ALE' ..OH, OH ...! Il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, è a favore dell’apertura dei porti, ma non il suo. Così oggi ha contestato la decisione del governo abusivo di far attraccare la Ocean Viking sulla sua isola: “Accoglienti sì, ma cretini no. La nave Ocean Viking era molto più vicina alle coste siciliane che a Lampedusa. Perché la scelta di assegnare come porto sicuro proprio Lampedusa?”
Martello ha insistito molto su questo punto, andando a specificare il perché della sua lamentela: “Forse non hanno spiegato bene al ministro che 20 miglia a Nord di Linosa significa essere in Sicilia e non a Lampedusa. Il porto più vicino è la Sicilia. In questo modo, invece, la nave è stata costretta a tornare indietro a Lampedusa. E poi da qui verranno spostati di nuovo verso la Sicilia. Che senso ha tutto questo? Qualcuno me lo spieghi…”.
Successivamente, il bersaglio della sua insurrezione diventa il neo-ministro degli Interni, Luciana Lamorgese: “Forse il ministro dell’Interno pensa che i lampedusani siano degli emeriti idioti. La cosa non funziona. L’isola non può essere la soluzione di tutti i problemi. Il ministro ha sbagliato indirizzo. O rispetta le regole anche lei o faremo sentire la nostra voce e anche ben presto. Basta, non siamo cretini”.
Dopo avere per mesi attaccato Salvini perché chiudeva i porti e impediva alle Ong di attraccare, anche nella sua isola, ora il sindaco di Lampedusa si scaglia contro lo sbarco della Ocean Viking: insomma, devono sbarcare ma in altri porti italiani, perché altrimenti mettono a ferro e fuoco l’isola.
Lampedusa invasa dai tunisini: “E’ il caos, vagano ubriachi e molestano le donne” – VIDEOTotò Martello, sindaco di Lampedusa, già ha nostalgia di Salvini. E punta il dito contro i clandestini, tornati a sbarcare dopo l’inizio delle trattative tra Pd e M5s che hanno riaperto i porti, accusati di “minacce, molestie, furti”.
“Lampedusa è al collasso, le forze dell’ordine sono impotenti, nel centro ci sono 180 tunisini molti dei quali riescono tranquillamente ad aggirare i controlli: bivaccano e vivono per strada. Chiedo che venga chiuso l’hot spot, una struttura inutile che non serve a niente”. E accusa: “Siamo abbandonati”.
“I bar sono pieni di tunisini che si ubriacano e molestano le donne. Ricevo decine di messaggi di turisti impauriti, gli albergatori, i commercianti e i ristoratori subiscono quotidianamente, non ce la fanno più”.
“Nonostante
il centro sia presidiato da polizia, carabinieri e guardia di finanza, i tunisini entrano ed escono come e quando vogliono. Non c’è collaborazione fa parte delle istituzioni. Chiedo l’intervento diretto del ministro degli Interni”.
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