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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 14/07/2018, 13:10 
...che ti hanno protetto fino adesso ..........! [^] [:306]



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 14/07/2018, 13:12 
COMUNQUE ......


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Donald Trump non va attaccato. Anzi, probabilmente dobbiamo ringraziarlo. Perché forse serviva lui, con la sua totale incapacità di dimostrare l’arte della diplomazia, a risvegliare tutti gli europei da un torpore durato troppi anni. Un torpore che ha finito per farci accettare il mondo per quello che è, senza interrogarci se fosse destinato a durare ancora per molto.

Trump invece, con la sua irruenza, ma anche come frutto di un percorso strategico e ideologico nato in America da molti anni, ha saputo rompere un tabù. Il nostro Occidente, così come lo conosciamo, non è infinito. E il presidente degli Stati Uniti ha dimostrato che quel sistema da Secondo Dopoguerra è diventato, nel tempo, obsoleto. Un sistema che, con tutti i suoi pregi, ha sempre nascosto un’ipocrisia di fondo: e cioè che non fosse un sistema paritetico, ma verticistico. Con il vertice a Washington e con una serie di alleati di primo e di secondo piano in Europa.

Trump non ha detto nulla di rivoluzionario in questi giorni: semmai ha rotto gli indugi. L’Occidente, imperniato nel concetto di Alleanza atlantica, si è perso in questi decenni in un miraggio, o forse in un sogno. E cioè che gli Stati Uniti e l’Europa fossero necessariamente uniti contro nemici comuni e con interessi comuni. Invece, si è scoperto in questi anni che non è così. I due lati dell’Atlantico non sono necessariamente un blocco. Anzi, sono molti gli interessi divergenti.

Fino ad oggi, il continente europeo ha vissuto con l’idea che a Washington avesse un alleato eterno. Che tutto sommato gli Stati Uniti fossero sempre legati alle magnifiche sorti del Vecchio Continente. Ma in realtà si è trattato di una convenienza, durata per poco più di mezzo secolo.

Trump ne è la dimostrazione. Nelle sue richieste di aumento della spesa militare, nella sua guerra commerciale, nella sua scelta di rompere con l’Unione europea approvando la Brexit e sostenendo movimenti euroscettici, c’è la vera idea dell’Europa secondo gli Stati Uniti. Non più alleata necessaria dell’America,ma un continente su cui l’influenza americana deve essere resettata in base a motivi economici e strategici.

Sia chiaro, questo non è un attacco agli Stati Uniti. Ogni Stato attua la sua politica estera in base ai suoi interessi nazionali. Gli interessi americani prima erano in quel tipo di Europa e nel costruire un certo tipo di rapporti con essa. Adesso che sono cambiati i tempi e i nemici, sono semplicemente cambiati gli alleati e i rapporti di forza. Gli Stati Uniti non hanno più la necessità assoluta di proteggere il nostro continente. Pertanto, la Casa Bianca ha deciso di rompere gli indugi chiedendo direttamente di contribuire di più a chi vuole essere sotto l’ombrello protettivo di Washington.

Il problema non è la scelta imposta e voluta dagli Stati Uniti. Il problema nasce dal fatto che l’Europa sta scoprendo troppo tardi il dato di fatto che è stata l’America a costruire il sistema di alleanze occidentali. E che sono loro a deciderne le sorti, imponendo tetti di spesa, chiedendo maggiori contributi, coinvolgendo l’alleanza nelle proprie operazioni militari di interesse strategico e, in ultima analisi, a scegliere i nemici di tutti.

L’ipocrisia quindi non era quella statunitense, ma quella europea. E adesso, con l’amministrazione di Donald Trump, finalmente tutti gli Stati europei sono stati messi davanti a una scelta. Quella di decidere da che parte stare. E sotto questo profilo, Trump non è un problema, ma una grande opportunità per rimodellare i nostri parametri di riferimento. Niente è eterno, nulla è immutabile. Washington l’ha capito ed è arrivato il momento che lo capiamo anche noi.

Se la Nato non è più necessaria agli Stati Uniti, lo sarà anche per gli altri membri dell’Alleanza? Se i nemici della Nato non sono più i nemici di tutti i Paesi del Patto, ha senso continuare a mantenere in piedi una struttura che non è più sentita come necessaria?

Sono domande di fondamentale importanza cui è necessario dare risposte chiare e nel più breve tempo possibile. Il mondo corre verso nuovi sistemi di alleanze. Sarà il caso di comprendere quale sia quella più utile ai nostri interessi nazionali. L’amministrazione Usa è in cerca di risposte nette. Ma noi, come italiani e come europei, gliele sapremo dare?


http://www.occhidellaguerra.it/trump-nato-ipocrisia/



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 16/07/2018, 16:12 
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"Il mondo ci sta osservando", ha detto Trump in una breve dichiarazione ai giornalisti prima dell'inizio dello storico faccia a faccia.

Trump ha anticipato che ci sono diverse cose di cui parlare, dal commercio "e dell’amico Xi", al nucleare.
"Andare d’accordo è una buona cosa, il mondo vuole vederci andare d’accordo".
Al centro della discussione anche il nucleare: "Abbiamo il 90% delle armi nucleari del mondo e questa non è una buona cosa", ha osservato Trump.

Da parte sua Putin ha detto che è "un piacere" incontrare il suo omologo americano. Ed ha aggiunto, dopo l'attesa stretta di mano con Trump, che "è arrivato il momento di parlare sul serio delle nostre relazioni e dei problemi del mondo".

"Mi piacerebbe congratularmi con te per l'ottima edizione della Coppa del Mondo, una delle migliori in assoluto - ha aggiunto Trump -. E anche per la tua squadra che sta facendo così bene". Il presidente Usa ha rivelato di aver visto "un bel po'" di partite.

[:264]



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 16/07/2018, 19:24 
HELSINKI 2018.
TERMINATO LO STORICO INCONTRO TRUMP-PUTIN.

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È durato più di 100 minuti il faccia a faccia tra il presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump e il presidente della Federazione Russa


Vladimir Putin, riuniti in territorio neutrale ad Helsinki, Finlandia.
Contemporaneamente si è svolto l'incontro tra il Segretario di Stato USA, Mike Pompeo e il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov.
Al termine del bilaterale, il pranzo di lavoro tra le due delegazioni e infine la tanto attesa conferenza stampa congiunta.

Trump, soddisfatto del risultato dell'incontro, ha dichiarato che i rapporti tra USA e Russia non sono mai stati così pessimi ma che da questo momento tutto potrebbe cambiare.

Il presidente americano ha aggiornato Putin sulla questione nordcoreana, mentre il presidente russo ha fatto il punto sulla Siria.
Secondo Vladimir Putin, la guerra fredda è un ricordo del passato e la cooperazione USA - Russia può essere fondamentale per una pace duratura in Siria e per la sicurezza dello Stato di Israele.
Trump ha affermato poi che gli USA si impegneranno a scongiurare la minaccia verso Israele che arriva dall' Iran.
Nessuna risposta sulla questione iraniana da parte di Putin, né nessun accenno alla guerra in Ucraina.

Sulla Crimea le posizioni restano distanti.
Trump giudica illegale l'annessione della penisola da parte della Russia, Putin ne sostiene la legittimità.
USA e Russia si impegneranno a ristabilire il loro "gruppo di contatto" anti-terrorismo ed un nuovo consiglio bilaterale formato da diplomatici, businessman, scienziati politici e analisti militari.

Osservatorio Strategico Geopolitico



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 16/07/2018, 20:18 
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La capitale finlandese ha ospitato numerosi negoziati tra Stati Uniti ed Unione Sovietica durante l’era della Guerra Fredda. Mikhail Gorbachev e George H.W. Bush si incontrarono a Helsinki nel 1990. Trump e Putin si sono già incontrati nel luglio dello scorso anno ad Amburgo durante il G-20 e quattro mesi dopo in Vietnam per il vertice economico Asia-Pacifico. Tuttavia quello di Helsinki è stato il loro primo incontro a due. Negli ultimi giorni la parola "vertice/summit" è svanita dai documenti ufficiali. Quello che si è svolto all’interno del palazzo presidenziale finlandese è stato uno storico incontro in vista di un summit ufficiale. Resta da vedere se l'incontro produrrà risultati concreti.

Per entrambi i leader l’incontro è stato un successo
L’importanza del prossimo summit

Il summit è un incontro dei più alti responsabili della politica di due o più stati, riunitisi per risolvere problemi comuni o di carattere internazionale. Espandendo ancora di più il concetto, possiamo affermare che solitamente è il risultato di una negoziazione in cui i capi di stato si incontrano per mettere il loro imprimatur finale su questioni importanti per lo più elaborate da diplomatici professionisti all'inizio del processo. A volte tali incontri di alto profilo sono utili per sciogliere un nodo che richiede l'attenzione personale dei presidenti o per prendere impegni che i funzionari di livello inferiore non hanno il potere di offrire. A volte si concludono con un nulla di fatto. Durante la campagna elettorale Donald Trump non ha mai nascosto il suo desiderio di stringere un accordo con la Russia che, come lui stesso ha affermato, "merita un posto al tavolo per tutte le decisioni internazionali importanti". E' certamente un'affermazione condivisibile, tuttavia Trump ha voluto dimostrare al mondo che a differenza di Barack Obama, sarà in grado di instaurare un prolifico rapporto con Putin. Negli ultimi giorni Trump ha cercato di raffreddare le aspettative per l'incontro affermando che sarebbe arrivato ad Helsinki con poche sperenze: "Penso che andare d'accordo con la Russia sia una buona cosa, ma è possibile che non lo faremo".
I 45 minuti di ritardo di Putin

Putin è noto per arrivare in ritardo agli eventi di alto profilo. E’ ritenuta una precisa strategia politica. Il ritardo è determinato dalla percezione e dall’importanza dell’interlocutore straniero. Negli incontri avvenuti nel 2009 e nel 2012 con l’allora Presidente Barack Obama, Putin si è presentato rispettivamente con 45 e 45 minuti di ritardo. Angela Merkel ed il Presidente ucraino Viktor Yanukovich hanno atteso circa quattro ore. Nel 2015 il Papa ha atteso Putin in Vaticano per più di un’ora. Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, si è recato in ritardo agli incontri al G7 ed alla NATO.
90 minuti faccia a faccia

Trump e Putin, accompagnati dai soli interpreti, hanno discusso per poco più di 90 minuti nella Sala Gotica del palazzo.

Il contenuto degli argomenti affrontati è classificato. Il successo per i due presidenti si è basato sostanzialmente su tre fattori: dalla percezione che l’uno ha avuto dell’altro in base allo studio del profilo stilato dai rispettivi servizi segreti (Trump rimane in disaccordo con la sua comunità di intelligence sulle interferenze russe durante le elezioni), dalla fiducia nelle proprie capacità diplomatiche di influenzarsi a vicenda e dalle concessioni ottenute. Gli alleati europei che ignorano il quadro strategico del Presidente Usa temevano proprio l’incontro a porte chiuse con il loro diretto avversario (definizione e percezione non condivisa da tutti i paesi membri).

Incontro bilaterale allargato

Soltanto dopo il loro faccia a faccia i due leader sono stati affiancati dai funzionari governativi per un incontro bilaterale allargato, preludio al primo summit ufficiale. Trump è stato raggiunto dal Consigliere per la Sicurezza Nazionale John Bolton, dal Segretario di Stato Mike Pompeo, dal Capo dello Staff della Casa Bianca John Kelly e Fiona Hill, il massimo esperto russo presso il Consiglio di Sicurezza Nazionale. Numerosi gli argomenti affrontati: dalla riduzione degli arsenali nucleari alla condivisa volontà di migliorare le relazioni tra i due Paesi, dalla denuclearizzazione della Corea del Nord al terrorismo islamico radicale. Dalla cyber security alla Siria (entrambi hanno espresso il desiderio di aiutare il popolo siriano)

Trump ha smentito la sua comunità di intelligence sulle ingerenze russe durante le presidenziali, ma non menzionato le esercitazioni militari nei Paesi Baltici. 2 ore e 11 minuti dopo, i due leader hanno tenuto una conferenza stampa congiunta
Helsinki, cosa ha detto Putin

“È stato un incontro professionale per un fruttuoso giro di negoziati. Tuttavia le relazioni tra Russia e Stati Uniti sono state complicate. Dobbiamo lasciare dietro le spalle questo clima da guerra fredda, non c’è bisogno dello scontro, la situazione è cambiata, bisogna affrontare le sfide comuni, il terrorismo sempre in crescita e il crimine internazionale, per non parlare dei problemi economici e ambientali. È chiaro a tutti che le relazioni bilaterali stanno attraversando una fase complicata. Eppure quegli impedimenti, quella tensione, quell'atmosfera si basavano sul nulla. Non vi era alcuna solida ragione. Non c’è stata alcuna collusione nelle presidenziali degli Stati Uniti. Io difendo gli interessi della Russia. Il Presidente Trump difende gli interessi degli Stati Uniti: una nostra collusione non avrebbe avuto alcun senso. Non c'era nessuna collusione, lo sanno tutti. Non abbiamo mai interferito con gli affari americani. E’ una posizione che ho dovuto ripetere più volte negli ultimi mesi, anche durante i nostri contatti personali. Ho espresso preoccupazione per il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo nucleare iraniano. Abbiamo anche menzionato la nostra preoccupazione per il ritiro degli Stati Uniti dal JCPOA. Ho fin da subito trattato con il massimo rispetto Donald Trump quando anni fa visitò Mosca. E’ un’assurdità totale pensare che negli anni avremmo raccolto delle informazioni compromettenti su chiunque. Io stesso sono stato un ufficiale dell’intelligence e so come vengono compilati i dossier. Stati Uniti e Russia sono democrazie e in quanto tali, tali situazioni dovrebbero essere chiarite in tribunale. Gli Stati Uniti lavorano da decenni con Israele, ma anche noi stiamo lavorando per la loro sicurezza. Siamo pronti ad estradare i criminali, ma anche gli Stati Uniti dovrebbero consentire a noi di interrogare quanti hanno commesso crimini contro la Federazione Russa. Non conosco la vicenda dei dodici agenti dei servizi segreti russi incriminati dal Dipartimento di Giustizia Usa a seguito delle indagini di Robert Mueller (“sforzo prolungato per hackerare le e-mail e le reti di computer dei democratici durante le elezioni del 2016”, dopo le accuse i democratici chiesero a Trump di cancellare il suo incontro con Putin). Tuttavia dovremmo essere guidati dai fatti: non c'è alcun dato che punti alla collusione. Il popolo americano aveva una propria opinione sui candidati alla presidenza, ma è naturale essere solidali con una persona che vuole portare cooperazione. Io facevo il tifo per Trump. Si, l’ho fatto”.
Helsinki, cosa ha detto Trump

“Avremmo dovuto avere questo incontro tanto tempo fa. Penso che siamo tutti da biasimare. Siamo stati sciocchi. Penso che gli Stati Uniti ora si siano fatti avanti insieme alla Russia. Entrambi abbiamo fatto degli errori. L'indagine del consigliere speciale Robert Mueller sull'interferenza russa nelle elezioni americane del 2016 ha avuto un impatto negativo sulle relazioni USA-Russia. Putin non è mai stato un avversario, ma un buon competitor: è una cosa buona, non cattiva. Dal mio punto di visto è un complimento. Putin mi ha ribadito l’estraneità della Russia per le presidenziali. L'indagine del consulente speciale è stato un disastro per il nostro paese. Dopo una crisi senza precedenti, le relazioni tra Russia e Stati Uniti sono migliorate, lo credo davvero. Credo che la diplomazia con la Russia, anche se non politicamente popolare, sia necessaria. Niente sarebbe più facile che rifiutare di incontrarsi, rifiutare di impegnarsi, ma questo non porterebbe a niente. Il Presidente Putin è stato forte e potente nel negare ogni ingerenza russa per le presidenziali ed io gli credo (Trump ha di fatto smentito la sua stessa comunità di intelligence). Invece non capisco perché l’FBI non abbia mai preso il server di posta elettronica del Comitato nazionale democratico e le e-mail mancanti di Hillary Clinton. Perché non hanno preso il server? Me lo stavo chiedendo. Dov'è il server? Ho qui con me il presidente Putin che mi ha appena detto che la Russia non ha niente a che fare con la vicenda ed io non vedo alcun motivo perché avrebbe dovuto farlo. Voglio vedere il server. Cosa è successo ai server del signore pakistano che ha lavorato al DNC? Dove sono quei server? Mancano. Cosa è successo alle e-mail di Hillary Clinton? 33.000 e-mail sparite, sparite. Non c’è stata alcuna collusione russa, ho semplicemente battuto Hillary Clinton”.
L’incontro di Helsinki

Trump non ha espresso una sola critica contro la Russia

L’incontro con Kim Jong Un ha dimostrato che Trump, particolarmente sensibile alle lusinghe, tende a fare promesse e concessioni quando si sente felice e soddisfatto. Alla nebulosa promessa sine die di Pyongyang sulla denuclearizzazione della penisola, Trump ha sospeso le esercitazioni militari con la Corea del Sud. Trump è stato il primo Presidente degli Stati Uniti in carica ad incontrare un leader della Corea del Nord, ma l’incontro di Singapore è stato un successo per la dinastia Kim che ha sempre cercato il rispetto internazionale e, soprattutto, di sopravvivere. Quel rispetto internazionale (come avvenuto con il Pakistan ad esempio) basato sul riconoscimento a potenza nucleare così da reimpostare le relazioni con i diretti antagonisti come la Corea del Sud e gli Stati Uniti. I Kim non hanno mai voluto dichiarare guerra agli Stati Uniti, ma speravano e sono riusciti nel loro intento di impedire a Washington un attacco preventivo a protezione della dinastia regnante. A Singapore, il criminale Kim Jong Un è stato riconosciuto come un membro legittimo della comunità internazionale. Trump avrebbe dovuto ridimensionarlo: quel vertice non ha cambiato l'orribile natura della tirannia nordcoreana.

Trump ha un'innata simpatia per gli uomini forti ed autoritari. Putin è intelligente, addestrato, razionale e ha già trattato con diversi presidenti Usa. Durante la campagna elettorale Donald Trump non ha mai nascosto il suo desiderio di stringere un accordo con la Russia che, come lui stesso ha affermato, "merita un posto al tavolo per tutte le decisioni internazionali importanti". Il summit di Helsinki è stato considerato un successo da entrambi i presidenti, ma Trump non ha espresso una sola critica contro la Russia. Ha incolpato la CIA sulle interferenze russe, affermando di non fidarsi di quei rapporti che hanno dato vita ad una caccia alle streghe. Per queste affermazioni Trump si è meritato anche il Tweet del Ministero degli Esteri russo che ha testualmente scritto: “Siamo d'accordo”.

Trump rispetta Putin. Rispetta la sua forza. Atteggiamento totalmente antipodale rispetto a quello avuto pochi giorni fa con gli “alleati” della Nato. Trump stima Putin. Come lui stesso ha affermato: “Non l’ho mai definito un avversario, ma un buon competitor e penso sia un complimento”. Helsinki non è stata per Putin una Yalta 2.0, ma ha ottenuto il rispetto dal leader degli Stati Uniti. La stima del leader di quel governo stesso che continua ad espellere funzionari russi, aumentare le sanzioni e vendere missili anticarro in Ucraina.

Il venti gennaio scorso il Pentagono presenta la sua nuova Strategia di Difesa Nazionale del Pentagono dove si stabilisce che nel mondo sarà la competizione tra grandi potenze piuttosto che l’antiterrorismo a guidare la struttura decisionale e la forza del Dipartimento: “L’erosione del vantaggio militare degli Stati Uniti nei confronti di Cina e Russia, se non affrontati, potrebbe compromettere la nostra capacità di dissuadere l’aggressione”.

“La concorrenza strategica interstatale, non il terrorismo, è ora la principale preoccupazione per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti. La sfida centrale per la prosperità e la sicurezza degli Stati Uniti è il riemergere della concorrenza strategica a lungo termine, principalmente da Cina e Russia”.

La performance di Trump potrebbe creare una tempesta politica negli Stati Uniti.

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/hel ... 54263.html



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 16/07/2018, 20:36 
Immagino la felicità degli inglesi... :D



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 16/07/2018, 20:52 
Mi pare che Trump e Putin durante la loro conferenza stampa congiunta abbiano detto di volersi lasciare scenari da guerra fredda e inimicizie alle spalle. Del resto li comprendo, oggi hanno un avversario comune che si chiama Unione Europea!



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 16/07/2018, 21:17 
ma trump ha sempre detto queste cose pro putin negli incontri con putin e ogni tanto pure in patria lo dice.
ma sa di essere braccato da servizi deviati, massoneria, dem, pazzoidi ecc... e quindi molte volte deve dare contro la russia e putin nei discorsi ma se fosse per lui andrebbero in giro a braccetto.


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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 16/07/2018, 22:19 
Anche noi italiani siamo nel mirino Usa?


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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 17/07/2018, 10:40 
Assolutamente no. (Ipse dixit Trump)



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 17/07/2018, 10:41 
[:264]

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Il mondo ha sempre bisogno di un nemico. È questo il duro insegnamento della nostra Storia. Ed è su questa base che si fonda gran parte della politica estera delle potenze, che senza un avversario esistenziale rischiano di veder fallire un’intera strategia costruita per decenni.

Per molti, questa situazione è un pericolo. Ma per molti altri, specialmente nei grandi apparati militari, avere un nemico, soprattutto se tradizionalmente tale, è una garanzia. Serve per mettere a frutto la propria politica di alleanze. Perché avere un nemico comune aiuta più che avere interessi in comune. Serve a trovare fondi utili ai segmenti politici e della Difesa più interessati a un determinato fronte. Ma serve anche come assicurazione che tutto resti immutato.

Ogni Stato ha un suo nemico. E per molti decenni le potenze hanno costruito un sistema internazionale basato su solide alleanze, ma anche su storiche inimicizie. Conflitti freddi o meno freddi all’apparenza interminabili. Nemici esistenziali che hanno reso impossibile sganciare la politica estera di uno Stato dal suo avversario, che ne è diventata la nemesi.

Le grandi crisi internazionali della nostra epoca si fondano su rivalità strategiche risalenti negli anni e che hanno superato cambi di governi ma anche grandi mutamenti politici. E se la volontà politica c’era, è mancata la volontà di molti apparati che ruotano intorno a quelle scelte. Perché avere un nemico aiuta anche a legittimare se stessi. Prova ne è il vertice fra Donald Trump e Vladimir Putin che ha visto molti, soprattutto in America, tremare di fronte alla possibilità che i due leader si incontrassero.

Perché il vertice di Helsinki pone tutti di fronte a un interrogativo. Ed è un interrogativo che preoccupa: se tutto questo finisse? Se Washington e Mosca appianassero le divergenze, cosa avremmo di fronte a noi? Una frase di Putin, durante la conferenza stampa finale, è emblematica: “Dobbiamo lasciare alle spalle il clima da Guerra fredda e le vestigia del passato“. Un passato che però rappresenta il motivo per cui esistono tutti i grandi apparati militari creati nel Novecento così come le loro strategie.

Trump, più di Putin, sta rappresentando per certi versi la fine di un’epoca. È un presidente diverso che, con metodi bruschi, sta realizzando una politica estera diversa dal solito. Non è un rivoluzionario, ma il frutto di una particolare teoria politica americana, che già da anni teorizza un’America diversa, meno invasiva, meno attenta all’Europa, desiderosa anche di rapportarsi in maniera positiva alla Russia. Ed è per certi versi la stessa teoria che ha portato Trump a incontrare Kim Jong-un a Singapore: trovare una via per fermare conflitti che trovano radici solo nel passato.

Questo non significa che Trump sia un pacifista. Il presidente degli Stati Uniti sta però cambiando i suoi nemici. La Russia non interessa perché ora il problema è la Cina, con uno sguardo sempre molto attento sull’obiettivo Iran. E questo, per molti, implica non solo la fine di un’epoca, ma anche la fine di un mondo.

Se Trump e Putin appianano le divergenza sul fronte orientale, che senso ha per Trump mantenere in vita, ad esempio, la Nato, quando il suo solo scopo cessa di esistere? E se per Trump l’Unione europea è un problema, come giustificare o anche sostenere la presenza di truppe al confine con la Russia quando i suoi nemici sono dentro la stessa Europa? E si torna di nuovo a parlare di nemici.

Questo chiaramente implica dei cambiamenti radicali. Che molti non sono disposti ad accettare. Per ideologie, per convinzione, per semplice pragmatismo ma anche per puro calcolo personale, esistono strategia quasi intoccabili. Al Pentagono, a Mosca, ma anche nelle varie sedi in cui si decidono le strategie militari a medio e lungo termine di un Paese. Cosa si fa senza un nemico? Sembra paradossale, ma molte strutture si reggono sull’esistenza di un avversario. E Trump rischia di modificare parametri che da decenni sostengono la politica strategica americana.


http://www.occhidellaguerra.it/trump-putin-nemico/



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MessaggioInviato: 17/07/2018, 13:17 
Sono gli Americani che non possono vivere senza un nemico, sempre ne fanno di tutta l'erba un fascio per giustificarli questi pseudo intellettuali con gli incubi della Siberia. [:303]


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MessaggioInviato: 17/07/2018, 13:36 
bleffort ha scritto:
Sono gli Americani che non possono vivere senza un nemico, sempre ne fanno di tutta l'erba un fascio per giustificarli questi pseudo intellettuali con gli incubi della Siberia. [:303]

brucculini, neri ed ispanici??? [:306] [:306] [:306]



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 17/07/2018, 14:18 
E se questa pace tra Russia e Usa (prima già tra Usa e Cina in seguito alla Corea del Nord) rasentasse un'altra verità? Ergo le grandi potenze si stanno unendo in virtù di una possibile invasione/guerra da parte degli Alieni???



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 17/07/2018, 14:33 
sottovento ha scritto:
E se questa pace tra Russia e Usa (prima già tra Usa e Cina in seguito alla Corea del Nord) rasentasse un'altra verità? Ergo le grandi potenze si stanno unendo in virtù di una possibile invasione/guerra da parte degli Alieni???

Temo che gli alieni, Trump e Putin li conoscano bene.
L'ammericano li ha, in casa, Vladimir, molto numerosi, ai confini. [:305]



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