- Roma, 3 giu - 4,76 ettari, piu' di 6 campi da calcio: tanto misura l'Ecological Footprint italiano pro capite - la superficie di terreno che sarebbe necessaria per produrre e smaltire i consumi di ognuno di noi. E' quanto emerge da ''Cambiamento Climatico, Agricoltura e Alimentazione'', secondo position paper del Barilla Center for Food & Nutrition presentato in occasione della Giornata Mondiale dell'Ambiente. L'Italia finisce in 24ma posizione nella classifica mondiale dell'Ecological Footprint pro capite. Ai primi posti si trovano Emirati Arabi e Stati Uniti, ma tra i primi 15 classificati figurano anche alcuni paesi europei, come Danimarca, Norvegia e Spagna. ''Secondo questo indicatore, oggi il consumo di risorse nel mondo e' superiore al 130% della capacita' globale della Terra'', ha dichiarato Barbara Buchner, ricercatrice all'IEA (International Energy Agency) di Parigi e membro del Barilla Center for Food & Nutrition. ''Questo significa che attualmente l'umanita' avrebbe bisogno di 1,3 volte il pianeta per sostenere i propri consumi e assorbire i propri rifiuti. Secondo le attuali stime di crescita economica, demografica, di emissioni di CO2 e di consumi, nel 2050 i pianeti necessari sarebbero piu' di 2''. Dal punto di vista economico, le conseguenze di un intervento parziale o assente da parte delle Istituzioni sono allarmanti. Se guardiamo al nostro Paese, i costi che l'Italia sopporta per lo sforamento dei limiti previsti dal trattato di Kyoto sono pari a 3,6 milioni di euro al giorno, ovvero 1,3 miliardi di euro all'anno. Dal 1 gennaio 2008, quindi, il Debito Verde accumulato e' pari a 1,85 miliardi di Euro, che equivale, ad esempio, a sei volte i fondi stanziati dal nostro Governo nel 2007 per la ricerca sanitaria. ''Le implicazioni economiche del climate change mettono in luce la serieta' del problema. Allo stesso tempo, questi dati possono essere motore di cambiamento dell'atteggiamento dei singoli, delle aziende e dei Governi'', ha dichiarato Mario Monti, economista e membro del Barilla Center for Food & Nutrition. ''Questa nuova consapevolezza, inoltre, puo' essere accresciuta dall'attuale momento economico globale: la crisi potra' aiutare a modificare in profondita' le dinamiche di scelta della business community, facendo nascere una nuova coscienza in termini di responsabilita'''. é ovvio che 2 terzi vanno eliminati
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