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 Oggetto del messaggio: Re: Tensioni e scontri in USA
MessaggioInviato: 22/08/2015, 14:23 
Se non sbaglio nella dichiarazione d'indipendenza (o non ricordo bene in quale dei pezzi di carta che gli americani chiamano loro "storia") c'è scritto che il potere non è nelle mai della maggioranza della popolazione ma nelle mani della "maggioranza che partecipa". questa sebbene possa sembrare una frase giusta nasconde in se un germe pericoloso. Perché la partecipazione può essere impedita o disincentivata di proposito in modo che a "partecipare" ci sia solo chi ha interessi diretti. un pò come in italia che votano solo i PDioti.



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 Oggetto del messaggio: Re: Tensioni e scontri in USA
MessaggioInviato: 22/08/2015, 15:55 
Sono perfettamente d' accordo.


E già oggi c'è una disincentivazione molto forte alla partecipazione della cosa pubblica,

con i messaggi che la società manda al pubblico (attraverso pubblicità, film, modelli di vita) in cui si propone un' esistenza frivola e disinteressata alle cose serie.


Alla fine a prendere parte seguendo le direttive sono sempre le pecore di turno.

Con un sistema per il quale una minoranza attiva ha il potere decisionale rispetto a una maggioranza che si rifiuta di prendere parte al processo perchè allontanata dalla realtà del mondo politico attuale.


Se ci fosse un quorum pure per le elezioni ad esempio e non fossero possibili altri governi che non quelli eletti
si avrebbe un breve caos alla prima votazione dove questo non si raggiungerebbe e non si formerebbe un governo, rendendo necessarie nuove votazioni,
ma a quel punto la presa di coscienza collettiva da parte degli astenuti che non si può sostenere una scelta del genere obbligherebbe tutti a prendersi le proprie responsabilità e fare una scelta.


Altrimenti a che pro diamo a tutti il diritto di voto se poi una larga parte non lo utilizza e consegna il Paese nelle mani della solita casta sostenuta da un nutrito ma minoritario gregge di pecoroni?

Che differenza nella pratica c'è tra questa situazione e un sistema che assegni il diritto di voto solo a chi risponde ai requisiti desiderati da chi è al potere?

Tanto varrebbe ribellarsi e imporre un sistema uguale e contrario in cui tale diritto si assegna solo a chi ha a cuore gli interessi del popolo.



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 Oggetto del messaggio: Re: Tensioni e scontri in USA
MessaggioInviato: 11/09/2015, 22:40 
Questo video di un canale youtube che seguo riporta una notizia che mi ha fatto drizzare le antenne...

Non sapevo dove postarlo poi ho pensato che anche se si è finiti a discutere solo della questione razziale, questo topic è quello giusto.

Guarda su youtube.com


Dal minuto 2:23...

Controllo mentale?

Notare il particolare che il tipo MENTRE commetteva l' ennesimo crimine del suo "giorno di ordinaria follia" PIANGEVA...



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 Oggetto del messaggio: Re: Tensioni e scontri in USA
MessaggioInviato: 15/10/2015, 21:19 
Washington, “non sto resistendo”: il brutale arresto di un ragazzo di colore innocente
Guarda su youtube.com

Manifestazioni di protesta sono avvenute a Washington dopo che questo video è stato pubblicato su Twitter. Il filmato scolvolgente mostra un ragazzo di 18 anni, Jason Goolsby, bloccato a terra da due poliziotti mentre gli piegano le braccia dietro alla schiena. E, nonostante Jason continui a ripetere che “non sta resistendo”, gli agenti non lo lasciano e intimano a Michael Brown, il suo amico che stava riprendendo la scena con il cellulare, di fermarsi. A detta dei ragazzi gli agenti sono stati chiamati da una coppia che, mentre si trovava in una banca con i ragazzi intententi a prelevare, “si sentiva a disagio a causa del colore della loro pelle“. Diversa la versione della polizia: l’ufficiale Sean Hickman ha dichiarato di aver ricevuto la segnalazione della presenza di tre soggetti che stavano tentando di derubare alcune persone davanti alla banca. Goolsby è un musicista ed artista premiato con una borsa si studio dall’associazione Alpha Phi Alpha di cui Martin Luther King è stato membro

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/10/ ... te/427139/


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 Oggetto del messaggio: Re: Tensioni e scontri in USA
MessaggioInviato: 16/10/2015, 04:58 
Aztlan ha scritto:
Questo video di un canale youtube che seguo riporta una notizia che mi ha fatto drizzare le antenne...

Non sapevo dove postarlo poi ho pensato che anche se si è finiti a discutere solo della questione razziale, questo topic è quello giusto.

Guarda su youtube.com


Dal minuto 2:23...

Controllo mentale?

Notare il particolare che il tipo MENTRE commetteva l' ennesimo crimine del suo "giorno di ordinaria follia" PIANGEVA...


Si mi ha colpito molto questo dettaglio...



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 Oggetto del messaggio: Re: Tensioni e scontri in USA
MessaggioInviato: 25/11/2015, 12:31 
Cita:
Usa, notte di proteste a Chicago

Guarda su youtube.com



A Chicago la gente è scesa in strada dopo la diffusione del video sull'uccisione, lo scorso anno, di un 17enne di colore da parte di un agente di polizia Nonostante gli inviti a mantenere la calma da parte delle forze dell'ordine, i manifestanti si sono riversati in strada e ci sono stati momenti di tensione. Secondo quanto riportano i media locali, alcuni manifestanti sarebbero stati arrestati.


http://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... refresh_ce


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 Oggetto del messaggio: Re: Tensioni e scontri in USA
MessaggioInviato: 29/11/2015, 12:57 
Cita:
La vita ad Hamtramck, la prima città americana a maggioranza musulmana
di Sarah Pulliam Bailey – The Washington Post
Ci sono quattro moschee, gli altoparlanti che invitano alla preghiera e anche il consiglio comunale è a maggioranza musulmana

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Qualche sabato fa, Karen Majewski era così richiesta che un commesso che lavora nel suo negozio di abbigliamento vintage ha alzato le mani in segno di sconforto, quando l’ennesima persona è entrata nel negozio per fare due chiacchiere. Tutti volevano parlare della notizia del momento con Majewski, che è il sindaco di una piccola città vicino Detroit, negli Stati Uniti. Il 3 novembre Hamtramck, una città di 22 mila abitanti che nei decenni precedenti era abitata in prevalenza da figli di immigrati polacchi, è diventata la prima città americana – secondo gli esperti di demografia – ad avere un consiglio cittadino a maggioranza musulmana: su sei membri del consiglio comunale, oggi quattro sono dichiaratamente musulmani.

È la seconda volta che di Hamtramck si parla a livello nazionale, dopo che nel 2013 in seguito all’arrivo di migliaia di migranti da Yemen, Bangladesh e Bosnia era diventata la prima città negli Stati Uniti a maggioranza musulmana. Oggi Hamtramck, in un certo senso, è diventata un microcosmo delle paure che girano un po’ ovunque dopo gli attentati di Parigi. L’enorme afflusso di musulmani ha turbato diversi cittadini della piccola città che fino a pochi anni fa era nota solamente per il suo apprezzamento verso il ballo, la birra, i dolci Paczki e Giovanni Paolo II.

«Per alcuni di loro è stato traumatico», dice Majewski, che oltre a possedere il negozio – situato nella via principale della città fra un centro d’arte polacca e un macellaio – ha un dottorato in Cultura americana e lavora come ricercatrice per l’Università del Michigan. Majewksi ha ammesso di avere delle perplessità: si è lamentata ad esempio del fatto che ai negozi che stanno nel raggio di 150 metri da ciascuna delle quattro moschee della città è proibito vendere alcool (uno sviluppo notevole, per una cittadina che durante il Proibizionismo mantenne i bar aperti in segno di sfida). Leggi di questo tipo possono compromettere gli sforzi per rendere il centro della città il luogo dello svago, dice Majewski. E sebbene in passato abbia appoggiato la possibilità che le moschee chiamino i fedeli a pregare con gli altoparlanti, ora sa bene che diversi residenti storici fanno fatica ad abituarsi ai canti religiosi che pervadono le vie della città cinque volte al giorno. Secondo Majewski «la sensazione che i musulmani siano “l’altro” è molto forte. È una questione culturale, e di cosa diventerà la città. C’è un po’ di timore, che in qualche modo condivido anche io».

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Saad Almasmari, che ha 28 anni, è originario dello Yemen ed è appena stato eletto come consigliere cittadino, non capisce queste paure. Almasmri, che è proprietario di un’azienda che produce gelati, in campagna elettorale ha promesso di occuparsi dell’economia malmessa della città e di migliorare le scuole pubbliche: dice che in questi mesi ha fatto campagna elettorale, nelle moschee come nelle chiese, e che è frustrato dal fatto che molti cittadini pensino che i consiglieri musulmani saranno in qualche modo “faziosi”. «Non so perché la gente continua a mischiare religione e politica», spiega Almasmari, che fra l’altro è stato anche il candidato più votato. «Quando abbiamo chiesto loro di votarci, mica gli abbiamo domandato di che religione fossero».

Completamente circondata da Detroit, Hamtramck è la città più densamente popolata del Michigan: 22mila persone affollano decine di casette a due piani nel giro di un pugno di chilometri quadrati. Gli immigrati polacchi – fra cui la famiglia del sindaco Majewski – iniziarono ad arrivare qui nel 1914, quando la Dodge aprì una fabbrica di automobili. Nonostante la popolazione di Hamtramck non sia più a maggioranza polacca cattolica – oggi comprende circa l’11 per cento degli abitanti, mentre nel 1970 era al 90 per cento – e parte dei vecchi residenti si sia trasferita in sobborghi più ricchi, le tradizioni polacche sono ancora molto presenti in città.

La festa del Labor Day, qui nota come “Giorno della Polonia”, viene celebrata con musica, gran bevute e danze per la strada. La chiesa di St. Florian, costruita in maniera simile a una cattedrale polacca, sovrasta la città. Un’enorme statua di Giovanni Paolo II, che ha visitato la città nel 1987, svetta su Pope Park nei pressi della vita principale della città. Secondo uno storico del posto, un cugino del Papa, un certo John Wojtyla, fu consigliere cittadino di Hamtramck fra gli anni Quaranta e Cinquanta.

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Oggi Hamtramck, dopo che diverse fabbriche sono state chiuse, ha uno dei tassi di povertà più alti di tutto il Michigan. L’impegno di giovani imprenditori come Igor Sadikovic, un giovane bosniaco che in estate aprirà in città una caffetteria con annessa galleria d’arte, e Rebecca Smith, che possiede un negozio di borse con commesse musulmane, non è stato sufficiente a bilanciare la diminuzione dei lavori da manodopera e dei sussidi statali. Negli ultimi 15 anni il governo del Michigan ha dovuto nominare un commissario d’emergenza per la città per ben due volte.

Il prezzo molto basso delle case e il tasso di crimini moderato ha attratto moltissimi nuovi migranti, la cui presenza è visibile ovunque. Molte delle donne che passeggiano per la via principale della città vestono l’hijab o il cosiddetto “velo integrale”. Molti dei supermercati fanno pubblicità in arabo o in bengalese, e alcuni hanno in vetrina dei cartelli che spiegano che i proprietari saranno presto di ritorno, dato che sono andati a pregare (come del resto facevano in passato i commercianti polacchi, che durante il giorno smettevano di lavorare per andare a messa).

Molti degli abitanti di Hamtramck spiegano che il 2004 è stato l’anno in cui il cambiamento intrapreso dalla città è diventato irreversibile. In quell’anno il consiglio cittadino diede il permesso al Centro islamico al Islah di diffondere pubblicamente le proprie preghiere da alcuni altoparlanti. Masud Khan, uno dei capi locali della moschea dell’al Islah, spiega che «i polacchi pensavano che li stessimo invadendo. Eravamo una minaccia per la loro religione e tradizione. Ora quei giorni sono finiti». La moschea, che ogni venerdì attrae circa 500 persone, ha comprato un vicino locale nel centro della città per ristrutturarlo e costruirci sopra un minareto, da usare per diffondere maggiormente le “chiamate” alla preghiera.

L’acquisto di quel locale, che una volta vendeva mobili per la casa, ha fatto arrabbiare molti cittadini compreso il sindaco, che considera quell’area una zona chiave per lo sviluppo commerciale della città. I capi della moschea stimano che nel 2016, una volta terminata la ristrutturazione, il locale potrà ospitare fino a duemila persone.

Molte persone sono preoccupate per la direzione che sta prendendo la città: fra queste c’è anche Wayne Little, che da quasi quarant’anni lavora come pastore per la chiesa battista locale. Secondo lui anche molti afroamericani sono curiosi di capire se i membri musulmani del consiglio cittadini riusciranno a rappresentare i loro interessi. Ma la stessa popolazione musulmana di Hamtramck non è unita come si potrebbe credere: il 23 per cento della popolazione è di etnia araba, il 19 per cento bengalese e il 7 per cento bosniaca. Secondo Thaddeus Radzilowski del Piast Institute, un centro studi sulla demografia, questi gruppi non si mischiano troppo fra di loro a causa della diversità della lingua. Alla complessità della popolazione di Hamtramck va aggiunto il fatto che diversi giovani hipster sono venuti ad abitare in zona da quartieri vicini per il buon cibo e le gallerie d’arte. Qualche sabato fa, 40 persone hanno affollato la stanza di una piccola galleria durante una mostra dell’artista afroamericano Olayami Dabls, sorseggiando del vino. I sensuali nudi raffigurati nei dipinti di Dabls rappresentavano un notevole contrasto con il gruppo di donne velate che quello stesso pomeriggio erano intente a scegliere dei prodotti nel supermercato a pochi metri dalla galleria, giusto dall’altra parte della strada.

Eppure, anche gli abitanti che hanno un po’ di timore nei confronti del nuovo consiglio cittadino parlano con orgoglio della varietà culturale della città, sottolineando la vasta scelta dei ristoranti etnici locali e il fatto che almeno 27 lingue diverse vengano parlate nelle scuole della città. Sally Howel, che insegna all’Università del Michigan e ha scritto un libro sui musulmani in Michigan, ha detto che sebbene alcune persone che non vivono ad Hamtramck hanno paragonato il risultato delle recenti elezioni a «una vittoria della Sharia», questa teoria non è condivisa dagli abitanti non-musulmani di Hamtramck. Secondo Howell tutto si riduce al timore che «il consiglio cittadino non rappresenterà la comunità», ma niente di più.

Prima e dopo le elezioni, comunque, ci sono stati episodi poco piacevoli. Alla vigilia delle elezioni Almasmari ha trovato per strada un volantino elettorale che diceva: «Il 3 novembre sbattiamo i musulmani fuori da Hamtramck. Riprendiamoci la nostra città». Lo stesso Almasmari ha raccontato di essere stato piuttosto scosso quando nelle settimane precedenti aveva visto alcuni suoi manifesti elettorali modificati con una grossa X disegnata con una bomboletta spray. Un poster elettorale di un altro candidato consigliere poi rieletto, Anam Miah, era stato parzialmente coperto con la scritta “NON VOTATELO”, e “arricchito” con una svastica disegnata sulla fronte di Miah.

Dopo le elezioni, poi, è stata molto criticata una dichiarazione di Ibrahim Algahim, un attivista locale che ha detto: «Facciamogliela vedere, ai polacchi e a tutti gli altri». Kamal Rahman, un altro attivista musulmano che vive vicino a una moschea yemenita appena fuori da Hamtramck, ha consigliato ai musulmani di stare attenti al proprio linguaggio, che ad alcuni può sembrare minaccioso: «Se fossi bianco, sarei spaventato anche io».

Almasmari, comunque, ha spiegato che secondo lui le paure della gente sono infondate: «La gente parla dei musulmani come se stesse parlando di un gruppo unico, ma noi non pensiamo come una sola persona». Almasmar ha aggiunto che ha già convocato delle riunioni con cittadini che vogliono parlare dei loro problemi, fra cui quelli di natura economica e culturale.

Mentre ancora si sta occupando del suo negozio, Majewski indica un grosso edificio vuoto in fondo alla strada, che un tempo ospitava un centro commericiale. Secondo Majewski è stato comprato due anni fa da uno yemenita e da allora è rimasto vuoto. Spiega Majewksi: «Questa cosa ha fatto arrabbiare un bel po’ di persone, oltre a far scendere il valore della proprietà. Lo si può definire un problema “etnico”? C’è certamente qualcosa di “etnico”, cioè la sensazione che “loro” non si interessino della città in generale. Ma come lo risolvi un problema del genere?»


http://www.ilpost.it/2015/11/28/hamtram ... e-detroit/


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 Oggetto del messaggio: Re: Tensioni e scontri in USA
MessaggioInviato: 29/11/2015, 14:29 
Cita:
ha un dottorato in Cultura americana


quanto ci avrà messo per prenderlo un quarto d'ora?



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 Oggetto del messaggio: Re: Tensioni e scontri in USA
MessaggioInviato: 29/11/2015, 15:02 
[:D] ... addio! Sono finiti anche gli Stati Uniti ...... [^]



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 Oggetto del messaggio: Re: Tensioni e scontri in USA
MessaggioInviato: 06/12/2015, 17:15 
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 Oggetto del messaggio: Re: Tensioni e scontri in USA
MessaggioInviato: 06/12/2015, 17:44 
Ufologo 555 ha scritto:
[:D] ... addio! Sono finiti anche gli Stati Uniti ...... [^]




Max, gli Stati Uniti si sono resi conto che gli altri possono fare a meno di loro, ma loro non possono fare a meno di noi ( inteso come tutti gli altri )
L' economia americana è al collasso e lo dimostra quello che stà succedendo nel mondo.



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 Oggetto del messaggio: Re: Tensioni e scontri in USA
MessaggioInviato: 06/12/2015, 20:23 
greenwarrior ha scritto:
Ufologo 555 ha scritto:
[:D] ... addio! Sono finiti anche gli Stati Uniti ...... [^]




Max, gli Stati Uniti si sono resi conto che gli altri possono fare a meno di loro, ma loro non possono fare a meno di noi ( inteso come tutti gli altri )
L' economia americana è al collasso e lo dimostra quello che stà succedendo nel mondo.



il fatto è che finchè c saranno risorse
da depredare e bottini da spartire
al colasso c siamo noi, non loro..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Tensioni e scontri in USA
MessaggioInviato: 07/12/2015, 02:44 
infatti -_- non c'è alcuna speranza anche perchè ormai dal basso non abbiamo pìù alcun potere.



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 Oggetto del messaggio: Re: Tensioni e scontri in USA
MessaggioInviato: 07/07/2016, 20:52 
Cita:
Usa, un altro afroamericano ucciso da polizia. La moglie riprende tutto

Polizia Usa nella bufera. Un afrocamericano è stato ucciso dalla polizia nello stato americano del Minnesota mentre sono ancora in corso, a Baton Rouge, nella Louisiana, le proteste per l'uccisione martedì di Alton Sterlin, da parte di due agenti bianchi.

L'ultimo caso della violenza indiscriminata della polizia americana contro neri è accaduto a Falcon Heights, sobborgo di St Paul, dove Philando Castile, è stato colpito da proiettili mentre, in auto cercava la patente da esibire agli agenti. Come ha raccontato la sua ragazza, Lavish Reynolds, nel video che ha girato e si vede Castile riverso sul sedile con la maglietta imbrattata di sangue e l'agente continua a puntare la sua pistola contro l'uomo. Castile aveva informato in precedenza l'agente che aveva una licenza per un'arma e che ne aveva una.

Guarda su youtube.com


Castile, 32 anni, era responsabile della mensa J.J. Hill Montessori School. E' stato ucciso dalla polizia "per nessuna ragione", ha denunciato la fidanzata nel drammatico video in cui mostra il giovane sanguinante al volante e l'agente che gli punta ancora la pistola contro. Nell'auto vi era anche la figlia. Nel video, che dura circa 10 minuti ed è stato postato su Facebook all'account di Lavish Reynolds, la donna, che ha le mani alzate e afferma di aspettare di uscire dalla macchina l'arrivo di altri agenti, ripete che il giovane afroamericano non aveva "nessun precedente, mai stato in prigione, non è membro di nessuna gang". E che aveva avvisato gli agenti, appena fermato perché aveva una luce di posizione rotta, di essere in possesso di un'arma legalmente registrata. "Allora ha detto all'agente che stava prendendo il suo portafogli e i suoi documenti e lui gli ha sparato a un braccio", dice ancora nel video la donna che afferma che l'agente ha sparato 4 volte. "Signora tenga le mani dove sono - incalza a questo punto l'agente che continua a tenere la pistola puntata - gli avevo detto di non muoversi di tenere le mani in alto".

A questo punto arrivano gli altri agenti, la donna viene fatta uscire dall'auto ma prima di inginocchiarsi e farsi ammanettare dice "fatemi prendere mia figlia" e nel resto del video si sente anche la voce di una bambina che dice "mommy". Il video continua poi nella macchina della polizia dove è stata fatta salire ammanettata la donna che afferma che l'agente che ha sparato è "cinese", intendendo di origine asiatica.

"Hanno fatto questo di fronte a mia figlia", dice ancora prima di scoppiare a piangere lanciando poi un messaggio attraverso Facebook affinché i suoi familiari ed amici si rechino sul luogo dell'incidente. Secondo le televisioni locali, una folla di persone si è raccolta poche ore dopo la sparatoria cercando i bloccare il carro attrezzi che ha rimosso l'auto di Castile, urlando "assassini" alla polizia. Sono state anche accese candele in memoria del giovane ucciso, il cui nome 'Philando Castile' è stato scandito anche negli slogan delle persone che si sono recate a protestare di fronte alla residenza del governatore del Minnesota.

La sparatoria è avvenuta verso le nove di sera e la polizia a mezzanotte ha diffuso un comunicato in cui confermava che un uomo era stato colpito da un agente e che in seguito era morto. "Una pistola è stata rinvenuta sulla scena" si legge ancora il comunicato aggiungendo solo che è stata avviata un'inchiesta. "Era un nero che guidava una Falcon Heights e per questo è stato subito definito un criminale e per questo ha perso la vita", ha dichiarato il Antonio Johnson, cugino dell'ucciso, che insieme ad altri familiari ha accompagnato la mamma Valerie, 60 anni, all'ospedale. "Hanno ucciso mio fratello e gli hanno puntato una pistola contro mentre era ferito, senza fare nulla per aiutarlo", ha detto la sorella. "Era un bravo ragazzo, un lavoratore, lavorava da quando aveva 18 anni".

Clinton: "Troppe famiglie afroamericane piangono loro cari" - "Da Staten Island a Baltimore, da Ferguson a Baton Rouge, troppe famiglie americane piangono la perdita di loro cari in incidenti in cui è coinvolta la polizia". Lo ha detto Hilllary Clinton in una dichiarazione in cui definisce "una tragedia" la morte di Alton Sterling. "Le mie preghiere sono con la sua famiglia, con i suoi cinque figli" continua la dichiarazione dalla candidata democratica. "Qualcosa è profondamente sbagliato se così tanti americani hanno ragione di credere che il nostro Paese non li considera preziosi come altri a causa del colore della loro pelle", ha poi concluso, esprimendo apprezzamento per la decisione del governatore della Louisiana, il democratico John Bel Edwards, di affidare alla sezione diritti civili del dipartimento di Giustizia la guida dell'inchiesta sulla morte di Sterling. Secondo il database del Washington Post, con la morte di Sterling sale a 505 il numero delle persone uccise dalla polizia nel 2016.



http://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2 ... refresh_ce


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MessaggioInviato: 08/07/2016, 08:50 
E ora ne pagano le conseguenze:
http://video.corriere.it/video-dell-ucc ... 73a5147368



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