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Rettiloide
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MessaggioInviato: 26/04/2014, 17:42 
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http://www.arivista.org/?nr=321&pag=33.htm

Nel 1924 viene composto un canto rivoluzionario intitolato Le Drapeau Noir.
L'ha scritto un operaio tipografo, militante, autore, compositore e interprete
di numerose canzoni, Loréal, mentre è chiuso in una cella della Santé.
Prima esistevano solo canti sulla bandiera rossa.


Il canto della bandiera nera


Perché questa bandiera tinta di nero?
Perché quel colore sinistro?
L'anarchia è fatta di speranza
E la morte non è suo ministro.
Noi portiamo il lutto dei malvagi
Degli ambiziosi e dei cupidi,
Dei capitalisti avidi
Che fanno scorrere il sangue per i loro piaceri.
Noi annunciamo l'avvento della Gran Sera
In cui i tiranni andranno a marcire.
Il capitale genera tutti i crimini
E noi portiamo il lutto per le sue vittime.

Perché questa bandiera tinta di nero?
Perché quel colore fatidico.
Noi portiamo il lutto del potere,
Dello Stato, della Politica.
Noi vogliamo la nostra libertà
E proclamiamo: Comunque sia
Ognuno potrà vivere come vuole
Quando sarà messa a morte l'autorità.
Noi annunciamo la fine dei potentati,
furfanti, ladri, bugiardi e apostati.
La libertà rende tutti uguali
E noi portiamo il lutto di tutti i padroni.

Perché questa bandiera tinta di nero,
Colore d'una grande tristezza?
Gli uomini, finalmente, vogliono avere
La loro parte comune di ricchezza.
Noi portiamo il lutto dei ladri
Che ogni giorno fanno bisboccia
Mentre fin dall'infanzia
Penosamente sgobbano i lavoratori.
Noi annunciamo l'umana società
Ove tutti avranno benessere e libertà.
Del padronato le forme son maledette
E noi portiamo il lutto dei parassiti.

Perché questa bandiera tinta di nero
Come il corvo vorace?
Gli umani hanno compreso
Che sono tutti della stessa razza.
Noi portiamo il lutto dei mercenari
Che vivono di rapina e di guerra.
I popoli vogliono essere fratelli
E delle nazioni bruciano gli stendardi.
Noi annunciamo l'era della verità,
Era d'amore e di fraternità!
Dei generali l'esistenza è condannata
E noi portiamo il lutto della loro patria.

Perché questa bandiera tinta di nero?
È una religione suprema?
L'uomo libero non deve avere
Per pensare nessun bisogno di un emblema!
L'anarchico non attribuisce
A questa bandiera il valore di un idolo,
Tutt'al più è solo un simbolo.
Ma reca in sé il suo superamento,
Perché annunciando la fine degli orpelli
Perirà come tutte le bandiere.
In Anarchia, ove regnerà la Scienza,
Per unica bandiera, l'uomo avrà la sua coscienza.


Hurrah!


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è lenta ed Inesorabile. "
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MessaggioInviato: 25/05/2014, 12:27 
LASCIATE OGNI SPERANZA
O VOI CHE VOTATE !


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Augh!


[:97]



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MessaggioInviato: 25/05/2014, 13:08 
Io studio ogni ideologia e apprezzo quelle che professano la libertà. Ma a mio parere non siamo in grado di gestire l' anarchia. Ci sarà sempre chi ne approfitta.



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Nutrirsi di fantasia, ingrassa la mente.

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MessaggioInviato: 26/05/2014, 18:33 
Cita:
catwalk ha scritto:



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Fabrizio De Andrè


Inno alla libertà



Piero:
"Avete bisogno di un dittatore,
la massa è una m e r d a !"





!!!



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MessaggioInviato: 26/05/2014, 23:00 
Campagna contro il Rincoglionimento elettorale

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MessaggioInviato: 30/05/2014, 15:36 
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"I sogni son desideri
chiusi in fondo al Cuor...!
Lalalallalalalaala
Non disperare nel presente
ma credi fermamente che il Sogno
realtà diverrà."

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 Oggetto del messaggio: Re: 4 Cose sull'Anarchia che il Potere vuole occultare
MessaggioInviato: 27/02/2016, 16:27 
Etienne de la Bòetie, un attualissimo politico anarchico del XVI secolo

A sedici anni scrive il discorso sulla "Servitù Volontaria", un testo che l'editoria contemporanea ha risciperto e sta ristampando....
Continua al link sotto
http://italianimbecilli.blogspot.com/20 ... ssimo.html



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 Oggetto del messaggio: Re: 4 Cose sull'Anarchia che il Potere vuole occultare
MessaggioInviato: 27/02/2016, 16:35 
shighella ha scritto:
Etienne de la Bòetie, un attualissimo politico anarchico del XVI secolo

A sedici anni scrive il discorso sulla "Servitù Volontaria", un testo che l'editoria contemporanea ha risciperto e sta ristampando....
Continua al link sotto
http://italianimbecilli.blogspot.com/20 ... ssimo.html


Splendido... me lo segno per il mio gruppo facebook e per il blog...

[:298]



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 Oggetto del messaggio: Re: 4 Cose sull'Anarchia che il Potere vuole occultare
MessaggioInviato: 27/02/2016, 16:53 
Come è nato lo stato?
...
Risponde Giorgio Gaber con un suo brano metafora dal titolo "Noci di Cocco".
Analizziamo insieme il testo e poi ascoltiamo il recitato direttamente da Gaber...
Qui:
http://italianimbecilli.blogspot.com/20 ... stato.html



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 Oggetto del messaggio: Re: 4 Cose sull'Anarchia che il Potere vuole occultare
MessaggioInviato: 27/02/2016, 17:27 
Giulio Cesare Vanini(1585-1619) filosofo, medico e libero pensatore, "martire della filosofia", come amava definirlo Heghel, subì la stessa sorte di Giordano Bruno, censurato e meno conosciuto ...
Ecco il pdf per chi volesse approfondire
http://www.montesquieu.it/biblioteca/Te ... vanini.pdf



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 Oggetto del messaggio: Re: 4 Cose sull'Anarchia che il Potere vuole occultare
MessaggioInviato: 14/05/2016, 17:12 
Gaetano Bresci, l’anarchico che uccise il re, fu suicidato


http://www.nuovatlantide.org/gaetano-br ... suicidato/



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 Oggetto del messaggio: Re: 4 Cose sull'Anarchia che il Potere vuole occultare
MessaggioInviato: 03/06/2016, 17:56 
La menzogna dell’uomo malvagio per natura.

http://anarchistintheworld.altervista.o ... er-natura/

Affermare che la natura dell’essere umano è malvagia in sé, oltre ad essere un grossolano errore di valutazione e di comprensione, un errore già ampiamente smontato, dovrebbe quantomeno supportare l’idea conseguente secondo cui consegnare il potere a una congrega di malvagi è la cosa più idiota che una comunità possa fare. Quelli che hanno mire di potere, di sterminio di popoli, di eugenetiche, cioè tutti quelli che ambiscono al dominio da 5000 anni a questa parte, non hanno fatto altro che instillare nelle masse la falsa cultura dell’uomo biologicamente malvagio.
Colui che crede a questi impostori profittatori e alla loro bugia dell’uomo malvagio, non fa altro che ammettere pubblicamente di essere biologicamente inferiore rispetto a colui che lo governa o che si candida a governarlo, e che quest’ultimo sia non soltanto geneticamente superiore a lui e a tutti gli altri, ma pure esente da malvagità. Praticamente un essere-non-umano. Quindi chi crede alla favola dell’uomo malvagio per natura non dovrebbe avere alcuna difficoltà ad ammettere di essere geneticamente inferiore rispetto ad ogni governante, e non può negare di ritenere ogni governante o aspirante tale una specie di dio-della-bontà, l’unico detentore della verità sul bene e il male. Se invece si ritiene che la conoscenza del bene e del male non sia solo appannaggio di pochi ‘eletti’, ma di tutti gli esseri umani in quanto tali, allora non si capisce per quale motivo si debba delegare il potere ad altri, dichiarandosi impotenti, sciocchi, deresponsabilizzati, inferiori, e perpetuando-legittimando così la macchina del dominio.
Ogni idea di dominio, compresa la favola della sua presunta necessità, viene inizialmente costruita sulla base di una credenza superstiziosa -dura a morire- secondo cui dovrebbe esistere un potere sovrannaturale che legittimerebbe o addirittura si incarnerebbe in quell’essere umano o in quel gruppo di profittatori organizzati che si presentano come salvatori e moralizzatori del popolo, cioè come addestratori di persone-animali cattivi e stolti.
Al tempo delle dittature monocratiche, i popoli ingenui e superstiziosi si sottomettevano al ‘sacro sovrano’ come fossero tanti devoti timorosi di un dio incarnato in un tizio seduto su un trono. Complice la casta sacerdotale, come oggi. Quando questa superstizione diventò solida e millenaria cultura dogmatica, e la favola dell’uomo malvagio diventò addirittura scienza al servizio del potere imposta in tutte le scuole del mondo, i popoli furono pronti ad eleggersi da soli i propri sfruttatori, e nacquero le cosiddette democrazie, che altro non sono che dittature, cinici e beffardi progetti di dominio dell’uomo sull’uomo approvati dalla massa opportunamente addestrata.
Ma non possiamo neanche cadere nell’errore opposto affermando che l’essere umano è biologicamente buono. Se così fosse, se la nostra biologia fosse sempre incline alla bontà, la nostra mente non riuscirebbe neppure a concepire l’idea del conflitto, quindi neppure della protesta. Dunque com’è l’essere umano? Sbaragliando finalmente e completamente ogni polarizzazione sul tema, nel dopoguerra siamo giunti alla conclusione che l’essere umano non è né buono né cattivo, ma che la ‘qualità cattiva’ emerge e prevale sulla ‘qualità buona’ soltanto attraverso un contesto espressamente progettato (struttura sociale), e una pedagogia formativa imposta capillarmente (cultura, cioè colonizzazione). Ma cambiare la struttura sociale e la sua cultura, al fine di ritrovare un essere umano in armonia con la natura, significa distruggere il paradigma imposto, tutto il consueto assunto come dogma indiscutibile, tutte le convinzioni, tutti gli automatismi culturali, tutti i valori di questa società mercantile, tutta questa realtà costruita sull’autoritarismo per il godimento di pochi marpioni che si passano il testimone da 5000 anni. Bisognerebbe tornare bambini non ancora scolarizzati, e rimanere tali nella coscienza, Pascoli docet.
Distruggere l’ideologia del dominio, della competizione, della cattiveria, della gerarchia, quindi abolire la guerra, i genocidi, i confini, le ingiustizie, lo stato stesso che ne è la causa. Ciò è possibile farlo, ma soltanto quando la massa tornerà ad essere un insieme di individui (basta cittadini!), cioè persone autodeterminate capaci di disubbidire, di disconoscere la cultura che hanno assorbito, e di ritrovarsi insieme nelle strade non più a competere e ad additarsi come forsennati, ma a solidarizzare e indirizzare ogni decisione sulla via antiautoritaria, libertaria. Si tratta di fare tutto l’opposto di quel che le masse fanno da cinque millenni, e che la scuola insegna loro a fare, compreso a difendere la scuola, e a credere stupidamente che l’essere umano sia cattivo per natura.



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MessaggioInviato: 03/06/2016, 18:03 
5000 anni tra dominio e schiavitù.

http://anarchistintheworld.altervista.o ... schiavitu/

Tutto è stato predisposto 5000 anni fa affinché tutto, in questa società, debba avere finalità produttiva. ‘Andare, camminare, lavorare’. Tutto è produzione perché tutto deve arricchire la classe dominante, padroni, presidenti e accozzaglia succhiasangue. Qualsiasi attività deve essere in grado di produrre capitale per il capitale, per chi ne gestisce i gangli di riproduzione. Un essere umano non è più tale se tutta la sua vita, o meglio, se tutta la sua possibilità di vita si riduce all’adattamento, all’essere un ingranaggio. Certo, discorsi già fatti e rifatti, ma se ogni cosa, uomo, donna, animale, e persino l’aria deve produrre ricchezza per i padroni, è anche giusto porsi una domanda: che cosa produce la scuola? Di fronte a un quadro sociale e di sistema con un siffatto obiettivo schiavista, mi sembra quantomeno assurdo pensare che la scuola produca persone, individui coscienti, caratteri determinati e autonomi, menti libere e creative. La scuola produce esattamente quello che serve al capitale e alla produzione: schiavi, massa misurabile, controllabile, gestibile e prevedibile, gente che deve obbedire agli ordini, non protestare, finire i compiti assegnati in un preciso lasso di tempo, scandire tutta l’esistenza attraverso tempi imposti. Questa gente deve far funzionare il cervello in maniera tale da saper muovere leve e schiacciare pulsanti, ma deve anche avere un cervello abbastanza idiota da fargli accettare la situazione, fino a non capire che ciò che essa ha imparato a chiamare diritto, in riferimento al lavoro, è in realtà sfruttamento, ricatto, condizione alienante, disumanizzazione, violenza, aberrazione. La scuola produce produttori, peraltro costantemente illusi e paurosi, non certo degli umani, anche perché umani si nasce di già, e semmai ogni istituzione che lo stato pone tra il neonato e il suo destino non fa altro che rendere gli umani dei cretini disumanizzati, e pure presuntuosi e violenti, abbastanza da cadere ogni volta nella trappola della richiesta di aiuto allo stato, cioè nella richiesta assistenzialista fatta allo stesso strumento del capitale che li rende schiavi.



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 Oggetto del messaggio: Re: 4 Cose sull'Anarchia che il Potere vuole occultare
MessaggioInviato: 03/06/2016, 18:17 
Perché gli esseri umani lavorano? A quale scopo?

http://anarchistintheworld.altervista.o ... ale-scopo/

La risposta è semplice. Se l’uomo ha strofinato a lungo due pezzi di legno uno contro l’altro, se ha tagliato una selce, se l’ha usata per ore contro la polvere, era per ottenere il fuoco, per ottenere un’arma, o magari uno strumento.
Se ha abbattuto alberi, era per costruirsi una capanna; se ha intrecciato fibre vegetali, era per modellare dei vestiti o delle reti.
Tutti i suoi gesti erano gesti utili.
Quando la semplicità dei suoi gusti, e anche l’orizzonte necessariamente limitato dei suoi desideri, gli ebbero procurato del tempo libero, a seguito della sua destrezza e dei mezzi scoperti da lui e dai suoi simili, ha trovato buona cosa fare dei gesti la cui utilità non era così evidente, ma che gli procuravano una quantità di piaceri che non ritenne trascurabile. Diede alla pietra le forme che gli piacevano; tracciò sul legno le immagini che lo avevano colpito.
In ogni caso, i gesti che faceva, necessari per i suoi bisogni immediati o necessari per i suoi piaceri, erano gesti di cui non contestava l’utilità; del resto, era padronissimo di non fare quelli del secondo tipo.
Attraverso quali vie l’uomo di allora che lavorava il corno di renna, volontariamente, per il proprio piacere, sia giunto all’uomo di oggi che lavora l’avorio per forza, per il piacere degli altri, non cercherò di descriverlo.
Per migliaia di uomini, i gesti piacevoli fatti volontariamente sono diventati un «mestiere», senza il quale non possono vivere. I gesti che servivano ad abbellire il loro ambiente sono diventati una condizione inevitabile di vita. I gesti che facevano per affinare i sensi, ora li indeboliscono, usurandoli prematuramente.
Gli altri uomini sono quindi costretti a fare i gesti necessari per mantenere la vita sociale, e usano la loro forza per quegli stessi gesti. Lavorano per coloro che fanno «mestiere» di gesti piacevoli, per coloro che vivono nell’attività assoluta a seguito di un malinteso sociale.
Coloro che non lavorano, aberrazione completa, straordinaria, fanno controllare a loro profitto il lavoro utile o piacevole degli altri. E questo servizio di controllo aumenta il numero di persone che non fanno un lavoro utile, e nemmeno piacevole. Pertanto, aumenta la quota di lavoro degli altri.
Il cervello ha un bello sforzarsi di continuo allo scopo di migliorare il lavoro del corpo, fare continue scoperte, costanti invenzioni, il risultato è quasi zero, il numero di intermediari, di controllori, di inutili, aumenta in proporzione.
Una specie di follia finisce con l’impadronirsi del mondo. Si arriva a preferire, ai gesti di prima utilità, i gesti piacevoli o persino quelli puramente inutili. Chi non ha mangiato nulla, o assai poco, si farà fare dei biglietti da visita. Chi non avrà la camicia, indosserà colletti dal candore immacolato. Quante sciocchezze generate dai pregiudizi e dall’imbecille vanità degli individui!
A seguito di una forza puramente fittizia, si usano le proprie qualità a vanvera.
Uomini, il cui interno è nero e sporco, dipingeranno di smalto la facciata; altri, i cui bambini non possono andare a scuola, comporranno o stamperanno prospetti o menu di gala; altri ancora tesseranno meravigliosi arazzi, mentre la donna che hanno in casa non ha una veste calda da mettere sul ventre gravido.
L’uomo ha dimenticato che, in origine, faceva gesti di lavoro innanzitutto per vivere, e poi per divertirsi. Ciò che dobbiamo fare è ricordarglielo.



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 Oggetto del messaggio: Re: 4 Cose sull'Anarchia che il Potere vuole occultare
MessaggioInviato: 04/06/2016, 13:15 
Perchè un cane lavora? (tirando una slitta magari?)

Perchè è stato addomesticato proprio per uqel compito... Ergo l'uomo lavora perchè...



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