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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 30/09/2021, 21:26 
l'eroe dei piddini immigrazionisti..
eccolo..

allora però per i giudici pagliacci andava tutto bene..
mò si sono svegliati..
buffoni..

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 78816.html

Affonda il modello finto buonista osannato dalla sinistra
30 Settembre 2021 - 16:00

La fiction Rai, le lodi all'estero e la santificazione da parte della sinistra buonista: oggi, con la condanna di Lucano, crolla tutto il modello Riace. Ma gli ultrà dell'immigrazione non si danno pace


adesso che biden ha agguantato la poltrona e fa bastonare regolarmente gli immigrati clandetini
questi non servono più per discreditafe l'avversario politico..



_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 08/10/2021, 19:58 
Migranti, 12 Paesi a Bruxelles: Finanzi muri alle frontiere
'Servono nuovi strumenti per salvaguardare confini esterni'


Nuovi strumenti per proteggere le frontiere esterne dell'Ue di fronte ai flussi migratori, anche col finanziamento europeo di recinzioni e muri: è quanto viene chiesto dai ministri dell'Interno di una dozzina di Paesi (Austria, Cipro, Danimarca, Grecia, Lituania, Polonia, Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia e Rep.Slovacca) in una lettera indirizzata alla Commissione europea e alla presidenza di turno del Consiglio Ue.

Il tema del rafforzamento dei confini esterni dell'Unione sarà affrontato dalla riunione dei ministri dell'Interno dei 27 oggi a Lussemburgo.

Nella lettera alla Commissione e alla presidenza di turno del Consiglio Ue, i 12 Paesi chiedono "nuovi strumenti che permettano di evitare, piuttosto che affrontare in seguito, le gravi conseguenze di sistemi migratori e di asilo sovraccarichi e capacità di accoglienza esaurite, che alla fine influiscono negativamente sulla fiducia nella capacità di agire con decisione quando necessario".

"Allo stesso tempo - si legge ancora in un passaggio del documento - queste soluzioni europee dovrebbero mirare a salvaguardare il sistema comune di asilo riducendo i fattori di attrazione" ('pull factors').

Spagna ribadisce: serve cooperare con i Paesi terzi

Sulla migrazione "è importante andare avanti con la dimensione interna, ma non possiamo separarla da quella esterna, cioè il rapporto di cooperazione con i Paesi di origine e transito". E' la posizione ribadita dal ministro dell'Interno spagnolo Fernando Grande-Marlaska al suo arrivo al Consiglio Ue, che ha ricordato come il punto sia comune per il gruppo dei Paesi Ue del Med5 (Italia, Spagna, Malta, Cipro e Grecia). "Occorre una cooperazione trasversale, che non sia solo mirata sulla sicurezza. E' questo il modo migliore di prevenire i flussi irregolari e lottare contro i trafficanti".

Svezia: non ci sono norme Ue contro muri a confini

"Non ci sono norme che impediscano agli Stati Ue di aumentare la propria protezione fisica o di costruire" muri o recinzioni alle frontiere. Se i governi "lo vogliono fare, sta a loro decidere". E' la reazione del ministro svedese alla Giustizia e Immigrazione, Morgan Johansson, riguardo alla lettera che 12 Stati membri hanno inviato alla Commissione europea e alla presidenza slovena di turno del Consiglio Ue, chiedendo il finanziamento delle barriere alle frontiere esterne con i fondi comunitari.

"Bisogna rafforzare la protezione dei nostri confini esterni, alcuni Stati membri hanno costruito recinzioni e strutture di protezione, ne hanno il diritto e lo posso capire. Ora però, se occorre utilizzare i fondi Ue per fare questo, devo dire no". Lo afferma la commissaria Ue agli affari interni, Ylva Johansson, al termine del Consiglio Ue, rispondendo a una domanda sulla lettera di 12 Stati membri indirizzata alla Commissione europea e alla presidenza di turno del Consiglio Ue con cui si chiede il finanziare i muri alle frontiere con i fondi europei.


https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/ ... c12a8.html


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 09/10/2021, 15:35 
"Ogni città potrebbe adottare 10 famiglie di rifugiati"

Sassoli: il muro sarebbe rinnegare nostri i valori. "A ogni città 10 famiglie rifugiati" "L'Unione non può diventare una fortezza contro la povera gente che scappa per la guerra, la fame o da regimi infami" sottolinea il presidente del Parlamento europeo


https://www.rainews.it/dl/rainews/artic ... refresh_ce


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 10/10/2021, 12:34 
vimana131 ha scritto:
"Ogni città potrebbe adottare 10 famiglie di rifugiati"

Sassoli: il muro sarebbe rinnegare nostri i valori. "A ogni città 10 famiglie rifugiati" "L'Unione non può diventare una fortezza contro la povera gente che scappa per la guerra, la fame o da regimi infami" sottolinea il presidente del Parlamento europeo


https://www.rainews.it/dl/rainews/artic ... refresh_ce


Perchè non 20? O facciamo come con gli animali domestici, li mettono nei centri di raccolta e le famiglie che vogliono adottarli vanno lì e si scelgono le famigliole che gli piacciono di più.



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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 18/10/2021, 21:42 
Accogliere profughi e migranti in nazioni a loro culturalmente simili

18 ottobre 2021 di Redazione in Opinioni






di Daniel Pipes da La Voce Repubblicana del 14 ottobre 2021

Pezzo in lingua originale inglese: Middle East Migrants: Stay in Your Culture Zone
Traduzioni di Angelita La Spada



Quando la prospettiva di un gran numero di afgani in fuga dal loro Paese, si è parlato di cinque milioni, diviene sempre più concreta esiste un presupposto quasi universale, secondo il quale l’Occidente – intendendo qui l’Europa occidentale e centrale, gli Stati Uniti, il Canada, l’Australia e la Nuova Zelanda – dovrebbe essere la loro destinazione finale. Ma questo ha senso?

Dal punto di vista afghano, il fatto di vivere in società laiche di cultura cristiana offende molti dei loro costumi e crea gravi tensioni.



La loro generale mancanza di competenze adeguate alle economie moderne li trattiene. Trovando le popolazioni ospitanti prevenute nei loro confronti, si lamentano e gridano al razzismo strutturale, alla xenofobia e alla “islamofobia” e rammentano a riguardo gli episodi di crimini d’odio e perfino gli attacchi omicidi, come quelli avvenuti a New York City, in North Carolina, Quebec, Nuova Zelanda, e altrove.

Dal punto di vista occidentale, l’invito lanciato apertamente nel 2015-2016 da parte dei leader di Germania e Svezia, che ha consentito l’ingresso nei loro Paesi di circa 1 milione e 100 mila migranti non controllati, provenienti rispettivamente, dalla Siria e altrove, è finito male. Gli occidentali hanno osservato impotenti i mediorientali arrivare in aereo, barca, treno, autobus, auto e a piedi attraverso le spiagge, i campi e le stazioni ferroviarie d’Europa.

Hanno poi visto quelle folle portare malattie, resistere all’integrazione, imporre leggi islamiche, avviare un’ondata di criminalità , perpetrare il taharrush di Colonia (assalto sessuale di massa) ed eseguire attacchi jihadisti a Parigi e Bruxelles. Hanno accettato con inquietudine che le loro società si trasformassero in Stati di semi-sorveglianza.

Questi problemi indicano la necessità di ripensare radicalmente a ciò che è meglio sia per i migranti in difficoltà sia per gli occidentali. Intenderò dimostrare che i primi, in genere, dovrebbero rimanere all’interno della propria area culturale. È lì che si inseriscono più facilmente, dove possono rimanere più fedeli alle loro tradizioni, per meglio trovare ruoli economici, tornare più facilmente a casa e disturbare meno la società ospitante.

Pertanto, i rifugiati, i richiedenti asilo e i clandestini dell’Asia orientale dovrebbero essere indirizzati al reinsediamento nell’Asia orientale, gli asiatici del sud nell’Asia meridionale, i mediorientali in Medio Oriente, gli africani in Africa, i latinoamericani in America Latina e gli occidentali in Occidente. Questo può significare migrazione interna, come in Siria, o trasferirsi in Paesi vicini.



Mediorientali reinsediati in Medio Oriente

Se si focalizza l’attenzione sul Medio Oriente, questo schema, a dire il vero, esiste già: in particolare, circa 2,2 milioni di profughi afgani vivono in Pakistan e in Iran, vittime della presa del potere da parte dei talebani nel 1996 e circa 5,6 milioni di profughi siriani risiedono in cinque Paesi vicini.

Ma, con la piccola eccezione della Turchia, dove si stima che circa il 4 per cento dei rifugiati siriani abbia ricevuto la cittadinanza turca, si tratta di situazioni di emergenza, in cui i rifugiati sono mantenuti nella miseria, sia nei recinti sia nello squallore urbano, non viene loro permesso di sentirsi a loro agio, ma vengono esortati a tornarsene a casa o a trasferirsi in Occidente. Questo atteggiamento prevale anche in Turchia, come ha rivelato il presidente Recep Tayyip Erdoğan quando ha affermato che “la Turchia non ha alcun dovere, responsabilità o obbligo di essere il magazzino dei rifugiati in Europa”.


Questa riluttanza non è una novità; la maggior parte degli Stati arabi (e soprattutto il Libano) ha fatto del proprio meglio per oltre settant’anni per far sentire sgraditi i palestinesi, sperando in tal modo di incoraggiarli alla fine ad andarsene.

Tali atteggiamenti brutali e negligenti sono inaccettabili. Deve avvenire un cambiamento fondamentale. Occorre che le organizzazioni internazionali aumentino le aspettative e i governi occidentali esercitino pressioni. I mediorientali devono assumersi la responsabilità dei loro fratelli.

Una volta fatto questo, trovare destinazioni adatte sarà particolarmente facile nel caso del Medio Oriente. I sei Stati del Consiglio di Cooperazione degli Stati Arabi del Golfo di Bahrain, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti sono vicini e ricchi, hanno un bisogno quasi insaziabile di manodopera e dispongono di vaste distese vuote; infatti, sono così allettanti come destinazione che gli stranieri già costituiscono metà della loro popolazione.

Il Regno dell’Arabia Saudita (KSA), il più grande per dimensioni del territorio, popolazione ed economia, offre in particolare molte attrazioni per i musulmani sunniti. Per cominciare, lo KSA ha 100.000 tende vuote in fibra di vetro di alta qualità che possono ospitare circa 3 milioni di persone in caso di emergenza a Mina, poco ad est dalla Mecca. Costruite a prova di incendio e dotate di aria condizionata, complete di servizi igienici e cucine, queste tende costituiscono una risorsa singolare che è utilizzata solo cinque giorni l’anno dai pellegrini che compiono l’hajj.



Vivere in Arabia Saudita significa non dover sopportare climi gelidi (come in Svezia) o imparare lingue difficili parlate da pochi (come l’ungherese).

Ovviamente è molto più conveniente effettuare rimpatri dal KSA verso l’Afghanistan piuttosto che, per esempio, dalla California.

Il fatto di condividere profondi legami culturali con i loro fratelli e sorelle sauditi, permetterebbe a molti afghani di trovare le severe restrizioni del KSA culturalmente più congeniali dell’Occidente.

Là possono godere di un insieme di leggi che (a differenza dell’Irlanda) tollerano la poligamia; che (al contrario della Gran Bretagna) consentono i matrimoni precoci; che (diversamente dalla Francia) permettono l’uso del burkini e sono favorevoli alla violenze coniugali; che (a differenza degli Stati Uniti) consentono il possesso di schiavi e la mutilazione genitale femminile, pur tollerando i delitti d’onore, e che (non come i Paesi occidentali) ammettono le decapitazioni ufficiali.

Al contrario, prendiamo in considerazione alcuni degli elementi haram (proibiti) che i rifugiati musulmani eviterebbero vivendo in Arabia:

Cani da compagnia (70 milioni di loro solo negli Stati Uniti), visti come impuri.
Una cucina a base di carne di maiale e una vita sociale intrisa di alcool.
Le lotterie sponsorizzate dallo Stato, le sale da gioco d’azzardo in stile Las Vegas e schemi assicurativi obbligatori.
Capodanno, San Valentino, Pasqua, Natale altre festività offensive per la sensibilità musulmana.
Il pagamento degli interessi sui prestiti.
Le donne vestite in modo immodesto, i balletti, i concorsi di bellezza in costume da bagno, le donne single che vivono da sole, i bagni misti, i bagni in topless e la prostituzione legale.
I bar frequentati dalle lesbiche, le pride parade e i matrimoni gay.
Un atteggiamento lassista verso gli allucinogeni, con alcune droghe considerate legali in certe giurisdizioni.


L’espressione pubblica dei sentimenti anti-islamici, i romanzi blasfemi, i politici contrari al Corano, le organizzazioni di musulmani apostati e un pastore protestante che brucia pubblicamente copie del Corano.

Gli Stati arabi ricchi e scarsamente popolati possono sistemare più facilmente i migranti, ma anche altri Stati del Medio Oriente, come l’Egitto e l’Algeria, hanno questa capacità. Di conseguenza, i governi, le organizzazioni internazionali e le organizzazioni per i rifugiati dovrebbero smettere di concentrarsi esclusivamente sull’Occidente come destinazione e rivolgersi invece ai Paesi vicini per accogliere, ospitare, impiegare e affrancare i loro fratelli bisognosi.



I cristiani e altre minoranze religiose

Questa serie di caratteristiche culturali ha un’altra implicazione: cristiani, ebrei, zoroastriani, yazidi, baha’i e altri. si sentono sempre più sgraditi in Medio Oriente e dovrebbero essere accolti in Occidente.

Se si focalizza l’attenzione sui cristiani, la più grande minoranza della regione, il loro status è migliorato con il colonialismo europeo che, tuttavia, a lungo termine ha creato una collera che si è trasformata in una politica di eliminazionismo finalizzata a cacciarli dalle loro case e a spingerli verso l’Occidente. Questa e altre minoranze religiose meritano di essere accolte.

Lapresse55

Alcuni governi occidentali hanno iniziato a prendere atto di questo fenomeno. Nel 2015, con l’aggravarsi della crisi siriana, il primo ministro polacco Ewa Kopacz ha annunciato che il suo governo avrebbe accettato solo 60 famiglie di rifugiati siriani cristiani, spiegando che “i cristiani che sono perseguitati in modo barbaro in Siria meritano che i Paesi cristiani come la Polonia agiscano rapidamente per aiutarli”, sottintendendo che i musulmani non meritano questo aiuto.

Allo stesso modo, il governo slovacco ha accolto 200 rifugiati siriani cristiani, spiegando che “in Slovacchia non abbiamo moschee”. Pertanto, ha proseguito un portavoce del ministero dell’Interno, i migranti musulmani non si sentirebbero a casa loro. Le autorità ungheresi hanno silenziosamente dato asilo per due anni a circa 1.000 cristiani egiziani, escludendo altresì i musulmani.

Anche il senatore statunitense Ted Cruz (repubblicano del Texas) è favorevole all’accoglienza di profughi cristiani, ma non musulmani. Secondo la CNN, Cruz “ritiene che i musulmani in fuga dalla guerra civile siriana dovrebbero essere ricollocati in altri Paesi musulmani, ma la popolazione cristiana non ha nessun altro posto dove andare. Cruz non ha battuto ciglia di fronte alle preoccupazioni dicendo ai giornalisti (…) che i cristiani “non hanno posto nessun rischio significativo per la sicurezza nazionale”.



Cambiamenti in Europa

Gli europei pensano sempre più in termini di zone culturali. Nel 2014, il più grande partito di opposizione della Danimarca, Venstre, ha chiesto di fare una distinzione tra “un cristiano americano o svedese” da un lato e “un musulmano somalo o pakistano” dall’altro a causa della “grande differenza nella [loro] capacità e voglia di integrarsi”. È andato avanti dicendo:

Troppi immigrati non occidentali di origine musulmana sono contrari al nostro modello di società orientato alla libertà. (…) In futuro, dovremmo rendere più facile venire in Danimarca per coloro che tradizionalmente possono e desiderano integrarsi, mentre lo renderemo più difficile per coloro che non hanno le capacità o la volontà di farlo.

Quando è arrivato al potere nel 2019, il Partito socialdemocratico danese ha introdotto una politica in base alla quale i candidati non occidentali rimanessero fuori dall’Europa durante il processo di candidatura. Un portavoce del governo ha spiegato: “Se fai domanda di asilo in Danimarca, sai che verrai rimandato in un Paese extraeuropeo”.

Nel 2015, il partito al potere nei Paesi Bassi, il VVD, si è espresso contro l’accoglienza di rifugiati non europei. Sempre all’inizio del 2015, il partito al governo ungherese Fidesz ha risposto all’attacco jihadista contro Charlie Hebdo chiedendo politiche rigorose per limitare l’immigrazione extra-europea e osservando che, rispetto ad altri Paesi europei, in Ungheria ci sono poche “persone con un bagaglio culturale diverso dal nostro”. Nel 2017, l’allora ministro degli Esteri austriaco e ora cancelliere, Sebastian Kurz, ha indicato il Paese della Georgia come possibile luogo per i campi profughi, suscitando scalpore nel Paese in questione e al Cremlino.


Nel settembre 2017, Donald Trump ha sostenuto con forza l’idea di mantenere i rifugiati nella loro regione: “A causa dei costi del reinsediamento di un rifugiato negli Stati Uniti, noi possiamo aiutarne più di 10 nella loro regione d’origine. Per la bontà dei nostri cuori, offriamo assistenza finanziaria ai Paesi ospitanti della regione e sosteniamo i recenti accordi delle nazioni del G20 che cercheranno di ospitare i rifugiati il più vicino possibile ai loro Paesi d’origine. Questo approccio è sicuro, responsabile e umanitario”.

Nel 2016, l’Unione Europea ha compiuto un enorme passo in avanti verso una politica dell’area culturale con il piano “The EU Facility for Refugees in Turkey“, fornendo alla Turchia 6 miliardi di euro per “assistenza umanitaria, istruzione, gestione della migrazione, sanità, infrastrutture municipali e sostegno socio economico”.

Il vero scopo di tali aiuti era quello di trattenere i migranti in Turchia e di non farli migrare in Europa. Parallelamente, il governo degli Emirati Arabi Uniti ha finanziato un campo in Pakistan per diecimila rifugiati.



La crisi afghana

La presa del potere in Afghanistan da parte dei talebani, avvenuta il 15 agosto scorso, ha suscitato numerosi appelli da parte dei politici europei, soprattutto in Germania, che i migranti afghani rimanessero nella loro regione. I tedeschi sembrano ricordare il 2015-2016 con un brivido, secondo le citazioni raccolte da Frederik Schindler nel Die Welt:

La cancelliera Angela Merkel: “la Germania dovrebbe fare tutto il possibile per aiutare i Paesi vicini all’Afghanistan a “sostenere i rifugiati“.
Il segretario generale della CDU Paul Ziemiak: “Non riusciremo a risolvere la questione dell’Afghanistan con la migrazione verso la Germania”.
Thorsten Frei (CDU), vice presidente della CDU/CSU: “La Germania e la comunità internazionale devono fare tutto il possibile per sostenere i Paesi vicini ad accoglierli e per garantire che i rifugiati vengano reinsediati vicino casa nella regione”. Nel 2015, la presenza di pochissimi campi profughi nei Paesi vicini alla Siria ha costretto le persone a raggiungere l’Europa e “una situazione simile non deve ripetersi”.
Il candidato della CDU alla cancelleria Armin Laschet : “Questa volta dobbiamo fornire aiuti umanitari nella regione, nei Paesi di origine, in tempo utile. (…) L’attenzione deve concentrarsi sulla fornitura di aiuti umanitari in loco”.
Il candidato dell’SPD alla cancelleria Olaf Scholz: “L’obiettivo è innanzitutto quello di sostenere i Paesi vicini dell’Afghanistan e non ripetere l’errore di ignorare nuovamente questi Paesi”.
Un documento programmatico dell’FDP: “Nei colloqui con il Tagikistan, l’Uzbekistan e il Turkmenistan, l’Unione Europea dovrebbe stabilire corridoi di fuga sicuri per i rifugiati afghani; inoltre, Berlino dovrebbe avviare discussioni approfondite con Ankara sull’accoglienza di altri rifugiati”.


Nei Paesi Bassi, Geert Wilders ha chiesto che gli afghani rimangano “nella regione. Perché gli altri Paesi musulmani non offrono un rifugio sicuro?” Un documento ufficiale del governo olandese si domanda “Perché i richiedenti asilo non rimangono nella regione?” e risponde “Questo è ciò che vogliono il governo olandese e l’Unione Europea (UE). Ma ci vuole tempo per organizzarlo. (…) Il rafforzamento delle strutture di accoglienza nella regione deve essere combinato con la possibilità di reinsediare i rifugiati in Europa”.

Il governo austriaco ha auspicato un piano dell’UE per espellere gli immigrati illegali nei futuri “centri di espulsione nella regione intorno all’Afghanistan”. Il ministro dell’Interno austriaco Karl Nehammer ha aggiunto che “chi ha bisogno di protezione deve riceverla il più vicino possibile al proprio Paese di origine”. Santiago Abascal del partito spagnolo Vox ha affermato che “gli afghani in fuga dal terrore talebano devono essere accolti nei Paesi musulmani vicini”. Il ministro greco dell’immigrazione Notis Mitarachi, ha dichiarato di considerare la Turchia un luogo sicuro per gli afghani. Il presidente francese Emmanuel Macron ha ribadito che “l’Europa da sola non può sopportare le conseguenze” degli sviluppi in Afghanistan.


Sei governi dell’Unione Europea hanno congiuntamente invocato una maggiore cooperazione con il Pakistan e l’Iran in modo che gli afghani restino in quei Paesi. Più in generale, i ministri dell’Interno dell’UE hanno incaricato la Commissione dell’UE di elaborare un piano in base al quale gli Stati confinanti e di transito ricevano finanziamenti dall’Unione Europea a condizione che accettino non solo di accogliere i rifugiati afghani ma di prendere, come in Turchia, misure per impedire loro di lasciare la regione. Secondo Christoph B. Schiltz, in un articolo apparso sul Die Welt, questi vicini includono Uzbekistan e Pakistan.

Il problema è che nessuno dei sei Paesi vicini dell’Afghanistan mostra la volontà di accogliere rifugiati afghani. Da un articolo del quotidiano olandese Trouw: “Il Pakistan mantiene i suoi confini con l’Afghanistan in gran parte chiusi e il piccolo numero di rifugiati afgani ammessi dal Pakistan viene accolto dai loro parenti. Dall’inizio dell’ultima crisi, Islamabad non ha concesso lo status di rifugiato afghano. Il ministro degli Esteri pakistano Shah Mahmood Qureshi [ha detto] che il suo Paese non intravede alcuna possibilità di accogliere i rifugiati”.



I vicini del nord dell’Afghanistan sono ancora più severi: non vogliono affatto gli afgani. Sebbene l’Uzbekistan abbia accolto circa 400 afghani nelle ultime settimane, ora è alla ricerca di modi per mandarli via: la scorsa settimana 150 rifugiati sono stati rimandati in Afghanistan dopo i negoziati con i talebani. L’ammissione di nuovi rifugiati sembra quindi fuori questione.

Anche il Tagikistan non vuole saperne di ricevere altri rifugiati e martedì ha firmato un accordo con gli americani per aumentare ulteriormente la sicurezza delle frontiere. Pure il vicino Turkmenistan rifiuta i rifugiati, adducendo motivi sanitari: il Paese non vuole importare nuovi casi di coronavirus. Un altro Stato in cui gli afghani potrebbero andare è l’Iran, ma anche quel Paese non è disposto ad accogliere un nuovo afflusso di rifugiati.



Conclusione

L’Occidente rimane la destinazione preferita di gran parte dei rifugiati e dei migranti economici nel mondo; tuttavia, questo semplicistico presupposto deve essere messo in discussione.



Dal punto di vista dei migranti, maggiore familiarità a livello linguistico, climatico, economico, sociale e religioso permetteranno loro di prosperare.

La spinta sconsiderata a raggiungere i Paesi più avanzati a maggioranza cristiana ha poco senso soprattutto per i migranti musulmani, che dovrebbero invece dirigersi verso Paesi geograficamente più vicini e culturalmente più affini, dove possono trovare meglio un lavoro e iniziare una nuova vita.

Dal punto di vista del Paese d’accoglienza, la lista degli immigrati in difficoltà è senza fine: ieri, i siriani ieri; oggi, gli afghani; domani, gli iraniani, gli yemeniti, i tunisini e successivamente, gli africani subsahariani.

Complessivamente, il numero di persone che cercano di emigrare in Occidente potrebbe potenzialmente superare il miliardo e 150 milioni di abitanti dell’Occidente. Per permettere alla civiltà occidentale di sopravvivere, occorre che i migranti restino principalmente nelle loro aree culturali. Per il bene di tutti, è urgente iniziare a dirigere i migranti in difficoltà verso le proprie zone culturali.


https://www.analisidifesa.it/2021/10/ac ... te-simili/


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MessaggioInviato: 20/10/2021, 22:45 
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Migranti, Draghi: "Approccio umano o creeremo dei nemici"


Il premier: "Le cifre attuali indicano sbarchi doppi rispetto a quelli dello stesso periodo dello scorso anno"


"Quest'estate abbiamo continuato a far fronte" ai flussi migratori, "le cifre attuali indicano sbarchi doppi rispetto a quelli dello stesso periodo dello scorso anno". Così il premier Mario Draghi, nel corso delle repliche al Senato dopo l'informativa sul Consiglio europeo al via da domani a Bruxelles. Ricordando l'alto numero di vittime nel Mediterraneo, il presidente del Consiglio ha rimarcato, raccogliendo l'applauso dell'Aula, che "l'approccio del governo non può che essere equilibrato, efficace e umano".

Per Draghi, "deve essere efficace in due sensi, nel proteggere i confini nazionali dall'immigrazione illegale e dai traffici dell'immigrazione, ma efficace anche nell'accoglienza. Per trasformare i migranti in fratelli occorre saperli accogliere, bene e con il senso dell'importanza di essere italiani. Sennò non riusciremo ad accoglierli e ne faremo dei nemici. E ne abbiamo già fatti di nemici".


https://www.adnkronos.com/migranti-drag ... refresh_ce


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MessaggioInviato: 23/10/2021, 13:41 
L'Ue si spacca sui migranti, 'ma non finanzieremo muri'


BRUXELLEST - "L'Ue non finanzierà muri o filo spinato alle sue frontiere esterne". Lo stop è arrivato direttamente dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, che senza tentennamenti ha fermato il nuovo tentativo di assalto alla diligenza dei fondi comunitari al vertice dei leader Ue. Una discussione "tesa" quella sulla migrazione, che ancora una volta ha messo in luce le spaccature interne all'Unione e fatto slittare di alcune ore la conclusione dei lavori. Un dibattito però che pur tra mille difficoltà ha dato motivo di "soddisfazione" a Mario Draghi, lasciando intravedere una "finestra di opportunità politica" anche al presidente del Consiglio Charles Michel.
"Sono molto soddisfatto di come si è conclusa la discussione su questi punti. Il testo originario parlava solo di limiti ai movimenti secondari dei migranti senza citare l'equilibrio tra responsabilità e solidarietà. Il documento attuale ha introdotto questo concetto", ha affermato Draghi in conferenza stampa, spiegando che "per una strana eterogenesi dei fini, quello che doveva essere un paragrafo sul finanziamento dei muri non contiene questa possibilità ma ha aperto uno spiraglio sulla discussione sul Patto di asilo e di migrazione", in stallo da un anno. Un dibattito che ora si spera possa riprendere lo slancio necessario (pur tenendo conto delle elezioni di primavera) con l'arrivo della Francia di Emmanuel Macron alla presidenza di turno del Consiglio Ue, a gennaio.
In particolare a spingere per un riequilibrio delle conclusioni sui movimenti secondari dei migranti in cerca di lavoro - tema che affligge in particolare Belgio, Olanda, Francia e Germania - è stato Pedro Sanchez. Lo spagnolo si è buttato nella mischia di quanti volevano la riformulazione del testo delle conclusioni. Così tutti, o quasi, hanno ottenuto qualcosa: sia chi puntava a risorse adeguate per i Piani di azione con i Paesi Terzi "su tutte le rotte migratorie", sia quelli che volevano un linguaggio più forte contro gli "attacchi ibridi" del regime di Minsk con la previsione di "nuove sanzioni". Un'apertura c'è stata anche sulla richiesta del lituano Gitanas Nauseda a rivedere il codice Schengen.
A mani vuote sono rimasti invece quanti spingevano per ottenere le risorse Ue per recintare i confini esterni. A dilungarsi in disquisizioni del tipo "se il filo spinato possa essere equiparato ad un'infrastruttura e quindi eleggibile per ottenere le risorse comunitarie" sono scesi in campo la Slovacchia, la Lituania (con un riferimento alla lettera firmata da dodici Stati membri non più tardi di due settimane fa), la Danimarca, e l'Austria del nuovo cancelliere Alexander Schallenberg, al suo debutto nel club dei 27.
"Lascio questa Unione europea in una situazione che mi preoccupa. Abbiamo superato molte crisi, ma abbiamo una serie di problemi irrisolti", ha detto invece Angela Merkel, la grande mediatrice al suo ultimo vertice, che nei 16 anni di guida della Germania ne ha totalizzati 107 su 214. Tra le controversie citate dalla leader, proprio la migrazione e lo stato di diritto.
Il polacco Mateusz Morawiecki - ieri sul banco degli imputati per la sentenza della Consulta di Varsavia contro i Trattati Ue - pur sostenendo i muri alle frontiere almeno al secondo giorno di vertice ha cercato di tenere un basso profilo. La mediazione di Merkel ha fatto prevalere la linea del dialogo rispetto all'avvio immediato del meccanismo che lega l'erogazione dei fondi dal Bilancio Ue e dal Recovery al rispetto dello stato di diritto. Ma certo il suo incontro con la presidente del Rassemblement national Marine Le Pen, arrivata in città per una passerella, non è passato inosservato. E neppure quello del premier sloveno Janez Jansa, presidente di turno della Ue, già al centro di polemiche per le sue prese di posizione illiberali.
"Se diventerò presidente voglio proporre un referendum dove si prevedono delle riforme costituzionali sulle politiche migratorie per difendere la sovranità francese - ha fatto sapere Le Pen -. Il nostro modello è democratico, con i popoli che sono sovrani delle loro nazioni".


https://www.ansa.it/sito/notizie/politi ... cc7cb.html


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 09/11/2021, 10:29 
ma i migranti non vanno accolti, accuditi integrati??

quando arrivano dalla bielorussia
i contaballe europeisti si inkaz.zano..

ma tu guarda..
invece di essere contenti..
in italia mandano a processo ministri..

https://www.corriere.it/esteri/21_novem ... b98c.shtml

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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 09/11/2021, 19:52 
mik.300 ha scritto:
ma i migranti non vanno accolti, accuditi integrati??

quando arrivano dalla bielorussia
i contaballe europeisti si inkaz.zano..

ma tu guarda..
invece di essere contenti..
in italia mandano a processo ministri..

https://www.corriere.it/esteri/21_novem ... b98c.shtml

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Migranti: quando il problema tocca a loro….
Maurizio Blondet 9 Novembre 2021

Titolo di LeFigaro
La Germania chiede all’UE di arginare l’afflusso di migranti dalla Bielorussia”

Testo:

La Germania martedì ha invitato l’Unione europea a “prendere misure” per contenere l’afflusso al confine polacco di migranti dalla Bielorussia. “La Polonia o la Germania non possono fare fronte a questo da sole” [come l’Italia, ndr.], ha detto al quotidiano Bild il ministro degli Interni Horst Seehofer. “Dobbiamo aiutare il governo polacco a rendere sicure le sue frontiere esterne. Questo dovrebbe essere il compito della Commissione europea. Ora la invito ad agire “, ha detto.

Ha lanciato l’appello dopo che la Polonia ha annunciato di aver respinto il tentativo di centinaia di migranti di attraversare illegalmente il suo confine dalla Bielorussia, poiché altre migliaia si sono ammassate vicino a questo limite esterno dell’Unione europea. “Temiamo che ci possa essere un’escalation di questo tipo di azioni alla frontiera polacca in un prossimo futuro e di natura armata“, ha persino sbottato lunedì davanti alla stampa Piotr Muller, il portavoce del governo polacco. Horst Seehofer ha sottolineato a questo proposito di appoggiare la decisione della Polonia di erigere un muro al confine con la Bielorussia. “Non possiamo criticarla (…) per proteggere i confini esterni dell’UE“, ha affermato. “Non con l’uso delle armi ovviamente, ma con altri mezzi disponibili”, ha aggiunto il ministro.

Lunedì la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha invitato gli Stati membri dell’UE a dare il via libera a nuove sanzioni. “La strumentalizzazione dei migranti per scopi politici è inaccettabile“, ha affermato in una nota. Oltre a un’estensione delle sanzioni contro il regime di Minsk, ha sottolineato che l’Unione europea “esaminerà come sanzionare le compagnie aeree di paesi terzi” che trasportano migranti in Bielorussia. Confinante con la Polonia, la Germania ha visto un forte aumento del numero di migranti dalla Bielorussia. Nel solo ottobre erano vicino a 5.000 …..

Berlino ha risposto rafforzando i controlli alle frontiere e dispiegando ulteriore polizia. “La Germania potrebbe inviare molto rapidamente forze di polizia per aiutare la Polonia, se quest’ultima lo desidera”, ha detto inoltre a Bild Stephan Mayer, un alto funzionario del ministero degli interni tedesco.

https://twitter.com/i/status/1457716049638481932

Hanno definiti questo evento “guerra ibrida”, loro.. a cui quindi è lecito rispondere con atti di guerra. Definizione che a noi è vietato appplicare agli scafisti tedeschi o spagnoli ONG – che vanno a raccogliere i naviganti per buttarceli slle coste:

La Sea Eye – tedesca – con 800 migranti a bordo sbarcherà a Trapani; la Ocean Viking ancora in mare
“Dopo tante difficili ore di attesa, finalmente abbiamo avuto buone notizie da Roma. La Sea Eye 4 è autorizzata a navigare fino a Trapani per portare in salvo le oltre 800 persone soccorse”: lo ha annunciato la Ong tedesca su Twitter. La nave umanitaria dovrebbe attraccare nel primo pomeriggio. Intanto la Ocean Viking (tedesca, ndr.)rimane in mare con oltre 300 persone a bordo.

continua su: https://www.fanpage.it/politica/la-sea- ... a-in-mare/
https://www.fanpage.it/

Gli equipaggi di queste ONG tedesche sono stipendiati da qualcuno con grandi mezzi, non lavorano gratis. Quando imparerete, voi italiani servi ?


https://www.maurizioblondet.it/migranti ... ca-a-loro/


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 10/12/2021, 23:29 
Moglie capo Immigrazione Viminale indagata per caporalato
Inchiesta Carabinieri e procura di Foggia, 5 persone arrestate


(ANSA) - FOGGIA, 10 DIC - La moglie del capo del Dipartimento per le libertà civili e immigrazione del Viminale, Michele di Bari, è tra le 16 persone indagate in un'inchiesta per caporalato dei Carabinieri e della procura di Foggia che ha portato all'arresto di cinque persone, due delle quali in carcere.


In cella sono finiti due cittadini stranieri, un senegalese e un gambiano mentre nei confronti degli altri tre arrestati da parte dei carabinieri sono stati disposti i domiciliari.
Per gli altri 11 indagati, tra i quali appunto la moglie del prefetto Di Bari, è scattato l'obbligo di firma. L'indagine, che ha interessato attività comprese tra luglio ed ottobre 2020, ha portato anche ad una verifica giudiziaria su oltre dieci aziende agricole riconducibili ad alcuni degli indagati (ANSA).


https://www.ansa.it/puglia/notizie/2021 ... 13894.html


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 15/12/2021, 01:31 
Migranti:Soumahoro,volontaria mostra dito medio a braccianti
In post su Fb sindacalista ritrae una donna delle Misericordie

Immagine


(ANSA) - BARI, 14 DIC - "No signora federazione delle Misericordie di Puglia! Non alzi il dito medio alle lavoratrici e ai lavoratori braccianti e non dica loro che 'fanno bene a stare qui nel ghetto! Se lo meritano' La vostra organizzazione, ispirata agli ideali religiosi, dovrebbe praticare il comandamento di "amare il prossimo come se stesso".

Quindi non dovrebbe né insultare né augurare ai braccianti il male solo perché chiedono il rispetto dei loro diritti". Lo scrive il sindacalista italo-ivoriano e presidente della lega Braccianti Aboubakar Soumahoro, in un post su facebook che mostra la foto di una volontaria delle Misericordie che mostra con entrambe le mani il dito medio verso un gruppo di migranti di colore.
Non è la prima volta che Soumahoro attacca il "business dell'assistenzialismo" e in particolare le Misericordie. "La vostra organizzazione, ispirata ai principi cattolici - scrive nel post - dovrebbe praticare la carità gratuita e non prendere la gestione dell'appalto da 50.000euro dei contribuenti italiani ogni 6 mesi (come risulta dagli atti dalla Regione Puglia), senza aiutare concretamente i braccianti contrariamente a ciò che ha recentemente detto il Santo Padre #Papafrancesco di assistere "migranti, braccianti e poveri". "Fuori Misericordie D'Italia di Puglia e i suoi 'alleati sindacali' dalla nostra vita!", conclude il post. (ANSA).


https://www.ansa.it/puglia/notizie/2021 ... 03fb6.html


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 18/12/2021, 18:22 
“Mimmo Lucano furbo e povero apparente”. Le motivazioni della condanna
Pubblicate le motivazioni della sentenza di condanna a Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace


Presunzione d’innocenza, innanzitutto. La vicenda processuale sulla presunta trattativa Stato-mafia ci ha insegnato che fidarsi delle sentenze di primo grado è bene, ma non mantenere ogni legittimo dubbio è forse pure meglio. Dunque il discorso vale anche per Mimmo Lucano, condannato a 13 anni e 2 mesi di galera per presunte magagne sull’accoglienza dei migranti a Riace. Noi, a differenza dei manettari, garantisti siamo e garantisti rimaniamo anche in questo caso.

La condanna era cosa nota. Ma ieri sono arrivate le motivazioni della condanna, redatte dal giudice del Tribunale di Locri che il 30 settembre scorse ha emesso la dura sentenza contro Mimmo Lucano. Stando alla toga, l’ex sindaco di Riace sarebbe stato il capo di una associazione a delinquere e avrebbe “strumentalizzato il sistema dell’accoglienza a beneficio della sua immagine politica”, utilizzando una larga fetta dei soldi destinati ai migranti per la “realizzazione di plurimi investimenti” che “costituivano una forma sicura di suo arricchimento personale su cui egli sapeva di poter contare a fine carriera”.

E qui la faccenda si fa curiosa, visto che Mimmo Lucano ha sempre sostenuto di essere rimasto con un pugno di mosche nel conto corrente. Secondo il giudice Domenico Accurso, benché il modello Riace fosse “invidiato e preso ad esempio da tutto il mondo”, il problema è che l’ex sindaco si sarebbe “reso conto che gli importi elargiti dallo Stato erano più che sufficienti” per gestirlo. Ma anziché “restituire ciò che veniva versato”, avrebbe deciso di “reinvestire in forma privata gran parte di quelle risorse“. “Nulla importa che l’ex sindaco sia stato trovato senza un euro in tasca, come orgogliosamente egli stesso si è vantato a più riprese – si legge nelle motivazioni – perché ove ci si fermasse a valutare questa condizione di mera apparenza, si rischierebbe di premiare la sua furbizia, travestita da falsa innocenza, ignorando però l’esistenza di un quadro probatorio di elevata conducenza, che ha restituito al Collegio un’immagine ben diversa da quella che egli ha cercato di accreditare all’esterno”. Non solo. Secondo il giudice dal processo sarebbero emersi “meccanismi illeciti e perversi, fondati sulla cupidigia e sull’avidità, che ad un certo punto hanno cominciato a manifestarsi in modo prepotente in quei luoghi e si sono tradotti in forme di vero e proprio ‘arrembaggio’ ai cospicui finanziamenti che arrivavano”.

Il diretto interessato ovviamente non ci sta. Dice di essere stato condannato “sulla base di cose non vere”. I suoi avvocati parlano di motivazioni insussistenti. La partita si riaprirà in appello. Per ora, però, dovrà tenersi la condanna (il doppio degli anni chiesti dall’accusa) senza peraltro attenuanti, neppure quelle generiche. “La finalità per cui egli operò per oltre un triennio – scrive infatti il giudice – non ebbe nulla a che vedere con la salvaguardia degli interessi dei migranti, della cui presenza tuttavia ebbe a servirsi astutamente, a mò di copertura delle sue azioni predatorie, solo allorquando furono resi noti i contenuti di questa indagine”.


https://www.nicolaporro.it/mimmo-lucano ... -condanna/


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 29/03/2022, 01:26 
Vuole accogliere profughi da Kiev, le arrivano due nigeriani. Il dietrofront: “Solo ucraini, niente africani”


Palermo, 28 mar — Aveva messo a disposizione la sua seconda casa per ospitare profughi dall’Ucraina, e le avevano fatto sapere che sarebbero arrivati due non meglio specificati studenti da Kiev: ma ci ha ripensato quando ha scoperto che i profughi ucraini erano in realtà due nigeriani residenti nella capitale per motivi di studio.
Vuole accogliere profughi ucraini, le arrivano due nigeriani

A raccontare la storia al Corriere è suor Giovanna Alonzo, che ha accolto Michael e Meshack — questi i nome dei due immigrati — a Palermo. «Mi ha detto che non voleva ospitava due africani. Due profughi bianchi andavano bene, neri no», spiega. «Quando sono arrivati, dopo cinque giorni di viaggio, utilizzando autobus, spesso camminando a piedi, erano esausti. Sono crollati sulla sedia e hanno dormito per ore». Poi la doccia fredda: la signora che aveva promesso di offrire un tetto ha fatto dietrofront dopo aver scoperto la provenienza dei due: «Mi ha detto che non voleva ospitare due africani». Ora i due alloggiano temporaneamente nella «Casa della Regina di Pace» a Casteldaccia, dove la religiosa ospita e accudisce ragazze e donne africane tolte dalla strada. «Sto cercando di trovargli un alloggio a Palermo, ma finora niente. E mi sto battendo per farli iscrivere all’Università».
Vogliono frequentare l’università

I due, al secondo anno d’università, sono stati messi in fuga dalle bombe di Putin. Il primo, Michael, studia economia, e «per lui non ci sono problemi a frequentare i corsi anche in Italia». Ma Meshack «invece fa Medicina, ha già dato 12 materie, ma qui a Palermo c’è il numero chiuso. Potrebbe fare scienze infermieristiche, ma lui è determinato, vuole fare il chirurgo». E poi chiede una deroga all’ateneo: «Credo che non sia un problema aggiungere uno studente in più». Suor Anna fa sapere di averli già iscritti a un corso di italiano, e che lunedì mattina li accompagnerà alla segreteria dell’Università.


https://www.ilprimatonazionale.it/crona ... ni-228440/


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 14/04/2022, 16:36 
Gb, Johnson: "Richiedenti asilo arrivati illegalmente saranno trasferiti in Ruanda"


E annuncia lo schieramento della Royal Navy nella Manica per fermare i barconi. Patel: "Una volta in Ruanda, assistenza e aiuti per 5 anni"


Decine di migliaia di richiedenti asilo arrivati nel Regno Unito illegalmente potranno essere deportati in Ruanda. E' quanto ha annunciato Boris Johnson spiegando il piano del suo governo teso, ha affermato il premier, a "salvare un numero infinito di vite" dai trafficanti di esseri umani che stanno trasformando la Manica in un "cimitero marino".

E nell'ambito di questa nuova politica del pugno di ferro contro i migranti, Johnson ha annunciato che da oggi sarà la Royal Navy, non più la Border force, a controllare le operazioni sulla Manica, in modo da fermare le piccole imbarcazioni e barconi di migranti. Inoltre sarà possibile incriminare chi arriva illegalmente, e comminare pene pesanti, fino all'ergastolo, contro i trafficanti.

Riguardo alla parte più clamorosa del piano, bollato come "crudele" dalle organizzazioni umanitarie, Johnson ha parlato di una Partnership su migrazione e sviluppo economica che prevede che "chiunque sia arrivato nel Regno Uniti dal primo gennaio ora potrà essere trasferito in Ruanda". Per il premier si tratta di "un approccio innovativo, spinto dal nostro impulso umanitario e reso possibile dalle libertà concesse dalla Brexit, che fornirà vie legali e sicure per l'asilo".

L'accordo con il Ruanda non "ha limiti" di numeri ed il Paese africano, ha detto ancora Johnson "ha la capacità di ospitare decine di migliaia di persone negli anni a venire".

"Noi siamo convinti che il nostro piano rispetti a pieno i nostri obblighi internazionali ma nonostante questo ci aspettiamo dei ricorsi legali - ha riconosciuto Johnson - e se questo Paese è considerato debole verso l'immigrazione illegale da alcuni nostri partner è causa di una schiera di avvocati politicizzati che per anni fatto affari ostacolando le deportazioni e limitando l'azione del governo".

Il premier britannico quindi ha concluso affermando di sapere che molto probabilmente il suo piano "non potrà entrare in vigore da un giorno all'altro". Secondo i dati della Bbc, lo scorso anno 28.526 persone hanno attraversato la Manica in piccole imbarcazioni, mentre nel 2020 erano state poco più di 8mila. Solo ieri 600 persone hanno attraversato la Manica in barca, e secondo Johnson nelle prossime settimane si potrà arrivare a mille al giorno.

Ai richiedenti asilo, una volta arrivati nel Paese africano, saranno forniti aiuti per un periodo fino a cinque anni, compresa formazione professionale, alloggio ed assistenza medica, ha poi aggiunto il ministro dell'Interno, Priti Patel, che ha tenuto una conferenza stampa a Kigali, subito dopo il premier.

"Mettere fuori gioco i malvagi trafficanti di persone è un imperativo morale - ha affermato Patel che ha difeso il popolo britannico come generoso e pronto ad aiutare le persone in stato di bisogno - richiede che usiamo ogni mezzo a nostra disposizione, ed è per questo che questa partnership su migrazione e sviluppo economico con il Ruanda è una pietra miliare".


https://www.adnkronos.com/gb-johnson-ri ... refresh_ce


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 14/04/2022, 16:39 
Immigrato albanese espulso dall'Italia: «Non ha interiorizzato regole del vivere civile». La decisione del Tar della Liguria è un caso
Dopo il mancato rinnovo del permesso di soggiorno, l'uomo si era rivolto ai giudici amministrativi presentando ricorso anche contro il Viminale, per poter rimanere in Italia facendo presente la situazione del suo nucleo familiare

Se non «interiorizza le regole essenziali del vivere civile» perché commette reati gravi, un immigrato non può vedersi rinnovato il permesso di soggiorno. Lo ha stabilito il Tar della Liguria in una sentenza con la quale ha respinto il ricorso di un cittadino albanese che si era visto negare il rinnovo del permesso di soggiorno dalla Questura di Savona. L'uomo, residente in Italia da 13 anni, era occupato con regolare contratto di lavoro subordinato e con una moglie e due figli (di 7 e 4 anni) a carico e dipendenti soprattutto dal padre per il sostentamento. Dopo il mancato rinnovo, l'uomo si era rivolto ai giudici amministrativi presentando ricorso anche contro il Viminale, per poter rimanere in Italia facendo presente la situazione del suo nucleo familiare, sottolineando che i suoi figli non avrebbero alcun legame con il Paese di origine e che «non riuscirebbero a inserirsi in un paese straniero quale è per loro l'Albania», e che il solo reddito della madre non sarebbe sufficiente al mantenimento dei piccoli.

Le motivazioni della sentenza

Alla fine il Tar, considerando tutti gli elementi per il rinnovo del permesso di soggiorno, ha ritenuto che la Questura abbia preso un provvedimento legittimo, valutando come decisivo il precedente penale del ricorrente, condannato nel 2021 dal Tribunale di Savona a tre anni di reclusione per sedici episodi di cessione di stupefacenti avvenuti nell'arco di un anno. «La Questura ha evidenziato che tutto il nucleo familiare possiede la stessa cittadinanza e pertanto può rientrare nel paese d'origine - spiega il Tar nella sentenza - Quando uno straniero che ha stretti legami familiari in Italia subisce una condanna per un reato in materia di stupefacenti, si impone di procedere a una valutazione comparativa tra l'interesse alla sicurezza pubblica e quello alla tutela dei rapporti familiari. In questo caso la Questura ha considerato la situazione familiare e gli anni di permanenza sul territorio nazionale, ritenendo che tali elementi fossero recessivi in quanto non hanno influito sull'interiorizzazione delle regole essenziali del vivere civile che sono state violate mediante la commissione di reati di rilevante gravità».

Sono stati considerati «tutti gli elementi rilevanti e si è ritenuto che nel caso prevalesse l'esigenza di allontanare uno straniero pericoloso, quindi non sussistono i vizi di carenza di motivazione e di illogicità denunciati dal ricorrente». Ricorso respinto: il Tar ha confermato il no al rinnovo del permesso di soggiorno e quindi ha dato via libera alla possibilità del rientro al Paese di origine per tutta la famiglia.


https://www.ilmessaggero.it/italia/immi ... 25336.html


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