da un lato è un giusto, ma il problema che la frontiera non riusciranno a passarla.....
da un lato resteranno tra noi e non sapremo mai chi sono, liberi di fare cio' che vogliono....

bel casino si prospetta.........un piccolo passo verso il caos, l'anarchia.........o addirittura alla legge marziale?
forse sto esagerando........

magari una buona scusa per mettere in campo la polizia europea...

si il ragionamento fila ed è notorio..
noi italiani furbi
x aggirare dublino non identifichiamo
così i migranti se l iaccollano gli altri
se sono fessi come noi..

ma almeno quelli identificati
andrebbero, fino all'esperimento della pratica
o all'esecuzione dell'espulsione,
tenuti in centri detentivi
anzichè a piede libero in villaggi turistici open,
no??

qui rischiamo di avere migliaia
di appartenenti a squadre della morte o
potenziali assassini (CHE NE SAPPIAMO NOI??)
in giro per le noste strade..

x non parlare dei mariuoli..

http://www.corriere.it/cronache/15_sett ... b506.shtml

Quando ieri mattina a Mineo i militari della brigata Aosta hanno fermato all’ingresso del Cara un giovane africano che non voleva saperne di farsi identificare, l’allarme è montato al pensiero che potesse trattarsi di uno degli eventuali complici di Mamadou Kamara. Ma poi è stato chiarito che tra i due non c’erano legami di alcun tipo. [b]L’uomo, però, aveva con sé una mazzetta di denaro, circa 400 euro, di cui ora sarà chiamato a dare spiegazioni. [/b]

la mia soluzione l'ho detta..
quelli pescati al largo della libia.,
si riportano indietro..
volenti o nolenti..
e si aprono centri per i profughi (veri) in loco..
volenti o nolenti,
tobruk, tripoli,
o chiunque altro..
bombardano tutto e tutti
e non riescono a portare indietro
qualche centinaio di soggetti??

appunto..

perchè in centri detentivi? Che crimini hanno commesso?

Al limite rispedirli indietro, non vedo perchè imprigionarli. Poi se vogliamo fare l ostato canaglia come i nostri compari a stelle e strisce allora volendo li possiamo anche ammazzare direttamente ma non mi sembra il caso, che dici? O potremmo affondarli con le loro stesse navi nel caso non volessero farsi riportare indietro, magari affondarne se una delle varie libie non voglia riaccoglierli. Una decina di barconi affondati potrebbero disincentivare gli altri; come si dice punirne uno per educarne mille?
E poi perchè mai le Libie dovrebbero accettare di riaccoglierli quando sono loro stessi a spingere perchè partano?

E come al solito ci si scaglia sulle vittime e non sui colpevoli.

ma noi che ne sappiamo?
magari al paese loro
hanno sgozzato 10 persone
e stanno fuggendo all'estero..

centri detentivi,
non significa sing sing o san vittore
ma come adesso, villaggi turistici e alberghi,
mensa, wifi e aria condizionata,
solo senza libertà di uscire e entrare
come gli pare a loro..
tutto qua,
più controllo insomma..

se li vuoi controllare li devi identificare e se li identifichi te li tieni qui definitivamente. Scegli un pò tu ma deciditi

O non so cosa intendi tu per controllare? Mettere un detective privato dietro ognuno di loro e farli seguire in incognito? sarebbe uan soluzione non c'è che dire.

Se li identifichi possono andare dove desiderano in Europa, sempre se ne hanno il diritto come profughi.

boh..
poche idee ma confuse

IDENTIFICARE non vuol dire
CONCEDERE LA CITTADINANZA
o IL PERMESSO DI SOGGIORNO..
significa prendere le generalità (false o vere)
e soprattutto LE IMPRONTE DIGITALI,
così se sgozzano qualcuno,
lo si becca subito.
questo è..
1)chi ha diritto di profugo (pochi) rimangono*
2)chi NON ha diritto di profugo (-> clandestino)
ritorna da dove è venuto..

poichè il punto 2) è più difficile a farsi che a dirsi
(ma volendo neanche più di tanto.)
ok un pò non si identificano
perchè si spera se ne vadano da soli,
ma almeno quelli identificati
bisognerebbe controllarli maggiormente..
cioè non è possibile uscire liberamente dalla struttura
o quanto meno non tutti i giorni come si vuole..
questo dico io..


*non mi sono ripassato il protocollo sui rifugiati,
ma a spanne, forse mi sbaglio,
credo che l'asilo non sia sine die,
cioè se la causa dell'espatrio cessa
(il paese si stabilizza, ecc.)
il rifugiato è invitato a rientrare nel suo paese..

Per ragioni di sicurezza che dovrebbero essere ovvie non si può lasciare liberi di circolare sconosciuti entrati illegalmente senza identità, potrebbero essere chiunque e fare qualunque cosa.

Fino a che non vengono identificati devono accettare la misura restrittiva. I profughi in tutta Europa, gli irregolari rimpatriati.


Se non collaborano evidentemente è perchè sanno che non hanno i requisiti per avere diritto allo status di profugo quindi bisognerebbe fare una legge per cui se entro tot giorni non fornisci nome cognome e tutto il resto te ne torni in Libia.

Non è così semplice purtroppo.
Potrebbe essere un deterrente dare al massimo 3 giorni per l' identificazione altrimenti torni da dove sei venuto, ma con la lentezza delle operazioni di identificazione si rischierebbe di respingere anche chi ha il diritto di restare.
L' unica alternativa è il riconoscimento nel luogo di partenza, ma per questo serve la cooperazione di tutti gli enti preposti, dall' ONU all' Europa al governo italiano.
Un blocco navale pur essendo un azione " poco umana " disincentiverebbe le partenze.

I poliziotti in rivolta: «Lo Stato italiano fa da scafista, non ne possiamo più»
di Liliana Giobbi
mercoledì 2 settembre 2015 - 13:09


«Anziché rimpatriare i clandestini, lo Stato italiano preferisce fare da scafista tenendo migliaia di immigrati, per mesi e mesi, al costo di 35 euro al giorno ciascuno: una sorta di tassametro che viene fatto partire dall’arrivo dell’immigrato e si cerca di fermare quanto più tardi possibile». È quanto denunciano i poliziotti del Coisp, per bocca del segretario generale Franco Maccari. «Bisogna porre fine allo schifoso business dell’accoglienza, che serve a riempire le tasche di chi utilizza gli immigrati per fare soldi facili, a spese però di quei cittadini che se li ritrovano in casa e delle forze dell’ordine che sono costrette a fronteggiare la loro rabbia e la loro disperazione, venendo spesso aggrediti e feriti, come è avvenuto pochi giorni fa a Palermo».
I poliziotti: basta con la politica buonista, ha fallito

La rabbia dei poliziotti cresce. «Ora che centinaia di migliaia di immigrati si riversano nel nostro paese – aggiunge il leader del sindacato di polizia – bisogna fare in modo che tutte le procedure, dalla identificazione ai rimpatri, siano rapide ed efficienti. Oppure, come ha sostenuto l’autorevole politologo Luttwak, occorre attuare una politica di respingimenti in mare che non metta a rischio le vite dei profughi, per non fare sopraffare l’Europa da quell’Islam che rischia di distruggerla come avvenne all’Impero Romano con le invasioni barbariche. Non è più tollerabile che solo per divorare milioni di euro di rimborsi per l’accoglienza, gli immigrati vengano tenuti per mesi nelle nostre città, magari occupando alberghi e strutture ricettive, danneggiando l’economia, ma soprattutto mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini»

Sono d' accordo che di base vadano costruiti centri di identificazione in Libia

e che i natanti nelle acque libiche non sono di nostra competenza e non c'è alcun obbligo di prelevarli e non vanno certo portati in Italia ma casomai rispediti al mittente appena varcano le acque di nostra competenza.


Ma per quei pochi che arrivassero in qualche modo, ipoteticamente, la procedura suddetta per l' identificazione sarebbe in vigore.

Se pochi giorni non bastano si calcoli il tempo necessario e si stabiliscano i parametri, anche un mese, ma una volta che il clandestino viene ascoltato e si rifiuta di identificarsi... respinto.

buongiorno! si inizia a capire dove sta il vero problema forse.che si ribellino le forse dell'ordine e facciano fuori un pò di gente in parlamento, loro le armi ce le hanno.

Da decenni sono riusciti ad imbavagliare, chi la pensava diversamente, ora che sono al potere censurano e avvisano (per ora).. andando avanti in questo modo tra un po renzi e compagni, useranno le maniere forti.
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 65526.html