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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 20/04/2021, 17:25 
MaxpoweR ha scritto:
Da un lato si fanno chiacchiere...



Una situazione bruttissima, peraltro censurata platealmente dall'Informazione ufficiale occidentale. Solo il Papa vi ha dato un accenno domenica all'Angelus costringendo dunque a dare qualche informazione.
Diciamo che il dispositivo militare russo è pronto, mentre quello USA e Nato è in preparativo. Ieri sono arrivati dal teatro mediorientale in Germania e in Polonia decine e decine di aerei da combattimento USA.



Cercando "vaticano Bunker" su Google fra i risultati esce questo articolo di Adkronos del 1991

GOLFO: BUNKER ANTIATOMICI, ATTREZZATO ANCHE IL VATICANO

Roma, 18 gen -(adnkronos)- Anche lo Stato Vaticano si e' dotato a Roma di un ''bunker'' antiatomico per proteggersi da eventuali attacchi nucleari, o chimici e biologici. Secondo quanto appreso dall'Adnkronos, il bunker sarebbe vasto piu' di mille metri quadrati, sarebbe costato circa un miliardo di lire ed avrebbe una capacita' di almeno 500 posti letto. La costruzione del bunker risalirebbe a circa otto anni fa, quando sono stati approntati lavori di ristrutturazione agli antichi edifici.

Fonti autorevoli del Vaticano, pero', preferiscono parlare di ''una sezione particolare'' costruita nei sotterranei del Vaticano per ''custodire, in ogni evenienza, materiali preziosi''. Il ''presunto'' bunker, dunque, si troverebbe quasi certamente sotto la biblioteca vaticana o nel suo piu' prossimo proseguimento sotterraneo.


http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnA ... 132200.php


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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 21/04/2021, 14:16 
Cita:
La Russia uscirà dal progetto ISS a partire dal 2025 e creerà una propria stazione orbitale

Immagine

it.sputniknews.com

La decisione è stata presa nel corso di una riunione con il presidente Vladimir Putin in occasione della Giornata della cosmonautica lo scorso 12 aprile.

La Russia si ritirerà dal progetto della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) tra quattro anni, dal 2025, e inizierà a creare una nuova stazione orbitale nazionale.

Lo ha affermato il vicepremier russo Yuri Borisov in un’intervista rilasciata per una trasmissione del Primo Canale russo:

“Ed è giusto avvertirli (i partner internazionali, ndr) che lasceremo la ISS nel 2025”, ha detto il vice primo ministro.

Questa decisione, a quanto si apprende, è maturata lo scorso 12 aprile, in occasione di un incontro con il presidente Vladimir Putin tenutosi per la Giornata della cosmonautica.

“La Russia prevede di creare una propria stazione spaziale nazionale. La ISS è seriamente obsoleta e il governo propone di intavolare trattative in anticipo con i partner stranieri”, è stato ancora affermato.

La nuova stazione orbitale russa
Anche il direttore di volo del segmento russo della ISS, Vladimir Soloviev, aveva in passato esternato la possibilità di creare una nuova stazione a causa dei problemi tecnici sul segmento russo della ISS.

Proprio Soloviev, lo scorso ottobre aveva svelato il progetto della nuova stazione orbitale russa:

Si prevede che includerà almeno cinque moduli:

un modulo di base
un modulo di produzione specifica
un modulo supporto materiale (magazzino)
un modulo piattaforma per l’assemblaggio, il varo, la ricezione e la manutenzione di veicoli spaziali
un modulo commerciale per ospitare quattro turisti dotato di due grandi oblò e accesso Wi-Fi
La stazione è stata progettata con un’architettura aperta e una durata tecnicamente illimitata grazie alla progressiva sostituzione dei moduli.

È stato anche riferito che la nuova stazione orbitale russa, il cui progetto è in fase di sviluppo da parte della Corporazione spaziale Energia, volerà in orbita con un’altitudine di 400 chilometri e un’inclinazione di 98 gradi, che consentiranno di monitorare l’intera superficie della Terra, con particolare attenzione per l’Artico e la rotta del Mare del Nord.

La ISS
Il progetto della ISS coinvolge 15 membri, di cui cinque sono i principali: Russia, USA, Canada, Giappone e l’Agenzia spaziale europea. La costruzione della stazione è iniziata nel 1998 e la prima spedizione permanente è iniziata nel 2000.

Si stima che il costo totale di costruzione e mantenimento della ISS alla fine del 2016 sia stato di $ 121,6 miliardi.

Inizialmente, si prevedeva di mantenere la stazione in funzione fino al 2015, con due proroghe che hanno prima esteso tale periodo al 2020 e poi al 2024.

Fonte: https://it.sputniknews.com/amp/mondo/2021041810429569-la-russia-uscira-dal-progetto-iss-a-partire-dal-2025-e-creera-una-propria-stazione-orbitale/

Fonte: https://comedonchisciotte.org/la-russia-uscira-dal-progetto-iss-a-partire-dal-2025-e-creera-una-propria-stazione-orbitale/



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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 21/04/2021, 14:34 
MaxpoweR ha scritto:
Cita:
La Russia uscirà dal progetto ISS a partire dal 2025 e creerà una propria stazione orbitale

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it.sputniknews.com

La decisione è stata presa nel corso di una riunione con il presidente Vladimir Putin in occasione della Giornata della cosmonautica lo scorso 12 aprile.

La Russia si ritirerà dal progetto della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) tra quattro anni, dal 2025, e inizierà a creare una nuova stazione orbitale nazionale.

Lo ha affermato il vicepremier russo Yuri Borisov in un’intervista rilasciata per una trasmissione del Primo Canale russo:

“Ed è giusto avvertirli (i partner internazionali, ndr) che lasceremo la ISS nel 2025”, ha detto il vice primo ministro.

Questa decisione, a quanto si apprende, è maturata lo scorso 12 aprile, in occasione di un incontro con il presidente Vladimir Putin tenutosi per la Giornata della cosmonautica.

“La Russia prevede di creare una propria stazione spaziale nazionale. La ISS è seriamente obsoleta e il governo propone di intavolare trattative in anticipo con i partner stranieri”, è stato ancora affermato.

La nuova stazione orbitale russa
Anche il direttore di volo del segmento russo della ISS, Vladimir Soloviev, aveva in passato esternato la possibilità di creare una nuova stazione a causa dei problemi tecnici sul segmento russo della ISS.

Proprio Soloviev, lo scorso ottobre aveva svelato il progetto della nuova stazione orbitale russa:

Si prevede che includerà almeno cinque moduli:

un modulo di base
un modulo di produzione specifica
un modulo supporto materiale (magazzino)
un modulo piattaforma per l’assemblaggio, il varo, la ricezione e la manutenzione di veicoli spaziali
un modulo commerciale per ospitare quattro turisti dotato di due grandi oblò e accesso Wi-Fi
La stazione è stata progettata con un’architettura aperta e una durata tecnicamente illimitata grazie alla progressiva sostituzione dei moduli.

È stato anche riferito che la nuova stazione orbitale russa, il cui progetto è in fase di sviluppo da parte della Corporazione spaziale Energia, volerà in orbita con un’altitudine di 400 chilometri e un’inclinazione di 98 gradi, che consentiranno di monitorare l’intera superficie della Terra, con particolare attenzione per l’Artico e la rotta del Mare del Nord.

La ISS
Il progetto della ISS coinvolge 15 membri, di cui cinque sono i principali: Russia, USA, Canada, Giappone e l’Agenzia spaziale europea. La costruzione della stazione è iniziata nel 1998 e la prima spedizione permanente è iniziata nel 2000.

Si stima che il costo totale di costruzione e mantenimento della ISS alla fine del 2016 sia stato di $ 121,6 miliardi.

Inizialmente, si prevedeva di mantenere la stazione in funzione fino al 2015, con due proroghe che hanno prima esteso tale periodo al 2020 e poi al 2024.

Fonte: https://it.sputniknews.com/amp/mondo/2021041810429569-la-russia-uscira-dal-progetto-iss-a-partire-dal-2025-e-creera-una-propria-stazione-orbitale/

Fonte: https://comedonchisciotte.org/la-russia-uscira-dal-progetto-iss-a-partire-dal-2025-e-creera-una-propria-stazione-orbitale/


Ottimo, dopo la ISS, altra spazzatura da mettere in orbita.



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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 21/04/2021, 15:24 
ormai una più una meno



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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 21/04/2021, 23:11 
Russia, manifestazioni pro-Navalny in oltre 100 citta'

Il dissidente e' incarcerato e sarebbe in gravi condizioni di salute. Le immagini da Vladivostok

https://www.ansa.it/sito/videogallery/m ... c0611.html



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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 22/04/2021, 11:10 
tutta gente prezzolata..
navalny il mercenario traditore è rientrato per quello.
per proseguire con la sceneggiata..

ma a parte quello può essere tutta gente che protesta
per la crisi ecc.

per le sanzioni, il covid, ecc.

e che la fanno passare per sostenitori del delinquente..

è un classico già sperimentato e stra-sperimentato..

scendono in piazza per chieder lavoro
e sull'ansa diventano paladini della democrazia yanchee e a sostegno del corrotto traditore..


esasperano la popolazione,
questa si rivolta contro il governo locale,
democrazia !!

uno schema già visto e stravisto



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 22/04/2021, 11:20 
mik.300 ha scritto:
tutta gente prezzolata..
navalny il mercenario traditore è rientrato per quello.
per proseguire con la sceneggiata..

Si, e se non è prezzolata è rincoglionita dalla propaganda dem/arcobaleno. I cciovani non vogliono Putin perché "è vecchio" e non hanno vissuto gli anni di ********** del liberismo di Eltsin.
Anche in Russia purtroppo hanno i loro Fedez e Saviani che pontificano dai loro villoni...

Comunque è tutto abbastanza prevedibile, e lo è stato sin dal giorno della "vittoria" di Biden: navalny tirerà le cuoia entro breve, avranno guerriglia per le strade, le sanzioni si inaspriranno, la "comunità internazionale" si schiererà con i "dissidenti", e tenteranno di fare quello che è stato fatto in Siria.

L'unica differenza è che la Russia è una superpotenza nucleare, e il primo che gli entra in casa lo fa fuori senza troppi complimenti.



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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 22/04/2021, 13:02 
Magari fossero come Fedez, piaccia o non piccia Fedez è un artista che non scassa i ******** più di tanto, questo è un truffatore nel vero senso della parola, ha truffate persone per migliaia di dollari. Oltre che esser stato beccato a parlare con agenti dei servizi in cui mostrava il suo vero volto di corrotto di **********.

Cmq ben vengano queste manifestazioni così vengono alla luce tutti i prezzolati di mera e putin può farne tabula rasa.



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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 22/04/2021, 13:42 
Cita:
Putin: "Sarà Mosca a determinare la linea rossa nei rapporti con gli altri paesi"

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Gli autori di provocazioni che minacciano "gli interessi fondamentali" della sicurezza russa "se ne pentiranno come non mai", ha avvertito il presidente russo Vladimir Putin nel suo discorso annuale all'Assemblea federale (parlamento russo) evidenziando che le azioni ostili contro il suo Paese "non si fermano".

Nelle sue parole, Putin ha sottolineato che voler incolpare la Russia "per qualsiasi motivo e, più spesso, per nessun motivo" è diventato una sorta di "sport" in alcuni paesi.
In questo contesto, il presidente russo ha dichiarato che, come nel "Libro della giungla" di Rudyard Kipling, alcuni "piccoli Tabaquis" appaiono "immediatamente" accanto agli autori di queste accuse, come vicino a Shere Khan. "Stanno urlando per placare il loro sovrano", ha detto il leader russo.

"Ci comportiamo in questo senso con moderazione - lo dirò direttamente, senza ironia - si può dire, con modestia. Spesso non rispondiamo non solo ad azioni ostili, ma a schietta maleducazione", ha lamentato.

Putin ha poi affermato che Mosca stabilirà per proprio conto, in ogni caso specifico, "una linea rossa" nei rapporti con gli altri paesi.

Nel frattempo, ha ribadito che la Russia costruisce le sue relazioni con "la stragrande maggioranza" degli Stati, compresi i paesi europei, sulla base del rispetto reciproco.

"Non vogliamo bruciare ponti, ma se qualcuno percepisce le nostre buone intenzioni come indifferenza o debolezza e intende far saltare questi ponti, dovrebbe sapere che la risposta della Russia sarà asimmetrica, veloce e dura", ha chiarito il presidente della Russia.

La strategia dei golpe

Il presidente ha parlato anche della recente scoperta di un complotto per assassinare il presidente bielorusso e membri della sua famiglia e per compiere un colpo di Stato in Bielorussia. Una pratica a cui fanno ricoso con grande frequenza gli Stati Uniti nei confronti di quei paesi che non si piegano ai voleri imperiali.

"Si può valutare (l'ex) presidente dell'Ucraina Yanukovich o il presidente Nicolas Maduro del Venezuela come si preferisce... Si può avere qualsiasi punto di vista sulle politiche del presidente bielorusso Alexander Lukashenko. Ma la pratica dell'organizzazione di golpe e tentativi di organizzare omicidi di capi di Stato è semplicemente troppo. Tutti i confini sono stati superati", ha detto Putin.

In relazione a quanto sventato in Bielorussia il complotto golpista è stato scoperto dai servizi di sicurezza russi e bielorussi, con l'FSB russo che ha arrestato due membri dell'opposizione bielorussa a Mosca e le loro controparti bielorusse che hanno indicato di aver arrestato diverse persone ritenute sostenute dai servizi di intelligence statunitensi. Il Dipartimento di Stato ha negato qualsiasi coinvolgimento nel complotto, secondo quanto riferisce l'agenzia Sputnik.

"Vale la pena sottolineare le confessioni dei detenuti partecipanti alla cospirazione secondo cui si stava preparando un blocco di Minsk, comprese le sue infrastrutture e comunicazioni cittadine, la chiusura completa dell'intera rete elettrica della capitale bielorussa. Questo, incidentalmente, significa preparativi per un enorme attacco informatico. E questo non è qualcosa che può essere fatto con un singolo interruttore", ha denunciato Putin.

Infine, il presidente russo ha affermato: "Apparentemente, non è un caso che i nostri colleghi occidentali abbiano ostinatamente rifiutato numerose proposte da parte russa di stabilire un dialogo internazionale nel campo dell'informazione e della sicurezza informatica".

Fonte: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-putin_sar_mosca_a_determinare_la_linea_rossa_nei_rapporti_con_gli_altri_paesi/5694_40872/


Cita:
Che succede se la Russia decide di “vedere il bluff” degli USA?

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Se la Russia “vede il bluff” di Washington sull’Ucraina agli Stati Uniti restano poche opzioni


Ted Galen Carpenter – Antiwar.com – 19 aprile 2021



Le crescenti tensioni tra la Russia e l’Ucraina stanno producendo un’ondata di spacconate da parte dell’amministrazione Biden, così come da parte dei “falchetti” dei think tank di Washington. L’amministrazione continua ad assicurare al governo dell’Ucraina che gli Stati Uniti e la NATO spalleggeranno Kiev nel suo confronto con i separatisti sostenuti dalla Russia nella regione orientale del Donbass e con la Russia stessa. Un comunicato stampa della Casa Bianca del 2 aprile ha confermato che, in una telefonata al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Biden “ha ribadito il deciso sostegno degli Stati Uniti alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina di fronte alla continua aggressione della Russia nel Donbass e in Crimea“. Altri funzionari di alto livello dell’amministrazione, tra cui il Segretario alla Difesa Lloyd Austin e il Segretario di Stato Antony Blinken hanno fatto lo stesso.

In superficie, i russofobi americani sembrano quasi avere voglia di una resa dei conti militare con Mosca. Le relazioni bilaterali complessive sono ulteriormente peggiorate il 15 aprile, quando l’amministrazione ha imposto una serie di sanzioni aggiuntive alle imprese ed al governo russi per una serie di presunti misfatti, tra cui la [pretesa] interferenza nelle elezioni americane del 2020, il maltrattamento di Alexei Navalny e altri dissidenti interni, e il comportamento aggressivo verso i paesi vicini. Usando una logica e un linguaggio simile a un ragazzo di scuola media che sperimenta un aumento di testosterone e contempla di sfidare un rivale del parco giochi, l’ammiraglio James Stavridis, ex comandante delle forze della NATO, ha affermato in un editoriale che Putin stava puntando all’espansione territoriale a spese dell’Ucraina, e che Biden deve “fare il muso duro”.

Esperti credibili, tuttavia, dubitano che gli Stati Uniti andrebbero effettivamente in guerra contro la Russia per difendere l’Ucraina. Lo studioso del Quincy Institute, Anatol Lieven, afferma categoricamente che gli Stati Uniti “non hanno alcuna intenzione di combattere la Russia” e dovrebbero, quindi, smettere di armare l’Ucraina e incoraggiare la posizione sempre più bellicosa di Kiev contro il suo vicino più grande e molto più potente. Si spera che Lieven abbia ragione e che, anche se scoppiassero combattimenti tra la Russia e l’Ucraina, la sanità mentale prevarrebbe e i leader statunitensi non lancerebbero una guerra che comporta il rischio intrinseco di un olocausto nucleare.

Una precedente amministrazione statunitense aveva incoraggiato uno dei vicini della Russia a “fare il figo” e mostrare i muscoli militarmente, solo per abbandonare quel cliente quando sono scoppiati i combattimenti reali. George W. Bush ha portato il presidente della Georgia, Mikheil Saakashvili, a credere che il suo paese fosse un prezioso alleato degli Stati Uniti e che gli Stati Uniti e la NATO sarebbero venuti in soccorso della Georgia se si fosse trovata coinvolta in un conflitto armato con la Russia. Saakashvili aveva tutte le ragioni per pensare di avere il sostegno incrollabile di Washington. L’amministrazione Bush aveva fornito milioni di dollari in armi a Tbilisi, addestrato le truppe georgiane e aveva fatto pressioni attive sulla NATO per accettare la Georgia come nuovo membro.

Ma quando un Saakashvili troppo sicuro di sé ha cercato di riprendere il controllo su una regione secessionista e ha ucciso le truppe russe di pace di stanza laggiù, Mosca ha lanciato una controffensiva che ha presto sbaragliato le unità georgiane. Nonostante le precedenti indicazioni di sostegno di Washington, le forze USA e NATO si sono prudentemente ritirate. La Georgia ha dovuto firmare un umiliante accordo per porre fine ai combattimenti.

Washington potrebbe trovarsi ad affrontare una situazione simile se l’Ucraina, confidando nel sostegno degli Stati Uniti e della NATO, dovesse stupidamente cercare di strappare la Crimea alla Russia o lanciare una nuova offensiva contro i separatisti filorussi nel Donbass. Avendo impegnato così pubblicamente il prestigio degli Stati Uniti nel sostenere Kiev, per Washington sarebbe più difficile abbandonare l’Ucraina di quanto lo sia stato per l’amministrazione Bush abbandonare la Georgia al suo destino. I soliti noti insisterebbero che gli Stati Uniti non potrebbero ritirarsi senza subire un danno irreparabile alla loro “credibilità” come superpotenza. Eppure anche funzionari ragionevolmente prudenti probabilmente riconoscerebbero che un intervento militare USA-NATO contro le forze russe potrebbe rivelarsi decisamente troppo pericoloso.

Date queste pressioni contrastanti, la risposta più probabile degli Stati Uniti sarebbe quella di colpire militarmente un simbolo del potere e dell’influenza russa, ma che non comporti un confronto militare diretto con Mosca. La situazione ricorda le opzioni che i leader statunitensi vagliavano durante la Guerra Fredda se l’Unione Sovietica avesse assorbito l’enclave occidentale a Berlino Ovest. L’aspettativa più comune era che Washington si sarebbe astenuta da un confronto nucleare in Europa, ma si sarebbe vendicata eliminando l’alleato di Mosca nell’emisfero occidentale, Cuba.

Una simile risposta “occhio per occhio” è forse ancora più probabile oggi, se l’attuale confronto con la Russia culminerà in combattimenti tra le forze russe e ucraine. Tuttavia, la lista degli obiettivi possibili per una ritorsione da parte degli Stati Uniti non è lunga. Tornare a colpire la Serbia, come l’amministrazione di Bill Clinton fece con entusiasmo negli anni ’90, sarebbe inutile. Anche se Belgrado mantiene stretti legami con Mosca, il paese è democratico e cerca anche di essere ammesso nell’Unione Europea. Anche gli alleati dei media più sicofanti dell’amministrazione Biden avrebbero difficoltà a ritrarre la Serbia di oggi come un’odiosa dittatura o una minaccia alla pace regionale.

La Siria sarebbe un candidato molto più credibile, ma lanciare una grande offensiva per spodestare Bashar al-Assad sarebbe rischioso quasi quanto attaccare le forze russe in Ucraina. Mosca ha una base navale di importanza cruciale in Siria, e migliaia di militari russi operano in quel paese. Il pericolo di uno scontro tra le forze statunitensi e russe, innescando così una guerra su larga scala, sembrerebbe altamente probabile.

Cuba rimane un possibile obiettivo, ma ne esiste uno più facile per una ostentata “guerra di liberazione” statunitense, che costituirebbe anche un’umiliazione geopolitica per la Russia: il Venezuela. L’amministrazione di Donald Trump non ha fatto mistero di volere che il regime di estrema sinistra di Nicolas Maduro venga abbattuto. Non solo l’amministrazione ha fornito sostegno diplomatico e finanziario al leader dell’opposizione Juan Guaido, ma ha chiesto alla Russia di smettere di sostenere il governo di Maduro. Mosca ha certamente sostenuto ampiamente Maduro, e non è esagerato dire che il Venezuela è uno stato cliente del Cremlino. Durante gli anni di Trump, gli Stati Uniti e la Russia hanno condotto una vera e propria lotta per procura riguardo al Venezuela.

Nonostante le aspettative diffuse che Biden avrebbe perseguito un approccio più conciliante, l’amministrazione ha continuato la politica di Trump. Washington riconosce ancora Guaido come presidente legittimo del Venezuela, e la Casa Bianca continua la “dichiarazione di emergenza” di Trump che definisce il Venezuela una minaccia alla sicurezza nazionale.

Nonostante il sostegno economico e politico esistente, qualsiasi intervento militare russo a favore del Venezuela sarebbe altamente improbabile, e i leader statunitensi sarebbero fiduciosi della continua moderazione di Mosca, indipendentemente dalle azioni di Washington. Anche l’opposizione interna ad una guerra di cambio di regime potrebbe essere contenuta senza troppi problemi, anche se alcuni degli alleati progressisti del presidente non ne sarebbero certamente felici. L’amministrazione (insieme con le sue legioni di alleati nei media) farebbe passare l’intervento come necessario sia per rimuovere una dittatura brutalmente repressiva che per prevenire una minaccia russa alla sicurezza nel “cortile di casa” dell’America.

Una guerra di cambio di regime contro il Venezuela è precisamente il tipo di risposta “occhio per occhio” che i mandarini della politica estera statunitense, umiliati ma ancora arrabbiati e aggressivi, potrebbero scegliere per salvare un po’ di prestigio se la Russia dovesse “vedere il bluff” di Washington sulla difesa dell’Ucraina. C’è, naturalmente, un modo molto più facile per i falchi da poltrona e i bombardieri da laptop dell’America di evitare il pericolo di una tale umiliazione. Ma questo approccio richiederebbe loro di smettere i fare i gradassi e di “agitare le sciabole nei foderi”, e non sembrano inclini a scegliere un approccio tanto elementare quanto prudente.



Ted Galen Carpenter, senior fellow in studi di sicurezza al Cato Institute, è autore di 12 libri e più di 900 articoli sugli affari internazionali.

Link: https://original.antiwar.com/Ted_Galen_Carpenter/2021/04/18/symbolic-retaliation-why-the-us-likely-would-attack-a-kremlin-client-state-in-response-to-a-russian-ukrainian-war/

Fonte: https://comedonchisciotte.org/che-succede-se-la-russia-decide-di-vedere-il-bluff-degli-usa/



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MessaggioInviato: 29/04/2021, 13:08 
Cita:
Lavrov: "La Russia presenterà presto la lista dei 'paesi ostili'. I criteri sono chiari"

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n un'intervista a Sputnik, il ministro degli Esteri russo ha toccato una vasta gamma di questioni, tra cui la recente escalation sull'Ucraina, i tentativi dell'Occidente di trarne vantaggio e il deterioramento delle relazioni tra Russia e vari paesi occidenti.


Ucraina

L'Ucraina non dovrebbe contare sull'assistenza militare degli Stati Uniti, ha detto a Sputnik il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, intervenendo sulla recente escalation del Donbass.

"... non ha senso fare affidamento sull'assistenza militare degli Stati Uniti. Tutti lo hanno sempre saputo. Se qualcuno avesse l'illusione che tale aiuto sarebbe arrivato, beh, tali "consiglieri" non avrebbero valore in qualsiasi governo, incluso [Il presidente ucraino Volodymyr] Zelenskyy ".

Secondo il massimo diplomatico russo, la squadra di Zelenskyy si sta sforzando di annullare gli accordi di Minsk mentre l'Occidente, che ha sostenuto gli accordi all'inizio, e mostra la sua impotenza mentre osserva semplicemente.

Il ministro degli Esteri ha ricordato la dichiarazione di Zelensky sugli accordi, quando il presidente ucraino è diventato "disperato per ribaltare gli accordi di Minsk" e ha detto che il trattato "non è più buono per noi, ma ne abbiamo bisogno perché preservare gli accordi di Minsk garantisce che le sanzioni contro la Russia resteranno".

"Chiediamo all'Occidente, come lo valuta? Abbassano gli occhi per la vergogna e non possono dire nulla. Ma penso che sia una vergogna, è una disgrazia quando un documento legale internazionale viene distorto in questo modo, e l'Occidente, che è coautore del documento e lo ha sostenuto nel Consiglio di sicurezza dell'ONU, mostra un'assoluta mancanza di autorità".

L'Occidente continua a cercare di convincere Mosca della necessità di "ammorbidire" gli accordi di Minsk o di cambiare la sequenza di attuazione della serie di misure, ma così facendo porterebbe a un massacro nel Donbass, ha ammonito Lavrov, mentre biasima i tentativi di Kiev di promuovere la necessità di "riaffermare" il cessate il fuoco nel Donbass.

"Un paio di settimane fa, la leadership ucraina ha deciso che è necessario rilanciare di nuovo l'argomento del cessate il fuoco. Questo è vergognoso e rimprovevole".



L'OSCE cerca di evitare di pubblicare un rapporto obiettivo sugli sviluppi del Donbass



Il ministro degli Esteri ha proseguito affermando che l' Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) sta cercando di evitare di pubblicare dati equi sulla situazione nel Donbass, mentre Mosca si sta impegnando per garantire la pubblicazione regolare di tali rapporti.

"La leadership della Missione di monitoraggio speciale e della stessa OSCE si sente molto a disagio al riguardo e sta cercando in ogni modo possibile di evitare di pubblicare dati onesti".

Secondo il ministro russo, le statistiche dell'OSCE sui feriti civili e sui danni alle strutture civili "non sono favorevoli a Kiev", poiché confermano che nella stragrande maggioranza dei casi è Kiev a lanciare gli attacchi, costringendo così le milizie del Donbass a vendicarsi.



Lavrov: "Pio Desiderio" dell'Occidente il ritiro delle truppe russe dalla Crimea

Lavrov ritiene che l'Occidente si sia lasciato viziare da un pio desiderio affermando che la Russia "ha fatto marcia indietro" concludendo esercitazioni militari nella parte occidentale del paese, vicino al confine con l'Ucraina.

"Ricordo come hanno gridato al fatto che la Russia stia avvicinando le sue truppe al confine con l'Ucraina ... E poi, quando le esercitazioni sono finite e abbiamo fatto un annuncio pertinente, abbiamo sentito esclamazioni incredibili da lì, dal lato occidentale, come, la Russia è stata costretta a fare marcia indietro, la Russia si è ritirata. Sa, esiste una tale espressione, una profezia che si auto avvera, ma si tratta di qualcos'altro, questo è un pio desiderio", ha precisato Lavrov.

"Dimostra che l'Occidente vuole approfittare di questo, prima di tutto, per pubblicizzare che la sua parola è quella decisiva e il suo posto di comando nelle relazioni internazionali. Tutto questo è triste".



La Russia non etichetterà i paesi come "ostili" in modo indiscriminato

Mentre il ministro degli Esteri si è concentrato sulle tensioni prevalenti tra Russia e Occidente, specialmente sullo sfondo dell'espulsione dei diplomatici russi, ha sottolineato che Mosca non etichetterà indiscriminatamente i paesi come "ostili" senza prima condurre un'analisi approfondita prima di fare un simile decisione.

"Se arriviamo alla conclusione che non si può fare nient'altro, credo che l'elenco verrà aggiornato di volta in volta", ha aggiunto Lavrov, sottolineando che l'elenco attualmente in fase di stesura potrebbe essere rivisto in futuro.

Il ministro ha osservato che ai paesi "ostili" sarà vietato assumere personale in Russia, non solo tra i russi, ma anche tra i cittadini di paesi terzi.



Eventi 'schizofrenici' a Praga sulle indagini di Vrbetice Blasts

Lavrov ha poi continuato descrivendo come "schizofrenia pura" le dichiarazioni ufficiali di Praga sulle esplosioni mortali del 2014 al deposito di munizioni di Vrbetice e sulle accuse di alto tradimento rivolte al presidente ceco Milos Zeman, che ha chiesto che tutte le spiegazioni siano prese in considerazione, inclusa la possibile negligenza, o manipolazione delle armi .

"Non posso parlarne perché non capisco cosa vogliono realmente. Si può seguire questo come guardare una sorta di serie TV non troppo elegante, ci sono molte componenti schizofreniche in questa storia. Quando il presidente Zeman dice che abbiamo bisogno di prove per capirlo, non esclude la possibilità che questo possa essere stato un sabotaggio da parte di alcuni agenti stranieri".

"Propone solo di prendere in considerazione la versione sollevata dalla leadership ceca, incluso l'attuale primo ministro [Andrej] Babis: hanno detto nel 2014 che ciò è accaduto a causa della negligenza del proprietario del magazzino. E il presidente Zeman ha appena suggerito di considerare questa versione, che non è mai stata viziata negli ultimi sette anni. Ora è accusato di tradimento. E il presidente del parlamento ha affermato che, avendo sottolineato la necessità di studiare tutte le versioni, il presidente Zeman ha rivelato un segreto di stato ... Beh, non è questa schizofrenia ? Secondo me, questa è pura schizofrenia. "

Le dichiarazioni di Zeman arrivano una settimana dopo che il governo ceco ha accusato la Russia di essere dietro l'esplosione nel magazzino di munizioni di Vrbetice. Praga ha anche affermato che l'esplosione è stata organizzata da due presunti agenti del GRU: Alexander Petrov e Ruslan Boshirov.

I due erano stati precedentemente accusati dalle autorità britanniche di aver compiuto un presunto attacco che coinvolgeva un agente tossico contro l'ex agente del GRU Sergei Skripal, ma hanno negato fermamente di essere loro stessi agenti del GRU o di essere coinvolti in qualche modo nell'avvelenamento di Skripal.

A seguito delle accuse del governo ceco il 17 aprile, Praga ha espulso 18 diplomatici russi e rimosso la società statale russa Rosatom dalla lista dei contendenti per la costruzione di un nuovo reattore presso la centrale nucleare di Dukovany.

Mosca ha negato con forza le accuse di Praga e ha collegato le azioni della Repubblica Ceca a una nuova ondata di isteria anti-russa guidata dagli Stati Uniti. La Russia ha risposto reciprocamente all'espulsione dei suoi diplomatici, allontanando 20 diplomatici cechi. Praga potrebbe anche cadere nelle condizioni di una legge recentemente annunciata che vieta alle ambasciate dei paesi "ostili" di assumere cittadini russi.



Il ruolo sovversivo del Regno Unito nelle relazioni Russia-UE

Il Regno Unito sta svolgendo un ruolo sovversivo significativo nelle relazioni tra Russia e Unione europea, ha lamentato il ministro degli esteri russo.

"Per quanto riguarda le relazioni tra Russia ed Europa, credo ancora che il Regno Unito stia giocando un ruolo attivo e molto serio di sovversione. Si è ritirato dall'Unione Europea, ma non vediamo diminuire le sue attività su questa strada. Al contrario, stanno cercando di influenzare nella misura massima possibile gli approcci degli Stati membri dell'UE alla Russia ".

"Allo stesso tempo, sa, ci inviano segnali, propongono di stabilire contatti. Ciò significa che non evitano la comunicazione [con la Russia], ma cercano di scoraggiare gli altri. Di nuovo, probabilmente [questo può essere spiegato con] il loro desiderio di avere il monopolio di questi contatti e di dimostrare ancora una volta che sono superiori agli altri ".



La Russia non ha intenzione di aderire al formato G7

In questo senso, ha aggiunto che la Russia non ha intenzione di aderire al formato G7, poiché ritiene che il gruppo abbia perso il suo significato nel nuovo ordine mondiale.

"Abbiamo ripetutamente detto che non ci uniremo mai. Non ci sarà nessun G8, questo è un ricordo del passato", dice, sottolineando che le dichiarazioni dei membri del G7 contro la richiesta alla Russia di aderire al formato sono solo finalizzate a "promuovere la loro parola decisiva ".

Il formato G8, istituito nel 1998, è stato ridotto a G7 nel 2014, quando gli altri Stati membri hanno accusato la Russia di ingerenza negli affari interni dell'Ucraina a seguito della riunificazione della Crimea con la Russia e hanno imposto sanzioni a Mosca.



ESISTE PER LA RUSSIA UN'ALTERNATIVA A SWIFT

“Esiste la base per un'alternativa a SWIFT. E sono convinto che sia il governo che la Banca Centrale dovrebbero fare di tutto per rendere questa base affidabile e garantire la completa indipendenza e salvaguardia contro i danni che qualcuno potrebbe tentare di infliggerci", ha concluso Lavrov. La Russia ha iniziato a sviluppare il suo sistema SPFS nel 2014, a seguito delle minacce di Washington di disconnessione da SWIFT. La prima transazione sulla rete è avvenuta alla fine del 2017."

Fonte: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-lavrov_la_russia_presenter_presto_la_lista_dei_paesi_ostili_i_criteri_sono_chiari/5694_40991/



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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 29/04/2021, 15:42 
государства-изгои !

(=stati canaglia)

mi sembra giusto..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 30/04/2021, 15:41 
caspita, propaganda yanchees già al lavoro..

rus.png




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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 01/05/2021, 13:26 
Russia: lanciato per la prima volta il missile anti-nave Vulkan

Immagine

La Russia modernizza le sue forze armate: l’ammiraglia della flotta russa del Mar Nero, l'incrociatore missilistico Moskva, ha lanciato per la prima volta il missile anti-nave Vulkan, un'arma nuova e potente sviluppata per distruggere grandi navi, comprese le portaerei.
Una dichiarazione del servizio stampa della Marina russa sottolinea che il lancio di questa classe di proiettili dal lanciatore Bazalt, il principale lanciatore della nave, è stato effettuato "per la prima volta nella storia moderna". L'obiettivo era uno "scudo marittimo" che imitava una nave nemica e si trovava a una distanza di 30 chilometri.

Per garantire la sicurezza durante l’esercitazione, l'area adiacente è stata chiusa alla navigazione con un cordone che ha richiesto la partecipazione di almeno 20 navi da combattimento e navi appoggio.

Il missile anti-nave Vulkan è lungo 11,7 metri e ha un diametro di 88 centimetri e può raggiungere una velocità superiore a Mach 2 e una portata fino a 700 chilometri. Può anche essere dotato di una testata nucleare, che gli fornirebbe una capacità distruttiva di 350 kilotoni.

Guarda su youtube.com


Curiosa questa precisazione... Non nella storia, ma nella storia MODERNA... Quindi in quella antica...

Anche Hoppenaimher disse qualcosa del genere...

[quiote]
Durante una lezione alla Rochester University, uno studente gli avrebbe domandato se quella avvenuta anni prima nel deserto di Jornada del Muerto nel Nuovo Messico fosse stata davvero la prima esplosione nucleare della Storia.

Domanda alla quale Oppenheimer avrebbe risposto: «Sì, nella storia moderna».[/quote]



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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 01/05/2021, 13:26 
Cita:
Russia: lanciato per la prima volta il missile anti-nave Vulkan

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La Russia modernizza le sue forze armate: l’ammiraglia della flotta russa del Mar Nero, l'incrociatore missilistico Moskva, ha lanciato per la prima volta il missile anti-nave Vulkan, un'arma nuova e potente sviluppata per distruggere grandi navi, comprese le portaerei.
Una dichiarazione del servizio stampa della Marina russa sottolinea che il lancio di questa classe di proiettili dal lanciatore Bazalt, il principale lanciatore della nave, è stato effettuato "per la prima volta nella storia moderna". L'obiettivo era uno "scudo marittimo" che imitava una nave nemica e si trovava a una distanza di 30 chilometri.

Per garantire la sicurezza durante l’esercitazione, l'area adiacente è stata chiusa alla navigazione con un cordone che ha richiesto la partecipazione di almeno 20 navi da combattimento e navi appoggio.

Il missile anti-nave Vulkan è lungo 11,7 metri e ha un diametro di 88 centimetri e può raggiungere una velocità superiore a Mach 2 e una portata fino a 700 chilometri. Può anche essere dotato di una testata nucleare, che gli fornirebbe una capacità distruttiva di 350 kilotoni.

Guarda su youtube.com


Curiosa questa precisazione... Non nella storia, ma nella storia MODERNA... Quindi in quella antica...

Anche Hoppenaimher disse qualcosa del genere...

Cita:
Durante una lezione alla Rochester University, uno studente gli avrebbe domandato se quella avvenuta anni prima nel deserto di Jornada del Muerto nel Nuovo Messico fosse stata davvero la prima esplosione nucleare della Storia.

Domanda alla quale Oppenheimer avrebbe risposto: «Sì, nella storia moderna».



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 Oggetto del messaggio: Re: Russofobia: è possibile individuare la cura
MessaggioInviato: 01/05/2021, 13:54 
MaxpoweR ha scritto:

l’ammiraglia della flotta russa del Mar Nero, l'incrociatore missilistico Moskva, ha lanciato per la prima volta il missile anti-nave Vulkan, un'arma nuova e potente sviluppata per distruggere grandi navi, comprese le portaerei.


MA KOME SI PERMETTONO?! SANZIONI111!



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