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 Oggetto del messaggio: Re: Venezuela
MessaggioInviato: 07/05/2020, 15:51 
Caracas

Attacco mercenari​ in Venezuela: Maduro annuncia altri 4 arresti, a processo due cittadini Usa

Salgono così a 17 le persone catturate e accusate di aver partecipato all'incursione via mare per realizzare, secondo le autorità venezuelane, un colpo di Stato. I due cittadini americani sarebbero "rei confessi. Avranno un processo regolare"

Il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha annunciato oggi l'arresto di altri quattro "terroristi" che hanno partecipato alla cosiddetta 'Operazione Gedeone' che, secondo Caracas, si proponevano durante lo scorso fine settimana di realizzare un colpo di Stato in Venezuela e trasferire il capo dello Stato negli Stati Uniti.

Si è trattato, ha precisato in una conferenza stampa oggi a Caracas, di una cattura "avvenuta tra la notte scorsa e mezzogiorno locale, grazie alla operazione 'Negro Primero - schiacciamento del nemico', con la partecipazione della popolazione civile, dei militari e della polizia". Con questi nuovi arresti sono salite a 17 le persone catturate e accusate di aver partecipato all'incursione via mare, fra cui due cittadini statunitensi che, ha concluso Maduro, sono "rei confessi" e sono trattati "con rispetto" mentre sono in mano alla giustizia.

I due americani saranno processati in Venezuela Luke Derman e Airan Berry saranno processati dalla giustizia venezuelana, ha detto il presidente Maduro, aggiungendo che chiederà anche agli Usa l'estradizione di Jordan Goudeau, l'ex berretto verde titolare dell'agenzia di sicurezza Silver Corp Usa, accusato di essere a capo dell'operazione.

Durante la conferenza stampa Maduro ha proposto un lungo video in cui uno dei due contractor statunitensi, Denman, risponde a domande fuori campo ammettendo di avere partecipato insieme ad Berry, e su istruzione del titolare di Silver Corp, Jordan Goudreau, all'addestramento di 60-70 persone in un accampamento in Colombia. Secondo questa testimonianza, "Goudreau aveva lavorato in passato per operazioni di sicurezza di Donald Trump, che sostanzialmente è il suo capo". Infine, il capo dello Stato venezuelano ha sottolineato che "Denman e Berry sono cittadini statunitensi mercenari rei confessi, sono in stato di arresto e sono nelle mani della Procura che deciderà l'iter processuale".

Il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, ha garantito che gli Stati Uniti useranno "ogni mezzo a disposizione" per riportare a casa i due americani. Maduro ha anche accusato il leader dell'opposizione Juan Gauidò di essere il regista dell'operazione. Come Washington, Guaidò continua a negare ogni coinvolgimento.

Russia: "non convincenti" le smentite Usa La Russia considera "non convincenti" le smentite degli Stati Uniti dopo l'arresto dei due americani. "L'affermazione di Washington secondo cui il governo americano non ha nulla a che vedere con quello che è successo in Venezuela in questi ultimi giorni non sembra convincente - si legge in un comunicato del ministero degli Esteri russo. "Le azioni dei mercenari meritano una condanna risoluta e senza condizioni - osserva ancora la diplomazia di Mosca, che considera "inaccettabile l'utilizzo dei metodi millitari per risolvere i disaccordi politici", invitando a dare al Venezuela "la possibilità di risolvere i suoi problemi in maniera indipendente e pacifica, grazie a un ampio dialogo nazionale, senza diktat, ultimatum e sanzioni".



http://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... 33e6d.html


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 Oggetto del messaggio: Re: Venezuela
MessaggioInviato: 09/05/2020, 06:33 
vimana131 ha scritto:
Caracas

Attacco mercenari​ in Venezuela: Maduro annuncia altri 4 arresti, a processo due cittadini Usa

Salgono così a 17 le persone catturate e accusate di aver partecipato all'incursione via mare per realizzare, secondo le autorità venezuelane, un colpo di Stato. I due cittadini americani sarebbero "rei confessi. Avranno un processo regolare"

Il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha annunciato oggi l'arresto di altri quattro "terroristi" che hanno partecipato alla cosiddetta 'Operazione Gedeone' che, secondo Caracas, si proponevano durante lo scorso fine settimana di realizzare un colpo di Stato in Venezuela e trasferire il capo dello Stato negli Stati Uniti.

Si è trattato, ha precisato in una conferenza stampa oggi a Caracas, di una cattura "avvenuta tra la notte scorsa e mezzogiorno locale, grazie alla operazione 'Negro Primero - schiacciamento del nemico', con la partecipazione della popolazione civile, dei militari e della polizia". Con questi nuovi arresti sono salite a 17 le persone catturate e accusate di aver partecipato all'incursione via mare, fra cui due cittadini statunitensi che, ha concluso Maduro, sono "rei confessi" e sono trattati "con rispetto" mentre sono in mano alla giustizia.

I due americani saranno processati in Venezuela Luke Derman e Airan Berry saranno processati dalla giustizia venezuelana, ha detto il presidente Maduro, aggiungendo che chiederà anche agli Usa l'estradizione di Jordan Goudeau, l'ex berretto verde titolare dell'agenzia di sicurezza Silver Corp Usa, accusato di essere a capo dell'operazione.

Durante la conferenza stampa Maduro ha proposto un lungo video in cui uno dei due contractor statunitensi, Denman, risponde a domande fuori campo ammettendo di avere partecipato insieme ad Berry, e su istruzione del titolare di Silver Corp, Jordan Goudreau, all'addestramento di 60-70 persone in un accampamento in Colombia. Secondo questa testimonianza, "Goudreau aveva lavorato in passato per operazioni di sicurezza di Donald Trump, che sostanzialmente è il suo capo". Infine, il capo dello Stato venezuelano ha sottolineato che "Denman e Berry sono cittadini statunitensi mercenari rei confessi, sono in stato di arresto e sono nelle mani della Procura che deciderà l'iter processuale".

Il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, ha garantito che gli Stati Uniti useranno "ogni mezzo a disposizione" per riportare a casa i due americani. Maduro ha anche accusato il leader dell'opposizione Juan Gauidò di essere il regista dell'operazione. Come Washington, Guaidò continua a negare ogni coinvolgimento.

Russia: "non convincenti" le smentite Usa La Russia considera "non convincenti" le smentite degli Stati Uniti dopo l'arresto dei due americani. "L'affermazione di Washington secondo cui il governo americano non ha nulla a che vedere con quello che è successo in Venezuela in questi ultimi giorni non sembra convincente - si legge in un comunicato del ministero degli Esteri russo. "Le azioni dei mercenari meritano una condanna risoluta e senza condizioni - osserva ancora la diplomazia di Mosca, che considera "inaccettabile l'utilizzo dei metodi millitari per risolvere i disaccordi politici", invitando a dare al Venezuela "la possibilità di risolvere i suoi problemi in maniera indipendente e pacifica, grazie a un ampio dialogo nazionale, senza diktat, ultimatum e sanzioni".



http://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... 33e6d.html




VIDEO integrale in italiano. Confessioni del mercenario Usa catturato in Venezuela nel tentativo di invasione


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Mentre prosegue la totale censura della tentata invasione di paramilitari terroristi addestrati in Colombia - alla presenza di membri di una agenzia di mercenari riconducibile direttamente a Trump con cui lo scherzo della storia Guaidò ha siglato un accordo - l'AntiDiplomatico vi propone la traduzione completa del video interrogatorio di Luke Denman, uno dei 2 statunitensi catturati dalle autorità venezuelane il 3 maggio passato.


Sono 8 minuti, ma il consiglio è di ascoltarli e diffonderli il più possibile. Sono volutamente oscurati da chi vi ha mentito, vi mente ogni giorno e vi mentirà anche in futuro, nonostante tutti i castelli di fake news stiano crollando uno ad uno.


Guarda su youtube.com

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 Oggetto del messaggio: Re: Venezuela
MessaggioInviato: 13/05/2020, 06:18 
Pino Arlacchi: "Dietro l'aggressione imperiale contro il Venezuela c'è un racket mafioso che assomiglia a Cosa Nostra"


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di Pino Arlacchi*
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L’ ultima aggressione al Venezuela, la sesta in due anni, è appena fallita. Gli Stati Uniti hanno montato l’ ennesima operazione coperta contro il governo Maduro, finendo per l’ ennesima volta nella cacca. E negando per l’ ennesima volta di avere sostenuto l’ azione criminale.


Da 50 anni in qua, il copione è sempre lo stesso, cioè quello delle serie tv di bassa qualità. Un ‘ armata Brancaleone di disertori, reietti umani, ex killer delle forze speciali vengono mandati allo sbaraglio contro un governo forte, popolare e dotato di apparati di sicurezza di prim’ordine.

In Venezuela trovano un solo pirla disposto a finanziare il loro delirio: Juan Guaidò. E quando il tutto raggiunge la sua ovvia conclusione, il capo della banda pubblica sul Washington Post il contratto criminale firmato da Guaidò e minaccia di citarlo in giudizio per non aver fatto la sua parte.

Subito dopo, il direttore della CIA dice di non avere nulla a che fare con lo “sbarco dei porcellini”, e come prova di ciò non trova niente di meglio che dichiarare che se lo sbarco l’avesse preparato lui l’ esito sarebbe stato differente. Facendo venire così in mente a tutti lo sbarco degli esuli cubani nella baia dei Porci, organizzato dalla CIA a Cuba nel 1961 e finito nel disastro più totale.

La cosa che non cessa di sconcertare anche i critici più sgamati dell’ anonima assassini chiamata CIA è la sua incapacità di imparare dai propri sbagli. Il suo essere tutto tranne che un serio servizio di intelligence. Un servizio cioè in grado di usare il cervello prima di rapire, torturare e uccidere. Un servizio capace di suggerire al presidente degli Stati Uniti strategie di attacco che possono anche differire dal “vado, l’ ammazzo e torno” degli Spaghetti Western.

Se ai vertici della CIA non si fossero avvicendati degli psicopatici come Pompeo – un uomo che si è vantato di avere “rubato, mentito e ingannato” davanti ai cadetti di West Point - l’ amministrazione Trump non avrebbe collezionato in Venezuela una serie così spettacolare di sconfitte dal 1999 in poi.

Solo un infermo di mente circondato da suoi pari può non arrivare a capire la ragione di fondo dei fiaschi di Caracas: i governi chavisti non sono gli esecutivi di una repubblica delle banane. Maduro ed i suoi non sono certo immuni da difetti anche seri, ma non sono al servizio dell’ oligarchia compradora che ha spadroneggiato in Venezuela fino all’avvento di Chavez. Sono un governo nazional-popolare legittimato da un largo consenso espresso in regolari elezioni. I suoi ministri non sono pronti a calarsi le mutande di fronte al primo tycoon gringo o al primo bankster di Miami che dia rifugio ai loro soldi sporchi.

Ed i militari venezuelani non tradiscono perché Chavez ha creato un esercito popolare, una forza armata atipica per l’ America latina, che è frutto di una profonda riforma democratica e che se ne frega del Pentagono. Una forza fedele alla Costituzione, affiancata da una milizia popolare di 4 milioni 150mila uomini e donne.

Pentagono e pianificatori militari sono consapevoli di tutto questo. Non ne fanno mistero e si oppongono ai deliri di Trump, Pompeo e simili. Basta consultare la simulazione di un attacco al Venezuela pubblicata su Foreign Affairs, la rivista dell’ establishment atlantico: tutto inizierebbe come l’ Irak e finirebbe come il Vietnam.

Se è così, ci si può chiedere allora perché non scattino dei contrappesi alla crudele demenza che appesta la Casa Bianca. In fondo, anche il governo americano è un’entità complessa, e se il capo della CIA non è in grado di ragionare, ci dovrebbe essere qualcun altro – Congresso o Dipartimento di Stato, per esempio - a proporre strategie più razionali sul Venezuela.

Ma è proprio qui che sta la tragedia dell’ attuale elite del potere americano. La perdita di contatto con la realtà è comune a quasi tutte le sue componenti, ed è tipica dei regimi in disfacimento. Dagli imperatori romani della decadenza in poi, le cabine di regia subiscono un processo degenerativo e si affollano di pazzi, delinquenti, e semplici imbecilli incapaci di valutare le conseguenze ultime delle loro azioni.

Il materiale umano avariato che compone l’ amministrazione USA non è in grado, perciò, di governare processi a vasto raggio, ed è facile preda di gruppi di interesse relativamente piccoli. Nel caso del Venezuela, parliamo di un racket para-mafioso composto da un pugno di grassatori di Wall Street strettamente associati a membri dell’ oligarchia venezuelana in esilio installati tra Harvard e Washington. Tutti insieme appassionatamente nel saccheggio del proprio paese.

Sono i burattinai di Guaidò. Mi riferisco ai beneficiari delle sanzioni e del blocco finanziario del Venezuela decisi dal tesoro americano (200 miliardi di dollari). Gli architetti del sequestro del pezzo più pregiato dell’industria petrolifera venezuelana, la mega-raffineria CITGO, localizzata negli Stati Uniti (30 miliardi di dollari). Parlo della stessa gang che ha distrutto la moneta nazionale del Venezuela (300 miliardi di dollari) tramite siti web che pubblicano false quotazioni del tasso di cambio. Una cupola affaristica che ha spinto il Tesoro USA a congelare i fondi del Venezuela depositati nelle banche di 15 nazioni (5 miliardi di dollari, sufficienti da soli a soddisfare i bisogni alimentari del paese per un paio di anni).

Dietro l’aggressione imperiale del Venezuela, quindi, agisce un perfido racket mafioso che assomiglia a Cosa Nostra. Ma è proprio in Italia che abbiamo dimostrato che la mafia non è invincibile.


*Ex Vice Segretario Generale dell'Onu
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 Oggetto del messaggio: Re: Venezuela
MessaggioInviato: 13/05/2020, 12:17 
Assomiglia? Io direi che "E'" cosa nostra.



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 Oggetto del messaggio: Re: Venezuela
MessaggioInviato: 23/05/2020, 05:58 
Gli USA minacciano di colpire le petroliere iraniane in navigazione verso il Venezuela. Caracas annuncia l'invio dei suoi caccia Su-30 per scortarle


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Un gruppo di cinque petroliere partite dall’Iran sta navigando verso il Venezuela per rifornire Caracas di benzina. Il carburante scarseggia nel paese a causa del blocco criminale imposto dagli USA.



Non paghi gli USA hanno minacciato di fermare la navigazione delle imbarcazioni iraniane per impedire che arrivi al Venezuela la tanto agognata benzina di cui in questo momento il paese è letteralmente affamato.



Il ministro della difesa venezuelano afferma che Caracas invierà aerei - i caccia Su-30 - e navi per scortare le petroliere iraniane che arrivano con il carburante su cui pende la minaccia degli Stati Uniti.



La marina e l'aeronautica del Venezuela daranno il benvenuto alle petroliere iraniane dirette verso il paese latinoamericano scortandole non appena queste faranno ingresso in territorio venezuelano, ha annunciato il ministro della Difesa Vladimir Padrino López.



Intanto gli Stati Uniti hanno recentemente intensificato la retorica anti-iraniana, minacciando di impadronirsi o colpire le navi iraniane.



Funzionari statunitensi affermano che Washington sta riflettendo su possibili misure contro l'Iran in risposta alla sua spedizione di carburante in Venezuela, secondo quanto affermano alcuni organi di stampa.



Da parte sua il ministro della Difesa iraniano ha anche avvertito gli Stati Uniti di una risposta ferma e schiacciante se dovesse continuare a molestare le navi e le petroliere del paese in acque internazionali.



Sulla vicenda è intervenuto anche l'ambasciatore iraniano in Venezuela, Hojjatollah Soltani, il quale ha affermato che è nel diritto di Teheran e Caracas di ampliare le loro relazioni commerciali.



Convenzioni internazionali proteggono i legami in espansione tra le due nazioni sanzionate dagli Stati Uniti, ha affermato il diplomatico iraniano.



"Questa relazione tra Iran e Venezuela non minaccia nessuno. Non è un pericolo per nessuno", ha detto Soltani in un incontro con i giornalisti presso l'ambasciata iraniana a Caracas.

Fonte: Press Tv
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 Oggetto del messaggio: Re: Venezuela
MessaggioInviato: 23/05/2020, 13:12 
Cita:
Venezuela, il Procuratore generale invia a Pelosi il dossier che lega Trump ai mercenari di Operazione Gedeone

https://www.lantidiplomatico.it/resizer/resiz/public/silvercorp.jpg/700x350c50.jpg

Tarek William Saab, procuratore generale del Venezuela, ha offerto a Nancy Pelosi, collaborazione nelle indagini aperte per chiarire le presunte responsabilità della Casa Bianca nella cosiddetta "operazione Gedeon", il tentativo di invasione armata dalla Colombia di mercenari legati ad una agenzia vicina all'amministrazione Trump.

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Attraverso twitter Saab ha comunicato di aver inviato una lettera alla Presidente della Camera dei rappresentanti Usa, sintetizzando tutte le informazioni raccolte da Caracas e che sono parte integrante del dossier che il presidente Maduro ha consegnato alle Nazioni Unite. Nella lettera di Saab indirizzata a Pelosi si fa riferimento all'inchiesta aperta il 12 maggio dal presidente della commissione Esteri dell Camera, il democratico Eliot Engel.

Tra i mercenari arrestati dalle autorità venezuelane dopo il fallito tentativo di invasione armata ci sono anche Airan Berry e Luke Denman, due cittadini statunitensi.

In un video che come AntiDiplomatico vi abbiamo sottotitolato e che hanno reso pubbliche le autorità venezuelane, Denman ammette di essere stato incaricato di prendere il controllo dell'aeroporto di Caracas e di catturare Maduro per portarlo negli Stati Uniti. Il mercenario che ha ricevuto 50 mila dollari per l’operazione ammette di essere stato assunto da Jordan Goudreau, alla guida della famigerata Silvercorp, il quale aveva firmato un contratto diretto con il golpista autoproclamato presidente Guaidò che dava il via libera ad un’operazione che è stata preparata in territorio colombiano.

Guarda su youtube.com


Fonte: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-venezuela_il_procuratore_generale_invia_a_pelosi_il_dossier_che_lega_trump_ai_mercenari_di_operazione_gedeone/82_35123/



Chissà che le votazioni NON IN PRESENZA rendano più facile votare secondo coscienza e renda più difficile fare pressioni psicologiche?

Cita:
Consiglio di sicurezza, vittoria storica del Venezuela. Maggioranza dei membri condanna l'ultimo crimine targato Usa

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Diversi paesi, tra cui due di peso come Cina e Russia, hanno difeso con forza la posizione del Venezuela davanti al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, dove è stata denunciata la pianificazione, il finanziamento e la formazione dei mercenari che hanno provato a compiere un assalto golpista nel paese sudamericano con il sostegno dei governi degli Stati Uniti e della Colombia.



«Operazione Gedeone», il nome in codice dell’azione golpista sventata dall’azione combinata delle forze di sicurezza di Caracas e del popolo. A simboleggiare l’unità d’azione e d’intenti riassunta nella dottrina dell’unione civico-militare.



Una proposta di risoluzione avanzata dalla Russia ha ricevuto il veto degli Stati Uniti.



Dmitri Polianski, inviato russo presso le Nazioni Unite, ha dichiarato mercoledì durante una riunione del Consiglio di sicurezza dell’organismo internazionale sul Venezuela che la recente violazione della sovranità del paese latinoamericano "costituisce una minaccia diretta alla pace”.



"È un crimine contro l'umanità, commesso in circostanze aggravanti, poiché ha usato come vantaggio militare la presenza di una pandemia mortale che colpisce tutta l'umanità”, denuncia la Russia.



Il rappresentante della Cina presso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, Ma Zhaoxu, ha condannato durante il suo discorso "la violazione della sovranità del Venezuela", nonché qualsiasi interferenza negli affari interni della nazione sudamericana. "Sollecitiamo gli Stati Uniti fermare l'interferenza negli affari interni del Venezuela e porre fine alle sanzioni, poiché violano la Carta delle Nazioni Unite", ha affermato il diplomatico cinese.



Ha anche sottolineato che i problemi nel paese devono essere risolti dalla sua popolazione in modo pacifico.



Diversi paesi hanno palesato solidarietà al Venezuela.



La rappresentante di Saint Vincent e Grenadine in seno al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, Inga Rhonda King, ha dichiarato che la sua delegazione mantiene la solidarietà con il Venezuela e ha esortato tutti gli Stati membri a soddisfare gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite. Allo stesso modo, King ha affermato che le controversie interne non costituiscono una minaccia per la pace e la sicurezza nel mondo, poiché non minacciano l'indipendenza o la sovranità dei paesi esterni. Ha avvertito, inoltre, che gli atti di aggressione perpetrati contro il Venezuela sono illegali "violazioni del diritto internazionale". "Riteniamo che l'unica soluzione sia il dialogo inclusivo e nazionale", ha affermato la rappresentante e ha ribadito la richiesta di ritirare le misure coercitive illegali contro la nazione sudamericana e che i membri della comunità internazionale desistano da qualsiasi aggressione, soprattutto di fronte alla pandemia di Covid-19.



La Francia ha ribadito che la soluzione in Venezuela deve essere pacifica, attraverso "un dialogo inclusivo e in buona fede" e che "l'uso della forza deve essere condannato senza condizioni”.



Il Sudafrica ha ribadito che la situazione politica venezuelana riguarda solo la sua popolazione. "Dobbiamo sostenere il processo interno di pace e risoluzione senza precondizioni per i venezuelani", ha detto il suo rappresentante al Consiglio di Sicurezza, Jerry Matthews Matjila.



L'Indonesia ha anche aderito all'appello del Sudafrica respingendo qualsiasi tentativo di interferire in Venezuela e sottolineando che il dialogo tra attori politici venezuelani è la strada migliore.



Il rappresentante del Vietnam, Dang Dinh Quy, ha assicurato di seguire da vicino la situazione in Venezuela. Il Vietnam rifiuta l'uso della forza e le interferenze contro l'indipendenza dei paesi, poiché queste azioni violano la Carta del Nazioni Unite e principi del diritto internazionale. Il funzionario ha avvertito che, in mezzo alla pandemia del nuovo coronavirus, combattere la situazione sanitaria è il compito principale degli Stati. Nel frattempo, a nome della sua delegazione, chiede la sospensione delle sanzioni che minano la possibilità per i paesi di rispondere efficacemente al Covid-19.



La rappresentante degli Stati Uniti Kelly Craft ha affermato nel suo discorso che gli argomenti del Venezuela sull'incursione armata sono "una raccolta di accuse inventate e false”.



La funzionaria ha affermato che il suo governo non era coinvolto in ciò che è accaduto e ha respinto le prove presentate dalle autorità venezuelane, che collegano l'amministrazione Trump in questo e altri tentativi denunciati dal Venezuela per promuovere un cambiamento di potere in base a meccanismi non costituzionali.



Il rappresentante della Colombia, Guillermo Fernández de Soto, si è accodato agli Stati Uniti e negato le prove prove presentate dalle autorità venezuelane sulla partecipazione del suo governo all'incursione armata, nonostante le dichiarazioni delle persone detenute, che hanno affermato di essere state addestrate proprio in Colombia.



Il funzionario ha fatto riferimento alla "crisi" che il Venezuela sta vivendo e ha ribadito le intenzioni di un cambio di governo, ma non ha menzionato le sanzioni illegali imposte dagli Stati Uniti, che hanno reso difficile per le autorità acquisire medicinali e cibo nel bel mezzo della pandemia.



"Il Consiglio di Sicurezza può essere sicuro che la Colombia non andrà contro la pace internazionale", ha concluso il rappresentante. Il funzionario ha avvertito che, nel mentre c’è la pandemia del nuovo coronavirus, combattere la situazione sanitaria è il compito principale del Stato. Nel frattempo, a nome della sua delegazione, ha sostenuto la sospensione delle sanzioni che minano la possibilità per i paesi di rispondere al Covid-19.



Il rappresentante del Venezuela presso le Nazioni Unite, Samuel Moncada, ha invitato il Consiglio di Sicurezza a chiedere una "fine immediata" alle pratiche criminali degli Stati Uniti e dei suoi alleati contro il paese. "Compreso l'uso o la minaccia dell'uso della forza e la realizzazione di nuovi attacchi armati".



Oltre a sollecitare il Consiglio di Sicurezza a conformarsi alla Carta dell'organizzazione, Moncada ha chiesto "di determinare una volta per tutte non solo la minaccia che le politiche di guerra dei governi di Colombia e Stati Uniti d'America rivolgono alla pace sia il Venezuela che l'intera regione, ma che vengano riconosciuti gli atti di aggressione che sono stati commessi".



“Mostriamo al mondo le azioni armate contro il mio paese, il governo degli Stati Uniti. e la Colombia ha facilitato la pianificazione, il finanziamento, l'addestramento e oggi stanno proteggendo gruppi di mercenari e terroristi che hanno commesso un attacco per realizzare assassinii della popolazione civile, commettere omicidi selettivi di membri del governo e assassinare il presidente Maduro”.



Il rappresentante alle Nazioni Unite per il Venezuela ha ribadito che la Carta delle Nazioni Unite dei paesi membri viene sistematicamente violata. “Stati Uniti d’America e Colombia hanno violato le norme del diritto internazionale, in particolare la risoluzione 4 e il Consiglio di sicurezza 239, che condannano che uno Stato consenta o tolleri il reclutamento di mercenari o la fornitura di strutture per effettuare il rovesciamento di uno Stato membro”.



“Stati Uniti e Colombia - continua Moncada - hanno violato la risoluzione 1279 secondo cui gli Stati devono impedire che le azioni terroristiche vengano preparate o finanziate nei loro territori; la risoluzione 1373 che implica che gli Stati devono evitare di fornire supporto alle entità, alle persone coinvolte in azioni terroristiche, compreso il contributo di armi a terroristi; la risoluzione 1456, che esorta gli Stati ad aiutarsi a vicenda per indagare e punire gli atti di terrorismo, affermando che coloro che aiutano o perpetrano un atto terroristico devono essere perseguiti”.



Moncada ha ribadito che la Casa Bianca e la Colombia si rifiutano di contattare le autorità venezuelane per evitare l'impunità e punire i responsabili dell'incursione marittima.



Di fronte al blocco economico, finanziario e commerciale illegale imposto al Venezuela da Washington, Moncada ha ribadito che la misura illegale viola la Carta delle Nazioni Unite, “il governo degli Stati Uniti. Ha ammesso di esercitare pressioni sulle compagnie affinché non spediscano benzina nel Paese. E se, nel bel mezzo della crisi pandemica, New York non avesse benzina? Questo sarebbe un crimine contro l'umanità, è quello che gli Stati Uniti fanno contro 30 milioni di venezuelani”.



Il presidente venezuelano, Nicolás Maduro, ha ringraziato per il sostegno la Russia, la Cina e la comunità internazionale durante l'incontro virtuale del Consiglio di Sicurezza dell'Organizzazione delle Nazioni Unite tenutosi mercoledì. "Abbiamo ottenuto una grande vittoria nel Consiglio di Sicurezza dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, grazie alla Russia, alla Cina, a tutti i membri non permanenti", ha affermato il Capo dello Stato.



Allo stesso modo, ha esteso un messaggio di congratulazioni al rappresentante permanente del Venezuela alle Nazioni Unite, Samuel Moncada, per la sua straordinaria partecipazione.



Il presidente ha anche ringraziato il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Gutérres, per le dichiarazioni rilasciate dal segretario generale delle Nazioni Unite (ONU) per gli affari politici e il consolidamento della pace, Rosemary DiCarlo, che ha condannato le sanzioni statunitensi contro il Venezuela, sottolineando che esacerbano una situazione già critica nel mezzo della pandemia di coronavirus.

Guarda su youtube.com


Fonte: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-consiglio_di_sicurezza_vittoria_storica_del_venezuela_maggioranza_dei_membri_condanna_lultimo_crimine_targato_usa/82_35114/



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 Oggetto del messaggio: Re: Venezuela
MessaggioInviato: 25/05/2020, 07:49 
Non è solo benzina. Il valore simbolico e geopolitico delle petroliere iraniane in Venezuela


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di Fabrizio Verde
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Fortune, la prima delle cinque petroliere iraniane è arrivata in Venezuela. Gli avvertimenti in stile mafioso e le minacce degli Stati Uniti non hanno fermato il viaggio delle navi salpate dal porto di Bandar Abbas in Iran.
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Leggi tutto.



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 Oggetto del messaggio: Re: Venezuela
MessaggioInviato: 25/05/2020, 14:14 
spero proprio che non abbiano nessun "INCIDENTE" se no a sto giro sono veramente guai seri.

Certo che è incredibile come uno dei paesi con le riserve petrolifere maggiori sia costretto a doverne improntare derivati a causa dell'impossibilità, imposta da forze esterne, di sviluppare una propria industria di raffinazione. E' l'esempio di un mondo allo sbando.



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 Oggetto del messaggio: Re: Venezuela
MessaggioInviato: 28/05/2020, 12:54 
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L'Iran sta rompendo le catene delle sanzioni illegali degli Stati Uniti

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“Gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni a due paesi, Iran e Venezuela. Ma sono stati in grado di opporsi a queste sanzioni unilaterali statunitensi. La riuscita spedizione delle petroliere in Venezuela, che ha un disperato bisogno di carburante, dice all'Iran che è sulla buona strada per affrontare le crudeli sanzioni statunitensi. Simboleggia che la nazione iraniana sta rompendo le catene delle sanzioni statunitensi”, questo è quanto ha dichiarato ai microfoni di Sputnik Seyyed Saeed Mirtorabi Hosseini, un analista iraniano esperto nel settore petrolifero ed energetico.



L’analista e ricercatore presso l’Università di Kharazmi, ha spiegato che l'arrivo delle petroliere iraniane nelle acque del Venezuela dimostra che la nazione iraniana sta rompendo le catene delle sanzioni degli Stati Uniti.



Hosseini ha anche notato che è improbabile che gli Stati Uniti lancino un attacco alle petroliere iraniane nell'Oceano Atlantico o vicino alla costa venezuelana, perché costerebbe caro agli States.



“Le navi cisterna ricevono una scorta della Marina della Repubblica islamica dell'Iran (IRI). Non credo che gli Stati Uniti faranno un passo come attaccare o dirottare le petroliere iraniane. Sarà considerata una violazione delle norme internazionali per la prevenzione delle collisioni in mare e in genere costa agli americani un prezzo elevato. L'unico svantaggio di queste petroliere è la possibile mancanza di assicurazioni internazionali, dal momento che molte grandi compagnie assicurative devono rispettare le regole dettate dagli Stati Uniti”.



Le spedizioni hanno fatto infuriare Washington poiché sia l'Iran che il Venezuela sono soggetti al regime illegale di sanzioni imposto dagli Stati Uniti a quei paesi che non si piegano all’agenda degli interessi imperiali.



Washington ha anche minacciato, con fare mafioso, l’adozione di misure in particolare contro l'Iran. Secondo quanto affermato da un alto funzionario degli Stati Uniti, che però non ha fornito ulteriori dettagli.



Il presidente iraniano Hassan Rouhani ha messo in guardia dalle misure di ritorsione contro gli Stati Uniti se ciò causasse problemi alle petroliere.

Notizia del: 27/05/2020

Fonte: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-liran_sta_rompendo_le_catene_delle_sanzioni_illegali_degli_stati_uniti/82_35237/



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 Oggetto del messaggio: Re: Venezuela
MessaggioInviato: 28/05/2020, 19:34 
Pazzesco..
I gringo vogliono sanzionare Iran e Venezuela,
Ok ma sulle proprie imprese e relazioni commerciali,
Non sulle altrui relazioni commerciali..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Venezuela
MessaggioInviato: 08/06/2020, 13:25 
Cita:
Teheran agli USA dopo la missione in Venezuela: "Gli idioti che una volta cercavano di assediarci ora si trovano sotto assedio"

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Un funzionario persiano sottolinea il successo dell'Iran nell'invio di benzina in Venezuela, una situazione che ha portato "gli idioti" che volevano assediare l'Iran ad essere loro stessi assediati dalla potenza di Tehran.

"Gli idioti che una volta cercavano di assediarci ora si sono trovati sotto assedio" , ha scritto il segretario del Consiglio supremo di sicurezza nazionale iraniano, Ali Shamjani.


In un messaggio pubblicato sul suo account Twitter, Shamjani, oggi, ha elogiato il successo ottenuto dalle cinque navi iraniane nella loro missione in Venezuela, che è riuscita nell'intento di trasportare il carburante nel paese sudamericano nonostante le minacce delle autorità statunitensi.

Le navi iraniane, dopo aver completato con successo la loro missione, stanno tornando nel paese. Ciò significa che la strategia di resistenza è stata efficace ", ha aggiunto.

L'Iran ha inviato cinque navi cisterna in Venezuela - vale a dire: Fortune, Forest, Petunia, Faxon e Clavel - caricate con 1,53 milioni di barili di benzina e additivi per alleviare la grande carenza di carburante che il Venezuela soffre a causa delle sanzioni. imposto dagli Stati Uniti, nell'ambito della sua campagna di pressione contro il governo del presidente bolivariano, Nicolás Maduro.

Secondo Shamjani, i "motivi" del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e del rappresentante speciale del Dipartimento di Stato americano per l'Iran, Brian Hook, di tenere colloqui con Teheran sono la prova del successo dell'Iran.


Le autorità persiane hanno ripetutamente escluso la possibilità di tenere colloqui con gli Stati Uniti perché Washington "non abbandona la sua ostilità" nei confronti di Teheran, sottolineando che il paese nordamericano ha già dimostrato di non essere un interlocutore affidabile.

Fonte: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-iran_il_ritorno_di_mahmoud_ahmadinejad_prender_parte_alle_prossime_elezioni/82_35452/



Severo ma giusto direi...



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 Oggetto del messaggio: Re: Venezuela
MessaggioInviato: 21/06/2020, 14:02 
VIDEO. 2 minuti di verità e giustizia sul Venezuela in TV di Marco Travaglio


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Chi ci legge sa che non siamo mai stati troppo teneri con il Fatto Quotidiano, soprattutto per quel che riguarda quegli articoli di politica estera che riprendono le peggiori fake news confezionate dagli Stati Unite e riprese con il solito copia e incolla da globale. Ma il direttore del giornale Marco Travaglio ci ha piacevolmente smentito ieri sera durante la trasmissione Otto e Mezzo su La 7 con un paio di minuti che hanno finalmente portato la verità in Tv sui fatti del Venezuela. Venezuela, scomparso da mesi dalle agende delle corporazioni dell'informazione per l'impresentabilità del golpista Guaidò, e tornato di moda dopo mesi lo "scoop" bufala del quotidiano dell'estrema destra franchista ABC contro il Movimento 5 Stelle.


Vi invitiamo ad ascoltarli con molta attenzione. Sono momenti rari quelli in cui si rompe il muro di omertà verso i crimini internazionali degli Stati Uniti.


Guarda su facebook.com



“Trovo curioso che ci si debba vergognare di aver sostenuto un governo legittimo come quello di Maduro e prima come quello di Chavez, mentre quelli che hanno sostenuto un golpista come Guaidò fotografato in compagnia di narcos che ha dichiarato il golpe con l’appoggio degli americani siano i buoni”, ha sottolineato Travaglio.

E ancora: “Io non parlo che governino bene o male ma se “tutti quelli che governano male devono essere abbattuti con un colpo di stato sostenuto dagli Usa saremmo ai tempi di Pinochet”.

Chapeau.
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Fonte



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"Trump voleva invadere il Venezuela". Le indiscrezioni del super falco Bolton


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Fonte: Alba Ciudad - AVN
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«Invadere il Venezuela sarebbe cool», il super falco John Bolton, diplomatico statunitense ed ex consigliere per la sicurezza del presidente Donald Trump ha rivelato che il presidente manifestò la volontà di invadere il Venezuela. Secondo Bolton, Trump avrebbe affermato che «il Venezuela era già parte degli Stati Uniti».



Le rivelazioni sono contenute nel libro ‘The Room Where It Happened: A White House Memoir’ dato alle stampe da Bolton. L’ex consigliere del tycoon racconta i suoi giorni trascorsi alla Casa Bianca e il modo in cui il presidente Trump ha preso le decisioni.



Le rivelazioni del falco Bolton, se confermate, danno un colpo alla credibilità della narrazione che pretende di raccontare Donal Trump come una sorta di antimperialista e pacifista che dalla Casa Bianca cerca di fermare le élite guerrafondaie del cosiddetto deep state. Una narrazione che oggettivamente fa acqua da tutte le parti.



In base a quanto raccontato da Bolton, l'ambasciatore venezuelano presso le Nazioni Unite, Samuel Moncada, ha dichiarato che il libro di Bolton dimostra «il carattere genocida del piano di annessione» di Washington. «Trump ritiene che invadere il Venezuela sia una buona idea perché ‘appartiene agli Stati Uniti’. Questo è ciò che tutti i razzisti hanno pensato per due secoli».



Tra le informazioni rivelate troviamo anche un certo scetticismo manifestato da Trump nei confronti del golpista Juan Guaidó. Bolton afferma che Trump è sempre stato scettico nel sostenere Juan Guaidó. L'ex consigliere per la sicurezza ritrae il presidente indeciso riguardo al suo sostegno al governo provvisorio.



Secondo Trump, Juan Guaidó sembrava «debole» e un «bambino» rispetto al presidente Nicolás Maduro. «Anche se Trump ha approvato la proposta di dichiarare che gli Stati Uniti hanno riconosciuto Guaidó invece di Maduro, già dopo appena 30 ore Trump era preoccupato che Guaidó sembrasse debole - un ‘bambino’ rispetto al ‘duro’ Maduro - e stava considerando un cambio di rotta».
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Fonte




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Tre chiavi per capire cosa succede alle risorse confiscate dagli Stati Uniti al Venezuela


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di Jessica Dos Santos - RT
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24 miliardi di dollari di proprietà del Venezuela sono attualmente trattenuti dagli Stati Uniti e da alcuni paesi europei. Caracas chiede che gli vengano restituiti e ha avviato una battaglia legale, che include una causa dinanzi al Tribunale penale internazionale per i crimini contro l'umanità.


Ma può veramente sperare di riprendere il controllo di queste risorse?


Il precedente non è incoraggiante. Il viceministro venezuelano della comunicazione internazionale, William Castillo, ricorda che in casi come l'Iraq e la Libia, né Washington né i membri dell'Unione europea hanno restituito le risorse di quei paesi, sequestrati "con la scusa di usarli per la ricostruzione di queste nazioni ".



Questa settimana, un'inchiesta di Univision ha rivelato che il Dipartimento di Giustizia e il Tesoro hanno spostato queste risorse in "fondi speciali", utilizzati per pagare indagini, premi e conservazione dei beni confiscati, etc.


Tra i soldi confiscati ci sono altri 1.000 milioni di dollari e dozzine di proprietà sequestrate a venezuelani accusati di atti di corruzione. Tale importo da solo è superiore ai 610 milioni di dollari che gli Stati Uniti sostengono di aver "donato", dal 2017, per l'"assistenza umanitaria di emergenza" al paese sudamericano.


Le risorse trattenute in "fondi speciali" sono state anche trasferite ai conti di governi stranieri. Secondo l'indagine di cui sopra, Washington ha stanziato parte del fondo che il Dipartimento di Giustizia gestisce in Malesia, Panama, Repubblica Dominicana, Bahamas, Ghana e Islanda, paesi che presumibilmente forniscono aiuti ai migranti venezuelani.


Parallelamente, il rapporto afferma che Trump avrebbe stanziato 601 milioni di dollari dal Fondo di confisca del Dipartimento del Tesoro alla costruzione del muro con il Messico, nel 2019.


Battaglie legali

Per il momento, il governo di Nicolás Maduro ha lanciato la sua offensiva legale all'estero e ha annunciato di aver adito la Corte penale internazionale. "È una strategia discreta, ma non è entusiasmante. Sono azioni che devono essere studiate molto bene, sono costose per la Repubblica in un momento in cui non abbiamo soldi per tutto, ma stiamo combattendo per riprenderci le nostre risorse all'estero", afferma Castillo.


Tuttavia, il vice ministro ritiene che l'amministrazione Trump stia preservando il controllo di Citgo, che rappresenta il principale bottino in questa guerra contro il Venezuela, in quanto è una risorsa preziosa e uno dei principali operatori energetici sulla costa orientale degli Stati Uniti. "Servono entrambi per continuare a rovinare l'economia venezuelana e, infine, per usarla in uno scenario di negoziazione".


D'altra parte, il deputato dell'opposizione Juan Guaidó, nonostante fosse stato riconosciuto da Trump come "presidente ad interim" del Venezuela, ha fallito nella sua aspirazione di avere il controllo dei fondi del paese.


Miguel Pizarro, che è stato nominato da Guaidó come suo rappresentante presso le Nazioni Unite, ha recentemente dichiarato di aver avviato un processo legale per accedere a tali fondi, attraverso una proposta di legge sul recupero patrimoniale.


"Ma, per questo, dobbiamo costruire il quadro istituzionale per poter interagire con il resto del mondo. Se non lo facciamo, altri paesi manterranno i nostri soldi " , ha ammesso .


Gli avvocati che rappresentano Guaidó sostengono che la compagnia petrolifera statale venezuelana PDVSA, sebbene presumibilmente "abbia alimentato gran parte della corruzione", è una "vittima" di alcuni funzionari del governo Maduro e, pertanto, merita la restituzione dei suoi beni confiscati .


Tuttavia, la Procura di Miami ha risposto a maggio affermando che PDVSA "non si qualifica come vittima" per la sua presunta "complicità nei piani di corruzione e riciclaggio di denaro". Per questo motivo, questo organo ritiene che le parti lese - in questo caso i venezuelani - non possano essere risarcite perché "il numero di vittime identificabili è così elevato da rendere impossibile l'indennizzo".


Inoltre, ieri, il vice presidente del Venezuela, Delcy Rodríguez, ha denunciato che l'avvocato José Ignacio Hernández, "presunto procuratore speciale" nominato da Guaidó, insieme al presidente della Banca mondiale (WB), David Malpass, stanno promuovendo azioni per impadronirsi della controllata PDVSA negli Stati Uniti, Citgo, e consegnarla alla compagnia petrolifera statunitense Conoco Phillps.


Rodríguez ha aggiunto che, per lo stesso motivo, "in un periodo di 2 anni", l'attuale presidente della Banca mondiale, precedentemente funzionario di Trump, "ha sanzionato più di 70 funzionari e istituzioni venezuelani".



La restituzione è possibile?


Per l'internazionalista e professore di geopolitica Luis Quintana, quando si tratta di conti pubblici, e beni dello Stato venezuelano che si trovano nel territorio degli Stati Uniti, come Citgo, la richiesta deve essere fatta " sia giuridicamente che diplomaticamente ". Il motivo è che sono "blocchi illegali alla luce del diritto internazionale".


Tuttavia, chiarisce che i concetti devono essere differenziati, poiché "una cosa è la confisca e un'altra è il blocco dei beni o dei conti venezuelani negli Stati Uniti, dall'applicazione delle sanzioni".
"Le confische riguardano i beni che presumibilmente hanno i venezuelani negli Stati Uniti, e questi si basano sul presupposto che sono acquisiti da reati, atti punibili. Pertanto, gli Stati Uniti possono, per la durata di un'indagine o definitivamente, confiscali per neutralizzarli ", spiega Quintana.


Quali sono gli ostacoli?


Questo esperto aggiunge che gli stati che confiscano, in questo caso gli Stati Uniti, non sono necessariamente tenuti a restituire le risorse "ma possono considerarlo" . "In tal caso, lo consegnerebbero all'amministrazione che riconoscono, che in Venezuela è quella di Guaidó", precisa.


Tuttavia, David Weinstein, ex procuratore federale a Miami, ha negato questa possibilità giorni fa: "Per quanto riguarda il nuovo governo [Guaidó], sarebbe utile aiutarli, ma perché premiarli se non hanno partecipato a nessuna di queste indagini o se non hanno fatto niente per aiutarci?" si è chiesto.


Il vice ministro Castillo ritiene che questa questione "interseca diversi fattori interni", alcuni dei quali relativi alla giurisdizione degli Stati Uniti. "Ci sono misure che dipendono dall'esecutivo e altre dalle eventuali decisioni del tribunale", commenta.


Il problema è che né Guaidó né il suo team hanno mostrato risultati in grado di soddisfare Washington. "L'opposizione praticamente non gioca più ... la leadership dell'opposizione è oggi molto delegittimata davanti alle autorità statunitensi che le hanno supportate", spiega Castillo, che ritiene che "gli Stati Uniti stiano già pensando che ci siano altre alternative".


Il vice ministro concorda con Quintana sulla distinzione tra "confiscato" e "bloccato", ma nota che molte di queste persone accusate di corruzione, a cui sono stati sequestrati soldi e proprietà, sono ex funzionari della Chavista o fuggitivi della giustizia, che hanno in corso processi in Venezuela, come Rafael Ramírez o Alejandro Andrade.


"Gli Stati Uniti mettono tutto nello stesso pacchetto e lo chiamano fondi per la corruzione. Sicuramente ci sono fondi per la corruzione, non ho dubbi, ma ci sono anche risorse legittime dal paese, dai conti venezuelani, che sono stati rubati", aggiunge.


Per ora, l'unica cosa chiara è che le misure coercitive unilaterali statunitensi hanno causato perdite in Venezuela di oltre 100 milirdi di dollari, secondo i calcoli più recenti di Caracas. Il destino di quelle risorse, per ora, rimane incerto.
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 Oggetto del messaggio: Re: Venezuela
MessaggioInviato: 05/07/2020, 12:01 
La Gran Bretagna sequestra le riserve auree del Venezuela


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Il giudice britannico Nigel Teare, dell’Alta Corte di Giustizia d’Inghilterra, ha stabilito che le 31 tonnellate di oro venezuelano depositate presso la Banca d’Inghilterra non possono essere gestite dalla Banca Centrale del Venezuela (BCV) poiché “il governo di Sua Maestà riconosce Guaidó come presidente costituzionale ad interim del Venezuela”.

La giustizia britannica ha poi stabilito che la persona che avrà accesso all’oro in questione, del valore di circa 1,6 miliardi di dollari, sarà il “governo di Guaidó”, attraverso il “consiglio ad hoc della BCV”, che ha nominato nel luglio 2019, pochi mesi dopo la sua autoproclamazione.

La BCV ha annunciato che “farà immediatamente appello all’assurda e insolita decisione di un tribunale britannico che cerca di privare il popolo venezuelano dell’oro tanto urgentemente necessario per affrontare la pandemia di Covid-19”.

La richiesta di oro da parte della BCV era iniziata alla fine del 2018. Il riconoscimento nel gennaio 2019 di Guaidó come “presidente in carica” da parte della Gran Bretagna ha poi congelato la risposta del governo britannico alla richiesta venezuelana, che il governo di Nicolás Maduro ha più volte denunciato diplomaticamente.

John Bolton, ex consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, ha fatto riferimento, nel suo libro “The Room Where It Happened: A White House Memoir”, a questa decisione britannica. Lì ha dichiarato che l’allora ministro degli Esteri britannico, Jeremy Hunt, era “felice di collaborare” con gli Stati Uniti, “per esempio congelando i depositi d’oro del Venezuela nella Banca d’Inghilterra”.

Bolton fa riferimento a quella decisione presa all’inizio del 2019 come parte delle “misure che stavano già prendendo per mettere pressione finanziaria su Maduro”. Nello stesso paragrafo, l’ex consigliere per la sicurezza nazionale sottolinea come, a quei tempi, si lavorava per inasprire le sanzioni sull’industria petrolifera venezuelana.

La BCV ha perseverato nel 2019 e nel 2020 nel tentativo di accedere alle proprie riserve auree. Lo scorso maggio, ha presentato una causa al Commercial Court di Londra per la consegna dell’oro venezuelano da parte della Banca d’Inghilterra. In questa occasione, non solo è stata presentata l’argomentazione legale, ma anche quella umanitaria: la quantità d’oro sarebbe destinata ad andare direttamente al Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite per affrontare la pandemia nel Paese.

La mancanza di risposta della Banca d’Inghilterra per mesi è stata dovuta alla zona grigia diplomatica costruita contro il Venezuela. Mentre il governo britannico riconosceva Guaidó, la sua “ambasciatrice”, Vanessa Neumann, è stata ricevuta, ma senza credenziali formali; una situazione simile a quella verificatasi in diversi Paesi europei e latinoamericani.

Così, mentre da un lato la politica estera ha sostenuto la politica del governo parallelo venezuelano, dall’altro la situazione giuridica non era chiara, e in qualche modo diversa dal caso statunitense in cui la Casa Bianca, il Dipartimento di Stato, il Dipartimento del Tesoro e il Dipartimento di Giustizia erano tutti allineati – con qualche tensione – sulla stessa posizione. Quella situazione di mancanza di chiarezza, sulla quale la Banca d’Inghilterra ha fatto affidamento per la sua mancanza di risposta, è stata infine risolta con la sentenza di giovedì.

Questa sentenza rappresenta non solo una perdita per la BCV, ma stabilisce anche un precedente per altri dossier in una situazione simile, come i 120 milioni di dollari appartenenti alla BCV che si trovano nella Deutsche Bank, o i numerosi conti congelati in diverse banche.

Questo apre una nuova porta per approfondire i meccanismi di furto di fondi e beni venezuelani all’estero, cosa che accade dall’inizio del riconoscimento statunitense di Guaidó.

Il caso paradigmatico è quello di CITGO, la filiale di PDVSA negli Stati Uniti (USA) – del valore di 8 miliardi di dollari – che è stata sequestrata dal governo americano nel 2019, ed è attualmente sotto la minaccia giudiziaria di essere messa all’asta e smembrata per essere appropriata da una società mineraria canadese, Crystallex, o da una compagnia petrolifera statunitense, la ConocoPhillips.

Questo processo di espropriazione è stato uno degli obiettivi centrali contro il Venezuela. Il governo venezuelano ha convocato, ad esempio, l’incaricato d’affari britannico in Venezuela a maggio per “presentargli una protesta formale ed esigere spiegazioni per la creazione di un’Unità per la ricostruzione del Venezuela nel suo Ministero degli Esteri”.

In questo modo, mentre Guaidó ha perso ogni peso politico all’interno del paese, il suo mantenimento artificiale “in vita” permette ai processi di furto dalla Nazione di avanzare.

Questa politica di pirateria e di blocco fa parte delle divisioni dell’opposizione nel paese. Il settore che ancora oggi ruota attorno alla strategia del governo parallelo mantiene la necessità di sanzioni e di congelamento dei beni. Affermando, contro ogni evidenza, che tutto ciò non riguarda l’intera popolazione, ma solo il nucleo del potere del Chavismo.

Un altro campo, invece, sia politico che economico, si oppone alla strategia dell’asfissia e del progressivo esproprio. È questo settore che parteciperà alle elezioni legislative del 6 dicembre, per le quali si sono già registrati 89 partiti politici.
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 Oggetto del messaggio: Re: Venezuela
MessaggioInviato: 05/07/2020, 12:48 
Chissà come gode Salvini, Paladino dell'autodeterminazione dei popoli che si unisce ai ladri del mondo appoggiando Guaidò. [:296]


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 Oggetto del messaggio: Re: Venezuela
MessaggioInviato: 13/09/2020, 12:24 
Venezuela, catturata spia statunitense che pianificava attentati e sabotaggi

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Il presidente venezuelano, Nicolás Maduro, ha annunciato venerdì la cattura avvenuta il giorno prima di un cittadino statunitense che svolgeva attività di spionaggio nelle raffinerie di Amuay e Cardón nello Stato di Falcón.



"Ci sono tutte le prove, le fotografie, i video”.



È stato inoltre smantellato un piano di sabotaggio alla raffineria di El Palito nello Stato di Carabobo.



Maduro ha poi indicato che la spia stava prestando servizio come marine nelle basi della CIA (Central Intelligence Agency) in Iraq. È stato catturato con armi pesanti e una grande quantità di dollari in contanti.



L’ennesima dimostrazione che la narrazione mainstream sul Venezuela è quantomeno falsata. Non si possonno raccontare i problemi del paese senza tener conto, e occultare scientemente, la guerra aperta e gli atti di sabotaggio costretto a subire il paese sotto attacco statunitense.



Inoltre, il ministro del Petrolio, Tareck El Aissami, insieme a un gruppo di esperti e ingegneri, ha scoperto e smantellato un piano per provocare un'esplosione presso la raffineria di El Palito, situata nel comune di Puerto Cabello, nello stato di Carabobo.



"È una guerra di vendetta da parte dell'impero gringo contro il Venezuela, per impedire al Venezuela di produrre tutti i derivati ??del petrolio, benzina, ecc.”, ha denunciato Maduro.
Guarda su youtube.com



Fonte: teleSUR - Alba Ciudad


Notizia del: 12/09/2020

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