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 Oggetto del messaggio: Re: 23 Giugno 2016, BREXIT: scenari apocalittici... per chi?
MessaggioInviato: 27/07/2016, 13:10 
Giusto... Mo compro una pistola nel deep web con 2\3 cento proiettili, tanto se ci riesce un ragazzino rifugiato in un paese straniero... E provo a farne fuori qualcuno.

Scommettiamo che non metto piede manco fuori di casa e mi arrestano? ^_^



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 Oggetto del messaggio: Re: 23 Giugno 2016, BREXIT: scenari apocalittici... per chi?
MessaggioInviato: 27/07/2016, 14:01 
MaxpoweR ha scritto:
Giusto... Mo compro una pistola nel deep web con 2\3 cento proiettili, tanto se ci riesce un ragazzino rifugiato in un paese straniero... E provo a farne fuori qualcuno.

Scommettiamo che non metto piede manco fuori di casa e mi arrestano? ^_^


Credo sia più facile di quanto si possa pensare.
Fare una strage purtroppo non è per nulla complicato,tutti i giorni in metro vedo potenziali attentatori.



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 Oggetto del messaggio: Re: 23 Giugno 2016, BREXIT: scenari apocalittici... per chi?
MessaggioInviato: 27/07/2016, 15:31 
Robiwankenobi ha scritto:
MaxpoweR ha scritto:
Giusto... Mo compro una pistola nel deep web con 2\3 cento proiettili, tanto se ci riesce un ragazzino rifugiato in un paese straniero... E provo a farne fuori qualcuno.

Scommettiamo che non metto piede manco fuori di casa e mi arrestano? ^_^


Credo sia più facile di quanto si possa pensare.
Fare una strage purtroppo non è per nulla complicato,tutti i giorni in metro vedo potenziali attentatori.

Mhm.... scommetto che stai parlando della metro di Milano.... evvè?



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 Oggetto del messaggio: Re: 23 Giugno 2016, BREXIT: scenari apocalittici... per chi?
MessaggioInviato: 02/09/2016, 11:11 
Questo il primo post di questo topic (era il 12 Giugno 2016)...

Thethirdeye ha scritto:
Ogni TIGGI' di questo paese di burattini sta scatenando PANICO sulla faccenda BREXIT
(cioè l'uscita dall'Unione Europea da parte dell'Inghilterra).... fregandosene bellamente
di concetti come "informazione equilibrata" e/o "informazione corretta".

E' come se "qualcuno" avesse letteralmente minacciato gli editori e i direttori... [:D]

La domanda è scontata: ma non sarà che uscendo dall'Europa
l'Inghilterra potrebbe ricominciare a VIVERE DIGNITOSAMENTE

e che altri paesi europei potrebbero seguire l'esempio?


Come volevasi dimostrare.... [:304]

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Tempi duri per i pennivendoli italiani... [:305]



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 Oggetto del messaggio: Re: 23 Giugno 2016, BREXIT: scenari apocalittici... per chi?
MessaggioInviato: 02/09/2016, 11:46 
Thethirdeye ha scritto:
Mhm.... scommetto che stai parlando della metro di Milano.... evvè?


Sisi,ho letto solo ora,sorry [:)]
Anche in tram e in Bus eh, io stesso con il mio zainetto potrei farne di danni...



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 Oggetto del messaggio: Re: 23 Giugno 2016, BREXIT: scenari apocalittici... per chi?
MessaggioInviato: 05/09/2016, 11:31 
Feltri, tutta la verità sulla Brexit: "Ecco perché nessuno vuole dirvela"

http://www.liberoquotidiano.it/news/eco ... rvelo.html

Come i lettori si saranno accorti, Libero è uno strumento modesto, ma soprattutto molesto per aiutare gli italiani a salvarsi la pelle. In due mosse: liberandosi dalla moneta infetta, l' euro, che li sta mandando in malora; indi dall' Unione Europea, uno Stato estero che ci ha invasi con le sue leggi e ci fa invadere dai musulmani. Liberarsi per via democratica, come hanno fatto i britannici, e come presto affermeranno gli austriaci con il voto presidenziale, dopo che frodi elettorali avevano attribuito la vittoria alla sinistra. E minacciano i danesi, che pure non hanno la zavorra dell' euro. All' uopo, non forniamo teorie, ma informazioni semplici, nude notizie, che sono più eloquenti di mille ragionamenti.

Ce n' è una che abbiamo dato in prima pagina due giorni fa: la Brexit è una benedizione, uscire dalla galera di Bruxelles fa respirare, dà libertà, fa bene alla salute dell' economia britannica. Sono dati ufficiali, ma è anche la percezione di tutti coloro che sono stati a Londra o nelle campagne inglesi questa estate. Ristoranti pieni, consumi crescenti, aria di rinascita.

Abbiamo dato uno scoop della Madonna, anzi della Regina, a Corriere, Repubblica, Stampa, Sole, Giornale, Tg1, Tg5, eccetera. Voi direte: sono soddisfazioni. Balle. Se ti lasciano solo a dire una verità semplice e importante, bisogna guardarsi le spalle.
È una vecchia storia. Nascondere le notizie sull' euro e dintorni, farle sparire è un' arte che dà delle soddisfazioni. Si passa per autorevoli, confidando nella scarsa memoria del pubblico, e nella riconoscenza degli editori di solito ammanigliati con le grandi banche nazionali e internazionali. Ma qui si esagera. Domina la sfacciataggine dell' omertà. L' informazione italiana - sinistra, destra e centro è uguale - racconta un sacco di cose, meno l' unica oggi davvero interessante. Uscire dall' Europa fa bene. Altro che catastrofe.

Oggi l' insieme dei quotidiani e Tg italiani dà per somma la Pravda, il quotidiano di Stalin, che si traduce sobriamente dal russo come "La Verità". Il Giornalista Collettivo e In Carriera in questi mesi prima ha accusato di nazi-populismo razzista i fautori della Brexit, poi ha sperato l' inabissamento inglese per educare il popolo italiano bue, quindi non accadendo ciò, invece che esplorare le aziende britanniche che hanno incrementato produzione ed esportazioni, sono andati in solluchero per il Manifesto di Ventotene, bolo retorico del 1941, scritto da comunisti in vacanza, trascurando la rovina quotidiana che è l' euro per imprese e famiglie. Esalta l' illuminismo come valore fondante della comunità europea, e pratica l' oscurantismo come in Transilvania.

Com' è possibile? Non credo ai complotti, propendo per le facce di tolla. Memento. Il 23 giugno scorso, il dì fatale del referendum sull' uscita di Londra dall' Unione Europea, è stato trattato come l' appuntamento dell' umanità con un meteorite. Da una parte i buoni, che ovviamente volevano spostare il crudele oggetto astrale più in là, per salvare il Pianeta. Dall' altra i pazzi criminali che desideravano questo impatto che avrebbe mandato in malora anzitutto la Gran Bretagna e trascinato nel baratro il globo terracqueo.

I titoli sono stati un crescendo di bugie scientificamente predisposte, si citavano le previsioni di economisti secondo cui la crisi sarebbe stata peggiore di quella del 2008. Si è profetizzato un trasloco istantaneo della City di Londra ad opera di una specie di Gondrand supersonica forse a Milano forse a Francoforte, come la Casa di Nazareth trasportata dagli Angeli a Loreto. La sterlina sarebbe diventata carta straccia. Ah sì? Questa settimana la Deutsche Bank, per bocca del suo capo John Cryan, prevede che Londra rimarrà un centro finanziario al vertice nel prossimo decennio e che la banca si rende conto che molti dei suoi clienti e delle operazioni di trading si basano lì.

Su Libero ci abbiamo azzeccato. Non abbiamo creduto che la Brexit fosse una pestilenza che avrebbe trasformato Manchester e Liverpool in lazzaretti, con il rischio di contagio universale. Le previsioni erano fasulle, servivano ad accompagnare le scommesse degli speculatori per consentire enormi guadagni.

Nulla di scientifico, ma la forza della suggestione e della presunta autorevolezza del Financial Times. E dire che c' erano precedenti storici. Quando la Groenlandia, staccatasi nel 1985 dalla Danimarca, se n' è andata dalla Ue, è cresciuta formidabilmente. Gli economisti e i banchieri prevedevano il contrario, ovvio. Come a giugno in Gran Bretagna. Si confondono le scommesse dei banchieri e le speranze dei burocrati per la realtà delle cose, e non si capisce che la forza della libertà è prepotente. Spezzare le catene fa volare. E l' autostima dei britannici, liberatisi dal gran bordello europeo, volteggia come farfalla. Di tutto questo nessuno ha scritto nulla.

Ad un certo punto ho avuto il timore di essere pazzo. Possibile che solo i nostri Nick Farrell e Francesco De Dominicis possedessero quei numeri? Ho trovato un altro quotidiano in lingua italiana che ne ha dato conto con lo stesso stupore positivo: ed è il Giornale del popolo, ma è svizzero, sta a Lugano. Scavando su internet si trovano peraltro blog e siti specializzati per investitori, che un po' increduli segnalano i dati ascendenti. Qualcosa di ciò è trapelato su Milano Finanza, ma annaffiando le cifre di dubbi ("La Brexit è una manna. Per ora").

Eppure i dati si moltiplicano e sono univoci. Li ha riferiti, un giorno dopo Libero (addirittura!), il newyorchese Wall Street Journal, che direttori ed editorialisti dei quotidiani inzuppano come una brioche nel cappuccino tanto ne sono innamorati. Il WSJ ha fornito questo titolo: "Regno Unito. Sorpresa Brexit: buone notizie". Ah sì. Piatto ricco mi ci ficco? Figuriamoci. Astenersi da tentazioni di pentimento. Quello stesso giorno, ho cercato se ve ne fosse traccia sull' omologo italiano della Bibbia della finanza. Sul Sole 24 Ore, che è l' Osservatore romano dei danee, ghelli, conquibus, schei, nulla di questo. La Gran Bretagna e il governo di Theresa May viene pubblicizzato come una congrega di mattacchioni, che tirano tardi nel regolare i conti con la Ue. Nessuna analisi del fenomeno che rovescia le previsioni, né si ammette che è tornata la corsa a investire a Londra. Qualche scusa, qualche pugno battuto sul proprio petto, no?

I banchieri, i politici e gli economisti radunati a Cernobbio dallo Studio Ambrosetti intanto comunicano di aver cambiato nemico. Si erano sbagliati: non è la Brexit il male assoluto. Adesso il nuovo Saddam Hussein, dotato di armi di distruzioni di massa, è Donald Trump. Dicono le agenzie: «Donald Trump preoccupa manager e banchieri più della crisi dell' euro e dell' Isis. Rischio Brexit quasi non pervenuto. Alla domanda relativa agli aspetti che avranno maggior impatto sullo scenario globale, la maggioranza delle risposte (26,6%) è stata quella dell' esito delle prossime elezioni americane, seguita (23,4%) dal rischio derivante da una possibile crisi dell' euro e dall' implosione del progetto europeo. Distanziati si trovano i timori legati all' Isis (14%) e alla questione dei migranti (12,6%). Molto più indietro lo spauracchio degli attacchi terroristici in Europa (5,4%). Quasi non pervenuto il rischio della Brexit: solo per il 4,1% degli intervistati l' uscita della Gran Bretagna dalla Ue avrà un impatto sullo scenario globale». In compenso fa benissimo alla Gran Bretagna. E farebbe molto bene all' Italia imitarla. Ma non ce lo dicono.

Vittorio Feltri


Non amo assolutamente questo giornale e neanche Vittorio Feltri.....
Ma questo articolo va letto....... [:305]



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 Oggetto del messaggio: Re: 23 Giugno 2016, BREXIT: scenari apocalittici... per chi?
MessaggioInviato: 05/09/2016, 13:14 
Ogni tanto qualcuno si sveglia dal sonno e guarda per un attimo il mondo reale senza il filtro dei media... Speriamo non si riassopisca.



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 Oggetto del messaggio: Re: 23 Giugno 2016, BREXIT: scenari apocalittici... per chi?
MessaggioInviato: 03/10/2016, 20:20 
Brexit, May alla UE: “Ci riprenderemo la sovranità come vuole il popolo”

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http://www.stopeuro.org/brexit-may-alla ... il-popolo/

La Gran Bretagna avvierà le procedure per l’uscita dall’Unione Europea entro marzo del 2017. Nei prossimi mesi abrogherà la legge che quarantaquattro anni fa ne aveva sancito l’ingresso nel blocco. E tornerà a controllare le sue frontiere. Di fronte a una platea gremita per l’avvio della conferenza del partito conservatore, Theresa May rompe gli indugi e fornisce le prime indicazioni sulla roadmap che traghetterà il Paese fuori dall’Ue, si legge su “la Stampa”.

“Ci riprenderemo la sovranità come vuole il popolo”

Un discorso breve, circa 10 minuti, che offre garanzie ai Brexiteers che sperano in un’uscita netta dal blocco. E che infatti è piaciuto a molti di loro. A circa 100 giorni dallo storico referendum del 23 giugno, e dopo settimane di un sostanziale silenzio che aveva cominciato a innervosire gli investitori e alcuni partner europei, la premier britannica mette a tacere le critiche («Non ha la minima idea di cosa fare sulla Brexit», aveva detto qualche giorno fa il veterano Tory Ken Clarke). Sicura di sé e pragmatica come nel suo stile, May nel primo pomeriggio è salita sul palco Centro Congressi Internazionale che si affaccia sui canali di Birmingham tra gli applausi sostenuti della platea.

Ecco il «Brexit Sunday» come lo chiamano a Londra

Non solo per il discorso del primo ministro ma anche dei due principali negoziatori per il divorzio: David Davis, ministro per la Brexit, e Boris Johnson, ministro degli Esteri già volto della campagna per il Leave. «Vi voglio dire tre cose sulla Brexit», ha cominciato May. Sui tempi, ha spiegato che l’articolo 50 del trattato di Lisbona, che apre la procedura di due anni di negoziati, sarà invocato «non più tardi del marzo del prossimo anno». Vuoi dire che la Gran Bretagna sarà quasi sicuramente fuori dall’Ue nella primavera del 2019. Sul secondo punto, la procedura, May ha rivendicato il ruolo esclusivo del governo nel gestire il dossier, negando un ruolo ai Comuni o ai Lord, e impedendo così la possibilità che i mèmbri del Parlamento blocchino o rallentino il processo. Inoltre ha spiegato che nel prossimo discorso della Regina, ad aprile circa, il governo introdurrà una legge per abrogare lo «European Community Act»: è il testo che nel 72 ha introdotto l’applicabilità del diritto comunitario nell’ordinamento britannico. La nuova legge entrerà in vigore al momento dell’uscita dal blocco. FONTE http://www.secoloditalia.it/2016/10/bre ... le-popolo/


Gli Inglesi la sanno lunga... non come noi..... poveri babbei... [:D]



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 Oggetto del messaggio: Re: 23 Giugno 2016, BREXIT: scenari apocalittici... per chi?
MessaggioInviato: 17/10/2016, 00:49 
Galloni, “Brexit? La grande finanza ha paura del popolo quando può decidere”
Intervista a Nino Galloni: dalle elezioni americane alla Brexit, dall'Italia all'Europa, tanti i punti toccati nel corso del confronto.

di Luca Pinasco - 15 ottobre 2016
http://www.lintellettualedissidente.it/ ... -decidere/

Da un punto di vista economico, considerando lo strapotere delle grandi banche d’affari piene di derivati come una malattia per il mondo occidentale, chi tra Trump e Clinton pensa possa essere la cura, o per lo meno non essere un aggravante?

Probabilmente la prima cosa da fare per curare questa malattia sarebbe il ripristino del “Glass Steagall Act” ovvero la separazione tra le banche di credito e d’affari. Poi da un lato le banche di credito devono essere messe in condizione di poter erogare prestiti, perché oggi chi chiede prestiti non ha rating e chi ha rating non chiede prestiti, dall’ altro c’è da dire che alle banche oggi la finanza speculativa non è un opzione, è necessaria poiché il sistema si regge sul fatto che da una parte si producono titoli tossici, si collateralizzano, le banche centrali li scambiano con moneta e questa moneta arriva alle banche, così si crea un rapporto rovinoso tra le banche centrali e le altre banche, rapporto che costituisce il sistema attuale che io definisco ultrafinanziario. Ripristinare il Glass Steagal significherebbe creare un nuovo percorso, il quale andrebbe prima delineato dalle grandi potenze con una nuova Bretton Woods, per poi passare all’ azione, consapevoli però di dove si vuole andare. Paradossalmente allora, è chiaro che Trump è più vicino ad una soluzione di questo tipo, avendo preso le distanze dalla grande finanza, ovvero dal maggiore ostacolo a questo processo di cambiamento. Possiamo dire che la speranza sta nel fatto che Trump è una variabile impazzita, mentre la Clinton ha già preso forti posizioni a favore della grande finanza. Prevedere chi possa vincere è complesso, io credo che vincerà Trump, poiché il popolo e stufo, e come è successo con la Brexit vuole un cambiamento. Se io fossi cittadino americano voterei Trump, in quanto esprimendo la volontà di aprire ad un dialogo con la Russia ha dato un forte segnale di cambiamento.

Sulla Brexit, pensi che la Gran Bretagna si libererà dal controllo dei potentati d’oltreoceano o pensi che l’Europa si libererà dai potentati inglesi?

La city era, è e sarà il centro finanziario del mondo, nessuna grande banca americana lascerà la city. Stessa cosa per la seconda ipotesi, l’Europa è fortemente dipendente dalla borsa di Londra, nulla cambierà in questo senso. Ciò che ha invece spaventato la grande finanza è che il popolo ha potuto decidere, che ci siano stati leader politici che attraverso il referendum siano riusciti a far esprimere al popolo un opinione contro i poteri dominanti. Si faranno una serie di nuovi accordi maggiormente incentrati su problemi microeconomici.

La Grecia, nonostante la vittoria di un referendum popolare non è riuscita a fare passi indietro rispetto gli accordi europei, perché a differenza della Gran Bretagna si trova nell’ Euro ed è sotto minaccia da parte della BCE che come ha dimostrato di saper fare, può smettere in qualsiasi momento di acquistare titoli di debito. Per l’Italia dunque non c’è speranza? l’Europa è davvero irreversibile?

La Grecia ha messo in atto una sceneggiata di uscita dall’ euro. Se davvero avesse voluto uscire avrebbe dovuto preparare prima una nuova moneta per rifornire i bancomat, unita a degli accordi con grandi paesi al di fuori dell’ UE come Russia e Cina per il sostegno alla moneta, per l’acquisto di titoli di debito pubblico e per sostenere l’ import/export. La Grecia avrebbe bisogno come il pane di uscire dall’ euro, anche a costo di lasciare l’Unione Europea. In Italia quindi, con la giusta guida si potrebbe far tutto, certo se, come i greci, diciamo che vogliamo uscire dall’ euro senza avere un piano B già pronto, è chiaro che facciamo la figura dei peracottari. Dentro l’Euro le soluzioni sono difficili, flessibilità illimitata per sostenere la spesa pubblica e l’occupazione potrebbero permetterci di uscire dal tunnel, ma non dobbiamo dimenticare che l’Euro è stato creato proprio per mantenere l’Italia dentro al tunnel e non farla mai uscire. L’Italia oggi è a un bivio, o continuare verso la totale deindustrializzazione voluta dall’ Europa o riprendere in mano il timone e tornare una potenza mondiale.

Una maggiore deficit, una maggiore emissione di titoli di debito che andranno a finire in mani a gruppi finanziari stranieri non esporrebbe maggiormente l’Italia alla speculazione? Ricordiamo cosa successe nel 2011 quando a Deutsche Bank bastò vendere 7 miliardi di titoli italiani per far salire lo spread al punto da rovesciare un governo eletto.

Il debito pubblico di un paese se è debito sovrano andrebbe tenuto dai cittadini. Ѐ chiaro che la vendita massiccia di titoli di debito da parte di un soggetto straniero con modalità impazzite come accadde nel 2011, tra l’altro con chiare finalità politiche e con l’appoggio di altri gruppi finanziari e società di rating, va a influire sul prezzo del titolo, ciò non toglie la possibilità di emettere titoli con diverse caratteristiche, emissioni a più breve termine, rivolte ai connazionali, ed utilizzarne i ricavi per riassorbire immediatamente i titoli venduti. L’articolo 128 comma a che regola l’emissione di banconote ed esclude che lo stato possa emettere banconote ma non esclude che lo stato possa emettere biglietti di stato cioè titoli che avrebbero circolazione soltanto nello stato nazionale e, rinominando una parte del debito in questa nuova valuta si risolverebbe il problema della circolazione del debito e si ci potrebbero anche pagare gli stipendi. Ci sono stati altri esempi nella storia, certamente applicabili anche in modo immediato nel caso di moneta sovrana, con una banca centrale sovrana.



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 Oggetto del messaggio: Re: 23 Giugno 2016, BREXIT: scenari apocalittici... per chi?
MessaggioInviato: 08/11/2016, 22:00 
FARAGE: MARCIA DEI 100.000
lunedì 7 novembre 2016
La sentenza dell'Alta Corte britannica sulla Brexit rilancia sul palcoscenico politico la figura di Nigel Farage. Il leader ad interim dell'Ukip ha intenzione di guidare una 'marcia dei centomila' sulla Corte Suprema, nel giorno in cui verrà discusso l'appello presentato dal governo contro la sentenza dell'Alta Corte. La marcia, che come riporta il Telegraph sarà organizzata ufficialmente dalla campagna anti Ue Leave.Eu, culminerà con un comizio a Parliament Square, a poca distanza dall'edificio nel quale gli 11 giudici della Corte Suprema discuteranno il caso. Gli organizzatori intendono anche raccogliere centomila sterline attraverso i canali di crowd funding, per finanziare il collegio di avvocati che rappresenterà i sostenitori della Brexit durante il procedimento legale. Gli avvocati della campagna Leave si aggiungeranno quindi ai rappresentanti legali del governo, nel contrastare gli argomenti dei legali della campagna Remain. La marcia, che si svolgerà probabilmente il 5 dicembre data per la quale dovrebbe essere fissata la prima udienza del procedimento davanti alla Corte Suprema, partirà da Trafalgar Square e sfilerà lungo Whitehall fino a Parlament Square. Per Farage, la sentenza dell'Alta Corte è un tentativo di sovvertire il risultato del referendum di giugno

http://www.ilnord.it/i-4895_FARAGE_MARCIA_DEI_100000



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 Oggetto del messaggio: Re: 23 Giugno 2016, BREXIT: scenari apocalittici... per chi?
MessaggioInviato: 10/12/2016, 00:08 
Hanno una marcia in più e un Napolitano in meno

Grazie alla cifra record (per le esportazioni) di 26,8 miliardi di sterline da inizio anno,
il deficit commerciale del Regno Unito passa da -13.8 miliardi a -9.7 miliardi di sterline

https://www.forexinfo.it/Regno-Unito-de ... e-in-42314



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 Oggetto del messaggio: Re: 23 Giugno 2016, BREXIT: scenari apocalittici... per chi?
MessaggioInviato: 11/12/2016, 11:07 
CONTINUA IL BOOM ECONOMICO BRITANNICO, INDICI DELLO SVILUPPO DELLE IMPRESE SALGONO COME MAI PRIMA D'ORA. E' BREXIT BOOM
mercoledì 7 dicembre 2016

LONDRA - La verità detta con tre parole è: mai così bene. A sentire i sostenitori della UE la vittoria del Brexit avrebbe causato alla Gran Bretagna poverta' e recessione ma ancora una volta i dati confermano che queste previsioni erano e sono sbagliate. E difatti proprio in questi giorni l'indice PMI, un parametro usato per indicare la crescita economica, ha raggiunto il livello piu' alto degli ultimi 10 mesi raggiungendo quota 55,2.

Per capire l'importanza di questo dato basta dire che un valore superiore a 50 indica che l'economia e' in crescita e in questo caso questo dato indica che l'economia britannica e' destinata ad essere quella con la crescita piu' alta tra i paesi del G7.

Questo significa che quest'anno il PIL della Gran Bretagna e' destinato a crescere del 2,1% e di conseguenza appare sempre meno probabile che la banca d'Inghilterra abbassi i tassi d'interesse.

L'indice PMI a Ottobre era a quota 54,5 e quindi l'aumento a Novembre dimostra che tutte le previsioni catastrofiche riguardo agli effetti del Brexit sono infondate e quindi l'economia britannica non e' mai stata cosi' in salute. E a novembre addirittura è cresciuto a 55,2.

A causare questa crescita c'e' una forte espansione del settore dei servizi (che in Gran Bretagna rappresenta il 75% del PIL) nonche' un buon andamento nel settore delle costruzioni e del manifatturiero. L'unica cosa che preoccupa e' l'andamento dell'inflazione che potrebbe crescere per via della sterlina debole e dell'aumento dei prezzi da essa causato ma forse anche questa paura e' infondata visto che fino ad ora la principale preoccupazione e' stata la deflazione.

Quanti italiani vorrebbero che l'Italia si trovi nella stessa situazione della Gran Bretagna?

Ovviamente questo non avverra' fintanto che l'economia italiana rimane stritolata dall'euro e dal fiscal compact e fino a quando non ne usciamo non potremo che avere poverta' e recessione e per ora l'unica cosa che il governo Renzi - dimissionario ma non troppo... - sa fare e' mentire alla popolazione e censurare queste notizie.

Noi non ci stiamo e abbiamo riportato questa storia perche' vogliamo che gli italiani dicano basta e costringano il governo Pd a dare davvero le dimissioni, andare a votare e il prossimo governo farci uscire dall'euro riconquistando la nostra valuta sovrana, esattamente come ha la Gran Bretagna.

GIUSEPPE DE SANTIS - Londra.


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 Oggetto del messaggio: Re: 23 Giugno 2016, BREXIT: scenari apocalittici... per chi?
MessaggioInviato: 01/02/2017, 23:12 


Come godo..... [:302] [:302] [:302]



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 Oggetto del messaggio: Re: 23 Giugno 2016, BREXIT: scenari apocalittici... per chi?
MessaggioInviato: 02/02/2017, 00:46 
Thethirdeye ha scritto:


Come godo..... [:302] [:302] [:302]


Ora si inventeranno che per confermare il voto bisognerà consultare l'oracolo del sud! Il tutto ovviante prima che Gmork, servo del nulla azzanni Atreyu! :]



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 Oggetto del messaggio: Re: 23 Giugno 2016, BREXIT: scenari apocalittici... per chi?
MessaggioInviato: 28/02/2017, 23:58 
LA BREXIT COSTERA’ CARA ALLA UE: BUCO DI 9 MILIARDI L’ANNO DA RIEMPIRE…
http://www.stopeuro.org/la-brexit-coste ... -riempire/


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