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 Oggetto del messaggio: Usa: MONSANTO obbligata a maxi risarcimento per il glisofato
MessaggioInviato: 11/08/2018, 18:02 
11 agosto 201814:10

Usa, obbligata a maxi risarcimento per il glisofato: Monsanto annuncia appello

Un giudice di San Francisco ha infatti riconosciuto il pagamento di 289 milioni di dollari a un uomo malato di cancro dopo aver usato il pesticida. La multinazionale non ci sta: non è cancerogeno

Un giudice di San Francisco ha infatti riconosciuto il pagamento di 289 milioni di dollari di risarcimento ad un uomo che ha denunciato la Monsanto, multinazionale di biotecnologie agrarie, affermando che un prodotto dell'azienda usato come pesticida ha contribuito a farlo ammalare di un tumore rivelatosi terminale.

Nella sua decisione il giudice ha stabilito che l'azienda non ha adeguatamente avvertito sui rischi nell'utilizzo del prodotto. Dewayne Johnson, custode di siti scolastici nella zona di San Francisco, aveva utilizzato il prodotto nel suo lavoro e aveva sviluppato un'eruzione cutanea nel 2014 quando aveva all'età di 42 anni e gli fu successivamente diagnosticato un linfoma non-Hodgkin.

La Monsanto ha respinto le accuse e i suoi legali hanno sostenuto che quel tipo di linfoma impiega anni per manifestarsi e che quindi Johnson deve esserne stato affetto da prima del suo incarico nel distretto scolastico. "Il glisofato non è cancerogeno, e non ha causato il cancro del Sig. Johnson", afferma la multinazionale di biotecnologie agrarie.

"Siamo solidali con il signor Johnson e la sua famiglia - sostiene Monsanto nel comunicato -. La decisione della giuria non cambia il fatto che più di 800 studi e valutazioni scientifiche, incluse quelle dell'Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti, dell'Istituto Nazionale della Salute degli Stati Uniti, delle autorità di regolamentazione europee, quali Efsa ed Echa, e di tutto il mondo, hanno confermato che il glifosato non è cancerogeno". Studi per assolvere il pesticida RoundUp che però sono stati messi in dubbio da varie inchieste, tra cui quella del quotidiano francese Le Monde, che ha scoperchiato una lista di scienziati e ricercatori a libro paga della Monsanto.

FONTE:
http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/us ... 802a.shtml
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mia nonna usava il DDT...poi risultato cancerogeno [xx(] [xx(] [xx(]


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 Oggetto del messaggio: Re: Usa: MONSANTO obbligata a maxi risarcimento per il gliso
MessaggioInviato: 12/08/2018, 00:36 
faranno ricorso ovviamente ma è già un buon passo avanti.



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la prima religione nasce quando la prima scimmia, guardando il sole, dice all'altra scimmia: "LUI mi ha detto che TU devi dare A ME la tua banana. (cit.)
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 Oggetto del messaggio: Re: Usa: MONSANTO obbligata a maxi risarcimento per il gliso
MessaggioInviato: 13/08/2018, 10:47 
Finalmente Barilla dice no al grano canadese con glifosato

No al grano proveniente dal Canada nei prodotti Barilla. Il noto marchio lo comunica a Toronto durante il Canadian Global Crops Symposium. Il motivo della decisione? La crescente preoccupazione che in questo prezioso ingrediente ci siano tracce di glifosato.


Una scelta comunicata dal direttore degli acquisti di Barilla, Emilio Ferrari, che ha sottolineato che “al momento Barilla non ha firmato nessun contratto per l’importazione del grano dal Canada”, specificando che sebbene “sia una sorta di suicidio dire che la pasta è avvelenata dal glifosato, questo è l’approccio che abbiamo ora. È molto difficile cambiare l’opinione pubblica”.

Avevamo già parlato di micotossine e glifosato nella pasta e dell’indagine a campione fatta da Il Salvagente che metteva sotto accusa alcune delle più note marche italiane (sebbene le tracce non superavano i limiti). Sottolineiamo che da questo campionamento, la Barilla ne usciva pulita, e accanto a glifosato c’era scritto: assente.

Tuttavia, da qualche tempo, i consumatori iniziano ad essere più consapevoli, leggono le etichette e si informano sulla possibile cancerogenicità dell’erbicida più conosciuto al mondo, che ricordiamo è vietato nella produzione di grano duro in preraccolta, a differenza di quanto avviene in Canada e in altri Paesi.

“In una situazione in cui un pacco di pasta su sette prodotto in Italia è fatto con grano canadese, si tratta di una svolta storica della principale industria pastaia del mondo che risponde alle sollecitazioni che vengono dai consumatori che chiedono garanzie di sicurezza alimentare”, spiega Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti.

La Barilla adesso annuncia che “ha aggiornato i parametri qualitativi per questa materia prima strategica e chiede ai produttori di grano duro di tutti i Paesi di non usare il glifosato prima del raccolto” come avviene in Canada che fino allo scorso anno era il principale fornitore straniero dell’Italia.
Importazioni di grano canadese in calo

C’è da dire comunque che le importazioni di grano duro dal Canada erano già crollate del 39,5% nel 2017, per via appunto dell’entrata in vigore del decreto con l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza del grano impiegato. La Barilla adesso, ha investito 240 milioni di euro in progetti che coinvolgono 5mila imprese agricole italiane che coltivano una superficie di circa 65 mila ettari “con un incremento del 40% dei volumi di grano duro italiano nei prossimi tre anni. Il tutto va a sostenere l’economia italiana e l’occupazione contro la delocalizzazione.

"Nel mondo – evidenzia la Coldiretti – l’Italia detiene il primato sulla produzione di pasta con 3,2 milioni di tonnellate all’anno davanti a Usa, Turchia, Brasile e Russia. Ma è proprio sui mercati mondiali che si avvertono i primi campanelli di allarme visto che, in controtendenza rispetto all’andamento del Made in Italy all’estero che ha superato la storica cifra di 41 miliardi di euro, si riducono invece le esportazioni italiane di pasta che nel 2017 hanno fatto segnare un preoccupante calo in valore".

Si tratta degli effetti della rapida moltiplicazione di impianti di produzione all’estero, dagli Stati Uniti al Messico, dalla Francia alla Russia, dalla Grecia alla Turchia, dalla Germania alla Svezia.

“Ora ci sono le condizioni per frenare i pesanti effetti della delocalizzazione che dopo aver colpito la coltivazione del grano sta interessando la trasformazione industriale con pesanti conseguenze economiche ed occupazionali”.


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 Oggetto del messaggio: Re: Usa: MONSANTO obbligata a maxi risarcimento per il gliso
MessaggioInviato: 15/08/2018, 11:58 
Sentenza Monsanto: adesso bandire il glifosato in tutta Europa


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di Piernicola Pedicini, Eleonora Evi e Marco Zullo, europarlamentari del gruppo Efdd/Movimento 5 Stelle
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Il glifosato va bandito senza se e senza ma. La storica sentenza che ha condannato la Monsanto a pagare un risarcimento record di 289 milioni di dollari a favore di un giardiniere ammalatosi di tumore dopo aver usato un erbicida contenente glifosato è il primo atto di una battaglia che i cittadini devono vincere. Il prossimo obiettivo politico del MoVimento 5 Stelle è il divieto con effetto immediato del glifosato nel'Unione europea.

Questa sentenza ristabilisce un po' di verità e potrebbe rinvigorire il lavoro che stiamo svolgendo nella Commissione Speciale sulle autorizzazioni ai pesticidi, istituita lo scorso febbraio al Parlamento europeo e il cui mandato dovrebbe scadere entro fine anno. Vogliamo ribaltare il vergognoso voto dello scorso autunno che ha prorogato l'utilizzo in tutta Europa del glifosato fino al 15 dicembre 2022. Cinque ulteriori anni di avvelenamento per colpa anche del voto degli europarlamentari di Pd e Forza Italia. Un voto suffragato dal Consiglio che ha avallato questa decisione con un rinnovo della licenzia di vendita dello stesso periodo.

Lo scandalo dei 'Monsanto papers' rivela che la multinazionale ha falsificato alcune ricerche scientifiche. Secondo i giudici americani "ha agito con malizia, minacciando gli scienziati che proclamavano i possibili danni causati dal glifosato. Inoltre non ha mai rivelato agli acquirenti i rischi dovuti all'utilizzo di questi erbicidi".

Questa sentenza sancisce un principio importante: la salute dei cittadini va tutelata. Sta crollando il castello di carta di chi vuole far credere che sostanze dichiarate pericolose non abbiano influenza sulla qualità della nostra vita e sul nostro benessere. Nel settore agricolo dobbiamo investire su tutte quelle tecniche che già oggi sappiamo essere efficaci e non pericolose, investire in innovazione sana e diffusione della conoscenza e delle pratiche virtuose. In questo modo possiamo alimentare il cambiamento che gli agricoltori si aspettano e avere filiere produttive di alto valore economico e nutrirci di cibi salutari nell'assoluto rispetto dell'ambiente e della vita.

Per arrivare a ciò dobbiamo innanzitutto combattere una forte battaglia contro gli OGM. Chi prometteva che con gli OGM avremmo usato meno erbicidi/pesticidi in agricoltura si sbaglia. Il consumo è aumentato e con esso il pericolo per salute ed ecosistemi. A differenza di molti Paesi europei, in Italia fortunatamente gli OGM non vengono usati in agricoltura ma ce li ritroviamo comunque nel piatto poiché importiamo mangimi OGM e materie prime massicciamente irrorate di erbicidi come il grano o il riso.

Esistono altre migliaia di denunce negli Usa simili a quella del coraggioso giardiniere che ha vinto la sua battaglia legale. Il prossimo 24 settembre incontreremo gli avvocati californiani che stanno portando avanti delle azioni giudiziarie contro la Monsanto. Attendiamo con impazienza questo confronto perché pensiamo che la loro esperienza possa essere d'ispirazione anche in Italia, per chi si è ammalato di linfoma non Hodgkins a causa del glifosato e a sua volta vorrà intentare causa contro la Monsanto.

La salute e il principio di precauzione sono il faro della nostra azione di Governo. Basta ad accordi commerciali che mettono a repentaglio la salute dei cittadini. Il glifosato, per esempio, viene usato nelle coltivazioni del grano canadese. #StopCeta e #StopGlifosato sono dunque sinonimi.
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Fonte



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 Oggetto del messaggio: Re: Usa: MONSANTO obbligata a maxi risarcimento per il gliso
MessaggioInviato: 20/08/2018, 22:45 
ILLUSIONE, DOLCE CHIMERA......



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 Oggetto del messaggio: Re: Usa: MONSANTO obbligata a maxi risarcimento per il gliso
MessaggioInviato: 25/10/2018, 11:21 
PUfettina ha scritto:
Finalmente Barilla dice no al grano canadese con glifosato

No al grano proveniente dal Canada nei prodotti Barilla. Il noto marchio lo comunica a Toronto durante il Canadian Global Crops Symposium. Il motivo della decisione? La crescente preoccupazione che in questo prezioso ingrediente ci siano tracce di glifosato.

Una scelta comunicata dal direttore degli acquisti di Barilla, Emilio Ferrari, che ha sottolineato che “al momento Barilla non ha firmato nessun contratto per l’importazione del grano dal Canada”, specificando che sebbene “sia una sorta di suicidio dire che la pasta è avvelenata dal glifosato, questo è l’approccio che abbiamo ora. È molto difficile cambiare l’opinione pubblica”.

Avevamo già parlato di micotossine e glifosato nella pasta e dell’indagine a campione fatta da Il Salvagente che metteva sotto accusa alcune delle più note marche italiane (sebbene le tracce non superavano i limiti). Sottolineiamo che da questo campionamento, la Barilla ne usciva pulita, e accanto a glifosato c’era scritto: assente.



Infatti non è l' opinione pubblica a dover cambiare opinione, a tornare nel limbo della fiducia cieca e della disinformazione. I produttori avrebbero dovuto essere più attenti e non solo da ora... mentre noi comuni mortali leggevamo da tempo articoli preoccupanti sul glifosfato, i supermanager di Barilla & company leggevano Topolino ?

Adesso c' è un aggiornamento.
Cita:
Pasta: trovati ancora pesticidi e micotossine. I marchi migliori e peggiori per il Salvagente
Pasta con micotossine e glifosato: le aziende hanno smesso di importare grano estero fortemente sospettato, ma da un’indagine del Salvagente emerge che è sempre bene non abbassare la guardia

È emerso che il glifosato è stato trovato nei campioni di Lidl e di Eurospin. In 11 dei 23 campioni sono stati rintracciati residui al di sotto dei limiti di legge. Con tracce di una singola sostanza ci sono Garofalo, Del Verde, Barilla integrale; con due residui ci sono Lidl, Barilla, Coop, Divella, Esselunga e Granoro. Nella Molisana integrale si sono travate 3 molecole, mentre in quella Eurospin ben 5 residui.

Quanto alle micotossine, solo nei casi di Lidl ed Eurospin il livello di Don è superiore a 300 mcg/kg e comunque supera la soglia ammessa dei 200 mcg. Nel caso della Del Verde il “tetto” in vigore nei prodotti per bimbi è molto vicino, con 194,5 mcg/kg trovati. In tutti gli altri casi il Don è molto contenuto se non assente, mentre non sono state poi trovare tracce di aflatossine.
Diversi invece sono i casi per il fusarenone, la ht-2, lo zearalenone, che sono sì presenti in modo ricorrente ma al di sotto dei limiti previsti dalla normativa.
https://www.greenme.it/consumare/sai-co ... ente-penne



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