(Uno stralcio):
Ramadan a Marzabotto: la polemica
"Chiunque ha il diritto di manifestare il proprio culto, ma questa, fin da subito, ci è sembrata una provocazione bella e buona. In tutti questi anni la comunità islamica ha festeggiato la conclusione del Ramadan lontana dai simboli cristiani, quest'anno, invece, hanno scelto di farlo davanti alla casa di Dio…", ci racconta Battistini. Mentre Benkouhail precisa: "Non lo abbiamo fatto per sfida, non è e non sarà mai nostra intenzione. Lo abbiamo fatto semplicemente in spirito di amicizia e fratellanza ed è stata decisa questa piazza perché il parco del paese era già occupato da un'altra manifestazione".
Camminando un po' per le vie scambiamo qualche parola sulla questione con i passanti: non tutti si dicono d'accordo con l'iftar sul sagrato, ma chi è contrario preferisce non sbottonarsi, perché l'argomento è scomodo e perché "sai, è un paesino…". Qualcun altro, poi, precisa: "All'inizio, non essendo stati informati bene sulla cosa, siamo rimasti un po' così…poi ci hanno spiegato bene il tutto e banchetteremo insieme".
"L'arroganza con cui certe persone e la comunità musulmana pensa di poter agire sul nostro territorio è palese", protesta ancora Battistini, che se la prende anche con l'arcivescovo Matteo Maria Zuppi: "Non ci stupisce che sia solidale a questo tipo di manifestazioni, ma siamo stupiti dalle dinamiche del tutto: don Gianluca, infatti, non ne sapeva nulla, perché nessuno di dovere gli ha comunicato per tempo la cosa; ci siamo ritrovati per le mani la locandina e siamo cascati dal pero. Insomma, nessuno ha agito con la parrocchia per creare, da subito, unione, in questa festa di fine Ramadan".
Di opposto avviso Valentina Cuppi, neo sindaco di Marzabotto eletto con il 71% dei voti per una lista civica di centrosinistra: "È una bellissima iniziativa e lo si vede dalla piazza, che è piena della nostra gente, indipendentemente dalla religione, dalla cultura e dalla provenienza: questo è l'emblema di come siamo qui a Marzabotto. E la scelta di celebrare l'iftar proprio qui, nella piazza della Chiesa, centro della nostra cittadina, è un valore aggiunto. È un bellissimo messaggio con il quale vogliamo dire di aprirsi, incontrarsi e parlarsi, per rompere i muri".
Al primo cittadino, infine, fa eco Omar Amchiaa, membro della comunità musulmana: "Non è un dispetto, perché Marzabotto, da sempre, è paese di integrazione e di dialogo interreligioso: vogliamo che i diversi credi comunichino, in modo da creare una società pacifica, che si ami l'uno con l'altro, al di là delle religioni, perché non c’è alcuna differenza tra un cristiano, un musulmano o un ebreo. E il fatto che partecipino il parroco e altre personalità cristiane cattoliche locali è per noi motivo di orgoglio, così come il pieno sostegno del vescovo, che ha benedetto questo evento. Non capisco perché qualcuno strumentalizza tutto questo per fomentare l'odio e per guadagnare qualche voto…".
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 05072.htmlNon c'è più ... religione, quella nostra!