Il decreto dignità è legge.

1a0 palla al centro.

... OCCHIO! A fare il Presidente ce l'ha messo LUI...!





Matteo Renzi ha aspettato la fine della conferenza stampa di Giuseppe Conte, l'ultima prima della pausa estiva, per rilanciare il suo piano mai messo da parte di tornare a palazzo Chigi. L'ex segretario Pd ha lanciato una serie di attacchi al governo in una diretta Facebook a sorpresa: "l'ultima prima delle vacanze", criticando la maggioranza leghista e grillina sul decreto Dignità e sui vaccini.

Leggi anche: Giuliano Ferrara a Matteo Renzi: "Ecco che cosa mi sembri oggi...", demolito

Di stare ancora in disparte all'opposizione, Renzi sembra non avere alcuna intenzione. Anzi si dice certo che occuperà quei posti meno di quanto previsto: "A settembre o ottobre - ha aggiunto da palazzo Giustiniani - vedrete che ci sarà da divertirsi". Renzi si diverte agitato due inchieste giudiziarie, una a carico della Lega sui rimborsi elettorali, l'altra della procura di Roma sugli attacchi via Twitter contro Sergio Mattarella. Finché Renzi decide di lanciare l'ultima minaccia contro gli italiani: "Alla ripresa avremo tante cose da fare, le faremo col sorriso e la consapevolezza che il governo del nostro Paese è un governo che si occupa più di spot che di sostanza e che presto toccherà di nuovo a noi".

https://www.liberoquotidiano.it/news/po ... udici.html

I 300 kg di tritolo trafugati verranno fatti fruttare. Sembrano le minacce fatte dal leader dell'opposizione venezuelana a Maduro, o quelle di Netanyahu alla Francia. Per dire certe cose gli hanno detto che c'è qualcosa in ballo. Bisogna restare vigili.

. Gia!

https://www.corriere.it/politica/18_ago ... 9412.shtml



ha un aspetto satollo e sazio, vero??
quello pensa di giocare nella squadra vincente
e alloa si sente ganzo..

L'inchiesta su attacco a Mattarella

La seconda inchiesta è quella che troneggia sulle pagine dei quotidiani in questi giorni. La Procura di Roma ha avviato un’indagine per risalire ai falsi profili Twitter da cui è partita l’offensiva sul web contro Mattarella all’epoca in cui Di Maio ne chiedeva l’impeachment. «Altro che bolla di sapone», secondo Renzi. Non a caso l’ex premier ha chiesto a Pignatone di «essere ascoltato», perché, spiega, «ho molte cose da dire». Nella diretta Facebook l’ex premier non aggiunge altro, ma chi ci ha parlato sa che è convinto che anche gli attacchi a lui e alla sua famiglia hanno la stessa origine. E la stessa manina. «Nella notte dello scontro tra il presidente e i 5 Stelle — osserva l’ex premier — Di Maio decide di chiedere l’impeachment per Mattarella. Un’idiozia pura. In quel momento parte una campagna con la creazione di profili falsi sui social e l’hastag #Mattarelladimettiti. Cioè, un soggetto a metà tra una società privata e un movimento politico produce dei profili falsi. Il punto è: e se la Procura che ha aperto l’indagine scoprisse che ci sono strutture che decidono di mettere in piedi un attacco al presidente della Repubblica tramite profili falsi e fake news?».

a metà tra società privata e movimento politico...

k.azzo vuol dire??
i profli falsi li hanno fatti i 5s?


cioè non ho capito..
di maio chiede le dimissioni di mattarella,
poi una società crea 400 profili, su milioni di profili autentici,
e quindi ?????

se la cosa prende piede è perchè ha seguito..
uno può creare anche 1000 profili falsi,
cosa che non è reato, lo ricordo,
non è che ti chiedono la carta di identità,
anche io ho diversi profili di fantasia, come tutti,
e pompare un hashtag,
ma se i milioni di profili autentici non seguono
la cosa muore lì..

cioè i milioni di utenti di twitter
non è che sono tutte pecore
che seguono il primo hashtag che incontrano..

che personaggio squallido e meschino..

non capisco il ragionamento del bomba..

ma non era contro i gufi??

Non so voi ma io fino ad ora tutte le volte che andavo nei mercati o nei supermercati non mi ero mai posto il problema ma quando leggi di persone trattate come schiavi stipate in un pulmino peggio dei minatori degli anni 30 ti poni delle domande anche se hai una mentalità di destra.

Non so come questo governo vuole affrontare la questione ma sta di fatto che buona parte dei prodotti agroalimentari che finiscono sulle nostre tavole sono raccolti da manodopera straniera, in altre parole immigrati, anche perché nessun italiano si andrebbe a spaccare la schiena per 8-10 ore sotto al sole cocente per guadagnare, come dicono, 30-35 euro al giorno. Del resto, a prescindere che questi nuovi schiavi siano classificati come migranti regolari o irregolari, se così non andassero le cose i carciofi, i pomodori, le patate e in generale verdure e frutte varie senza dimenticare la raccolta delle olive per l'olio e dell'uva per la vendemmia o finanche la legna da ardere chi le raccoglierebbe???

Il “caporale” è la figura di intermediatore illegale tra latifondista e manodopera non specializzata. È una piaga presente da sempre, e in Italia si è saldata con la criminalità organizzata, soprattutto nel centrosud. La parola “caporalato” è tornata in questi giorni sotto i riflettori a causa degli incidenti che hanno visto coinvolti lavoratori stagionali stranieri in Puglia, ma è un male antico, un male “liberale”. Nel 2016 la Camera approvò la cosiddetta legge anti-caporalato, che però evidentemente non ha avuto effetto sul fenomeno, probabilmente a causa degli scarsi controlli da parte delle autorità. La rivista e blog Italia coloniale però, diretta da Alberto Alpozzi, ci ricorda che il caporalato fu combattuto e sconfitto, come la mafia del resto, dal fascismo, che nel 1926 varò la legge 563, detta “legge sindacale”, perfezionata e modificata fino al 1938 con altre norme tese a “contemperare secondo equità gli interessi dei datori di lavoro con quelli dei lavoratori tutelando, in ogni caso, gli interessi superiori della produzione”. Italia coloniale ricorda anche che queste rivoluzionarie normative, inserite nel Codice corporativo e del lavoro fascista, valevano oltre che in Italia anche nelle colonie, cosa che contribuì ad abolire nell’Africa italiana la schiavitù e la servitù della gleba, fiorenti fino alla conquista da parte dell’Italia dell’Africa orientale.

Il caporalato era completamente scomparso

In particolare, racconta ancora l’Italia coloniale, due furono i provvedimenti più incisivi: “i contratti collettivi di lavoro e gli uffici di collocamento gratuiti per i lavoratori disoccupati. I primi dovevano essere obbligatoriamente redatti e approvati dal Sindacato di categoria (ente che provvedeva anche al continuo miglioramento della formazione professionale dei lavoratori attuata attraverso gli organi d’istruzione professionale) prima di iniziare qualsiasi rapporto di lavoro subordinato”, provvedimenti non esistenti nella precedente legislazione liberale. Insomma, l’imprenditore poteva assumere la manodopera soltanto per mezzo di tali uffici, scegliendo tra gli operai iscritti; viceversa quest’ultimi, per cercare un impiego, avevano l’obbligo di avvalersi degli stessi: in caso contrario erano previste sanzioni pecuniarie per entrambi, dice ancora la rivista storica. In nessun caso l’imprenditore poteva assumere operai attarverso intermediatori privati, considerati dal fascismo né più né meno che parassiti sociali. Inoltre, ci dice l’Italia coloniale, le richieste di manodopera non potevano essere nominative ma numeriche, per evitare qualsiasi tipo di clientelismo. Se un lavoratore veniva licenziato senza motivo, poteva ricorrere alla Magistratura del Lavoro. Caporalato e mafia, quest’ultima grazie al prefetto Cesare Mori, furono bandire per qualche anno dall’Italia. Fino al settembre 1944, quando il governo Badoglio con il decreto 287 abolì tutte le leggi della Carte del Lavoro con le conseguenze che oggi ci troviamo a combattere.

Io mi chiedo... La sinistra, o presunta tale, è stata al governo fino a ieri. Possibile che non sapessero? E i sindacati? Ad aperitivare con confindustria? Io sinceramente se fossi un comunista vecchio stampo alla Bleffort andrei a fargli un mazzo così, altroché fascisti de qua e de lla... sono stati pigliati tutti per il culo e alla grande dai loro stessi kompagni

CAPITO HAI ....!

MARTINA, CHE E' STATO MINISTRO DELL'AGRICOLTURA, COME MAI NON SAPEVA?

Ma io credo che costerebbero lo stesso
Anche nel caso di raccoglitori italiani
Solo che carrefour e Esselunga
Guadagnerebbero 10 volte di meno..
Un kg di mele non può costare 5 €..

Sulle condizioni OK,
(Comunque è dura,
anche io l'ho fatto da giovane
X aiutare il parentado)
fate xo' presente che con 35€
(Tolti 5€ per i panini e 5€ x trasporto)
Tutto A nero, e non parlo del colore della pelle)
=25€
Nello Zimbabwe c campi un mese..

Mah io so solo che quando prendevo i ceci in tetrapak marchio Coop, costavano 45/50 cent in meno di quelli della Valfrutta. COME MAI? Sono bei soldoni.

Li confeziona un'azienda di Sarno... Che però, immagino, comprerà i prodotti grezzi da aziende locali.
Chi garantisce che non ci sia sfruttamento alla base della filiera? Di certo per tenere i prezzi così bassi o li comprano dall'estero oppure qualcuno fa il furbo...

Dovrebbe essere riportata la provenienza sull'etichetta. Certamente oggi molto dei fagioli, ceci, lenticchie e piselli sono di importazione (Canada, Usa, Turchia, Messico e Argentina), specie se hanno prezzi abbastanza convenienti rispetto alla quantità. Considera che oggi un pacchetto da 300/500 gr di fagioli neri del Piemonte o lo stesso quantitativo di lenticchie dell'Umbria superano finanche i 5-6 euro. I ceci un po meno ma certamente dei buoni ceci italiani (quindi del Molise), non saranno fin troppo economici come ogni altro genere di legume prodotto in Italia poiché la catena di produzione e lavorazione di questi prodotti ha dei costi elevati. Discorso alla fine analogo a quando si acquista un buon olio extravergine d'oliva fatto con olive italiane e non "comunitarie", difficile da reperire al di sotto dei 10-12 euro salvo particolari sconti o offerte.

Purtroppo oggi giorno prodotti facenti parti della cosiddetta "cucina povera" sono divenuti dei prodotti di nicchia, lo stesso motivo per cui una semplice pizza margherita se preparata con ingredienti Dop può tranquillamente superare i 10 euro.