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Re: ARMAMENTI

08/09/2019, 13:38

Morley ha scritto:"Ognuno è schiavo di ciò che lo ha vinto".

E allora, almeno per noi credenti, vincerà il Bene.

Morley ha scritto:In quanto ai nuovi aerei seguono lo stile delle nuove auto: aerodinamica pessima e grande potenza, il peggio sembra piacere.

Ti sbagli, è l'esatto contrario, ergo: tutto è derivato dalla ricerca/industria militare da internet al kevlar, ergo senza i militari oggi il mondo starebbe ancora ai segnali di fumo (logicamente mi riferisco all'America).

Re: ARMAMENTI

08/09/2019, 13:43

[:296] ... Nessuno riesce a capire che le Forze Armate sono (in questo stupido mondo) il catenaccio della porta di casa!

Re: ARMAMENTI

08/09/2019, 13:56

sottovento ha scritto:E allora, almeno per noi credenti, vincerà il Bene.

Se "credi" che uno schiavo panciuto sia felice fai vincere il Male.
sottovento ha scritto:Ti sbagli, è l'esatto contrario, ergo: tutto è derivato dalla ricerca/industria militare da internet al kevlar, ergo senza i militari oggi il mondo starebbe ancora ai segnali di fumo (logicamente mi riferisco all'America).

Ho visto volare gli Eurofighter, mi basta.
In quanto ai "militari" non sanno cosa sia un Militare vero.
Ufologo 555 ha scritto:[:296] ... Nessuno riesce a capire che le Forze Armate sono (in questo stupido mondo) il catenaccio della porta di casa!

Sono il catenaccio del vostro forziere, in quanto a Russi, Cinesi, Arabi e UFO sono il vostro paravento mediatico.

Re: ARMAMENTI

08/09/2019, 14:59

Ufologo 555 ha scritto:[:296] ... Nessuno riesce a capire che le Forze Armate sono (in questo stupido mondo) il catenaccio della porta di casa!


Il nemico lo abbiamo già in casa.

Re: ARMAMENTI

08/09/2019, 16:22

[:291] ... Verissimo anche questo!

Re: ARMAMENTI

11/09/2019, 21:31



L’Italia aderisce al programma britannico per il caccia Tempest


Adesso è ufficiale: dopo la Svezia (che però ha firmato un Memorandum of Understanding, non una semplice Dichiarazione d’Intenti) anche l’Italia aderisce al programma britannico Tempest per la costruzione di un caccia multi-ruolo di sesta generazione. Oggi, a Londra, la firma di una dichiarazione d’intenti per collaborare al programma tra i direttori degli armamenti di Italia e Gran Bretagna.



A firmare il Memorandum of Intent, in occasione del salone Dsei (Defence & security exhibition international), sono stati il generale Nicolo’ Falsaperna, Segretario generale della Difesa e direttore nazionale degli armamenti, e il suo omologo Simon Bollom.

La Dichiarazione d’Intenti, fa sapere la Difesa, impegna entrambi i Governi a sviluppare ulteriormente le proprie capacità nel settore ‘Combat Air’ ma non contiene impegni finanziari specifici, cioè non precidsa quanto denaro verrà investito da Roma per l’adesione al programma.

Essa è il risultato di un “Government feasibility study” congiunto, lanciato a seguito della pubblicazione sulla Combat Air Strategy britannica al Farnborough Air Show del luglio 2018.

“Lo studio – sottolinea la Difesa – ha portato alla conclusione che Gran Bretagna e Italia sono partner naturali nel settore del Combat Air, anche in virtù della collaborazione esistente tra la Difesa dei due Paesi e in particolar modo tra l’Aeronautica Militare e Royal Air Force che impiegano sistemi d’arma comuni, Eurofighter e F-35”.



Infatti, afferma ancora la Difesa, “grazie alle esperienze derivanti dall’impiego di tali assetti e da una visione comune su dottrina, addestramento ed esperienza operativa, è stato registrato un forte allineamento di vedute in merito alle caratteristiche necessarie ad un sistema aereo di prossima generazione”.

A ciò si aggiunge “la cinquantennale esperienza di collaborazione che le due Nazioni hanno maturato nello sviluppo e supporto di velivoli da combattimento con i programmi Panavia Tornado ed Eurofighter”.

Entrambi i Governi hanno confermato la “comune volontà di stabilire una solida base industriale per poter sviluppare le necessarie capacità tecnologiche ed assicurare il successo del programma, esprimendo la volontà di fare affidamento sulle rispettive industrie nazionali, comprese le realtà’ industriali condivise quali Leonardo e MBDA, oltre che Avio Aero ed Elettronica”.

“L’avvio di questa importante parternship fra Italia e UK in un settore strategico quale quello dell’aerospazio, è un risultato molto positivo. Raggiunto grazie ad un lavoro efficace e concreto, e ulteriore conferma dell’eccellenza dell’industria italiana della Difesa” ha dichiarato il ministro della Difesa Lorenzo Guerini.

Charles Woodburn, Amministratore delegato del gruppo, BAE Systems ha dichiarato che “la nostra comprovata esperienza di collaborazione di successo con l’industria italiana ci rende certi che questa partnership tra le nostre due nazioni si adatta perfettamente a Tempest e dimostra lo slancio crescente dietro questo importante impegno internazionale. L’annuncio di oggi amplierà le partnership esistenti con MBDA e Leonardo, che sono al centro del nostro lavoro per liberare il pieno potenziale del Typhoon, poiché insieme sviluppiamo le future tecnologie di combattimento aereo a beneficio di entrambe le nazioni “.

UK and Italian industry to partner on Tempest (002)

L’Amministratore Delegato di Alessandro Profumo, Leonardo, ha dichiarato che “l’accordo di oggi è un prossimo passo essenziale per questo entusiasmante e strategicamente importante programma.

Come CEO di Leonardo, sono fiducioso in questa collaborazione poiché ogni giorno vedo come gli ingegneri italiani e britannici, lavorando insieme, realizzano cose incredibili. Le nostre due nazioni abbiamo una lunga e condivisa storia di successo sui programmi internazionali e crediamo che lavorare insieme su Tempest rafforzerà ulteriormente la base tecnologica, industriale e di competenze di ogni nazione per garantire la prosperità per i decenni a venire “.

Per Eric Beranger CEO di MBDA, “l’annuncio di oggi rafforza ulteriormente il contributo di MBDA al Tempest, valorizzando le eccellenze industriali offerte dalle nazioni coinvolte. In aggiunta alle capacità d’armamento futuro presentate dal Team Tempest nel corso del salone, MBDA Italia potrà contribuire con le proprie competenze sistemistiche sviluppate grazie alla decennale partecipazione a programmi multinazionali, come quello per il missile aria-aria Meteor, nonché con le competenze tecnologiche maturate nei sistemi di navigazione e guida e nella seekeristica. Si tratta di un’importante opportunità per collaborare allo sviluppo di soluzioni future”.

Enzo Benigni, Presudente e Amministratore Delegato di Elettronica ha annunciato che “Elettronica è onorata di essere, in qualità di azienda strategica nazionale, tra i firmatari dello Statement od Intent (SOI) sul Tempest che permetterà di mantenere ed accrescere competenze e opportunità per il nostro Paese in un settore così strategico. La nostra Azienda privilegia la storica e fruttuosa collaborazione con i partner governativi e industriali firmatari di questo SOI, su programmi analoghi quali Tornado ed in particolare Eurofighter e la sua evoluzione. In tal senso confidiamo che la partnership tra le due nazioni possa evolvere verso un nuovo modello di collaborazione – come evoluzione di quello EFA – nel rispetto delle sovranità tecnologiche nazionali già acquisite, e attraverso una opportuna gestione delle design authorities.”



“Siamo orgogliosi di far parte di questa collaborazione strategica che rappresenta l’opportunità unica per la nostra azienda, per il settore cui apparteniamo e per l’Italia di mettere a disposizione la propria leadership industriale attraverso lo sviluppo di tecnologie all’avanguardia e competenze nel campo della propulsione aeronautica, facendo leva sul bagaglio di esperienze acquisite anche grazie al programma EJ200” dichiara Riccardo Procacci, CEO di Avio Aero.

Al Salone DSEI 2019 proprio MBDA ha fatto il punto sul programma mostrando uno spaccato di alcuni dei suoi lavori in corso come coordinatore degli armamenti all’interno del Team Tempest, evidenziando ulteriormente i vantaggi di questo nuovo approccio alla progettazione di un futuro sistema di combattimento aereo.

MBDA sta contribuendo a garantire che sistemi di armi innovativi integrino il design all’avanguardia e le nuove tecnologie della piattaforma. Questo accordo di collaborazione sta già dimostrando il potenziale per offrire miglioramenti delle capacità in una serie di missioni che hanno portato ai concetti esposti alla DSEI quest’anno.

Nel campo della Sopravvivenza in Attacco e nel Controllo dell’Aria, lavorare a stretto contatto con Leonardo e BAE Systems ha portato MBDA a sviluppare concetti per un sistema di capacità difensive hard kill (HK-DAS) in grado di tracciare, colpire e intercettare i missili in arrivo contro il Tempest in ambienti ad alta minaccia.

1-360x245Sfruttando la comunanza, la modularità e il riutilizzo del concetto HK-DAS, MBDA sta esplorando lo sviluppo di un micromissile aria-terra di forma ridotta e capacità scalabile che migliorerà le prestazioni del Tempest nel ruolo di supporto aereo ravvicinato (CAS) e la persistenza in attacco.

Attingendo alla precedente esperienza di integrazione delle armi sia di MBDA sia di BAE Systems, i concetti innovativi di stiva di carico (payload bay) e lanciatore facilitano un migliore caricamento delle armi, come il Within Visual Range Air-to-Air Missile (WVRAAM).

Al di fuori dei concetti in mostra, il contributo di MBDA al sistema Open Mission PYRAMID * sta sfruttando le tecnologie sviluppate nel campo del comando e controllo della difesa aerea a terra (GBAD) (C2) per migliorare l’efficacia operativa di Tempest negli impegni aria-aria e per l’efficacia nel controllo dell’aria.

2019-09-10-MBDA-Team-Tempest-concept-graphics-©-MBDA-300x181Inoltre MBDA lavora anche Intelligence, Surveillance and Reconnaissance (ISR) con Leonardo e BAE Systems in cui l’azienda missilistica europea. sta lavorando per sfruttare effettori sulla rete di sensori migliorando il quadro di consapevolezza situazionale disponibile per i piloti.

Mentre i missili di prossima generazione precedentemente esposti insieme al Tempest – il Meteor e la famiglia di armi SPEAR – saranno ottimizzati per l’impiego sul futuro sistema di combattimento aereo, MBDA è al centro della fase di progettazione del sistema sta creando un architettura sinergica tra armamenti e piattaforma per ottenere una significativa moltiplicazione della forza.



Alla base di tutto questo lavoro c’è la sfida ai processi e alle tecnologie, per fornire un cambiamento radicale nel costo, nella lunghezza e nella complessità dell’integrazione delle armi.

Chris Allam, Amministratore delegato di MBDA UK, ha dichiarato: “L’approccio di partnership fornito dal Team Tempest consentirà di migliorare i tempi, la complessità e i costi delle campagne di integrazione del sistema di armi. Essere coinvolti nello sviluppo di nuove interfacce, progetti di alloggiamenti e processi di integrazione sarà anche un fattore chiave per lo sviluppo a spirale degli effettori complementari in futuro.

Stiamo utilizzando il nostro ruolo unico in questa collaborazione per garantire che il futuro aereo da combattimento sia in grado di utilizzare appieno le armi esistenti e le armi pianificate, supportando al contempo una gamma completa di studi di progettazione del sistema che valutano lo spazio commerciale tra la futura piattaforma di combattimento e le armi del futuro”:


https://www.analisidifesa.it/2019/09/li ... a-tempest/

Re: ARMAMENTI

13/09/2019, 21:32



Iveco Defence Vehicles fornirà all’Olanda 1275 veicoli protetti MTV



Iveco Defence Vehicles, società del gruppo CNH Industrial N.V. (NYSE: CNHI / MI: CNHI), ha annunciato oggi di essersi aggiudicata una commessa del Ministero della Difesa olandese per la fornitura di 1275 veicoli protetti medi multiruolo denominati “12kN”.

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L’acquisizione fa parte del “Programma generale della difesa per il rinnovamento dei veicoli militari ruotati” (DVOW – Defensiebrede Vervanging Operationele Wielvoertuigen), con forniture previste dal 2022 al 2026.

Il veicolo “MTV” (Medium Tactical Vehicle) di Iveco Defence Vehicles è progettato con l’obiettivo di unire la notevole mobilità tattica 4×4 con ottimali prestazioni off-road ed elevata protezione dell’equipaggio, oltre a un’eccellente capacità di carico utile.

La straordinaria modularità e la capacità di integrazione dei sistemi sono garantite in tutte le varianti di gamma, come ‘hard top’, ‘soft top’, pick-up, trasporto feriti e trasporto del personale, al fine di supportare tutte le tipologie di utenti militari: esercito, truppe anfibie, marina, aeronautica, corpi speciali e polizia militare.

Elevata affidabilità, facilità di manutenzione e ridotti costi del ciclo di vita sono stati i requisiti chiave nella progettazione dell’MTV, orientando quindi la scelta dei principali gruppi e sistemi verso componenti con prestazioni e affidabilità collaudate per milioni di chilometri nelle condizioni ambientali più impegnative e diversificate.

Nel corso degli anni, Iveco Defence Vehicles ha fornito all’esercito olandese numerosi veicoli provenienti dalla sua vasta gamma di prodotti commerciali e militari, come i camion IVECO Stralis 6×2 a lungo raggio, il Trakker 8×8 per i vigili del fuoco dell’esercito e l’EuroCargo 4×4 forniti ai marines olandesi per i territori dei Caraibi.

Questa commessa rappresenta una tappa fondamentale nel consolidamento della partnership strategica tra il Ministero della Difesa olandese e Iveco Defence Vehicles, confermando ancora una volta la leadership dell’Azienda nel segmento dei veicoli multiruolo per le missioni di difesa e sicurezza nazionale.



https://www.analisidifesa.it/2019/09/iv ... tetti-mtv/

Re: ARMAMENTI

14/09/2019, 12:48

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14 settembre 2019

Con il termine stealth si definisce un insieme di tecnologie tendenti a rendere il velivolo irrivelabile (o, più correttamente, scarsamente rilevabile) ai radar e ad altri sistemi di localizzazione. La tecnologia per evitare il rilevamento radar, il principale sensore attivo di scoperta dalla Seconda guerra mondiale ad oggi, ha rappresentato un ritrovato rivoluzionario, senz’altro uno dei più rilevanti degli ultimi decenni.

Da allora tutti hanno dovuto fare i conti con questa tecnologia, e chi la possiede ha un indubbio vantaggio. Sebbene rilevare un aereo stealth non sia certo facile, esistono tecniche che, pur se di complessa applicazione, potrebbero favorire l’acquisizione del velivolo. Sono state sviluppate tecniche sperimentali per individuare la turbolenza di scia prodotta dal velivolo, ma le tecniche più concrete riguardano i sistemi radar. Infatti un radar sperimentale francese definito “a ionosfera” (cioè in grado di oltrepassare il limite dell’orizzonte grazie al rimbalzo delle onde sulla ionosfera) sarebbe riuscito a seguire i bombardieri B-2 durante l’operazione Allied Force in Kosovo. Questi radar (definiti Oth, Over The Horizon) sfruttano i rimbalzi delle onde radar sulla ionosfera per localizzare le macchine stealth “colpendole” superiormente dove la sagoma è molto più grande di quella frontale. Inoltre, radar di vecchia generazione operanti in banda C sarebbero in grado di individuare, in particolari condizioni, velivoli stealth.

Un’altra soluzione sarebbe quella dei radar bistatici, con l’antenna di emissione e quella di ricezione del segnale fisicamente separate, fattore che rende possibile raccogliere echi radar deviati in altre direzioni dalle superfici del velivolo stealth. Ognuno di questi sistemi, sebbene non privo di interesse, ha però limiti ben precisi: i radar operanti in banda C sono molto facili da disturbare, i radar bistatici sono molto costosi perché impongono una serie di impianti con antenne riceventi dislocate in vari siti, mentre i radar Oth hanno una notevole portata se installati su velivoli Awacs, ma sono tremendamente costosi e, se installati a terra, hanno una portata relativamente limitata.
I nuovi radar a caccia degli stealth

Dalla Seconda Guerra Mondiale in poi, i radar hanno rivoluzionato le operazioni militari. E gli sforzi per neutralizzarli hanno condotto a numerose tattiche di impiego e complessi sistemi di guerra elettronica, fino alle tecnologie stealth. Ma una delle concrete novità tecnologiche in questo delicato settore è proprio rappresentato dall’evoluzione del radar. Definiti Pcr (Passive Covert Radar) questi radar sono di tipo passivo, cioè (al contrario dei radar tradizionali) non emettono segnali, ma costituiscono comunque un sistema di sorveglianza completo in grado di offrire costante capacità di monitoraggio sia di giorno che di notte con qualsiasi condizione meteo.

Il suo funzionamento è reso possibile dallo sfruttamento dei segnali tipici della moderna tecnologia. Si tratta, quindi, di utilizzare segnali elettromagnetici ambientali (riflessi dal bersaglio) provenienti da trasmettitori non integrati in una catena radar. Tecnicamente è possibile definire il radar passivo come un sistema in grado di rilevare e tracciare oggetti elaborando i segnali di riflesso da fonti già presenti nell’ambiente ma non legate al radar. Sostanzialmente segnali elettromagnetici già esistenti vengono disseminati dal bersaglio e raccolti dal ricevitore del radar che confronta le onde disperse con il segnale originale per determinare posizione e velocità del bersaglio. Ne deriva che in un radar passivo non esiste un trasmettitore dedicato che notoriamente è il componente più ingombrante, più dispendioso in termini di necessità energetiche e più costoso all’interno di un radar convenzionale.

Molti segnali sono disponibili nel campo delle telecomunicazioni e navigazione, e sono utilizzabili come sorgenti di segnali dai radar passivi:

– trasmettitori in banda Fm,

– trasmettitori digitali Dab (Digital Audio Broadcasting) e Dvb-T (Digital Video Broadcasting-Terrestrial),

– trasmettitori in banda Hf,

– trasmettitori per telefonia mobile Gsm, Umts, Wimax,

– trasmettitori satellitari per telecomunicazioni,

– trasmettitori per sistemi di navigazione Gps e similari.

La scelta di uno (o più) di questi segnali è legata alle caratteristiche del radar. Risulta evidente la necessità di una capacità computazionale elevatissima, divenuta disponibile solo in tempi relativamente recenti, rendendo possibile la realizzazione di Pcr efficienti.

Come ogni innovazione tecnologica di rilievo, anche il radar passivo comporta importanti implicazioni operative. È importante, infatti, notare come una catena di avvistamento radar esclusivamente passiva fornirebbe il massimo della segretezza operativa, rendendo inoltre vane tutte le tecniche di guerra elettronica tradizionale consolidata negli anni: sarebbe praticamente impossibile mettere a punto missioni di Electronic Intelligence destinate a catalogare e studiare le emissioni del radar (che in questo caso non esistono), e non sarebbe possibile l’attuazione di disturbi e l’impiego di missili anti-radar tradizionali.

Ma l’implicazione operativa più importante è che disponendo di una rete radar passiva è possibile rilevare anche velivoli stealth, poiché gli echi deviati dalle superfici particolari di questi aerei verrebbero acquisiti dai ricevitori radar nel caso di catene di avvistamento multi-statiche. Questa tecnologia, inoltre, non genera allarmi nei sistemi Radar Warning dei velivoli e sarebbe complicatissimo, almeno allo stato attuale, distruggere un simile sistema di difesa aerea con perdite accettabili. Sostanzialmente è possibile affermare che il radar passivo inverte il concetto di stealth: ora è il radar in grado di nascondersi agli aerei. Molti report a riguardo realizzati negli Stati Uniti negli ultimi anni, affermano come ci sia stata una rivoluzione nel rilevamento di aerei dotati di “invisibilità” ai radar, mentre non ci sono stati proporzionali miglioramenti nelle tecnologie stealth. Bisogna comunque notare che la tecnologia è ancora agli esordi e alcuni aspetti (sebbene promettenti) devono essere ancora adeguatamente sviluppati. Da non sottovalutare la dipendenza da segnali non gestibili direttamente, che può essere una variante operativa non sempre positiva. Tuttavia una volta che le tecnologie relative saranno realmente mature, i PCR saranno senz’altro in vantaggio quale nuovo sensore di monitoraggio e scoperta.

Ancora più complessa è la tecnologia del radar quantistico, che si basa sull’entanglement quantistico o correlazione quantistica, che è un fenomeno della fisica quantistica secondo il quale è possibile realizzare un insieme di due particelle caratterizzate da determinate caratteristiche: questo implica che un valore misurato per una grandezza di una particella influenzi istantaneamente il corrispondente valore dell’altra. Ciò rimane vero anche nel caso le particelle si trovino a qualsiasi distanza una dall’altra: osservando lo stato di una è possibile conoscere con certezza anche quello dell’altra, ovunque si trovi.

Semplificando, il radar funziona così: vengono prodotti due fotoni (quanti di energia elettromagnetica) quantisticamente correlati, e uno viene proiettato nello spazio da monitorare e l’altro rimane all’interno del sistema. Quando il fotone di ricerca colpisce un bersaglio rimbalza verso la sorgente radar che può recuperarlo al fine di compararne lo stato con quello del gemello per scoprire se esistono perturbazioni esterne che indicano la presenza di un bersaglio. Ovviamente qualsiasi tipo di bersaglio verrebbe irrimediabilmente rilevato, anche con caratteristiche stealth. Quindi potenzialmente il radar quantistico potrebbe annullare l’efficacia operativa delle tecnologie stealth e le forme avanzate di disturbo radar odierne. Sebbene la Cina abbia a più riprese(tra il 2016 e il 2019) annunciato la messa a punto di un radar quantistico operativo, non si hanno prove concrete in proposito. In prospettiva le tecnologie di derivazione quantistica potrebbero avere importanti implicazioni in molteplici aspetti delle operazioni militari future.

Secondo il Comitato Scientifico dell’Usaf, gli studi relativi ai sensori quantici meriterebbero ulteriori investimenti per aprire le porte a nuove rivoluzionarie capacità nel campo della guerra elettronica e delle comunicazioni. E’ certo che in nome del tradizionale confronto tra cannone e corazza potranno essere trovati col tempo accorgimenti di disturbo e tentativi di neutralizzazione efficaci, ma ciò comporterà una completa rivoluzione del settore della guerra elettronica rispetto a come è stata concepita fino ad oggi.

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Re: ARMAMENTI

15/09/2019, 13:55

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15 settembre 2019

Un robot cingolato, in gergo militare un Ugv – unmanned ground vehicle – in grado di avanzare sui terreni più accidentati e di lanciare i temutissimi missili anticarro Javelin grazie ad un lanciatore azionabile in remoto. È questo il frutto di una stretta collaborazione tra i team americani di Raytheon e Lockheed Martin, e la migliore tecnologia di Norvegia ed Estonia.

Il “Titan“, un drone terrestre elaborato da Qinetiq North America e dalla società estone Milrem Robotics, ha recentemente sparato con successo missile Javelin usando un lanciatore remoto Kongsberg, e dimostrandosi un’efficace e letale arma anticarro per il futuro degli eserciti della Nato, che potrebbe essere ben impiegata per respingere le temutissime “invasioni terrestri” che secondo gli analisti più catastrofici potrebbero lambire i Paesi dell’est Europa – estremamente preoccupati da Mosca. Questo nuovo genere di armi robotiche pilotatei in remoto, ma considerate comunque dei veri e propri “robot” a gli ordini degli eserciti, potrebbero rivelarsi determinanti sui campi di battaglia, specialmente per la loro qualità di tenere al sicuro gli equipaggi dei mezzi corazzati, che per quanto “obsoleti”, sono comunque contemplati nei piani strategici di un’operazione militare convenzionale pianificata su vasta scala.

La dimostrazione del Titan si è recentemente tenuta presso il Redstone Arsenal Test Center in Alabama, come ha riportato il sito specializzato Defense News; e a quanto pare la combo costituita dal piccolo robot cingolato capace di montare e azionare a distanza un lanciatore per Fgm-148 “Javelin” – missili “anti-tank killer” fire and forget, con un potere di penetrazione che gli permette di attraversare la corazzatura di un tank o di un mezzo blindato posizionato a oltre due chilometri di distanza dal lanciatore con cariche Heat (high-explosive anti tank), raggiungendo il bersaglio direttamente o in “picchiata” – ha palesato la sua efficacia. Ovviamente questo sistema d’arma non è autonomo, ma come tutti i droni di nuova generazione e dotato di una serie di sensori che ne ottimizzano l’uso e la guida in remoto; mentre la capacità letale è affidata alla guida “intelligente” del ben rodato missile Javelin. All’operatore dunque non resta che individuare l’obiettivo e premere virtualmente il grilletto.

Secondo gli analisti, gli Stati Uniti e insieme a loro gli alleati dell’Europa continentale sono sempre sul chi vive riguardo la potenza terrestre russa e le sue capacità effettive su un eventuale campo di battaglia europeo. La Russia, che può contare su un gran numero di mezzi corazzati, ha tra l’altro sviluppato in concomitanza sistemi d’arma similari al Titan, che però il più delle volte montano mitragliatrici pesanti e lancia granate. Tali mezzi sono stati già testati in conflitti a fuoco reali nel teatro siriano.

Gli specialisti di Mosca hanno sviluppato nel 2018 il robot-tank Uran-9, un veicolo multiuso cingolato a pilotaggio remoto progettato per fornire ricognizione e supporto al fuoco per missioni di antiterrorismo e ricognizione in ambienti urbani, dunque impiegabile anche nei conflitti contemporanei – che spesso si consumano in villaggi e quartieri urbani. L’Uran è stato pensato per essere equipaggiato con una grande varietà di armi, ma fondamentalmente destinato ad affiancare le squadre di fanteria dispiegate sul campo onde evitare, o limitare, perdite nelle fasi più complesse dell’avanzata. Lungo 5,12 metri, largo 2,53 metri e pesa a vuoto di circa 10mila chilogrammi – il Titan misura due metri per due metri e pesa poco meno – è dotato di una torretta telecomandata per il montaggio di diverse armi e missili di medio e basso calibro, in base alle esigenze della missione può montare quattro lanciatori per missili guidati anticarro di 9M120-1 Ataka – due per lato – e missili 9M120-1. La sua torretta incorpora anche un cannone automatico stabilizzato da 30 mm 2A72 per la difesa contro bersagli aerei terrestri e a bassa quota e una mitragliatrice coassiale Kalashnikov Pkt / Pktm da 7,62 mm.

https://it.insideover.com/guerra/la-nat ... e_redirect

Re: ARMAMENTI

16/09/2019, 12:33


La Cina mostra al mondo le sue armi moderne: tra i protagonisti della parata il caccia stealth J-20

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Una sfilata di armi e attrezzature tra cui quelle nucleari, ipersoniche e stealth sono state avvistate a Pechino durante la seconda prova per celebrare il 70° anniversario della fondazione della Repubblica Popolare Cinese.



Foto e video hanno iniziato a comparire sui social media della Cina continentale già sabato mattina mentre l'hardware militare sfilava nei quartieri del centro di Pechino per prepararsi a partecipare alle massicce prove a tarda notte.



I carri armati di tipo 99A lungo i viali di Pechino tra i primi a comparire, il loro camuffamento nel deserto che deliziava gli appassionati che ricordavano l'aspetto della giungla delle precedenti sfilate.



I carri armati erano ovunque: più di 20 in una foto e senza contare tutti i veicoli da combattimento di fanteria, veicoli d'assalto anfibi e artiglieria mobile.



I carri armati di tipo 15 sono stati avvistati anche nelle strade della capitale, suggerendo che il carro armato leggero farà il suo debutto al grande pubblico il 1° ottobre.



Secondo Hong Kong Economic Times, osservatori militari hanno identificato i missili balistici intercontinentali Dongfeng-41 (DF-41), in grado di trasportare 10 testate nucleari indipendenti e colpire ovunque sulla Terra.



Hanno anche individuato il missile balistico DF-17, che si dice stesse trasportando un veicolo ipersonico di planata simile all'Avangard russo, che si muoveva lungo l'autostrada verso Pechino.



Nel frattempo video e foto online hanno catturato due tipi di droni: uno dal design aerodinamico ritenuto supersonico e furtivo, l'altro con un design stealth ad ala di mosca: probabilmente il drone di attacco stealth Sharp Sword.



Più misteriosa era l'immagine di un grande veicolo subacqueo autonomo. La sua missione rimane sconosciuta.



I residenti di Pechino hanno anche affermato di aver individuato nuovi missili anti-nave, missili anti-aerei e missili da crociera.

Hanno anche ipotizzato di aver identificato un lanciarazzi multiplo a lungo raggio.


Durante le prove di domenica mattina, gli appassionati hanno filmato aerei da guerra tra cui caccia stealth J-20, aerei da trasporto Y-20, velivoli di allarme rapido e velivoli di missione speciali.



Un nuovo bombardiere, l'H-6N, era nelle formazioni di domenica. A differenza dell'H-6K, il suo predecessore, può fare rifornimento a mezz'aria, estendendone la portata, affermano i rapporti. Gli appassionati militari hanno ipotizzato che l'aereo potesse trasportare e sparare un missile balistico in volo.



Un esperto militare che ha richiesto l'anonimato ha affermato al Global Times Sunday che alcune delle armi e delle attrezzature sono tra le più avanzate del mondo, mostrando la crescente capacità della Cina di salvaguardare la sua sovranità, integrità territoriale e i frutti dello sviluppo pacifico.



"Queste armi, se si rivelano vere, saranno utilizzate per mantenere la pace e la stabilità e scoraggiare i conflitti", ha detto l'esperto. "La Cina non scatenerà mai una guerra, proprio come in passato."



La parata militare ha lo scopo di mettere in mostra il potere nazionale e militare e ispirare il patriottismo del popolo cinese, ha dichiarato il maggiore generale Cai Zhijun, vice capo dell'ufficio del gruppo principale per la parata militare, durante una conferenza stampa tenutasi il 29 agosto.



"Mostrerà lo spirito immutabile dell'esercito di ascoltare il Partito Comunista Cinese, riflettendo sui risultati della riforma militare e mobilitando il popolo a compiere sforzi incessanti per realizzare il grande ringiovanimento della nazione cinese".



Più di 100.000 persone prenderanno parte alla sfilata e 60.000 parteciperanno al gala serale di Pechino il 1° ottobre, ha dichiarato Wang Xiaohui, vice capo esecutivo del Dipartimento Comunicazioni del Comitato Centrale del PCC.

Fonte: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-la_cina_mostra_al_mondo_le_sue_armi_moderne_tra_i_protagonisti_della_parata_il_caccia_stealth_j20/27922_30633/

Re: ARMAMENTI

21/09/2019, 13:54

UN AEREO DAVVERO PRODIGIOSO!

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21 settembre 2019

Continuerà la lunga storia operativa dell’iconico bombardiere strategico Boeing B-52 Stratofortress. L’obiettivo dell’Aeronautica statunitense (Usaf, US Air Force) è quello di utilizzarli almeno fino al 2050, per questo motivo sono stati stanziati circa 3,4 miliardi dollari per aggiornare i motori, i radar, l’avionica e i sistemi d’arma. Un ampio programma di modernizzazione che procederà nonostante che nei prossimi 4-5 anni è prevista l’entrata in servizio dei nuovi Northrop B-21 Raider, chiamati a sostituire inizialmente i Rockwell B-1B Lancer e in futuro i Northrop B-2 Spirit. Il Buff (Big Big Ugly Fat Fellow)rimarrà, invece, operativo ancora per un lungo periodo di tempo arrivando a raggiungere i cento anni di servizio (in uso dal 1955). Un traguardo inimmaginabile per un aereo e possibile solamente grazie alla progettazione, alla duttilità d’uso e agli interventi di modernizzazione compiuti negli anni.

I nuovi motori?

Il primo capitolo del programma di modernizzazione dell’Usaf per il B-52 riguarda gli otto motori Pratt & Whitney TF33, che assicurano la propulsione del gigante bombardiere strategico. Entro la fine dell’anno, stando a Defense News, l’Aeronautica statunitense ha intenzione di rilasciare una richiesta di proposta per dei nuovi motori. Questi dovrebbero garantire una potenza simile, se non maggiore, dei TF33 e avere tempi più brevi per la diagnostica e per la risoluzione di qualsiasi problema, assicurando una riduzione sostanziosa del ciclo manutentivo. Non solo, perché il nuovo motore che equipaggerà i B-52 dovrà consumare meno carburante rispetto agli attuali TF33, ideati negli anni ’50 e che, nonostante gli aggiornamenti, sentono “il peso degli anni”. Se la richiesta di proposta sarà presentata entro la fine del 2019, probabilmente passeranno alcuni mesi prima dell’individuazione del motore migliore e del finanziamento del programma da parte del Congresso. Le prime prove in volo potrebbero essere fissate al massimo nel 2024, se tutto dovesse procedere al meglio e senza intoppi. Le proposte arriveranno da Pratt & Whitney che ha offerto o la modernizzazione dei TF33 o i moderni PW815, e da Rolls Royce, che ha offerto l’F130 proponendo di aprire uno impianto di produzione nell’Indiana se dovesse vincere la gara d’appalto. L’altra azienda che competerà sarà General Electric, intenzionata a presentare o i CF34-10 o i recenti Passport.

Gli armamenti del futuro…

L’altro aspetto che sarà soggetto di modernizzazione saranno sia il sistema d’arma sia gli armamenti veri e propri, con l’obiettivo di far sì che il B-52 anche in futuro possa utilizzare il massimo della tecnologia. Il primo passo sarà la piena integrazione del bombardiere strategico con il missile ipersonico Lockheed Martin AGM-183A ARRW (Air-Launched Rapid Response Weapon), finora solamente trasportato in un’esercitazione per verificare se questo avesse, o no, un impatto pesante sull’aerodinamica del B-52. L’altro missile da integrare sullo Stratofortress sarà il nuovo LRSO (Long Range Stand Off Weapon), in versione convenzionale e nucleare, destinato a sostituire l’AGM-86B ALCM ma che, soprattutto, permetterà di utilizzarlo da distanza maggiore rispetto a quello in servizio, incrementando la sicurezza del bombardiere che potrà operare lontano dai sistemi di difesa aerea avversari. La possibilità di utilizzare armi nucleari sarà fondamentale nel futuro del B-52, anche perché il suo utilizzo e la sua presenza in tutto il mondo sono da sempre centrali per assicurare la deterrenza. Per questo motivo che il Pentagono ha chiesto, e ottenuto, un ingente investimento nello sviluppo di un nuovo missile da crociera per sostituire l’ALCM, nato “vecchio” già negli anni ’80 tant’è che l’obiettivo iniziale era quello di sostituirlo entro una decade di servizio. Ma il collasso dell’Unione Sovietica e l’illusione di Washington di essere diventata l’unica potenza globale ha fatto cadere nel “dimenticatoio” il programma di aggiornamento delle capacità missilistiche nucleari, tornate prepotentemente all’ordine del giorno con la ripresa della Russia, l’emergere della Cina e la presenza di molteplici minacce su scala globale. Entro il 2022, comunque, l’Aeronautica statunitense assegnerà a Lockheed Martin o a Raytheon il contratto per la progettazione della nuova arma, che sarà dotata della nuova testata W80-4 attualmente in fase di progettazione dalla National Nuclear Secuirty Administration. La prima consegna è prevista nel 2025 e il completamento della produzione nel 2031, quando tutte le attuali testate in uso saranno sostituite da quella più recente.

Le altre modernizzazioni

Oltre ai missili, tra le richieste dell’Usaf vi è quella per la creazione di nuovi piloni subalari per aumentare la capacità di trasporto del B-52 fino a 18.144 kg (40.000 libre). Un traguardo che, qualora fosse raggiunto, permetterebbe al bombardiere statunitense di essere dotato di tutti gli ordini in uso, tra cui la GBU-43/B MOAB (Massive Ordnance Air Burst) utilizzabile solamente dai Lockheed Martin MC-130. Inoltre, anche il lanciatore rotante di stiva subirà delle sostanziali modifiche nei prossimi anni, raddoppiando il numero di missili lanciabili. Ovviamente non ci sono solamente i motori e gli armamenti da modernizzare, ma anche i radar e l’avionica. Per quel che riguarda al datato radar a scansione meccanica Northrop Grumman AN/APQ-166 il “sostituto” sarà basato sull’APG-79 e APG-82, entrambi prodotti da Raytheon chiamata ad aumentare la portata dalla quale il B-52 può individuare potenziale bersagli da colpire. Inoltre la sostituzione del radar permetterà all’Usaf di impiegare al meglio i nuovi armamenti, che richiedono le più recenti e avanzate tecnologie. Raytheon, però, lavorerà con Boeing per sostituire anche i display di bordo, i computer e i sistemi di comunicazione dei dati per assicurare la piena compatibilità con il Link 16 e con gli altri sistemi Nato.

Verso il futuro

Migliorie che, combinate con gli ammodernamenti anche dei sistemi di difesa, permetteranno al B-52 di continuare a solcare i cieli di tutto il mondo fino al 2050. Un traguardo importante per l’Usaf che potrà continuare a contare su un bombardiere strategico affidabile e molto utilizzato, “coprendosi” da eventuali problemi che potrebbe accusare il prossimo Northrop B-21 Raider. Al tempo stesso, però, continuare la modernizzazione dei B-52 significa anche rendere omaggio a quello che rimarrà alla storia come il simbolo dell’aviazione in generale.

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Re: ARMAMENTI

22/09/2019, 10:10

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22 settembre 2019

La seconda super portaerei britannica è pronta per prendere il mare e contribuire a restituire al Regno Unito il suo storico status di potenza dei mari. L’Hms Prince of Wales – unità gemella della Queen Elizabeth – è salpata ieri dal cantiere di Rosyth per affrontare la sua prima prova in mare. Secondo le stime dovrebbe raggiungere nell’arco di 3/4 anni la completata operatività, salvando gli oceani con il suo gruppo imbarcato di caccia di ultima generazione F-35.

Come la sorella maggiore oggi in rotta per gli Stati Uniti, la Prince of Wales è costata ben 3miliardi di sterline dei contribuenti britannici; e rappresenta, secondo i piani alti del palazzo di Whitehall, la migliore difesa degli interessi nazionali e la necessaria arma per proiettare la potenza del Regno Unito in tutto il globo. Lunga 280 metri, con 65.000 tonnellate di dislocamento, è il vascello più grande la Royal Navy abbia mai posseduto in tutta la sua storia. Imbarcherà una combinazione di jet stealth F-35B e elicotteri Merlin/Wildcat per la lotta anti-sommergibile. Tutti inquadrati nei diversi Naval Air Squadron del Fleet Air Arm. Entrambi i vettori portaeromobili – per intenderci – sono più lunghi del Palazzo di Westminster, e il loro ponte, dotato di sky-jump per ottimizzare il decollo degli F-35 B a decollo “corto” e atterraggio verticale, potrebbe contenere ben tre campi da calcio.

La difesa britannica ha investo solo nella costruzione di queste due mastodontiche navi da guerra ben 6 miliardi di sterline – a questo importo vanno sommati i costi degli aeromobili a ala fissa e rotante. Il governo di Londra ritiene tuttavia che le portaerei siano ancora il miglior mezzo di proiezione di potenza e coercizione, e reputa l’investimento più che “adeguato”, mentre una folta schiera di detrattori reputa invece inattuali le ambizioni della marina britannica; sostiene la completa “incompatibilità” dei due vettori con le reali esigenze e capacità strategiche del Regno Unito di oggi e di domani. L’Hms Prince of Wales ha infatti davanti a se 4 lunghi anni di prove in mare prima di ragionare la completa operatività ed entrare in prima linea con la flotta britannica nel 2023.
Le portaerei classe “Queen Elizabeth”

‘Her Majesty Ship’ – prefisso che anticipa il nome di ogni nave da guerra inglese – Prince of Wales è una portaerei classe Queen Elizabeth e terza unità della Marina britannica a portare questo nome (titolo assegnato all’erede al trono del monarca regnante). Possiede 65.000 tonnellate di dislocamento, lunga 280 metri per una larghezza massima di 39 metri, ed è spinta da una coppia di motori Rolls-Royce Marine 36mw mt 30 con turbine a gas. L’unità può raggiungere una velocità di 25 nodi con un range di 10.000 miglia nautiche. Quale secondo principale vettore aeronavale della Royal Navy è stata sviluppata appositamente per trasportando nei suoi hangar a tre piani fino a 36 caccia multiruolo di quinta generazione F-35B , e un pari numero di elicotteri multiruolo Agusta Westland Merlin Mk2 e Mk3 (la versione britannica dell’Eh101). La nave sarà in grado di accogliere anche elicotteri da combattimento Ah-64 “Apache”, in forza all’Esercito, e elicotteri pesanti da trasporto Ch-47 ‘Chinook’ .

La sua costruzione è iniziata nel 2011 presso i cantieri di Rosyth, gli stessi che hanno varato l’unità gemella, e trasporterà un equipaggio di 1000 uomini tra marinai, personale del gruppo aereo imbarcato, e 250 Royal Marines. La Hms Prince of Wales è dotata di una serie di sistemi di difesa che la difenderanno da minacce “ravvicinate”, quali missili surface-to-air “Sea Dart”, capaci di raggiungere la velocità supersonica mach 2.5 per abbattere jet ed elicotteri; missili “Sea Viper’”, capaci di scongiurare minacce come missili da crociera, e mitragliatrici a canne rotanti radar-controllate Gatling da 20 mm del sistema di difesa Phalanx.

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Re: ARMAMENTI

22/09/2019, 10:58

Nessuno riesce a capire che le Forze Armate sono (in questo stupido mondo) il catenaccio della porta di casa!

si, sarebbe questa la sua funzione, se usato appunto come difesa(catenaccio, anche nel calcio [:D] )
invece, lo si adopera per invadere ed ammazzare, anche civili, sia I russi che gli americane che altri [;)]

ciao
mauro

Re: ARMAMENTI

22/09/2019, 11:06

Amico, ho già spiegato che aggiorno queste cose non perché sono guerrafondaio ma, visto che gli armamenti esistono, metto solo al corrente, per chi ne fosse interessato,le ultime novità! Do fastidio? [:291]
Proprio non capisco, più si scrivono cose serie più si fa la figura del fesso!
Non sono né ologrammi, né pareidolie, né tanto meno sedicenti marziani ...
Praticamente non vi va bene NULLA. [:296] Azzo .........!

Re: ARMAMENTI

22/09/2019, 11:23

"Dai fastidio"? Per carità di Dio! Sei un asso.

Anch'io devo avvetirvi tutti però:

https://www.tuost.com/ezine/risveglio-u ... ghiacciai/

Al contrario del B-52 Boeing non consuma kerosene, è piccolo, leggero, economico ed efficace, invisibile al radar, al sonar e al metal detector, viaggia ad una velocità incredibile e rende qualsiasi armamento e logistica inutili, inoltre fa più danni delle atomiche e con un quantitativo di pochi grammi. Meraviglioso.
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