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 Oggetto del messaggio: La zona morta
MessaggioInviato: 13/08/2009, 00:08 
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Secondo una ricerca del NOAA, quest’anno l’area marina quasi priva di ossigeno nel Golfo del Messico è meno estesa del previsto. Ma le preoccupazioni non diminuiscono…


La buona notizia è che è più piccola del previsto, ma il fatto resta allarmante: circa 5.000 chilometri quadrati di Golfo del Messico sono quasi completamente privi di vita. La “zona morta”, come la chiamano gli scienziati, è una porzione di acqua marina con livelli di oossigeno scarsissimi che normalmente si estende dal fondo marino a pochi metri più su, ma secondo quanto osservato da Nancy Rabalais, del Louisiana Universities Marine Consortium (LUMCON), in una ricerca finaziata dal National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) americano questa volta, seppur meno estesa di quel che si prevedeva, l’area ipossica si spinge molto più verso la superficie del mare.

All’inizio dell’anno attraverso dei modelli meteorologici gli scienziati hanno previsto che la zona morta nel Golfo del Messico si sarebbe aggirata fra circa 12.000 e 13.600 chilometri quadrati. Il modello si basava principalmente sulla grande quantità di nitrati – prodotto di scarto dell’agricoltura umana – e di acqua dolce scaricati in mare dai fiumi Mississipi e Atchafalaya nella primavera del 2009. La causa principale della scarsa ossigenazione di queste acque è infatti dovuta proprio alla presenza di sostanze concimanti che provocano la crescita spropositata delle alghe che a loro volta consumano l’ossigeno disciolto nell’acqua. Quest’anno però secondo gli scienziati gli schemi di tempo atmosferico inusuali hanno riossigenato, almeno in parte, le acque colpite riducendo così l’estensione del danno.

Secondo Rabalais questo errore nella previsione dimostra che è necessario osservare quest’area in maniera sistematica e anche se la riduzione appare promettente in realtà di tratta di un fenomeno a breve termine. La causa dell’ipossia infatti, l’inquinamento da fertilizzanti, è sempre più massiccia e non fa sperare bene per il futuro, come spiega Robert Magnien, direttore del Center for Sponsored Coastal Ocean Research del NOAA. L’agenzia congiunta Gulf of Mexico/Mississippi River Watershed Nutrient Task Force ha ora lo scopo di ridurre ad almeno circa 2.000 chilometri quadrati la zona morta entro il 2015.


Fonte: oggiscienza.wordpress.com


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Marziano
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MessaggioInviato: 13/08/2009, 01:33 
Non posso che dare ragione a chi disse una volta che l'umanità è il cancro del pianeta Terra.



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.... spaventoso....



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 Oggetto del messaggio: Re: La zona morta
MessaggioInviato: 13/06/2019, 17:50 
Cita:

La “zona morta” del Golfo del Messico quest’anno dovrebbe essere la 2ª più grande mai registrata: oltre 20.000km² senza ossigeno
Ogni anno nel Golfo del Messico si forma una grande area con poca, se non nulla, quantità di ossigeno nell'acqua che potrebbe uccidere la vita marina: ecco i fattori che contribuiscono e le previsioni della NOAA per l'imminente estate

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Gli scienziati della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) prevedono che ci sarà una grande area nel Golfo del Messico, più o meno delle dimensioni del Massachusetts, con bassa, se non nulla, quantità di ossigeno che potrebbe uccidere i pesci e altra vita marina nel corso di questa estate. Questa area, chiamata “zona morta” o “zona ipossica”, si forma annualmente dove l’eccessivo inquinamento di nutrienti dai bacini del fiume Mississippi si getta nel Golfo del Messico. L’inquinamento deriva dalle attività umane abbinate ad altri fattori, come l’urbanizzazione e l’agricoltura, ed esaurisce l’ossigeno richiesto per supportare la maggior parte della vita marina.

Le alte piogge della primavera e lo scarico dei fiumi nel Golfo sono grandi fattori che contribuiscono alla grandezza che può acquisire la zona morta. “Questo succede ogni anno a causa delle piogge nel bacino del fiume Mississippi e dello scioglimento della neve dalle Pianure settentrionali e dal Midwest”, spiega Jack Boston, meteorologo di AccuWeather, autorevole centro meteorologico statunitense. L’eccessivo inquinamento di nutrienti dalle aree a monte si riversa dal fiume Mississippi nel Golfo del Messico, soprattutto durante la fine della primavera e l’inizio dell’estate quando la corrente del Mississippi è più forte, aggiunge Boston.



Quando questi nutrienti raggiungono il Golfo, innescano la proliferazione di alghe. Le alghe poi muoiono e si decompongono nell’acqua. “Fondamentalmente questo priva l’acqua in questa area dell’ossigeno naturale, con un caro prezzo sulla vita marina e causando l’eliminazione di una buona percentuale della vita marina”, ha spiegato Boston. Gli scienziati prevedono che questa estate la zona morta del Golfo del Messico possa essere di circa 20.300km². La previsione è basata sui dati sui nutrienti e sulla corrente del fiume del Servizio Geologico statunitense (USGS).

“A causa delle forti piogge e dello scioglimento della neve a monte, la zona morta di quest’anno dovrebbe essere più grande della media”, ha affermato Boston. La quantità incredibilmente alta delle piogge di primavera in molte parti dei bacini idrici del fiume Mississippi ha portato correnti del fiume record e quindi contribuirà ad un carico di nutrienti molto più grande nel Golfo del Messico, ha aggiunto Boston. La zona morta di quest’anno dovrebbe avvicinarsi molto alle sue dimensioni record di 22.730km², raggiunte nel 2017.

“Le correnti del fiume storiche e sostenute di quest’anno testeranno la precisione di questi modelli in condizioni estreme, che è probabile che si verifichino con più frequenza in futuro, secondo l’ultimo National Climate Assessment. La valutazione prevede un aumento nella frequenza di eventi di precipitazioni molto alte nel Midwest, nelle Grandi Pianure e nelle regioni del Sud-Est, che influenzerebbero l’immissione di nutrienti nel Golfo del Messico settentrionale e le dimensioni della zona ipossica”, ha affermato Steve Thur, direttore dei National Center for Coastal Ocean Science della NOAA.




http://www.meteoweb.eu/2019/06/zona-mor ... o/1273500/


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