Ricordate il Millennium Bug? Quest’anno è riapparso, ma se non correremo ai ripari l’apocalisse arriverà alle 03:14:07 del 19/1/2038
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L’avevano chiamata l’apocalisse informatica, e si aggiungeva alle altre mille paure che riguardavano il passaggio del secolo. Il Millennium bug era un difetto informatico che si sarebbe manifestato al cambio di data della mezzanotte tra venerdì 31 dicembre 1999 e sabato 1 gennaio 2000 mandando in tilt tutti i sistemi di elaborazione dati. Negli Stati Uniti la paura di potenziali catastrofi fece sì che negli ultimi mesi del 1999 i supermercati vennero svuotati e gli acquisti di cibo, acqua e armi aumentarono in modo drastico. In realtà non successe il finimondo.
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Anche perché venne speso un considerevole sforzo per evitare la minaccia. L’ufficio di coordinamento delle Nazioni Unite del Y2K bug, come veniva chiamato dagli esperti, ha stimato sia costato tra i 300 e i 500 miliardi di dollari.
Vent’anni dopo però ci risiamo: intorno a capodanno i parchimetri della città di New York hanno smesso di accettare le carte di credito e si poteva pagare il parcheggio solo con le monete. I giochi Star Wars e quelli della serie WWE, oltre gli smartwatch della Huawei hanno avuto problemi di sincronizzazione. I registratori di cassa polacchi dell’azienda Novitus hanno smesso di stampare le ricevute.
I software che li regolavano infatti hanno creduto di essere finiti nel 1920.
Tutto nasce dal fatto che il bug non era stato risolto definitivamente, e con l’arrivo di questo capodanno si è riproposto in altra forma. Potrebbe tra l’altro ripresentarsi anche nell’anno 2038.
La causa deriva da come è stato conteggiato il tempo nei primi computer: per rappresentare le date, ma allo stesso tempo risparmiare la memoria dovuta alla gestione, per identificare un anno venne deciso di usare solo due cifre decimali, ovvero solo le decine, e non il secolo. Si dava quindi per sottinteso che visto che il secolo era il 1900, i sistemi di calcolo avrebbero potuto far riferimento solo fino al 1999. Con l’avvicinarsi dell’anno 2000, però, a molti venne il dubbio che i computer non fossero in grado di capire che “00” era l’inizio di un nuovo secolo, e quindi avrebbero ricominciato il conteggio dal 1900.
In effetti alcune irregolarità si presentarono. I sistemi informatici dell’Osservatorio navale americano tornarono agli inizi del secolo, quindici centrali nucleari ebbero disguidi in alcune apparecchiature, in Australia i sistemi dei biglietti sull’autobus non riuscivano più a convalidare, in Spagna e in Corea del sud i tribunali hanno sbagliato le date dei documenti, in Inghilterra ci sono stati errori nell’uso delle carte di credito e in particolare il 10 per cento dei rivelatori usati per le carte Visa non erano più stati in grado di leggerle. In Italia e altri Paesi alcune bollette e fatture hanno riportato le date sbagliate. E i computer governativi di Cina e Hong Kong hanno commesso errori.
Nel 2020 per fortuna le cose da risolvere sono state più lievi, ma abbastanza per destare preoccupazioni, anche perché la causa è sempre la stessa, ed è legata al passaggio di secolo.
© Fornito da Business Insider Italia 30 Dicembre 1999: code agli sportelli bancomat per paura del millennium bug. Robyn Beck/AFP via Getty Images
Lo sforzo fatto nel 2000 infatti non è stato efficiente. In molti casi infatti era stata scelta una soluzione più comoda ed economica, senza andare alla radice.
Gli informatici avevano due opzioni:
riscrivere tutto il codice e passare alle date a quattro cifre,
o usare un sistema più semplice, che in pratica faceva in modo che solo le date dal 2000 al 2020 venissero accettate come successive al 1900.
Si supponeva infatti che in vent’anni i sistemi sarebbero tutti rinnovati. L’80 per cento dei computer venne riparato in questo modo veloce, di nuovo rimandando la cura ad anni migliori come se fossero distantissimi. Molti programmi però non sono cambiati e sono ancora in uso, come il linguaggio di programmazione Cobol ideato nel 1959. Tutto quello che va oltre al 20 viene dunque ora letto come appartenente al secolo scorso.
Il Dipartimento dei trasporti di New York ha dovuto procedere manualmente, aggiornando 14.400 centraline entro il 7 gennaio, e la Novitus sta procedendo a rivedere i registratori di cassa. Ma se anche se questa volta non si sono verificati drammatici disastri, il modo in cui si conta il tempo nei computer resta qualcosa che va rivisto radicalmente.
Nel 2038 infatti i danni potrebbero essere molto peggiori.
Si trovano in questa situazione per esempio il linguaggio C e lo standard Unix, un sistema operativo che è il più antico e allo stesso tempo uno dei più utilizzati per le macchine che di elaborano i dati a livello centralizzato.
Molti protocolli di rete che permettono agli smartphone di comunicare tra loro sono basati su Unix.
L’istante più lontano che sono in grado di elaborare sono però le ore 03:14:07 del 19 gennaio 2038.
In genere tutti i sistemi che funzionano su una base di 32 bit, come Unix, segnano il tempo a partire dal 1 gennaio 1970, ma non funzionano all’infinito: calcolano infatti un valore massimo di 2.147.483.647 secondi, che scadono appunto il 19 gennaio 2038. I sistemi a 64 bit, ormai diffusi per esempio in tutti i personal computer, non subiranno soste perché non hanno limiti di tempo, ma per gli altri, compresi i telefoni, sarà indispensabile un aggiornamento.
https://www.msn.com/it-it/notizie/other ... questanno-è-riapparso-ma-se-non-correremo-ai-ripari-lapocalisse-arriverà-alle-031407-del-19-1-2038/ar-BBZ7Y5E?ocid=spartanntp
Quando dico che con il Digitale specie con il denaro non ci rimarrà niente in futuro, il denaro cash* non bisogna abolirlo, che cercassero altri modi di fermare la corruzione e l'evasione.