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 Oggetto del messaggio: Perché l'estinzione di massa
MessaggioInviato: 06/01/2011, 16:56 
Tardo Devoniano: perché avvenne l'estinzione di massa

Il risultato deve valere come monito per l'epoca attuale, in cui l'alto livello di invasione di nuove specie sovrasta di gran lunga la speciazione

L'impatto della specie invasive può arrestare il processo naturale di formazione di nuove specie dominanti e scatenare eventi di estinzione di massa: è questo il risultato di un nuovo studio pubblicato sulla rivista online ad accesso libero PLoS ONE.

L'analisi è basata sul collasso della vita marina verificatosi sul nostro pianeta tra 378 e 375 milioni di anni fa e corroborerebbe l'ipotesi che gli attuali ecosistemi della Terra compromessi dalla perdita di biodiversità potrebbero andare incontro a un destino simile.

Sebbene il pianeta sia stata teatro di cinque grandi eventi di estinzione, quello del Tardo Devoniano si distingue dagli altri: il tasso di estinzione non fu maggiore di quello normale, ma a venire meno fu la nascita di nuove specie.

Partendo dai risultati di precedenti studi e utilizzando l'analisi filogenetica per esaminare alcuni eventi di speciazione, Alycia Stigall ricercatrice della Ohio University e autrice dell'articolo si è concentrata sui bivalvi dell'ordine Leptodesma (Leiopteria), su due brachiopodi Floweria e Schizophoria (Schizophoria), così come sui crostacei predatori dell'ordine Archaeostraca.

Questi piccoli organismi marini dotati di guscio erano tra i più comuni abitanti degli oceani del Tardo Devoniano che, secondo le attuali conoscenze, hanno ospitato il più esteso sistema di barriere coralline di tutta la storia del pianeta. Altrove, sulla terraferma, in tale periodo iniziarono a formarsi le prime foreste e gli anfibi cominciarono a uscire dall'acqua.

Con nuovi habitat disponibili e con l'instaurarsi di un nuovo clima, cominciarono a espandersi anche le popolazioni di specie invasive, favorite dalla possibilità di sfruttare diverse fonti alimentari: in tale periodo le specie invasive erano così prolifiche da impedire la nascita di nuove specie.

Tutte le specie studiate subirono una sostanziale perdita di diversità durante il Tardo Devoniano, e le specie di Floweria si estinsero. L'intero ecosistema marino soffrì un enorme collasso; i coralli delle barriere furono decimati e queste non ricomparvero prima di 100 milioni di anni.

La ricerca suggerisce che all'origine dell'estinzione di massa potrebbe esserci stata la mancanza della tipica modalità di formazione di nuove specie, la vicarianza, che si verifica quando una popolazione originaria viene divisa in due da un processo a lungo termine che modifica l'habitat, come il sollevamento di una catena montuosa o la formazione di un'isola dovuta all'innalzamento del livello del mare. Nuove specie si possono originare anche per dispersione, quando una sottopopolazione si sposta in un nuovo habitat.

“Quella del Devoniano è definita estinzione di massa, ma fu in realtà una crisi di biodiversità”, ha spiegato la Stigall. “Questa ricerca contribuisce in modo significativo alla nostra comprensione delle invasioni delle specie su un arco temporale molto ampio: le registrazioni fossili documentano che questa principale modalità di speciazione si interruppe durante questo periodo. Il risultato deve valere come monito per l'epoca attuale, in cui l'alto livello di invasione di nuove specie sovrasta di gran lunga la speciazione”. (fc)


da le scienze


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MessaggioInviato: 31/07/2014, 19:23 
I ricercatori avvertono: la Terra è nelle prime fasi di una nuova Estinzione di Massa

I biologi lanciano l'allarme: la Terra sta vivendo le prime fasi di un nuovo evento estintivo di massa e gli unici responsabili sono gli esseri umani.

È ampiamente noto che circa 65 milioni di anni un evento catastrofico, probabilmente l’impatto di una cometa o un meteorite, causò l’estinzione di circa il 76% di tutte le specie viventi, compresi i dinosauri.

Le indagini fossili suggeriscono che quella del Cretaceo-Terziario è stata la quinta grande estinzione di massa avvenuta sul pianeta Terra.

Tuttavia, gli esperti lanciano un nuovo allarme, suggerendo che la Terra è apparentemente sull’orlo della sesta grande estinzione biologica di massa, e gli esseri umani sono gli unici responsabili.

Negli ultimi anni, il pianeta ha assistito alla scomparsa su larga scala di centinaia di specie animali, tutti segnali che fanno presumere che la Terra è appena entrata nella sua sesta manifestazione di un fenomeno estintivo di massa.

Come parte dello studio, pubblicato sulla rivista Science, i ricercatori hanno analizzato studi e dati scientifici precedenti, traendo la conclusione, come se ve ne fosse ulteriore conferma, che le attività umane prodotte in tutto il mondo sono responsabili del drastico declino della vita animale, e non un evento catastrofico come un asteroide, per esempio.

Rodolfo Dirzo, professore di biologia presso la Stanford University e autore principale dello studio, cita comportamenti umani distruttivi come lo sfruttamento sconsiderato delle risorse e la distruzione incontrollata degli habitat naturali.

Come rivelano gli autori della ricerca, a partire dal 1500, ben 322 specie di vertebrati terrestri si sono estinte. Delle rimanenti specie vertebrate terrestri, si è registrato un calo medio di circa il 25%. La situazione pare molto più drammatica per gli invertebrati, con un calo del 45% delle specie monitorate.

Così che cosa significa questo per il pianeta?

La grande perdita di specie animali e vegetali sul nostro pianeta potrebbe avere conseguenze impreviste per tutta la biosfera della Terra, coinvolgendo anche la specie umana in questo turbine mortifero.

“Tendiamo a pensare alle estinzioni di massa come la perdita di una specie dalla faccia della Terra”, spiega Dirzo sul sito dell’Università di Stanford. “Certamente questo è molto importante, ma c’è una anche perdita critica nel funzionamento dell’ecosistema, nel quale gli animali svolgono un ruolo centrale a cui dobbiamo prestare molta attenzione”.

Il rischio è quello di una “reazione a catena” in grado di compromettere l’equilibrio biologico del pianeta costruito in milioni di anni, con conseguenti pericoli anche per la vita umana.

“Dove la densità abitativa umana è più alta, si registrano alti tassi di declino animale, elevata presenza di roditori, e quindi alti livelli di agenti patogeni, che aumentano i rischi di trasmissione di malattie”, continua Dirzo. “È un vero e proprio circolo vizioso”.

A conferma delle conclusioni di Dirzo ci sono i risultati dello studio condotto dai biologi della Duke University, secondo i quali la Terra è sull’orlo del sesto evento estintivo della sua storia. Lo studio, che si è focalizzato sull’analisi dei tassi di estinzione passati e presenti, ha rivelato che la vita animale e vegetale, con l’arrivo delle popolazioni umane, si sta estinguendo mille volte più rapidamente del passato.

Tuttavia, sebbene gli esseri umani possono aver dato inizio al sesto evento estintivo di massa, secondo Scientific American c’è ancora una minima possibilità per cambiare rotta, almeno entro i prossimi due secoli, prima di raggiungere il punto di nono ritorno con conseguenze inimmaginabili per l’ecosistema del pianeta e la vita umana.

http://www.ilnavigatorecurioso.it/2014/ ... -di-massa/


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Stellare
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MessaggioInviato: 31/07/2014, 19:35 
com'era la storia delle api?



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MessaggioInviato: 01/08/2014, 00:47 
quinta grande estinzione è stata quella dei dinosauri, e nelle altre quattro che forme di vita c'erano secondo la scienza ufficiale? ovviamente la verità non si saprà mai


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Marziano
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MessaggioInviato: 01/08/2014, 13:52 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

com'era la storia delle api?


Ho scoperto un paio di anni fa che non sono solo le api a impollinare i fiori ma anche altri tipi di insetti simili ma più piccoli.
Vedevo che facevano lo stesso lavoro delle api, e passare da un fiore all'altro, sporchi di polline.
Credo che probabilmente verranno sostituite da una specie più evoluta in futuro.



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MessaggioInviato: 01/08/2014, 14:46 
Cita:
xfabiox ha scritto:

quinta grande estinzione è stata quella dei dinosauri, e nelle altre quattro che forme di vita c'erano secondo la scienza ufficiale? ovviamente la verità non si saprà mai


http://it.wikipedia.org/wiki/Estinzione_di_massa

:)

Ma la più tremendo penso sia questa:

http://it.wikipedia.org/wiki/Catastrofe_dell'ossigeno

in quanto a differenza delle altre non è un evento esterno a causarlo ma una specie vivente presente ed evolutasi sul pianeta, COME NOI.

Cita:
L'ossidazione del ferro, presente in grandi quantità nelle acque marine a cui aveva impartito un intenso colore verde, portò allo schiarirsi delle acque che cominciarono ad assumere la colorazione attuale.


Cita:
Anche sulle terre emerse, l'ossigeno libero cominciò a reagire con le rocce calcaree e con tutti gli elementi in grado di subire per la prima volta l'azione ossidativa. Nel caso particolare delle rocce contenenti ferro, questo portò alla formazione degli orizzonti a bande di ferro, cioè stratificazioni rocciose lunghe anche molti chilometri in cui appare evidente la presenza di strati di ferro ossidato.


Pensate che mondo alieno doveva essere la terra in quel periodo...
Terra rossa acqua verde...


Tra l'altro noi ci stiamo estinguendo proprio come loro, stiamo inondando l'atmosfera con i nostri "gas" di scarto... Quindi il paragone tra uomo e virus\batterio non +è poi tanto cmapato in aria visto che ne abbiamo molte tracce nel nostro DNA ed a livello macroscopico ci comportiamo allo stesso modo. La terra è la cellula, e noi la stiamo distruggendo :>


Ultima modifica di MaxpoweR il 01/08/2014, 14:49, modificato 1 volta in totale.


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Astronave
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 Oggetto del messaggio: Re: Perché l'estinzione di massa
MessaggioInviato: 08/04/2016, 09:35 
Cita:
Al via "caccia a segreti" dell'asteroide che cancellò i dinosauri

È cominciata la perforazione del cratere Chicxulub, nel Golfo del Messico, con l'obiettivo di scoprire i segreti dell'asteroide che 66 milioni di anni fa ha cancellato i dinosauri dalla Terra. Si lavorerà notte e giorno per due mesi per scavare un pozzo profondo 1500 metri, a circa 30 chilometri dalla costa messicana, e prelevare campioni di roccia dal cratere.

I dati raccolti permetteranno per la prima volta in modo sistematico di ricostruire la dinamica e gli effetti di quell'impatto catastrofico. Inoltre i ricercatori vogliono verificare se un sito di morte possa essere diventato anche un luogo di rinascita e sono alla ricerca sia di fossili di microrganismi che potrebbero aver colonizzato le fessure delle rocce dopo l'impatto, sia di tracce dei microrganismi che potrebbero abitarvi adesso. "Sulla Terra primordiale, ci sono stati molti impatti anche più grandi di questo. Pensiamo che la vita potrebbe aver avuto origine in crateri simili", rileva Joanna Morgan, dell'Imperial College di Londra che partecipa al progetto. Il cratere di Chicxulub è l'unica struttura da impatto conosciuta che è collegata direttamente a una estinzione di massa ed è l'unica della Terra che ha un inequivocabile anello di detriti, una struttura simile a quella dei crateri prodotti dall'impatto degli asteroidi sulla Luna e su Marte.

Per esempio i nuovi dati permetteranno di stabilire se l'asteroide, del diametro di circa 14 chilometri, abbia perforato la superficie fino a 20-30 chilometri di profondità, facendo fondere le rocce e scagliandole in aria fino all'altezza di 10 chilometri. Questo getto sarebbe poi ricaduto a terra formando l'anello di detriti. Il progetto, finanziato con 10 milioni di dollari dal Consorzio europeo per la perforazione oceanica (Ecord), è coordinato dal consorzio internazionale Chicxulub Scientific Drilling Project (Csdp), di cui fanno parte Università Autonoma di Città del Messico, Imperial College di Londra e Università del Texas.

Per la trivellazione è stata realizzata una piattaforma temporanea, utilizzando una imbarcazione chiamata Myrtle, ancorata a tre enormi pilastri sistemati sul fondo dell'oceano.

da www.ansa.it


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