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 Oggetto del messaggio: Re: SILVIO (seconda parte)
MessaggioInviato: 05/09/2020, 15:28 
sapete che non l' ho mai apprezzato ...

ma la sua fine la vedo in un pompino ben assestato ,,, fine eroica e il linea con il personaggio ...

( anche Wagner c' è rimasto mentre trombava la cameriera ... )

Bah ....



zio ot [:305]



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 Oggetto del messaggio: Re: SILVIO (seconda parte)
MessaggioInviato: 05/09/2020, 21:12 
barionu ha scritto:
sapete che non l' ho mai apprezzato ...

ma la sua fine la vedo in un pompino ben assestato ,,, fine eroica e il linea con il personaggio ...

( anche Wagner c' è rimasto mentre trombava la cameriera ... )

Bah ....



zio ot [:305]


Ahahahahah anche io, deve crepare mentre sta facendo il porco, non con il covid!!!!



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 Oggetto del messaggio: Re: SILVIO (seconda parte)
MessaggioInviato: 06/09/2020, 00:33 
il covid 69... covid porcellino



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 Oggetto del messaggio: Re: SILVIO (seconda parte)
MessaggioInviato: 06/09/2020, 18:02 
Robiwankenobi ha scritto:
barionu ha scritto:
sapete che non l' ho mai apprezzato ...

ma la sua fine la vedo in un pompino ben assestato ,,, fine eroica e il linea con il personaggio ...

( anche Wagner c' è rimasto mentre trombava la cameriera ... )

Bah ....



zio ot [:305]


Ahahahahah anche io, deve crepare mentre sta facendo il porco, non con il covid!!!!



Ahahahah ve possino a tutti e 2. [:)] [;)]


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MaxpoweR ha scritto:
il covid 69... covid porcellino


Magari in passato.
Oggi gli piacerebbe ma....... la sua età non lascia scampo.

Passano gl'anni, passano i tempi e i costumi.

Che si adeguasse.

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 Oggetto del messaggio: Re: SILVIO (seconda parte)
MessaggioInviato: 28/10/2020, 12:09 
la stampella, cioè zerbino del pd, di conte, della merkel e di macron...



https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 99388.html

Berlusconi: "Bisogna unire gli sforzi per l'interesse nazionale"

Il leader di Forza Italia sulla nuova emergenza Covid: "Temo che la crisi non sarà breve. Va cambiato approccio: bisogna anticipare, anziché inseguire. Servono tutte le risorse messe a disposizione dall'Unione europea"



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: SILVIO (seconda parte)
MessaggioInviato: 28/10/2020, 23:56 
mik.300 ha scritto:
Servono tutte le risorse messe a disposizione dall'Unione europea"

Si, anche il MES, ovviamente.

Mi sa che Silvio deve avere cambiato loggia...



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 Oggetto del messaggio: Re: SILVIO (seconda parte)
MessaggioInviato: 22/11/2020, 12:43 
Avete saputo?
Berlusca in soccorso del PD e di Renzi..
Non bastava il covid a incollare
La poltrona del foggiano,
Adesso arriva anche il caimano..

Almeno facesse dimettere l'esecutivo
E ne battezzasse uno nuovo..
Macché..

Si vede che sono pappa e ciccia..

Uno così è meglio perderlo che trovarlo,
Andare al governo con questo servo della Merkel ed europeisti vari
E subirne i ricatti quotidiani
Non serve a niente..

Non hanno i numeri?

Allora si voti..
Invece no..
I nemici di Salvini non sono solo il PD e gli euroburocrati..



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Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


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 Oggetto del messaggio: Re: SILVIO (seconda parte)
MessaggioInviato: 22/11/2020, 12:59 
Io veramente non mi capacito..
Ma non si diceva andare al voto?

PD e berlusca sono pappa e ciccia..
Kulo e camicia..

Il piano era quello..
Poi invece gli italiani hanno votato male
E quindi il governo giallo-verde..



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Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


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il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: SILVIO (seconda parte)
MessaggioInviato: 23/11/2020, 09:45 
Da Berlusconi agli Agnelli: siamo l’Italia narcotizzata dall’establishment mediatico


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di Alessandro Di Battista 19 Nov. 2020
¯
In principio fu Berlusconi. Miliardi di dubbia provenienza e spregiudicatezza crearono il primo impero mediatico italiano. I partiti di allora pensarono che la cosa fosse buona e giusta e lasciarono fare. B. comprò Telemilano e Telemilano divenne Canale 5. Poi si aggiunse Rete 4 e poi venne acquistata Italia 1 dal gruppo Mondadori. Il potere mediatico aumentava e la politica taceva. In pochi ebbero il coraggio di alzare la voce. Uno di questi fu Vittorio Feltri, penna tagliente e anticonformista prima di finire sul libro paga di Berlusconi.

“Per quattordici anni la Fininvest ha scippato vari privilegi, complici i partiti: la Dc, il Pri, il Psdi, il Pli e il Pci con la loro stolida inerzia; e il Psi con il suo attivismo furfantesco, cui si deve tra l’altro la perla denominata ‘decreto Berlusconi’, cioè la scappatoia che consente all’intestatario di fare provvisoriamente i propri comodi in attesa che possa farseli definitivamente. Decreto elaborato in fretta e furia nel 1984 ad opera di Bettino Craxi in persona, decreto in sospetta posizione di fuorigioco costituzionale, decreto che perfino in una repubblica delle banane avrebbe suscitato scandalo e sarebbe stato cancellato dalla magistratura, in un soprassalto di dignità, e che invece in Italia è ancora spudoratamente in vigore senza che i suoi genitori siano morti suicidi per la vergogna”. Sono parole di Vittorio Feltri. “Attivismo furfantesco” da parte del Psi.

Feltri aveva ragione da vendere, poi la ragione è stata venduta. Nel 1998, caso più unico che raro nella storia repubblicana, due ex-presidenti del Consiglio vennero condannati nello stesso processo. Quattro anni a Craxi, due anni e quattro mesi a Berlusconi. Il processo All Iberian riguardò il passaggio di oltre 20 miliardi di vecchie lire dalla Fininvest ai conti correnti svizzeri di Craxi. D’altro canto senza i decreti Berlusconi emanati proprio da Bettino il biscione sarebbe morto da un pezzo. In appello sopraggiunse la prescrizione e ingiustizia venne fatta. I DS, antenati del PD sebbene parte di quella classe dirigente dirige ancora, a parole sbraitarono, nei fatti acconsentirono.

Nel marzo del 2006, un mese prima delle elezioni politiche che videro un’esigua vittoria del centro-sinistra, Piero Ricca chiese a gran voce a Fassino durante un suo comizio a Torino se avessero intenzione di fare la benedetta legge sul conflitto di interessi. Fassino, stizzito, disse di sì senza alcuna convinzione e aggiunse: “La legge sul conflitto di interessi la facciamo ma la legge sul conflitto di interessi non dà più lavoro a nessuno”. Quanta ipocrisia.

I conflitti di interesse creano accentramento di potere, corruzione, disfacimenti democratici e quindi povertà e disoccupazione. Risolverli, produrrebbe il contrario. Ma la sedicente sinistra non solo non ha fatto nulla ma se ne è addirittura vantata. Nel 2003, parlando alla Camera dei Deputati, Luciano Violante, Capogruppo dei DS, pronunciò queste parole: “Berlusconi sa per certo che gli è stata data la garanzia piena – non adesso, nel 1994, quando ci fu il cambio di Governo – che non sarebbero state toccate le televisioni. Lo sa lui e lo sa l’Onorevole Letta. Voi ci avete accusato di regime nonostante non avessimo fatto il conflitto di interessi, avessimo dichiarato eleggibile Berlusconi nonostante le concessione e durante i governi di centrosinistra il fatturato di Mediaset è aumentato di 25 volte”. Fassino gli sedeva accanto.

Nonostante l’oscena connivenza, la complicità, direi il favoreggiamento di quella sinistra nei confronti della Fininvest, la pubblica opinione, quantomeno una parte di essa, si schierò contro i conflitti di interesse di Berlusconi. C’era chi si indignava, chi reputava che un tale accentramento di potere mediatico in poche mani fosse un pericolo per la democrazia.

C’era chi lottava per la libertà di stampa e chi riteneva che risolvere i conflitti di interessi fosse la priorità del Paese. Molti di questo scrivevano su Repubblica e L’Espresso, si vantavano del loro coraggio e canzonavano non solo i giornali di B. ma anche quelli della famiglia Agnelli, in quanto voce dei padroni.

Da allora l’Italia è cambiata. La Repubblica, La Stampa, Il Tirreno, Il Mattino di Padova, Il Secolo XIX, La Nuova Sardegna, Il Messaggero veneto, Il Piccolo di Trieste, La Gazzetta di Mantova, La Gazzetta di Reggio, La Gazzetta di Modena, L’Huffington Post, Business Insider Italia, Mashable Italia, Il Corriere delle Alpi, La Nuova Ferrara, La Nuova Venezia. E poi e L’Espresso, Limes, Micromega, Radio Capital, Radio Deejay e molte altre testate radio, webRadio, webTv e siti internet hanno un unico padrone: John Elkann.

Pochi mesi fa EXOR, holding finanziaria olandese della famiglia Elkann, si è assicurata il controllo del gruppo editoriale GEDI che apparteneva a De Benedetti. EXOR è proprietaria anche di FCA (Fiat Chrysler Automobiles, sede legale ad Amsterdam e sede fiscale a Londra), Juventus FC, Ferrari, The Economist (famosissimo settimanale inglese).

Gli Elkann non sono editori puri. I loro business più importanti non sono i media, eppure i media gli occorrono. I giornali sono in crisi, crollano le vendite e molti giornalisti – anche loro, così come i lettori, vittime dei media moderni – vengono messi in cassa integrazione.

Eppure i giornali hanno ancora un potere: quello di influenzare il dibattito pubblico. Telegiornali e talk-show costruiscono le loro scalette sulle prime pagine dei giornali. Che siano notizie vere o false poco importa. Nei programmi di approfondimento politico molte domande si basano sulla rassegna stampa del giorno. E così “piazzare” un tema alternativo nel dibattito pubblico è sempre impresa ardua.

Qual è la differenza tra il gruppo Elkann del 2020 ed il gruppo Berlusconi degli anni ’90? É vero, Berlusconi aveva le televisioni (in regime di concessione pubblica e questo è sicuramente un aggravante). Ma oggi ci sono gli smartphone. Provate a sommare i follower sui social network di tutti i prodotti editoriali che fanno capo agli Elkann. Sono oltre 13 milioni. Anche molti di voi, magari senza saperlo, avete messo un like ad una pagina che di fatto appartiene alla EXOR, un gruppo finanziario con sede ad Amsterdam che sa trasformare un gruppo editoriale in un gruppo di potere. Esattamente quel che fece Berlusconi.

Il berlusconismo ha vinto anche se Berlusconi ha perso. La vittoria del berlusconismo si è consumata nei silenzi di chi un tempo si indignava per la Fininvest ma che adesso abbassa la testa davanti agli Elkann. La vittoria del berlusconismo si è consumata nella progressiva narcosi della pubblica opinione ad opera di un unico grande “giornalone” che vede nella monumentale concentrazione mediatica la sua ragion d’essere.

Il berlusconismo ha vinto con la sindrome di Arcore (cit. Giovanni Valentini, ex-direttore dell’Espresso) che ha colpito via via le vittime della mala-informazione convincendole ad innamorarsi dei sicari della libertà di stampa come succede ad alcuni prigionieri con i propri carcerieri. E così l’eccezione è diventata la regola.

Salvo rari e meritevoli casi, i principali gruppi editoriali italiani sono gruppi padronali che appartengono ad editori impuri i cui principali interessi economici e finanziari sono estranei all’editoria. Ed un tale accentramento deve essere proibito per legge.

Tuttavia le battaglie in Parlamento si possono combattere (vincerle è ancor più difficile) solo se la pubblica opinione pressa i parlamentari a portarle avanti. Ed oggi la pubblica opinione è distratta. Dall’infodemia, dal gossip politico e dalle infinite campagne sulla “fake-news” che cercano di far credere che il problema principale del sistema mediatico siano le balle.

Le balle, ahimè, ci sono sempre state. Una tale concentrazione di potere no. Capisci che l’establishment mediatico, e quindi politico-finanziario, sta vincendo quando si sente pronunciare più “fake-news” che “conflitto di interessi”. Capisci che l’establishment mediatico, e quindi politico-finanziario, sta vincendo quando chi ha il coraggio di prendere posizione è la solita, sparuta, minoranza.
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 Oggetto del messaggio: Re: SILVIO (seconda parte)
MessaggioInviato: 14/12/2020, 10:48 
la ciambella di salvataggio di conte..
la meloni rompesse il kaz.zo al caimano
piuttosto che a salvini..


https://www.corriere.it/politica/20_dic ... 1e01.shtml

Berlusconi: «Mettiamo a disposizione le nostre proposte: spero in una convergenza per il bene dell’Italia»
La lettera del leader di Forza Italia: «Siamo parte integrante del centrodestra e all’opposizione del governo Conte. Noi responsabili, no a giochi parlamentari»

vediamo che succede..



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 Oggetto del messaggio: Re: SILVIO (seconda parte)
MessaggioInviato: 14/12/2020, 14:12 
ArTisAll ha scritto:
Da Berlusconi agli Agnelli: siamo l’Italia narcotizzata dall’establishment mediatico


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di Alessandro Di Battista 19 Nov. 2020
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In principio fu Berlusconi. Miliardi di dubbia provenienza e spregiudicatezza crearono il primo impero mediatico italiano. I partiti di allora pensarono che la cosa fosse buona e giusta e lasciarono fare. B. comprò Telemilano e Telemilano divenne Canale 5. Poi si aggiunse Rete 4 e poi venne acquistata Italia 1 dal gruppo Mondadori. Il potere mediatico aumentava e la politica taceva. In pochi ebbero il coraggio di alzare la voce. Uno di questi fu Vittorio Feltri, penna tagliente e anticonformista prima di finire sul libro paga di Berlusconi.

“Per quattordici anni la Fininvest ha scippato vari privilegi, complici i partiti: la Dc, il Pri, il Psdi, il Pli e il Pci con la loro stolida inerzia; e il Psi con il suo attivismo furfantesco, cui si deve tra l’altro la perla denominata ‘decreto Berlusconi’, cioè la scappatoia che consente all’intestatario di fare provvisoriamente i propri comodi in attesa che possa farseli definitivamente. Decreto elaborato in fretta e furia nel 1984 ad opera di Bettino Craxi in persona, decreto in sospetta posizione di fuorigioco costituzionale, decreto che perfino in una repubblica delle banane avrebbe suscitato scandalo e sarebbe stato cancellato dalla magistratura, in un soprassalto di dignità, e che invece in Italia è ancora spudoratamente in vigore senza che i suoi genitori siano morti suicidi per la vergogna”. Sono parole di Vittorio Feltri. “Attivismo furfantesco” da parte del Psi.

Feltri aveva ragione da vendere, poi la ragione è stata venduta. Nel 1998, caso più unico che raro nella storia repubblicana, due ex-presidenti del Consiglio vennero condannati nello stesso processo. Quattro anni a Craxi, due anni e quattro mesi a Berlusconi. Il processo All Iberian riguardò il passaggio di oltre 20 miliardi di vecchie lire dalla Fininvest ai conti correnti svizzeri di Craxi. D’altro canto senza i decreti Berlusconi emanati proprio da Bettino il biscione sarebbe morto da un pezzo. In appello sopraggiunse la prescrizione e ingiustizia venne fatta. I DS, antenati del PD sebbene parte di quella classe dirigente dirige ancora, a parole sbraitarono, nei fatti acconsentirono.

Nel marzo del 2006, un mese prima delle elezioni politiche che videro un’esigua vittoria del centro-sinistra, Piero Ricca chiese a gran voce a Fassino durante un suo comizio a Torino se avessero intenzione di fare la benedetta legge sul conflitto di interessi. Fassino, stizzito, disse di sì senza alcuna convinzione e aggiunse: “La legge sul conflitto di interessi la facciamo ma la legge sul conflitto di interessi non dà più lavoro a nessuno”. Quanta ipocrisia.

I conflitti di interesse creano accentramento di potere, corruzione, disfacimenti democratici e quindi povertà e disoccupazione. Risolverli, produrrebbe il contrario. Ma la sedicente sinistra non solo non ha fatto nulla ma se ne è addirittura vantata. Nel 2003, parlando alla Camera dei Deputati, Luciano Violante, Capogruppo dei DS, pronunciò queste parole: “Berlusconi sa per certo che gli è stata data la garanzia piena – non adesso, nel 1994, quando ci fu il cambio di Governo – che non sarebbero state toccate le televisioni. Lo sa lui e lo sa l’Onorevole Letta. Voi ci avete accusato di regime nonostante non avessimo fatto il conflitto di interessi, avessimo dichiarato eleggibile Berlusconi nonostante le concessione e durante i governi di centrosinistra il fatturato di Mediaset è aumentato di 25 volte”. Fassino gli sedeva accanto.

Nonostante l’oscena connivenza, la complicità, direi il favoreggiamento di quella sinistra nei confronti della Fininvest, la pubblica opinione, quantomeno una parte di essa, si schierò contro i conflitti di interesse di Berlusconi. C’era chi si indignava, chi reputava che un tale accentramento di potere mediatico in poche mani fosse un pericolo per la democrazia.

C’era chi lottava per la libertà di stampa e chi riteneva che risolvere i conflitti di interessi fosse la priorità del Paese. Molti di questo scrivevano su Repubblica e L’Espresso, si vantavano del loro coraggio e canzonavano non solo i giornali di B. ma anche quelli della famiglia Agnelli, in quanto voce dei padroni.

Da allora l’Italia è cambiata. La Repubblica, La Stampa, Il Tirreno, Il Mattino di Padova, Il Secolo XIX, La Nuova Sardegna, Il Messaggero veneto, Il Piccolo di Trieste, La Gazzetta di Mantova, La Gazzetta di Reggio, La Gazzetta di Modena, L’Huffington Post, Business Insider Italia, Mashable Italia, Il Corriere delle Alpi, La Nuova Ferrara, La Nuova Venezia. E poi e L’Espresso, Limes, Micromega, Radio Capital, Radio Deejay e molte altre testate radio, webRadio, webTv e siti internet hanno un unico padrone: John Elkann.

Pochi mesi fa EXOR, holding finanziaria olandese della famiglia Elkann, si è assicurata il controllo del gruppo editoriale GEDI che apparteneva a De Benedetti. EXOR è proprietaria anche di FCA (Fiat Chrysler Automobiles, sede legale ad Amsterdam e sede fiscale a Londra), Juventus FC, Ferrari, The Economist (famosissimo settimanale inglese).

Gli Elkann non sono editori puri. I loro business più importanti non sono i media, eppure i media gli occorrono. I giornali sono in crisi, crollano le vendite e molti giornalisti – anche loro, così come i lettori, vittime dei media moderni – vengono messi in cassa integrazione.

Eppure i giornali hanno ancora un potere: quello di influenzare il dibattito pubblico. Telegiornali e talk-show costruiscono le loro scalette sulle prime pagine dei giornali. Che siano notizie vere o false poco importa. Nei programmi di approfondimento politico molte domande si basano sulla rassegna stampa del giorno. E così “piazzare” un tema alternativo nel dibattito pubblico è sempre impresa ardua.

Qual è la differenza tra il gruppo Elkann del 2020 ed il gruppo Berlusconi degli anni ’90? É vero, Berlusconi aveva le televisioni (in regime di concessione pubblica e questo è sicuramente un aggravante). Ma oggi ci sono gli smartphone. Provate a sommare i follower sui social network di tutti i prodotti editoriali che fanno capo agli Elkann. Sono oltre 13 milioni. Anche molti di voi, magari senza saperlo, avete messo un like ad una pagina che di fatto appartiene alla EXOR, un gruppo finanziario con sede ad Amsterdam che sa trasformare un gruppo editoriale in un gruppo di potere. Esattamente quel che fece Berlusconi.

Il berlusconismo ha vinto anche se Berlusconi ha perso. La vittoria del berlusconismo si è consumata nei silenzi di chi un tempo si indignava per la Fininvest ma che adesso abbassa la testa davanti agli Elkann. La vittoria del berlusconismo si è consumata nella progressiva narcosi della pubblica opinione ad opera di un unico grande “giornalone” che vede nella monumentale concentrazione mediatica la sua ragion d’essere.

Il berlusconismo ha vinto con la sindrome di Arcore (cit. Giovanni Valentini, ex-direttore dell’Espresso) che ha colpito via via le vittime della mala-informazione convincendole ad innamorarsi dei sicari della libertà di stampa come succede ad alcuni prigionieri con i propri carcerieri. E così l’eccezione è diventata la regola.

Salvo rari e meritevoli casi, i principali gruppi editoriali italiani sono gruppi padronali che appartengono ad editori impuri i cui principali interessi economici e finanziari sono estranei all’editoria. Ed un tale accentramento deve essere proibito per legge.

Tuttavia le battaglie in Parlamento si possono combattere (vincerle è ancor più difficile) solo se la pubblica opinione pressa i parlamentari a portarle avanti. Ed oggi la pubblica opinione è distratta. Dall’infodemia, dal gossip politico e dalle infinite campagne sulla “fake-news” che cercano di far credere che il problema principale del sistema mediatico siano le balle.

Le balle, ahimè, ci sono sempre state. Una tale concentrazione di potere no. Capisci che l’establishment mediatico, e quindi politico-finanziario, sta vincendo quando si sente pronunciare più “fake-news” che “conflitto di interessi”. Capisci che l’establishment mediatico, e quindi politico-finanziario, sta vincendo quando chi ha il coraggio di prendere posizione è la solita, sparuta, minoranza.
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Tante belle chiacchiere ma inutili. Abbiamo visto la fine che hanno fatto i nudi e puri che anche io col mio voto ho mandato al governo. I buoni li hanno cacciati lasciando alcuni tra i ministri più idioti ed insulsi che io abbia mai visto da quando seguo la politica. Tutti dei 5 stelle sono sti scienziati. E' bello fare il politologo stando fuori dalla mischia o facendosi i viaggi\reportage mentre i tuoi compari di partito banchettano allegramente assieme a quelli che dovevano togliere di mezzo.

mi dispiace ma pure di Battista ha rotto il cavolo. non ci servono i guru che dai piedistalli lanciano anatemi e sentenziano filosofeggiando, serviva che gente come lui o come la Cunial et simila fossero appoggiati e sostenuti DA DENTRO il moVimento non da una tenda in sud America. E sinceramente vedendo gli affari tra Philip morris e Casaleggio Associati mi pare proprio che i più invischiati con il globalismo mondiale sia proprio il moVimento.

RAUS mi sono cancellato dalla piattaforma roussou non appena ho scoperto che hanno ridotto del 50% le tasse alla Philip Morris. Schifo totale pure questo 5 stelle.



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MessaggioInviato: 14/01/2021, 17:01 
Berlusconi in ospedale a Monaco, 'esami di routine'

Silvio Berlusconi, apprende l'ANSA, è stato ricoverato al Centro cardio toracico di Monaco, ospedale specializzato del Principato. A quanto si apprende, si tratta di esami di routine e il leader di Forza Italia tornerà a casa tra pochi giorni. Berlusconi si trovava a Valbonne, la località vicino a Nizza dove ha trascorso anche gran parte del lockdown.

https://www.google.com/amp/s/www.ansa.i ... d83b6.html

Nota: a nessuno suona strano il fatto che uno dei tre leaders dell'"opposizione"(ahahah!) risieda all'estero?



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 Oggetto del messaggio: Re: SILVIO (seconda parte)
MessaggioInviato: 22/01/2022, 21:16 
Berlusconi rinuncia al Colle: 'Ma Draghi resti premier'
Il Cav ha ringraziato chi lo ha supportato e ha ribadito di aver servito il Paese


Silvio Berlusconi fa un passo indietro e rinuncia, in nome della ricerca dell'unità del Paese.

E' quanto si apprende dal vertice del centrodestra. Faremo proposta condivisa del centrodestra all'altezza, - è la linea di Berlusconi - in grado di avere il massimo consenso possibile.

Mario Draghi deve rimanere al suo posto, si completi l'opera con l'attuale governo. E' un passaggio in sintesi della nota di Silvio Berlusconi che, a quanto apprende l'Ansa, Licia Ronzulli sta leggendo in apertura del vertice dei leader. Nel messaggio letto da Ronzulli, Berlusconi ha detto di aver verificato l'esistenza dei consensi per una sua eventuale corsa al Quirinale, ha ringraziato chi lo ha supportato e ha ribadito di aver servito il Paese.

"L'Italia oggi ha bisogno di unità, al di là della distinzione maggioranza-opposizione, intorno allo sforzo per combattere la gravissima emergenza sanitaria, per far uscire il paese dalla crisi". E' quanto si legge in una nota del leader di FI, Silvio Berlusconi. "La nazione riparte nei momenti difficili se tutti sappiamo trovare, come avvenne nel dopoguerra, un senso comune di appartenenza nella nostra democrazia - ha aggiunto - superando le lacerazioni e al di là delle legittime ed anzi necessarie distinzioni".

"Considero necessario che il governo Draghi completi la sua opera fino alla fine della legislatura per dare attuazione al Pnrr, proseguendo il processo riformatore indispensabile che riguarda il fisco, la giustizia, la burocrazia".

"Ho deciso di compiere un altro passo sulla strada della responsabilità nazionale, chiedendo a quanti lo hanno proposto di rinunciare ad indicare il mio nome per la Presidenza della Repubblica. Continuerò a servire il mio Paese in altro modo, come ho fatto in questi anni, da leader politico e da Parlamentare Europeo, evitando che sul mio nome si consumino polemiche o lacerazioni che non trovano giustificazioni che oggi la Nazione non può permettersi". Così una nota di Silvio Berlusconi.

"Scelta decisiva e fondamentale, Berlusconi rende un grande servizio all'Italia e al centrodestra". Lo dice il leader della Lega, Matteo Salvini dopo la decisione del Cavaliere. "Berlusconi rende un grande servizio all'Italia e al Centrodestra, che ora avrà l'onore e la responsabilità di avanzare le sue proposte senza più veti dalla sinistra", afferma Salvini.

"Abbiamo apprezzato il senso di responsabilità di Silvio Berlusconi, che a seguito della verifica che si era riservato di fare per accertare le effettive possibilità di elezione, ha rinunciato a offrire la sua disponibilità alla candidatura a Presidente della Repubblica". È quanto afferma una nota di Fratelli d'Italia dopo il vertice di centrodestra. "Durante la riunione non sono state formulate da alcuno specifiche proposte di candidatura né tantomeno sono stati posti veti di alcun genere. Piuttosto, durante la riunione, FdI ha insistito affinché fosse chiaro che non auspica in alcun modo che la legislatura prosegua, come invece possono eventualmente ritenere le forze politiche della maggioranza". Così una nota di FdI smentisce indiscrezioni emerse durante il vertice di centrodestra: "La questione di Mario Draghi al Quirinale, sulla quale non abbiamo espresso alcun giudizio, non è stata posta e sarebbe semmai problema che possono avere le forze che partecipano al suo governo".

"Lo avevamo affermato in modo chiaro: la candidatura di Silvio Berlusconi era irricevibile. Con il suo ritiro facciamo un passo avanti e cominciamo un serio confronto tra le forze politiche per offrire al Paese una figura di alto profilo, autorevole, ampiamente condivisa". Lo scrive su Twitter il leader del M5s Giuseppe Conte.

"Con il suo gesto Berlusconi testimonia con generosità e profondo senso dello Stato la sua statura di uomo delle istituzioni ed è un sentimento di gratitudine condiviso da tutto il Centrodestra. Siamo fiduciosi che anche gli altri schieramenti del Parlamento mostreranno altrettanta sensibilità e responsabilità istituzionale". Lo affermano Lorenza Cesa, segretario nazionale dell'Udc e Antonio De Poli, presidente nazionale del partito.

IL VERTICE QUESTA VOLTA E' SU ZOOM

Giuseppe Conte ha presieduto stamane la cabina di regia dei 5 stelle, in attesa di incontrare alla Camera i grandi elettori del MoVimento. A quanto si apprende da fonti della cabina, permarrebbero ancora i dubbi sulla opzione Draghi al Quirinale soprattutto nella logica della tenuta dei gruppi pentastellati. Conte, che ha avuto anche un contatto con Giorgia Meloni parteciperà al vertice con Enrico Letta e Roberto Speranza. Fonti presenti alla riunione odierna ricordano comunque che non ci sono veti sul nome dell'attuale premier. I 5 stelle starebbero pensando ancora all'ipotesi di un candidato di bandiera.

'Basta nomi di parte. Servono coesione e serietà'. È intanto il messaggio lanciato dal Partito democratico sul proprio account Twitter. 'Il Pd sta lavorando per garantire stabilità all'Italia con un patto di legislatura e l'elezione di un presidente della Repubblica autorevole e super partes. Eletto da una maggioranza, la più ampia possibile, in nome dell'unità della Nazione e dell'interesse generale', si legge nel tweet.

"Noi abbiamo messo in ordine le priorità. Al primo punto c'è la necessità di trovare un accordo per avere un presidente della Repubblica super partes; al secondo, c'è l'accordo per il rilancio dell'azione di governo; e terzo, discutere di come portare avanti la legislatura fino alla fine. Queste le priorità in questo ordine rigoroso". L'ha detto Giuseppe Provenzano, vicesegretario del Pd ospite di Sky tg24. E sulla riforma della legge elettorale, ha aggiunto: "Se la legislatura deve arrivare alla sua scadenza, la legge elettorale è una delle cose fondamentali con il nuovo Parlamento e perché la gente non va più a votare. Io personalmente sono convinto che un sistema proporzionale possa rispondere meglio a esigenze di rappresentanza nel paese. Ma lo discuteremo insieme alle altre forze politiche".


https://www.ansa.it/sito/notizie/politi ... 863e3.html


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 Oggetto del messaggio: Re: SILVIO (seconda parte)
MessaggioInviato: 23/01/2022, 12:44 
vimana131 ha scritto:
"L'Italia oggi ha bisogno di unità, al di là della distinzione maggioranza-opposizione, intorno allo sforzo per combattere la gravissima emergenza sanitaria, per far uscire il paese dalla crisi". E' quanto si legge in una nota del leader di FI, Silvio Berlusconi. "La nazione riparte nei momenti difficili se tutti sappiamo trovare, come avvenne nel dopoguerra, un senso comune di appartenenza nella nostra democrazia - ha aggiunto - superando le lacerazioni e al di là delle legittime ed anzi necessarie distinzioni".
vimana131 ha scritto:
"Ho deciso di compiere un altro passo sulla strada della responsabilità nazionale, chiedendo a quanti lo hanno proposto di rinunciare ad indicare il mio nome per la Presidenza della Repubblica. Continuerò a servire il mio Paese in altro modo, come ho fatto in questi anni, da leader politico e da Parlamentare Europeo, evitando che sul mio nome si consumino polemiche o lacerazioni che non trovano giustificazioni che oggi la Nazione non può permettersi". Così una nota di Silvio Berlusconi.


BRAVO SILVIO! ANCORA UNA VOLTA HAI FATTO LA SCELTA MIGLIORE!..continua a lavorare per tutti noi come hai fatto in questi anni!.. [:264] [:305]

al di là delle opinioni -e facezie- personali è la scelta dell'uomo consapevole...oltre il manager che è stato... [:301] [:305]

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 Oggetto del messaggio: Re: SILVIO (seconda parte)
MessaggioInviato: 23/01/2022, 12:59 
Poi arrivó Frattini e mise d'accordo tutti...



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