Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 6906 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1 ... 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9 ... 461  Prossimo
Autore Messaggio

Galattico
Galattico

Avatar utente

Nonno sapienteNonno sapiente

Non connesso


Messaggi: 49592
Iscritto il: 27/12/2007, 11:23
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 14/03/2014, 19:42 
Immagine

[^]



_________________
Immagine Operatore Radar Difesa Aerea (1962 - 1996)
U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 14/03/2014, 19:56 
Cita:
Ufologo 555 ha scritto:



Immagine

[^]


mentre chi commette omicidi se la gode fuori............... [;)]


Ultima modifica di ubatuba il 14/03/2014, 19:57, modificato 1 volta in totale.

Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 14/03/2014, 23:14 
Sanzioni alla Russia: continuiamo a farci del male…


Basta andarsi a leggere il sito dell’ambasciata russa in #Italia per farsi un’idea di quanto gravi sarebbero per il nostro paese delle eventuali #sanzioni contro la #Russia. Com’è noto, l’#UnioneEuropea è il terzo partner commerciale di #Mosca, con un export pari a 230 miliardi di euro ed un import pari a 150. Un dato importante, al quale l’Italia offre un contributo essenziale, essendo il quinto partner commerciale della Russia, con un interscambio in graduale crescita malgrado i morsi della crisi. Se nel 2010 gli interscambi commerciali ammontavano a 37,3 miliardi di dollari, l’anno seguente esso era già salito a 45,9 miliardi, con le esportazioni russe a quota 32,6 miliardi e le importazioni a 13,4 miliardi.

Non solo, ma l’Italia è anche il secondo acquirente in Europa del gas russo dopo la Germania, fornito sulla base di contratti a lungo termine attraverso i ben noti gasdotti. Non a caso nell’export russo verso l’Italia l’energia primeggia ancora con una quota percentuale pari all’85%. Seguono quindi, con il 10,9%, i metalli ferrosi, mentre le importazioni russe dall’Italia riguardano prevalentemente prodotti finiti come i macchinari, gli impianti, i mezzi di trasporto (per il 42,5%), i prodotti dell’industria chimica (19,6%), i prodotti alimentari e le materie prime per l’industria agricola (8,5%), per finire coi tessuti e le calzature (8%).
Il ruolo primario rivestito dall’energia nei rapporti tra i due paesi ha condotto Roma e Mosca ad intraprendere il progetto comune del South Stream, che coinvolge Eni e Gazprom ed il cui primo tratto dovrebbe entrare in funzione nel 2015. Vi è poi un accordo tra Eni e Rosneft circa lo sfruttamento congiunto dei giacimenti Fedynskij e Centralno-Barentsevskij nel Mare di Barents e del giacimento Zapadmo-Chernomorskij nel Mar Nero. Tale intesa prevede l’estensione della nuova joint-venture ad ulteriori e futuri progetti riguardanti lo sfruttamento dei giacimenti nel Mar Artico.
La cooperazione in campo energetico coinvolge anche l’Enel, nella ricerca del miglioramento dell’efficienza energetica e delle fonti d’energia rinnovabile, così come nella gestione delle centrali termoelettriche di Konakovo, Nevinnomyssk, Sredneuralsk e Reftinskoe.
Anche il Gruppo FIAT, nel frattempo divenuto FCA, opera in Russia attraverso la divisione Case New Hollande, che ha avviato una joint-venture con Kamaz per la costruzione di macchine combinate e per l’agricoltura nello stabilimento di Naberezhnye Chelny. Un’altra partnership è stata siglata con ZIL per la costruzione di mezzi industriali e berline di rappresentanza, da assommarsi a quella col Gruppo Sollers(proprietario del marchio UAZ) per la realizzazione di berline, furgoni e fuoristrada in un moderno impianto costruito ad hoc a Vladivostok, capace di sfornare mezzo milione di pezzi l’anno e di fare dellaSollers il secondo costruttore russo per importanza dopo Lada VAZ. Vi è poi anche un impianto di medie dimensioni direttamente di proprietà FIAT a Naberezhnye Chelny per la costruzione di automobili di piccole dimensioni e una joint-venture tra Iveco e Oboron Service per il montaggio del famoso “Lince”.
La modernizzazione dell’industria russa, a cui è chiamata a partecipare quella italiana, è testimoniata anche dall’accordo di largo respiro tra la Norislskij Nickel ed il Gruppo Techint per il rinnovo delle capacità produttive del grande combinat di Norislk, con positive ricadute anche dal punto di vista ambientale.
Vi sono poi progetti concernenti il settore aerospaziale, aeronautico ed elicotteristico, nonché l’ammodernamento di quello ferroviario, le telecomunicazioni, i servizi postali ed altri setttori minori. Nel 2012 è stata avviata la produzione nello stabilimento della joint-venture della “Elicotteri della Russia” e del Gruppo Agusta – Westland, divisione di Finmeccanica, e al termine dello stesso anno negli impianti di Tomilino presso Mosca è stato assemblato il primo elicottero AW-139. Tale stabilimento, con una capacità produttiva di 15 esemplari all’anno, potrà soddisfare il fabbisogno della Russia e del resto della CSI per quanto concerne questo settore di mercato e in ogni caso rappresenta solo il primo passo di una più ampia collaborazione fra i due paesi nell’ambito dell’elicotteristica. Sempre riguardante Finmeccanicaè un altro accordo, stavolta tra Alenia e Sukhoi, per la realizzazione del Superjet 100.
La cooperazione italo – russa investe anche il settore finanziario, bancario e degli investimenti, dove spicca un accordo tra la VTB e la Cassa Depositi e Prestiti, per 276 milioni di euro, ed uno traGazprombank e Banca Intesa San Paolo per la costituzione di un fondo comune d’investimenti diretti a supportare l’attività del business italiano e russo sia in Russia che nei paesi dell’Unione Europea.
Ma i rapporti fra Italia e Russia riguardano anche l’agroalimentare, per esempio col Gruppo Cremonini che nella regione di Orenburg ha dato vita ad un secondo stabilimento per la lavorazione delle carni, con investimenti pari a 100 milioni di dollari e l’obiettivo di utilizzare materia prima locale, fornita sia da aziende agricole che da singoli allevatori.
Si potrebbe continuare elencando per esempio la costruzione da parte della Pirelli di un nuovo stabilimento a Togliattigrad per la realizzazione di 4,2 milioni di pneumatici all’anno in collaborazione con la russa Russian Technologies (un investimento del valore di 300 milioni di euro). Anche la Buzzi Unicem ha fin dal 2009 siglato un accordo col governo russo per costruire ad Orenburg un impianto produttivo capace di sfornare 2,3 milioni di tonnellate di cemento, con un investimento stimato in 450 milioni di euro. O, ancora, Danieli, il Gruppo Marcegaglia, Ferrero, Indesit, Coeclerici, Marazzi e Barbaro.
In totale in Russia sono presenti 500 imprese italiane, tra piccole, medie e grandi. Su ciò ha certamente pesato positivamente l’ingresso, nel 2012, della Russia nell’Organizzazione Mondiale del Commercio, ma soprattutto hanno giocato un ruolo importante le buone relazioni volute dai governi Berlusconi, tra il 2001 ed il 2006 e il 2008 ed il 2011. Gran parte di questi investimenti verrebbero messi a repentaglio da eventuali sanzioni, che oltretutto comporterebbero l’ovvio ritiro dei capitali russi dall’UE e quindi anche dall’Italia. A tal proposito è bene sottolineare come l’Italia abbia accolto negli anni numerosi ed importanti investimenti russi nell’ambito della siderurgia (Severstall, RusAl, Evraz, Novoliptesk), dell’energia (Lukoil), delle telecomunicazioni (VimpelCom) e così via.
Indubbiamente le sanzioni metterebbero quindi fortemente in difficoltà l’industria italiana e le nostre PMI, che si ritroverebbero dall’oggi al domani prive di un grande mercato che fino ad oggi aveva rappresentato un enorme valvola di sfogo, tra l’altro dall’altissimo potenziale commerciale anche per quanto concerne le prospettive future. Anche il prezzo dell’energia potrebbe subire un forte rialzo: la decisione di limitare le importazioni di gas russo costringerebbe i paesi europei ad approvigionarsi altrove, con costi maggiori. Senza poi contare che il popolo italiano, già oltremodo colpiti dalla crisi, si ritroverebbe pure a dover pagare, insieme agli altri cittadini europei, i miliardi di bolletta energetica dell’Ucraina come da volontà dell’UE. Insomma, uno scenario semplicemente catastrofico.

http://www.informarexresistere.fr/2014/ ... -del-male/

..vuoi vedere che pure qui come in libia prendiamo una cantonata....[;)]


Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Nonno sapienteNonno sapiente

Non connesso


Messaggi: 49592
Iscritto il: 27/12/2007, 11:23
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 15/03/2014, 09:02 
La Politica Estera, non esiste più ... Qua ogni Stato pensa a sé stesso (è per questo che temo un casotto mondiale) ...



_________________
Immagine Operatore Radar Difesa Aerea (1962 - 1996)
U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 15/03/2014, 12:27 
Casa pignorata e venduta da Equitalia
Sfratto a famiglia con centenaria e disabile

http://www.corriereromagna.it/news/rave ... talia.html

...ma anzike' fare passerelle x spot [;)] in tv,cominciasse a risolvere alcune problematiche.........


Ultima modifica di ubatuba il 15/03/2014, 12:31, modificato 1 volta in totale.

Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 13684
Iscritto il: 05/12/2008, 22:49
Località: Laveno Mombello (Va)
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 15/03/2014, 13:26 
Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

La Politica Estera, non esiste più ... Qua ogni Stato pensa a sé stesso (è per questo che temo un casotto mondiale) ...


Credo che se ogni stato pensasse a se stesso invece di farsi gli affari degli altri, staremo tutti meglio.



_________________
Nutrirsi di fantasia, ingrassa la mente.

Immagine
Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Nonno sapienteNonno sapiente

Non connesso


Messaggi: 49592
Iscritto il: 27/12/2007, 11:23
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 15/03/2014, 16:29 
No, bisognerebbe ... condividere, invece qui fanno la corsa all'accaparramento (vedi Russia con la Crimea ad esempio).



_________________
Immagine Operatore Radar Difesa Aerea (1962 - 1996)
U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 17/03/2014, 12:09 
Gravi irregolarità contabili, insegnanti in nero e conti in rosso. L'ennesima pessima figura dell'Italia.
Esplode lo scandalo dell'Istituto italiano di cultura a Bruxelles: un mare di sprechi.
.
ROMA (WSI) - Nella cassetta di sicurezza c’era ancora una busta chiusa con 1.334,59 euro. Neppure una scritta. Forse erano proventi di un evento mai rendicontati. Perché all’Istituto italiano di Cultura a Bruxelles un vero contabile non c’era.

C’era invece un segretario e pare avesse anche un doppio lavoro: visto il giro di ricevimenti e banchetti, ha pensato bene di farsi la sua società di catering. Si spediva i preventivi e se li autorizzava. Duemila, tremila euro alla volta.

Per contro gli insegnanti di lingua, che dovevano essere il fiore all’occhiello dell’istituto, lavoravano da anni senza un contratto. Solo impegni a voce e mandati di pagamento, le ore e gli importi scritti a penna. Nessuna ritenuta, niente tasse, zero contributi. Il capolavoro è stato poi ingaggiarli perché tenessero corsi ai funzionari della Commissione europea.

La Commissione fatturava all’Istituto, i soldi finivano a professionisti abilitati ma irregolari da sempre. Lampi da Bruxelles, dove la credibilità del Belpaese è appena affogata in un pasticcio coi fiocchi.

Mentre Renzi esordiva al Consiglio Europeo, giovedì scorso, la rappresentanza culturale presso il Consolato, in Rue de Livourne, era in piena smobilitazione. Pacchi e documenti in partenza per l’Italia, compresa la direttrice dell’Istituto di cultura.

Ricercatore a Tor Vergata, Federiga Bindi era stata nominata per "chiara fama" da Frattini (9.600 euro di indennità mensile). Il suo incarico è scaduto il 9 marzo e non è stato rinnovato anche a seguito dei risultati di un’ispezione del Mef che nel 2013 ha rilevato "’gravi irregolarità contabili e amministrative" nella gestione dell’ente: acquisti senza "determinazione a contrarre" (una cucina professionale da 13mila euro, frigo e altri materiali per 5mila…), irregolarità per contratti e consulenze esterne, 9mila euro di acquisti non rendicontati con la carta di credito dell’istituto.

Le carte sono già alla Corte dei Conti, da Roma arriverà un nuovo direttore proveniente dai ruoli del ministero e non più di nomina politica. Ma la vicenda è tutt’altro che chiusa. "Procederò nei modi e nelle forme appropriate per poter ristabilire la verità dei fatti e la mia integrità professionale, fisica e morale", annuncia la Bindi.

Quale verità? Fermata praticamente sulla porta, sostiene che l’ispezione avesse rilevato irregolarità riferibili anche alle precedenti gestioni ma abbia poi avuto effetti solo sul suo incarico, determinandone l’uscita di scena. Sia come sia, la contabilità degli anni passati è ancora lì da vedere, quando c’è. E riserva diverse sorprese.

La Belle Époque dell’Istituto: dai vernissage al "pranzo per D’Alema"

Vernissage, eventi di nicchia e generosi banchetti. Dall’archivio della contabilità riaffiorano le tracce di un’epoca d’oro in cui il prestigio dell’Istituto si guadagnava anche spendendo ingenti risorse tra mostre, eventi e rinfreschi.

La dotazione ministeriale per l’istituto è raddoppiata nel giro di un paio d’anni fino a superare i 600mila euro per esercizio. Le uscite nel 2006 ammontavano a 774mila euro, l’anno dopo supereranno il milione. I costi di catering lievitano come la panna: 30mila euro nel 2004, 35mila nel 2005, 58mila nel 2007.

Una fattura per quell’anno riporta la causale "Pranzo per il ministro D’Alema": 153 persone in uno dei resort più esclusivi di Bruxelles, praticamente un banchetto di nozze, 16mila euro il conto.

"La cucina professionale è servita ad abbattere questi sprechi e tornare sui 10-12mila euro", sostiene la defenestrata Bindi. "Io lascio un bilancio risanato e in attivo ma mi contestano irregolarità procedurali. Poi chiudono gli occhi su un passato ben più pesante".

Il riferimento è alla storia contabile degli ultimi anni, a tratti un groviera. Nel 2005 l’ex direttore Pialuisa Bianco certifica un avanzo di 47.049,29 euro: conti in attivo.

Cinque ottobre 2007, la Bianco lascia l’Istituto spiegando che «a fronte della prima tranche di dotazione finanziaria incassata, pari a 240 mila euro, si riscontrano 483.333,05 euro di autofinanziamento pari a due volte la dotazione finanziaria».

Due settimane dopo la reggente pro-tempore, Donatella Cannova, segnala al Ministero fatture non liquidate, non elencate nel verbale di passaggio delle consegne, per 39.790 euro. Un’avvisaglia. Il neo direttore, Giuseppe Manica, prende servizio il 18 settembre e un mese dopo accerta che le fatture non liquidate e gli impegni di spesa da onorare ammontano a 192mila euro.

La storia finisce con il ministero che dovrà metterci una pezza. Il 31 dicembre Manica chiede un’integrazione straordinaria al bilancio "per far fronte a una situazione debitoria tale da non consentire di corrispondere alle richieste dei creditori, a fronte dei numerosi impegni assunti sotto la gestione dell’ex direttore, dottoressa Pialuisa Bianco". I conti, a quanto pare, non sempre tornavano.

L’Italia e la lezione di lavoro (nero) all’Europa

Il buco più nero di questa storia è però quello degli insegnanti ingaggiati senza contratti di alcun tipo, almeno fino a marzo 2013, alcuni anche per 10-15 anni di seguito. I vecchi registri sono zeppi di nomi.

Gli ultimi contano una dozzina di docenti e solo da un anno sono stati regolarizzati con contratti d’opera. "Sono stata io a fargli avere il primo contratto", rivendica la silurata Bindi. "Sono arrivata che i corsi erano già iniziati. All’inizio del nuovo semestre ho cercato i contratti in istituto, niente. Li ho chiesti agli insegnanti, niente. Nessuno li aveva, erano tutti al nero da anni. Allora abbiamo studiato le forme di inquadramento possibili, e alla fine abbiamo optato per contratti d’opera intellettuale, redatti in conformità col diritto belga e la contrattualistica degli Istituti. Il MEF ha contestato questa procedura e siamo così arrivati all’ultima spiaggia: farli intermediare da un’agenzia interinale, che però si mangia buona parte del compenso dei docenti e delle entrate dell’istituto".

Scavando ancora emerge il sospetto di un tacito accordo, sulla pelle degli insegnanti, che si è protratto per anni. "A richiesta del Mae, detti insegnati non hanno nessun contratto e sono ingaggiati sulla base del titolo universitario", scriveva nel 2006 l’ex direttore Bianco. A richiesta del Ministero, dunque. L’ipotesi, se così fosse, è che tale indicazione venisse impartita direttamente da Roma per evitare che i docenti potessero accampare delle pretese sull’amministrazione sulla base di un impegno scritto. E che l’indicazione trovasse poi sponda a Bruxelles, dove il mancato accollo di oneri contributivi e fiscali garantiva all’Istituto entrate consistenti a costi ridottissimi. E ai vari direttori di ostentare "ottimi risultati di gestione".

Il rendiconto finanziario 2007, ad esempio, riporta 339mila euro di entrate per le iscrizioni ai corsi a pagamento a fronte di 152mila euro di compensi al personale docente. Per anni poi, sulla base di convenzioni e gare d’appalto, gli stessi docenti venivano mandati a far lezione ai funzionari della Commissione e del Parlamento Europeo, con crescente profitto: 34mila euro nel 2002, 62mila nel 2003, 93mila nel 2007, 120mila nel 2009… Un flash dal rendiconto 2003: entrate per corsi presso IIC e istituzioni europee 151mila euro, uscite per gli insegnanti che li hanno tenuti 80mila, utile in bilancio 71mila euro. Un affare. Le istituzioni europee fatturavano regolarmente all’Istituto, ignare di alimentare lavoro irregolare sottratto agli obblighi contributivi e/o fiscali.

La Farnesina non smentisce né minimizza. La Direzione Generale che sovrintende gli Istituti di Cultura conferma anzi di aver riscontrato irregolarità almeno dal 2007.

"Dal carteggio relativo alle passate gestioni emerge un meccanismo di retribuzione di questi insegnanti che sembrava prescindere da un contratto scritto e avvenire solo attraverso la contabilizzazione delle ore del servizio prestato, in assenza anche solo di una lettera d’incarico da produrre in atti", spiega il ministro plenipotenziario Giovanni Iannuzzi al fattoquotidiano.it.

Più indietro l’accertamento non arriverà, anche per ragioni di prescrizione delle eventuali contestazioni di responsabilità. "L’Ufficio centrale bilancio e gli ispettori del lavoro del Mef stanno analizzando, in ordine a questo aspetto, le risultanze sulle precedenti gestioni fino all’ultima, che ha iniziato invece un processo di regolarizzazione ed è oggetto di altre contestazioni", assicura il funzionario.

La questione è dunque all’attenzione degli organi di controllo. "Tutti i contratti stipulati dalla PA richiedono la forma scritta ad substantiam", si legge nella relazione ispettiva sull’Istituto trasmessa al Ministero e alla Procura della Corte dei Conti. I finanzieri ricordano che tale obbligo di legge è stato pure ribadito dal Consiglio di Stato con una sentenza del 2003. Ma a Roma come a Bruxelles, sembra non ne sia arrivata notizia per almeno dieci anni. E la grana esplode solo ora, alle porte del semestre italiano dell’Unione Europea.

Il contenuto di questo articolo, pubblicato da Il Fatto Quotidiano - che ringraziamo - esprime il pensiero dell' autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

http://www.wallstreetitalia.com/article ... alema.aspx


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 18/03/2014, 12:02 
Roma, 18 mar. (TMNews) - La doppia crisi degli ultimi anni ha sotratto 2.400 euro al reddito medio procapite in Italia: si tratta di uno dei cali più forti di tutta l'area euro, e pari a più del doppio del calo medio registrato nell'area euro, pari a 1.100 euro l'anno. Lo afferma l'Ocse nella scheda sull'Italia del suo rapporto annuale sullo stato sociale dei paesi (Society at a glance 2014). Con il calo subito tra 2007 e 2012 - e che quindi risente prima della crisi finanziaria globale, poi di quella sui debiti pubblici nell'area euro - il reddito medio procapite italiano si è ridotto a 16.200 euro l'anno. "La notevole riduzione dei redditi riflette il deterioramento delle condizioni nel mercato del lavoro per tutte le fasce della popolazione - dice l'Ocse - i giovani in particolare. Con un livello del 55 per cento, la percentuale di persone in età lavorativa occupate è la quarta più bassa tra i 34 Paesi dell'Ocse". Tra il 2007 e il 2013, la disoccupazione è aumentata ad un tasso di 5.100 lavoratori per settimana, e più di un quinto dell'aumento totale nell'eurozona è dovuto all'Italia. La diminuzione dei redditi in Italia riflette la debolezza del sistema di previdenza sociale nel rispondere alle necessità di quanti hanno perso il lavoro o hanno visto il loro reddito da lavoro contrarsi, afferma l'organizzazione parigina.

http://www.wallstreetitalia.com/article ... -2012.aspx

tutto questo mentre lo scolaretto matteo,affermava alla merkel che l'europa e' una oppotunita'.............di stringere la cinghia...........[;)]


Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Nonno sapienteNonno sapiente

Non connesso


Messaggi: 49592
Iscritto il: 27/12/2007, 11:23
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 18/03/2014, 14:52 
..mi sà che dopo Andreotti, l'Italia contininua a fare figure di m ... da!



_________________
Immagine Operatore Radar Difesa Aerea (1962 - 1996)
U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
Top
 Profilo  
 

Essere Interdimensionale
Essere Interdimensionale

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 6984
Iscritto il: 10/01/2009, 13:06
Località: Barletta
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 19/03/2014, 01:06 
Cita:
L’Arpa della Valle d’Aosta cerca
laureati disposti a lavorare gratis
Selezione per trovare due candidati con laurea magistrale, l'impiego
è per ventiquattro mesi e non è previsto neppure il rimborso spese
Il direttore: “Segno dei tempi di crisi, vogliamo fare un esperimento”

Nell’Italia in cui l’occupazione è tornata ai livelli degli Anni Cinquanta, il lavoro nero dilaga e i giovani laureati emigrano in cerca di un futuro, la Valle d’Aosta vuole dare il buon esempio e spazzare via con decisione la piaga del posto sottopagato. In che modo? Non pagandolo per niente.



L’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, ha pubblicato un avviso di selezione per «il conferimento di incarichi di collaborazione a titolo gratuito per l’espletamento di attività di “fundraising”», ossia di ricerca di finanziamenti per l’ente stesso. Il termine per presentare le domande scade oggi a mezzogiorno, anche se difficilmente ci sarà la corsa a portare i curriculum perchè l’agenzia regionale, oltre a sottolineare il fatto che non vuole sborsare neppure un euro per ricompensare il lavoro svolto, specifica che «nessun compenso sarà erogato neppure sotto forma di rimborso spese». E non è che si accontenti di candidati qualunque, per la selezione: i requisiti per l’ammissione prevedono la laurea magistrale in diciplince tecnico-scientifiche o politiche ed economico-gestionali. Non solo: l’Arpa ti dà il lavoro gratis soltanto se hai avuto un po’ di esperienze formative e gestionali, come recita il bando: «partecipazione e gestione di progetti nazionali e/o internazionali di ricerca, di cooperazione e di formazione inerenti problematiche ambientali con particolare riferimento ai temi di competenza dell’agenzia», cioè qualità dell’aria, amianto, energia, radioattività, inquinamento, effetti dei cambiamenti climatici. Il candidato, se vuole sperare di ottenere il posto non pagato, deve anche «dettagliare l’oggetto e il programma di riferimento di corsi, seminari, workshop e progetti, enti coinvolti, periodo dell’attività e ruolo e funzione svolti». E non è finita: «puoi lavorare gratis se» dimostri anche una conoscenza della lingua francese e della lingua inglese. E i compiti assegnati dall’Arpa? Semplici: «Rassegna ragionata delle modalità usuali di finanziamento della ricerca, cooperazione e formazione scientifica applicate ai temi abientali», «definizione di un piano di relazioni e networking con enti, università e centri di ricerca nazionali e internazionali», «supporto all’eventuale presentazione di specifici progetti per il finanziamento e l’avvio di iniziative di ricerca» eccetera eccetera. Il tutto condito, al termine dell’incarico, da «un rapporto tecnico» sempre a cura del collaboratore-missionario.

I succulenti posti in palio sono due, della durata di due anni ciascuno, durante i quali l’incaricato dovrà anche «rispettare l’obbligo di fedeltà impegnandosi a non divulgare notizie o informazioni riguardanti le attività svolte dall’Arpa». Nel dubbio che il fortunato riesca, in quei due anni, a trovare una qualche forma di introito per sbarcare il lunario, deve però fare molta attenzione «a non assumere incarichi che siano in qualsiasi modo in contrasto o incompatibili con l’attività dell’agenzia», pena un doloroso licenziamento in tronco. La sede di lavoro è a Saint-Christophe, a due passi da Aosta. L’Arpa, bontà sua, mette a disposizione del lavoratore-missionario una scrivania dotata di sedia, un telefono funzionante, un pc connesso a Internet.



Giovanni Agnesod, il direttore generale, spiega che «sì, è la prima volta che facciamo una cosa del genere, una collaborazione gratuita. Capisco che possa apparire strana, ma ci siamo confrontati e vogliamo fare un esperimento. In fondo, per i candidati rappresenta qualcosa da inserire in un futuro curriculum, un’esperienza di lavoro. È un segno dei tempi di crisi, certo, ma è anche un segno della fondamentale importanza che oggi ha la ricerca di fondi diversi da quelli istituzionali, ad esempio la ricerca di fondi europei o altro».



http://www.lastampa.it/2014/03/18/edizi ... agina.html


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 19/03/2014, 10:14 
...cosi' poi digiunano gratis.............. [:31] [:277]


Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Nonno sapienteNonno sapiente

Non connesso


Messaggi: 49592
Iscritto il: 27/12/2007, 11:23
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 19/03/2014, 11:10 
Nel frattempo ... zitti, zitti, altri 13 barconi ...! [;)]



Oltre 2mila immigrati soccorsi

E la Marina resta senza fondi

Dalle coste africane continuano a partire barconi. E l'operazione Mare Nostrum ha già finito i finanziamenti stanziati



Immagine:
Immagine
56,03 KB

Dall'inizio dell'anno sono arrivati quasi 13mila clandestini, oltre 2mila solo nelle ultime 48 ore. La Difesa: "L'operazione Mare Nostrum ha limitato il traffico di esseri umani". Ma i finanziamenti sono ormai finiti ...

http://www.ilgiornale.it/?refresh_cens

Anche la Polizia verrà "sfoltita (tanto cosa ci sta a fare, QUANDO METTONO DENTRO QUALCUNO I GIUDICI LI RIMETTONO FUORI ...) [;)] [:o)] [:(!]

Per non parlare della Sanità, tagliata anche quella!

W la sinistra! [^]



_________________
Immagine Operatore Radar Difesa Aerea (1962 - 1996)
U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Nonno sapienteNonno sapiente

Non connesso


Messaggi: 49592
Iscritto il: 27/12/2007, 11:23
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 20/03/2014, 13:28 
Il tetto del 3%
LA MINACCIA DELLA MERKEL
Ecco che cosa succede all'Italia se Renzi non rispetta i patti: pronta la rapina al Belpaese



Immagine:
Immagine
4,45 KB



Per Matteo Renzi, al via del suo tour nel Vecchio Continente, "il tetto del 3% nel rapporto deficit-Pil" imposto dai trattati europei "è decisamente anacronistico". Un attacco frontale, quello del premier, a quanto stabilito dal patto di stabilità. Renzi assicura che "comunque il deficit non sfonderà il tetto", ma il dado è tratto. La sfida, insomma, è iniziata. Il premier vuole presentarsi a Bruxelles con un pacchetto di riforme con "scadenze certe" e "coperture molto ampie". Quindi ha rincarato: "Non temo un'Europa che ci fa le pulci, perché l'Ue, o cambia, o finisce vittima degli euroscettici". Insomma, il presidente del Consiglio è consapevole che il suo piano di riforme, nonostante le assicurazioni, potrebbe portare l'Italia a violare i patti-capestro imposti dall'Unione europea.

La strada - Margini per poter sforare il tetto, seppur ristretti, ci sono. La via più ortodossa prevederebbe di inoltrare la richiesta a Bruxelles solo in autunno, quando l'esecutivo, ammesso che i tempi vengano rispettati, potrebbe aver aumentato la propria credibilità in sede continentale (a quel punto, la Commissione europea potrebbe accettare delle deroghe per una serie di investimenti specifici). Ma anche la via più ortodossa, alla quale con tutta probabilità Renzi potrebbe ricorrere in autunno, non è affatto detto che porti il premier ad ottenere i suoi obiettivi. Infatti, un documento segreto dell'Eurogruppo che circola in queste ore nelle cancellerie degli stati europei, mette nero su bianco che l'Italia "non rispetta pienamente l'aggiustamento strutturale minimo dei conti", sia per il 2014 sia per il 2015. Dunque, nonostante l'ortodossia, il Belpaese potrebbe non ottenere nessun margine per la flessibilità.

La gabbia e le cifre - Il punto è che l'Italia si trova già in gabbia. In primis, il Fiscal Compact fu firmato il 2 marzo 2012, e il 20 aprile 2012 il Parlamento italiano lo integrò nella Costituzione, assicurando anche il pareggio di bilancio. Tra gli impegni, quello di ridurre dal 2016 il debito in modo consistente, anno dopo anno. Le cifre, però, non ci aiutano. Come ricorda Stefano Lepri su La Stampa, nel medio periodo il debito pubblico non dovrebbe aumentare. Peccato però che con un debito di 2.070 miliardi e un Pil di 1560 miliardi, se in un anno la prima delle due grandezze cresce di 46,8 miliardi (tre centesimi di 1.560), per evitare che il rapporto salga la seconda deve salire di almeno il 2,3 per cento. Ma sommando la crescita reale e l'aumento dei prezzi, il Pil può dunque salire al massimo di 2,5 punti circa. Insomma, il debito italiano, se non cambia qualcosa, è destinato a scendere di cifre infinitesimali.

Il progetto - Senza un cambio di marcia, senza un programma preciso, dunque, con cui assicurare un piano di rientro, Bruxelles non sarà disposta a concedere nulla (inoltre, ora il governo Renzi non parla nemmeno più delle privatizzazioni che erano state consigliate al Belpaese, puntando tutto, o quasi, sulla spending review e sul lavoro del commissario Carlo Cottarelli). L'obiettivo imposto dall'Europa è riportare il debito pubblico al 60% del Pil entro il 2032 (e quest'anno, secondo le proiezioni, il debito salirà tra il 134% e il 137%). Cifre che sembrano inchiodare l'Italia, insomma. Cifre con le quali, nonostante l'animo battagliero, difficilmente Renzi potrà convincere le autorità europee e, soprattutto, Angela Merkel. Al premier resta da giocarsi la "carta" di sfondare il tetto del 3% senza ottenere alcuna concessione. Ma cosa succederebbe, in questo caso?

La sanzione - Le conseguenze sarebbero molteplici, e non sono solo legate a un ulteriore aumento del debito, che graverebbe ancor di più sulle future generazioni (un dato interessante: quando per la prima volta la regola del 3% fu fissata dal trattato di Maastricht nel 1992, il debito pubblico italiano era pari al 120%). La prima reazione dell'Europa, in caso di sforamento, sarebbe un semplice "avvertimento preventivo", una sorta di avviso per mettere Roma sul chi va là. Se quindi non fossero adottate misure correttive nella politica di bilancio, scattano le sanzioni, che si declinano in un deposito infruttifero da convertire in ammenda dopo due anni di deficit eccessivo. Una multa salata, salatissima. L'ammontare della sanzione, infatti, è composto da una componente fissa pari allo 0,2% del Pil (pari a oltre 3 miliardi di euro, calcolata sui dati del Pil relativi al 2013) e da una componente variabile pari ad 1/10 dello scostamento del disavanzo pubblico dalla soglia del 3 per cento. Viene comunque previsto un tetto massimo all'entità complessiva ddella maxi-multa, pari allo 0,5% del Pil. L'azzardo di Renzi, insomma, potrebbe costarci molto caro.

http://www.liberoquotidiano.it/news/eco ... de-se.html

Ma guarda tu se ci dobbiamo far comandare da una della ...STASI !!! [}:)]



_________________
Immagine Operatore Radar Difesa Aerea (1962 - 1996)
U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Nonno sapienteNonno sapiente

Non connesso


Messaggi: 49592
Iscritto il: 27/12/2007, 11:23
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 21/03/2014, 11:12 
Immagine


[^]



_________________
Immagine Operatore Radar Difesa Aerea (1962 - 1996)
U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 6906 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1 ... 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9 ... 461  Prossimo

Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
Oggi è 25/04/2024, 02:00
© 2015 UfoPlanet di Ufoforum.it, © RMcGirr83.org