidiano.it/news/est ... -kurz.html



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 Oggetto del messaggio: Re: EUROPA: euroscettici vs euroentusiasti
MessaggioInviato: 09/07/2018, 16:22 
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La Germania ha deciso di istituire campi in Baviera per trasferirvi i profughi e respingerli in Austria. Questo è l' accordo che ha consentito alla Merkel di restare al governo placando i bavaresi della Csu. Insomma, muso duro con i vicini viennesi. Kurz, il premier austriaco e da ieri per sei mesi alla guida dell' Europa, replica: «Ah sì, e io chiudo il Brennero in faccia all' Italia, perché quelli che finiscono in Germania e che adesso ci vogliono restituire, passano dall' Alto Adige».
E l' Italia che fa? Due cose:
1) chiude anche lei il Brennero, stabilendo controlli severi poiché ormai - dice Salvini - sono più i migranti che rientrano da noi dal Tirolo di quelli che puntano a Nord;
2) Siete duri sui migranti? Noi di più: nessuno sbarco più in Italia.

Leggi anche: "Non ci lasciano alternative, prezzo altissimo". Retroscena, Conte terrorizzato: addio Ue

Insomma. Stiamo assistendo a una specie di rottura della molecola europea. Una reazione a catena, la cui fine non si sa quale sarà, sarà un casino, ma che di certo non potrà peggiorare la situazione migratoria dell' Italia. La quale ha due tipi di reazione, no sappiamo dire se coordinati: una piuttosto soddisfatta, da parte del ministro dell' interno e vice presidente Salvini; l' altra di dura protesta contro l' Austria per bocca del ministro degli esteri Enzo Moavero Milanesi.

LA STRATEGIA - Non sono posizioni contraddittorie, poiché si situano su due piani diversi. Salvini ha in mente la strategia: l' alleanza con Seehofer (tedesco), Orbán (ungherese), Kurz (austriaco), tra l' altro tutti e tre del Partito popolare europeo. Per cui queste mosse che paiono dirigersi contro l' Italia, per restituirle i profughi, in realtà sono la premessa di un blocco generale dell' immigrazione sui confini esterni, con un indebolimento drastico dell' ideologia dell' accoglienza indiscriminata, attraverso il ridimensionamento visibile dello strapotere di Berlino e Parigi. Dunque una vittoria politica, che indebolisce la vecchia linea della Merkel, costretta a cedere alle richieste del suo ministro bavarese Seehofer, pur di restare in sella.

Invece Moavero cura la tattica, il danno immediato. Perciò dalla Lituania, dov' è in visita non a caso con Mattarella, si appella allo «spirito» dell' ultimo «difficile» Consiglio europeo, che impedirebbe la mossa austriaca (la Germania la lascia in pace). Ha ragione Moavero a parlare di spirito, perché la carne e i fatti sono un' altra cosa. Infatti allora Conte e il medesimo ministro degli esteri riuscirono a introdurre nella direttiva una frase molto filosofica, anzi alquanto platonica, sul fatto che chi mette piede in Italia dall' Africa «entra in Europa». Per questo oggi denuncia come traditori i Paesi che non si prendono i profughi approdati da noi, e anzi chiudono le frontiere in via preventiva. Scandisce il ministro degli esteri italiano: «Il Consiglio europeo ha affermato che l' immigrazione è una questione europea e serve uno sforzo condiviso.
Se questo è lo spirito, dovremmo entrare in una fase di cooperazione. Ma la decisione austriaca di chiudere il Brennero sarebbe contro questo spirito e allora chi la mettesse in atto se ne dovrebbe assumere le responsabilità».

ASSE SOVRANISTA - Kurz questa responsabilità se la assume volentieri, e, ci scommettiamo, d' accordo con Salvini. Il gioco è quello di far saltare l' equilibrio finora imposto dall' asse Macron-Merkel e fino a un mese fa subito bonariamente e masochisticamente da Gentiloni. Ora lo spostamento del governo italiano, almeno per quanto riguarda l' ala leghista (sui 5 Stelle, boh) sul versante sovranista, e cioè coi Paesi del patto di Visegrád (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia) + Austria + Baviera cambia totalmente i rapporti di forza. Sul breve le mosse attuate sembrano e forse effettivamente penalizzano l' Italia, in pratica indeboliscono il tallone tedesco che ci preme sul collo.
Ieri Salvini non ha avuto alcun dubbio da una parte a replicare alle mosse austriache come fosse una specie di valzer con Kurz. Ha detto: «Per noi sarebbe un affare. Sono più quelli che tornano in Italia di quelli che vanno in Austria. Sono pronto da domani a restituire i controlli al Brennero perché l' Italia ha solo da guadagnarci».

Dall' altra estraendo da questa faccenda una morale politica: vale a dire, maggior determinazione nell' impedire in ogni modo non solo gli sbarchi ma le partenze dal suolo africano.
Per ragioni umanitarie. «Più ne partono, più ne muoiono. Ora non si parte, così non si muore più. Per le navi delle ong che aiutano gli scafisti i porti italiani sono e rimarranno sigillati».

L'INTERVENTO A SUD - E non vale dire che poi i migranti languono nei campi libici. Si tratta intanto di non farli morire per mare, e immediatamente dopo liberarli con il concorso del governo libico dalle mani degli schiavisti. Non solo sulla costa: il piano è di intervenire più a sud, impedendo le carovane dei negrieri in partenza dai Paesi sub-sahariani con blocchi militari coordinati coi governi africani. Inoltre investendo risorse in modo controllato nei Paesi della miseria, stroncando le guerre civili che la Francia non solo non sa domare, ma alimenta. Non vanno spesi più sul territorio italiano quei cinque miliardi annui per i migranti: anche perché quei denari nutrono la mafia che ingrassa grazie al buonismo migratorio.
Per cui il bilancio di questi accadimenti in corso, con il sommovimento tempestoso della pancia europea, che finora digeriva benissimo i nostri guai, fregandosene, vede il piatto pendere dalla parte del bene. Salvini ne è convinto: «In un mese in Europa abbiamo recuperato orgoglio, dignità e rispetto, cosa che non ha prezzo». Intanto la Germania boccheggia, sotto attacco di Trump, stanco di pagare con soldi e soldati americani la difesa tedesca grazie alla Nato.
Tempi nuovi scandiscono il presente e ancor più scuoteranno il futuro prossimo. Aspettiamoci casini. Vedremo se l' ala dei 5 Stelle e lo «spiritualista» Conte terranno il piè fermo.

di Renato Farina

http://www.liberoquotidiano.it/news/pol ... fare-.html



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 Oggetto del messaggio: Re: EUROPA: euroscettici vs euroentusiasti
MessaggioInviato: 10/07/2018, 16:33 
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 Oggetto del messaggio: Re: EUROPA: euroscettici vs euroentusiasti
MessaggioInviato: 13/07/2018, 14:39 
ma avete visto il video di junker completamente ubriaco da non reggersi in piedi del recente vertice nato? ahaah da spanciarsi dalle risate, chi figura di ********** c'erano pure trump, merkel, may ecc...
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... a/4489597/


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 Oggetto del messaggio: Re: EUROPA: euroscettici vs euroentusiasti
MessaggioInviato: 13/07/2018, 15:02 
xfabiox ha scritto:
ma avete visto il video di junker completamente ubriaco da non reggersi in piedi del recente vertice nato? ahaah da spanciarsi dalle risate, chi figura di ********** c'erano pure trump, merkel, may ecc...
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... a/4489597/

Ha fatto più figuremmerd. del nano??? [:246] [:246]



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 Oggetto del messaggio: Re: EUROPA: euroscettici vs euroentusiasti
MessaggioInviato: 13/07/2018, 15:22 
Proprio briaho fradicio, altroché sciatica! Mancava solo la scia di piscio...

Siamo in buone mani insomma.



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 Oggetto del messaggio: Re: EUROPA: euroscettici vs euroentusiasti
MessaggioInviato: 13/07/2018, 16:09 
[:(!] .. e con quello non ride nessuno ... (intendo Merkel e il Toy-Boy) ...



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 Oggetto del messaggio: Re: EUROPA: euroscettici vs euroentusiasti
MessaggioInviato: 14/07/2018, 16:07 
Cita:
Ecco come la Germania sparla delle banche italiane e dell’Italia con la Bce

http://www.startmag.it/mondo/ecco-come- ... -alla-bce/

I nostri -amici- tedeschi.



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MessaggioInviato: 14/07/2018, 16:10 
Eh beh certo, loro con deutsche bank non hanno nessun problema, per cui controllano noi...



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MessaggioInviato: 14/07/2018, 20:13 
[:264] [:306]


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Rosicano come una colonia di castori lassù nei Palazzi delle élite. Il Campionato mondiale di calcio ha suscitato molti mal di pancia per due ragioni.

La prima: l’enorme successo planetario dell’evento che ha sorpreso tutti. In Italia ne abbiamo avuto chiara la percezione perché ha acceso una passione collettiva nonostante mancasse la nostra Nazionale.

Cos’è che ha tanto entusiasmato? Proprio ciò che l’ideologia dominante ha cercato in questi anni di sradicare: il sentimento popolare di appartenenza, il riconoscimento collettivo in una bandiera, l’identità nazionale. È stato il ritorno e la festa delle patrie.

Uno spettacolo bellissimo anche per chi non ha potuto parteciparvi con la sua squadra.

Leggi anche: Antonio Socci: aveva ragione Savona, la Ue si squaglia

LA FESTA DELLE DIVERSITÀ
Contro il triste anonimato del cosmopolitismo ideologico che sui media ci ammorba da anni, contro la noiosa retorica dei «cittadini del mondo» che vuole spazzar via le bandiere e le frontiere in un grande e caotico calderone di disperati senza patria, contro il nichilismo che - sulle note stanche di “Imagine” («Imagine there’s no countries») - vorrebbe piallare tutte le identità e le nazioni, è andata in onda la festa delle diversità, la gioia di appartenere a popoli diversi, con tradizioni e bandiere diverse.

È stato dimostrato che avere un’identità, una patria e amare una bandiera non vuol dire affatto - come ci martellano da anni - essere razzisti, fare la guerra e odiare gli altri, ma l’esatto contrario: vuol dire saper riconoscere e apprezzare le altre identità e le altre bandiere. E sapersi confrontare con virile sportività come nell’antica Olimpia.

Semmai è chi non ha nessuna identità che odia tutte le identità. Ma chi invece ha una patria e ama la propria bandiera sa stimare l’amor di patria altrui e ne riconosce il valore in un confronto sportivo festoso e leale. Questa è la vera convivenza.

Poi c’è il secondo mal di pancia per il nostro Giornalista Collettivo e per gli gnomi del Pensiero Unico: l’organizzazione dei Mondiali di calcio in Russia è stata perfetta.

Per certi ambienti del fanatismo clintoniano e antirusso, che hanno passato gli ultimi anni a dipingere la Russia di Putin come una sorta di stalinismo redivivo, è un grave scorno che essa abbia dimostrato a tutto il mondo di essere un Paese così efficiente e - udite udite - normale, civile e festoso, dove migliaia di sportivi di ogni parte del globo sono andati e si sono divertiti in perfetta tranquillità e sicurezza con il popolo russo. Un popolo che - possiamo dirlo - ha ritrovato la gioia di vivere dopo il comunismo e dopo i terribili anni Novanta della colonizzazione occidentale.

PUTIN E TRUMP
Con Putin la Russia è rinata e l’Europa ha ritrovato il suo polmone orientale come sognava Giovanni Paolo II. Questi Mondiali sono stati un’occasione per accorgercene.

Il bau bau di certi media occidentali (nostalgici della guerra fredda) dov’è andato a finire? Non c’era un mostro, al Cremlino? Non mangiava bambini? Non era una minaccia planetaria?

Ora si comincia a capire che il Satanasso russo è una creazione farlocca dei media. A Mosca, nella stupenda San Pietroburgo e nelle altre città dei Mondiali c’è invece un Paese bellissimo da vedere, un grande paese moderno che è anche un’antica civiltà cristiana ritornata in Europa dopo la notte del comunismo.

C’è un sacco di gente in festa, un popolo simpatico e allegro e un’atmosfera accogliente e sicura nonostante le minacce terroristiche risuonate alla vigilia dei Campionati.

I Mondiali dunque sono stati un grande evento che ha dimostrato al mondo che inventarsi oggi una nuova guerra fredda è del tutto folle, un’idea da pericolosi apprendisti stregoni perché la Russia è Europa come noi.

Il comunismo nell’est Europa è finito e i comunisti sono rimasti solo qua in occidente dove magari si sono vestiti da ultras atlantisti e oggi danno lezione di odio antirusso e di fanatismo Nato perfino a Donald Trump accusandolo magari di “tradire” la Nato per “flirtare” con Putin (titolo di Repubblica del 3 luglio: «Trump mina la Nato: il suo cuore batte per Putin»). Tutto sta cambiando.

di Antonio Socci

http://www.liberoquotidiano.it/news/spo ... zione.html



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Immagine Operatore Radar Difesa Aerea (1962 - 1996)
U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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