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 Oggetto del messaggio: Re: MASCHICIDIO: l'Uomo con la clava esiste..ma anche la Don
MessaggioInviato: 05/10/2016, 13:11 
http://milano.corriere.it/notizie/crona ... d14d.shtml

Architetto ucciso nel Comasco:
in manette moglie e commercialista

Movente: l’affidamento delle figlie
L’accusa è di concorso in omicidio, detenzione illegale e porto d’arma, danneggiamento e stalking. 12 in totale gli arresti. Molteni ucciso un anno fa con 2 colpi di pistola

La moglie dell’architetto ucciso a Carugo un anno fa è stata arrestata all’alba di mercoledì con l’accusa di concorso in omicidio, detenzione illegale e porto d’arma, danneggiamento e stalking. Stessa accusa anche per un commercialista, finito in manette negli stessi istanti. I due, come hanno acerrtato gli inquirenti, erano amanti. Alfio Vittorio Molteni, noto designer è stato freddato con due colpi di pistola sotto casa, la sera del 14 ottobre del 2015. I carabinieri avevano già arrestato i presunti responsabili materiali dell’omicidio e degli atti intimidatori che lo avevano preceduto.

Ora, la nuova clamorosa svolta con l’arresto della moglie e del commercialista, che sarebbero i mandanti del delitto. La donna, Daniela Rho, 46 anni, che si stava separando dal marito e il commercialista di Inverigo, Alberto Brivio

Il movente dell’omicidio di Molteni va ricondotto alla tormentata separazione con la moglie, in particolare in relazione ai contrasti sull’affidamento delle figlie che la donna voleva ottenere in via esclusiva. La Rho avrebbe anche usato gli atti intimidatori precedenti l’omicidio e lo stesso delitto per descrivere Molteni come persona con frequentazioni equivoche e pericolose così che all’uomo fosse impedito dal Tribunale di Como di vedere le figlie per tutelare la loro incolumità.
Il 17 giugno del 2015 il Tribunale di Como aveva stabilito che le figlie minorenni trascorressero il fine settimana nell’abitazione del padre e, la notte stessa fu appiccato l’incendio della finestra dell’abitazione dell’architetto da due degli arrestati nei mesi scorsi che agivano su richiesta di Brivio e della Rho

capito?
la donna voleva tenere i figli solo per sè
negandoli all'ex marito..
siccome il tribunale le dà torto..
quindi circuisce convince l'amante a "provvedere"..
è furba, mica procede da sola,
manda avanti gli altri..
morale: concorso in omicidio..
anzichè MANDANTE ed ESECUTORE..

siccome la femmina non è quella che preme il grilletto
femminicidi=80%
maschicidi=20%




_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: MASCHICIDIO: l'Uomo con la clava esiste..ma anche la Don
MessaggioInviato: 06/10/2016, 10:38 
http://www.corriere.it/cronache/16_otto ... d14d.shtml

COMO Daniela che assolda i sicari per sparare al marito ma che sogna di risposarsi in chiesa; Daniela che si intenerisce quando l’amante le regala un anello di brillanti ma anche mamma che dichiara una guerra senza quartiere al padre delle sue figlie. E ancora Daniela, solida e concreta amministratrice di un mobilificio, che si fa consigliare da una amica maga quando è il momento di prendere decisioni importanti. Ecco Daniela Rho, la «dark lady» di questa provincia in nero che ha come sfondo la Brianza delle fabbriche, dell’etica del lavoro ma anche delle apparenze da preservare. Di quel mondo faceva parte anche Alfio Molteni, l’architetto che quando nel 2002 si lascia alle spalle il primo matrimonio e si mette con Daniela, figlia di uno dei più noti imprenditori della zona, diventa un designer di fama internazionale.

L’ordinanza del pm Pasquale Addesso e della gip Luisa Lo Gatto contiene anche brani della storia d’amore e morte di Daniela e Alfio. Il passaggio più sorprendente arriva a pagina 145. È il 18 gennaio scorso, l’architetto Molteni è stato ucciso tre mesi prima e la mandante del delitto così parla al telefono con la madre: «...cioè, sono vedova...sono a posto, se io vado a fare il corso per fidanzati poi mi sposo in chiesa».

L’altra metà di questa storia è Alfio Molteni. Prima di cadere sotto i colpi dei killer (che in realtà avrebbero dovuto solo gambizzarlo, ma un proiettile gli trapassa l’arteria femorale) ne passa di ogni: viene aggredito per strada, gli bruciano l’auto, gli lanciano una molotov, gli sparano 8 proiettili contro la casa del padre dove lui è tornato a vivere; vorrebbero piazzargli anche della droga sull’auto ma il piano va a monte perché gli incaricati non riescono ad aprire la portiera. Lui, abituato a guadagnare anche 20mila euro al mese, dopo la separazione si trova senza lavoro; l’ex moglie lo accusa di avere un’amante russa («ma non c’è riscontro di questa relazione»), gli nega gli incontri con le figlie.

Alla fine il tribunale di Como sembra trovare la soluzione di compromesso: Alfio potrà vedere le bimbe a casa di Daniela, in un ambiente ritenuto protetto. E lui subito dopo confida all’avvocato: «Vuoi vedere che adesso mi faranno un altro attentato?». È il 5 ottobre 2015, il povero architetto vivrà ancora 9 giorni appena.



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 Oggetto del messaggio: Re: MASCHICIDIO: l'Uomo con la clava esiste..ma anche la Don
MessaggioInviato: 06/10/2016, 11:20 
Essendo la donna più debole fisicamente, è normale che le conseguenze di un litigio violento vadano a suo scapito, ed è cosa riprovevole.
La violenza delle donne sull' uomo, senza andare agli estremi come il caso citato, è di natura psicologica.
La donna di sua natura è sospettosa, spesso si crea nell' immaginario, scenari che non corrispondono a verità e quasi mai coinvolgono il marito o compagno nel dialogo, per fugare qualsiasi dubbio.
Ovviamente non tutte sono così, ma sostanzialmente e per dirla in maniera semplice, rompono spesso le balle all' inverosimile. L' uomo che è uno spirito semplice con un solo neurone, non regge allo stress di cotanta pressione e si sfoga nell' unico modo che conosce, con gli sberloni. [:D]



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 Oggetto del messaggio: Re: MASCHICIDIO: l'Uomo con la clava esiste..ma anche la Don
MessaggioInviato: 06/10/2016, 11:54 
greenwarrior ha scritto:
Essendo la donna più debole fisicamente, è normale che le conseguenze di un litigio violento vadano a suo scapito, ed è cosa riprovevole.


Guarda su youtube.com



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 Oggetto del messaggio: Re: MASCHICIDIO: l'Uomo con la clava esiste..ma anche la Don
MessaggioInviato: 06/10/2016, 11:59 
[:302] E' vero che sempre più donne imparano a difendersi, ma nella maggioranza dei casi non è così.
Certo che quelle che menano, menano davvero.
l' uomo invece, si guarda bene dal fare corsi di psicologia difensiva o corsi su come leggere le espressioni facciali, tipo la serie " Lie to me ", siamo in balia degli eventi.



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 Oggetto del messaggio: Re: MASCHICIDIO: l'Uomo con la clava esiste..ma anche la Don
MessaggioInviato: 06/10/2016, 12:58 
ma queste donne esperte di arti marziali
hanno trovato tutti koglion.azz.i da bar..
viceversa sarebbe andata diversamente..
metteteci anche l'effetto sorpresa..
quando uno non se l'aspetta,
di solito ha la peggio..
quando ti prendi un calcio in faccia hai chiuso..
che sia la donna o l'uomo a calciare non fa differenza..
fanno male sempre..

per tornare a bomba,
quello che voglio dire è che
quando l'uomo ammazza lo fa di persona,
perchè non ha il cervello di organizzare, contattare, brigare, ecc.
costa troppa fatica..
quindi è un femminicida,
quando la donna ammazza manda avanti un altro
a fare il lavoro sporco..
in quanto fisicamente meno prestante
(anche se per menare una coltellata
non c vuole la forza di schwartzenegger)
ma soprattutto FURBA, SCAFATA..
avete presente jessica rabbit?
"io non sono cattiva, è che mi disegnano così.."
quello..
quindi nella statistica il maschicidio non risulta..

ergo femminicidi=80%
maschicidi=20%

quando il rapporto al netto sarebbe
55% femminicidi
45% maschicidi..


è come il pil,
che dentro c mettono tutto,
droga, migno.tte,
alcol, corruzione, commercio, industria,
morti ammazzati in incidenti,
stragi, terremoti, cavallette,
ecc. ecc.

statistiche falsate..

capito il concetto?


Ultima modifica di mik.300 il 06/10/2016, 13:04, modificato 2 volte in totale.


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 Oggetto del messaggio: Re: MASCHICIDIO: l'Uomo con la clava esiste..ma anche la Don
MessaggioInviato: 06/10/2016, 13:01 
greenwarrior ha scritto:
Essendo la donna più debole fisicamente, è normale che le conseguenze di un litigio violento vadano a suo scapito, ed è cosa riprovevole.
La violenza delle donne sull' uomo, senza andare agli estremi come il caso citato, è di natura psicologica.
La donna di sua natura è sospettosa, spesso si crea nell' immaginario, scenari che non corrispondono a verità e quasi mai coinvolgono il marito o compagno nel dialogo, per fugare qualsiasi dubbio.
Ovviamente non tutte sono così, ma sostanzialmente e per dirla in maniera semplice, rompono spesso le balle all' inverosimile. L' uomo che è uno spirito semplice con un solo neurone, non regge allo stress di cotanta pressione e si sfoga nell' unico modo che conosce, con gli sberloni. [:D]


madonna,
tu non sai quanto hai ragione ...!!

questa è una legge universale
più delle leggi della termodicamica,
la relatività generale e ristretta,
ecc, ecc.

magari un domani diranno e dimostreranno
che einstein diceva boiate..
ma questa legge universale
non verrà mai contestata e sconfessata
finche vivrà l'essere umano..



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 Oggetto del messaggio: Re: MASCHICIDIO: l'Uomo con la clava esiste..ma anche la Don
MessaggioInviato: 06/10/2016, 14:20 
uomini e donne?..mazza mazza è tutta 'na razza


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 Oggetto del messaggio: Re: MASCHICIDIO: l'Uomo con la clava esiste..ma anche la Don
MessaggioInviato: 06/10/2016, 14:31 
alf ha scritto:
uomini e donne?..mazza mazza è tutta 'na razza

[:264]



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Comunque lo spessore delle persone alla fine viene fuori.
La carta NON È tutta uguale.
C'è chi è pergamena e chi carta igienica!
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 Oggetto del messaggio: Re: MASCHICIDIO: l'Uomo con la clava esiste..ma anche la Don
MessaggioInviato: 06/10/2016, 15:06 
zakmck ha scritto:
Guarda su youtube.com


Sono più fake sti video che le lanterne cinesi dei video ufo [:246]



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 Oggetto del messaggio: Re: MASCHICIDIO: l'Uomo con la clava esiste..ma anche la Don
MessaggioInviato: 06/10/2016, 16:24 
ma no perchè fake?
quando ti pigli un calcio in faccia a tradimento
vai a terra..
anche quando lo calcia una donna..

è quello che frega..
uno non se lo aspetta..
e finisce ko..



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 Oggetto del messaggio: Re: MASCHICIDIO: l'Uomo con la clava esiste..ma anche la Don
MessaggioInviato: 06/10/2016, 19:51 
Attenti ad insegnare alle donne; diversi anni fa diedi qualche rudimento di autodifesa ad una mia ex. La cosa, ovviamente, alla fine si ritorse contro di me. [:246]


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 Oggetto del messaggio: Re: MASCHICIDIO: l'Uomo con la clava esiste..ma anche la Don
MessaggioInviato: 20/11/2016, 19:23 
Cita:

Cinque milioni di uomini ogni anno sono vittime delle violenze femminili

È raro che uccidano. Ma ricattano, umiliano e distruggono economicamente i compagni

Perché anche il maschio può essere vittima della violenza femminile. Di certo lo è dell'informazione unidirezionale e di una cultura dominante che procede per stereotipi e pregiudizi: la donna è sempre docile incolpevole vittima e l'uomo sempre carnefice e bastardo. Ma la verità sta sempre in mezzo. Dopo l'elezione di Donald Trump e l'apertura del vaso di Pandora sui media che nascondono, insabbiano o discreditano modificando la verità secondo ideologia (o stereotipi), è emerso il bisogno di autenticità. Di una verità tale a trecentosessanta gradi, la sola capace di darci gli strumenti per risolvere il gap culturale che permette ancora differenze sostanziali tra uomini e donne. E che può fornirci forse perfino la soluzione per diminuire il numero dei femminicidi, costante nel tempo nonostante i passi avanti anche legislativi.

Non possiamo dunque non tenere conto, quando osserviamo il fenomeno del femminicidio, dell'altra faccia della medaglia: la condizione maschile, l'emancipazione psicologica dell'uomo, i pregiudizi legati al concetto di maschio e il tabù che riguarda la violenza femminile sul sesso opposto. Violenza che esiste - anche se raramente ha dinamiche omicidiarie - e che riguarda la psiche, il portafogli e perfino la sessualità. In Italia sono poche le indagini in questo senso. Una di queste - passata quasi inosservata - è stata effettuata nel 2012 da una equipe dell'Università di Siena su un campione di uomini tra i 18 e i 70 anni. La metodologia è la stessa utilizzata dall'Istat nel 2006, per la raccolta dei dati sulla violenza contro le donne e che ancora oggi vengono riportati con grande enfasi. Secondo l'indagine dell'Università di Siena, nel 2011 sarebbero stati oltre 5 milioni gli uomini vittime di violenza femminile configurata in: minaccia di esercitare violenza (63,1%); graffi, morsi, capelli strappati (60,05); lancio di oggetti (51,02); percosse con calci e pugni (58,1%). Molto inferiori (8,4%), a differenza della violenza esercitata sulle donne, gli atti che possono mettere a rischio l'incolumità personale e portare al decesso.

Una differenza rilevante questa, che in parte giustifica la maggiore attenzione al femminicidio. Nella voce «altre forme di violenza» dell'indagine (15,7%) compaiono tentativi di folgorazione con la corrente elettrica, investimenti con l'auto, mani schiacciate nelle porte, spinte dalle scale. Come gli uomini anche le donne usano forme di violenza psicologica ed economica se pur con dinamiche diverse: critiche a causa di un impiego poco remunerato (50.8%); denigrazioni a causa della vita modesta consentita alla partner (50,2%); paragoni irridenti con persone che hanno guadagni migliori (38,2%); rifiuto di partecipare economicamente alla gestione familiare (48,2%); critiche per difetti fisici (29,3%). Insulti e umiliazione raggiungono una quota di intervistati del 75,4%; distruzione, danneggiamento di beni, minaccia (47,1%); minaccia di suicidio o di autolesionismo (32,4%), specialmente durante la cessazione della convivenza e in presenza di figli, spesso utilizzati in modo strumentale: minaccia di chiedere la separazione, togliere casa e risorse, ridurre in rovina (68,4%); minaccia di portare via i figli (58,2%); minaccia di ostacolare i contatti con i figli (59,4%); minaccia di impedire definitivamente ogni contatto con i figli (43,8%). Nulla di nuovo rispetto alle ricerche sulla violenza nell'ambito delle relazioni intime condotte in altri paesi, dove c'è una maggiore propensione a studiare il fenomeno tenendo conto di entrambi i sessi.

In una ricerca effettuata nel 2015 nell'ambito del progetto europeo Daphne III sulla violenza nelle dinamiche di coppia e che coinvolge 5 paesi tra cui l'Italia, analizzando un campione di giovani tra i 14 e i 17 anni: le ragazze che hanno subito una forma di violenza sessuale variano dal 17% al 41% in base all'entità dell'aggressione e i ragazzi dal 9% al 25%. Allora, tenendo conto del fatto che la violenza femminile sugli uomini è di entità più lieve, non possiamo negarla. Dobbiamo prendere atto che il problema della così detta violenza di genere va affrontato da un nuovo punto di vista. Gli sportelli antiviolenza, per esempio, sono attualmente dedicati per lo più alle donne e, come afferma Luca Lo Presti, Presidente di Fondazione Pangea, non sono sempre in grado di gestire la richiesta di aiuto del sesso opposto. «Oggi siamo al paradosso - sostiene Lo Presti - che un uomo cosciente di avere un problema legato alla mancanza di controllo della violenza e che chiede aiuto perché ha paura di ferire a morte la compagna, si trova di fronte a muri altissimi. Quando si presenta in un centro antiviolenza ci sono casi in cui viene aggredito psicologicamente e criminalizzato come se dovesse pagare per tutti, in quanto ritenuto parte di una categoria di esseri umani sempre carnefici». Oppure capita che se un uomo è vittima di una forma di violenza e trova il coraggio di denunciare - nonostante il rischio di derisione perché dimostra una fragilità non consona allo stereotipo di virilità e forza -, allora non è creduto. Perché il cliché lo vuole capace di reagire al sopruso senza fare una piega. In un caso e nell'altro non c'è soluzione. Senza la capacità di ascolto e di aiutare gli uomini concretamente a gestire gli impulsi distruttivi o a risanare una ferita dovuta ad abusi subiti da una donna, non ci sarà mai la possibilità di risolvere un problema profondo e articolato come quello della violenza domestica. Oltre il genere però. Perché il centro di tutto non siano i maschi o le femmine, ma la persona.


http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 33858.html

Vabbè scherzi a parte ragazzi, se le prendete sul serio da una signora allora siete proprio... delle donnicciole. [:246]


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MessaggioInviato: 29/11/2016, 19:14 
Plutone77 ha scritto:
Cita:

Cinque milioni di uomini ogni anno sono vittime delle violenze femminili

È raro che uccidano. Ma ricattano, umiliano e distruggono economicamente i compagni

Perché anche il maschio può essere vittima della violenza femminile. Di certo lo è dell'informazione unidirezionale e di una cultura dominante che procede per stereotipi e pregiudizi: la donna è sempre docile incolpevole vittima e l'uomo sempre carnefice e bastardo. Ma la verità sta sempre in mezzo. Dopo l'elezione di Donald Trump e l'apertura del vaso di Pandora sui media che nascondono, insabbiano o discreditano modificando la verità secondo ideologia (o stereotipi), è emerso il bisogno di autenticità. Di una verità tale a trecentosessanta gradi, la sola capace di darci gli strumenti per risolvere il gap culturale che permette ancora differenze sostanziali tra uomini e donne. E che può fornirci forse perfino la soluzione per diminuire il numero dei femminicidi, costante nel tempo nonostante i passi avanti anche legislativi.

Non possiamo dunque non tenere conto, quando osserviamo il fenomeno del femminicidio, dell'altra faccia della medaglia: la condizione maschile, l'emancipazione psicologica dell'uomo, i pregiudizi legati al concetto di maschio e il tabù che riguarda la violenza femminile sul sesso opposto. Violenza che esiste - anche se raramente ha dinamiche omicidiarie - e che riguarda la psiche, il portafogli e perfino la sessualità. In Italia sono poche le indagini in questo senso. Una di queste - passata quasi inosservata - è stata effettuata nel 2012 da una equipe dell'Università di Siena su un campione di uomini tra i 18 e i 70 anni. La metodologia è la stessa utilizzata dall'Istat nel 2006, per la raccolta dei dati sulla violenza contro le donne e che ancora oggi vengono riportati con grande enfasi. Secondo l'indagine dell'Università di Siena, nel 2011 sarebbero stati oltre 5 milioni gli uomini vittime di violenza femminile configurata in: minaccia di esercitare violenza (63,1%); graffi, morsi, capelli strappati (60,05); lancio di oggetti (51,02); percosse con calci e pugni (58,1%). Molto inferiori (8,4%), a differenza della violenza esercitata sulle donne, gli atti che possono mettere a rischio l'incolumità personale e portare al decesso.

Una differenza rilevante questa, che in parte giustifica la maggiore attenzione al femminicidio. Nella voce «altre forme di violenza» dell'indagine (15,7%) compaiono tentativi di folgorazione con la corrente elettrica, investimenti con l'auto, mani schiacciate nelle porte, spinte dalle scale. Come gli uomini anche le donne usano forme di violenza psicologica ed economica se pur con dinamiche diverse: critiche a causa di un impiego poco remunerato (50.8%); denigrazioni a causa della vita modesta consentita alla partner (50,2%); paragoni irridenti con persone che hanno guadagni migliori (38,2%); rifiuto di partecipare economicamente alla gestione familiare (48,2%); critiche per difetti fisici (29,3%). Insulti e umiliazione raggiungono una quota di intervistati del 75,4%; distruzione, danneggiamento di beni, minaccia (47,1%); minaccia di suicidio o di autolesionismo (32,4%), specialmente durante la cessazione della convivenza e in presenza di figli, spesso utilizzati in modo strumentale: minaccia di chiedere la separazione, togliere casa e risorse, ridurre in rovina (68,4%); minaccia di portare via i figli (58,2%); minaccia di ostacolare i contatti con i figli (59,4%); minaccia di impedire definitivamente ogni contatto con i figli (43,8%). Nulla di nuovo rispetto alle ricerche sulla violenza nell'ambito delle relazioni intime condotte in altri paesi, dove c'è una maggiore propensione a studiare il fenomeno tenendo conto di entrambi i sessi.

In una ricerca effettuata nel 2015 nell'ambito del progetto europeo Daphne III sulla violenza nelle dinamiche di coppia e che coinvolge 5 paesi tra cui l'Italia, analizzando un campione di giovani tra i 14 e i 17 anni: le ragazze che hanno subito una forma di violenza sessuale variano dal 17% al 41% in base all'entità dell'aggressione e i ragazzi dal 9% al 25%. Allora, tenendo conto del fatto che la violenza femminile sugli uomini è di entità più lieve, non possiamo negarla. Dobbiamo prendere atto che il problema della così detta violenza di genere va affrontato da un nuovo punto di vista. Gli sportelli antiviolenza, per esempio, sono attualmente dedicati per lo più alle donne e, come afferma Luca Lo Presti, Presidente di Fondazione Pangea, non sono sempre in grado di gestire la richiesta di aiuto del sesso opposto. «Oggi siamo al paradosso - sostiene Lo Presti - che un uomo cosciente di avere un problema legato alla mancanza di controllo della violenza e che chiede aiuto perché ha paura di ferire a morte la compagna, si trova di fronte a muri altissimi. Quando si presenta in un centro antiviolenza ci sono casi in cui viene aggredito psicologicamente e criminalizzato come se dovesse pagare per tutti, in quanto ritenuto parte di una categoria di esseri umani sempre carnefici». Oppure capita che se un uomo è vittima di una forma di violenza e trova il coraggio di denunciare - nonostante il rischio di derisione perché dimostra una fragilità non consona allo stereotipo di virilità e forza -, allora non è creduto. Perché il cliché lo vuole capace di reagire al sopruso senza fare una piega. In un caso e nell'altro non c'è soluzione. Senza la capacità di ascolto e di aiutare gli uomini concretamente a gestire gli impulsi distruttivi o a risanare una ferita dovuta ad abusi subiti da una donna, non ci sarà mai la possibilità di risolvere un problema profondo e articolato come quello della violenza domestica. Oltre il genere però. Perché il centro di tutto non siano i maschi o le femmine, ma la persona.


http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 33858.html

Vabbè scherzi a parte ragazzi, se le prendete sul serio da una signora allora siete proprio... delle donnicciole. [:246]



chapeau all'autore..
ovviamente la donna non ammazza direttamente..
avvelena o circuisce l'amante per fargli fare il lavoro sporco..
salvo poi dichiararsi vittima del bruto assassino..
non è scema..
ergo femminicidi 80%
maschicidi 20%
se un uomo incontra una donna
della risma di cui sopra
e ha, malauguratamente, dei figli con essa..
è semplicemente FOT.TUTO..



_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: MASCHICIDIO: l'Uomo con la clava esiste..ma anche la Don
MessaggioInviato: 30/11/2016, 12:59 
toh..
ma guarda il caso..


http://milano.corriere.it/notizie/crona ... 0429.shtml

«Con lui sarò l’angelo della morte»
Il protocollo Cazzaniga per i malati
Nelle 61 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare i dialoghi tra i due amanti

«Tu hai avuto un’eccellente idea, oltretutto...». È il luglio di un anno fa, il dottor Leonardo Cazzaniga, 60 anni, medico anestesista, parla con l’infermiera amante. La discussione gira intorno alla soffiata che in Procura è stato aperto un fascicolo sulle strane morti avvenute tra il 2012 e il 2013 all’ospedale di Saronno. L’idea «geniale» di Laura Taroni, 40 anni, da Lomazzo (Como), è stata quella di far cremare il corpo del marito Massimo Guerra, morto a 46 anni, il 30 giugno 2013, e quello della madre, che si opponeva alla relazione con il dottore e che — sospettano gli investigatori — potrebbe essere stata anche lei uccisa con i farmaci usati come veleno. «Dalla cremazione non possono capire niente».

Massimo Guerra è stato trovato morto «disteso sul divano nel salone vicino all’ingresso di casa». Era un uomo in salute, leggermente sovrappeso, senza patologie. Se n’è andato convinto di avere il diabete e problemi cardiaci. Malattie inventate dalla moglie-infermiera, con la complicità di Cazzaniga che firmava i falsi referti degli esami e i risultati delle analisi del sangue. Era anche stato ricoverato più volte, eppure i medici non avevano mai trovato la causa di quel malessere che gli faceva mancare la forza nelle gambe e lo faceva addormentare sul volante del furgone. Lo hanno ucciso le dosi d’insulina che la moglie, con amorevole cura, aumentava di giorno in giorno. Aveva iniziato nel 2011 con «gli antidepressivi per ottenere il calo della libido». Ma Massimo non moriva. L’infermiera racconterà a un’amica che quei farmaci li dava solo a lui: «Ma tanto non succede niente, mio marito sta bene e poi i bambini non mangiano quello che mangia lui». Dirà anche, dopo la sua morte, che il marito la trattava male, che tornava ubriaco e aveva un giro di prostitute in Svizzera. Laura Taroni è sospettata d’aver ucciso anche il suocero e uno zio del marito, finito in una vasca di liquami nell’azienda agricola «Regina» di Lomazzo (Como). «Io ogni tanto ho questa voglia di... uccidere qualcuno», dice intercettata

Il medico ricorda all’amante di aver «stilato il certificato di morte» della madre. Dalle carte firmate dal gip di Busto Arsizio, Luca Labianca, emergono anche i discorsi deliranti della donna con i figli (ora in affido). Con il più grande, dieci anni, discute del delitto perfetto: «Ma l’omicidio deve essere una cosa per cui non ti scoprono, se ti scoprono e vai in galera perdi anche la casa. L’omicidio perfetto è l’omicidio farmacologico...». Non si fa problemi a ipotizzare l’assassinio della nonna Maria: «Che però non vuole essere cremata, e quindi da lì possono tirar fuori un sacco di cose... non abbiamo neanche più i maiali....». Racconta al figlio che però la nonna è cardiopatica e «basta poco», mentre «la zia è un problema, non è malata... non pensare che l’abbia mai pensato...non sai quanto le nostre menti omicide messe insieme siano geniali». All’amante chiede se «i bambini sono un problema», lasciando intendere che è pronta ad eliminarli.

E in un’intercettazione dice al figlio: «Tu somigli a tuo padre e ti ammazzerò».

capito?????????
RESETTATE I VOSTRI CERVELLI,
please..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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