Che mondo è questo? Dove compriamo un figlio da un’incubatrice umanadi La Mia Parte Intollerante
Umani, significherà qualcosa questa parola, e sinceramente spero che questa parola non cambi significato.
Chiunque pensa in modo negativo riguardo alla “nuova moda” o al nuovo mercato milionario dell’utero in affitto, viene etichettato come antico, ignorante, ecc ecc, mentre chi è a favore si crede superiore in intelletto e moderno, e critica il tuo pensiero anche in modo presuntuoso.
L’uomo sfida la natura da sempre, ha fatto tantissimi passi avanti nella sua evoluzione ma a volte ho la sensazione che nel nome della scienza e dello stupido egoismo tralasci il suo lato umano. Nessun vuole vietare a un altro uomo la possibilità di diventare genitore, questo è ovvio, questo è UMANO e naturale. Le critiche sono solo per il modo, in questo mercato di umano c’è poco, in questo mercato il ricco sfrutta il povero, in questo mercato c’è la vittoria dei soldi, quale migliore esempio che i soldi possono comprare tutto? finanche il ventre di una donna dove crescere il bambino, dopo aver scelto con attenzione (se non usato il proprio) le caratteristiche del seme che andrà a fecondare l’ovulo anch’esso scelto accuratamente.
Le selezioni genetiche le hanno fatte anche i Nazisti giusto per dire.
È il modo che è sbagliato, all’indomani si farà in un’incubatrice allora? Posso capire che una madre per qualche assurdo motivo non vuole il figlio e allora lo da in adozione, questo posso capirlo, ma quando di mezzo ci sono così tanti soldi, chi accetta di portare un bambino nel suo grembo per nove mesi lo fa soprattutto per i soldi, lo fa perché si trova in cattive condizioni economiche (a questo punto il commento è “si ma il corpo e suo” ok, ma la povertà non l’ha scelta lei e sei te che gli offri un pacco di soldi in cambio di un tuo egoismo, sei te che sfrutti la povertà).
Ecco allora che viene mostrato il lato più orrendo di questa pratica dove di amore ne vedo poco nel processo, se non quello che sicuramente i genitori (acquirenti) dopo daranno al bimbo, questo lato è il commercio umano.
Va bene tutto nella vita ma bisogna saper mettere freno al capitalismo, quando vedi che si paga per una vita umana significa che il capitalismo ha vinto su tutto.
Dobbiamo dare un prezzo a tutto? Anche ai bambini? Non vedo NULLA di moderno e civile in questo. Non ho ideali di sinistra o di destra, no non è politico lo scopo, non mi passa assolutamente per la testa di limitare i diritti di un’altra persona, non è questo il punto del discorso, qui si critica e lo ripeto, solo il metodo.
Invece di evolverci scientificamente su questa strada basterebbe evolverci burocraticamente sulle adozioni, ma forse il mondo è troppo egoista per muoversi in questa direzione.
http://lamiaparteintollerante.altervist ... ice-umana/Il figlio di Elton John: utero in affitto acquistato ed anni di sofferenza per il bambino
C’è qualcosa di più umiliante per una donna di commercializzare la maternità? Esiste qualcosa di più triste delle fabbriche di bambini nei paesi in via di sviluppo? “Aziende” che poi vengono frequentate da ricchi omosessuali occidentali che si prenotano la nascita di un figlio che verrà strappato letteralmente dal seno materno dopo qualche minuto dalla nascita.
Mario Adinolfi descrive in modo chiaro il fenomeno dell’utero in affitto nel suo libro “Voglio la mamma”, prendendo a modello la storia di Elton John e del suo compagno. Tra il capriccio di due adulti ed i diritti di un bambino non ci si può sbagliare: si deve difendere sempre e comunque la persona più debole.
La comunità Lgbt (lesbica, gay, bisessuale, transessuale per chi non fosse aduso all’acronimo ormai di moda) la chiama confidenzialmente “gpa”. Sta per “gestazione per altri” ed è il tentativo di dare un nome asettico ad una delle più grandi vergogne della contemporaneità raccontata invece come un decisivo elemento di progresso: l’affitto dell’utero di donne bisognose di denaro per portare a compimento gravidanze che la natura rende impraticabili, strappando poi il bambino pochi minuti dopo il parto e dopo un primo contatto tranquillizzante con il corpo della madre, per consegnarlo di solito ad una coppia di omosessuali benestanti che giocheranno a fare i genitori. Finché ne avranno voglia.
Ho già raccontato la vicenda di Elton John e del suo compagno, desiderosi di essere papà e mamma, anzi, come si dice oggi nell’era del politicamente corretto “genitore 1″ e “genitore 2″. Poiché la biologia non rende possibile, per quanti sforzi possano essere compiuto, la nascita di un figlio per via naturale alla coppia in questione, nel tempo in cui tutto si compra loro si sono comprati un utero di una donna, che ha portato avanti la gravidanza dopo essersi fatta fecondare dallo sperma dei due mescolato, in maniera che al bimbo sia accuratamente vietato sia di avere contatti con la madre sia di sapere chi biologicamente sia suo padre.
Il racconto della nascita di questo bambino, che si chiama Zac, è di una violenza estrema e invece è stato incartato in “cool” patinato in tutto il mondo. Zac viene adagiato sul corpo della madre (tutti i giornalisti aggiungono “biologica”, in realtà è la madre punto e basta) e cerca immediatamente il suo seno. A questo punto, e il racconto di tutti coloro che assistono al momento del distacco tra il figlio e la madre “affittata” è concorde su questo elemento, in un clima di estremo imbarazzo il neonato che ha pochi minuti di vita viene strappato a forza al petto della mamma e consegnato a Elton John e il suo compagno, che se lo portano via. In numerose interviste il cantante britannico ha ripetuto che per due anni il bambino non ha fatto che piangere, un pianto inconsolabile, al punto che grazie alle decisive provviste di denaro Elton John decise di far prelevare dal seno della “madre biologica” (che per inciso vive a diecimila chilometri di distanza da Londra) il latte e farlo arrivare quotidianamente via jet privato in Inghilterra, per provare a lenire la sofferenza del piccolo Zac.
Io non so cosa ne pensiate voi. Io penso che tra quella coppia di ricchi gay e il dolore di quel bambino strappato alla madre, qualsiasi persona di buonsenso sta con il bambino. Il diritto da tutelare è quello del bambino che non conoscerà mai la madre per un capriccio di due che padre e madre non potevano e non potranno mai essere.
La questione della gestazione per altri riguarda poi in maniera determinante il tema della dignità della donna. Come possono le mie amiche di sinistra non offendersi sapendo che esistono parti del mondo, in particolare nei paesi dell’Est europeo e in India, dove sono state costruite vere e proprie “fabbriche di bambini” con centinaia di donne trasformate in incubatrici viventi e umiliate a suon di dollari, euro e sterline nella loro dimensione più intimamente femminile, quella della maternità? Come può essere accettabile ad un contesto civile questo scempio? Come può essere accettabile che a migliaia di bambini sia negato il diritto a conoscere la propria madre, perché i contratti che vengono stipulati vietano espressamente i contatti tra i nascituri e le donne che li hanno portati alla vita?
Per fortuna in Italia la gestazione per altri o maternità surrogata è per ora ancora vietata dalle legge. Questo divieto è raccontato, in particolare a sinistra, come una orribile limitazione della libertà individuale e della coppia. A mio avviso è segno di civiltà ed è uno dei motivi per cui va difesa la legge 40, vedi il capitolo precedente. Resta comunque legale anche per le coppie italiane, omosessuali o eterosessuali sterili, utilizzare la vergogna dell’affittare uteri all’estero e rientrare con il figlio, che però poi in alcuni casi ha rischiato di non veder riconosciuta la cittadinanza ed è per questo stato sottoposto ad ulteriore stress.
Si è riusciti a commercializzare tutto, persino la maternità.
E’ il segno più barbaro del triste collasso valoriale della contemporaneità. Invece di stare con le donne più deboli, pagarle per trasformarle in macchine e violare il loro essere madre con l’atto violento di strappare poi il bambino neonato e vietare ogni contatto per via contrattuale. Nessun diritto ad avere una madre, si arrangi con quelli che l’hanno comprato come avrebbero fatto con una pietanza scaldata al microonde al supermercato. Cosa potete immaginare di peggio?
Mario Adinolfi
Fonte: CAP. 10 LA VERGOGNA DELL’AFFITTARE UTERI – VOGLIO LA MAMMA
http://www.notizieprovita.it/notizie-da ... il-bambino