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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 28/11/2015, 15:04 
Akira ha scritto:
Ufologo 555 ha scritto:
Il forum aveva "bisogno" di un altro appoggio .... [:246]

un momento..non odio gli Usa a prescindere e riconosco a loro vari meriti, su tutti averci liberato da Hitler, ma non sopporto il loro atteggiamento da Dottrina Monroe che hanno sviluppato nel corso degli ultimi 50 anni in buona parte del mondo, come ha fatto notare MaxpoweR


Ma come... se io ti metto in casa un nido di vespe e poi quando siete stati quasi tutti punti, vengo a toglierlo. Mi saresti riconoscente? [:)]

Guarda che l'ascesa al potere di Hitler e la successiva preparazione alla guerra furono organizzate e finanziate dall'élite economico-finanziaria britannica e americana.

Oggi nulla è cambiato, i registi sono sempre gli stessi.

Non riconoscer loro dei meriti immeritati [:p]



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 28/11/2015, 15:14 
"Isis? L'Italia ha altri impegni". Renzi volta le spalle a Hollande

L'Italia non affiancherà la Francia nei raid contro l'Isis. Il ministro Pinotti: "Non possiamo impegnarci, manca la definizione degli obiettivi militari"

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Tutto come previsto. Il governo si chiama fuori dalla zuffa. Matteo Renzi non darà man forte alla coalizione anti Isis nel bombardare, con raid aerei mirati, i territori dello Stato islamico in Siria.

Lo aveva già messo in chiaro dopo il faccia a faccia con il presidente francese Francois Hollande, lo ha ribadito Roberta Pinotti in una intervista a Qn. "L'Italia non interverrà in Siria e in nessun tavolo si è mai parlato di estendere la nostra missione in quel territorio mette in chiaro il ministro della Difes - è una posizione chiara, condivisa fra l’altro anche dal governo precedente".

dMentre la Francia omaggia le vittime degli attentati di Parigi, Renzi volta le spalle a Hollande e chiama l'Italia fuori dalla guerra ai tagliagole dello Stato islamico. Non sarà, infatti, preso alcun impegno per combattere la follia islamista dell'Isis. "Dove non c’è chiarezza di percorso politico che indichi una definizione degli obiettivi militari - spiega la Pinotti - non ci può essere nessun impegno dell’Italia nelle operazioni militari, ma solo diplomatico". Quelle del ministro della Difesa suonano, in realtà come scuse belle e buone per non scendere in prima linea contro lo Stato islamico. La Pinotti ricorda, infatti, che "come numero di uomini impiegati in molte aree di crisi siamo i primi in Europa: in Iraq abbiamo già circa 600 uomini sul terreno che diventeranno 750 con il nuovo decreto missioni". E ancora: "In Kuwait, oltre ai 270 militari dislocati, il nostro impegno si concretizza con l’impiego di quattro tornado che stanno facendo attività di ricognizione: questo è l’assetto che abbiamo deciso e che abbiamo discusso anche in Parlamento". E per la Pinotti questo esimerebbe l'Italia dal prendere parte dai raid contro gli uomini di Abu Bakr al Baghdadi.

Anche rispetto alle tensioni tra la Russia e la Turchia, Roma non riesce a prendere una posizione netta e a condannare il premier Recep Tayyip Erdoğan. Il ministro della Dufesa si limita infatti a rimarcare che "senza una coalizione coesa non riusciremo mai a fermare il terrorismo". E rispetto a "un fenomeno subdolo come il terrorismo anche una cabina di regia comune sarebbe importante". La Pinotti ricorda poi l’impegno della Difesa "con 6.000 militari nelle principali città italiane a tutela dei cittadini, solo a Roma sono 2.200" e con "l'operazione mare sicuro": "I pericoli possono venire anche via mare", ma sarebbe un errore grave "confondere i profughi coi terroristi". Ma non una parola per condannare i comportamenti ambigui di Ankara.

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 99322.html



........... fosse stato poco, poco (mica tanto!) intelligente, avrebbe dovuto dirgli: " ... siamo già occupati ad andar a prendere i "migranti" con le nostre navi ....." E sarebbe stata già un'0ttima risposta (con tutto quello che ci costano ...) [^]
Ma ... poveretto, allora sarebbe uno STATISTA! [:246]

Non preoccuparti "Cocco Bill", a te non faranno niente: fai entrare TUTTI!!!! [:302]



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 28/11/2015, 15:22 
“Chiamatelo Daesh”: ecco cosa nasconde l’invito della Nato sull’Isis


Roma, 28 nov – Quando le peggiori canaglie in circolazione intervengono chiedendo l’adozione di certe parole al posto di altre bisogna star certi che di sicuro c’è qualcosa sotto.

Ora, quando sentiamo i delegati Nato, che per due giorni si sono incontrati a Firenze, spiegarci che dovremmo chiamare l’Isis “Daesh”, possiamo certamente avere un’idea chiara di questo meccanismo orwelliano.

“Bisogna usare questa definizione perché è importante incoraggiare il mondo islamico che vuole combattere con noi questa minaccia”, ha dichiarato il rappresentante per l’Italia, Andrea Manciulli, nel suo intervento. Cioè, ma vi rendete conto? La Nato che ci insegna a rispettare i musulmani. Bisogna vederle tutte…

Ora, che significa “Daesh”? È solo l’acronimo dell’Isis in arabo, ovvero sta per “Al dawla al islamiya fi al Iraq wal Sham”. Con la differenza che in arabo ha un suono dispregiativo, perché richiama anche un altro verbo che significa “calpestare”.

Ma perché la Nato, ma anche Hollande, Obama, la Mogherini, ci tengono tanto affinché noi usiamo questa definizione? Per una sorta di cautela politicamente corretta secondo cui l’Isis non sarebbe musulmana. Il che, da un punto di vista storico e non religioso, è una bella panzana (abbiamo sempre detto che nell’Islam è in corso una guerra civile, quindi sì, anche l’Isis è islamico, anche se esistono fior di musulmani che lo combattono armi in pugno, il che mina le fondamenta di ogni tentazione fallaciana).

Ma perché tanta premura di non disturbare le coscienze islamiche da parte di fior di bombardatori come la Nato? Semplice, per concentrare tutta l’attenzione sull’Isis e riabilitare i “musulmani buoni”, che però non sono mica i soldati siriani o iraniani in lotta contro i tagliagole, no, per carità, sono semmai gli altri tagliagole, l’ex “opposizione moderata”, al Nusra e compagnia brutta.

Sono, insomma, i protagonisti del futuro Sunnistan che dovrebbe edificarsi sulle macerie della Siria. Sono il frutto della scellerata politica “né-né”: né con l’Isis, né con Assad. Con al Qaeda forse sì, un po’.

http://www.ilprimatonazionale.it/cronac ... sis-35187/

[:305] [:246] [:306] [:303]



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 28/11/2015, 15:43 
Ufologo 555 ha scritto:
"Isis? L'Italia ha altri impegni". Renzi volta le spalle a Hollande

L'Italia non affiancherà la Francia nei raid contro l'Isis. Il ministro Pinotti: "Non possiamo impegnarci, manca la definizione degli obiettivi militari"

Immagine

Tutto come previsto. Il governo si chiama fuori dalla zuffa. Matteo Renzi non darà man forte alla coalizione anti Isis nel bombardare, con raid aerei mirati, i territori dello Stato islamico in Siria.

Lo aveva già messo in chiaro dopo il faccia a faccia con il presidente francese Francois Hollande, lo ha ribadito Roberta Pinotti in una intervista a Qn. "L'Italia non interverrà in Siria e in nessun tavolo si è mai parlato di estendere la nostra missione in quel territorio mette in chiaro il ministro della Difes - è una posizione chiara, condivisa fra l’altro anche dal governo precedente".

dMentre la Francia omaggia le vittime degli attentati di Parigi, Renzi volta le spalle a Hollande e chiama l'Italia fuori dalla guerra ai tagliagole dello Stato islamico. Non sarà, infatti, preso alcun impegno per combattere la follia islamista dell'Isis. "Dove non c’è chiarezza di percorso politico che indichi una definizione degli obiettivi militari - spiega la Pinotti - non ci può essere nessun impegno dell’Italia nelle operazioni militari, ma solo diplomatico". Quelle del ministro della Difesa suonano, in realtà come scuse belle e buone per non scendere in prima linea contro lo Stato islamico. La Pinotti ricorda, infatti, che "come numero di uomini impiegati in molte aree di crisi siamo i primi in Europa: in Iraq abbiamo già circa 600 uomini sul terreno che diventeranno 750 con il nuovo decreto missioni". E ancora: "In Kuwait, oltre ai 270 militari dislocati, il nostro impegno si concretizza con l’impiego di quattro tornado che stanno facendo attività di ricognizione: questo è l’assetto che abbiamo deciso e che abbiamo discusso anche in Parlamento". E per la Pinotti questo esimerebbe l'Italia dal prendere parte dai raid contro gli uomini di Abu Bakr al Baghdadi.

Anche rispetto alle tensioni tra la Russia e la Turchia, Roma non riesce a prendere una posizione netta e a condannare il premier Recep Tayyip Erdoğan. Il ministro della Dufesa si limita infatti a rimarcare che "senza una coalizione coesa non riusciremo mai a fermare il terrorismo". E rispetto a "un fenomeno subdolo come il terrorismo anche una cabina di regia comune sarebbe importante". La Pinotti ricorda poi l’impegno della Difesa "con 6.000 militari nelle principali città italiane a tutela dei cittadini, solo a Roma sono 2.200" e con "l'operazione mare sicuro": "I pericoli possono venire anche via mare", ma sarebbe un errore grave "confondere i profughi coi terroristi". Ma non una parola per condannare i comportamenti ambigui di Ankara.

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 99322.html



........... fosse stato poco, poco (mica tanto!) intelligente, avrebbe dovuto dirgli: " ... siamo già occupati ad andar a prendere i "migranti" con le nostre navi ....." E sarebbe stata già un'0ttima risposta (con tutto quello che ci costano ...) [^]
Ma ... poveretto, allora sarebbe uno STATISTA! [:246]

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questi qua sono comici (in)volontari..

di obiettivi ce n'è quanti ne si vuole
è pieno..
ma evidentemente il bomba
ha fatto un patto coi sauditi
di tenersi fuori dalla mischia..

no mischia = no attentati..

sul fatto di paragonare SIRIA-LIBIA,
non hanno capito che anche se
il COPIONE avrebbe dovuto essere quello..
(il dittatore sanguigno da una parte
e i pacifici rivoltosi dall'altra (ISIS)),
ma la REALTÀ è un'altra..
ma vaglielo a far capire a questi burattini teleguidati..

x vedere l'appoggio della turchia
all'isis basta vedere la cartina..
è da lì che passa tutto, rifornimenti,
petrolio, bombe, ecc.

isis.png




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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 28/11/2015, 16:01 
Wolframio ha scritto:

Ma come... se io ti metto in casa un nido di vespe e poi quando siete stati quasi tutti punti, vengo a toglierlo. Mi saresti riconoscente? [:)]

Guarda che l'ascesa al potere di Hitler e la successiva preparazione alla guerra furono organizzate e finanziate dall'élite economico-finanziaria britannica e americana.

Oggi nulla è cambiato, i registi sono sempre gli stessi.

Non riconoscer loro dei meriti immeritati [:p]


Infatti, Hitler e la sua cricca dopo il putsch della birreria ebbero parecchi aiuti finanziari, Henry Ford in primis che se avesse potuto lo avrebbe pure sposato [:246] , però è anche vero che in molti all'epoca si innamorarono del baffo di Braunau perché lo vedevano come una barriera contro il comunismo, non solo gli inglesi e gli americani...Poi vabbè Stalin si prese quasi più stati del fuhrer in quegli anni eppure nessuno diceva nulla (mezza Polonia,Finlandia...)


Ultima modifica di zakmck il 28/11/2015, 16:03, modificato 1 volta in totale.
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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 28/11/2015, 18:49 
Ufologo 555 ha scritto:
Renzi volta le spalle a Hollande e chiama l'Italia fuori dalla guerra ai tagliagole dello Stato islamico


E secondo me fa pure bene. Ci siamo già dimenticati come ci hanno trattati i Francesi sulla questione Libica?
E sul fronte immigrati? Vi ricordate dove vengono a scaricare i profughi raccolti in mare?
E ora si dovrebbe aiutarli?
Ma per piacere, si agisca anche noi secondo gli standard della solidarietà europea.


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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 28/11/2015, 19:14 
Il ritorno sulla rivista dell'ISIS "Daiq" di John Cantlie, il giornalista rapito insieme a Foley e in seguito diventato "portavoce" del Califfato

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Foto:http://www.huffingtonpost.com ...

https://mcc43.wordpress.com/2015/11/19/john-cantlie-dabiq12-isis-stato-islamico/

John Cantlie, dopo l’assenza nelle due ultime edizioni, torna nel magazine dello Stato islamico, Dabiq12 pubblicato il 18 novembre, con un articolo intitolato The Paradigm Shift /II. La prima parte era comparsa in Dabiq8, del mese di marzo, alla quale si può risalire da questo link .

Scriveva allora Cantlie: “Per quanto scomodo possa essere per molti in Occidente, ci sono poche ragioni per cui lo Stato Islamico non debba essere considerato uno stato. Gli stati possono nascere in giorni, in ore durante un colpo di stato, o nei minuti in cui si appone la firma sotto un documento. Ha funzionato così per secoli. “.
Ora riprende l’argomento dal punto di vista del lungo tempo che fu necessario ai nuovi stati nati in modo indipendente per essere riconosciuti sul piano internazionale, e cita il politologo americano Stephen M. Walt: “L’Europa ha rifiutato di riconoscere formalmente l’Unione Sovietica per anni dopo la rivoluzione del 1917, gli Stati Uniti non l’hanno fatto fino al 1933. Allo stesso modo, l’America non ha stabilito relazioni diplomatiche con la Repubblica Popolare Cinese fino al 1979, circa 30 anni dopo la sua fondazione.”


A John Cantlie – ostaggio britannico dimenticato dalla patria e costretto alla sua solitaria lotta per la sopravvivenza – lo Stato Islamico delega il compito di esplicitare la propria strategia a lungo termine: il riconoscimento internazionale di uno stato sunnita totalitario su territori tuttora considerati parte di Iraq e Siria. La redazione di Dabiq si riserva tutto il resto: gli aspetti dottrinali didattici, il trionfalismo per gli attentati riusciti , anche la foto della lattina di Schweppes riempita di TNT che ha fatto esplodere l’aereo russo in Sinai, le minacce di attentati futuri, la celebrazione dei “martiri”, il vanto per il crescente numero di “province” affiliate e, non ultimo, la denuncia dell’organizzazione rivale Al Nusra come servile dell’occidente e ingannatrice della comunità islamica (Oumma) nella quale vuole introdurre criteri come il relativismo, i diritti umani, il nazionalismo e così via.

Non credo sia difficile immaginare quanto deve costare psicologicamente a Cantlie restare in equilibrio sul filo: comunicare la realtà dell’esistenza dello Stato Islamico, ormai sempre più constatata da analisti occidentali, esporre gli aspetti crudeli del totalitarismo, senza poter proferire quella condanna che la sua provenienza culturale e l’esistenza vissuta fino alla cattura vorrebbero gridare.
Interpreta questo compito in un modo simile a quello dell’amicus curiae, il conoscitore di una questione che la delucida affinché altri che ne hanno il compito possano emettere un verdetto . Così è quando elenca fra le opzioni dello Stato Islamico, qualora l’Occidente non mutasse atteggiamento, anche un attentato di straordinarie dimensioni in luogo iconico, come Manhattan.


Parti salienti di Paradigm Shift/II
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[*]Perchè è sorto lo Stato Islamico
L’area del Golfo è in subbuglio. I paesi sono divisi dalle differenze religiose, frazionati da antiche faide tribali. “Il Medio Oriente è a pezzi, arrabbiato e talmente disfunzionale che fa categoria a sé, e dà un signicato nuovo alla locuzione senza speranza” aveva scritto l’esperto di politica estera Aaron David Miller dopo l’11 settembre. “E ‘così lacerato e spezzato da odi e scontri settari, politici e religiosi, che sembra essere oltre la capacità di un soggetto esterno porvi rimedio.”
Precisamente per questo motivo lo Stato Islamico è sorto così impetuosamente in tale breve lasso di tempo. C’è solo una setta qui, è sunnita, il Califfo può essere solo da una tribù, Quraysh. Qui nel Califfato, non c’è spazio per il pluralismo.”


Cantlie sa bene quanto la negazione del pluralismo suoni barbaro alle nostre orecchie, ma ci vuole anche ricordare: proprio tutte le orecchie inorridiscono?
[*]Iato fra propaganda politica anti-isis e visioni di analisti e operatori
In un articolo pubblicato su The Telegraph l’8 giugno, Ruth Sherlock [ndr. vedere why-business-is-booming-under-islamic-state-one-year-on-telegraph.pdf] scrisse: “I jihadisti sono diventati esigenti burocrati: impongono tasse [si riferisce alla Zakah], pagano stipendi fissi, impongono leggi e prassi commerciali [si riferisce al divieto di transazioni haram] nel tentativo di creare una sana economia, molti uomini d’affari siriani vedono ISIS come unica opzione se lo confrontano con l’anarchia che regna nelle aree controllate dai ribelli, compresi i gruppi sostenuti dall’occidente”.Questo è un ben diverso dalla barbarie generalmente chiamata in causa per dipingere Stato Islamico e perpetuarne quell’immagine di entità malvagia conveniente alle propagande governative.
Che altro, Ruth? “I medici e gli ingegneri, in particolare quelle che gestiscono i giacimenti sotto controllo ISIS, sono pagati profumatamente – almeno il doppio, e spesso diverse volte gli stipendi offerti in altre parti del Paese”. E continua “Le aziende stanno scegliendo di spostare la loro industria in aree ISIS”.
Non sono io a dire queste cose: le scrive uno dei “migliori” giornali nel Regno Unito.

[..] Nel New York Times del 21 luglio, Tim Arango [ndr. vedere ISIS Transforming Into Functioning State That Uses Terror as Tool ] ha scritto: “Lo Stato islamico ha superato i corrotti governi siriano e iracheno ed è instradato, lo dicono residenti e esperti. Si può viaggiare da Raqqa a Mosul, e nessuno oserà fermarti, anche se hai con te un milione di di dollari ” dice Bilal, che vive a Raqqa, capitale de facto dello Stato islamico in Siria. ‘Nessuno avrebbe il coraggio di prenderti neanche un dollaro.”Arango continua dicendo che lo Stato islamico sta mettendo in atto misure che disciplinano, tra cui carte d’identità per i residenti, promulga linee guida dell’attività di pesca per preservarne la continuità, impone alle auto kit di strumenti per le emergenze e, naturalmente, impone di seguire la Shari’ah alla lettera. “Il proprietario di un negozio a Raqqa dice ‘Qui c’è l’attuazione delle regole di Dio. L’assassino viene ucciso. L’adultero è lapidato. Il ladro ha la mano tagliata”.


Stephen M. Walt, docente di affari internazionali ad Harvard, citato nello stesso articolo, ha dichiarato ” Penso che non ci sia alcun altro modo di guardarlo che come un rivoluzionario state-building”. Rivoluzionaria costruzione di uno stato? Non suona proprio per niente come “gruppo” terrorista.

I vocaboli più usati per descrivere l’ISIS sono funzionali a far approvare alle cittadinanze le politiche aggressive verso i terroristi, meno facile sarebbe verso uno stato, sia pure terrorista. Si usa, allo scopo, insistere su una nebulosa suggestione: la compattezza, focalizzando l’attenzione su Siria e Iraq, dimenticando le “province” in altre zone e con questo i governi occidentali si precludono quelle prassi destabilizzanti dall’interno che abitualmente sono messe in atto per abbattere regimi sgraditi. Si persegue unicamente la via militare che finora non ha indebolito l’Isis, e l’ha indotta a un’ampliamento della tattica del terrore al di fuori dei suoi confini. In due settimane: Beirut, l’aereo russo in Sinai, Parigi. Centinaia di morti, di feriti e un’Europa tormentata dall’ansia.
Cantlie cita opinioni secondo le quali lo Stato Islamico soddisfa i requisiti per essere considerato uno stato [
ndr. sull’argomento vedere l’articolo Convenzione di Montevideo: l’Isis è uno stato?] e torna a introdurre la parola “tregua”.
[*]Le varie e non coordinate voci sul passaggio alla diplomazia
L’Occidente dovrà continuare ostinatamente a lanciare bombe e blandire diversi gruppi sciiti nella zona uccidendo ancora per almeno un altro anno o due prima di una vera considerazione per il raggiungimento di una tregua. Ma è una prospettiva interessante che l’Occidente negozi con lo Stato islamico. E ‘davvero mai probabile che accada? Jonathan Powell era il capo negoziatore per l’Irlanda del Nord nel governo di Tony Blair e, il 12 agosto, ha parlato alla BBC su questo tema. “Se si vuole distruggere lo Stato islamico, non si è in grado di farlo dal cielo e nessuno in Occidente sembra pronto a mettere sul terreno le truppe. Quindi non vi è alcuna strategia militare per distruggere ISIS. C’è bisogno di una strategia politica. A mio avviso, ciò comporterebbe parlare con loro. [… ] Abbiamo parlato con l’IRA, non perché avevano le armi, ma perché avevano un terzo del voto cattolico. Nei confronti di un gruppo senza alcun sostegno politico, come ad esempio Baad- er-Meinhof, non hai bisogno di negoziare perché non c’è al centro una questione politica. A me sembra probabile che vi sia una questione politica al centro qui in Siria e in Iraq. Secondo i conflitti che ho visto negli ultimi 30 anni , e se ISIS ha sostegno politico, allora si finirà per parlare con loro.”

Source: Il ritorno sulla rivista dell'...ato ~ Informazione Consapevole



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 28/11/2015, 19:41 
alcar ha scritto:
Ufologo 555 ha scritto:
Renzi volta le spalle a Hollande e chiama l'Italia fuori dalla guerra ai tagliagole dello Stato islamico


E secondo me fa pure bene. Ci siamo già dimenticati come ci hanno trattati i Francesi sulla questione Libica?
E sul fronte immigrati? Vi ricordate dove vengono a scaricare i profughi raccolti in mare?
E ora si dovrebbe aiutarli?
Ma per piacere, si agisca anche noi secondo gli standard della solidarietà europea.



Verissimo; anche questo ripetuto più volte.
Ora "piangono" aiuti ...
Secondo me la Francia stava passando un brutto momento, infatti anche la Merkel, non si sente più; né alcuno della UE .... Così, Hollande, può fare (come al solito) quello che gli occorre con i soldi! [;)] [8D] [:303]



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Forse il governo italiano ha evitato di partecipare a causa del giubileo
Non siamo in grado di garantire la sicurezza durante il giubileo


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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 29/11/2015, 03:19 
alcar ha scritto:
Ufologo 555 ha scritto:
Renzi volta le spalle a Hollande e chiama l'Italia fuori dalla guerra ai tagliagole dello Stato islamico


E secondo me fa pure bene. Ci siamo già dimenticati come ci hanno trattati i Francesi sulla questione Libica?
E sul fronte immigrati? Vi ricordate dove vengono a scaricare i profughi raccolti in mare?
E ora si dovrebbe aiutarli?
Ma per piacere, si agisca anche noi secondo gli standard della solidarietà europea.



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 29/11/2015, 08:54 
Ufologo 555 ha scritto:
“Chiamatelo Daesh”: ecco cosa nasconde l’invito della Nato sull’Isis


Roma, 28 nov – Quando le peggiori canaglie in circolazione intervengono chiedendo l’adozione di certe parole al posto di altre bisogna star certi che di sicuro c’è qualcosa sotto.

Ora, quando sentiamo i delegati Nato, che per due giorni si sono incontrati a Firenze, spiegarci che dovremmo chiamare l’Isis “Daesh”, possiamo certamente avere un’idea chiara di questo meccanismo orwelliano.

“Bisogna usare questa definizione perché è importante incoraggiare il mondo islamico che vuole combattere con noi questa minaccia”, ha dichiarato il rappresentante per l’Italia, Andrea Manciulli, nel suo intervento. Cioè, ma vi rendete conto? La Nato che ci insegna a rispettare i musulmani. Bisogna vederle tutte…

Ora, che significa “Daesh”? È solo l’acronimo dell’Isis in arabo, ovvero sta per “Al dawla al islamiya fi al Iraq wal Sham”. Con la differenza che in arabo ha un suono dispregiativo, perché richiama anche un altro verbo che significa “calpestare”.

Ma perché la Nato, ma anche Hollande, Obama, la Mogherini, ci tengono tanto affinché noi usiamo questa definizione? Per una sorta di cautela politicamente corretta secondo cui l’Isis non sarebbe musulmana. Il che, da un punto di vista storico e non religioso, è una bella panzana (abbiamo sempre detto che nell’Islam è in corso una guerra civile, quindi sì, anche l’Isis è islamico, anche se esistono fior di musulmani che lo combattono armi in pugno, il che mina le fondamenta di ogni tentazione fallaciana).

Ma perché tanta premura di non disturbare le coscienze islamiche da parte di fior di bombardatori come la Nato? Semplice, per concentrare tutta l’attenzione sull’Isis e riabilitare i “musulmani buoni”, che però non sono mica i soldati siriani o iraniani in lotta contro i tagliagole, no, per carità, sono semmai gli altri tagliagole, l’ex “opposizione moderata”, al Nusra e compagnia brutta.

Sono, insomma, i protagonisti del futuro Sunnistan che dovrebbe edificarsi sulle macerie della Siria. Sono il frutto della scellerata politica “né-né”: né con l’Isis, né con Assad. Con al Qaeda forse sì, un po’.

http://www.ilprimatonazionale.it/cronac ... sis-35187/

[:305] [:246] [:306] [:303]



ah ecco imaginavo qualcosa del genere..

fanno un meeting,
voi dovete dire questo, quello,
ecc.


ex che in siria mica c'è una guerra d'aggressione
di milizie straniere..
in siria c'è la "guerra civile.." !
ecc. ecc.

e tg e intellettualoidi
si allineano..
ttti tengono famiglia, ecc.

ma già dall'inizio si è voluto
accreditare i terroristi come uno stato..
al principio quando i terroristi
dala siria si spostarono in iraq e
al maliki INVOCAVA IN GINOCCHIO l'intervento americano,
mentre loro nicchiavano, i primi a usare
il termine STATO furono proprio gli yanchees..
"ma sono impazziti ??" mi domandai allora..
invece era tutta una strategia..

magari tra un pò come qualche nostro utente imbucato,
non uso il termine cricca, sennò zamck s'arrabbia,
(diciamo utenti in ordine sparso..senza coordinamento tra di loro)
ci spiegheranno che isis è buono,
il male minore..

È CONDIVISO DALLA GENTE DEL POSTO,
ANCHE DAI "MODERATI"..
sono portatori di valori rispettabili, ecc. ecc.

INSOMMA vorranno venderci per buono questo SCHIFO..

ma non è che ISIS assomiglia troppo
a ISRAELi SECRET INTELLIGENCE SERVICE
o a questo?

isis.jpg



hanno tolto la "i" iniziale sulla pagina
ma sull' url è rimasta..
bah..

https://public.isishq.com/public/SitePages/Home.aspx



_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 29/11/2015, 09:08 
Wolframio ha scritto:
Il ritorno sulla rivista dell'ISIS "Daiq" di John Cantlie, il giornalista rapito insieme a Foley e in seguito diventato "portavoce" del Califfato

Immagine

Foto:http://www.huffingtonpost.com ...

https://mcc43.wordpress.com/2015/11/19/john-cantlie-dabiq12-isis-stato-islamico/

John Cantlie, dopo l’assenza nelle due ultime edizioni, torna nel magazine dello Stato islamico, Dabiq12 pubblicato il 18 novembre, con un articolo intitolato The Paradigm Shift /II. La prima parte era comparsa in Dabiq8, del mese di marzo, alla quale si può risalire da questo link .

Scriveva allora Cantlie: “Per quanto scomodo possa essere per molti in Occidente, ci sono poche ragioni per cui lo Stato Islamico non debba essere considerato uno stato. Gli stati possono nascere in giorni, in ore durante un colpo di stato, o nei minuti in cui si appone la firma sotto un documento. Ha funzionato così per secoli. “.
Ora riprende l’argomento dal punto di vista del lungo tempo che fu necessario ai nuovi stati nati in modo indipendente per essere riconosciuti sul piano internazionale, e cita il politologo americano Stephen M. Walt: “L’Europa ha rifiutato di riconoscere formalmente l’Unione Sovietica per anni dopo la rivoluzione del 1917, gli Stati Uniti non l’hanno fatto fino al 1933. Allo stesso modo, l’America non ha stabilito relazioni diplomatiche con la Repubblica Popolare Cinese fino al 1979, circa 30 anni dopo la sua fondazione.”


A John Cantlie – ostaggio britannico dimenticato dalla patria e costretto alla sua solitaria lotta per la sopravvivenza – lo Stato Islamico delega il compito di esplicitare la propria strategia a lungo termine: il riconoscimento internazionale di uno stato sunnita totalitario su territori tuttora considerati parte di Iraq e Siria. La redazione di Dabiq si riserva tutto il resto: gli aspetti dottrinali didattici, il trionfalismo per gli attentati riusciti , anche la foto della lattina di Schweppes riempita di TNT che ha fatto esplodere l’aereo russo in Sinai, le minacce di attentati futuri, la celebrazione dei “martiri”, il vanto per il crescente numero di “province” affiliate e, non ultimo, la denuncia dell’organizzazione rivale Al Nusra come servile dell’occidente e ingannatrice della comunità islamica (Oumma) nella quale vuole introdurre criteri come il relativismo, i diritti umani, il nazionalismo e così via.

Non credo sia difficile immaginare quanto deve costare psicologicamente a Cantlie restare in equilibrio sul filo: comunicare la realtà dell’esistenza dello Stato Islamico, ormai sempre più constatata da analisti occidentali, esporre gli aspetti crudeli del totalitarismo, senza poter proferire quella condanna che la sua provenienza culturale e l’esistenza vissuta fino alla cattura vorrebbero gridare.
Interpreta questo compito in un modo simile a quello dell’amicus curiae, il conoscitore di una questione che la delucida affinché altri che ne hanno il compito possano emettere un verdetto . Così è quando elenca fra le opzioni dello Stato Islamico, qualora l’Occidente non mutasse atteggiamento, anche un attentato di straordinarie dimensioni in luogo iconico, come Manhattan.


Parti salienti di Paradigm Shift/II
Immagine

[*]Perchè è sorto lo Stato Islamico
L’area del Golfo è in subbuglio. I paesi sono divisi dalle differenze religiose, frazionati da antiche faide tribali. “Il Medio Oriente è a pezzi, arrabbiato e talmente disfunzionale che fa categoria a sé, e dà un signicato nuovo alla locuzione senza speranza” aveva scritto l’esperto di politica estera Aaron David Miller dopo l’11 settembre. “E ‘così lacerato e spezzato da odi e scontri settari, politici e religiosi, che sembra essere oltre la capacità di un soggetto esterno porvi rimedio.”
Precisamente per questo motivo lo Stato Islamico è sorto così impetuosamente in tale breve lasso di tempo. C’è solo una setta qui, è sunnita, il Califfo può essere solo da una tribù, Quraysh. Qui nel Califfato, non c’è spazio per il pluralismo.”


Cantlie sa bene quanto la negazione del pluralismo suoni barbaro alle nostre orecchie, ma ci vuole anche ricordare: proprio tutte le orecchie inorridiscono?
[*]Iato fra propaganda politica anti-isis e visioni di analisti e operatori
In un articolo pubblicato su The Telegraph l’8 giugno, Ruth Sherlock [ndr. vedere why-business-is-booming-under-islamic-state-one-year-on-telegraph.pdf] scrisse: “I jihadisti sono diventati esigenti burocrati: impongono tasse [si riferisce alla Zakah], pagano stipendi fissi, impongono leggi e prassi commerciali [si riferisce al divieto di transazioni haram] nel tentativo di creare una sana economia, molti uomini d’affari siriani vedono ISIS come unica opzione se lo confrontano con l’anarchia che regna nelle aree controllate dai ribelli, compresi i gruppi sostenuti dall’occidente”.Questo è un ben diverso dalla barbarie generalmente chiamata in causa per dipingere Stato Islamico e perpetuarne quell’immagine di entità malvagia conveniente alle propagande governative.
Che altro, Ruth? “I medici e gli ingegneri, in particolare quelle che gestiscono i giacimenti sotto controllo ISIS, sono pagati profumatamente – almeno il doppio, e spesso diverse volte gli stipendi offerti in altre parti del Paese”. E continua “Le aziende stanno scegliendo di spostare la loro industria in aree ISIS”.
Non sono io a dire queste cose: le scrive uno dei “migliori” giornali nel Regno Unito.

[..] Nel New York Times del 21 luglio, Tim Arango [ndr. vedere ISIS Transforming Into Functioning State That Uses Terror as Tool ] ha scritto: “Lo Stato islamico ha superato i corrotti governi siriano e iracheno ed è instradato, lo dicono residenti e esperti. Si può viaggiare da Raqqa a Mosul, e nessuno oserà fermarti, anche se hai con te un milione di di dollari ” dice Bilal, che vive a Raqqa, capitale de facto dello Stato islamico in Siria. ‘Nessuno avrebbe il coraggio di prenderti neanche un dollaro.”Arango continua dicendo che lo Stato islamico sta mettendo in atto misure che disciplinano, tra cui carte d’identità per i residenti, promulga linee guida dell’attività di pesca per preservarne la continuità, impone alle auto kit di strumenti per le emergenze e, naturalmente, impone di seguire la Shari’ah alla lettera. “Il proprietario di un negozio a Raqqa dice ‘Qui c’è l’attuazione delle regole di Dio. L’assassino viene ucciso. L’adultero è lapidato. Il ladro ha la mano tagliata”.

Stephen M. Walt, docente di affari internazionali ad Harvard, citato nello stesso articolo, ha dichiarato ” Penso che non ci sia alcun altro modo di guardarlo che come un rivoluzionario state-building”. Rivoluzionaria costruzione di uno stato? Non suona proprio per niente come “gruppo” terrorista.


Source: Il ritorno sulla rivista dell'...ato ~ Informazione Consapevole



fantastico

da un lato la propaganda contro l'isis,
"uccide a martellate austriaca che voleva andarsene", ecc.
dall'altro propaganda pro isis..

vi immaginate che può pensare la gente comune?

questi cervelloni che si inventano queste stronxate
andrebbero mandati dritti dritti al manicomio..


magari tra un pò
cominceranno a passare sui tg messaggi simpatia
pro isis "massì questi qui non sono poi tanto male.."



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 29/11/2015, 10:57 
... l'ho detto che è tutto un gran casino ..... [8)]



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 29/11/2015, 12:28 
Ufologo 555 ha scritto:
... l'ho detto che è tutto un gran casino ..... [8)]


E pensare che... è partito tutto da........ [:288]

Ex Ufficiale USA: “L’ISIS è un mostro creato dalla CIA”
Da più di due anni l’ISIS combatte nella guerra civile siriana contro il presidente sciita Bashar al Assad, e da circa un anno ha cominciato a combattere anche i ribelli più moderati. L’ISIS è un’organizzazione molto particolare: definisce se stesso come “stato” e non come “gruppo”. Ma da dove viene l'ISIS? Ormai è chiaro, per stessa ammissione di Hillary Clinton, che si tratta di una creatura occidentale sfuggita al controllo dei potenti.

Continua>> http://www.ilnavigatorecurioso.it/2014/ ... dalla-cia/



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 29/11/2015, 14:59 
... appunto: SFUGGITA (come ho sempre riportato) ... [8)] Però, come l'hanno "creata" così DOVREBBERO distruggerla! [:294]



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