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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 29/07/2018, 15:31 
Adesso anche i partiti puniscano i parlamentari assenteisti: ecco la top ten


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Deputati e senatori sono stati eletti dai cittadini per lavorare in Parlamento. Andrea Mura (96,38% di assenze) non ha rispettato le regole e il MoVimento l’ha espulso. Adesso chiediamo che la stessa cosa venga fatta anche dalle vecchie forze politiche! Abbiamo fatto l'elenco dei parlamentari più assenteisti usando i dati pubblici presenti su openpolis.it, la stessa utilizzata per Mura, e abbiamo estratto quelli che hanno più dell'80% di assenze (*). La top ten è quella visibile nell'immagine sopra. Partiamo da Forza Italia che detiene un triste primato: nella classifica stilata da Openpolis la più assente alla Camera dei Deputati, con lo 0,45% di presenze, è Michela Vittoria Brambilla. La deputata di Forza Italia ha partecipato a una sola votazione, collezionando il 99,55% di assenze alle votazioni.

Tra i più assenteisti troviamo anche Piero Fassino. Il deputato del Pd ha il 91,86% di assenze: ha partecipato solamente a 18 votazioni su 221. Erasmo Palazzotto di Liberi e Uguali segue con l’88,69%, mentre Carolina Varchi di Fratelli d’Italia ha l’88,24% di assenze alle votazioni. In classifica troviamo anche Giorgia Meloni, leader di FdI, con l’85.07% di assenze e Marzia Ferraioli di Forza Italia con l’83,71%.

Al Senato Forza Italia consolida il suo primato. Sono 3 i senatori che hanno collezionato più dell’80% delle assenze. Nel dettaglio si tratta di: Paolo Romani (ha partecipato a una sola votazione), Niccolò Ghedini (92.44% di assenze) e Giacomo Caliendo (83.11%). Da segnalare anche Licia Ronzulli, sempre di Forza Italia, con il 79.11% di assenze (ha votato 47 volte su 225 votazioni).

Una situazione vergognosa, parlamentari pagati fior di quattrini che snobbano il Parlamento. Chiediamo a Pd, Forza Italia, Fratelli d’Italia e LeU di espellere dai propri gruppi i parlamentari che hanno disertato Camera e Senato, così come fatto dal MoVimento con Mura! Chi non partecipa all’attività parlamentare, senza delle reali motivazioni e non rappresenta fedelmente l'elettore da cui esclusivamente dipende, deve essere punito!

(*) Tra i parlamentari che hanno più dell’80% di assenze alla Camera troviamo anche: Salvatore Penna e Iolanda Nanni del MoVimento (assenti per gravi motivi di salute), Andrea Cecconi, Renzo Tondo e Eugenio Sangregorio del gruppo Misto, e Guido Crosetto di Fratelli d’Italia. Al Senato invece: Renzo Piano, Liliana Segre, Mario Monti e Carlo Rubbia (senatori a vita).
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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 29/07/2018, 19:33 
Basterebbe prenderli a pomodorate in faccia ....!!! [:(!]



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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 29/07/2018, 21:15 
va be la meloni era in gravidanza


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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 30/07/2018, 12:03 
Tutto quello che c'è da sapere sul Decreto Dignità che oggi arriva in Aula alla Camera


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di Luigi Di Maio
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Oggi è un giorno molto importante per il Governo del cambiamento. Oggi arriva in aula il decreto dignità, il primo provvedimento economico di questo Governo. È un giorno importante anche per il Movimento 5 Stelle e per tutti quelli che ci hanno supportato in questi anni perché dentro il decreto dignità ci sono alcune delle nostre battaglie storiche: la lotta al precariato, la lotta all'azzardopatia, la lotta alle delocalizzazioni e la lotta alla burocrazia.

Finalmente tutti questi argomenti possiamo affrontarli come Governo e come maggioranza e dare il via a una nuova stagione per gli italiani. Finalmente l'aula della Camera che negli scorsi anni è stato teatro di tanti voti vergogna che abbiamo sempre e puntualmente denunciato perché era utilizzata per fare gli interessi di chi era al Governo e non dei cittadini (ricordate ad esempio i 7 miliardi alle banche), torna a occuparsi dei bisogni concreti delle persone. Quello che arriverà oggi alla Camera è un Decreto Dignità 2.0, perché è stato migliorato grazie agli emendamenti dei parlamentari delle commissioni riunite finanze e lavoro che ringrazio per il loro prezioso lavoro. Dei contenuti di questo decreto che restituisce dignità alle persone abbiamo già parlato tante volte.

Oggi vorrei solo sfatare alcuni falsi miti e vere e proprie bufale diffusi ad arte per screditare questo provvedimento. E allora rispondiamo a tutto a testa alta.

Numero uno: con il decreto dignità ci sarà' un calo dei posti di lavoro. Assolutamente no! È falso.
Le stime che sono girate nei giorni scorsi sono campate per aria. Per noi non hanno alcun fondamento. Come si fa a prevedere 8.000 posti di lavoro in meno nel 2027, come se in 10 anni le condizioni economiche non cambiassero. E infatti alla stessa conclusione è arrivato il ministro Tria e anche i tecnici della Camera. L’occupazione dipende dall’andamento dell’economia. Le norme creano o distruggono diritti, e quello che facciamo con il dl dignità è creare nuovi diritti, ma è il livello dei consumi che convince le imprese ad assumere o licenziare un lavoratore. Tante persone in queste anni sono state rinnovate decine di volte dalla stessa multinazionale o centro commerciale, da adesso se questi signori vogliono delle competenze che il lavoratore ha ormai acquisito dovrà dargli un contratto degno. Questo è sacrosanto.
Invece negli ultimi anni si era sancito il principio che uno dovesse rimanere precario a vita e quindi sempre meno persone si possono permettere di acquistare, di farsi una famiglia, di comprare una casa, un’auto. Le stime pessimistiche servono solo a spaventare le imprese e i lavoratori, ma sono fantascienza. Il decreto vuole fare una cosa sola: favorire il lavoro stabile rispetto a quello a termine. Perché pensiamo che chi ha un lavoro stabile possa anche programmare degli acquisti, e quindi possa contribuire a rilanciare l’economia. Di chi vi fidate? Di noi o di quelli che vi hanno distrutto la vita con il Jobs Act? O di quei media che vi avevano nascosto la verità sull’airforce renzi? Perchè sono quelli che stanno attaccando questo decreto.

Numero due. gli imprenditori non potranno assumere perché' i contratti sono più costosi. Anche questa è una bufala.
In realtà il decreto dignità prevede l’estensione dello sgravio per i contratti a tempo indeterminato per i giovani fino ai 35 anni di età fino al 2020. Sgravi che potenzieremo ulteriormente con la prossima legge di bilancio. Il contratto a tempo indeterminato sta diventando sempre più conveniente per le imprese e tornerà di moda, vedrete.

Numero tre. Ci sarà' caos nelle norme perché l'imprenditore ha già stipulato dei contratti a termine. Questo era un rischio e quindi abbiamo pensato anche a questo, naturalmente.
Il decreto conterrà una norma secondo cui chi ha già assunto a tempo determinato prima dell’entrata in vigore del decreto si regola secondo le norme precedenti, fino al 31 ottobre 2018. Evitiamo così alle imprese ogni tipo di caos o disagio.

Numero quattro. Il decreto dignità e' contro gli imprenditori. Questa è la balla più grande. No, nel modo più assoluto.
Anzi: il decreto dignità è il primo passo di un patto tra lavoro e impresa di cui l’Italia ha bisogno come il pane. Noi non facciamo altro che intervenire per limitare gli abusi sui contratti precari e diamo alle imprese tutti gli strumenti, anche economici, per passare a contratti più stabili. Per le imprese, poi, ci sono le novità sulle delocalizzazioni e la semplificazione. In pratica, le imprese che investono e rimangono in Italia le stiamo tutelando dalla concorrenza sleale di chi prende i soldi pubblici per comprare i macchinari e poi li porta in paesi dove il costo del lavoro è più basso.

Se tu multinazionale, prendi i soldi pubblici dello Stato Italiano, magari con quei soldi compri dei macchinari, e poi sposti tutto all’estero, e lasci i lavoratori italiani disoccupati, questo non ci sta bene. Devi restituire quei soldi fino all’ultimo centesimo e pagare anche una sanzione pari a 4 volte i soldi che hai preso.

Io con gli imprenditori ci parlo ogni giorno. Ci parlavo prima da deputato e a maggior ragione adesso da ministro. E gli imprenditori delle PMI che sono il cuore dell'impresa italiana mi dicono che vogliono essere lasciati in pace dalla burocrazia. E infatti per ora abbiamo disattivato sia lo spesometro che il redditometro, due adempimenti vecchi e inutili che ogni imprenditore conosce bene, purtroppo. E poi non dimentichiamo una categoria massacrata negli anni come le partite iva: a loro abbiamo tolto lo split payment.

Quando abbiamo pensato a questo decreto, abbiamo pensato anche ai vantaggi per gli imprenditori. Se il singolo imprenditore assume lavoratori precari pensa di avvantaggiarsene, ma se lo fanno tutti gli imprenditori crollano i consumi e migliaia di imprese sono costrette a ridurre la produzione o chiudere i battenti. Quelle che per anni hanno venduto agli imprenditori come grandi soluzioni per le imprese, non hanno fatto altro che creare un mercato di persone con lavori instabili che non si può permettere di acquistare niente o quasi niente. Cioè hanno fatto il contrario di quello che vuole un imprenditore. La precarietà è una sciagura non solo per il lavoratore, ma anche per l’intera economia, perché non permette di spendere quanto si potrebbe se solo si avesse un contratto stabile. A creare disoccupazione e sottoccupazione non è certo il decreto dignità, ma la precarietà selvaggia che stiamo combattendo.

Questo era tutto quello che dovevate sapere sul decreto dignità. oggi, come vi ho detto prima, cominciano le votazioni in aula. So che è estate e che molti di voi sono già in ferie, ma vi chiedo comunque di seguirci, di informarvi, di rimanere appassionati alla nostra azione per il cambiamento del paese. Oggi posiamo la prima pietra di una nuova Italia che mette al centro il cittadino e i suoi diritti. Io ne sono orgoglioso e altrettanto dovete esserlo voi, perché senza di voi nulla di tutto ciò sarebbe mai stato possibile. Ciao!
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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 31/07/2018, 14:05 
Cita:
Grillo contro i media anti-governativi: “Troppa indignazione per un uovo in faccia”

https://www.ilprimatonazionale.it/polit ... cia-90543/



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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 16/08/2018, 19:39 
Cita:



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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 17/08/2018, 13:55 
Le ''stranezze'' del contratto di concessione di Autostrade per l'Italia


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di Andrea Cioffi (Sottosegretario del Governo)
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Che il contratto di concessione di Autostrade per l'Italia avesse delle "stranezze" lo avevamo già segnalato all'anac lo scorso anno. Dalle nostre stime valutavamo un extragettito non dovuto (pagato da chi viaggia in autostrada) pari a 2 miliardi di euro che aumentavano a 3,8 (oltre ad una buonuscita di 5,7) se fosse stata concessa la proroga che Delrio voleva dare fino al 2042. Atti non pubblici fino a quando anac sollecitò il ministro Delrio a farlo ma lui pubblicò solo una parte degli atti facendo una "mossa laterale". Tra i vari atti in vigore c'è un "atto aggiuntivo" al contratto firmato il 24 dicembre 2013 (un regalo di Natale?).

Era il governo Letta ed il ministro era Lupi. Il successivo governo Renzi ed il ministro Delrio ben si guardarono dal verificare quel contratto anzi provarono ad aumentarne gli effetti. Noi abbiamo insistito 4 anni per avere il contratto e sopratutto gli allegati e alla fine abbiamo potuto leggerlo, studiarlo, analizzarlo.
Insomma questi (ed altri) motivi ci fecero agire per tutelare tutti i cittadini che pagano il pedaggio autostradale.

Oggi a tutto questo si è aggiunto il disastro di Genova. Il Movimento 5 Stelle è stato, è e sarà contro tutti coloro che fanno gli interessi di pochi a scapito dei tanti.

L'avvio della procedura per valutare se si possa arrivare alla revoca della concessione è una cosa dovuta e nessuno pensi che potendo mobilitare un esercito di avvocati contro lo Stato possa accampare pretese non dovute. Lo Stato è sempre più forte perché è dalla parte della moltitudine, dalla parte del popolo.
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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 29/08/2018, 05:22 
Fuori i PRENDITORI dallo Stato! E chi li ha aiutati sarà denunciato


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fonte foto


di Luigi Di Maio
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Da oggi, con dieci anni di ritardo, tutti gli italiani sanno che la concessione di autostrade ai Benetton è stata un regalo clamoroso che ha consentito loro di fare gli imprenditori non con il loro capitale, ma con quello dei cittadini. Il contratto prevedeva infatti una rendita garantita del 7%: una rendita spropositata!

L'imprenditore a rischio zero è un'invenzione tutta italiana. Di solito è amico di quelli che furono i partiti di governo, non disdegna di assumere nelle sue aziende uomini di partito (trombati o meno), finanzia lautamente in maniera opaca o meno i partiti e i giornali a loro collegati infatti il suo nome non compare quasi mai nella carta stampata. Chiamiamolo col suo nome: PRENDITORE. I prenditori hanno preso possesso delle infrastrutture italiane, pagate dai nostri nonni e dai nostri padri, e grazie a politici compiacenti le hanno trasformate in macchinette mangiasoldideicittadini.

I prenditori delle autostrade per un decennio ci hanno fatto pagare i pedaggi molto più di quanto avremmo dovuto con il benestare della mala politica dei vecchi partiti. I prenditori delle autostrade hanno fatto molto meno manutenzione di quanto avrebbero dovuto. In cambio hanno preso miliardi che fino al 2012 hanno dichiarato in una holding con sede in Lussemburgo. E la cosa più grave è che chi stava al governo li ha sempre protetti, addirittura fino all'anno scorso con il governo di Renzi che ha dichiarato solo dieci giorni fa: "Quando e perché è stata prorogata la concessione? Nel 2017, seguendo le regole europee, dopo un confronto col commissario UE Vestager (altro che leggina approvata di notte, è una procedura europea!), si è deciso di allungare la concessione di quattro anni, dal 2038 al 2042, in cambio di una fondamentale opera pubblica". Bravo! Anziché preoccuparsi dei piccoli imprenditori e dei loro drammi quotidiani, hanno pensato a prolungare, mantenendoli secretati, i privilegi dei prenditori.

Con il governo del cambiamento il paradigma si inverte. I privilegi dei prenditori vengono pubblicati e saranno eliminati. Ci occuperemo dei piccoli imprenditori che il rendimento garantito al 7% se lo sognano e che quando decidono di fare impresa mettono davvero a rischio il loro capitale, non quello degli altri. E chi ha sbagliato pagherà: è ora che tutti i ministri che hanno autorizzato questa follia paghino di tasca propria. Se chi ha fatto la concessione regalo ad Autostrade e chi non l'ha annullata ha causato un danno alle casse dello Stato sarà denunciato alla Corte dei conti per danno erariale: siamo già al lavoro per questo. E parlando di trasparenza: chiediamo ai Benetton di pubblicare i nomi di tutti i politici e tutti i giornali finanziati nel corso di questi anni. Questo faciliterà il lavoro.

Fuori i prenditori dallo Stato!
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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 29/08/2018, 13:30 
Magari! Se avranno la forza di scardinare questo cancro che affoga l'italia avranno fatto un miracolo. Ma penso che pur di non rinunciare a questi enormi e miliardari privilegi ci scapperanno parecchi morti se non una "rivoluzione colorata".



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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 29/08/2018, 13:43 
Io spero innanzitutto che Genova abbia presto un nuovo viadotto.



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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 29/08/2018, 14:32 
Ora la stanno menando con Renzo piano ed il suo dono (che poi dono un bel cavolo visto che comunque i lavori li farà lui, quindi cantiere, direzione lavori e annessi e connessi) pur di favorire l'amico dell'amico. Basta, fosse anche il padre eterno a volerlo progettare. Si faccia come in tutti i paesi civili, gara d'appalto internazionale e scelta che non sia meramente di natura economica.

Che poi si è presentato col plastico... Ma che lo teneva già pronto? Bah



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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 30/08/2018, 14:36 
MaxpoweR ha scritto:
Magari! Se avranno la forza di scardinare questo cancro che affoga l'italia avranno fatto un miracolo. Ma penso che pur di non rinunciare a questi enormi e miliardari privilegi ci scapperanno parecchi morti se non una "rivoluzione colorata".



I Signori delle Autostrade


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di Beppe Grillo
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Noi, i nostri padri, i nostri nonni abbiamo pagato le autostrade. Il loro costo è stato ammortizzato da anni. In Inghilterra e in Germania sono gratuite. In quei Paesi, i cittadini, in modo legittimo, le usano senza pagare due volte. Le hanno già finanziate, sono roba loro. In Italia le autostrade sono state regalate ai concessionari come Benetton che guadagnano miliardi di euro senza nessun rischio nè investimenti di capitale. I miliardi dei pedaggi vengono poi investiti in ogni tipo di business e per finanziare i partiti.

Le autostrade devono diventare gratuite. Non abbiamo pagato per decenni le tasse per arricchire Benetton e soci. Per le nuove autostrade il discorso è diverso, chi vuole la concessione ci metta i suoi soldi. Per le autostrade già esistenti dobbiamo dire basta al pizzo dei concessionari.

Prima di proseguire nell’intervista con il professore Giorgio Ragazzi, autore del libro “I signori delle autostrade“, vi faccio una raccomandazione: prendete una camomilla doppia e non indossate nessun maglione della Benetton. Potreste mangiarlo!


Guarda su youtube.com



“La rete autostradale italiana è stata costruita quasi interamente negli anni ’’60 e ’’70. E’’ stata finanziata quasi interamente a debito. Al tempo tutte le autostrade facevano capo o all’’Iri o agli enti locali, comuni, province, eccetera, il loro debito era spesso garantito dallo Stato. A fine degli anni ‘’90, cioè dopo 25 anni, questi investimenti erano stati ammortizzati, i debiti rimborsati. Il capitale azionario investito nelle autostrade era minimale, allora alla fine degli anni ‘’90, per logica, o si dovevano abolire i pedaggi e rendere gratuite le autostrade, come d’’altronde sono in Germania e in Inghilterra, perché l’’investimento era stato ammortizzato coi pedaggi, oppure il grosso degli utili delle concessionarie avrebbe dovuto essere passato allo Stato come imposte o quello che sia com’’era previsto dalle Leggi al tempo.

Che cosa è successo però? L’’Iri aveva bisogno di soldi e aveva deciso di privatizzare la società Autostrade, che è la più importante con circa il 65% della rete autostradale di sua proprietà, per agevolare questa privatizzazione sono state fatte delle concessioni, quelle che io chiamo regali enormi a queste concessionarie. Già prima gli era stato concesso di fare la rivalutazione monetaria, quindi di aumentare molto il valore di libro del loro patrimonio che poi doveva essere remunerato coi pedaggi, poi sono state prorogate le concessioni più o meno gratuitamente per mediamente 10 anni. Di questo gli utenti non si sono accorti, non hanno percepito il fenomeno perché loro vanno, pagano il pedaggio e non sanno particolarmente, ma è facile rendersi conto dell’enormità del regalo che riceve una concessionaria se si fa una leggina e gli si proroga di 10 anni la concessione. Il problema oggi è che queste concessionarie fanno enormi profitti, non hanno investito nel settore perché non è stato costruito più nulla, quindi hanno investito in operazioni finanziarie, in titoli diversificando nel settore immobiliare, ora stanno investendo anche all’’estero, quindi noi abbiamo pedaggi molto elevati e una rete autostradale ormai vecchia, del tutto insufficiente in una situazione triste ed anomala.

Il vero problema è che questi pedaggi una volta completato l’’ammortamento sono in realtà delle imposte e allora se dobbiamo pagare le imposte tant’’è che le incassi lo Stato non dei concessionari che non hanno mai investito nulla nella concessione. Per dire se le autostrade sono molto care in senso generale non si può, nel senso che a volte vengono raffrontati pedaggi pagati in Italia con quelli, ad esempio, pagati in Francia. E’’ chiaro che il pedaggio deve riflettere il fatto che l’’autostrada sia costata molto poco, sia stata ammortizzata, quanto traffico ci passa, quindi non conta guardare il livello assoluto del pedaggio ma rapportarlo alla redditività delle concessionarie perché il pedaggio, oltre che coprire i costi, dovrebbe servire ad assicurare una remunerazione ragionevole e congrua sul capitale investito, quindi è importante nel valutare il livello del pedaggio andare a vedere qual è il capitale investito. A partire dal ’’99 è stato introdotto in Italia il cosiddetto price-cap che è una formula con la quale vengono determinati gli incrementi tariffari di anno in anno.

Qui il sistema ha due difetti fondamentali: primo è il dato di partenza, ossia è stato regolamentato l’’incremento delle tariffe ma si sono prese per buone le tariffe esistenti all’’epoca, quando il capitale investito da queste concessionarie era bassissimo, quindi senza tenere conto del fatto che queste già avevano un livello di profittabilità assolutamente ingiustificato. Questo viene fatto sulla base di un piano finanziario, c’’è una parte che compensa l’’inflazione, una parte che invece tiene conto di una serie di fattori, tra cui anche l’’incremento previsto dal traffico. Per cui cos’’è successo fino ad oggi? E’’ successo che l’’Anas faceva delle previsioni di incremento del traffico prudentissime, bassissime, che sono state sempre molto inferiori alla realtà. Tutto l’’incremento del traffico superiore a queste previsioni è andato come profitto netto nelle tasche delle concessionarie, quindi era anche facile, avendo buon rapporto con l’’Anas, io credo (con una certa malizia) fare un piano finanziario con previsioni bassissime di traffico e poi fare profitti in più.

Un terzo elemento è la cosiddetta remunerazione della qualità, che è un concetto fantasioso perché la qualità viene misurata sia in rapporto a un indice sulla qualità della pavimentazione, sia a un indice di mortalità. Se diminuisce la mortalità aumentano le tariffe. Però non c’’è nessuna relazione fra i costi investiti dalle concessionarie per migliorare la qualità e i benefici che hanno in termini di aumento delle tariffe. Cioè se viene introdotta una regolamentazione più stringente, la patente a punti, i limiti di velocità eccetera, diminuisce la mortalità, sia sulle autostrade che sulle strade statali, ebbene loro come conseguenza hanno un incremento della tariffa assolutamente ingiustificato.

Sono chiare varie cose: primo che occorrerà aumentare gli investimenti nelle infrastrutture in autostrade perché il Paese non investe più da 30 anni quindi siamo rimasti assolutamente indietro. Secondo: costruire oggi autostrade costa enormemente più di quanto costava in passato, faccio un esempio, oggi costruire un’’autostrada costa fra i 25 e i 50 milioni di euro al chilometro. La società Autostrade è stata privatizzata all’’inizio del 2000 ad un prezzo che rapportato ai chilometri gestiti equivale a due milioni e ottocentomila euro per chilometro, quindi hanno pagato quell’’importo per la rete esistente, per farne nuove ci vuole dieci volte tanto. Allora è chiaro che per costruire nuove autostrade con concessioni in project financing è necessario applicare pedaggi molto elevati, mentre la rete esistente giustificherebbe pedaggi molto più bassi di quelli che sono in vigore oggi. Allora quello che io ho proposto in questo libro è rescindere il legame tra il pedaggio pagato dall’’utente e il pedaggio incassato dalla concessionaria. Perciò avere una tariffa nazionale omogenea che viene pagata dagli utenti. Nelle autostrade dove si riconosce al concessionario meno perché l’’autostrada nel frattempo è stata interamente ammortizzata, la differenza dovrebbe essere recuperata a un fondo strade che l’’utilizza per ridurre i pedaggi e finanziare le nuove iniziative.”

Giorgio Ragazzi (Settembre 19, 2008)
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MessaggioInviato: 31/08/2018, 03:03 
Bye bye pensioni d’oro


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di Francesco D’Uva
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Le pensioni d’oro saranno tagliate senza pietà, come abbiamo sempre promesso di fare una volta al governo. Lo abbiamo scritto nel Contratto di Governo e abbiamo già depositato alla Camera, prima della pausa estiva, la proposta di legge firmata dal sottoscritto e dal capogruppo della Lega Riccardo Molinari.

Quella proposta è ora al vaglio degli organi tecnici per i dettagli, ma non potrà essere toccata nella sostanza. È una proposta di puro buon senso che redistribuisce le risorse ai pensionati minimi e sociali risparmiando sulle pensioni oltre i 4.000 euro netti mensili. Naturalmente taglieremo solo la parte eccedente i 4.000 euro che non corrisponde ai contributi effettivamente versati, eliminando l’ennesimo privilegio. Non c’è alcuna volontà punitiva, si va solo a sanare una situazione profondamente iniqua.

Il tetto dei 4.000 euro è la pietra angolare del testo di legge perché consente risparmi considerevoli per sostenere le pensioni più basse. Non ci si venga a dire che chi percepisce delle pensioni principesche andrà in difficoltà se gli si porta l’assegno previdenziale, male che gli vada, intorno ai 4.000 euro. Non c’è alcuna necessità di rivedere quel tetto al rialzo e non sarebbe giusto nei confronti di chi percepisce oltre 10 volte meno, intorno ai 400 euro mensili, spesso faticando ad arrivare a fine mese.

Nel Paese c’è una grande domanda di giustizia sociale dopo anni di sacrifici a senso unico. La risposta della maggioranza sarà all’altezza di quanto abbiamo promesso in campagna elettorale. Una risposta senza se e senza ma. Una risposta netta e chiara. L’era delle pensioni d’oro volge finalmente al termine.
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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 01/09/2018, 03:10 
43 morti meritano rispetto: Autostrade farebbe meglio a tacere


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Un ponte crolla e fa 43 vittime. Intere famiglie distrutte, vite spezzate e sogni infranti. Tanti genovesi che non hanno più una casa. Centinaia di imprese in ginocchio. Un dolore enorme che ha unito un'intera nazione nel cordoglio per una tragedia che non doveva capitare. Oggi il cda di Autostrade per l'Italia, a poche settimane da quel giorno, si è riunito per un aggiornamento sul crollo del Ponte Morandi e ha "confermato di aver adempiuto in modo puntuale agli obblighi concessori".

Hanno superato il limite della vergogna.

L'articolo 3 della Convenzione con Aspi vincola il Concessionario a provvedere alla gestione tecnica delle infrastrutture, al mantenimento della funzionalità attraverso la manutenzione e la riparazione TEMPESTIVA delle stesse.
In questa tragica vicenda, invece, di tempestivo abbiamo visto soltanto Pd, Forza Italia e gran parte della stampa italiana correre in soccorso dei Benetton per provare a salvare loro la faccia.

Atlantia ha fatto introiti miliardari grazie al sostegno politico dei Governi di centrodestra e centrosinistra mentre gli italiani, che pagano pedaggi carissimi, sono costretti ad avere paura ogniqualvolta attraversano un ponte sulla rete autostradale costruita dai nostri padri e dai nostri nonni con i soldi pubblici.

Accordi surreali, desecretati solo grazie a questo Governo dopo 10 anni di silenzio, la manutenzione delle nostre strade ridotta all'osso e questi signori si permettono di affermare che hanno adempiuto ai loro obblighi? Nemmeno davanti a 43 MORTI mostrano un minimo di rispetto.

La loro indecenza non sorprende: sono anni che combattiamo questo sistema e rimetteremo le cose a posto. Cambieremo tutto: non lasceremo che le vittime del Ponte Morandi muoiano due volte. Il messaggio che ci è arrivato da migliaia di persone che abbiamo avuto l’onore di ascoltare in queste settimane è stato chiarissimo: i cittadini devono tornare ad avere un sistema autostradale sicuro, servizi migliori e pedaggi più bassi. La nostra rete autostradale ritornerà finalmente agli italiani. Dopo queste ennesime indegne dichiarazioni è davvero il minimo che possiamo fare.
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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 01/09/2018, 10:12 
ArTisAll ha scritto:
43 morti meritano rispetto: Autostrade farebbe meglio a tacere


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Un ponte crolla e fa 43 vittime. Intere famiglie distrutte, vite spezzate e sogni infranti. Tanti genovesi che non hanno più una casa. Centinaia di imprese in ginocchio. Un dolore enorme che ha unito un'intera nazione nel cordoglio per una tragedia che non doveva capitare. Oggi il cda di Autostrade per l'Italia, a poche settimane da quel giorno, si è riunito per un aggiornamento sul crollo del Ponte Morandi e ha "confermato di aver adempiuto in modo puntuale agli obblighi concessori".

Hanno superato il limite della vergogna.

L'articolo 3 della Convenzione con Aspi vincola il Concessionario a provvedere alla gestione tecnica delle infrastrutture, al mantenimento della funzionalità attraverso la manutenzione e la riparazione TEMPESTIVA delle stesse.
In questa tragica vicenda, invece, di tempestivo abbiamo visto soltanto Pd, Forza Italia e gran parte della stampa italiana correre in soccorso dei Benetton per provare a salvare loro la faccia.

Atlantia ha fatto introiti miliardari grazie al sostegno politico dei Governi di centrodestra e centrosinistra mentre gli italiani, che pagano pedaggi carissimi, sono costretti ad avere paura ogniqualvolta attraversano un ponte sulla rete autostradale costruita dai nostri padri e dai nostri nonni con i soldi pubblici.

Accordi surreali, desecretati solo grazie a questo Governo dopo 10 anni di silenzio, la manutenzione delle nostre strade ridotta all'osso e questi signori si permettono di affermare che hanno adempiuto ai loro obblighi? Nemmeno davanti a 43 MORTI mostrano un minimo di rispetto.

La loro indecenza non sorprende: sono anni che combattiamo questo sistema e rimetteremo le cose a posto. Cambieremo tutto: non lasceremo che le vittime del Ponte Morandi muoiano due volte. Il messaggio che ci è arrivato da migliaia di persone che abbiamo avuto l’onore di ascoltare in queste settimane è stato chiarissimo: i cittadini devono tornare ad avere un sistema autostradale sicuro, servizi migliori e pedaggi più bassi. La nostra rete autostradale ritornerà finalmente agli italiani. Dopo queste ennesime indegne dichiarazioni è davvero il minimo che possiamo fare.
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Guarda, secondo me purtroppo la realtà è anche peggiore... lo ripetono come un mantra per farci fessi, non per placare i propri sensi di colpa. Mi ricordano quelli della Monsanto : " Il glifosfato non è cancerogeno. Il glifosfato non è cancerogeno. Il glifosfato non è cancerogeno. " Ma non è che se ripeti più volte la stessa bugia diventa vera, lo scopo è solo far passare opportunisticamente il concetto e inculcarlo nelle menti...



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