12/03/2019, 00:01
12/03/2019, 00:02
Morley ha scritto:Il motore psicologico dell'OGM umanoide sta nella sua corsa dietro al vento, se gliela levi si estingue, perchè non essendo Anima non sopporta il Riposo:
"Non entreranno nel luogo del mio riposo" (Sl. 95,11)
Dunque i robots saranno i soli sopravvissuti.
05/04/2019, 19:49
La (vana) protesta dei portuali contro i robot che automatizzeranno il lavoro
Nei volantini distribuiti dall’International Longshore & Warehouse Union di Los Angeles un giovane uomo fronteggia un umanoide..
«Noi rappresentiamo gli umani, non i robot. Gli umani hanno bisogno di lavorare». Un giorno, forse, questa frase gridata dal sindacalista americano Ray Familathe ai commissari del porto di Los Angeles, il principale scalo merci degli Stati Uniti, finirà nei libri di storia come l’inizio di un altro periodo di conflitto con le macchine.
Dopo lo sciopero contro gli algoritmi di Uber e Foodora, comincia la protesta contro quella che Keynes definiva disoccupazione tecnologica. Dimenticate le atmosfere della versione cinematografica di I Robot in cui Will Smith se la doveva vedere con androidi capaci di eludere le tre leggi di Asimov. Qui è più semplice e con meno scappatoie ideologiche: si combatte contro l’automazione del colosso danese della logistica che siamo tutti abituati a leggere distrattamente sul fianco di migliaia di container in tutti i porti del mondo, Maersk.
Nei volantini distribuiti dall’International Longshore & Warehouse Union, un sindacato che riunisce i portuali americani con quelli canadesi e di Panama, un giovane uomo fronteggia un umanoide sopra un messaggio dai toni epocali: «Combattiamo per il futuro delle nostre comunità!». L’uomo potrebbe essere chiunque tranne un portuale. Un messaggio chiaro: oggi il robot sta prendendo il nostro lavoro, domani toccherà a te. Ma la realtà è che, in questo caso, per robot si intendono i mezzi elettrici a guida autonoma, brutti e goffi, ma capaci di sostituire i più inquinanti camion diesel e di gestire senza la presenza dei portuali i container. Una variabile, quella ambientale, che complica il problema. L’obiettivo è diventare a emissioni zero entro il 2030. Inutile girarci intorno: è una questione di denaro, non di ambiente.
Il robot è una voce della partita doppia, questo è pacifico. Un investimento che riduce un costo e le proteste sindacali. Nonostante questa verità è difficile immaginare che quello del porto di Los Angeles possa essere un processo reversibile: la sostituzione è inscindibile dal progresso tecnologico. Secondo uno studio dell’Università di Oxford il 47% dei lavori negli Stati Uniti è a forte rischio automazione. Anche convenendo sulla diffusa tendenza di queste previsioni ad essere “grossolanamente esagerate” come avvenne con l’annuncio della morte di Mark Twain è probabile che il destino del portuale sia segnato nel medio periodo.
06/04/2019, 14:54
27/06/2019, 20:49
Oxford Economics: entro il 2030 i robot sostituiranno 20 milioni di posti di lavoro
Quali saranno gli effetti dell’automazione nel lungo termine lo dicono gli analisti secondo cui il numero di robot in uso in tutto il mondo è triplicato negli ultimi due decenni, arrivando a 2,25 milioni. Ma se da una parte l’aumento dei robot porterà benefici in termini di produttività e crescita economica, dall’altra ci sono anche degli inconvenienti da tenere in considerazione.
I robot potrebbero occupare oltre 20 milioni di posti di lavoro nel settore manifatturiero in tutto il mondo entro il 2030, hanno affermato gli economisti di Oxford Economics in un nuovo studio. Nei prossimi 11 anni ci potrebbero essere 14 milioni di robot messi al lavoro solo in Cina.
“Come risultato della robotizzazione, decine di milioni di posti di lavoro andranno persi, soprattutto nelle economie locali più povere che si affidano a lavoratori meno qualificati. Questo si tradurrà quindi in un aumento della disuguaglianza di reddito”.
Tuttavia, se la presenza dei robot aumenta del 30% rispetto alle previsioni di base entro il 2030, i ricercatori hanno stimato che in quell’anno il PIL globale aumenterebbe a sua volta del 5,3%.
“Questo equivale ad aggiungere 4.900 miliardi di dollari in più all’anno all‘economia globale entro il 2030 (ai prezzi di oggi) – equivalente ad un’economia di dimensioni superiori a quelle della Germania”.
Secondo il rapporto, circa un robot su tre nell’industria è installato in Cina e la seconda economia mondiale rappresenta circa un quinto dello stock globale di robot. Entro il 2030, negli Stati Uniti, più di 1,5 milioni di posti di lavoro andranno andati persi a favore dei robot, numeri che in Cina potrebbe superare gli 11 milioni di posti di lavoro.
03/07/2019, 20:57
03/07/2019, 21:44
03/07/2019, 21:50
03/07/2019, 22:01
03/07/2019, 22:15
04/07/2019, 13:06
04/07/2019, 13:25
MaxpoweR ha scritto:vediamo di non trasformare pure questo topic nel solito noiosissimo pistolotto USA vs RUSSIA per piacere eh
04/07/2019, 13:33
Thethirdeye ha scritto:Robot e computer prenderanno il nostro posto praticamente in tutti i settori professionali.
A PresaDiretta un'attenta riflessione sulle contromisure necessarie per non fermare il progresso
e trovare soluzioni praticabili per il futuro di tutti.
VIDEO>>> http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/me ... 66f4c.html
La cosa sconvolgente è che, nei prossimi 10 anni, i posti di lavoro in occidente, potrebbero essere
quasi dimezzati, con un tracollo per le casse previdenziali dello Stato (visto che non verrebbero pagati contributi
per le persone che verranno sostituite). Un aspetto da tenere in considerazione... per chi svolge determinati lavori...
Assolutamente da VEDERE...
04/07/2019, 15:04
vediamo di non trasformare pure questo topic nel solito noiosissimo pistolotto USA vs RUSSIA per piacere eh