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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 03/07/2017, 02:53 
Gli europeisti con le frontiere degli altri


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il video messaggio di Luigi Di Maio al presidente francese Emmanuel Macron, di seguito la trascrizione integrale
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Caro Presidente Macron,
noi non ci conosciamo, non abbiamo mai avuto l'opportunità di conoscerci, ma voglio approfittare della potenza del web per inviarle questo messaggio. Circa l'80% dei migranti che arriva in Europa passa per l'Italia, è un calcolo semplice: dei circa 90 mila migranti sbarcati nel 2017, 80 mila sono approdati in Italia. Questo perché l'Italia è alla frontiera dell'Unione Europea, e le coste dell'Italia sono la frontiera dell'Unione Europea.

Molte di queste persone vogliono raggiungere il suo Paese, o la Germania, o i Paesi del Nord Europa, ma non gli è consentito perché esiste un "muro" nei Trattati che si chiama "Regolamento di Dublino III" e non consente ai migranti che arrivano in Italia di poter varcare il confine italiano e arrivare in altri Paesi dell'Unione Europea. A causa del Regolamento di Dublino III, l'Italia deve farsi carico di questo fenomeno migratorio che ha dei numeri spropositati, da sola.

Circa i due terzi di chi arriva in Italia non è un migrante che scappa da persecuzioni o da conflitti, è un migrante economico, e quindi non potrebbe neanche stare qui. Per i trattati internazionali dovrebbe essere rimpatriato. Però questo non avviene, perché le procedure di identificazione sono complesse e lente. Lei sa bene che l'Italia si fa carico per il 98% della spesa dell'accoglienza di tutti questi migranti. Gli italiani l'anno scorso hanno speso circa 4,5 miliardi di euro, a fronte di soli 100 milioni di euro che venivano dall'Unione Europea. Delle briciole. Noi chiediamo all'Unione Europea, all'Europa, di farsi carico non solo di questa spesa ma di questo fenomeno, che inevitabilmente coinvolge per ragioni geografiche l'Italia, che è alla frontiera dell'Unione Europea, ma che proprio perché è un Paese membro deve essere aiutato da tutti.

Pochi mesi fa ho lanciato un allarme circa le operazioni di salvataggio che avvengono dal Mediterraneo ad opera di alcune imbarcazioni delle organizzazioni non governative. Il procuratore di Messina aveva lanciato un allarme ancor più grave, e cioè ha messo in guardia gli italiani dal fatto che alcuni scafisti, alcuni mercanti di uomini, trafficanti di uomini, potessero stare finanziando alcune imbarcazioni delle ONG battenti bandiera straniera. Noi avevamo proposto una cosa molto semplice: avevamo proposto di non far approdare nei nostri porti le imbarcazioni di ONG non trasparenti, quelle che non esibiscono i bilanci, quelle su cui ci sono ombre, e quelle che hanno bandiera di paradisi fiscali. Non siamo stati ascoltati, siamo stati definiti i razzisti, poi qualche giorno fa il ministro dell'Interno di questo governo ha deciso di chiudere i porti alle ONG e alle imbarcazioni battenti bandiera straniera. Peccato però, che né l'Unione europea nè lui siano ancora passati dalle parole ai fatti.

Presidente Macron, dopo la sua vittoria in Francia tutti hanno parlato di vittoria dell'europeismo. Lei è definito un europeista, ma mi permetta di dirle che siamo tutti bravi a fare gli europeisti con le frontiere degli altri, e in particolare con le frontiere italiane. Lei ha detto che non aiuterà l'Italia per 80% di migranti che si trovano nel nostro Paese, ovvero i migranti economici. Sta accompagnando molti migranti che trovano sul suolo francese alla frontiera francese con l'Italia, Ventimiglia. Presidente Macron noi ci aspettiamo dai Francesi e dalla Francia ben altro aiuto e supporto rispetto a quello dimostrato da lei e dichiarato da lei.

Noi non possiamo permetterci di essere così europeisti come lo è lei, noi abbiamo 9mila chilometri di costa, e l'80 per cento dei migranti che sbarca in Italia sono tutti migranti economici. Il problema come sa è l'identificazione di queste persone che arrivano in Italia, dobbiamo identificarli, dobbiamo capire se sono migranti economici o rifugiati, e solo dopo potremo inviare al suo Paese i profughi e non i migranti economici. Ma il nostro grande problema come Paese, e l'Italia non ce la fa, è l'identificazione di queste migliaia e migliaia di migranti, solo in 48 ore negli ultimi giorni ne sono arrivati circa 12mila.

Noi ci aspettiamo dall'Unione Europea una mano proprio su questo, sulle procedure di identificazione. Queste procedure in Italia a volte durano mesi, a volte durano anni, e noi abbiamo bisogno di velocizzarle attraverso un supporto dell'intera Unione Europea, che sostenga queste procedure e ci aiuti a svolgerle nel migliore dei modi. Noi non vogliamo essere definiti eroi, vogliamo un aiuto concreto come popolo italiano perché ci sentiamo parte dell'Unione Europea, e soprattutto contribuiamo al bilancio dell'Unione Europea.

E' ora che tutta l'Europa si faccia carico del problema migrazioni, del problema immigrazione. Non possiamo più nasconderci, non si può più fingere che l'Italia non sia il porto dell'Unione Europea, e che stia ricevendo un numero astronomico di migranti. Presidente Macron, è arrivato il momento del coraggio, è il momento di dimostrare veramente se esiste ancora un'Unione Europea, mettiamoci tutti in marcia per risolvere il problema dell'immigrazione. Mettiamoci tutti "in marcia", come piace dire a lei.
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Sport: per l'Italia, le atlete professioniste non esistono


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Scritto da M5S Camera News pubblicato il 30.06.17 15:10
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Anche i bambini sanno che in Italia esiste una legge che disciplina lo sport professionistico, com'è giusto che sia. Però i cittadini sono completamente all'oscuro del fatto che tale legge, per quanto riguarda lo sport professionistico femminile, è rimasta lettera morta: vale solo per gli uomini, cioè per le discipline maschili.
E' un provvedimento del 1981, mica del medioevo, e oltretutto è fin dai lontani anni '60 che campionesse di tutto il mondo hanno cominciato a fare del loro sport una professione. Ma in Italia ci si è dormito su , Coni e Federazioni non hanno mai applicato le norme, finendo col determinare delle vere e proprie assurdità.

Ad esempio, esistono sport (come basket, volley, ciclismo) dove è consentito utilizzare dei visti per atlete extracomunitarie, ma non è permesso considerarle professioniste. E' un'evidente contraddizione: se si possono usare dei visti, come è possibile non ci sia professionismo? Sono qui per fare le turiste?

A distanza di oltre trent'anni dall'approvazione della legge, serve dunque estendere subito le tutele dello sport professionistico anche alle discipline femminili, secondo i principi costituzionali. Siamo davanti a una discriminazione evidente inaccettabile in uno Stato di diritto. Per questo oggi il M5S ha illustrato la sua interpellanza urgente in aula, sollecitando una risposta al governo.

Governo che finora si è occupato di sport solo sotto forma di tweet da tifosi, e di diritti delle donne solo a suon di assurda propaganda. Sarebbe ora di pensare a quei diritti, semplici e ovvi, che però sono ancora negati.

Simone Valente, M5S Camera
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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 05/07/2017, 01:27 
GIORNALISTA A DI MAIO: "MA COME FAI A STARE CON IL M5S?" DI MAIO LO AMMUTOLISCE COSI..

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4 Luglio 2017


La storia di Mara che ha perso tutti i suoi risparmi per Veneto Banca


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di MoVimento 5 Stelle

Mara Fagan, 54 anni, insegnante alla scuola elementare, dopo aver perso tutti i suoi risparmi a causa del fallimento di Veneto Banca decide di entrare nella sede di Montebelluna e iniettarsi una dose di insulina nel braccio.


Intervista esclusiva a Mara Fagan e il fratello Claudio Fagan.
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Mara
Sia ben chiaro che metto al primo posto la vita. Il mio è stato un gesto che può essere recuperabile, perché da un’iniezione di insulina si può essere salvati. Ma quelle persone che si sono messe una corda intorno al collo o che si sono date fuoco… quelli sanno che non c’è un punto di ritorno.

Claudio
Purtroppo devo dire che siamo clienti di Veneto Banca, una di quelle banche che in questi giorni ha dichiarato fallimento, nonostante sia stata acqisita da Banca Intesa. I nostri soldi sono stati polverizzati. Vale per noi come per altre 200 mila circa persone, tra Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, che non ci sia una possibilità di ritorno dell’impegno economico.

Mara
Ho avuto una volta, una risposta da un dirigente, di Veneto Banca, dal Presidente di Veneto Banca, che quando gli ho detto potrei fare un gesto estremo mi è stato risposto lo faccia! Io mi sono sentita morire, mi ha uccisa dentro, perché per due o tre giorni, stavo in camera, non mangiavo, mi ha ucciso!

Claudio
Noi dovevamo avere un incontro coi legali di Veneto Banca, che venivano da Milano, i quali, ancora un anno e mezzo fa, ci avevano proposto una mediazioni. Dopodiché la mediazioni si è arenata, allora abbiamo richiesto una possibilità di continuità di questa mediazioni e ci hanno detto di sì. Ma a ragion veduta abbiamo visto che loro hanno temporeggiato fino alla fine di Veneto Banca.

Mara
Il mio gesto è stato dettato dalla disperazione perché quando ci siamo recati nella sede di Montebelluna di Veneto Banca e il direttore della filiale mi ha mostrato sullo schermo del computer l’intestazione di Intesa San Paolo, come a dirmi signora, qui non c’è n’è più per nessuno, i contatti che lei vuole avere con la sede di Veneto Banca sono improponibili… io mi sono vista persa. Mi sono sentita responsabile insieme a mio fratello. Perché abbiamo firmato impiegando tutto il capitale della nostra famiglia. Io mi sento responsabile, colpevole. E’ un mattone difficile da digerire, un boccone amaro. Dopo 2 anni e più, in cui una persona passa le notti pensando a questa situazione, sono arrivata là e in quel momento… per tutelare la mia famiglia, ho pensato vediamo se con questo gesto qualcosa si muove, se mi mettotono in contatto con qualcuno.
C’è sempre un filo di speranza e io speravo in un contatto per arrivare a una soluzione.

Claudio
Mia sorella ha realizzato che probabilmente, dico probabilmente ma è quasi certo, non c’era nulla da fare. Ha tirato fuori dalla borsetta una siringa, una penna piena di insulina e si è infilata l’ago (un piccolo ago di 5 mm) nell’avambraccio. Ha minacciato di iniziare l’erogazione dell’insulina se non ci fossero stati dati dei chiarimenti reali e un tentativo per poter raggiungere una conclusione della nostra situazione.

Mara
Dopo cinque, dieci minuti si sono sentite le sirene dell’ambulanza.
La banca aveva attivato le ambulanze ma senza cercare un contatto con gli avvocati di Milano.

Claudio
Sono arrivati quattro signori i quali hanno dichiarato di venire da Milano, sono entrati e ci hanno chiesto per quale motivo noi li avessimo chiamati. Mi ha sorella ha risposto ma noi non vi abbiamo chiamati, sarà stata la Direazione che non esiste oppure il nostro direttore per cercare di avere una mediazione e capire come stanno le cose.
Queste quattro persone non avevano nessun tipo di interesse nei nostri confronti. Nemmeno per la nostra situazione.

Mara
Io volevo qualcuno che risolvesse la nostra situazione, quella della nostra famiglia.

Claudio
A un certo punto mia sorella si è iniettata, si parla di 60 unità forse saranno anche meno, l’insulina. A quel punto è stata alletatta e portata in ospedale dove l’hanno presa in carico. Mia sorella non ha avuto nessun tipo di conseguenza.

Mara
Io posso dire che in questo caso non sono fallite solo le banche ma è lo Stato che ha fallito. Perché se lo Stato ci porta a dover fare questi gesti per farci ascoltare, per farci sentire, per ottenere giustizia: lo Stato ha fallito!

Claudio
Avevamo acquistato in banca dei titoli di Stato BTP, che funzionano con un sistema molto facile: ogni sei mesi ci sono delle cedole e poi c’è il rimborso del capitale impegnato dopo due, tre, quattro o cinque anni. I nostri titoli scadevano nel 2029 e il nostro consulente (anche se oggi la parola mi fa ridere) di Veneto Banca ci aveva proposto di acquistare delle sane e sanissime, tranquille obbligazioni di Veneto Banca. A nostra domanda se ci fosse pericolosità nell’impiego del capitale ci rispose di no. Potevamo stare tranquilli. Quindi tutti i nostri soldi nei BTP sono stati acquisiti e abbiamo operato queste obbligazioni.
Queste obbligazioni si sono poi rivelate convertibili anostra insaputa, anch eperché il prospetto informativo che parlava di queste obbligazioni non ci è mai stato consegnato, non l’abbiamo mai visto. Sappiamo dopo due o tre anni che era un topo di ben 300 pagine, quindi penso anche illeggibile, quando ho portato a casa la documentazione, io e i miei fratelli abbiamo controllato e ci siamo accorti che sopra le nostre firme era stata aggiunta una postilla scritta a mano, in stampatello con la penna, che loro hanno chiamato investimento, ma è un termine improprio, perché non è un investimento, è un impiego di capitale a risparmio. A quel punto ci viene comunicato la conversione in aizoni.
Siamo andati immediatamente in banca e abbiamo dato risposta negativa: noi non vogliamo le azioni. Non le vogliamo assolutamente - lo abbiamo ribadito!
Ci hanno messo in vendita prima le obbligazioni e poi dopo la conversione ci hanno fatto mettere in vendita le azioni, però nessuno dei due ordini è stato soddisfatto ed esaudito. Quindi noi ci siamo trovati con tutte le azioni e, dato che le due banche sono fallite, i nostri soldi polverizzati.

Noi chiediamo essenzialmente giustizia. E’ importante che ci sia da parte dello Stato e delle Istituzioni o di chi vorrà tentare di darci una mano di poter rientrare di questo torto. Siamo in una situazione economico-finanziaria, non solo nostra, ma anche di tutto l’indotto, che ormai è una tabula rasa.
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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 06/07/2017, 01:22 
Tre ex deputati condannati riottengono il vitalizio grazie al PD


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di Riccardo Fraccaro
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Vi ricordate la presunta abolizione dei vitalizi ai condannati di cui si era tanto vantato il Pd? Era solo un’altra farsa targata Renzi: l’Ufficio di Presidenza della Camera ha restituito l’assegno a tre ex deputati condannati. Il M5S lo aveva denunciato sin dall’inizio, la sospensione dei vitalizi è uno schiaffo nei confronti dei cittadini onesti. Ora i fatti ci danno ragione.

Il Pd ha approvato una riforma vergognosa, che ha sospeso temporaneamente l’assegno a soli 10 ex parlamentari su 1.543 che lo percepiscono ingiustamente in quanto condannati. Non contento, ha previsto anche la restituzione degli assegni in caso di riabilitazione: una misura che, va sottolineato, ha effetti civili ma non cancella affatto la condanna.

Ci eravamo opposti fermamente a questo salvacondotto, dicendo che i cittadini avrebbero finito per pagare di nuovo gli assegni d’oro agli ex parlamentari condannati con tanto di arretrati. Puntualmente, è accaduto proprio questo.

Grazie al Pd Massimo Abbatangelo, ex Msi, condannato a 6 anni per violazione della legge sul controllo delle armi tornerà a percepire 5.600 euro al mese più 100mila euro di mensilità arretrate; Massimo De Carolis, condannato a 2 anni e 8 mesi per corruzione, riottiene l’assegno da 3.100 euro mensili oltre a 43mila euro di mensilità arretrate; Giuseppe Astone, infine, condannato a 5 anni e 10 mesi di carcere per concussione avrà di nuovo il vitalizio da 5.200 euro al mese più la “buonuscita” di 46mila euro.

Ecco le riforme taroccate di Renzi: i parlamentari sono condannati al vitalizio. Anche stavolta abbiamo smascherato la loro ipocrisia, è evidente che il Pd continuerà solo ad alimentare sprechi e privilegi funzionali al suo sistema di potere. Cancelleremo noi questo scandalo non appena saremo al Governo.
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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 06/07/2017, 09:41 
ArTisAll ha scritto:
GIORNALISTA A DI MAIO: "MA COME FAI A STARE CON IL M5S?" DI MAIO LO AMMUTOLISCE COSI..

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4 Luglio 2017


La storia di Mara che ha perso tutti i suoi risparmi per Veneto Banca


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Mara Fagan, 54 anni, insegnante alla scuola elementare, dopo aver perso tutti i suoi risparmi a causa del fallimento di Veneto Banca decide di entrare nella sede di Montebelluna e iniettarsi una dose di insulina nel braccio.


Intervista esclusiva a Mara Fagan e il fratello Claudio Fagan.
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Mara
Sia ben chiaro che metto al primo posto la vita. Il mio è stato un gesto che può essere recuperabile, perché da un’iniezione di insulina si può essere salvati. Ma quelle persone che si sono messe una corda intorno al collo o che si sono date fuoco… quelli sanno che non c’è un punto di ritorno.

Claudio
Purtroppo devo dire che siamo clienti di Veneto Banca, una di quelle banche che in questi giorni ha dichiarato fallimento, nonostante sia stata acqisita da Banca Intesa. I nostri soldi sono stati polverizzati. Vale per noi come per altre 200 mila circa persone, tra Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, che non ci sia una possibilità di ritorno dell’impegno economico.

Mara
Ho avuto una volta, una risposta da un dirigente, di Veneto Banca, dal Presidente di Veneto Banca, che quando gli ho detto potrei fare un gesto estremo mi è stato risposto lo faccia! Io mi sono sentita morire, mi ha uccisa dentro, perché per due o tre giorni, stavo in camera, non mangiavo, mi ha ucciso!

Claudio
Noi dovevamo avere un incontro coi legali di Veneto Banca, che venivano da Milano, i quali, ancora un anno e mezzo fa, ci avevano proposto una mediazioni. Dopodiché la mediazioni si è arenata, allora abbiamo richiesto una possibilità di continuità di questa mediazioni e ci hanno detto di sì. Ma a ragion veduta abbiamo visto che loro hanno temporeggiato fino alla fine di Veneto Banca.

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Il mio gesto è stato dettato dalla disperazione perché quando ci siamo recati nella sede di Montebelluna di Veneto Banca e il direttore della filiale mi ha mostrato sullo schermo del computer l’intestazione di Intesa San Paolo, come a dirmi signora, qui non c’è n’è più per nessuno, i contatti che lei vuole avere con la sede di Veneto Banca sono improponibili… io mi sono vista persa. Mi sono sentita responsabile insieme a mio fratello. Perché abbiamo firmato impiegando tutto il capitale della nostra famiglia. Io mi sento responsabile, colpevole. E’ un mattone difficile da digerire, un boccone amaro. Dopo 2 anni e più, in cui una persona passa le notti pensando a questa situazione, sono arrivata là e in quel momento… per tutelare la mia famiglia, ho pensato vediamo se con questo gesto qualcosa si muove, se mi mettotono in contatto con qualcuno.
C’è sempre un filo di speranza e io speravo in un contatto per arrivare a una soluzione.

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Mia sorella ha realizzato che probabilmente, dico probabilmente ma è quasi certo, non c’era nulla da fare. Ha tirato fuori dalla borsetta una siringa, una penna piena di insulina e si è infilata l’ago (un piccolo ago di 5 mm) nell’avambraccio. Ha minacciato di iniziare l’erogazione dell’insulina se non ci fossero stati dati dei chiarimenti reali e un tentativo per poter raggiungere una conclusione della nostra situazione.

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Dopo cinque, dieci minuti si sono sentite le sirene dell’ambulanza.
La banca aveva attivato le ambulanze ma senza cercare un contatto con gli avvocati di Milano.

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Sono arrivati quattro signori i quali hanno dichiarato di venire da Milano, sono entrati e ci hanno chiesto per quale motivo noi li avessimo chiamati. Mi ha sorella ha risposto ma noi non vi abbiamo chiamati, sarà stata la Direazione che non esiste oppure il nostro direttore per cercare di avere una mediazione e capire come stanno le cose.
Queste quattro persone non avevano nessun tipo di interesse nei nostri confronti. Nemmeno per la nostra situazione.

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Io volevo qualcuno che risolvesse la nostra situazione, quella della nostra famiglia.

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A un certo punto mia sorella si è iniettata, si parla di 60 unità forse saranno anche meno, l’insulina. A quel punto è stata alletatta e portata in ospedale dove l’hanno presa in carico. Mia sorella non ha avuto nessun tipo di conseguenza.

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Io posso dire che in questo caso non sono fallite solo le banche ma è lo Stato che ha fallito. Perché se lo Stato ci porta a dover fare questi gesti per farci ascoltare, per farci sentire, per ottenere giustizia: lo Stato ha fallito!

Claudio
Avevamo acquistato in banca dei titoli di Stato BTP, che funzionano con un sistema molto facile: ogni sei mesi ci sono delle cedole e poi c’è il rimborso del capitale impegnato dopo due, tre, quattro o cinque anni. I nostri titoli scadevano nel 2029 e il nostro consulente (anche se oggi la parola mi fa ridere) di Veneto Banca ci aveva proposto di acquistare delle sane e sanissime, tranquille obbligazioni di Veneto Banca. A nostra domanda se ci fosse pericolosità nell’impiego del capitale ci rispose di no. Potevamo stare tranquilli. Quindi tutti i nostri soldi nei BTP sono stati acquisiti e abbiamo operato queste obbligazioni.
Queste obbligazioni si sono poi rivelate convertibili anostra insaputa, anch eperché il prospetto informativo che parlava di queste obbligazioni non ci è mai stato consegnato, non l’abbiamo mai visto. Sappiamo dopo due o tre anni che era un topo di ben 300 pagine, quindi penso anche illeggibile, quando ho portato a casa la documentazione, io e i miei fratelli abbiamo controllato e ci siamo accorti che sopra le nostre firme era stata aggiunta una postilla scritta a mano, in stampatello con la penna, che loro hanno chiamato investimento, ma è un termine improprio, perché non è un investimento, è un impiego di capitale a risparmio. A quel punto ci viene comunicato la conversione in aizoni.
Siamo andati immediatamente in banca e abbiamo dato risposta negativa: noi non vogliamo le azioni. Non le vogliamo assolutamente - lo abbiamo ribadito!
Ci hanno messo in vendita prima le obbligazioni e poi dopo la conversione ci hanno fatto mettere in vendita le azioni, però nessuno dei due ordini è stato soddisfatto ed esaudito. Quindi noi ci siamo trovati con tutte le azioni e, dato che le due banche sono fallite, i nostri soldi polverizzati.

Noi chiediamo essenzialmente giustizia. E’ importante che ci sia da parte dello Stato e delle Istituzioni o di chi vorrà tentare di darci una mano di poter rientrare di questo torto. Siamo in una situazione economico-finanziaria, non solo nostra, ma anche di tutto l’indotto, che ormai è una tabula rasa.
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ho letto l'articolo,
ma non ho capito,
questa era azionista/obbligazionista o correntista?

xchè nel primo caso non deve lamentarsi
perchè fa parte del rischio,

nel secondo capisco ancora meno..
non sono stati salvaguardati i depositi?



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 08/07/2017, 02:06 
giovedì 6 luglio 2017


Servizio osceno in diretta al TG5. Mai nessuno era arrivato a tanto contro il M5S. Guardate cos'hanno detto:


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Fabio Fucci, sindaco 5 Stelle di Pomezia, sbugiarda il TG5 facendo chiarezza sulle spese reali del Comune per "carta, cancelleria e stampanti". Il telegiornale di Canale 5 ha mandato in onda una grafica totalmente sbagliata, attribuendo al Comune 5 Stelle il primato delle spese di cancelleria: 1,4 milioni. La realtà è ben diversa, come scrive ‪Fabio Fucci. Le spese ammontano ad appena 55 mila euro.

Leggiamo il messaggio del sindaco 5 Stelle:
Spese‬ di ‪‎cancelleria‬ a ‪‎Pomezia‬ ‪‎verità‬: i dati reali. Altro che 1,4 milioni! 55.000 € nel 2014 ed era già tutto rendicontato sul sito del Comune di Pomezia. I giornalisti troppo "pigri" si sono affrettati a pubblicare la notizia secondo cui Pomezia sarebbe la città in Italia con le maggiori spese per la cancelleria. Una notizia talmente inverosimile da indurre alla prudenza ogni "incauto" informatore. La realtà, come accade spesso, è diversa. Il nostro comune ha ridotto le spese di cancelleria da 369.000 € (2013) a 55.000 € (2014).

E' importante chiarire che il Comune di Pomezia ha ridotto in questi mesi tutte le spese e ha provveduto al pagamento dei fornitori che attendevano soldi da parte del Comune da anni. In particolare, l'azione dell'Amministrazione è stata volta fin dal nostro insediamento alla riduzione delle spese legate alla cancelleria, alla carta, alla rappresentanza. Abbiamo centralizzato le stampanti in tutti gli edifici comunali, abbiamo ridotto l'uso della carta attraverso la progressiva digitalizzazione dei documenti, abbiamo eliminato la carta stampata con gli abbonamenti ai giornali on line (la spesa per "Pubblicazioni, giornali e riviste" è scesa da € 11.334,20 del 2013 a € 929,74 nel 2014, ndr). Riduzione che risulta evidente anche nella voce incriminata: del totale della spesa di cancelleria nel 2014, la somma realmente spesa per l'annualità appena conclusa non arriva a 55 mila euro, la somma restante è da addebitare al pagamento di debiti pregressi.

" I dati - spiega il dirigente ai Servizi Finanziari Dott. Giovanni Ugoccioni - sono tratti dal sistema SIOPE (Sistema informativo delle operazioni degli enti pubblici) che aggrega i pagamenti giornalieri delle diverse PA attraverso una serie di codici gestionali. La tesoreria comunale comunica i dati alla Banca d'Italia che li trasmette a tale sistema. La classificazione economica SIOPE (introdotta per gli Enti locali gradualmente in base al decreto del Ministro dell'Economia e delle Finanze del 10 ottobre 2011 con decorrenza 1° gennaio 2012, che ha sostituito i decreti del 14 novembre 2006 e del 18 febbraio 2005, ndr), si va ad aggiungere a quelle previste dalla contabilità degli Enti locali stabilite con il TUEL. Nel caso di Pomezia, il software di contabilità non ha aggiornato i codici relativi agli impegni di spesa esistenti precedentemente all'introduzione della classificazione SIOPE.

Nel 2014 l'Amministrazione comunale, utilizzando i fondi relativi al DL 35, ha proceduto al pagamento di debiti pregressi il cui codice SIOPE non era stato quindi aggiornato, causando errori nella comunicazione delle singole voci di spesa. Dalla revisione effettuata sui pagamenti risulta che la spesa effettuata nel 2014 per il codice SIOPE 1201 "Carta, cancelleria e stampati" risulta pari a € 164.504,91 di cui soltanto € 54.722,91 relativi all'anno di competenza 2014. Si è trattato quindi di un errore legato al mancato aggiornamento dei suddetti codici: abbiamo trasmesso i dati aggiornati alla tesoreria comunale e da venerdì 23 gennaio prossimo saranno pubblicati corretti sul sito ministeriale".


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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 08/07/2017, 09:36 
Io simpatizzo,
Ma anche qui mi è poco chiaro.
OK il comune ha sbagliato i codici
Ma come si è arrivati a 1,4 milioni?

Hanno indicato un vecchio debito
Col codice sbagliato, corrispondente alla cancelleria,
è così?



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 08/07/2017, 10:01 
mik.300 ha scritto:
Io simpatizzo,
Ma anche qui mi è poco chiaro.
OK il comune ha sbagliato i codici
Ma come si è arrivati a 1,4 milioni?

Hanno indicato un vecchio debito
Col codice sbagliato, corrispondente alla cancelleria,
è così?

Già.
Ma il 1,4 milioni per che cosa era?? [:291]



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Comunque lo spessore delle persone alla fine viene fuori.
La carta NON È tutta uguale.
C'è chi è pergamena e chi carta igienica!
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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 09/07/2017, 13:48 
Immigrati e ONG: se n'è accorto anche il governo! E ora i benpensanti?


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di Luigi Di Maio
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Le stesse identiche proposte sono razziste se le fa il MoVimento 5 Stelle e diventano buone se a proporle è il governo! E’ quello che è successo in questi mesi con l’emergenza immigrazione, chiaramente strumentalizzata da chi non ha nessuna voglia di risolvere il problema.

I primi a lanciare l’allarme sulle operazioni di salvataggio nel Mediterraneo ad opera di alcune Organizzazioni non governative e a proporre soluzioni di buon senso siamo stati noi del Movimento 5 Stelle, tra gli insulti e le critiche del Pd, della stampa mainstream e del governo. Oggi, dopo tre mesi, lo stesso allarme e le stesse proposte le ritroviamo sulla bocca del ministro dell’Interno Minniti e sono quelle che il governo ha portato in Europa.

Buongiorno, Ministro, ben arrivato sulla terra! E buongiorno anche a questo governo, che con tre mesi di ritardo si è accorto che le soluzioni per fermare il traffico di esseri umani e contenere l’emergenza immigrazione esistono. E non sono né di destra, né di sinistra, sono semplicemente buone idee.

Ad aprile, mentre gli altri chiudevano gli occhi e facevano finta di nulla, raccogliemmo le denunce che arrivavano da alcune Procure della Repubblica, tra cui quella di Catania, e da Frontex. Io stesso chiesi chiarezza su quelle Ong, battenti bandiere straniere, accusate di spingersi fino al limite delle acque territoriali libiche per recuperare i migranti e poi portarli nei porti italiani, e su cui grava l’ombra, pesantissima, di contatti diretti con gli scafisti.

Per aver semplicemente chiesto la verità, sono stato violentemente attaccato dalla stampa e dal PD. Ricordo benissimo le accuse di quei giorni: Roberto Saviano mi tacciò di ‘cattivismo’ e di ‘voler cercare voti’, i giornali titolavano ‘Le bufale di Di Maio’, ‘M5S ipocrita’, ‘Accuse vergognose’.

Oltre a denunciare, il M5S propose di non far approdare nei nostri porti le imbarcazioni di ONG non trasparenti, che battono bandiera di paradisi fiscali, che non mostrano i propri bilanci, insomma quelle su cui ci sono ombre anche di possibili finanziamenti da parte degli scafisti.

Oggi rivedere il ruolo delle Ong è diventata una missione del governo. Volete sapere cosa ha detto Minniti in Parlamento qualche giorno fa? “La proposta che abbiamo avanzato è quella di un codice di comportamento delle Ong”. Bene!
Il M5S ha presentato, sempre tra aprile e maggio, una proposta di legge per portare sulle navi delle ONG la polizia giudiziaria, affinchè controlli e accerti la presenza di queste anomalie e comportamenti irregolari. E Minniti cosa ci dice in Aula alla Camera? “La seconda questione è un coordinamento con le attività di polizia giudiziaria nei confronti dei trafficanti di esseri umani”. Benissimo!

Dove sono, adesso, i benpensanti alla Saviano che ci criticarono con tanta violenza? Nulla da dire sulle proposte del governo?
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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 11/07/2017, 01:27 
Oltre 250mila italiani emigrano all’estero


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fonte: Il Sole 24 ORE
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Giovambattista Vico parlava di corsi e ricorsi storici. Con questa formula il filosofo napoletano sintetizzava la capacità di certe situazioni di ripetersi nella vita degli essere umani. Il Dossier Statistico Immigrazione 2017 elaborato dal centro studi e ricerche Idos e Confronti registra una di queste situazioni: oggi gli emigrati italiani sono tanti quanti erano nell’immediato dopoguerra. In numero, oltre 250.000 l'anno. Corsi e ricorsi della storia, appunto.

Prima il calo poi la crisi del 2008 e l’inversione di tendenza
L’emigrazione degli italiani all'estero, dopo gli intensi movimenti degli anni '50 e '60, è andato ridimensionandosi negli anni '70 e fortemente riducendosi nei tre decenni successivi, fino a collocarsi al di sotto delle 40.000 unità annue. Invece, a partire dalla crisi del 2008 e specialmente nell’ultimo triennio, le partenze hanno ripreso vigore e hanno raggiunto gli elevati livelli postbellici, quando erano poco meno di 300.000 l'anno gli italiani in uscita.

Oltre 114mila persone sono andate all’estero nel 2015
Sotto l'impatto dell'ultima crisi economica, che l'Italia fa ancora fatica a superare, i trasferimenti all'estero hanno raggiunto le 102.000 unità nel 2015 e le 114.000 unità nel 2016, mentre i rientri si attestano sui 30.000 casi l'anno.

La fuga dei cervelli
A emigrare - sottolinea il report - sono sempre più persone giovani con un livello di istruzione superiore. Tra gli italiani con più di 25 anni, registrati nel 2002 in uscita per l'estero, il 51% aveva la licenza media, il 37,1% il diploma e l'11,9% la laurea ma già nel 2013 l'Istat ha riscontrato una modifica radicale dei livelli di istruzione tra le persone in uscita: il 34,6% con la licenza media, il 34,8% con il diploma e il 30,0% con la laurea, per cui si può stimare che nel 2016, su 114.000 italiani emigrati, siano 39.000 i diplomati e 34.000 i laureati.

Germania e Regno Unito le mete preferite
Le destinazioni europee più ricorrenti sono la Germania e la Gran Bretagna; quindi, a seguire, l'Austria, il Belgio, la Francia, il Lussemburgo, i Paesi Bassi e la Svizzera (in Europa dove si indirizzano circa i tre quarti delle uscite) mentre, oltreoceano, l'Argentina, il Brasile, il Canada, gli Stati Uniti e il Venezuela.

L’investimento (perso) da parte dello Stato
Ogni italiano che emigra rappresenta un investimento per il paese (oltre che per la famiglia): 90.000 euro un diplomato, 158.000 o 170.000 un laureato (rispettivamente laurea triennale o magistrale) e 228.000 un dottore di ricerca, come risulta da una ricerca congiunta condotta nel 2016 da Idos e dall'Istituto di Studi Politici “S. Pio V” sulla base di dati Ocse.

I flussi effettivi sono ancora più elevati
A rendere ancora più allarmante il quadro tratteggiato da questo dossier è un’uteriore considerazione: i flussi effettivi sono ben più elevati rispetto a quelli registrati dalle anagrafi comunali, come risulta dagli archivi statistici dei paesi di destinazione, specialmente della Germania e della Gran Bretagna (un passaggio obbligato per chi voglia inserirsi in loco e provvedere alla registrazioni di un contratto, alla copertura previdenziale, all'acquisizione della residenza e così via).

Il centro studi: i dati Istat vanno aumentati di 2,5 volte
Il centro studi spiega che rispetto ai dati dello Statistisches Bundesamt tedesco e del registro previdenziale britannico (National Insurance Number), le cancellazioni anagrafiche rilevate in Italia rappresentano appena un terzo degli italiani effettivamente iscritti. Pertanto, i dati dell'Istat sui trasferimenti all'estero dovrebbero essere aumentati almeno di 2,5 volte e di conseguenza nel 2016 si passerebbe da 114.000 cancellazioni a 285.000 trasferimenti all'estero, un livello pari ai flussi dell'immediato dopoguerra e a quelli di fine Ottocento. Peraltro, si legge ancora nel dossier statistico, non va dimenticato che nella stessa Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero il numero dei nuovi registrati nel 2016 (225.663) è più alto rispetto ai dati Istat. Naturalmente, andrebbe effettuata una maggiorazione anche del numero degli espatriati ufficialmente nel 2008-2016, senz'altro superiore ai casi registrati (624.000).

L’Ocse: Italia ottava in classifica
Il problema dei tanti italiani che abbandonano l’Italia è stato segnalato qualche giorno fa anche dall’Ocse. Nell’ultimo report sui migranti l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici ha fatto presente che l'Italia è tornata a essere ai primi posti mondiali come Paese d'origine degli immigrati. Secondo l'Ocse, la Penisola è ottava nella graduatoria mondiale dei Paesi di provenienza di nuovi immigrati. Al primo posto c'è la Cina, davanti a Siria, Romania, Polonia e India. L'Italia è subito dopo il Messico e davanti a Viet Nam e Afghanistan, con un aumento degli emigrati dalla media di 87mila nel decennio 2005-14 a 154mila nel 2014 e a 171mila nel 2015, pari al 2,5% degli afflussi nell'Ocse. In 10 anni l'Italia è “salita” di 5 posti nel ranking di quanti lasciano il proprio Paese per cercare migliori fortune altrove.
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MessaggioInviato: 12/07/2017, 01:23 
Il governo regala 17 miliardi dei cittadini alle banche: #LadriDiRisparmi


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Di domenica, mentre gli italiani votavano ai ballottaggi, in un Consiglio dei ministri durato appena 18 minuti, i partiti si sono giocati 17 miliardi dei soldi dei cittadini. Cinque sono già stati regalati sull'unghia a Intesa Sanpaolo e altri 12 sono a rischio sui crediti deteriorati e i contenziosi degli istituti veneti.

In pratica, hanno messo nel piatto un miliardo al minuto per chinare la testa di fronte al ricatto della prima banca italiana che si è presa solo le parti buone di Popolare di Vicenza e Veneto Banca. E ha lasciato a noi il resto.

Risultato? I due istituti sono stati comunque cancellati dalla faccia della terra e circa 4mila persone perderanno il posto di lavoro. Mentre centinaia di migliaia di piccoli risparmiatori urlano la loro disperazione. Questa politica, a livello nazionale e locale, è stata complice. Così come complice è stata una vigilanza (distratta?) che per anni ha visto nella Popolare di Vicenza di Zonin un soggetto così solido da poterne aggregare altri.

Partiti e regolatori hanno lasciato fare per anni a banchieri che hanno spolpato le aziende di credito con prestiti sciagurati (e mai tornati indietro) agli amici degli amici, con pressioni agli imprenditori onesti per l’acquisto delle loro azioni attraverso il sistema dei mutui “baciati” e con informazioni spesso inquinate ai piccoli risparmiatori che si son fidati di strumenti finanziari in realtà molto pericolosi, eppure presentati come un investimento sicuro.

Adesso, invece, questi partiti considerano il Parlamento soltanto uno zerbino del potere finanziario di cui loro stessi sono maggiordomi. E pretendono di farci digerire il decreto così com'è, perché corrisponda in pieno al contratto firmato con Intesa una domenica sera di fine giugno.

Noi non ci stiamo. Non accettiamo il ricatto. La tutela del risparmio e la sovranità economica dei cittadini sono valori chiave. Valori che difendiamo a spada tratta ancora oggi in aula
Noi non siamo il loro bancomat. Stop ai #ladridirisparmi.
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MessaggioInviato: 13/07/2017, 01:30 
Pensioni: la nostra proposta arriva al Parlamento europeo #MollateilPrivilegio


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di MoVimento 5 Stelle Europa
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È arrivato il momento di mollare il privilegio. Domani alle 18:00 la nostra proposta di risoluzione che abolisce la pensione privilegiata dei parlamentari europei verrà discussa dai coordinatori della Commissione Giuridica del Parlamento europeo. All'incontro - che sarà a porte chiuse - parteciperanno il Presidente della Commissione il ceco Pavel Svovoba (PPE) e i capigruppo della Commissione: il tedesco Axel Voss (PPE), l'austriaca Evelyn Regner (S&D), il bulgaro Angel Dzambazki (ECR), il francese Jean-Marie Cavada (ALDE), la finlandese Heidi Hautala (Verdi), il greco Kostas Crysogonos (Gue), la francese Joelle Bergeron (EFDD), il francese Gilles Lebreton (ENF). A loro ricordiamo che in 18 Stati europei i politici non hanno nessun privilegio. In Austria, Croazia, Danimarca, Estonia, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Malta, Olanda, Polonia, Portogallo, Repubblica ceca, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria i deputati dei Parlamenti nazionali versano i contributi come tutti gli altri cittadini e percepiscono una pensione in base ai contributi che hanno versato nella loro vita lavorativa. Questi Paesi sono un modello da seguire.

Rivolgiamo un appello ai coordinatori della Commissione Giuridica e ai loro gruppi politici di far vincere l'Europa dei cittadini. Pd, Forza Italia, Lega Nord e tutti i parlamentari italiani con chi stanno? L'Europa è composta da tanti Stati diversi fra loro. Noi vogliamo portare i valori, le battaglie e il metodo 5 Stelle dentro le Istituzioni europee, denunciando le ingiustizie e imitando le buone pratiche. Ogni anno oltre 250.000 giovani lasciano l'Italia per emigrare altrove e inseguire un sogno che una casta di politici gli ha negato. È arrivato il momento di pensare a loro, di governare per e con loro.

VIDEO. Vogliamo zero privilegi per i politici. In 18 Stati europei è già così. Guarda questo video:

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I PRIVILEGI DEGLI EUROPARLAMENTARI
Tutti gli eurodeputati, al compimento dei 63 anni di età, hanno diritto a un pensione di anzianità a vita pari al 3,5% della retribuzione per ciascun anno completo di esercizio di mandato. Con 5 anni di mandato si matura una pensione a vita pari a 1.484,70 euro al mese. Con due legislature l'assegno raddoppia. I deputati europei inoltre non versano i contributi come tutti i normali cittadini. Questo è un privilegio perché ai parlamentari basta stare su una poltrona anche 1 solo anno per andare in pensione a 63 anni e avere diritto a un assegno.

PENSIONE SÌ, PRIVILEGIO NO! LA NOSTRA PROPOSTA
Bisogna cambiare al più presto l'articolo 14 dello Statuto dei deputati del Parlamento europeo che disciplina il trattamento pensionistico degli eletti. Il diritto pensionistico dei membri del Parlamento europeo deve essere in linea con i sistemi previdenziali previsti per i cittadini ordinari, sia per il calcolo dell'ammontare sia per i requisiti anagrafici e contributivi che definiscono l'età pensionabile.

Ai sensi del Regolamento del Parlamento europeo, i Coordinatori possono rispondere alla nostra proposta di risoluzione in tre modi: 1) redigendo un parere che va trasmesso al Presidente del Parlamento europeo 2) promuovendo un rapporto di iniziativa, primo passo forte per cambiare lo Statuto e abolire il privilegio 3) discutere senza dare nessun seguito.

Vogliamo una pensione equa per gli europarlamentari e non privilegi della casta! Abbiate il coraggio di rinunciare a un vitalizio vergognoso e scegliete di fare una cosa giusta. Per una volta alziamo la testa e ribelliamoci alle catene dei privilegi che hanno trasformato le Istituzioni in una torre d'avorio nemica dei cittadini.
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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 15/07/2017, 01:15 
ArTisAll ha scritto:
Un piano per uccidere il lupo, #CacciaunNO


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Viva il lupo, dopo 200 anni accertata la presenza del predatore nel parco del Ticino


Formato file: mp4






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LE PAROLE DI Alessandro Di Battista LE DEVONO ASCOLTARE TUTTI.

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M5s, Luigi Di Maio: “Sui giornali una carrellata di fango su di me. Mi fanno passare per scemo, antisemita e fascista”


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Con un lungo post su facebook il vicepresidente della Camera replica a quelli che definisce "piccoli schizzi" di fango "ma non per questo meno fastidiosi di una valanga"
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#RomaTagliaGliSprechi: -84% di Alemanno e -72% di Marino


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di MoVimento 5 Stelle Roma
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Ecco quello che succede quando ad amministrare è il MoVimento. Oggi sono stati presentati i tagli agli sprechi in Assemblea Capitolina durante il primo anno di consiliatura a 5 Stelle. Quasi 6 milioni di euro in meno rispetto al 2008, primo anno di amministrazione Alemanno e 3 milioni di euro in meno rispetto al 2014, primo anno di amministrazione Marino.

Una forte riduzione delle spese dell’Assemblea Capitolina presieduta da Marcello De Vito. Dai quasi 7 milioni di euro dell’amministrazione Alemanno agli oltre 4 milioni di euro dell’amministrazione Marino ai soli 1.101.629,81 euro spesi quest’anno. In percentuale l’84,05% di spese in meno rispetto al totale sostenuto durante il primo anno del sindaco Alemanno e il 72,94% in meno rispetto a Marino.

Come si evince dalla tabella in foto, il risparmio ottenuto su ogni singola voce è enorme.

Mentre il MoVimento 5 Stelle non impegna fondi per le spese postali e per quelle di editoria, nonostante il già diffuso utilizzo delle nuove tecnologie, con l’amministrazione Marino tre anni fa queste spese superavano rispettivamente i 3.500 euro e i 18mila euro. Nel 2008 con Alemanno il Comune spendeva ben 23.641,20 euro per la posta e quasi 50mila euro per l’editoria.

L'analisi dei dati diventa quasi sconcertante sulle spese di cancelleria: rispetto a nove anni fa il MoVimento 5 Stelle spende circa 117.000 euro in meno per la cancelleria e 57.000 euro in meno per gli altri materiali. Un divario enorme che diventa inconcepibile se si tiene conto anche dell’inflazione.

Il totale delle spese dei Gruppi Capitolini per l’acquisto di beni e consumi e per le prestazioni di servizi arriva a oltre 220.000 euro con Alemanno e a oltre 230.000 euro con Marino a fronte dei 90.000 euro spesi invece dal 1 luglio 2016 al 30 giugno 2017. Se si analizzassero in dettaglio solo quelle del gruppo dei consiglieri di maggioranza MoVimento 5 Stelle il risparmio sarebbe ancora più netto.

Le spese per le iniziative degli Organi Istituzionali del primo anno di amministrazione Alemanno sono di quasi 2,8 milioni di euro; con Marino se ne spendono ‘solo’ 300mila euro che diventeranno però 520 mila l'anno successivo.

L’amministrazione 5 Stelle, anche in questo caso, non spende nulla!

Con Alemanno per le iniziative delle Commissioni Elette e Roma Capitale, in un solo anno, si spendono 141mila euro. L’amministrazione Marino ne spende solo 9mila euro per la Commissione Elette ma quello stesso anno sente il bisogno di investire 160.208 euro per ‘servizi informativi sull’attività dell’Ente’, una voce che non compare nemmeno nel primo anno della assolutamente non parsimoniosa amministrazione Alemanno.

Per quanto riguarda le spese del personale per lavoro straordinario le due amministrazioni precedenti non si fanno bastare il fondo ordinario che utilizzano per un importo rispettivamente pari a 1.080.177,15 euro e 866.978,93 euro, prelevando anche dal fondo straordinario Roma Capitale da cui si attingono 84.911,75 euro con Alemanno e ben 448.771,85 euro con Marino. L’ufficio dell’Assemblea Capitolina, durante il primo anno di consiliatura 5 Stelle, non tocca il fondo straordinario e spende per gli straordinari meno della metà rispetto alle amministrazioni precedenti.

Le spese per contratti di consulenza, per le prestazioni lavorative esterne e per la realizzazione di progetti di varia natura passano da 43mila euro durante il primo anno di mandato di Alemanno, a 426.963 euro con Marino, al totale abbattimento sotto la Presidenza di Marcello De Vito.

Drastico il taglio sul numero di personale in posizione di comando da altra amministrazione: 716.746,00 euro nel primo anno Alemanno, 1.142.469,00 euro durante il primo anno Marino e appena 242.929,00 euro ora grazie a una disposizione dell’Ufficio di Presidenza che in questo primo anno ha ridotto il numero degli incarichi a 13, esattamente venti persone in meno rispetto al 2014: un solo comando per gruppo consiliare e per i membri dello stesso Ufficio di Presidenza.
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MessaggioInviato: 16/07/2017, 01:44 
Chi uccide il fotovoltaico italiano


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di Gianni Girotto
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Produrre energia pulita in Italia è un atto di coraggio ripagato con multe salatissime che scoraggiano i cittadini a prendere la strada delle rinnovabili. Nel nostro paese ci sono 550.654 impianti fotovoltaici incentivati con le tariffe del Conto Energia per 17.750 MW di potenza, oltre ad altri 150 mila installati negli ultimi 4 anni circa che non prendono tariffe incentivanti. Ma chi decide di investire in questo settore oggi, come più volte denunciato, è esposto al rischio fallimento a causa della sovrabbondanza di ostacoli architettati dai governi Renzi-Gentiloni per affossare un settore di assoluta avanguardia. Se non si cambiano subito le regole, si rischia di schiacciare l’esperienza italiana, una delle più avanzate al mondo, mandando gambe all’aria i bilanci di Enti pubblici, privati e operatori del settore che hanno scelto le buone pratiche delle rinnovabili, contribuendo alla transizione energetica.

A causa di strumenti normativi inadeguati, infatti, il GSE applica sanzioni sproporzionate sulle irregolarità per gli impianti fotovoltaici incentivati negli anni scorsi. In parole povere, basta un banale vizio di forma, un documento scritto male, per far scattare una penale eccessiva, che puo’ prevedere la cancellazione della tariffa incentivante e la restituzione degli incentivi erogati negli anni. Dobbiamo quindi evitare ulteriori storture che mettano a rischio gli investimenti del settore. Chi agisce in buona fede va tutelato, non punito.

È questo il senso dell’interrogazione urgente ai ministri dello Sviluppo economico e delle Finanze presentata dal Movimento 5 Stelle a mia prima firma. Non possiamo permettere che le sanzioni – per giunta retroattive – si espandano a macchia d’olio solo perché la norma è sbagliata. Ma vediamo qualche numero: degli oltre 550 mila impianti installati, più di 480 mila (ovvero quasi l’89%) sono stati fatti da utenti residenziali e da attività produttive piccole e medie. In buona sostanza si tratta di proprietari di casa e aziende i cui investimenti sono a rischio a causa di un sistema poco equilibrato.

A riprova dello squilibrio in essere i dati sui controlli pubblicati dal GSE stesso dai quali si nota che nel 2016 si sono rilevate irregolarità per il 35% dei controlli effettuati, una quota più che tripla rispetto al 10% del 2015. Le verifiche del 2016 sono state effettuate su oltre 4.000 impianti per quasi 3 GW di potenza. Con la conclusione dei procedimenti si è ridotto il costo di tutti gli incentivi di circa 39 milioni di euro.

La legge dice che gli incentivi vengono tolti e devono essere restituiti in caso di irregolarità. E fin qui nulla da dire. Ma qui siamo di fronte al paradosso che sbagliare a compilare un documento equivale alla truffa architettata per rubare i soldi degli incentivi. In questo caso ci si prende una sanzione allo stesso modo, con la sospensione della tariffa e l’obbligo di restituire quanto ricevuto fino ad allora. Una stortura inaccettabile, che rischia di mandare in fumo gli sforzi di quanti credono nella produzione dell’energia pulita. L'allarme arriva contemporaneamente anche dagli imprenditori del settore. Mentre il recente l'annuncio di Eni che vuole installare 220MW di fotovoltaico non passa inosservato, dal momento che si tratta proprio della stessa potenza che il GSE sta colpendo in queste settimane. Qualcuno mira a costituire un regime di oligopolio anche sul fronte fotovoltaico?

Senza contare che per esempio nel caso dei Comuni tutto questo rischia di trasformarsi in un doppio danno per la collettività in quanto non solo viene punito chi non ha colpa, sia pure un ente pubblico, ma addirittura si finisce per sottrarre importanti risorse destinate alle comunità. Inoltre di fatto si finisce per privare gli impianti della valenza finanziaria necessaria per continuare a produrre, minando di fatto il raggiungimento degli obiettivi internazionali per le fonti rinnovabili e rischiando l’abbandono di una parte sostanziale degli impianti più recenti ed innovativi costruiti in Italia. Insomma, oltre il danno anche la beffa ambientale.

Calenda e Padoan devono quindi intervenire subito per modificare le regole che portano a sanzioni sproporzionate relative alle verifiche sugli impianti che producono energia da fonte rinnovabile, nel rispetto degli sforzi da parte di Enti pubblici e privati che credono nella necessità di un rinnovamento energetico.
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MessaggioInviato: 17/07/2017, 21:05 



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MessaggioInviato: 20/08/2017, 00:15 
RAI: le domande del MoVimento 5 Stelle a Mario Orfeo (video)


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Scritto da M5S Camera News pubblicato il 02.08.17 16:45

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Ieri sera il direttore generale della Rai per la prima volta è ascoltato dalla commissione di Vigilanza Rai. Era tanti i punti da chiarire, ma purtroppo su molti temi non è stato affatto chiaro. Queste sono le dodici domande che il nostro Alberto Airola ha fatto ieri a Palazzo San Macuto:

- Vorremmo conoscere le sue esperienze di amministrazione aziendale di cui non troviamo traccia nel suo curriculum vitae.

- Quali sono i tempi ragionevoli entro cui sottoporrà al cda e alla commissione il suo piano news?

- Nel suo piano ci sarà spazio per Rai24 e per Milena Gabanelli?

- La Gabanelli è pronta con tutta la squadra a iniziare subito a lavorare, attualmente è tenuta in stand by. Non potrebbe iniziare a lavorare ? Pensa che possa essere proprio la Gabanelli il problema?

- La presidente Maggioni afferma di aver salvato 13mila dipendenti Rai firmando il contratto di Fazio. E' d'accordo? Ma se il ragionamento è questo perché rinunciate a un programma da 4 milioni di spettatori come quello di Giletti? Quanti ne avrebbe salvati?

- Lei conferma la deroga al tetto degli stipendi per l'artista Bruno Vespa? Quanti soldi prenderà? Chi altro avrà la deroga?

- A fronte di queste deroghe affronterà il tema dei contratti dei dipendenti bloccati da anni? Si occuperà dei collaboratori a partita iva pagati 70 euro a puntata pagati in ritardo? Si occuperà delle troupe di tecnici dei service pagati a sei mesi?

- Ci saranno dei programmi di satira in Rai?

- Condivide la posizione di tutta questa commissione sull'eccessivo potere degli agenti?

Orfeo ha risposto ad alcune di queste domande, quasi sempre in maniera superficiale e poco precisa. Ci sono poi dei temi su cui non ha dato nessuna risposta. Per esempio sul potere degli agenti dei VIP all'interno della televisione pubblica. Ma anche sui tempi del piano news non sappiamo nulla. E sullo sviluppo della nuova testata web della Rai abbiamo avuto solamente risposte di circostanza.
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