Uno che ha rovinato l'America ...
L’Hezbollah-gate che fa tremare Barack Obama
Arrivano accuse pesanti nei confronti dell’amministrazione Obama. Secondo la testata americana Politico, l’amministrazione democratica avrebbe deviato indagini importantissime sul traffico di droga legato ad alcuni segmenti di Hezbollah pur di evitare di compromettere l’accordo sul nucleare iraniano. L’indagine, soprannominata Progetto Cassandra, fu lanciata nel 2008 da vari uffici federali americani dopo che la Drug Enforcement Administration (Dea) ebbe raccolto prove che sembra confermassero il fatto che Hezbollah fosse al vertice di una rete criminale internazionale che alcuni analisti ritenevano stesse raccogliendo circa un miliardo di dollari l’anno dalla droga, dal traffico di armi, dal riciclaggio di denaro sporco e da una serie di altre attività criminali. Nel corso degli otto anni successivi, la campagna d’indagine verso Hezbollah ha coinvolto sempre più agenti, tutti riuniti in una struttura segreta della Dea a Chantilly, in Virginia. Con il supporto di 30 agenzie di sicurezza non solo statunitensi, ma di tutto il mondo, gli investigatori sembravano essere giunti al nucleo fondamentale di questa presunta rete criminale, riuscendo a mappare tutta la rete legata ad Hezbollah con agenti sotto copertura, intercettazioni telefoniche ed operazioni segrete in varie parti del territorio nazionale e del mondo. Come riporta Politico, le indagini seguivano le spedizioni di cocaina. Alcune di queste rotte partivano dall’America Latina per giungere all’Africa occidentale e poi fare rotta verso i mercati dell’Europa e del Medio Oriente. Altri carichi, invece, passavano attraverso il Venezuela e il Messico per giungere verso gli Stati Uniti. L’inchiesta della testata americana, che è riuscita ad avere contatti direttamente con i funzionari che hanno curato le indagini, rivela che erano riusciti ad avere un quadro abbastanza chiaro del fiume di denaro sporco, che, tra le altre cose, era “pulito” tramite l’acquisto di auto usate americane rivendute e spedite in Africa.
Poi però qualcosa è cambiato. Le indagini hanno cominciato ad avere degli intoppi, ostacoli burocratici, impedimenti di vario tipo. Nel momento in cui il Progetto Cassandra sembrava aver raggiunto il vertice di questa piramide andando a individuare direttamente le parti all’interno del Partito di Dio coinvolte nella trama criminale, i funzionari dell’amministrazione Obama avrebbero iniziato a porre una serie sempre più insormontabile di ostacoli. Quando i funzionari più alti in grado del Progetto Cassandra cercarono l’approvazione dell’amministrazione Obama per alcune importanti indagini, azioni penali, arresti e sanzioni finanziarie, i funzionari dei dipartimenti della Giustizia e del Tesoro iniziarono a ritardare le domande, alcune le ostacolarono, e altre furono definitivamente respinte. Secondo quanto è riuscito a conoscere il sito d’inchiesta, il dipartimento di Giustizia avrebbe declinato le richieste per presentare accuse penali contro importanti personaggi all’interno della rete di Hezbollah, come uno dei loro maggiori inviati in Iran, un appartenente alle forze Quds iraniane, e vertici di una banca libanese che presumibilmente ha riciclato miliardi di dollari.
Secondo Politico, il motivo di questa serie di ostacoli alla conclusione delle indagini risiederebbe nella volontà politica dell’amministrazione Obama di fermare qualsiasi attività dell’intelligence statunitense e delle varie agenzie di sicurezza americane e alleate che potessero incrinare i rapporti con Teheran in vista del completamento degli accordi sul nucleare. In quell’accordo, l’amministrazione Obama si era giocata gran parte della sua credibilità internazionale ed era un risultato storico per tutto il Medio Oriente e per i rapporti fra Occidente e Iran. Un accordo così importante da dover frenare le accuse gravissime rivolte al maggior alleato dell’Iran in Medio Oriente. I funzionari intervistati si schermano dietro questa giustificazione politica, ma c’è chi teme che dietro vi possa essere una rete d’interessi che ricorda quella dello scandalo Iran-Contras sotto la presidenza Reagan. Lo scandalo colpì duramente la popolarità del presidente Usa, ma, in questo caso, la scure dell’impopolarità cadrebbe non sull’attuale presidente ma sul predecessore, Barack Obama.
Oggi, l’uscita dell’inchiesta di Politico getta un’ombra sull’amministrazione Obama, ma incuriosisce inevitabilmente il momento della pubblicazione. I rapporti fra Iran e Stati Uniti vivono uno dei momenti più bassi della recente storia delle relazioni bilaterali fra Washington e Teheran. Dall’altro lato, Hezbollah è da sempre nel mirino dell’attuale amministrazione Trump, che, soprattutto attraverso la rappresentante all’Onu, Nikki Haley, cerca in ogni modo di colpire gli interessi iraniani in Libano e nel mondo. È ormai risaputo, e ne parlano da tempo tutte le testate mondali e lo stesso governo Usa, che si stanno cercando prove per confermare gli interessi illeciti di Iran ed Hezbollah nel mondo, dallo Yemen al Libano passando anche per l’America latina. Forse il Progetto Cassandra le aveva trovate, o forse (il dubbio sorge), serviva farle uscire proprio ora.