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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 17/10/2023, 17:56 
Il rapporto Migrantes
5 milioni gli stranieri residenti in Italia, 1 milione 600mila vivono in povertà assoluta
È quanto emerge dal XXXII Rapporto Immigrazione redatto dalla Fondazione Migrantes e dalla Caritas Italiana



Al 1 gennaio 2023 le stime dell'Istat indicano la presenza di 5.050.257 cittadini stranieri residenti in Italia, in lieve aumento rispetto ai dati definitivi riferiti all'anno precedente (5.030.716). Lo rende noto il XXXII Rapporto Immigrazione redatto dalla Fondazione Migrantes e dalla Caritas Italiana. In merito alla distribuzione territoriale, continua a prevalere l’inserimento nel Nord Italia (59,1% dei residenti totali): nelle regioni occidentali risiede il 34,3% e in quelle orientali il 24,8%; seguono Centro (24,5%), Sud (11,7%) e Isole (4,6%).

Quanto alle principali nazionalità, oltre alla consolidata prima posizione dei cittadini rumeni, che rappresentano 1 straniero su 5 fra i residenti in Italia, e alle successive seconda e terza posizione dei cittadini marocchini e albanesi (che si attestano all’8,4% e all’8,3% del totale), notiamo sempre più un avvicendamento delle provenienze asiatiche (del Sud Est, in particolare) rispetto a quelle africane – come la tunisina, la senegalese, la nigeriana, non più presenti nella graduatoria dei primi dieci Paesi. Inoltre, anche fra le provenienze asiatiche, quelle di più storica presenza (come Cina e Filippine), sono in decremento, mentre quelle di più recente arrivo (come Bangladesh e Pakistan) stanno consolidando sempre più il loro percorso migratorio in Italia.

Stando a quanto riportato dall'Istat in Italia “vivono in uno stato di povertà assoluta 1 milione e 600 mila stranieri residenti, per un totale di oltre 614 mila nuclei familiari”. Le famiglie immigrate in povertà costituiscono circa un terzo delle famiglie povere presenti in Italia. La percentuale di chi non ha accesso a un livello di vita dignitoso risulta essere tra gli stranieri cinque volte superiore di quella registrata tra i nuclei di italiani. Tale svantaggio, rafforzatosi a partire dal 2008 (anno della grave crisi economico finanziaria) ha oggi raggiunto livelli ancora più preoccupanti e strutturali a seguito della pandemia da Covid.
In Italia più di 870mila studenti stranieri

Il totale degli studenti con cittadinanza non italiana nell'anno scolastico 2021/2022, è di 872.360. Si tratta di poco meno di 7 mila alunni in più rispetto all'anno precedente (+0,8%), che aveva registrato una significativa flessione del numero totale, anche per ragioni dovute al periodo del Covid. Secondo il rapporto Migrantes, le regioni con la maggior presenza di questi alunni si confermano Lombardia (222.364), Emilia-Romagna (106.280) e Veneto (96.856). In quanto ai continenti di provenienza, la maggior parte è originaria dell’Europa: sono 384.333, il 44,1% del totale. Una presenza, quella europea, caratterizzata dall’apporto delle due principali cittadinanze estere nelle scuole italiane da diversi anni, Romania e Albania. Seguono le provenienze da Africa, Asia e America.
Baby Gang

Rispetto al 2021 si è assistito ad un consistente aumento degli ingressi di minori in carcere, sia italiani sia stranieri: questi, tuttavia, sopravanzano numericamente gli italiani. Nel 2022, infatti, i dati dei nuovi ingressi hanno fatto registrare complessivamente 1.016 ingressi, di cui 496 italiani e 520 stranieri. Un fenomeno, almeno in parte, connesso alle gang giovanili in Italia.
Disuguaglianze sulla salute delle madri straniere

Su 6.687.015 dimissioni registrate nel 2021, 6.252.763 sono relative a cittadini italiani e 426.740 a cittadini non italiani, pari al 6,4% del totale. La quota più significativa dei ricoveri ha come diagnosi principale le complicazioni della gravidanza, parto e puerperio (25,6%); seguono, a significativa distanza, le malattie dell’apparato respiratorio (8,7%). Considerando l’età della madre, si evidenzia anche per le straniere la prevalenza di madri di 30 anni e più, anche se nel complesso le madri straniere sono tendenzialmente più giovani (29,2 anni è l’età media delle donne straniere al primo figlio, contro i 32,1 anni per le italiane). Se permane una differenza significativa nel numero medio di figli per donna (nel 2021 il tasso di fecondità delle italiane era pari a 1,18 e quello delle straniere residenti in Italia a 1,87), più in generale è il modello di fecondità delle straniere che appare adattarsi progressivamente al contesto italiano, che da molti punti di vista non facilita la natalità. Il tasso di abortività delle donne straniere mostra una tendenza alla diminuzione, essendo passato dal 17,2 per 1.000 donne nel 2014 al 12,0 per 1.000 donne nel 2020. Si tratta tuttavia di un tasso di 2,4 volte superiore a quello delle italiane.
Diminuite le nascite tra stranieri (-28,7%)

I nuovi nati stranieri dal 2012 al 2021 sono diminuiti del 28,7%, passando da quasi 80 mila a meno di 57 mila. Dopo i picchi di crescita registrati nel primo decennio del 2000 (+45,2% fra il 2003 e il 2004, +22,3% fra il 1999 e il 2000) è ormai da un decennio che il numero di nuovi nati stranieri diminuisce costantemente e sempre più (-5% negli ultimi due anni). Il maggior numero di nuovi nati è rumeno (19,4%), seguito da marocchini (13,3%) e albanesi (11,8%). Le acquisizioni di cittadinanza, pur avendo raggiunto la soglia del milione negli ultimi 6 anni, sono in progressiva diminuzione, e solo fra il 2020 e il 2021 sono scese del 7,5%. Un'acquisizione su cinque è appannaggio dell'Albania, seguita dal Marocco. Significativa è la terza posizione occupata dal Bangladesh, che assomma il 4,7% delle acquisizioni totali, o la quarta e la quinta, in cui troviamo rispettivamente l'India e il Pakistan: segno di nuove tendenze, spesso sottovalutate.
Occupazione

Le ultime tendenze del mercato occupazionale in Italia (primo trimestre 2023) evidenziano una fase di ripresa che è in atto ormai da 8 trimestri. Fra il 2021 e il 2022 gli occupati sono cresciuti del 2,4% e complessivamente si sono ridotti sia il tasso di disoccupazione (-14,3%) che di inattività (-3,6%). Per quanto riguarda i lavoratori stranieri, per quelli non-Ue il tasso di occupazione si è attestato su valori leggermente inferiori alla media (59,2% contro il 60,1%), quello di attività ha subito un leggero aumento (+0,6%) e il tasso di disoccupazione si allinea, nella flessione, alla media complessiva. L’aumento occupazionale più marcato si è avuto nel settore del Turismo e ristorazione (+16,8% e +35,7% per la compagine di lavoratori non Ue) e nelle Costruzioni (+8,4%, che sale al +13,8% per i lavoratori non-Ue); tuttavia la maggiore incidenza di lavoratori stranieri nel 2022 si registra nel settore dell’Agricoltura (39,2% del totale), seguita dalle Costruzioni (30,1%) e dall’Industria in senso stretto (22,1%).
Confessione religiosa

È possibile stimare come i cristiani, nel loro complesso, rafforzino la propria posizione di maggioranza assoluta tra gli stranieri residenti sul territorio nazionale al primo gennaio 2023, con una prevalenza del 53,5%, a fronte del valore del 53,0% stimato al primo gennaio dell'anno scorso. Ancora una volta tale crescita è da attribuire ampiamente alla componente ortodossa, che da sola a inizio 2023 rappresenta il 29,9% del fenomeno migratorio in Italia (era il nel 28,9% ad inizio 2022). Al contrario, dice il rapporto Migrantes, la componente cattolica scende al 16,8% d'incidenza ad inizio 2023, contro il 17,2% del primo gennaio 2022.

Tra le altre confessioni religiose - si legge -, aumentano d'incidenza i musulmani, che rappresentano il 29,8% al primo gennaio 2023, a fronte del 29,5% dell'inizio dell'anno scorso. Conteggiando, come ogni anno, l'appartenenza religiosa anche dei minorenni di qualsiasi età che si ipotizza distribuita con le medesime proporzioni di quella stimata per i maggiorenni della medesima nazionalità, a livello assoluto al primo gennaio 2023 si contano poco più di un milione e mezzo di ortodossi stranieri in Italia e poco meno della medesima cifra di musulmani, seguiti da circa 844mila cattolici, in terza posizione. Più distanti a livello quantitativo si collocano tutte le altre appartenenze religiose: 156mila buddisti, 136mila evangelici, 126mila cristiani “altri” (non ortodossi né cattolici né evangelici né copti), 104mila induisti, 85mila sikh, 81mila copti e 20mila fedeli di altre religioni, oltre a 478mila atei o agnostici, che in realtà rappresenterebbero il quarto gruppo più numeroso secondo questa classificazione.


https://www.rainews.it/articoli/2023/10 ... 50d3b.html


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 16/11/2023, 23:27 
L'accordo che sta facendo la Meloni per un Hot Spot in Albania potrebbe essere un buon accordo per noi Italiani,Però:se fosse stato aggiunto anche quello con la Tunisia sarebbe stato ancora più efficace in quanto le partenze da questa nazione continueranno lo stesso senza sosta e partiranno sempre con piccoli barchini anche di notte sfuggendo la sorveglianza da qualsiasi ONG o pattugliatori militari Italiani. [8]


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