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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 26/12/2017, 16:07 
Cita:
Fregata russa in acque britanniche Sale la tensione tra Londra e Mosca

http://www.corriere.it/esteri/17_dicemb ... resh_ce-cp



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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 26/12/2017, 16:09 
Un alto comandante USA avverte i “marines” di un forte rischio di prossima guerra con la Russia

https://www.controinformazione.info/un- ... la-russia/



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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 26/12/2017, 22:20 
sottovento ha scritto:
Cita:
Fregata russa in acque britanniche Sale la tensione tra Londra e Mosca

http://www.corriere.it/esteri/17_dicemb ... resh_ce-cp

La Fregata Russa non era nelle acque territoriali Britanniche ma a detta di loro vicino alla loro zona di sicurezza!,qual'è allora la zona di sicurezza del territorio Russo dato che le armate della NATO sono quasi ai loro confini??. [:296]
Vogliono per forza la guerra gli Anglo-Americani!. [8]


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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 26/12/2017, 23:40 
Cita:
Cremlino, Putin corre da solo: "Non posso creare gli oppositori"

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/cre ... 74183.html

Ti credo che corre da solo, gli oppositori li mette tutti in galera!



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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 27/12/2017, 00:15 
sottovento ha scritto:
Cita:
Cremlino, Putin corre da solo: "Non posso creare gli oppositori"

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/cre ... 74183.html

Ti credo che corre da solo, gli oppositori li mette tutti in galera!


NON CAPISCO COSA TROVI DI STRANO!. [:296]
SECONDO ME, I COMMENTI SONO STRANI. [:246]
SONO RUSSOFOBICI. [:302]

""""""Cremlino, Putin corre da solo: "Non posso creare gli oppositori"
Lo Zar in campo da indipendente per un quarto mandato pressoché scontato
commenta
Vuole il quarto mandato da presidente Russo e difficilmente non lo otterrà. Vladimir Putin ha annunciato oggi, nella conferenza stampa che tiene tradizionalmente a fine anno, che alle elezioni di marzo si presenterà da indipendente.

Dopo l'annuncio della sua candidatura, che non era in verità mai stata in dubbio, ha parlato con 1.640 giornalisti accreditati al World Trade Center di Mosca, a cui detto di contare "di avere il sostegno di tutte quelle forze politiche che hanno a cuore lo sviluppo del nostro paese e, naturalmente, anche del popolo".
L'ottimismo del presidente è giustificato. In Russia non esiste più una forza d'opposizione in grado di sfidarlo. E a chi gli chiede le ragioni durante la conferenza stampa, risponde così: "Perché in Russia non c’è un’opposizione vera, che possa rappresentare un’alternativa credibile? La risposta più semplice per me è dire che non sta a me creare l’opposizione".
Il principale oppositore di Putin è Alexei Navalny, che da anni fa dentro e fuori dal carcere e a maggio aveva guidato un serie di manifestazione anti-corruzioni in Russia. Allo stato attuale non potrà correre alle elezioni per via di una condanna per frode. A correre sarà invece Ksenia Sobchak, la socialite russa che potrebbe intercettare un certo voto di protesta, ma senza impensierire troppo Putin, la cui rielezione è praticamente scontata."""""

Ah!!!.....IL GIORNALE!,SEMMAI IL FUMETTO!


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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 27/12/2017, 00:15 
sottovento ha scritto:
Ti credo che corre da solo, gli oppositori li mette tutti in galera!


Fake news.

https://comedonchisciotte.org/controinf ... 36x330.jpg

Vi presento il successore di Putin

DI MASSIMO BORDIN

La macchina del fango russofoba ospitata presso i media europei si è appena rimessa in moto. I campioni di fake news veri, Repubblica, Corriere, Ansa ecc. ecc, titolano che il leader dell’opposizione a Putin – Alexei Navalny – non potrà correre per le presidenziali russe del 2018 perchè la commissione elettorale ne ha bloccato la candidatura. E ci lasciano pensare: “Buuuuuu. Vergogna!”

Nello sparare la notizia omettono due cose fondamentali. La prima: Navalny non è leader dell’opposizione manco per il cavolo! La sua importanza nel mondo della politica russa è rilevante come quella di Civati in quella italiana. Quindi è impossibile che Navalny, ancorchè candidato, potesse minacciare minimamente la leadership di Vladimir Putin. Navalny non è stato candidato perchè ha commesso più reati di Toni Negri. Punto. Ma, soprattutto, quel che non si dice è che finalmente Putin lavora per la costruzione di una vera classe dirigente in Russia, e questo è il reale motivo della sua quarta candidatura. Questa si che è una news. Putin, infatti, non è stato un mago su tutto, ed ha fallito finora nel tentativo di costruire una èlite competente ed un successore credibile alla sua Presidenza.

Sia chiara una cosa. Anche se ho studiato per anni la figura di Putin, ho smesso da un bel pezzo di mettere le persone sul piedistallo, di idealizzarle. Perchè si prendono delle randellate nel muso a piena potenza: gli eroi non possono essere umani, quando scoprite che invece lo sono, questa triste realtà può essere shoccante: gli eroi hanno i difetti di tutti gli esseri umani, perchè… sono umani. Perciò, amare o odiare sono due lati dello stesso eccesso. Io analizzo Putin, poi ragiono con la mia testa e cerco di prenderne il meglio.

Fatta questa precisazione rimane da capire cosa si intende per creazione di una èlite in Russia.

Facciamo eco a Giulietto Chiesa che sulle pagine di Sputnik Italia dice:

Cita:
Putin non ha ancora completato, dopo sedici anni, la formazione della propria élite. Ma intende farlo adesso. Nel frattempo fissa gli obiettivi per quella élite che sta costruendo a sua immagine e somiglianza. E, certo, si spiega così il fatto che egli non abbia cercato investitura in nessuno dei partiti che occupano l’attuale Duma. Infatti il suo “vero” discorso d’investitura lo ha pronunciato davanti all’assemblea del Fronte Popolare Panrusso… il Presidente sarà espressione del popolo e non di questa o quella coalizione politica, di questo o quello schieramento. E viene ribadito ora con una piattaforma politica “triangolare”, assolutamente interclassista, apparentemente a-ideologica.


Ecco che risulta così più chiaro l’intento di Putin, che è quello di abbandonare progressivamente le forme partitiche nel tentativo di formare statisti che non siano interessati a salvaguardare l’interesse di un gruppo sociale, ma della Russia intesa nel suo insieme. Lo sappiamo tutti che, al di là delle chiacchiere, in Europa la classe dirigente non si è formata, ma si è semplicemente “trovata” a tutelare gli interessi di una parte dei cittadini, di norma quelli più ricchi. Il lavoro reale che la politica europea ha fatto è stato quello di ridimensionare la classe media, cioè la classe che sintetizza tutti i livelli di reddito e di rendita, per favorire una separazione sempre più netta tra ricchi e poveri.

Putin, invece, nel cuore e nella testa, ha il problema opposto: deve creare una numerosa e forte classe media. Lo stesso problema c’è in Cina ed in molti paesi della galassia eurasiatica, ma menre altrove la questione non è affrontata in modo esplicito e coerente. In Russia si.

Ancora molto c’è da fare “per ridurre le disuguaglianze e la povertà” — ha detto infatti Putin nel suo ultimo discorso programmatico, segno che questo è un problema considerato centrale per il Capo del Cremlino, consapevole che gran parte del mondo, in assenza di classe media, rischia di precipitare verso un declino sudamericano.

Ma c’è un punto importante sul quale NON concordiamo con l’analisi proposta da Giulietto Chiesa, quando scrive che nel 2022 a scadenza del prossimo mandato Putin avrà allora 70 anni, ma che sarà ancora troppo giovane per lasciare il potere.

Questo è un registratore rotto che si sente da tanto tempo. Secondo gli opinionisti Medvedev è un inetto e corrotto che non ha le qualità di Putin, mentre Lavrov è già troppo vecchio ora, e dunque, dopo di Putin non ci sarà niente di papabile per una Russia che è tornata a ricoprire un ruolo da potenza mondiale.

A mio modo di vedere il successsore di Putin sarà un nome completamente nuovo, come lo fu lui durante l’era Eltsin. Nessuno lo aveva mai sentito nominare fuori dalla Russia prima del 1999, ma aveva una qualità indiscutibile, in quanto proveniva dal Kgb, la cui scuola che ha sempre formato menti eccelse ed altamente patriottiche. Putin a mio modo di vedere andrà ad attingere ancora a quel mondo, ovvero a quello della sicurezza e dell’ingegneria militare, ove la formazione della persona in senso patriottico è fuori discussione (in Russia…). E se scendiamo in quel campo da gioco, i players allora non sono certo pochi.

Alexey Dyumin, ad esempio, ha 45 anni ed è governatore dell’oblast di Tula. Nella sua carriera è arrivato ai massimi vertici all’interno delle forze di sicurezza e secondo lo stesso Putin «ha dimostrato di essere un uomo al quale si può affidare un incarico di massima importanza e delicato ed essere sicuro della sua esecuzione».

Non resta allora che attendere il 2022 e constatare se la previsione si dimostrerà o meno corretta.



Fonte: http://micidial.it

Link: http://micidial.it/2017/12/vi-presento-successore-putin/

26.12.2017



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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 27/12/2017, 10:38 
MaxpoweR ha scritto:
sottovento ha scritto:
Ti credo che corre da solo, gli oppositori li mette tutti in galera!


Fake news.


Colossale Fake News... [:246]



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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 02/01/2018, 16:00 
... Hai capito lo "Zar" .... [^] (Quello che è "mio" è mio!)


Così Mosca ha blindato l’Artico: passeranno solamente navi russe

La notizia è passata sottotraccia sui media, ma rappresenta un passaggio fondamentale per l’economia mondiale. Il presidente Vladimir Putin nella giornata di domenica 31 dicembre ha siglato una legge che attribuisce ai vascelli battenti bandiera russa il diritto esclusivo di trasportare idrocarburi nell’Oceano Artico lungo la Northern Sea Route, ovvero lungo la rotta che va dal Mar di Kara sino allo stretto di Bering.

Con l’inizio del nuovo anno, quindi, solo le navi russe potranno trasportare gas naturale, petrolio e suoi derivati, lungo quella rotta anche chiamata “Passaggio a nordest”. Il documento approvato, introdotto nel Codice Mercantile Russo, prevede anche che l’attività di pilotaggio, navigazione rompighiaccio, sanitaria, l’attività di controllo e preservazione dell’ambiente marino nelle acque territoriali o interne della Russia, il trasporto di petrolio, gas naturale, condensati e carbone prodotti nel territorio della Federazione Russa o di sua giurisdizione (EEZ – Exclusive Economice Zone) oltre che lo stoccaggio di petrolio, prodotti petroliferi, gas naturale (anche liquefatto), condensati e carbone avvenga esclusivamente su vascelli battenti bandiera russa. Il provvedimento comprende anche le attività di traino, ricerca e soccorso e studi oceanografici.

Sostanzialmente si tratta di una “nazionalizzazione” della Northern Sea Route che da ora in avanti, per quanto riguarda il traffico di idrocarburi, potrà essere percorsa solamente da navi annoverate nel registro navale russo. Una mossa non del tutto a sorpresa a ben vedere, data la nuova politica di espansione (e protezionista) verso l’Artico condotta negli ultimi anni da Mosca, che ha rilanciato anche con notevole impulso la militarizzazione dei suoi confini settentrionali, lasciati troppi anni allo sbando dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica. L’Artico, nella sua totalità, rappresenta infatti una sorta di “ultima frontiera” delle risorse convenzionali di idrocarburi con circa 412 miliardi di barili equivalenti tra gas e petrolio secondo una stima dell’USGS (il prestigioso servizio geologico americano). Una buona fetta dei quali si trova proprio in quella porzione di globo che comprende la Siberia ed il suo offshore, che ricade nella EEZ della Russia. La maggior parte di queste risorse si trovano in mare e fanno particolarmente gola in quanto risiedono in un tratto di mare con una profondità media di soli 500 metri facente parte della piattaforma continentale siberiana. Tutte queste riserve, insieme, rappresentano circa il 30% del gas naturale ed il 13% del petrolio del mondo e non sono ancora state sfruttate appieno; in particolare la Russia detiene la maggior parte delle riserve di gas naturale accertate dell’intero Artico.

I cambiamenti climatici in atto hanno, da un decennio, dato il via ad una nuova “corsa all’oro nero” avendo liberato dai ghiacci porzioni di mare un tempo perennemente ricoperte dalla banchisa polare. Gli stessi Stati Uniti, dopo un primo momento – sotto l’amministrazione Obama – in cui avevano rinunciato allo sfruttamento dell’Artico di loro competenza, hanno fatto dietrofront e da un paio di anni hanno aperto la strada alle compagnie petrolifere. Ovviamente quando ci si inoltra in un territorio inesplorato – e quindi non regolamentato in modo univoco – si dà il via a dispute territoriali, ed anche in questo caso non mancano. La Russia, infatti, rivendica i diritti di sfruttamento su una vasta porzione di Artico che si estende ben al di là delle 200 miglia nautiche che sono il limite della EEZ facendo valere il principio della “piattaforma continentale” ovvero rivendicando a sè tutto quanto si trova sulla porzione di continente che si inoltra nell’oceano sino alla scarpata continentale. Canada, Norvegia, Usa, Islanda e Danimarca (per via della Groenlandia) hanno parimenti le medesime rivendicazioni territoriali data la grossa fetta di risorse energetiche in ballo.

Per questo la “nazionalizzazione” del Passaggio a Nordest rappresenta il naturale proseguimento della nuova politica russa volta a sfruttare tutto lo sfruttabile nel campo degli idrocarburi, in considerazione del fatto che fondamentalmente l’economia di Mosca è ancora strettamente legata al mercato di questi ultimi diventando pertanto fonte di debolezza per le fluttuazioni dello stesso.

Come reagiranno le altre nazioni, soprattutto quelle che operano nell’Artico, a questa nuova legge non è ancora dato saperlo, ma di certo una mossa di questo tipo non sarà vista di buon occhio: di fatto limita la libertà di navigazione e commercio. Intanto però Putin ha “blindato” l’Artico russo ed ora si attende che le compagnie petrolifere, appena il prezzo del petrolio tornerà a salire, tornino ad effettuare attività di E&P in quella parte del globo che rappresenta una sfida per le estreme condizioni climatiche.

http://www.occhidellaguerra.it/cosi-la- ... o-lartico/



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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 02/01/2018, 16:36 
Severo ma giusto [:305]



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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 02/01/2018, 16:38 
" giusto" ... perché si prende l'Artico ....?! [:291]



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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 02/01/2018, 16:39 
Ufologo 555 ha scritto:
... Hai capito lo "Zar" .... [^] (Quello che è "mio" è mio!)


Ma siete in grado di guardare una cartina geografica? No perché non è difficile. La Northern Sea Route passa per il 90% nelle acque territoriali Russe e giustamente ci fanno passare solo chi dicono loro. Non ci vuole un aquila.

Certo che per gente come voi, abituata a considerare normali le azioni USA, come quelle approvate dalla Camera dei rappresentanti del Congresso lo scorso anno, che ha adottato un progetto di legge contenente una norma secondo la quale l'amministrazione USA può mettere sotto il proprio controllo i porti russi di Vladivostok, Nakhodka e Vanino, non c'è proprio da stupirsi.


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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 02/01/2018, 16:41 
alcar ha scritto:
Ufologo 555 ha scritto:
... Hai capito lo "Zar" .... [^] (Quello che è "mio" è mio!)


Ma siete in grado di guardare una cartina geografica? No perché non è difficile. La Northern Sea Route passa per il 90% nelle acque territoriali Russe e giustamente ci fanno passare solo chi dicono loro. Non ci vuole un aquila.

Certo che per gente come voi, abituata a considerare normali le azioni USA, come quelle approvate dalla Camera dei rappresentanti del Congresso lo scorso anno, che ha adottato un progetto di legge contenente una norma secondo la quale l'amministrazione USA può mettere sotto il proprio controllo i porti russi di Vladivostok, Nakhodka e Vanino, non c'è proprio da stupirsi.


Ma figurati se usano il cervello... Chiedi troppo.



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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 02/01/2018, 19:13 
Ufologo 555 ha scritto:
... Hai capito lo "Zar" .... [^] (Quello che è "mio" è mio!)


Così Mosca ha blindato l’Artico: passeranno solamente navi russe

La notizia è passata sottotraccia sui media, ma rappresenta un passaggio fondamentale per l’economia mondiale. Il presidente Vladimir Putin nella giornata di domenica 31 dicembre ha siglato una legge che attribuisce ai vascelli battenti bandiera russa il diritto esclusivo di trasportare idrocarburi nell’Oceano Artico lungo la Northern Sea Route, ovvero lungo la rotta che va dal Mar di Kara sino allo stretto di Bering.

Con l’inizio del nuovo anno, quindi, solo le navi russe potranno trasportare gas naturale, petrolio e suoi derivati, lungo quella rotta anche chiamata “Passaggio a nordest”. Il documento approvato, introdotto nel Codice Mercantile Russo, prevede anche che l’attività di pilotaggio, navigazione rompighiaccio, sanitaria, l’attività di controllo e preservazione dell’ambiente marino nelle acque territoriali o interne della Russia, il trasporto di petrolio, gas naturale, condensati e carbone prodotti nel territorio della Federazione Russa o di sua giurisdizione (EEZ – Exclusive Economice Zone) oltre che lo stoccaggio di petrolio, prodotti petroliferi, gas naturale (anche liquefatto), condensati e carbone avvenga esclusivamente su vascelli battenti bandiera russa. Il provvedimento comprende anche le attività di traino, ricerca e soccorso e studi oceanografici.

Sostanzialmente si tratta di una “nazionalizzazione” della Northern Sea Route che da ora in avanti, per quanto riguarda il traffico di idrocarburi, potrà essere percorsa solamente da navi annoverate nel registro navale russo. Una mossa non del tutto a sorpresa a ben vedere, data la nuova politica di espansione (e protezionista) verso l’Artico condotta negli ultimi anni da Mosca, che ha rilanciato anche con notevole impulso la militarizzazione dei suoi confini settentrionali, lasciati troppi anni allo sbando dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica. L’Artico, nella sua totalità, rappresenta infatti una sorta di “ultima frontiera” delle risorse convenzionali di idrocarburi con circa 412 miliardi di barili equivalenti tra gas e petrolio secondo una stima dell’USGS (il prestigioso servizio geologico americano). Una buona fetta dei quali si trova proprio in quella porzione di globo che comprende la Siberia ed il suo offshore, che ricade nella EEZ della Russia. La maggior parte di queste risorse si trovano in mare e fanno particolarmente gola in quanto risiedono in un tratto di mare con una profondità media di soli 500 metri facente parte della piattaforma continentale siberiana. Tutte queste riserve, insieme, rappresentano circa il 30% del gas naturale ed il 13% del petrolio del mondo e non sono ancora state sfruttate appieno; in particolare la Russia detiene la maggior parte delle riserve di gas naturale accertate dell’intero Artico.

I cambiamenti climatici in atto hanno, da un decennio, dato il via ad una nuova “corsa all’oro nero” avendo liberato dai ghiacci porzioni di mare un tempo perennemente ricoperte dalla banchisa polare. Gli stessi Stati Uniti, dopo un primo momento – sotto l’amministrazione Obama – in cui avevano rinunciato allo sfruttamento dell’Artico di loro competenza, hanno fatto dietrofront e da un paio di anni hanno aperto la strada alle compagnie petrolifere. Ovviamente quando ci si inoltra in un territorio inesplorato – e quindi non regolamentato in modo univoco – si dà il via a dispute territoriali, ed anche in questo caso non mancano. La Russia, infatti, rivendica i diritti di sfruttamento su una vasta porzione di Artico che si estende ben al di là delle 200 miglia nautiche che sono il limite della EEZ facendo valere il principio della “piattaforma continentale” ovvero rivendicando a sè tutto quanto si trova sulla porzione di continente che si inoltra nell’oceano sino alla scarpata continentale. Canada, Norvegia, Usa, Islanda e Danimarca (per via della Groenlandia) hanno parimenti le medesime rivendicazioni territoriali data la grossa fetta di risorse energetiche in ballo.

Per questo la “nazionalizzazione” del Passaggio a Nordest rappresenta il naturale proseguimento della nuova politica russa volta a sfruttare tutto lo sfruttabile nel campo degli idrocarburi, in considerazione del fatto che fondamentalmente l’economia di Mosca è ancora strettamente legata al mercato di questi ultimi diventando pertanto fonte di debolezza per le fluttuazioni dello stesso.

Come reagiranno le altre nazioni, soprattutto quelle che operano nell’Artico, a questa nuova legge non è ancora dato saperlo, ma di certo una mossa di questo tipo non sarà vista di buon occhio: di fatto limita la libertà di navigazione e commercio. Intanto però Putin ha “blindato” l’Artico russo ed ora si attende che le compagnie petrolifere, appena il prezzo del petrolio tornerà a salire, tornino ad effettuare attività di E&P in quella parte del globo che rappresenta una sfida per le estreme condizioni climatiche.

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Tutto l'Occidente rivendica la sua Piattaforma Continentale al largo delle loro Coste, la Russia non la deve rivendicare ?. [:302]


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MessaggioInviato: 02/01/2018, 19:26 
Bisogna vedere le distanze ... [8D]



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MessaggioInviato: 02/01/2018, 19:34 
Ufologo 555 ha scritto:
Bisogna vedere le distanze ... [8D]

Gli Americani ne hanno 9.000 miglia,hanno tutte le piattaforme continentali del mondo. [:303]


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