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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 07/05/2019, 14:12 
Roma sta per fallire adesso eh? Prima invece ocn Marino, Alemanno, Veltroni era tutto rose e fiori. La notizia va letta esattamente al contrario, prima rischiava di fallire ora finalmente c'è una gestione OCULATA E LEGALE rispetto ap rima che era in pratica un bancomat per corrotti, traffichini e trafficoni. E VOI che vi bevete ste scemenze siete complici di questa melma :)



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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 08/05/2019, 03:56 
Tutti individui da spazzare via (politici corrotti compresi -altro che no-).
Di questi delinquenti l'Italia è cólma oltre misura, purtroppo.
Con la disonestà di questi schifosi Tangentopoli vive.



Tangenti, 28 arresti a Milano: anche Tatarella e Altitonante di Forza Italia. “Finanziamento illecito a Fratelli d’Italia”


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Quasi cento gli indagati, in tutto sono 43 le ordinanze cautelari emesse dalla Direzione Distrettuale Antimafia. Tra gli arrestati il consigliere comunale e candidato azzurro alle Europee e il sottosegretario forzista della Regione. Chiesta alla Camera l'autorizzazione all'arresto anche per Diego Sozzani (FI). Indagato anche Gioacchino Caianiello, politico varesino di FI, accusato di "istigazione alla corruzione" nei confronti del governatore Fontana: "Io parte offesa". Greco: "Stiamo verificando la sua posizione"
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Gli appalti dell’Amsa, l’azienda dei rifiuti milanese, e il Piano di governo del territorio della Regione Lombardia. Erano i terreni di caccia di molti dei politici, amministratori pubblici e imprenditori finiti nell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia che questa mattina ha coinvolto 95 persone tra Lombardia e Piemonte: 43 le ordinanze di custodia cautelare eseguite all’alba dai carabinieri di Monza e dalla Guardia di Finanza di Varese, di cui 12 in carcere, 16 ai domiciliari, 3 con obbligo di dimora e 12 con obbligo di firma. Le accuse: associazione a delinquere aggravata dall’aver favorito una cosca mafiosa, abuso d’ufficio, finanziamento illecito ai partiti e corruzione per spartirsi e aggiudicarsi appalti pubblici. Il tutto grazie a quella che i magistrati definiscono una “altissima capacità di influire sui vertici di diverse partecipate pubbliche” e al “senso di impunità derivante dalla possibilità di controllare direttamente vari settori delle istituzioni“.

Tra gli arrestati ci sono il consigliere comunale milanese e vicecoordinatore regionale di Forza Italia Pietro Tatarella, candidato alle Europee nella circoscrizione di Nord-Ovest ora in carcere (secondo i pm era a “libro paga” di un imprenditore) e il sottosegretario forzista all’area Expo della Regione Lombardia Fabio Altitonante, ai domiciliari. Ma c’è anche l’ex coordinatore provinciale di FI a Varese, Gioacchino Caianiello, già condannato in via definitiva nel 2017 per concussione e ora accusato di “istigazione alla corruzione” nei confronti del presidente della Regione Lombardia, il leghista Attilio Fontana.

La posizione di Attilio Fontana – Il governatore è parte offesa e non risulta indagato: nei giorni scorsi è stato ascoltato dai pm milanesi per chiarire il tentativo di corruzione da lui subito. “Non dico nulla, ho letto che io sono parte offesa. Quindi per rispetto della magistratura le cose che dovrò dire le dirò a loro”, ha commentato. Dalle indagini è emerso come nel marzo 2018 Caianiello avrebbe proposto assieme al direttore generale dell’ente Afol Metropolitana, Giuseppe Zingale, a Fontana di mettere quest’ultimo, suo uomo di fiducia, a capo del settore Formazione della Regione in cambio di consulenze da affidare al socio dello studio legale di Fontana, il consigliere regionale uscente Luca Marsico, che sarebbe così stato risarcito per la mancata rielezione. Un’ipotesi di scambio, contestata dai pm, in cui il governatore lombardo figura come parte offesa perché, pur senza denunciare la proposta, avrebbe spiegato a Caianiello di voler esplorare altre possibilità rispetto al futuro di Marsico. “A riguardo il procuratore Francesco Greco ha spiegato in conferenza stampa: “Stiamo verificando la sua posizione, sarà sentito prossimamente”. Alla domanda “ma il governatore non aveva il dovere di denunciare come pubblico ufficiale?” il pm ha replicato: “Potrebbe essere in caso di episodio occasionale, ma dati i rapporti di lunga data con Caianiello potrebbe non aver percepito l’illiceità del comportamento“.

Chiesta autorizzazione all’arresto per il deputato Diego Sozzani – La Procura ha chiesto poi alla Camera l’autorizzazione all’arresto ai domiciliari del deputato forzista Diego Sozzani per finanziamento illecito. “Non appena avrò letto le carte, parlerò con la mia capogruppo alla Camera e poi con il coordinatore regionale e mi sospenderò da ogni incarico – si legge in una nota del parlamentare di Novara – Non solo, ma se scoprissi che ci fosse anche solo un’ombra, mi dimetterò immediatamente da deputato”.

Turbativa d’asta e corruzione sono invece i reati ipotizzati a carico del responsabile operativo dell’Amsa, la municipalizzata che gestisce i rifiuti di Milano, Mauro De Cillis. In totale sono 95 le persone coinvolte nell’inchiesta coordinata dal Procuratore aggiunto e responsabile della Direzione distrettuale antimafia di Milano Alessandra Dolci e dai pm Silvia Bonardi, Adriano Scudieri e Luigi Furno.

Formato file: mp4


D’Alfonso pagava Tatarella con consulenze, viaggi e auto – Due i filoni principali di questa inchiesta che ha scoperchiato un sistema consolidato di comportamenti ritenuti illeciti nella pubblica amministrazione della Regione Lombardia amministrata dalla maggioranza di centrodestra Lega-Forza Italia. Il primo riguarda gli appalti dell’Amsa e di parecchie partecipate pubbliche. Un altro, quello varesino e che ha come personaggio principale l’ex coordinatore provinciale Gioacchino Caianiello, riguarda invece il Piano di governo del territorio e le sue varianti. Il sistema aveva come punti di riferimento di volta in volta tre personaggi. Caianiello, Pietro Tatarella e l’imprenditore del settore rifiuti e bonifiche ambientali, Daniele D’Alfonso della Ecol-Service srl, l’unico al quale è stata contestata anche l’aggravante di aver agevolato il clan di ‘ndrangheta dei Molluso di Buccinasco, facendone lavorare uomini e mezzi negli appalti presi pagando appunto tangenti.

Ed è proprio D’Alfonso che, secondo la ricostruzione di inquirenti e investigatori, attraverso fittizie consulenze e altre utilità, avrebbe remunerato stabilmente Tatarella con consulenze fittizie da 5mila euro al mese, “oltre all’erogazione di una serie di utilità quali pagamenti di biglietti aerei, di viaggi di piacere, l’uso di una serie di autovetture, la disponibilità di una carta di credito American Express abilitata al prelievo di contante”, come si legge nell’ordinanza del Gip. In cambio il forzista l’avrebbe favorito negli appalti dell’Amsa, in particolare, e l’avrebbe introdotto in altri appalti a Varese e a Novara, dove sarebbe stato attivo il parlamentare di Forza Italia Diego Sozzani. I due si incontravano “Da Berti”, il ristorante milanese vicino agli uffici della Regione Lombardia già venuto a galla in molte indagini milanesi, e che ora nel linguaggio degli indagati è diventato “la mensa dei poveri”, definizione che ha dato il nome all’indagine della Dda.

Tatarella puntava alla rigenerazione dell’area Expo – Tatarella puntava anche al bersaglio grosso: “Dove c’era l’Expo infatti stiamo cercando di capire se riusciamo ad entrarci un po’ pure noi”, parlava il forzista intercettato. Per il Gip, poi, c’è “un’ombra quanto mai allarmante sulle modalità con le quali” Fabio Altitonante “potrà gestire la delicatissima delega alla ‘Rigenerazione e sviluppo dell’Area ex Expò”.

“Finanziamento illecito a Fratelli d’Italia” – D’Alfonso risulta anche essersi “attivato in prima persona rendendosi disponibile verso l’imprenditore Andrea Grossi nelle operazioni di finanziamento illecito del partito Fratelli d’Italia“. Ma, scrive il Gip Raffaella Mascarino, “l’attività di “semina” di D’Alfonso non si limita all’area milanese (dove attraverso il finanziamento illecito di 25.000 euro si è assicurato i favori, per sé o per altri, di Altitonante Fabio) e alla Regione Piemonte (di cui era consigliere Sozzani Diego poi divenuto membro della Camera dei Deputati, – ma con un profondo radicamento in buona parte delle province piemontesi, – attraverso il finanziamento illecito a sostegno della sua campagna elettorale pari a 10.000 euro) ma, grazie alla preziosa collaborazione di Caianiello Gioacchino, rinforza i propri contatti politici nella ricca provincia di Varese”.

I tentacoli di Caianiello sulla provincia di Varese – Ma i tentacoli di Caianiello si allungavano anche in provincia: riguardo alla nomina “pilotata” di Davide Borsani come dirigente della società a totale partecipazione pubblica Alfa di Varese il coordinatore forzista “confessa – scrive il Gip – che la stessa è frutto di un accordo politico preventivo, di cui asserisce di aver reso edotto anche il coordinatore provinciale della Lega Matteo Bianchi“.
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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 08/05/2019, 13:15 
Non bisogna avere NESSUNA PIETÀ.

Questo è il governo che dovrà estirpare la melma che attanaglia i gangli della P.A. Non avremo ulteriori possibilità in futuro.

O ora o mai più ma bisogna essere risoluti, l'incedere deve essere perentorio.



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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 08/05/2019, 14:11 
MaxpoweR ha scritto:
Roma sta per fallire adesso eh? Prima invece ocn Marino, Alemanno, Veltroni era tutto rose e fiori. La notizia va letta esattamente al contrario, prima rischiava di fallire ora finalmente c'è una gestione OCULATA E LEGALE rispetto ap rima che era in pratica un bancomat per corrotti, traffichini e trafficoni. E VOI che vi bevete ste scemenze siete complici di questa melma :)



Senti un po', "pan di stelle", ma perché nessuno fa dimettere la Raggi e l'Appendino? [:291]



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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 08/05/2019, 14:57 
Lo hai già scritto in 3 topic, continua così freelancer2 scrivi le stesse scemenza in ogni post, vai siamo con te!



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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 08/05/2019, 16:52 
Resta il FATTO che sono indagate tutt'e due! [8D]



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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 08/05/2019, 17:14 
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Scontro in diretta a L'aria che tira su La7, tra Giorgio Mulè, di Forza Italia e Ignazio Corrao del Movimento 5 stelle sui casi di corruzione che hanno coinvolto centrodestra e M5s e sul caso di Armando Siri. "A Roma c'è il trio monnezza", gli ricorda l'azzurro: "De Vito, Marra e Lamzarone. Perché usate il garantismo con Virginia Raggi e la mannaia con Siri". "Ti arrampichi sugli specchi, non c'è un'indagine", gli risponde il grillino. A quel punto interviene la conduttrice Myrta Merlino: "Diciamo che anche la sindaca Raggi qualche svista l'ha avuta...".

Clicca qui per guardare il video: http://www.la7.it/laria-che-tira/video/ ... 019-270992



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MessaggioInviato: 08/05/2019, 19:06 
Ufologo 555 ha scritto:
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Scontro in diretta a L'aria che tira su La7, tra Giorgio Mulè, di Forza Italia e Ignazio Corrao del Movimento 5 stelle sui casi di corruzione che hanno coinvolto centrodestra e M5s e sul caso di Armando Siri. "A Roma c'è il trio monnezza", gli ricorda l'azzurro: "De Vito, Marra e Lamzarone. Perché usate il garantismo con Virginia Raggi e la mannaia con Siri". "Ti arrampichi sugli specchi, non c'è un'indagine", gli risponde il grillino. A quel punto interviene la conduttrice Myrta Merlino: "Diciamo che anche la sindaca Raggi qualche svista l'ha avuta...".

Clicca qui per guardare il video: http://www.la7.it/laria-che-tira/video/ ... 019-270992



tutti uguali i vostri paladini:

Cita:
Myrta Merlino rinviata a giudizio è stata salvata dalla prescrizione. La paladina della guerra al Movimento 5 Stelle e depositaria della verità e della legalità (cosa che si evince nel mettere OSSESSIONATAMENTE IN EVIDENZA IL NULLA COSMICO delle cose che solo lei vede di malvagio nel M5S) e insabbiare costantemente o trattarli come un gioco, le malefatte dei delinquenti che hanno distrutto l’Italia.



Meno male che quelli come te col loro voto non contano più nulla, altrimenti staremmo ancora appresso a Berlusconi Renzi ed i suoi ladrocini di stato.



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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 08/05/2019, 19:46 
Dottò, me sa che neppure te stai tanto ... bene. [:291] (Mi sa che sono più giovane io di te ...) [:304]


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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 08/05/2019, 21:03 
Si, fontana ha assunto l'amico avvocato
Vincitore di concorso
Ma il punto e':
"Aveva i requisiti?"

Se li aveva, non c'e' trippa x gatti..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 09/05/2019, 01:21 
Tangenti Milano, così un cartello di 50 imprenditori si spartiva appalti: accordi, tradimenti e l’ombra della ‘ndrangheta


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[iNon ci sono solo le corruzioni nell'ultima storia di tangenti messa nero su bianco dalla Dda. A inquinare gli appalti c'era un gruppo di impresari che con patti di desistenza e spartizione seguivano l'orientamento riportato in una intercettazione dell'imprenditore il cui nome era emerso nell’indagine Infinito e in altre indagini antimafia: "Ognuno si guarda poi il suo lotto". Gli investigatori stanno facendo accertamenti "su un’altra decina di situazioni"[/i]
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Accordi, tradimenti, manovre e l’ombra della ‘ndrangheta. Non ci sono solo le corruzioni nell’ultima storia di tangenti messa nero su bianco dalla Dda di Milano. A “inquinare” (o tentare di farlo) gli appalti c’era un vero e proprio cartello di imprenditori: una cinquantina in totale quelli sotto indagine da parte dei pm Antimafia guidati da Alessandra Dolci. Per l’accusa con patti di desistenza e spartizione seguivano (anche se non tutti) l’orientamento riportato in una intercettazione dell’imprenditore il cui nome era emerso nell’indagine Infinito e in altre indagini antimafia, Renato Napoli: “… Che ognuno si guarda poi il suo lotto…”. E agli atti dell’inchiesta c’è anche una foto che certifica il patto: gli imprenditori che il 21 luglio 2017, con il coordinamento di Napoli, si incontrano e decidono come e cosa spartirsi. L’appuntamento, intorno alle 17, è in piazza Kennedy a Milano. A osservare e documentare l’incontro ci sono i carabinieri di Monza. Dalle intercettazioni si capirà che poi che quello non era il primo incontro.

Non solo la pulizia della neve e il teleriscaldamento
Due gli appalti al centro delle contestazioni della procura. Il primo è il servizio di pulizia dalla neve di Milano e altri comuni per il periodo 2017-2021 del valore di quasi 4 milioni e 800mila euro. Il secondo è il bando per il teleriscaldamento dell’A2a per un valore di 5 milioni. Nel primo caso il pm Antonio Scudieri ha spiegato: “Abbiamo accertato la presenza di una ventina di aziende che con guida di Renato Napoli sono riuscite a spartirsi i lotti. Il secondo è il bando per il teleriscaldamento dell’A2a, uno dei vari bandi che ha fatto A2a. Un accordo fallito perché uno degli imprenditori si è tirato indietro e ognuno è andato per i fatti propri“. Ma gli accertamenti degli inquirenti non si fermano alle due contestazioni perché è emersa “una diffusa e inquietante situazione di inquinamento degli appalti pubblici nel milanese” e gli investigatori stanno facendo accertamenti “su un’altra decina di situazioni, che coinvolgono tutte le principali aziende municipalizzate pubbliche del territorio lombardo, quindi non soltanto Amsa, ma anche A2a, Metropolitana milanese e altre aziende pubbliche. Quello che emerge è che gli imprenditori tendenzialmente si spartiscono i lotti. Si mettono d’accordo, cercano di ottenere informazioni da insider interni a queste società pubbliche per sapere chi sono gli altri partecipanti alle gare e quando c’è la possibilità di dividersi i lotti, pianificano con offerte al ribasso reciproche per potersi spartire le gare“.

La cordata degli imprenditori e gli appalti conquistati o persi
Napoli, che è a capo di società (Simedil ed Edilnapoli) che si occupano di lavori edilizi, movimento terra, trasporto di inerti, realizzazione di gasdotti, acquedotti fognature, per il giudice per le indagini preliminari “è il promotore e animatore delle due vicende di turbativa d’asta … un soggetto che non si fa alcuno scrupolo nel condizionare le gare d’appalto mediante la concertazione, tenacemente cercata, con i concorrenti, a tal fine approfittando di rapporti privilegiati con soggetti qualificati interni alle aziende pubbliche”. Ma allo stesso tempo quasi tutti gli altri imprenditori contattati si prestano a questo concerto e – anche se c’è chi si tira indietro o addirittura tradisce, approfittando delle informazioni ricevute per partecipare alla gara per vincerla – c’è anche chi pur non partecipando agli incontri chiede di essere messo nella lista della spartizione.

Alla fine come riassume il giudice “le imprese facenti parte della cordata riconducibile all’indagato Napoli si sono aggiudicate complessivamente 16 lotti su 46 effettivamente assegnati (4 sono andati deserti), e ciò a non voler contare il numero di lotti aggiudicati alla cordata Malacrida (totale 16 lotti), il quale, sfruttando le informazioni ottenute da Napoli (la lista a cui si fa riferimento nel corso delle intercettazioni) ha fatto man bassa delle aggiudicazioni, avvalendosi comunque indirettamente della collusione avente come effetto la turbativa di gara. L’aggiudicazione di un così rilevante numero di lotti da parte delle aziende partecipanti al cartello promosso da Napoli è stata possibile proprio in quanto le stesse si erano accordate per concorrere solo per alcuni specifici lotti, senza quindi competere tra loro; tanto è vero che i lotti persi sono quelli nei quali hanno concorso ditte che non sono state contattate… o che si sono rifiutate di partecipare al cartello…”.

Il gip: “Territorio pesantemente pervaso da criminalità organizzata”
Napoli però non è imprenditore qualsiasi. Come l’altro imprenditore protagonista di questa vicenda Daniele D’Alfonso (cui è contestata l’aggravante mafiosa) “ha rapporti con l’azienda di Giuseppe Molluso (della famiglia calabrese operativa tra Corsico e Buccinasco, ndr), a dimostrazione – scrive il gip di Milano Raffaella Mascarino – che il contesto nel quale operano i due imprenditori è tendenzialmente lo stesso, a cavallo tra la criminalità d’impresa e quella organizzata”. In un territorio ragiona il gip “pesantemente pervaso dalla criminalità organizzata di stampo mafioso, in quanto, nella regione lombarda, la materia degli appalti pubblici, soprattutto nei settori dell’edilizia, della movimentazione terra, del trattamento dei rifiuti e della gestione dell’ambiente in generale, costituiscono uno dei settori d’elezione in cui le diverse imprese gestite dalle varie famiglie di ’ndrangheta hanno in passato avuto modo di affondare le proprie radici e di trarre dalle risorse connesse a tali lavori pubblici linfa vitale per il loro persistere e prosperare su vaste aree del territorio. Queste acquisizioni possono dirsi assodate alla luce di accertamenti processuali ormai suggellati dal passaggio in giudicato delle sentenze di condanna nell’ambito di indagini che costituiscono i capisaldi della ricostruzione del fenomeno mafioso nell’Italia settentrionale”. Un fenomeno che non sempre ha visto gli imprenditori opporsi. Anzi: “Facendo una riflessione sulle figure imprenditoriali di cui mi sono occupata in questi anni alla Dda – dice Alessandra Dolci – posso dire che otto di loro erano collusi, mentre solo due di loro erano vittime“.


Formato file: mp4

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Fonte



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Tangenti Milano, “il governatore della Lombardia Attilio Fontana nel registro degli indagati per abuso d’ufficio”


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Nell’ambito della maxi inchiesta della Dda di Milano sulle tangenti in Lombardia, Fontana è passato nella stessa giornata da parta lesa a indagato: l’episodio contestato non riguarda la corruzione, ma è relativo alla nomina del suo collega di studio, l’avvocato Luca Marsico, come membro esterno del Nucleo di valutazione degli investimenti pubblici lombardo. Il leghista: "Risponderò serenamente ai pm"
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Scampato di fatto a un’accusa che poteva essere di concorso in corruzione, il governatore della Lombardia Attilio Fontana però finisce nel registro degli indagati per abuso d’ufficio. Secondo la tesi dei pm, facendo nominare con una delibera il suo socio di studio Luca Marsico al Nucleo di valutazione degli investimenti della Regione, il presidente ha violato il principio di imparzialità, perché quel posto non era di nomina ‘fiduciaria’ ma si trattava di un incarico che era passato per un avviso pubblico a cui hanno partecipato circa 60 persone. Fontana è stato convocato per un interrogatorio lunedì prossimo, il 13 maggio, dai pm milanesi. La data è indicata nell’avviso a comparire che il governatore ha ricevuto alle 13.45 di oggi unitamente all’informazione di garanzia.

“Mi rasserena il fatto che non sia stata accertata alcuna violazione della procedura di nomina che è all’attenzione dei magistrati milanesi”, scrive in una nota il presidente della Regione Lombardia. “Mi rasserena altresì il fatto – ha aggiunto – che tale contestazione nulla ha a che vedere con fenomeni di corruzione. Per quanto concerne la vicenda della nomina di Luca Marsico, ribadisco che si è trattato come sempre di una procedura caratterizzata da trasparenza e da assoluta tracciabilità“, sostiene Fontana. “Quanto poi all’imparzialità – aggiunge il leghista – è stato garantito l’assoluto interesse della pubblica amministrazione nella scelta di un professionista dotato delle capacità e competenze richieste per quel ruolo. Risponderò quindi puntualmente e serenamente alle domande che i pm riterranno rivolgermi”, scrive il governatore.

Nell’ambito della maxi inchiesta della Dda di Milano sulle tangenti in Lombardia, Fontana è passato nella stessa giornata da parta lesa a indagato per quello che il procuratore capo di Milano, Francesco Greco, in conferenza stampa ieri aveva definito un “piccolo incarico“. L’episodio contestato non riguarda infatti la corruzione, ma è relativo alla nomina del suo collega di studio, l’avvocato Marsico, come membro esterno del Nucleo di valutazione degli investimenti pubblici lombardo: un incarico che frutta 11.500 euro l’anno e 180 euro a seduta. Marsico era stato candidato alle Regionali ma non era stato eletto. Così Gioacchino Caianiello, ex coordinatore di Forza Italia a Varese (anche lui arrestato) e definito dal gip un “burattinaio”a capo di un vero e proprio “sistema feudale”, si sarebbe speso per trovargli un nuovo incarico. In cambio, secondo l’accusa, ha chiesto a Fontana di nominare una terza persona alla Direzione formazione della Regione. Il governatore aveva declinato la proposta, senza però denunciare. Ragione per cui Fontana è “parte offesa” nel tentativo di istigazione alla corruzione di cui è accusato Caianiello, ma è stato iscritto nel registro degli indagati per la nomina di Marsico.

L’avvocato socio di Fontana è stato nominato “esperto in ambito giuridico, con particolare riferimento alla legislazione territoriale, urbanistica, ambientale, edilizia ed ai contratti pubblici”. Il decreto dirigenziale del 31 ottobre 2018, firmato dal dirigente Antonello Turturiello è negli atti di indagine della Procura di Milano. Al bando avrebbero partecipato circa sessanta professionisti, dopo la pubblicazione dell’avviso nel luglio scorso per individuare gli esperti esterni da inserire nel nucleo, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia, Serie Avvisi e Concorsi. Nell’avviso si specificava che il compenso “è determinato nella misura fissa annua di 11.500 euro. Ai componenti spetta altresì un compenso pari a 185 euro per ogni seduta a titolo di gettone di presenza”.

La mancata rielezione di Marsico e le manovre di Caianiello
Tutto nasce dalla mancata rielezione in consiglio regionale di Marsico. Gli inquirenti ricostruiscono che “una delle cause della mancata rielezione è riconducibile al boicottaggio della sua campagna elettorale da parte di Caianiello, il quale ha deciso di puntare sul deciso sostegno elettorale al candidato Angelo Palumbo“. Insomma: il ras di Forza Italia in provincia di Varese aveva contribuito a far “trombare” il socio di studio del neogovernatore. “La mancata rielezione di Marsico – scrive il giudice – fa sin da subito registrare la volontà del presidente Fontana di trovare il modo di ricollocare professionalmente il suo socio di studio e, a tal fine, lo stesso intrattiene una serie di incontri con Caianello”. È a quel punto Caianello si attiva per realizzare quella che gli investigatori definiscono “una complessa operazione corruttiva, consistente, in particolare, nello scambio tra la nomina dell’attuale direttore generale di AfolMetropolitana Milano, Zingale Giuseppe, alla direzione generale Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia, (per effetto dell’intercessione diretta di Fontana) e l’affidamento di incarichi onerosi da parte Afol in favore dell’avvocato Marsico”. In pratica Caianiello propone a Fontana di far affidare a Marsico alcune consulenze dall’Afol. In cambio il presidente avrebbe dovuto nominare l’attuale dg di Afol al vertice della Formazione della Regione Lombardia.

L’intercettazione: “… Ti facciamo avere gli incarichi!”
A raccontare il contenuto degli incontri con Fontana è lo stesso Caianiello: “Allora da Attilio, Attilio parte e mi dice: Sai Nino io..tu sai che io alla fine soldi..in soldoni proprio io ho due problemi, Luca e Mentasti. Ma la cosa preoccupante è che i problemi la Regione Lombardia non sono Mentasti, è Luca Marsico! Mi dice: ‘Sai Nino lui…mi dice che non ce la fa”. Io ho detto: “Scusa Attilio, adesso va bene tutto, il fratello gli ho..prende 2.600 euro netti al mese in Trenord, portando in giro i volantini della pubblicità. Lui adesso dire che non ce la fa..è vero che i so..”. A quel punto Caianiello fa la sua proposta al governatore: “Guarda…allora, per Luca io continuo a dirti ti faccio la proposta.…ti propongo di prendere Zingale come direttore generale alla formazione, lui è all’Afol, attraverso l’Afol che è l’azienda di formazione di città metropolitana…ti facciamo avere gli incarichi! Il meccanismo è quello che quello va lì e gli da le consulenze…”.

Proposta respinta, ma poi un piccolo incarico al socio
Palumbo, il consigliere eletto, fa notare a Caianiello che Marsico ha un altro problema: per due anni non potrà ricoprire incarichi di governance in aziende partecipate dalla Regione Lombardia essendo un consigliere regionale uscente: “Il problema dei due anni che tu per due anni non puoi assumere incarichi di governance nelle aziende dove c’è la partecipazione della nuova Regione”. A sentire Caianiello, addirittura, sarebbe stato lui stesso ad “aver avvisato Fontana del pericolo di una sua esposizione in prima persona in relazione alla risoluzione del problema di Marsico (chiaramente alludendo alla inopportunità di nomine in favore di Marsico direttamente riconducibili al Presidente Fontana)”.“Io gli ho fatto: guarda tu questa cosa non devi fare, perché domani mattina quando esce una cosa del genere la collegano a te, tu devi capire che sei nell’occhio del ciclone! Sei il Presidente della Regione Lombardia”. In ogni caso, Fontana respinge la proposta di Caianello ma non la denuncia: il governatore “dopo un’iniziale apertura sul punto preferirà successivamente percorrere una diversa strada, non accogliendo la proposta corruttiva avanzatagli da Caianiello”. Quella “diversa strada”. con un “piccolo incarico” al socio, è il motivo per cui la posizione di Fontana è cambiata dalla mattina alla sera.

Marsico: “Non sono entrato dalla porta di servizio”
“No, non sono entrato dalla porta di servizio. Ho fatto una regolare domanda nel luglio del 2018 come esperto giuridico per accedere al nucleo di valutazione regionale. E la domanda è stata accolta. Tutti qui” spiega all’Adnkronos Marsico. Il legale, sentito ieri dai magistrati “come persona informata dei fatti” sottolinea di fare l’avvocato “dal 1992, alla domanda ho allegato un curriculum e sono stato inserito in questo nucleo di valutazione, composto da un team di professionisti con competenze diverse, ci sono anche ingegneri e geologi”. Un incarico, sottolinea, non certo dettato da motivazioni economiche considerato che “sono previsti 11.500 euro più un gettone di presenza di 180-185 euro. Se consideriamo che questo nucleo si è riunito 4-5 volte dalla sua istituzione, si vede che non vi sono certo guadagni fuori norma”. All’Ansa il legale dice_ “Fontana è stato il mio ‘maestro’ sin da quando ho iniziato a lavorare nel suo studio, nel 1992. Credo di essere un buon avvocato, per questo ho ottenuto l’incarico e non per l’amicizia con il governatore”.
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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 09/05/2019, 12:44 
Quanta brava gente ha fatto quel cavolo che voleva in questi anni di governo PD FI... non c'è un ambito in cui non si siano infiltrati e mo qualcuno ha pure il coraggio di storcere il naso se qualcuno in odore di mafia, bancarottiere e corrotto viene allontanato dal governo.


che paese di babbei.



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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 09/05/2019, 13:01 
Ma il palazzo di siri?
Le mitiche intercettazioni?

Scommetto che raggiunto l'obiettivo,
Sul corriere ecc silenxio assoluto..

Comunque avanti tutta...



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 09/05/2019, 13:28 
[:296] .. la vedo proprio grigia .... [:291]



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Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 09/05/2019, 14:00 
No, è viola liturgico-mortuario.
Tra un po' si apre la porta Libitina.



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Correte correte... che per pagare i mercanti e i loro camerieri dovrete rubare sempre di più, e attenti a non dimenticarvi la carta di credito a casa... che se vi rompete il muso per strada neppure il carroattrezzi viene più a prendervi.
Mi raccomando: Votate, umili e silenti.
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