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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 31/01/2021, 20:23 
mik.300 ha scritto:

se manifestano contro i dem
sono pericolosi terroristi,

viceversa sono patrioti e pacifici,
facile no??


Ovvio!
Leggi qua!
Il movimento Black Lives Matter nominato per il Premio Nobel per la Pace
https://www.google.com/amp/s/it.sputnik ... r-la-pace/
Ci rendiamo conto?



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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 31/01/2021, 21:37 
TheApologist ha scritto:
mik.300 ha scritto:

se manifestano contro i dem
sono pericolosi terroristi,

viceversa sono patrioti e pacifici,
facile no??


Ovvio!
Leggi qua!
Il movimento Black Lives Matter nominato per il Premio Nobel per la Pace
https://www.google.com/amp/s/it.sputnik ... r-la-pace/
Ci rendiamo conto?

Ma scusa di cosa ci dovremmo rendere conto ???
A oggi, l'unica cosa che dobbiamo capire, è in quale, palude, letamaio siamo immersi-

Certo, ce la raccontano, ce la modellano, ce la profumano, ma sempre mer.da. è.
Purtroppo ci vorrebbe che ci fossero tante persone intelligenti e dotate di onestà intellettuale, a prescindere dall'istruzione ma ..............
Se rileviamo il (%), percento italico, già cadono le braccia. [:305] [:305]



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Comunque lo spessore delle persone alla fine viene fuori.
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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 01/02/2021, 13:07 
TheApologist ha scritto:
mik.300 ha scritto:

se manifestano contro i dem
sono pericolosi terroristi,

viceversa sono patrioti e pacifici,
facile no??


Ovvio!
Leggi qua!
Il movimento Black Lives Matter nominato per il Premio Nobel per la Pace
https://www.google.com/amp/s/it.sputnik ... r-la-pace/
Ci rendiamo conto?


il burattinaio è lo stesso, è evidentissimo, l0ho scritto anche nel topic di Q, scemo chi ancora crede a ste cose.

ci aggiungerei, la repressione che sta avvenendo contro le proteste antilockdown dove sono nei tg? Tutto tace e pure sono decine di migliaia di persone :) fossero successe in Russia\Cina\Venezuela apriti cielo, erano già pronti gli aerei della democrazia a domicilio.



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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 01/02/2021, 17:06 
MaxpoweR ha scritto:

ci aggiungerei, la repressione che sta avvenendo contro le proteste antilockdown dove sono nei tg? Tutto tace e pure sono decine di migliaia di persone :) fossero successe in Russia\Cina\Venezuela apriti cielo, erano già pronti gli aerei della democrazia a domicilio.


Si infatti... Ai TG parlano solo delle proteste in Russia per San Navalny!



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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 02/02/2021, 22:15 
Guarda su youtube.com


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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 03/02/2021, 14:53 
TheApologist ha scritto:
MaxpoweR ha scritto:

ci aggiungerei, la repressione che sta avvenendo contro le proteste antilockdown dove sono nei tg? Tutto tace e pure sono decine di migliaia di persone :) fossero successe in Russia\Cina\Venezuela apriti cielo, erano già pronti gli aerei della democrazia a domicilio.


Si infatti... Ai TG parlano solo delle proteste in Russia per San Navalny!


Ora hanno cominciato nuovamente col Myammar, l'esercito ha legittimamente arrestato la tizia perchè di fatto hanno fatto brogli elettorali, l'esercito è garante della democrazia in quel paese ed essendosi la commissione elettorale RIFIUTATA DI ANALIZZARE E VERIFICARE la correttezza del voto in virtù di tutta una serie di violazioni CERTIFICATE anche da osservatori terzi, si sono scassati la minchia e hanno arrestato l'usurpatrice, a differenza di quanto accaduto negli USA in cui TRUMP non ha ricevuto lo stesso tipo di sostegno.

Sarà la solita coincidenza ma da quando Biden è diventato ufficialmente presidente sono riprese le rotture di cavolo in Cina, in Russia, ora in Myammar (per fortuna la Cina ha posto il veto per impedire ingerenze esterne), sono cominciate proteste studentesche in tutta la Turchia... Ma il problema era Trump eh...



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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 03/02/2021, 17:08 
MaxpoweR ha scritto:

Sarà la solita coincidenza ma da quando Biden è diventato ufficialmente presidente sono riprese le rotture di cavolo in Cina, in Russia, ora in Myammar (per fortuna la Cina ha posto il veto per impedire ingerenze esterne), sono cominciate proteste studentesche in tutta la Turchia... Ma il problema era Trump eh...


Si, casualità proprio...
Il piano è sempre quello: distruggere gli Stati non ancora in mano alla finanza ebr... internazionale. Non mollano l'osso, e non lo molleranno mai.



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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 06/02/2021, 13:05 
Le chiacchiere stanno a zero!


Allegati:
IMG_20210206_130326.jpg


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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 06/02/2021, 13:06 
Cita:
"Liberate Navalny".... La risposta di Lavrov a Borrell è da scacco matto

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L'Alto Rappresentante dell'Unione Europea per gli Affari Esteri e la Sicurezza, Josep Borrell, è a Mosca in visita ufficiale dove ha tenuto un incontro con il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov . Nella conferenza stampa dopo l'incontro, il tema principale è stato l'incarcerazione del blogger dell'opposizione russa Alexéi Navalni.
Borrell ha chiesto il suo rilascio e una "indagine trasparente" sulle cause del presunto avvelenamento dello scorso agosto in Siberia. Di fronte a questa richiesta, Lavrov ha risposto in modo inaspettato cogliando di sorpresa il rappresentante europeo.

"I leader dell'indipendenza catalana sono in prigione per aver organizzato un referendum, una decisione che la giustizia spagnola non ha revocato nonostante il fatto che i tribunali in Germania e Belgio si siano pronunciati contro", ha ricordato Lavrov, aggiungendo che, nonostante quello che è successo "con i catalani a processo".

"La Spagna ha difeso il suo sistema giudiziario e ha chiesto di non dubitare delle sue decisioni. E 'quello che vogliamo che faccia l'Occidente in termini di reciprocità " con il caso Navalni. Nelle sue parole, il caso dei prigionieri "procés" è un esempio di "decisioni giudiziarie politicamente motivate" .

Il ministro degli Esteri russo ha anche risposto alle critiche sull'uso della forza di polizia durante le manifestazioni a sostegno del leader dell'opposizione, assicurando che " in Europa e negli Stati Uniti ci sono stati anche casi di brutalità della polizia".

Da parte sua, il ministro degli Esteri spagnolo, Arancha González Laya, ha negato che i leader dell'indipendenza catalana siano "prigionieri politici" in risposta alle parole del suo omologo russo, Sergei Lavrov.

Fonte: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-borrell_in_russia_chiede_liberazione_navalny_la_risposta_di_lavrov__epica/8_39595/


Bene così, si cominci a rispondere a tono prima che questi rialzino di nuovo la cresta.



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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 14/02/2021, 13:03 
Cita:
La Russia avvia "la più potente fonte di neutroni al mondo"

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Il presidente russo Vladimir Putin questa settimana ha ordinato l'avvio a capacità nominale del reattore a neutroni di Gatchina (regione di San Pietroburgo), uno dei più potenti reattori di ricerca nucleare al mondo.
Con una capacità prevista di 100 megawatt , il reattore PIK supera i suoi analoghi di Grenoble (Francia) e Monaco (Germania) e non ha rivali nella densità di flusso di neutroni, che è di due megawatt per litro.

Mikhail Kovalchuk, presidente dell'Istituto Kurchátov, la principale istituzione russa di ricerca e sviluppo nel campo dell'energia nucleare, ha dichiarato durante una video conferenza con Putin che il PIK è " la più potente fonte di neutroni al mondo".

Situato nell'Istituto BP Konstantinov di Fisica Nucleare, il reattore rappresenterà un contributo decisivo alla ricerca nel campo atomico e subatomico e aprirà nuove opportunità per la scienza dei materiali, nonché per la biologia, la biofisica e la fisica della materia condensata.

La capacità del reattore aumenterà gradualmente fino a 10 megawatt nei prossimi mesi e fino a 100 megawatt nel 2022.

Da quel momento in poi, l'accesso al reattore sarà condiviso tra vari gruppi scientifici, compresi alcuni internazionali. Si prevede di effettuare da 20 a 30 esperimenti all'anno, della durata compresa tra 1 e 10 giorni ciascuno.

"Il costo annuale dell'operazione PIK è vicino a 1.000 milioni di rubli ( 13,5 milioni di dollari )", ha spiegato Vladimir Voronin, vicedirettore dell'Istituto, affermando che è impossibile per un tale progetto raggiungere l'autosufficienza economica.

Il nuovo reattore rende realizzabile un progetto vecchio di 45 anni. Iniziato in epoca sovietica, nel 1976, fu interrotto dopo la catastrofe di Chernobyl nel 1986. La costruzione è stata ripresa dopo la revisione delle norme di sicurezza, ma è stata successivamente sospesa a seguito della disgregazione dell'URSS e delle successive crisi finanziarie. I lavori sono ripresi nel 2001.


Fonte: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-la_russia_avvia_la_pi_potente_fonte_di_neutroni_al_mondo/39099_39717/



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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 14/02/2021, 13:07 
Cita:
Elon Musk vuole parlare con Putin. Perchè ?

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Elon Musk è veramente un personaggio un po’ fuori dal normale. per prendere un contatto con altre personalità non usa intermediari o messaggi privati, fa una dichiarazione pubblica su twitter. Esattamente come è successo recentemente con Putin. Elon Musk ha chiesto un contatto tramite Twitter… Davanti a milioni di follower.

Clubhouse è un social molto particolare, diviso per “Stanze”, dove si interagisce con messaggi vocali, come se si trattasse di una serie di piccoli podcast interattivi. Un social dove si accede per invito , quindi molto riservato.

Perchè Elon Musk vuole incontrare Putin? Potrebbe essere un tema legato a tesla di cui magari vuole accelerare lo sviluppo in terra russa. Tesla è in vendita a Mosca, anzi ha avuto anche delle interessanti elaborazioni, come questa replica di Mustang Fastback (quella di Bullit…).

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Più probabilmente vorrà discutere dei recenti successi di SapceX e della possibile collaborazione con l’Agenzia Spaziale Russ, RosCosmos, per lo sviluppo di vettori spaziali.

Roscosmos e la tecnologia russa sono molto avanzate nello sviluppo dei motori a razzo, Inoltre sappiamo che i russi stanno rapidamente sviluppando un motore nucleare per razzi, lo 9M730 Burevestnik, testato nel 2018 a titolo sperimentale. Se Spaceship vuole essere veramente il vettore per i viaggi su Marte deve utilizzare i motori nucleari, come del resto aveva previsto la NASA sin dagli anni 70 con il progetto Vesta.

Per ora Putin non ha risposto, ma il Cremlino è abituato a ben altre modalità per rispondere agli appelli…

Fonte: https://scenarieconomici.it/elon-musk-vuole-parlare-con-putin-perche/



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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 14/02/2021, 13:31 
Cita:
Il complotto degli ultramiliardari

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Israel Shamir
unz.com

I milionari vogliono fare i soldi. I miliardari vogliono fare la storia. I multimiliardari vanno oltre: vogliono che l’umanità si adatti ai loro bisogni e ai loro desideri. Per quanto riguarda poi quelli che controllano i trilioni, loro hanno a cuore i nostri desideri tanto quanto noi ci preoccupiamo delle formiche quando ci diamo al giardinaggio. Non usiamo l’antiparassitario finché le formiche non invadono le nostre aiuole, ma non esitiamo a farlo ogni volta che lo riteniamo necessario. L’umanità ha incontrato molti megalomani, alcuni assai potenti. Gengis Khan ne è un esempio. Tuttavia, erano sempre stati limitati territorialmente. Il potente Gengis poteva far arrivare l’eco delle sue imprese fino a Roma, ma gli Inglesi e i Francesi non avevano dovuto preoccuparsi del nascente impero mongolo. I nuovi super-tycoon non hanno queste limitazioni. La globalizzazione ha permesso loro di pensare fuori dagli schemi. Già da tempo le loro mosse erano state anticipate dal cinema, il mondo dei sogni. Come i sogni permettono allo psicologo di studiare i desideri e le paure dell’uomo, la cinematografia consente di dare uno sguardo da vicino all’ego collettivo dell’umanità. Cosa temevamo di più nei relativamente liberi anni settanta?

Un classico cattivo degli anni settanta e ottanta era il perfido magnate. James Bond ne aveva affrontato qualcuno. Pensate a Hugo Drax in Moonraker [Operazione spazio], o a Karl Stromberg di The spy who loved me [La spia che mi amava]; questi tizi erano disposti a distruggere l’umanità per sostituirla con una versione migliore. Stromberg aveva progettato di scatenare una guerra nucleare globale e di sopravvivere sott’acqua. Drax intendeva avvelenare l’umanità con il suo gas mortale e ripopolare il mondo con gente nuova scelta da lui. Un altro era de Wynter, il supercattivo di The Avengers [Agenti speciali], interpretato da Sean Connery. Controllava il clima mondiale e poteva ucciderci tutti con uragani e tsunami.

Prima dei magnati, quando infuriava la Guerra Fredda, il cattivo era un agente del KGB o un operativo dei servizi segreti cinesi. Quando la distensione aveva rasserenato le relazioni tra i blocchi, gli agenti segreti erano passati di moda; poi era venuto il momento dei cattivi fantastici della Marvel. I perfidi magnati erano spiacevolmente troppo simili alla realtà, tanto che dal mondo del cinema sono passati a quello reale.

Il mondo in cui viviamo è il mondo plasmato dai magnati del male. Sono la versione moderna dei demiurghi, i perfidi creatori degli gnostici, una setta primitiva che si era scontrata con la Chiesa. Come i demiurghi, sono praticamente onnipotenti, più forti degli stati. Il governo, per spendere anche un solo centesimo, ha bisogno di una pletora di permessi e di autorizzazioni. Se un penny è stato speso male, scatta subito il macabro termine ‘corruzione’. La corruzione è un concetto stupido, applicandolo, gli oligarchi hanno eliminato la concorrenza dello stato, perché loro possono pagare quello che vogliono a chi vogliono. Lo stato deve osservare regole intricate e arcane, mentre i magnati non hanno queste limitazioni. Di conseguenza, essi modellano le nostre menti e le nostre vite, rendendo lo stato un re legittimo, ma povero, tra da baroni ricchi e potenti.

La crisi del coronavirus è il risultato della loro attività. In questi giorni, un gruppo di scienziati dell’OMS ha completato un giro d’ispezione di quattro settimane a Wuhan, cercando di scoprire come avesse fatto il virus a trasmettersi agli esseri umani; alcuni di loro pensano (come il presidente Trump) che il virus sia fuoriuscito dal laboratorio di Wuhan. Matt Ridley del Daily Telegraph ha concluso il suo pezzo analizzando le loro scoperte: “Un numero crescente di esperti di alto livello [ne fornisce l’elenco] afferma che una fuoriuscita dal laboratorio rimane un’ipotesi scientifica plausibile su cui indagare.” È assai improbabile, ha detto l’OMS, ma anche altre spiegazioni (pangolini ecc.) rasentano l’impossibile. I Cinesi sono comprensibilmente arrabbiati. Hua Chunying, la portavoce del Ministero degli Affari Esteri (la controparte cinese di Ned Price del Dipartimento di Stato) ha respinto l’idea dicendo: “Gli Stati Uniti dovrebbero aprire il laboratorio biologico di Fort Detrick, e invitare gli esperti dell’OMS a condurre negli Stati Uniti la ricerca delle origini [del virus].” Secondo un articolo del Guardian, [la portavoce cinese] avrebbe promosso “una teoria della cospirazione asserendo che [il virus] proverrebbe da un laboratorio dell’esercito americano,” mentre è stata la signora Hua ad accusare gli Stati Uniti di diffondere “teorie della cospirazione e bugie” per aver detto che la fonte era Wuhan. Qualunque cosa diciamo noi è un risultato verificato e basato su una ricerca diligente; qualunque cosa diciate voi è una teoria della cospirazione, i rappresentanti statunitensi e cinesi concordano entrambi su questo mantra.

Ron Unz, in un suo pezzo dell’aprile 2020, aveva fatto un’eccellente analisi di queste accuse e contro-accuse. Aveva notato che lo scoppio dell’epidemia cinese si era verificato nel luogo e nel momento peggiore per i Cinesi, per cui aveva ritenuto estremamente improbabile un rilascio accidentale (o anche intenzionale) da parte dei Cinesi. Ron Unz aveva suggerito che avrebbe potuto trattarsi di un attacco americano di guerra biologica contro la Cina. Il popolo americano non ha sofferto della malattia? Certo, ma il governo degli Stati Uniti è “grottescamente e manifestamente incompetente” e, probabilmente, si aspettava che “una massiccia epidemia di coronavirus in Cina non si sarebbe mai diffusa in America.”

Forse, ma una spiegazione migliore è che qualche malvagio magnate abbia recitato la parte di Karl Stromberg, che intendeva bombardare sia Mosca che New York, portando guerra e distruzione in tutto il mondo, come nel film di James Bond. Potrebbe essere qualcuno come Bill Gates, che è un grosso investitore nel laboratorio di Wuhan. Un sito di fact-checking, nel suo linguaggio ambiguo, ha ammesso che il laboratorio “ha ricevuto finanziamenti dalla Bill & Melinda Gates Foundation, ma Bill Gates difficilmente può essere definito un ‘partner’ del laboratorio.” Certo, non un partner. Solo un investitore, che è molto più importante di un partner. E non è l’unico; anche altri multimiliardari sono coinvolti nella ricerca biologica, nella produzione di vaccini, in Big Pharma. “Glaxo, BlackRock e Bill Gates sono tutti partner, ma non proprietari di Pfizer,” afferma un altro fact-checker. “Nel 2015, Anthony Fauci aveva concesso una sovvenzione di 3,7 milioni di dollari al Wuhan Institute of Virology, ma non per creare il coronavirus,” aggiunge il sito di fact-checking. Beh, non ci si poteva di certo aspettare che Fauci sovvenzionasse qualcuno per uno scopo così palese, vero?
Forse è un compito troppo arduo anche per un magnate malvagio come Gates. È più probabile che si tratti di un complotto che coinvolge diversi perfidi ultraricchi. Insieme, potrebbero cercare di cambiare il mondo e l’umanità a loro piacimento.

Dei crudeli ricconi avrebbero potuto pensare di avvelenare la Cina durante le festività di capodanno e far abbassare un po’ la cresta a questo stato spocchioso. Avrebbero potuto importare il virus negli Stati Uniti per minare e rimuovere il loro odiatissimo Trump. Avrebbero potuto avvelenare l’Europa per indebolirla, renderla più docile e obbediente alle loro richieste e comprare i suoi asset con poca spesa. Il coronavirus e i lockdown non li hanno danneggiati perché loro, normalmente, non vengono coinvolti dalle vicissitudini quotidiane della vita dell’uomo comune.

I miliardari controllano i media; questo lo sappiamo, e la parte che i media hanno giocato nella crisi del coronavirus è stata importantissima. La copertura mediatica della crisi ha un enorme costo nascosto. Provate a pubblicare informazioni che considerate importanti sulla prima pagina di un giornale. Vi costerebbe un sacco di soldi. Eppure, tutti i giornali che appartengono al blocco mediatico dei miliardari, a partire dal New York Times fino ad Haaretz, hanno quotidianamente impegnato almeno un terzo delle loro prime pagine alle notizie sul coronavirus. Una pubblicità del genere costa miliardi. Sapremo mai chi l’ha pagata?

Il film Contagion (2011) di Steven Soderbergh aveva previsto molte caratteristiche del Covid-19, in particolare l’origine del virus. Nel film, la malattia ha origine in Cina dai pipistrelli e si diffonde attraverso i mercati dove viene venduta la carne di maiale contaminata. Come poteva Soderbergh (o il suo sceneggiatore, Scott Z. Burns) prevedere, otto anni prima dell’evento vero e proprio, che il contagio avrebbe avuto origine dai pipistrelli cinesi? Chi glielo aveva detto? Non ci sarebbe da pensare che sapesse già qualcosa? Burns aveva avuto come consulenti scientifici gli esperti dell’OMS, spiega il sito della CNN. Non è interessante che lo stesso Bill Gates sia uno dei principali finanziatori dell’OMS? È proprio così impossibile che, già nel 2011, gente a libro paga di Gates avesse cominciato a far trapelare ad Hollywood alcuni dettagli del futuro virus proprio attraverso l’OMS?

I magnati potrebbero costringere uno stato debole a seguire le loro direttive. Gli scienziati obbediscono agli ordini, altrimenti niente sovvenzioni, niente carriere. Nell’aprile 2020, gli scienziati tedeschi avevano ricevuto l’ordine di “instillare la paura del coronavirus.” E l’avevano fatto, come abbiamo appreso questa settimana, fornendo dati di mortalità taroccati.

Sembra che i magnati siano quelli che hanno guadagnato di più dalla crisi del coronavirus. Il loro patrimonio è cresciuto di trilioni, mentre quello della classe media è diminuito dello stesso importo. Cosa ancora più importante, tutti gli stati soffrono a causa della crisi: fanno debiti e sono responsabili della salute dei loro cittadini, mentre i miliardari semplicemente se la spassano. Per questo motivo, tendo a respingere l’ipotesi della colpevolezza degli stati, che siano gli USA o la Cina, visto che (alcuni) miliardari sembrano essere gli unici cattivi possibili.

Questi miliardari sono in grado di influenzare la gente molto meglio di uno stato. Considerate Pierre Omidyar. Oltre ad essere il proprietario di eBay, è il finanziatore di centinaia di ONG. Le sue organizzazioni formano l’agenda “progressista” e addestrano i fanti del Green New Deal. Roslyn Fuller di Spiked-online ha controllato la pletora di ONG che dipendono da lui.

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Secondo lei, le ONG e gli enti di beneficenza [di Omidyar] sono “impegnati nell’ingegneria sociale, usano le loro risorse per cambiare artificialmente la struttura della società e plasmarla secondo la loro volontà. Se questo sforzo avesse successo, equivarrebbe ad un totale raggiro della democrazia, perchè si utilizzarebbe il denaro non solo per vincere le elezioni, ma per sostituire con il sostegno effettivo contenuti già pagati o sovvenzionati, dirottando perciò l’intera cultura politica su un binario diverso, amplificando alcune voci e soffocandone altre.”

[Omidyar] è solo uno dei Padroni del Discorso, accanto al famigerato George Soros. Facebook, Google, Twitter e Amazon sono ancora più potenti. I miliardari hanno un peso immenso e decidono cosa possiamo e cosa non possiamo dire o scrivere. Proprio la settimana scorsa, Amazon ha bandito la mia Cabala del potere, un libro che avevano tranquillamente venduto per oltre dieci anni. La stimabile Unz Review è bandita su Facebook e oscurata da Google. Twitter ha spento il presidente Trump, facendo vedere a tutti chi è il vero capo degli Stati Uniti. Oggi, probabilmente, quasi tutti i movimenti descritti come ‘di sinistra’ sono creazioni di magnati come Omidyar o Soros. La vera sinistra è defunta sul campo di battaglia delle idee.

I magnati sono direttamente coinvolti nella crisi del coronavirus, perché, per loro, i risultati sono buoni. E questo significa che ci hanno fatto arrivare proprio dove volevano e non ci lasceranno andar via. Siamo stati cancellati, almeno fino a quando non riprenderemo il governo e saremo noi a cancellarli.

Il SAGE [The Scientific Advisory Group for Emergencies], com’è abbastanza presuntuosamente denominato il team di gestione della pandemia britannica (che comprende la ridicola figura di Neil Ferguson, quello dei milioni di morti previsti), ha già dichiarato che i lockdown faranno parte della vita inglese per gli anni a venire, vaccino o non vaccino. Il Guardian, la voce degli oligarchi, li ha gentilmente snobbati, perché non è bene dire subito a chiare lettere ciò che ancora deve accadere. Lasciamo che la gente abbia un po’ di speranza, in modo che corra a vaccinarsi e, solo dopo, potremo rivelare che, mi dispiace, non serve, bisogna ancora indossare le mascherine, osservare il distanziamento sociale e, si, subire i lockdown. “È molto più facile seguire le regole se le si considerano temporanee.”

I piani dei cospiratori non sono segreti; sono stati descritti da Klaus Schwab nel suo libro The Great Reset. Schwab non è un grande pensatore, è uno scienziato abbastanza scadente, con poche pubblicazioni all’attivo e non è un buon scrittore (neanche decente). Per produrre il libro ha dovuto collaborare con il giornalista Thierry Malleret. È solo un megafono dei magnati. Ma la domanda è: otterranno quello che vogliono?

La mia risposta preliminare è no. Recentemente abbiamo avuto un evento importante, Davos-2021, il raduno online dei magnati e dei loro scagnozzi intellettuali. Per la prima volta, dopo molti anni, hanno invitato Vladimir Putin. Il presidente Xi ha tenuto il primo discorso. L’idea era dimostrare che Russia e Cina sono d’accordo sui loro piani. Devo ammettere che ero abbastanza preoccupato e il discorso del premier cinese non mi aveva tranquillizzato affatto (contrariamente al nostro amico Pepe Escobar, che aveva applaudito l’intervento). Certo, Xi aveva detto che la Cina procederà alla sua velocità e per la sua strada, ma verso gli stessi obiettivi. Sostenibilità, inclusività, c’erano tutte le frasi di circostanza. Da parte di Putin mi aspettavo un discorso ancora peggiore. Per anni aveva voluto essere invitato e cooptato dai decisori occidentali e questa era una grande opportunità per saltare sul loro carro.

Putin mi ha sorpreso. Ha rifiutato categoricamente l’offerta di Schwab e dei suoi sodali. Ha condannato le modalità della crescita economica legata al Covid, perché tutta questa crescita è andata in poche tasche profonde. Inoltre, ha notato che i grandi monopoli digitali sono pericolosi per il mondo. Con le sue stesse parole, “I moderni giganti tecnologici, in particolare le aziende digitali, sono, di fatto, in competizione con gli stati. Secondo queste aziende, il loro monopolio è ottimale. Forse è così, ma la società si sta chiedendo se tale monopolio risponda agli interessi del pubblico.”

I magnati si sono probabilmente meravigliati. Nel 2007 a Monaco, lo avevano deriso. Max Boot, un ebreo russo emigrato, aveva definito Putin, “Il pidocchio che ruggiva” aggiungendo che “nella retorica sinistra e assurda di Putin, si sente un impero che muore.” Mad Max non sapeva ancora quale impero stesse morendo.

Putin avrebbe dovuto essere ammorbidito dalle manifestazioni pro-Navalny del 23 gennaio (il discorso di Davos è del 27 gennaio), ma così non è stato. Tutto il contrario. Al presidente russo non piace essere sottoposto a pressioni. La manifestazione del 31 gennaio è stata accolta con la forza, i fermati sono stati condannati a multe pesanti (almeno per gli standard russi). Tre diplomatici europei che si erano uniti alla manifestazione sono stati espulsi dalla Russia. Josep Borrell, diplomatico spagnolo e rappresentante dell’UE, è andato a Mosca ed è stato trattato con durezza. Nella conferenza stampa conclusiva, il Ministro russo degli Affari Esteri Sergey Lavrov ha detto alla stampa che la Russia non considera (ripeto, NON) l’UE un “partner affidabile.” Le espulsioni sono state effettuate tutte nello stesso momento. Inoltre, Putin ha avvertito l’Occidente che le “sanzioni” (atti di guerra economica) potrebbero indurre la Russia ad usare la forza militare diretta. È stato probabilmente il primo avvertimento del genere dal 1968.

Allo stesso tempo, la Russia ha praticamente messo fine alle restrizioni sul coronavirus. Bar e ristoranti sono ora aperti per i festaioli notturni, sono ritornati gli eventi sportivi, le scuole funzionano normalmente, in alcune parti della Russia, le mascherine da “obbligatorie” sono diventate “raccomandate.” I Russi sono ora autorizzati ad andare e venire liberamente da molti Paesi. I Russi hanno un’ampia disponibilità del loro vaccino Sputnik-V, ritenuto da The Lancet il migliore di tutti i vaccini anti Covid-19. È un colpo paragonabile al primo Sputnik lanciato nel 1957, hanno detto gli esperti occidentali. Così la Russia ha fatto deragliare il Grande Reset.

Questi sviluppi hanno causato in Russia un enorme cambiamento di coscienza. Se, fino ad ora (almeno dal 1970), le classi colte russe tendevano a sentirsi inferiori all’Occidente, la prospera terra dei liberi, ora questa situazione è cambiata. Uno dei principali registi teatrali russi, Constantine Bogomolov, ha dichiarato che l’Occidente è disfatto. Il politicamente corretto obbligatorio dell’Occidente, la sua cancellazione della cultura, il suo inginocchiarsi e leccare i piedi a BLM, il suo culto del transgenderismo, la sua paura delle ‘molestie’ e del sesso, il suo sorriso obbligatorio, la sua wokeness, la sua paura della morte (e della vita!), secondo Bogomolov sono paragonabili al comportamento di Alex, il soggetto della terapia finale di Arancia Meccanica.

Il giovane [Alex] non si libera solo dell’aggressività, è stufo della musica, non può vedere una donna nuda, il sesso lo disgusta. E, in risposta ai colpi, lecca lo stivale dell’attaccante. L’Occidente moderno è un criminale del genere, che ha subito la castrazione chimica e la lobotomia. Da qui quel falso sorriso di buona volontà e di accettazione totale, congelato sul volto di un Occidentale. Questo non è il sorriso della cultura. È il ghigno della degenerazione.

E poi conclude:

L’Occidente ci dice: La Russia è alla coda del progresso.

Sbagliato.

Solo per caso, ci siamo trovati nel vagone coda di un treno in corsa che sta precipitando a capofitto nell’inferno di Bosch, dove saremo accolti da sorridenti diavoli asessuati e multiculturali.

Dovremmo sganciare la nostra carrozza dal treno, farci il segno della croce e iniziare a ricostruire la nostra cara e vecchia Europa, l’Europa che abbiamo sognato. L’Europa che [gli Europei] hanno perso.

Notate il suo invito a “farsi il segno della croce.” In Occidente, le chiese sono sbarrate, i servizi religiosi interrotti. La Chiesa Anglicana è in punto di morte, con l’arcivescovo di Canterbury che celebra BLM, rimuove le statue dalle chiese e accetta ogni editto del SAGE sulla proibizione delle cerimonie religiose. Nel frattempo, le chiese russe sono aperte e i fedeli si riversano nelle cattedrali la domenica e in tutte le festività. I ragazzi e le ragazze russe flirtano tra loro, senza paura di essere accusati di molestie da parte di MeToo. I caffè russi sono aperti. Chi vuole, può farsi vaccinare contro il Covid, o ignorarlo.

Per la prima volta dopo molti anni, la Russia mostra la strada all’Occidente. Questo è un bene. Forse l’Occidente, dopo una correzione da tempo necessaria, sarà in grado di superare nuovamente la Russia. Anche se la Russia aveva mostrato la via del socialismo all’Europa, i risultati migliori del socialismo erano stati raggiunti altrove, nel Nord Europa. La buona, vecchia Europa (e gli Stati Uniti, la sua propaggine d’oltremare) sono ancora in grado di ripetere questa impresa e di liberarsi dei magnati complottisti e della loro predicazione dell’amore obbligatorio. In questa occasione, escludere tutti i plurimiliardari sarebbe forse una buona idea. Nel mondo migliore, quello prima della loro ascesa, non c’erano multimiliardari. La storia non è finita; stiamo entrando nella parte più interessante. Siate di buon umore!

Israel Shamir

Fonte: unz.com
Link: https://www.unz.com/ishamir/the-tycoon-plot/
11.02.2021
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

Fonte: https://comedonchisciotte.org/il-complotto-degli-ultramiliardari/



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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 26/03/2021, 13:01 
Cita:
Dichiarazione di guerra a Russia e Cina, "gli Usa verso la catastrofe"

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Putin è “un killer” e Xi “un tagliagole” ha stabilito Joe-Burisma-Biden; Mosca «destabilizza la situazione nei paesi vicini», evoca il segretario NATO Jens Stoltenberg; e il capo della diplomazia UE Josep Borrell e il suo superiore, il segretario di stato yankee Antony Blinken tuonano contro l'atteggiamento «di sfida della Russia, inclusa la persistente aggressione contro Ucraina e Georgia», ecc. ecc.
La dichiarazione di guerra di USA e vassalli è consegnata: una guerra energetica alla Russia, soprattutto per il “North stream 2”, e una guerra commerciale alla Cina. Mosca ha risposto per ora (annunciate contromisure anche alle sanzioni imposte dal Canada) in maniera non particolarmente dura; più tempestiva e determinata Pechino.

Il confronto tra USA e Russia ha dunque raggiunto una nuova fase. La prima fase, di “accumulazione della tensione”, scrive Aleksandr Khaldej su Svobodnaja pressa, ha coperto il periodo tra il 2000 e il 2007; dal 2007 al 2014, la seconda fase, di “contrapposizione”; quindi, la terza, avviata con gli eventi in Siria e Ucraina, è già quella della guerra, quando il «desiderio di danneggiare il nemico non è più commisurato al danno verso se stessi. Niente trattative in questa fase; ora parlano i cannoni: non importa se di ferro o mediatici». Poi, di incidente in incidente, si arriva alla quarta fase, quella del "equilibrio di posizione" e della "stanchezza di guerra", dopo di che sarà forse possibile tornare alle trattative. Il rischio è però che, «ad alti livelli di conflitto, questo possa sfuggire al controllo delle parti». Gli USA brigano per colpi di stato in Cina e Russia (da anni ormai le sanzioni mirano a colpire l'entourage oligarchico russo, per indurlo a sbarazzarsi di Putin) e a una chiamata a raccolta degli “alleati” vassalli. Da qui, le sparate provocatorie, che testimoniano della debolezza americana. «La confusione è mascherata dall'aggressività: prima retorica, poi militare. Europa orientale, Asia centrale, Medio Oriente, Pacifico: queste sono le zone di minaccia dell'egemonia statunitense dopo il crollo dell'URSS e, di conseguenza, le zone di pericolo di operazioni militari dirette».

Biden, definendo Putin “un assassino” e Xi Jinping un “tagliagole” (ma, nota Artašes Gegamjan, come mai, di fronte a tali provocazioni, «sono rimasti zitti i leader dei paesi della Organizzazione per la sicurezza collettiva»: oltre alla Russia stessa, Armenia, Bielorussia, Kazakhstan, Kyrgyzstan e Tadžikistan?) mostra che il suo gruppo è disposto a intensificare il conflitto.

Il desiderio di «guidare la divisione del mondo in zone di influenza» dice ancora Khaldej, «comporta tagliar fuori gli alleati dai mercati di cui hanno bisogno e allo stesso tempo spingere gli avversari a consolidare» il coordinamento. Gli USA non saranno in grado di «sostituire i mercati perduti dei loro vassalli; la perdita di Cina e Russia come partner commerciali minerà un certo numero di paesi e vi indebolirà l'influenza degli Stati Uniti. Gli USA stanno quindi accelerando quei processi che cercano di impedire; molti loro vassalli, come UE, Polonia o Ucraina, si indeboliranno ancora di più negli scontri con Russia e Cina».

Dunque, quanto è reale il pericolo che, come dice Khaldej, «ad alti livelli di conflitto, questo possa sfuggire al controllo delle parti»? Qual è la situazione sul campo?

Ammettiamo, ad esempio, che abbiano ragione gli analisti del FAS (Federation of American Scientists) secondo cui gli USA avrebbero segretamente tolto dall'Europa una parte del proprio arsenale nucleare. Anche se fosse vero, ciò non significherebbe altro che la necessità di modernizzare tale arsenale. Ora, scrive Viktor Sokirko su Svobodnaja pressa, si calcolava sinora che in Belgio, Germania, Italia, Paesi Bassi e Turchia fossero stoccate dalle 150 alle 200 bombe nucleari e non sembra che l'intelligence russa abbia elementi per confermare una loro riduzione. Se movimenti ci sono stati, si tratta più verosimilmente di una parziale redistribuzione tra le diverse basi, come più volte verificatosi. In ogni caso, commentando la notizia secondo cui i bombardieri statunitensi potrebbero colpire obiettivi russi di terra, l'esperto militare Jurij Knutov ritiene che la Russia sia in grado di rispondere, difendendo dapprima le maggiori città russe, e poi l'intero paese, con una sorta di “cupole”, costituite da complessi missilistici S-350 "Vitjaz", S-400, "Pantsir", "Vulkan terzo".

Questo per la difesa. Per l'attacco, il complesso aereo dell'aviazione a lungo raggio russa (PAK-DA) a tecnologia stealth sarà presto in grado di superare, senza essere intercettato, le difese anti-aeree NATO. E, pur restando per ora inattuato il piano di una base aerea russa in Bielorussia, si sta facendo più stretto il coordinamento militare tra i due paesi, con la creazione di centri di addestramento congiunto delle forze aeree e di difesa anti-aerea e i sistemi missilistici antiaerei nelle regioni di Grodno, Brest e Minsk concedono tempo sufficiente ad allertare i sistemi anti-aerei russi a Smolensk e Mosca.

Per di più, secondo il politologo israeliano di origini russe Jakov Kedmi, la nuova strategia di difesa nazionale russa, renderebbe addirittura priva di senso l'esistenza della NATO, dal momento che, in caso di attacco alla Russia, Mosca risponderebbe con rappresaglie non solo sui territori di partenza dei missili convenzionali, ma anche contro il centro decisionale, cioè gli Stati Uniti. Così che, sostiene Kedmi con un ottimismo forse eccessivo, gli USA non potranno più persuadere l'Europa ad attaccare la Russia, e poi nascondersi dietro di essa.

Ora, a proposito della NATO, il capo-redattore dell'agenzia Realist, Sarkis Tsaturjan ricorda comunque come Mosca abbia a lungo tentato di farsi accogliere nell'organizzazione. È vero che varie ex Repubbliche sovietiche sono entrate nell'Alleanza atlantica e altre, pur non facendone parte, ne sono partner diretti; ma, scrive Tsaturjan, la prima a mirare all'ingresso nella NATO è stata a suo tempo la Russia. Addirittura, «il 31 marzo 1954, un anno dopo l'assassinio di Iosif Stalin, l'URSS fece il primo tentativo ufficiale di entrare nella NATO». Il 7 maggio successivo, Washington, Londra e Parigi rispondevano picche e allora, esattamente un anno dopo, nasceva il Patto di Varsavia. A metà anni '80 si tornò a parlare in via non ufficiale di adesione alla NATO e il tema è stato toccato durante le presidenze El'tsin, Putin e Medvedev. A marzo 2000, Vladimir Putin, in un'intervista alla BBC, alla domanda se ritenesse possibile l'unione della Russia all'Alleanza, rispose «Perché no? Non escludo tale possibilità, se la Russia verrà considerata partner a pieno diritto». Nel giugno 2017, intervistato da Oliver Stone, Putin disse «Ricordo uno dei nostri ultimi incontri col presidente Clinton. Nel corso di colloqui a Mosca, io gli dissi “Può darsi che esaminiamo una variante, per cui la Russia potrebbe entrare nella NATO”. E Clinton rispose “Perché no, io non sono contrario”. Dunque, osserva Tsaturjan, perché «meravigliarsi della collaborazione del Cremlino con la Turchia, membro della NATO, ad esempio in Siria e nel Caucaso?».

Questo, dal punto di vista militare. Sul piano più immediato e diretto della contrapposizione economica e politica tra Washington, Mosca e Pechino, e delle contromosse russo-cinesi all'attacco USA e UE, la Deutsche Wirtschaftsnachrichten parla dell'invito di Sergej Lavrov all'omologo Wang Yi, per un graduale sganciamento di Russia e Cina dal dollaro USA, a favore di valute nazionali o alternative, e per rafforzare la collaborazione strategica. Mosca infatti non nasconde la preoccupazione per alcune possibili mosse yankee. Il portavoce presidenziale Dmitrij Peskov ha dichiarato che si devono considerare tutte le possibili minacce, inclusa quella di escludere il settore bancario russo dal sistema dei pagamenti interbancari SWIFT (Society for worldwide interbank financial telecommunications; l'URSS vi aderì nel 1989) dato che gli istituti finanziari russi sono tra i tre leader mondiali come numero di transazioni.

Come ricorda Andrej Zakhar?enko su Svobodnaja pressa, negli ultimi sette anni, la minaccia di escludere Mosca dal SWIFT è risuonata almeno due o tre volte; ma, dopo gli ultimi eventi, il pericolo si è fatto oltremodo concreto, pur se vari analisti russi sostengono che Mosca abbia da tempo adottato misure per ovviare a tale eventualità. A ogni modo, German.china.org riporta che, secondo il Ministero degli esteri cinese, Mosca e Pechino concordano sul fatto che gli USA dovrebbero «porre fine alla loro tirannia e smetterla di immischiarsi negli affari interni di altri paesi». La due-giorni Lavrov-Wang, a poca distanza dal conflittuale incontro Wang-Blinken in Alaska, ha portato Wang a dichiarare alla Tass che, «Nella situazione attuale, è importante per noi parlarci come partner strategici globali e rafforzare la nostra interazione strategica». Chiaro.

In mezzo, la UE. Per la prima volta dopo più di 30 anni, ha imposto sanzioni (abbastanza simboliche) contro la Cina, col ritornello dei “diritti violati degli ujguri” nel Xinjiang. Pechino ha reagito tempestivamente e ha subito annunciato contro-sanzioni. Analizzare la sostanza delle accuse UE, scrive Rubaltic, sarebbe rendere un «onore immeritato a Bruxelles. Immersi nell'ipocrisia, gli europei hanno dimostrato mille volte che i diritti umani sono per loro un manganello diplomatico, che usano o meno, in base all'opportunità politica. Se l'Europa chiude gli occhi sulla discriminazione dei russi nei paesi baltici, allora non sta a lei dire qualcosa sugli ujguri».

In termini di politica reale, continua Rubaltic, le sanzioni UE contro la Cina costituiscono davvero una pietra miliare. È stata tracciata una linea nella fase trentennale di sviluppo delle relazioni tra Pechino e l'Occidente. Quella linea, gli Stati Uniti l'avevano già tracciata diversi anni fa, e il fallimento dei primi colloqui sino-americani dell'amministrazione Biden conferma come la proclamazione di Pechino quale principale minaccia strategica non fosse un capriccio personale di Donald Trump.

Ora lo ha capito anche l'Europa, che dunque traccia quella linea, anche se sotto Trump aveva sperato che l'esacerbazione contro la RPC fosse temporanea e aveva cercato di sviluppare una graduale cooperazione economica con Pechino. Tuttavia, strategicamente, conclude Rubaltic, gli alleati europei seguiranno sempre il percorso della geopolitica americana. Se l'ostilità verso la Cina non è un capriccio di Trump, ma un "consenso bipartisan" di Washington, allora bisogna agitare il manganello delle sanzioni e parlare dei “diritti degli ujguri”.

Dunque, la situazione è molto seria, in particolare per quegli “alleati” vassalli da settant'anni a rimorchio del carro yankee; ma, non meno, per quelli che possono pretendere a una certa libertà di manovra (il Centro francese per gli studi interdisciplinari, composto di ex alti ufficiali, in una lettera aperta a Stoltenberg, lo ha accusato di fare solo gli interessi USA, nel piano NATO per il 2030) come la Germania con il “North stream 2”. La situazione è seria per Pechino e per Mosca, costrette a destreggiarsi con un elemento che, in preda a spasmi ossessivi, diventa ancor più pericoloso.

Ciò non impedisce a una parte dei comunisti russi di ricordare come, prima della fine dell'Unione Sovietica, il rapporto di forze mondiale fosse del tutto diverso e come buona parte dei russi si senta oggi offesa non soltanto dalle parole di Joe Biden all'indirizzo di Vladimir Putin, ma anche dalle scelte di chi continua sulla strada intrapresa dal Cremlino più di tre decenni fa: «Non è Biden che ci offende. I cittadini di quello che un tempo era un grande paese sono offesi dalla povertà vergognosa e dalla umiliante disoccupazione. Ci offendono il “Centro El'tsin” e il monumento a Solženitsyn... ci offendono le calunnie contro l'Unione Sovietica e i suoi leader. Ci offende la senatrice Narusova, che definisce “bestiame” chi protesta. Ci offende Simonjan, che senza merito guadagna milioni e invita a non pretendere pensioni degne di una persona... Ci offendono i ritratti del criminale Kol?ak nelle strade... ci offende la crescente fascistizzazione, allorché si cerca di separare l'ideologia antifascista dalla Vittoria sul fascismo e si copre il Mausoleo nel giorno della grande vittoria sul fascismo... Tutto questo non l'ha fatto Biden o un qualche inglese; lo avete fatto voi del partito Russia Unita».

Se, oltreoceano, il blogger americano Billmon, nel suo Moon of Alabama, scrive che «Agitando i pugni l'America va verso la catastrofe e l'aggressività contro Cina e Russia accelererà il declino USA», allora, come dar torto a chi, in Russia, si sente sotto attacco non solo dell'imperialismo yankee, ma anche del capitale di casa propria!?

Fonte: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-dichiarazione_di_guerra_a_russia_e_cina_gli_usa_verso_la_catastrofe/8_40401/



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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 29/03/2021, 12:32 
La settimana scorsa è accaduto un evento di portata storica, di quelli che poi finiscono nei libri di storia.

Cita:
RUSSIA. Mosca rafforza la cooperazione con Pechino per fronteggiare l’instabilità mondiale

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Il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, arrivato in Cina per una due giorni di colloqui con i massimi funzionari cinesi, ha chiesto una cooperazione di alto livello tra Russia e Cina, in risposta all’egemonia perseguita da alcuni paesi occidentali guidati dagli Stati Uniti. Lo riporta CGTN.

Il trattato di cooperazione russo-cinese è stato firmato il 16 luglio 2001. Scadrà a luglio 2021 ma, secondo Lavrov, sarà prorogato per altri cinque anni.

Il Ministro russo ha dichiarato: «I legami tra la Repubblica popolare cinese e la Federazione Russa sono caratterizzati dai nostri leader e cittadini come i migliori nella storia delle relazioni bilaterali. La cooperazione dinamica che ha caratterizzato i nostri legami negli ultimi 20 anni indica che il trattato ha superato con successo la prova del tempo e che gli obblighi in esso contenuti vengono adempiuti. Russia e Cina stanno promuovendo un’agenda unificante sulla scena internazionale, puntando a una più ampia cooperazione tra gli stati, e alla creazione di associazioni di integrazione. I nuovi centri di crescita economica e di influenza politica si stanno rafforzando nonostante i tentativi degli Stati Uniti, e di alcuni altri stati occidentali, di ostacolare un mondo multipolare con lo scopo di preservare il dominio degli Stati Uniti e imporre le richieste di Washington agli altri».

Si tratta di un trattato importante e unico nel suo genere, in quanto sancisce rapporti di buon vicinato, amicizia e cooperazione tra i due paesi. Inoltre, contiene l’obbligo di: trasmettere l’amicizia russo-cinese alle generazioni future, rispettare la sovranità e l’integrità territoriale l’uno dell’altro, affermare l’assenza di rivendicazioni territoriali e la determinazione a trasformare il confine tra Russia e Cina in un confine di eterna pace e amicizia.

La Cina ha risposto positivamente alle dichiarazioni rilasciate da Lavrov. Hua Chunying, portavoce del ministero degli Esteri cinese, ha ribadito l’importanza di portare avanti con fermezza la cooperazione con la Russia a causa della crescente instabilità mondiale: «Sono gli Stati Uniti ad intervenire arbitrariamente, e sempre più frequentemente, negli affari interni di un altro paese in nome della cosiddetta democrazia e dei diritti umani, e sono diventati fonte di turbolenza e caos in tutto il mondo. Cina e Russia sono sempre unite, si sostengono fermamente nella lotta contro l’egemonia e il bullismo e si opporranno fermamente a tali atti, rafforzando la comunicazione e la cooperazione in materia».

La partnership strategica globale Russia-Cina ha permesso di conseguire risultati notevoli nell’ambito del coordinamento per una nuova era e di assistenza reciproca promuovendo congiuntamente una cooperazione pragmatica nell’ambito economico, commerciale, tecnologico e dell’innovazione, nonostante la pandemia attualmente in corso.

Hua ha poi aggiunto: «La relazione bilaterale ha superato i test, quindi le parti continueranno a sostenersi a vicenda con fermezza nelle questioni relative ai reciproci interessi fondamentali e a lavorare insieme per difendere la giustizia e l’equità internazionali».

Lavrov ha incontrato il 22 marzo a Guilin, nella regione autonoma del Guangxi Zhuang (a sud della Cina), il Consigliere di Stato cinese e il Ministro degli Esteri Wang Yi, riporta Cgtn. Secondo Chunying: «La visita cementerà il trend di sviluppo ad alto livello delle relazioni Cina-Russia e approfondirà ulteriormente il coordinamento strategico tra i due paesi negli affari internazionali. Le due parti avranno una comunicazione approfondita su argomenti come il coordinamento nelle questioni regionali e internazionali e gli scambi di alto livello. La Cina è disposta a cogliere questo come un’opportunità per implementare i consensi raggiunti dai leader dei due paesi e portare avanti le relazioni bilaterali, in modo da dare un maggiore contributo alla pace e alla stabilità mondiale».

Fonte: https://www.agcnews.eu/russia-mosca-rafforza-la-cooperazione-con-pechino-per-fronteggiare-linstabilita-mondiale/


Silenzio assoluto in Italia da parte di media e politici se ancora ci fosse qualche dubbio su chi li stia manovrando. CI stanno portando a sbattere il muso contro un muro trasformandoci nel giro di 10 anni in un campo di battaglia, il tutto perchè invece di perseguire i nostri interessi nazionali ed europei e quindi cooperando con Russia e Cina come storicamente abbiamo sempre fatto da millenni per non si sa quale motivo dobbiamo essere alleati col più immorale e terrorista degli apparati militari, con un paese la cui leadership è corrotta sia dal punto di vista ideologico che morale e la cui popolazione ignorante, malata ed inconsapevole manco si rende conto di chi li governa.

Invece di guardarsi i pistolini propri si vanno a fare le pulci a Cinesi e Russi sui diritti umani quando in USA ed in EUROPA (In Italia pegigo ancora) si viola la carta dei diritti ogni ora nei peggio modi.



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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 29/03/2021, 14:10 
MaxpoweR ha scritto:


Invece di guardarsi i pistolini propri si vanno a fare le pulci a Cinesi e Russi sui diritti umani quando in USA ed in EUROPA (In Italia peggio ancora) si viola la carta dei diritti ogni ora nei peggio modi.


Eh si iDiritti umani11.. Quelli che strepitano contro Russia e Cina sono gli stessi che esultano quando le navi negriere vanno in Africa a prendere gli schiavi da buttare nei campi e in strada a spacciare. Così si svaluta il lavoro (sennò i ricconi ci rimettono), si fa un favore alle mafie (Stato) e il fogno europeo può continuare.
Non mi stupirei se tutto questo teatrino, Covid e terrorismo psicologico annesso, fosse stato messo in piedi solamente per tenere in piedi una valuta di per sé insostenibile.

Diritti umani... Qua praticamente obbligano la gente A stare rinchiusa, a vaccinarsi con pura ********** nonostante sia vietato dalla Costituzione, e nessuno fiata, obbligano le imprese a fallire, dando in cambio 4 spiccioli!
Gli unici che stanno sul divano a ruttare ben remunerati sono gli statali, il 18% fisso del PD ... Poi ci stupiamo se non riescono mai a fare una riforma della PA, non è che non possono, non vogliono.

Comunque di Russia o Cina in TV non si parla MAI , se non per questioni negative, e per metterle in cattiva luce. Esiste solo il rincoglionito occidente, visto come il centro del mondo, quando in realtà non lo è più da almeno 10 anni.



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