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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 11/05/2018, 11:46 
Ufologo 555 ha scritto:
E quindi esco a riveder le stelle!

CINQUE?! :D



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 11/05/2018, 12:10 
Quelle sono finte (quelle che vede freelancer007) [:246]



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 10/06/2018, 09:45 
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L’apertura di Donald Trump alla Russia per far rientrare Mosca all’interno del G-7 non deve sorprendere. La sua è una scelta pragmatica e molto meno legata alle accuse di essere filo-russo, come sostenuto dal filone d’indagine passato alla storia come Russiagate.

I suoi obiettivi sono molto meno ideologico e molto meno dietrologici di quanto si possa credere. Non ci sono valigette di soldi né presunti aiuti alla campagna elettorale. C’è uno scopo strategico: evitare che la Russia consolidi la sua alleanza con la Cina. Un incubo che a Washington iniziano a ritenere ancora più pericoloso di un eventuale blocco eurasiatico composto da Unione europea e Russia.

L’incontro in Cina fra Xi Jinping e Vladimir Putin ha mostrato che i tempi sono maturi per un consolidamento ulteriore dell’asse fra l’orso e il dragone. E le immagini provenienti da Pechino non devono avere lasciato dormire sonni tranquilli alla Casa Bianca, dove sono tutti consapevoli che l’isolamento nei confronti del Cremlino sta di fatto consegnando la Russia nelle mani della Cina.

La strategia americana è tradizionalmente ancorata su un solo fine: evitare che siano blocchi in grado di primeggiare e mettere a repentaglio la supremazia statunitense. Obiettivo pragmatico che a Washington hanno portato avanti per decenni. Ma che adesso, nella fase di transizione geopolitica che stiamo vivendo, rischia di sfuggire di mano.

Gli Stati Uniti hanno cercato, in questi ultimi anni, di isolare la Russia. Un percorso iniziato da anni e che ha avuto il suo apice in particolare con le sanzioni che hanno colpito gli interessi russi ed europei. Per anni, i partner del Vecchio Continente hanno seguito la politica americana. Ma adesso stanno ottenendo il risultato opposto: l’Europa si sta riavvicinando a Mosca mentre l’amicizia tra Putin e Xi rischia di consolidare un polo asiatico incredibilmente forte.

Gli Stati Uniti al bivio

L’idea che è adesso gli Usa si trovino a un bivio strategico e, in ogni caso, devono perdere qualcosa per cercare di guadagnare altro.

Se riaprono alla Russia, dandole modo di rientrare nel blocco “occidentale”, rischiano di dare di nuovo ossigeno alla partnership fra Mosca e Stati dell’Europa. Una convergenza di interessi che sta già ritornando, sulla spinta dell’incapacità europea di seguire la linea politica della nuova amministrazione americana.

Se non riaprono alla Russia, possono provare a fare di tutto per spezzare i rapporti fra il Cremlino e il blocco europeo, sperando nell’alleanza con i partner Nato. Ma il rischio è quello che sta già avvenendo: fare in modo che la Russia diventi definitivamente parte di un grande blocco asiatico edificato sull’impalcatura della Shangai Cooperation Organization voluta fortemente dalla Cina.

A lungo termine, bisognerà capire cosa interessa di più agli Stati Uniti. Attualmente, la Russia rappresenta un ostacolo a tutta la politica americana in Medio Oriente e Nordafrica. Ma a questo problema, si aggiunge anche la questione dell’Europa orientale, che dall’Ucraina al Baltico vede le forze Nato impegnate a rafforzare continuamente il confine con Mosca.

Tuttavia, c’è anche il fronte del Pacifico, anzi, dell’Indo-Pacifico, in cui è la Cina ad essere il vero grande problema dell’America. Una Cina che sta assumendo la leadership asiatica con la Nuova Via della Seta, che mette le sue radici anche in Europa, ma che soprattutto sta creando i presupposti per la supremazia del Pacifico occidentale, dalla Corea al Sudest asiatico.

Tra la Russia e la Cina, probabilmente è quest’ultima ad essere considerata il vero nemico strategico di Washington. Ed è un problema rilevato recentemente anche dall’ex segretario di Stato Madeleine Albright in un’intervista con il Washington Post .

Il gelo di Putin alla proposta di Trump

“La Russia è focalizzata su altri format”. È stata questa la risposta di Vladimir Putin mentre il presidente russo era in visita di Stato a Pechino, ospite del suo omologo cinese, Xi Jinping.

E su questa risposta si costruiscono tutti gli interrogativi del caso: al Cremlino interessa realmente rientrare nel blocco composto dalle cosiddette grandi potenze, e che tornerebbe ad essere di nuovo G-8? I dubbi rimangono. È chiaro che Putin cerchi di ottenere di nuovo una posizione riconoscitiva nel consesso internazionale anche ad Occidente.

Ma la situazione attuale impone a Mosca una serie di riflessioni. L’idea di Trump è allettante: la Russia tornerebbe perché invitata proprio dal Paese che l’ha estromessa. Ma gli “altri format” di cui parla Putin, come è ad esempio l’Organizzazione di Shanghai, rendono evidente che il Cremlino voglia prendere tempo. I piano sono diversi.

http://www.occhidellaguerra.it/trump-russia/



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 10/06/2018, 10:25 
Dobbiamo ringraziare il "mito" Obama, la strega e l'onnipresente Soros per il colpo di stato in Ucraina, che poi ha dato il via alla reazione dei filorussi e di Putin.
https://www.google.it/amp/s/cambiailmon ... stato/amp/
E adesso Trump deve metterci una pezza. Anche perché isolare un paese come la Russia è una scemenza che solo un'amministrazione DEM e i capibastone inglesi ed europei potevano partorire.

Ma comunque... la Russia si è beccata le sanzioni e un mucchio di accuse in serie tipo il "caso Skripal" e il giornalista "ucciso da Putin" miracolosamente risorto https://www.google.it/amp/amp.ilsole24o ... a/AEoS5OxE
...Mentre Obama e Soros vanno tranquillamente in giro come degli eroi a fare conferenze tra gli applausi dei "progressisti" convinti...
Mah se questa cricca di mafiosi è il progresso, voglio tornare nelle caverne!



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 10/06/2018, 10:31 
avete visto trump si è alzato ed è andato via mentre parlava il ministro canadese. e la foto tutti contro trump? li si vedono chiaramente le due fazioni dell'elite massonica mondialista.

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«Ho dato istruzioni di non appoggiare il documento finale del G7 Trudeau? Un disonesto e un debole». Dall’Air Force One, in viaggio verso Singapore per il vertice con Kim Jong Un, il presidente Usa Donald Trump posta su Twitter un annuncio senza precedenti nella storia: gli Stati Uniti non firmeranno le decisioni prese dai sette leader delle potenze industrializzate. Si tirano indietro dopo aver accettato in un primo momento le conclusioni del vertice. Una rottura con gli alleati dalla conseguenze a questo punto davvero imprevedibili.


A far infuriare Trump sono state le parole usate da Trudeau nella conferenza stampa finale del G7, e l’annuncio che dal primo luglio partirà la risposta alle tariffe su alluminio e acciaio volute dalla Casa Bianca anche su Canada, Messico ed Europa. Tariffe che Trudeau non esita a definire «un insulto» per i canadesi, perché motivate dal presidente americano con ragioni di sicurezza nazionale. Ragioni che alleati storici come il Canada o gli europei non possono accettare. «Noi canadesi siamo gentili, siamo ragionevoli, ma non ci faremo maltrattare», ha quindi affermato Trudeu: «Ho detto direttamente al presidente americano che i canadesi non lasceranno facilmente che gli Stati Uniti vadano avanti con tariffe contro la nostra industria dell’acciaio e dell’alluminio. E non lasceranno che questo avvenga per presunti motivi di sicurezza, dopo che i canadesi dalla prima guerra mondiale in poi si sono sempre trovati fianco a fianco con i soldati americani in terre lontane dove ci sono conflitti. Per noi — ha concluso Trudeau—- questo è un insulto».


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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 10/06/2018, 10:36 
La gente non è più abituata a ricevere gl'insulti; dignum et iustum est che qualcuno ogni tanto lo faccia (chiave inglese in mano e ... vai)! [^]



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 10/06/2018, 10:39 
In effetti la foto è indicativa! La Merkel ha una posa che ricorda molto quella del baffetto mentre conquistava l'Europa! :)
Le politiche non saranno le stesse, ma il "vizietto" ai tedeschi è rimasto!



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 10/06/2018, 13:03 
Bravo Trump sfascia tutto!



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 10/06/2018, 13:55 
Ne vedremo delle belle...... [:302] [:302]



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 10/06/2018, 14:56 
[:302] Paura, èh ....?



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Kim Jong-un è arrivato a Singapore per il vertice con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Il leader della Corea del Nord è atterrato al Changi Airport della città-Stato che ospita il summit a bordo di un volo Air China da Pyongyang. Non il suo tradizionale quadrimotore Ilyushin Il-62, meglio noto come l’Air Force Kim, ma un Boeing 747-4J6 della compagnia aerea cinese. Una scelta che non è passata inosservata e che ha dei significati precisi.
La curiosa rotta dell’aereo di Kim

Kim non ha voluto correre rischi per il suo volo verso Singapore. L’aereo che trasportava il leader nordcoreano ha compiuto un percorso prevalentemente interno al territorio cinese.

Il sito web svedese Flightradar24 ha registrato i dati di quello che sembra essere a tutti gli effetti l’aereo presidenziale. E ha rivelato che il velivolo è inizialmente passato sopra quattro province cinesi: Hebei, Henan, Hubei e Hunan. L’aereo è stato il più lontano possibile dalla costa del Pacifico preferendo rimanere quanto più possibile nello spazio aereo cinese e nell’entroterra.

Come riporta il South China Morning Post, “dopo aver raggiunto la regione costiera meridionale del Guangxi, ha virato verso la provincia cinese dell’isola di Hainan”. Da qui l’aereo ha sorvolato il mare, lambendo la costa del Vietnam, per poi atterrare a Singapore.
Una rotta non casuale

Secondo Lee Yun-keol, ex guardia del corpo della dinastia Kim fuggito nel 2005 in Corea del Sud, “la principale preoccupazione della Corea del Nord è la rotta di Kim, dal momento che ci sono sempre state grandi preoccupazioni per i tentativi di assassinio”. Ed è evidente che la rotta dell’aereo sia stata curata nei minimi dettagli, con tutte le precauzioni possibili per preservare la vita del leader.

I dati di Flightradar24 hanno mostrato anche un altro dato molto interessante: non c’erano aerei civili vicino al volo di Kim. Una notizia non di poco conto visto che il volo presidenziale è passato su uno spazio aereo altamente trafficato. E quindi è chiaro che da parte della Cina vi sia stato l’ordine di evitare ogni passaggio che potesse essere visto con preoccupazione da parte della Corea del Nord.

La scelta dell’Air China e la scorta cinese

Non si sa se la Cina abbia fornito anche una scorta di caccia per proteggere il Boeing di Kim. Ma è chiaro che l’aeronautica cinese ha controllato ogni spostamento del volo. Anche il fatto di aver fornito il mezzo è un segnale inequivocabile di come Pechino abbia voluto imporre la sua presenza e la sua protezione al presidente della Corea del Nord.

Un segnale che va messo in parallelo con un’altra notizia data pochi giorni prima del vertice. La compagnia di bandiera cinese ha riattivato in questi giorni la rotta Pechino-Pyongyang dopo che nel novembre scorso l’aveva interrotta a seguito dei testi nucleari e missilistici della Corea del Nord.

La conferma era arrivata da un portavoce dell’Air China in un messaggio citato da Bloomberg. Ed era stato il simbolo del riavvicinamento fra Cina e Corea del Nord suggellato dai due incontri di Kim con il presidente cinese Xi Jinping.
Trump in volo, arriva anche la sorella di Kim?

Anche Donald Trump è in volo, a bordo dell’Air Force One, diretto a Singapore. L’atterraggio è previsto per le 14:00 ora italiana.

Nel frattempo, all’aeroporto di Changi di Singapore è atterrato un altro aereo, questa volta della nordcoreana Air Koryo, con le insegne di Stato. Stando alle prime ricostruzioni, l’aereo avrebbe portato Kim Yo Jong, la sorella del leader nordcoreano. Una personalità che ha assunto nel tempo un’importanza sempre più crescente nelle gerarchie di Pyongyang.

Dopo l’arrivo a Singapore, il leader nordcoreano incontrerà il primo ministro della città-Stato, Lee Hsien-long.
Il premier domani incontrerà anche Donald Trump.

http://www.occhidellaguerra.it/kim-atterra-singapore/



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 10/06/2018, 15:04 
[8D]


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Si è chiuso con un colpo di scena il G7 in Canada. "Ho dato istruzioni di non appoggiare il documento finale del G7", scrive su Twitter il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Dopo due giorni di trattative ad alta tensione, gli Usa ritirano la firma del documento congiunto definendo il premier canadese Justin Trudeau "un disonesto e un debole". "Noi canadesi siamo gentili, siamo ragionevoli, ma non ci faremo maltrattare", è la frase pronunciata da Trudeau che ha fatto infuriare Trump.

Leggi anche: Putin, schiaffo ai grandi del mondo. La Russia non vuole entrare nel G8

Il vertice si conclude quindi con una rinnovata minaccia di guerra commerciale globale. Trump tira in ballo i "dazi sulle auto che invadono il mercato americano". In viaggio verso Singapore per il vertice con Kim Jong Un, dall'Air Force One il
presidente Usa posta su Twitter l'annuncio choc: gli Stati Uniti non firmeranno le decisioni prese dai sette leader delle potenze industrializzate. La rottura con gli alleati potrebbe avere conseguenze imprevedibili. Il premier del Canada, Trudeau, in conferenza stampa a Charlevouix, ha criticato i dazi su acciaio e alluminio decisi da Trump contro Canada, Messico ed Europa. Tariffe che il premier Trudeau definisce "un insulto" per i canadesi, perché motivate dal presidente Usa con ragioni di "sicurezza nazionale". "Ho detto direttamente al presidente americano che i canadesi non lasceranno facilmente che gli Usa vadano avanti con tariffe significative contro la nostra industria dell'acciaio e dell'alluminio. E non lasceranno che questo avvenga per presunti motivi di sicurezza nazionale", ha affermato Trudeau.

http://www.liberoquotidiano.it/news/est ... diale.html



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 10/06/2018, 18:19 
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“Trudeau ci ha pugnalato alla schiena”. Non ha usato mezzi termini il consigliere della Casa Bianca Larry Kudlow nei confronti del premier canadese Justin Trudeau.

“Trudeau tiene una conferenza stampa per dire che gli Stati Uniti stanno insultando, dice che il Canada deve farsi valere e che il problema, in materia di tariffe, siamo noi. Loro in realtà hanno tariffe enormi”, ha detto Kudlow ai microfoni della Cnn. “Noi abbiamo fatto il nostro dovere in Quebec, abbiamo fatto il nostro dovere nell’alleanza occidentale”, aggiunge il consigliere mentre Trudeau, con le sue parole, “ha commesso un errore, aggiungendo danni collaterali alla missione coreana” di Trump.

E riferendosi al viaggio del presidente a Singapore per lo storico vertice con Kim Jong-un, il funzionario della Casa Bianca ha detto che ” Kim non deve vedere un’America debole. Trudeau doveva fare gli auguri al presidente per la negoziazione, come hanno fatto Angela Merkel, Emmanuel Macron e Theresa May. Io ero lì”. Trudeau, invece, si è comportato “come una canaglia”.
Lo scontro fra Canada e Stati Uniti

Lo scontro fra Donald Trump e Justin Trudeau va avanti da giorni. Il vertice del G-7 si è concluso con il colpo di scena della mancata firma del documento finale da parte del presidente Usa, ma anche con l’accusa rivolta a Trudeau su Twitter di essere “un disonesto e un debole”.

Sembra che la frase che ha fatto saltare i nervi al presidente degli Stati Uniti sia stata quella della conferenza finale di Trudeau: “Noi canadesi siamo gentili, siamo ragionevoli, ma non ci faremo maltrattare“. E questo nonostante il presidente degli Stati Uniti avesse aperto le porte a una possibile rivisitazione della sua politica sui dazi. Addirittura si credeva che Trump potesse anche volerne l’eliminazione. Come ribadito da Kudlow, “il Presidente Trump ha chiarito, più e più volte, in quei due giorni fuori dal Quebec, che vuole reintegrare un processo di libero scambio, senza tariffe, senza barriere tariffarie, senza quote e sussidi”.

Ma l’azione di Trudeau, unita alle scelte dei leader europei di imporsi contro la politica della Casa Bianca, ha fatto riflettere il presidente degli Stati Uniti. E lo hanno fatto propendere per una scelta di rottura che manifestasse la sua risolutezza soprattutto con il vertice di Singapore alle porte, il vero obiettivo dell’amministrazione Trump in questo momento.
Mostrarsi forte prima del vertice con Kim

L’incontro fra le potenze industrializzate riunite in Canada si è concluso pertanto con una rinnovata minaccia di guerra commerciale globale. Una guerra in cui gli Stati Uniti hanno scelto la via unilaterale e, a quanto sembra, anche la via dell’isolazionismo.

Ma è davvero questo l’obiettivo di Trump? Scatenare un conflitto commerciale con l’Europa e il Canada? Probabilmente bisogna leggere le mosse del presidente americano proprio alla luce di quanto detto dal Kudlow sulla vigilia del vertice di Singapore.

Ricordiamoci quanto successo l’8 maggio, quando Trump ha annunciato il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo sul nucleare iraniano. Mentre il presidente pronunciava il discorso con cui accusava l’Iran di aver mentito sul suo programma per lo sviluppo dell’atomica, Mike Pompeo volava a Pyongyang per incontrare Kim Jong-un. E Trump scelse, proprio in quell’occasione, di rivelare il viaggio del segretario di Stato in Corea del Nord.

Una scelta casuale? Sicuramente no. Trump aveva deciso di abbandonare l’accordo del Joint Comprehensive Plan of Action per motivi diversi, dall’alleanza con Israele alla sua storica strategia anti-iraniana. Ma in quel caso, decidere di rivelare quel viaggio mentre annunciava lo strappo con l’Iran aveva un significato preciso: dire a Kim che gli Stati Uniti erano pronti a tutto.

Come a maggio, anche questa volta la rottura con uno schema prefissato della diplomazia mondiale avviene in un momento-chiave dei rapporti fra Stati Uniti e Corea del Nord: alla vigilia dello storico incontro. E chissà che Trump, con questo gesto di rottura nei confronti del G-7, non abbia voluto inviare un nuovo messaggio a Kim e ai suoi alleati.

http://www.occhidellaguerra.it/trudeau-stati-uniti/



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 15/06/2018, 13:32 
Tanto, tutto è interesse; però, almeno .......... [:305]



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Il summit di Singapore non è solo il vertice fra Donald Trump e Kim Jong-un, ma una summa della politica estera della nuova amministrazione americana. Non più alleati storici, non più un ordine internazionale precostituito, non più un nemico da abbattere. La “dottrina Trump”, dopo più di un anno dall’arrivo alla Casa Bianca, comincia a prendere forma e lascia una strana sensazione di novità nel panorama politico internazionale.

Non c’è un’ideologia, c’è un semplice utilitarismo. La politica estera di Washington non risponde più all’ordine internazionale liberale, ma a una domanda di necessità. Cosa serve all’America? Cosa è più utile a Washington in questo momento? Dalla risposta a queste domande, si evince la politica di Trump.

La novità non è che uno Stato si muova allo scopo di servire i propri interessi. È sempre stata questa la bussola che orienta un governo (o almeno così dovrebbe essere). Ma quello che fa riflettere, in questo frangente, è l’assoluta facilità con cui Trump si mostri impaziente di finire con retaggi del passato. Come se il sistema nato nel Novecento, in buona parte grazie agli Stati Uniti, sia diventato inutile prima di tutto a Washington. E tanto vale, allora, rompere gli schemi.

La Corea del Nord faceva parte dell’asse del male? Ora non è più così. Se questa inimicizia costa, gli Stati Uniti preferiscono trovare un compromesso. E questo si declina anche con le alleanze: quelle che non danno frutti, per Trump conviene tagliarle. Il caso coreano è emblematico anche sotto questo aspetto. Pensiamo alle esercitazioni congiunte con la Corea del Sud e all’ipotesi di ridurre gradualmente il numero di truppe presenti nella penisola.

Fino a pochi anni fa, ma anche mesi, sembrava impossibile che gli Stati Uniti potessero decidere di ritrarsi dal fronte coreano. Seul ospita sul suo territorio circa 28mila uomini dell’esercito statunitense. E il sistema Thaad costituiva il simbolo della volontà Usa di considerare la Corea del Sud un avamposto strategico nel Pacifico. Contro la Corea del Nord, certo, ma soprattutto in un’ottica di controllo della Cina e della Russia sul loro fronte orientale.

Se l’utilitarismo domina la politica estera, il monito di Trump è molto più profondo e deve circolare per tutti gli alleati: gli Stati Uniti hanno cambiato atteggiamento. Quel sistema fondato su un’America leader del sistema occidentale cede il passo a un nuovo sistema, per certi versi rivoluzionario, in cui gli Stati Uniti possono cambiare nemici e amici a seconda della convenienza.


Un monito che riguarda in particolare l’Europa, come abbiamo constatato dopo il G-7 canadese. L’Unione europea non è più un blocco amico degli Stati Uniti. L’alleanza si sfalda sotto i colpi della guerra commerciale e con le scelte di rottura di Trump rispetto alla politica internazionale. L’ordine internazionale è mutevole. E la presidenza americana si orienta non sull’isolazionismo ma sull’individualismo. L’Europa, di fondo, non interessa più come alleata, ma come singoli Stati che possono essere partner come essere avversari.

Ed è un sistema che, in maniera diversa ma non del tutto dissimile, può trovare la sua declinazione in un’area anche molto più pericolosa come il Medio Oriente. Con la sua strategia di cambiamenti repentini, l’amministrazione Usa potrebbe anche rovesciare le carte. Non può rivoluzionare alleanze storiche (si pensi al caso di Israele) ma può effettivamente decidere di abbandonare qualcuno se questo qualcuno non fornisce garanzie o utilità effettive.

Un esempio potrebbe essere la Turchia: se non più utile come alleato all’interno della Nato, Washington potrebbe anche decidere per il ritiro da Incirlik e lasciare che Recep Tayyip Erdogan se la sbrighi da solo. Ma attenzione anche a quanto può accadere nel panorama arabo, dove più volte Trump ha manifestato la sua rabbia nei confronti delle monarchie del Golfo per l’assoluta opacità della loro politica.

Quando la Casa Bianca chiese a Riad di finanziare la campagna in Siria per non dover ritirare le truppe, non c’era solo una vuota minaccia: c’era un chiaro messaggio politico. Che si rifà a questo sistema creato da The Donald.

Naturalmente questa logica è un rischio, ma anche un’opportunità. C’è chi potrebbe decidere di sfruttare il momento per svincolarsi dai legami esistenti con Washington anteponendo un proprio nuovo interesse strategico. Ma c’è anche un’opportunità per i nemici storici di tornare a trattare, come l’Iran. Se lo ha fatto con Kim, Trump potrebbe anche farlo con Hassan Rohani. C’è chi dice che Trump abbia fatto questo vertice di Singapore per dirigere le sue attenzioni esclusivamente contro l’Iran. Può darsi, ma bisognerà capire quanto possa interessare una guerra.

http://www.occhidellaguerra.it/trump-alleati-nemici/



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MessaggioInviato: 18/06/2018, 16:33 
[:292]

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http://www.liberoquotidiano.it/news/est ... rship.html



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Immagine Operatore Radar Difesa Aerea (1962 - 1996)
U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 19/06/2018, 05:42 
Ma perchè non le riportate tutte le notizie??

Usa, Onu a Trump: ‘Inaccettabile separare migranti dai figli’. Deputato dem: ‘Bimbi chiusi in gabbie’. Melania critica il marito
E' è il monito lanciato a Ginevra dall’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Zeid Raad al-Hussein durante la sessione del Consiglio per i diritti umani. Per la prima volta la first lady parla apertamente di politica e interviene su quanto sta succedendo al confine con il Messico, dove 2mila bambini sono stati separati dalle loro famiglie perché entrate illegalmente in territorio americano
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... o/4434168/


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