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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 26/07/2016, 00:39 
concordo su tutto. E' abbastanza evidente dopotutto. Solo chi è ideologicamente schierato può ancora pensare di parlare di crociate e minkiate simili.



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 26/07/2016, 17:34 
Thethirdeye ha scritto:
Questo tuo sarcasmo d'accatto ti descrive in modo molto efficace.... non c'è che dire.

Sarcasmo d'accatto.... [:D]
Thethirdeye scusami ma ti facevo un po' più acuto nel capire, a quanto pare non è così.
Ho cercato di farti rilfettere su questa tua affermazione:

Thethirdeye ha scritto:
L'ISIS combatte e punisce l'occidente per tutto quello che l'occidente stesso ha causato in medio oriente.

Ti prego di credere che non voglio essere offensivo e nemmeno ti voglio puntare il dito contro o giudicarti, ma fossi in te prima di scrivere un simile abominio ci penserei un po' di più. Non perché offendi qualcuno ma perché hai di fatto giustificato il terrorismo, islamico o di altra setta squilibrata che sia. E questo rischia di metterti in guai molto seri così come tutta questa community.
Se nemmeno con questa spiegazione ci arrivi, vai tranquillo che non ne seguiranno altre, mi pari grande abbastanza per prenderti le tue responsabilità.
Di sicuro posso dirti che gradirei non avere con te altri scambi di opinione, tuttavia se questo ti riesce difficile puoi sempre allontanarmi dal forum, è un tuo diritto.


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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 26/07/2016, 23:20 
francy ha scritto:
Thethirdeye ha scritto:
Questo tuo sarcasmo d'accatto ti descrive in modo molto efficace.... non c'è che dire.

Sarcasmo d'accatto.... [:D]
Thethirdeye scusami ma ti facevo un po' più acuto nel capire, a quanto pare non è così.
Ho cercato di farti rilfettere su questa tua affermazione:

Thethirdeye ha scritto:
L'ISIS combatte e punisce l'occidente per tutto quello che l'occidente stesso ha causato in medio oriente.

Ti prego di credere che non voglio essere offensivo e nemmeno ti voglio puntare il dito contro o giudicarti, ma fossi in te prima di scrivere un simile abominio ci penserei un po' di più. Non perché offendi qualcuno ma perché hai di fatto giustificato il terrorismo, islamico o di altra setta squilibrata che sia. E questo rischia di metterti in guai molto seri così come tutta questa community.
Se nemmeno con questa spiegazione ci arrivi, vai tranquillo che non ne seguiranno altre, mi pari grande abbastanza per prenderti le tue responsabilità.
Di sicuro posso dirti che gradirei non avere con te altri scambi di opinione, tuttavia se questo ti riesce difficile puoi sempre allontanarmi dal forum, è un tuo diritto.

Stai scherzando....
Dimmi che stai scherzando dai....



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 27/07/2016, 00:37 
un abominio niente di meno...



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 27/07/2016, 16:17 
Thethirdeye ha scritto:
francy ha scritto:
Thethirdeye ha scritto:
L'ISIS combatte e punisce l'occidente per tutto quello che l'occidente stesso ha causato in medio oriente.

Poveri musulmani... che amavano correre sorridenti e leggiadri nei prati in fiore.
Brutti cattivi questi occidentali, sempre a prendersela con i più deboli e innocenti.

Questo tuo sarcasmo d'accatto ti descrive in modo molto efficace.... non c'è che dire.

francy ha scritto:
Per adesso posso solo riportare:
La vera storia delle Crociate

Niente è più fuorviante dei paralleli con il passato per non imparare la storia del presente.... vero francy?

In realtà si sta compiendo l’unico disegno che avevano Cheney, Bush e i neocon.. poi ereditato da Obama: polverizzare il Medio Oriente Arabo. Si combatte da oltre 30 anni in Medio Oriente con due scopi: contenere l'influenza dei russi e degli iraniani. L'obiettivo degli Stati Uniti è quello di bilanciare le potenze regionali sciite e sunnite per controllare militarmente il Golfo, il Mediterraneo e i flussi energetici diretti a Oriente, in particolare verso la Cina dove si gioca la partita. Le conseguenze degli interventi politici e militari sconsiderati ed irresponsabili fatti da Washington in Iraq, in Libia ed in Siria sono state quelle di scatenare il male, altro che “esportare democrazia”! Allo stesso tempo, risulta clamorosamente EVIDENTE (per chi non ha le fette di prosciutto davanti agli occhi) che con l'ISIS gli Usa non hanno MAI reagito in modo efficace. E sappiamo il perchè, per loro stessa ammissione, caro francy...

Le varie sette che vivevano in pace sotto il dominio di un Saddam Hussein, di Gheddafi e di Assad, hanno iniziato a massacrarsi gli uni con gli altri, e un nuovo gruppo, l’ISIS, è sorto (come per magia) nel processo di creazione di un nuovo stato che include parte dell’Iraq e parte della Siria. Le turbolenze portate nel Medio Oriente dalle politiche di Bush e di Obama hanno significato la morte e lo sradicamento di milioni di persone, praticamente innocenti, otre a morti future incalcolabili. E tu fai sarcasmo d'accatto francy? Grazie al regime neoconservatore di Bush, oggi l’America è considerata dal resto del mondo come la più grande minaccia per la pace mondiale. E molto probabilmente, a questo folle disegno criminale, si aggiungerà anche l’azione del prossimo presidente degli Stati Uniti (Trump o Clinton che sia, il prodotto non cambierebbe lo stesso di una sola virgola).

Un’altra fonte di inesauribile turbolenze in Medio Oriente è Israele, il cui furto della Palestina è Stato permesso da Washington. Nel mezzo dell’ultimo attacco di Israele contro i civili a Gaza, il Congresso americano ha approvato risoluzioni a sostegno di crimini di guerra di Israele e ha votato centinaia di milioni di dollari per pagare per le munizioni di Israele. Su questo fronte, assistiamo alla Grande Morale dell’America: 100% a sostegno di ambigui crimini di guerra contro le persone sostanzialmente indifese.

Quando Israele uccide donne e bambini, Washington chiama questo “il diritto di Israele di difendere il proprio paese”, un paese ed un territorio che Israele ha sottratto ai-palestinesi, ma quando i palestinesi si rivalgono, allora Washington definisce questo “terrorismo”. Sostenendo Israele, Washington è stato definito come uno “stato terrorista” da alcuni governi morali che ancora esistono, ed è stato accusato di crimini di guerra da parte del Segretario generale delle Nazioni Unite. Washington agisce in violazione delle proprie stesse leggi, sostenendo stati terroristi. E' l’unico paese al mondo che ha bisogno di guerra e questo perché l’obiettivo è quello stabilito dalla dottrina dei neocon di esercitare la propria egemonia sul mondo.

I Russi e il loro governo si trovano attualmente ad osservare una forma di demonizzazione del loro paese e del loro capo, identica a quella che si era osservata per l’Iraq di Saddam Hussein, per la Libia di Gheddafi, per la Siria di Assad e per l’Afghanistan ed i talebani appena poco prima degli attacchi militari su questi paesi da parte dell’Occidente. Per un russo, la conclusione certa che deriva da questi atteggiamenti è che l’intenzione di Washington sia sostanzialmente quella di muovere una guerra alla Russia. E per fare questo ha bisogno di avamposti in Medio Oriente.

Su Russia Insider viene proposta una chiave di lettura molto razionale alla crisi europea dei migranti. Questo fenomeno, originato come effetto collaterale dall’interventismo occidentale in Africa e Medio Oriente, sembra essere voluto quanto l’obiettivo primario. Il flusso di disperati che si dirige verso il Vecchio Continente finirà per frammentare società già in difficoltà in modo da renderle sempre più in balia del solito “salvatore”, terrorizzato di perdere la sua attuale posizione di dominatore mondiale: gli Stati Uniti.

Washington, quindi, non ha mai voluto fare davvero la guerra all'Isis e di questo, ora, se ne sono accorti anche gli europei. Cosa fare quindi per convincere gli europei? Fare in modo (o lasciar fare, se preferisci) che l'ISIS colpisca il cuore dell'Europa. Quanto al terrorismo, dopo lo spettacolo raccapricciante che è sotto gli occhi di tutti (o quasi tutti), c'è la forte possibilità che continui per altri anni... perché quando vengono inghiottiti in questa maniera i destini e le esistenze di interi popoli e nazioni, stai tranquillo… che qualcuno scontento ci sarà sempre.


A proposito di Israele...........

Le mail della Clinton affermano: Dobbiamo distruggere la Siria per favorire Israele

Syria-fight-Syria-for-Israel-790x350.jpg


Sean Adl-Tabatabai
yournewswire (http://yournewswire.com/clinton-email-we-must-destroy-syria-for-israel/)

Traduzione: http://sadefenza.blogspot.it/2016/06/le ... o.html?m=1

Dalle e-mail trapelate di Hillary Clinton si conferma che l'amministrazione Obama, con Hillary Segretario di Stato, ha orchestrato la guerra civile in Siria a beneficio di Israele.

Il nuovo rilascio di Wikileaks mostra che , l'allora Segretario di Stato, ha ordinato una guerra in Siria al fine di rovesciare il governo e spodestare il presidente Assad, sostenendo che era "il modo migliore per aiutare Israele".

Newobserveronline.com riporta:

Il documento è stato uno dei tanti non classificati dal Dipartimento di Stato americano il case number F-2.014-20.439, Doc No. C05794498 , dopo il clamore sul server di posta elettronica privato della Clinton tenuto a casa sua mentre serviva come Segretario di Stato negli anni 2009-2013 .

Anche se la trascrizione Wikileaks risale alla e-mail del 31 dicembre, 2000 questo è un errore loro, in quanto il contenuto della e-mail (e in particolare il riferimento al maggio 2012 sui colloqui tra l'Iran e l'Occidente sul suo programma nucleare a Istanbul) mostrano che l'e-mail era stata inviata il 31 dicembre 2012.

L'e-mail rende chiaro, che è stata la politica degli Stati Uniti , che fin dall'inizio ha dimostrato di voler rovesciare violentemente il governo siriano, l'incredibile motivo è perché questo serviva all'interesse di Israele.

clinton-email-syria-israel.jpg



"Il modo migliore per aiutare Israele nell'affare, vista la capacità nucleare crescente dell'Iran, è quello di aiutare il popolo della Siria a rovesciare il regime di Bashar Assad," è il commento fuori dai denti e senza mezzi termini della Clinton.

Anche se tutti i rapporti segreti americani avevano a lungo respinto il programma "bomba atomica" iraniana come una bufala (conclusione sostenuta dalla International Atomic Energy Agency), Clinton continua a utilizzare queste menzogne ​​per "giustificare" la distruzione della Siria nel nome di Israele.

Si collega di proposito il mito sul programma bomba atomica dell'Iran con la Siria, perché, dice, che il programma "bomba atomica" del Iran minaccia il "monopolio" di Israele sulle armi nucleari in Medio Oriente.

Se l'Iran dovesse acquisire un'arma nucleare, afferma Clinton, ciò consentirebbe alla Siria (e ad altri "nemici di Israele" come l'Arabia Saudita ed Egitto) di "diventare opportunamente una potenza nucleare", nel qual caso, minaccino gli interessi di Israele.

Di conseguenza, Clinton, afferma, la Siria deve essere distrutta.

Il programma nucleare iraniano e la guerra civile in Siria possono sembrare non collegate, ma lo sono. I capi militari israeliani si preoccupano realmente - ma non possono parlarne - stanno perdendo il loro monopolio nucleare.

La capacità nucleare iraniana non solo dovrebbe far concludere il monopolio nucleare, ma potrebbe anche rapidamente aprire ad altri avversari, come l'Arabia Saudita e l'Egitto, il passaggio al nucleare. Il risultato sarebbe un equilibrio nucleare precario in cui Israele non potrebbe rispondere alle provocazioni con attacchi militari convenzionali in Siria e Libano, per quanto si può oggi .

Se l'Iran dovesse raggiungere la soglia di stato nucleare, per Teheran sarebbe molto più facile delegare i suoi alleati, la Siria ed Hezbollah , a colpire Israele, sapendo che le sue armi nucleari servirebbero come deterrente per Israele sul rispondere e colpire l'Iran.

Clinton continua dicendo, la "relazione strategica tra l'Iran e il regime di Bashar Assad in Siria" rende possibile, all'Iran, minare la sicurezza di Israele.

Ciò non avverrebbe con un "attacco diretto," ammette la Clinton , perché "nei trenta anni di ostilità tra Iran e Israele" questo non è mai avvenuto, solo tramite presunti corpi di "proxy".

Con la fine del regime di Assad finirebbe questa alleanza pericolosa. La leadership di Israele capisce bene , che il motivo per sconfiggere Assad, è nel suo interesse.

Abbattere Assad non solo sarebbe un vantaggio enorme per la sicurezza di Israele, ma, servirebbe anche ad attenuare il comprensibile timore di Israele nel perdere il monopolio nucleare.

Quindi, Israele e Stati Uniti potrebbero sviluppare una visione comune nel momento in cui il programma iraniano diviene pericoloso e a quel punto l'intervento militare sarebbe giustificato.

La Clinton prosegue ed espone, l'asset di minaccia violenta direttamente per Bashar Assad "e la sua famiglia", e afferma che sia la "cosa giusta" da fare:

In breve, la Casa Bianca può allentare la tensione che si è creata con Israele sull'Iran facendo la cosa "giusta" in Siria.

Solo la minaccia di mettere a rischio la sua vita o quella della sua famiglia con l'impiego della forza farà cambierà idea al dittatore siriano Bashar Assad.

L'email dimostra, la prova provata, che il governo degli Stati Uniti è stato il principale sponsor della crescita del terrorismo in Medio Oriente, e tutto con il fine di "proteggere" Israele.

E' un problema che fa riflettere, da prendere in considerazione, la crisi dei "rifugiati" che attualmente minaccia di distruggere l'Europa , con veri e propri profughi in fuga dalla guerra civile in Siria, è stata direttamente scatenata da questa azione del governo degli Stati Uniti .

Inoltre, più di 250.000 persone sono state uccise nel conflitto siriano, che si è diffuso anche in Iraq, tutto grazie alla Clinton e all'amministrazione Obama che hanno dato il loro sostegno ai "ribelli" alimentando il fuoco della guerra in Siria.
E' inquietante che una psicopatica come la Clinton, che ha inflitto morte e miseria a milioni di persone abbia la reale possibilità politica di diventare il prossimo presidente degli Stati Uniti, è un pensiero profondamente sconcertante per tutti.
L'affermazione di politica pubblica della Clinton , se eletta presidente, farebbe " assumere al rapporto con Israele un livello successivo ," darebbe il via definitivo alla sua impronta, e Israele, non sarebbe più solo il nemico di alcuni Stati arabi in Medio Oriente, ma di tutte le persone che amano la pace sulla terra.


Naturalmente i TIGGI' italioti, completamente assoggettati e leccazerbini ad oltranza, NON POSSO RIPORTARE LA NOTIZIA... vero Mentana?... [:305]

Non a caso, la libertà di stampa in Italia crolla al 77° posto (Fra le cause i giornalisti intimiditi o minacciati di morte.
Meglio di noi anche Burkina Faso e Botswana) VEDI: http://www.lastampa.it/2016/04/20/ester ... agina.html

Una immagine molto esplicativa della necessità di una informazione a tutto tondo e più ampia di quella che siamo abituati passivamente a fruire è la seguente:

manipolazione-veritc3a0.jpg




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"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 27/07/2016, 22:50 
Questo articolo... insieme a quello del post precedente, lo dedichiamo a francy.... [:D]

Isis, il campo di addestramento in Kosovo?
È a due passi dalla base americana della Nato


image.jpg


Secondo gli 007 di Pristina lo Stato islamico ha nel Paese almeno cinque campi di esercitazione.
E il maggiore è proprio vicino a Bondsteel, la più grande struttura militare fuori dagli Usa.
A fare da docenti, alcuni ex militanti dell’Uck, gli “eroi” della guerra con la Serbia


CONTINUA>>>> http://espresso.repubblica.it/attualita ... o-1.278544


Aho... lo dice l'espresso/repubblica... mica un sito qualsiasi eh? [:289] [:D]



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 28/07/2016, 06:37 
Immagine

Ticinesi sempre più armati

E' cresciuto rapidamente il numero dei permessi d'acquisto di armi da fuoco a sud delle Alpi

lunedì 25/07/16 18:03 - ultimo aggiornamento: lunedì 25/07/16 23:08

Gli svizzeri sono sempre più armati e il Ticino non fa eccezione. Mentre in Europa si discute in merito ad un'eventuale stretta sul commercio delle armi da fuoco, nel 2015 il numero dei permessi d'acquisto rilasciati dalla polizia cantonale è aumentato di oltre il 12% rispetto all'anno precedente.

Source: Ticinesi sempre più armati - RSI Radiotelevisione svizzera


Restrizioni sulle armi: Bruxelles pretende di comandare in Svizzera
http://www.mattinonline.ch/restrizioni- ... -svizzera/


[:297]



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 28/07/2016, 08:28 
Thethirdeye ha scritto:
Questo articolo... insieme a quello del post precedente, lo dedichiamo a francy.... [:D]

Isis, il campo di addestramento in Kosovo?
È a due passi dalla base americana della Nato


image.jpg
Secondo gli 007 di Pristina lo Stato islamico ha nel Paese almeno cinque campi di esercitazione.
E il maggiore è proprio vicino a Bondsteel, la più grande struttura militare fuori dagli Usa.
A fare da docenti, alcuni ex militanti dell’Uck, gli “eroi” della guerra con la Serbia


CONTINUA>>>> http://espresso.repubblica.it/attualita ... o-1.278544


Aho... lo dice l'espresso/repubblica... mica un sito qualsiasi eh? [:289] [:D]



scommetto che questi campi in kosovo
servono ai foreign fighters europei..



prima di gettarli nella mischia,
farli transitare in turchia e quindi in siria-iraq,
danno loro un'infarinatura generale
di tecniche di combattimento..
= cioè di terrorismo spiccio..

ma se li interpelli mica sono dell'isis!!
esercito libero siriano, democratico arabo,
freedom fighters,
o qualche altra diavoleria...



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 28/07/2016, 21:28 
Proprio l'altra sera pensavo... ma come mai LA7 fa parlare "liberamente" uno come Paolo Barnard?

La risposta è arrivata prima di quanto pensassi......(in rosso) [:304]

Monumentale articolo (da leggere sino in fondo) di un VERO GIORNALISTA.

Paolo Barnard:
«BATTERE ISIS? SGANCIARE LA BOMBA ECONOMIA E MUOIONO COME MOSCHE.

ISIS $.jpg


http://www.paolobarnard.info/intervento ... hp?id=1550

(Premessa: questo articolo, in versione molto semplificata, era il mio tema per La Gabbia di stasera, e che il giornal… sì insomma Paragone “non mi frega un cavolo, andrà male”. Gli ho dato il benservito, trasmetta le operette col microfono ai pensionati finti poveri coi cartelli per essere in Tvvvvvù. Poi quando saltiamo per aria o ci falciano in un bar, tutti a piagnnne… gli italiani).

E di cosa stiamo parlando? Nel 1947 Charlie Chaplin inserì questa citazione nel suo film Monsieur Verdoux: “Guerra, conflitti, è tutto business”. ISIS è business. Lo è ai vertici, 100%, dal suo leader Abu Bakr al-Baghdadi giù fino alle basi della piramide di comando. Altra cosa sono i loro militanti, o i cosiddetti ‘lupi solitari’ sparsi nel mondo (es. Nizza), e alcuni predicatori di Moschea che gli danno manforte. Tutti questi ultimi sono motivati principalmente dal desiderio di vendicare un secolo di atrocità indescrivibili che l’Occidente ha inflitto alla Umma, la ‘Comunità dei fedeli’ musulmani in quasi tutto il mondo, e dalla lotta per liberarsi dell’Occupazione occidentale diretta (Iraq, Afghanistan, Mali ecc.) o indiretta (colonialismo finanziario e forniture d’armi) dei loro Paesi (si legga il lavoro straordinario del Prof. Robert Pape, Univ. di Chicago).

Ma è il vertice che conta, e quello è business. Ora, non vi sono più dubbi di alcun genere sul fatto che la strategia occidentale per sopprimere il ‘terrorismo’ (reazione) islamico – una reazione oggi divenuta un inferno psicotico alla deriva, e sempre per causa nostra, ma inferno è a 360 gradi – non v’è dubbio dicevo che la strategia occidentale di bombardamenti indiscriminati alla Vietnam, di intelligence, di assassinii extragiudiziali a migliaia, di decapitazione dei vertici ISIS o Al Qaeda, di torture con Guantanamo varie, di Rendition ecc., non ha funzionato, anzi, ha prodotto l’esatto opposto: il rafforzamento e l’inasprimento della minaccia terrore islamico.

L’Occidente, noi, è smarrito, sta perdendo la guerra fisica con l’ISIS a un ritmo agghiacciante, semplicemente perché il cambio di strategia dal Grande Terrore (11 Settembre) al Terrore alla Spicciolata (il Retail Terrorism di Parigi, Dacca o Nizza) ci rende impotenti al 100%. I cosiddetti ‘lupi solitari’ sparsi nel mondo per massacrarci (Retail Terrorism) non li possiamo né scovare tutti né fermare, e ci devasteranno all’infinito. Ora, tralascio qui la demente scia delle teorie del complotto divenute in se stesse una versione schizofrenica del Signore degli Anelli, là dove ISIS sarebbe nemica ma amica di una cupola USA Saudita Soros moscovita Rothschild alawita, il tutto guidato da una villa in Florida dove Dick Cheney e Bin Laden sorseggiano cocktails. Gli intrighi nella vicenda ISIS, come si vedrà più sotto, esistono, ma non trame fantasy da 007.

E l’Occidente, per riprendere il discorso, non solo perde contro il Retail Terrorism, ma ha perso definitivamente il controllo del Medioriente, dopo aver fatto di tutto, ma di tutto in un secolo per farlo implodere in un inferno psicotico alla deriva (mia definizione, ma si legga Graham E. Fuller, ex National Intelligence Council USA e Rand Corporation). E allora, che si fa con ISIS?

Bè, credo che vi siano indicatori straordinari che ci indirizzano verso la strada che probabilmente li distruggerà: “Guerra, conflitti, è tutto business”.

Una cosa è ammazzare qualche centinaio di occidentali a spizzichi e bocconi, per quanto orribile, altra cosa è pensare di vincere una guerra fra blocchi. Qui l’ISIS ha già straperso, ed è questa la guerra che conta. I blocchi sono l’Impero economico ormai globale del Mercati, Finanza, Materie Prime da una parte, e dall’altra una masnada di pecorari islamici oggi alle prese coi rudimenti dell’economia e senza accesso a quasi nessuna risorsa. Un po’ come se qualche insegnante delle elementari impazzito sfidasse coi suoi 10 scolaretti l’accademia di Harvard, Stanford, La Sorbona, Cambridge, Oxford, la Normale, e la Bocconi.

Fra il 2015 e il 2016, l’ISIS ci ha attaccati 15 volte, e considero qui gli attacchi diretti al blocco occidentale con vittime anche occidentali, e non per razzismo, ma perché il (disgustoso) dato di fatto è che i Mercati e la Finanza neppure sbadigliano se ISIS fa 300 morti Shiiti a Baghdad. Ora, se si osserva l’andamento di Mercati Azionari globali, Mercati delle Materie Prime, Sistemi Bancari, nelle ore successive a ciascuno dei 15 micidiali attacchi ISIS contro il Blocco imperiale d’occidente, ci vuole un microscopio elettronico per scovare un blip di preoccupazione. I Mercati hanno avuto brevi flessioni, debolucce davvero, poi tutto come prima allegramente. Mentre Mr Abu Bakr al-Baghdadi spargeva sangue, il business globale sbadigliava. Dateci una pensata. Significa semplicemente che, ahimè vite occidentali a parte, l’ISIS non sposta una cicca nel nostro sistema principale.

Ma vediamo l’economia interna del signor Califfo al-Baghdadi. L’ISIS neppure riesce a farsi prestare mezzo minuto d’attenzione dai mercati petroliferi, pur essendo il petrolio l’unica risorsa vera che questi pazzoidi posseggono. Anche perché si sappia che ISIS controlla la ridicolaggine di 30.000 barili di petrolio al giorno (Sauditi più di 10 milioni al giorno), un greggio sporchissimo di bassissima qualità, e che oltretutto deve vendere attraverso un inferno di triangolazioni per intascare sì e no una miserabile paghetta di 15-18 dollari al barile lordi. Questo si traduce in circa 19 milioni di dollari (al lordo dei costi di estrazione) al mese, che a dirla così sembra tanto, ma per chi ha l’ambizione di costruire uno Stato, infrastrutture e un esercito per conquistare il Medioriente, fa ridere i polli, cioè veramente ridere i polli. Poi certo, il Califfo nero prende soldi da estorsioni, mercato di auto contraffatte, e le donazioni dei soliti principi porci del Golfo sotto il naso della CIA, ma sono spiccioli, non scherziamo. L'ISIS ha le pezze al c..., questa è la verità.

Considerate anche che uno dei problemi economici schiaccianti dell’ISIS è che sta frotta di psicopatici infernali NON HA POPOLO NE’ MONODOPERA. Il Califfato ospita oggi neppure 5 milioni di civili, fra i quali i tecnici, i professionisti, i legali, i banchieri, i medici, e ogni altro tipo di professioni sono uno sputacchio. Pensate che i pochi addetti ai pozzi dell’ISIS sono dei periti meccanici sotto-formati che usano macchinari anni ’70. E poi c’è il fattore Robert Fisk…

Cosa fa, appunto, uno Stato/Califfato senza popolo? Robert Fisk, massimo esperto del Medioriente in vita, inglese e mia conoscenza da decenni, ha fatto un’osservazione di importanza epocale in un’oscura conferenza a Dublino a inizio 2016. Fisk: “Le genti d’Europa in guerra con l’ISIS maledicono i milioni di rifugiati arabi siriani, iracheni e kurdi che arrivano da noi. Ma una cosa non hanno compreso: quella è la più devastante sconfitta dell’ISIS di sempre”. Robert fa una pausa, poi: “Vi siete chiesti perché quest’oceano di arabi quando ha deciso di fuggire dalle bombe di Assad, Putin, e dalla coalizione di tagliagole al soldo di Obama, ha deciso di andare a OVEST e non a EST? Bè? Chiedetevi: perché non si sono rifugiati in massa dal Califfo, sotto sua protezione? Una marcia di poche miglia e via. Lo avrebbero reso uno Stato/Califfato all’istante, gli avrebbero fornito manodopera, professioni, soldati, docenti, e figli, cioè DEMOGRAFIA. Ma no, sono venuti da noi. Pensateci”.

Pausa e riassunto: questo mostro ISIS di certo può ucciderci (a essere giornalisti veri va detto che ci uccide mille volte meno delle porcherie fatte dalle Multinazionali del Farmaco ma ok), può colpirci e non li fermeremo se non ce ne andiamo dal Medioriente. Ma là dove la guerra CONTA VERAMENTE, l’ISIS ha le pezze al sedere nel petrolio, nelle finanze globali, e nella fondamentale Demografia, e infine tutto il loro ringhiare non sposta una piuma nei Mercati mondiali su nulla.

Ne consegue che se l’Occidente fosse furbo, e non quella cozzaglia di dementi bombaroli alle dipendenze del finto negro di Washington, accoglierebbe (nonostante il rischio del ‘lupo solitario’ di cui sopra) i profughi arabi dalle zone di guerra, prosciugando a morte l’ISIS di popolo, professioni, figli e soldati. Poi potrebbe in un attimo seccargli al sole anche quel rivolo di petrolio su cui campano questi abomini della Storia. E qui per spiegarvi come, faccio un breve inciso.

La più approfondita inchiesta sul traffico di petrolio ISIS è a firma dell’emittente televisiva del Qatar a Londra, al-Araby al-Jadeed. Il titolo è i Raqqua’s Rockefellers. Prima di parlarvene ho verificato la serietà del dossier. In Italia è praticamente passato sotto silenzio, e per un motivo clamoroso che leggerete sotto (sti bravi magistrati di Travaglio, eh?). In questo dossier, denso di fonti di alto livello e di cui esiste una sostanziale parte non ancora ‘leaked’, si descrive come il greggio zozzo dell’ISIS viene caricato su camion, portato alla frontiera turca, venduto a mafie turche, irachene e kurde al miglior offerente, poi passato a 3 compagnie petrolifere minori, che lo fanno passare in Turchia ‘oliando’ l’esercito del buon Erdogan, e infine… indovinate? Finisce quasi tutto in Israele nel suo porto di Ashdod, per mezzo di navi che partono dalla costa della Turchia dai porti di Mersin, Dortyol e Ceyhan. Ops!!!! direbbe Tweety, “mi sembla di avel sentito Islaele…”.

Un attimo ancora. La domanda di mezzo è: ma i mafiosi e le compagnie che fanno questo traffico come pagano l’ISIS? La risposta del dossier di al-Araby al-Jadeed è questa: chi compra da ISIS paga il 10-25% circa in contanti (ovvio, non si possono riempire 100 Tir di bigliettoni per pagare tutto il prezzo senza essere visti dalla Luna). Il resto passa da… banche turche e istituti di cambio valute in Iraq attraverso la solita manfrina dei prestanome, riciclaggio ecc. Tenete a mente questo punto.

E qui torno a come seccare al sole il rivolo di petrolio ISIS. Un salto a Mosca, dove risiede l’ex spione porco, oggi riciclato Saviano-Santo, di nome Edward Snowden, l’ex operativo e hacker della NSA americana che ha fatto quello che tutti sapete. Snowden, fra le altre cose, ci disse che la NSA poteva rintracciare miliardi di transazioni bancarie nel mondo. Bene. Tutti sappiamo che la quasi totalità delle banche sulla Terra usa oggi i codici SWIFT BIC per spostare soldi, e questo si applica anche ai sopraccitati istituti di cambio valute che poi mettono il contante in banca. Domanda Edward: perché gli USA non hanno già una bella mappa delle banche turche del bravo alleato Erdogan che smistano da anni i soldi sanguinanti del business petrolifero dell’ISIS? Eh Snowden? O forse l’hanno la mappa, ma sai, c’è quel nome di mezzo, acc… proprio di mezzo, che si chiama Israele. Yes.

In ogni caso ecco, anche se solo in Israelteoria, un altro mezzo per ammazzare l’ISIS: bloccargli i pagamenti bloccando alle banche turche coinvolte nel traffico i codici SWIF BIC (regolati da computers a Bruxelles), così che alla fine bene che gli vada il Califfo si becca quel patetico pagamento in contanti che è il 10-25% di miserabili 15-18 dollari al barile. Insomma: li affamiamo a morte con la NSA e un po’ di collaborazione da Bruxelles.

In ultimo due considerazioni, quelle finali, su come l’ISIS finirà disintegrata dall’economia e non da bombe. La notizia straordinaria degli ultimi giorni è che gli USA stanno, aprite bene le orecchie, invertendo il flusso degli idrocarburi per la prima volta dal 1890. Che significa? Semplice: stanno per la prima volta dal 1890 vendendo loro, gli americani, gas agli Emiri del Golfo. Questo grazie all’inaspettato successo del gas Shale estratto in USA che oggi ha sbancato il mercato mondiale del gas. E cosa c’entra l’ISIS in questo? Bè dai, non ci arrivate? Se fra Shale gas e Rinnovabili i prossimi 20 anni vedranno l’Impero Americano affrancarsi dai porci del Golfo (e da Israele che è il guardiano d’America del petrolio), il prezzo del greggio ufficiale andrà sotto le scarpe, i Sauditi useranno i barili per nuotare disperati verso la Sicilia, e l’ISIS il suo petrolio marcio se lo berrà. Il resto ci arrivate da soli: bancarotta del Califfo, al massimo comprerà fucili a baionetta.

La seconda considerazione non la riscrivo di nuovo per la 265esima volta, e la riassumo così: Mr finto negro Obama, l’Egitto fu la culla della Jihad nel 1960-1966. Ma perché? Fu la vostra criminosa interferenza con il progressismo SOCIALISTA musulmano di quel Paese che reprimeste nelle torture e nelle stragi, complici Nasser prima e Sadat dopo, a dare origine alla Jihad, prontamente sfruttata e nutrita dai vostri alleati porci sauditi e poi da Ronald Reagan. Oggi, Mr President finto negro, ancora siete lì a fare le stesse porcherie, alleati con il massacratore Al-Sisi (povero Regeni) sempre per gli stessi motivi e la gente crepa in Egitto. Muti col genocidio yemenita da parte dei sauditi con armi USA, e gli arabi crepano a oceani in Yemen. E totalmente colpevoli della nascita dell’ISIS a causa delle allucinanti politiche di divisione settaria di Paul Bremer in Iraq. Poi... sì, loro, Israele e l'agghiacciante Apartheid sui palestinesi che noi occidentali permettiamo, armiamo, scusiamo, ignoriamo, ma che infiamma l'odio dei 'lupi solitari' come null'altro. Andatevene, voi e i vostri lecchini alla Renzi, Hollande ecc. Fate prosperare quei popoli CON LE LORO RISORSE e dopo le loro rivoluzioni dolorose, fate un piano Marshall per lo Stato palestinese, e sarà certo che nessun musulmano con lo standard di vita di un liceale di Lugano in Paesi prosperi dalla Libia alla Palestina, e senza odio per i nostri massacri di arabi, mai andrà a crepare per un branco di psicopatici infernali ridotti alla miseria chiamati Califfato. Anzi, li faranno seccare al sole. Economia, di nuovo.

Finale. Basta considerare l'economia in Medioriente, e quella di questi psicopatici infernali di Al-Baghdadi, per avere in mano le chiavi della loro sconfitta: campano su un petrolio grezzo che gli rende una miseria; anche se ci attaccano non spostano una sputacchiera sui Mercati del globo; non hanno popolo né manodopera né demografia; gli possiamo seccare al sole i conti bancari; e la rivoluzione energetica degli USA + Rinnovabili gli trasformeranno i loro pozzi in ruderi al sole di cui nessuno al mondo fregherà un emerito cavolo; se poi lasciassimo il Medioriente alla sua autodeterminazione e alle sue risorse… Fine ISIS, sterminati dalla bomba economia. Fine articolo, ma…

Ok, ma qui devo scrivere una cosa, drammatica se fosse dimostrata vera. Il dossier di al-Araby al-Jadeed, i Raqqua’s Rockefellers, come accennato sopra, ci dice chiaramente che è Israele che ricicla (consapevolmente o meno, direi la prima) la maggioranza del petrolio dell’ISIS. E qui cade la bomba per la Magistratura italiana. Ecco i passaggi del dossier, che scrivo senza commento, grazie per avermi letto:

“Secondo un alto funzionario europeo presso una multinazionale petrolifera che abbiamo incontrato in una capitale del Golfo, Israele esporta poi quel petrolio (di ISIS, nda) verso nazioni mediterranee, dove acquisisce uno status semi-legale… la maggioranza di esso va presso una raffineria italiana di proprietà di uno dei maggiori azionisti in una squadra di calcio italiana (nome omesso), che raffina il petrolio e lo usa nel suo Paese”.»



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 29/07/2016, 11:24 
... bèh ... più o meno ... [:291]



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 31/07/2016, 11:53 
Isis, la guerra segreta dell’Italia: forze speciali in Libia e Iraq. Ma il Parlamento è all’oscuro di tutto

http://www.ilfattoquotidiano.it/premium ... anti-isis/

La guerra all’Isis l’Italia la fa ma non lo dice. Operazioni militari segrete condotte dalle forze speciali e decise dal governo all’insaputa del parlamento, missioni che ufficialmente non esistono e che quindi vanno categoricamente smentite fino alla loro conclusione, fino a quando non arriva il conferimento ufficiale di medaglie e onorificenze. È accaduto dieci anni fa per l’operazione “Sarissa” della Task Force 45 in Afghanistan, decisa e sempre negata dal governo Prodi. Sta accadendo oggi in Iraq e in Libia, dove truppe d’élite italiane partecipano da tempo ai combattimenti contro l’Isis.

Partiamo dall’Iraq. Il coinvolgimento di truppe italiane nella guerra al Califfato nella provincia sunnita di Al-Anbar, oltre ad essere trapelato sulla stampa un anno fa a inizio missione (con inevitabile smentita dalla Difesa), è stato riportato lo scorso febbraio anche sul sito web ufficiale dei marines. Rispondendo a un’interrogazione parlamentare in proposito, la Difesa – non potendo smentire anche gli americani – disse a marzo che la presenza nell’area aveva riguardato solo cinque uomini ed era terminata. Ad aprile però il sito dei marines confermava la presenza italiana. Ora il Fatto Quotidiano apprende da autorevoli fonti militari che in Al-Anbar è in corso ancora oggi un’azione delle forze speciali italiane. Si chiama operazione “Centuria” ed è condotta dalla Task Force 44, inizialmente basata su un’aliquota del 9° Reggimento d’assalto “Col Moschin”, poi affiancati, o avvicendati, dalle altre unità dipendenti dal Cofs (il Comando interforze per le operazioni delle forze speciali del generale Nicola Zanelli) quindi gli incursori di Marina del Comsubin, quelli del 17° Stormo dell’Aeronautica e i Gis dei Carabinieri, solitamente supportati dai ricognitori del 185° Folgore e dai Ranger del 4° Alpini.

La partecipazione del Goi (Gruppo operativo incursori, alias Comsubin) è certa, altre fonti riferiscono la presenza di uomini di tutte le 4 unità del Cofs. Difficile dire con esattezza quale sia la consistenza numerica della TF-44: certamente non i 200 uomini della TF-45 afghana, ma si dovrebbe essere non di molto sotto ai cento che suggerisce il richiamo alla centuria romana. La base operativa della Task Force 44 è l’aeroporto militare di Taqaddum, tra Ramadi e Fallujah, teatro delle principali offensive anti-Isis degli ultimi mesi. Ed è qui che le forze speciali italiane, insieme a quelle australiane e ai marines, sono state impegnate al fianco dell’8ª Divisione dell’esercito iracheno con compiti di pianificazione, coordinamento e appoggio ai combattimenti. Una funzione che le forze regolari della Coalizione svolgono inside the wire, cioè all’interno della base, ma che per le unità speciali comporta anche attività outside the wire, cioè sul campo al fianco dei corpi d’élite iracheni.

L’operazione “Centuria”, inquadrata nell’operazione multinazionale a guida Usa Inherent Resolve, è cosa ben diversa sia dall’operazione italiana “Prima Parthica” per l’addestramento dell’esercito iracheno e dei peshmerga curdi, sia dalla missione della Brigata Friuli a protezione della diga di Mosul. È invece probabile che gli elicotteri italiani da attacco Mangusta e da trasporto Nh-90, schierati a Erbil in primavera per missioni Combat search and rescue, possano fornire supporto alle nostre forze speciali. Soprattutto se, conclusa anche la riconquista di Fallujah dopo quella di Ramadi, la TF-44 venisse ridislocata più a nord, nella base aera di Qayara, dove in vista dell’offensiva autunnale su Mosul stanno per arrivare 560 marines e forze speciali americane.

Veniamo all’altro fronte della guerra segreta all’Isis: la Libia. Dell’operazione italiana nell’ex colonia, autorizzata da Renzi lo scorso 10 febbraio con un decreto subito secretato, non si conosce ancora il nome in codice né i corpi speciali che vi partecipano. Si sa solo, in via del tutto ufficiosa, che si tratta di un piccolo distaccamento basato all’aeroporto militare di Misurata, che partecipa insieme alle forze speciali britanniche all’operazione “Banyoun Al Marsoos” (Struttura Solida) lanciata a maggio delle brigate misuratine e dalle guardie petrolifere di Ibrahim Jadhran per riconquistare la roccaforte Isis di Sirte. I combattimenti hanno provocato pesanti perdite tra le forze filo-governative libiche, ufficialmente supportate dall’Italia solo con un ponte-aereo di soccorso medico. A fine aprile, quando fonti israeliane hanno riportato la notizia di soldati inglesi e italiani caduti in un’imboscata dell’Isis, la smentita del governo italiano è stata immediata: “Non ci sono soldati italiani che combattono in Libia”. Come non ci sono in Iraq. Come non c’erano in Afghanistan.
di Enrico Piovesana | 30 luglio 2016



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 31/07/2016, 12:40 

















Mettetevi fra i Preferiti questo sito, RT News, che offre notizie fresche di giornata, ora per ora, e non filtrate dal mainstream ufficiale, perché fornisce il punto di vista russo sugli eventi. Chi non conosce bene l'inglese potrà comunque leggere le notizie aiutandosi con strumenti come Google Site Translator: http://itools.com/tool/google-translate ... translator



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 31/07/2016, 14:02 
Grazie TTE; ottimo [:264]



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 01/08/2016, 20:13 
Primi attacchi aerei USA contro l’ISIS in Libia. Uso della forza lecito?

01/08/16

È un primo assaggio amaro delle forze aeree statunitensi contro il pseudo Stato islamico presente in alcune zone della Libia, in particolar modo nella città di Sirte, che pare essere la loro principale roccaforte. L’attacco è avvenuto nel rispetto del diritto internazionale dei conflitti armati sotto l’assenso del governo di accordo nazionale, guidata dal primo ministro Fayez Al-Sarraj, riconosciuto dalla comunità internazionale attraverso un accordo firmato a Tunisi fra Tripoli e Tobruk nel 2015.

Immagine

Questi primi attacchi hanno segnato una serie di pesanti perdite per i membri dell’ISIS nella città di Sirte. Chiaramente, il governo ad interim libico ha precisato che per ora si è deciso per interventi solo aerei e non di terra.

Ovviamente, il governo statunitense ha precisato che le incursioni di velivoli battenti bandiera statunitense sono considerati leciti in quanto vi è come fondamento il pieno consenso dello Stato libico. In sostanza, per essere chiari, i raid sono ritenuti leciti, in base al consenso che il governo di accordo nazionale ad interim libico, e che quindi, rientrano nel quadro giuridico internazionale in base al principio del diritto di legittima difesa individuale che non necessita dell'autorizzazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, sebbene è un diritto innato previsto dall'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. Esso enuncia che nessuna disposizione del presente Statuto pregiudica il diritto naturale di autotutela individuale (…); nel senso che l’autotutela è un diritto di uno Stato di opporre una reazione armata, anche con l’assistenza di Stati terzi, a difesa della propria integrità territoriale e indipendenza politica e che si configura come un’eccezione all’inibizione dell’impiego dell’azione coercitiva armata citato nell’articolo 2, paragrafo 4, della stessa Carta delle Nazioni Unite.

La legittima difesa può esercitarsi solo in caso di attacco armato in atto, sferrato da forze regolari attraverso una frontiera internazionale o attraverso l’invio di bande armate sul territorio di un altro Stato, quando tale operazione, per la sua ampiezza, configuri un’aggressione armata e, in questo caso, anche da parte di gruppi terroristici presenti nel territorio dello Stato considerato.

Nel giugno del 2015, è d’uopo rammentarlo, lo Stato islamico si è impadronito della città di Sirte grazie al caos nel quale la Libia era piombata dopo la caduta del dittatore Gheddafi, nell’agosto del 2011. Questa città viene reputata come una delle roccaforti del gruppo terroristico collegato con l’ISIS presente in Siria e Iraq. Vedremo gli sviluppi nelle prossime settimane.

http://www.difesaonline.it/evidenza/dir ... rza-lecito



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 01/08/2016, 20:42 
Spero gli USA non abbiano usato i B52 con armamento di caduta.
Altrimenti alla faccia del bombardamento intelligente.



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