Uomo di Neanderthal: la colazioneLa colazione dell'uomo di neanderthal per il solstizio d'estate era composta, unitamente ad una precisa migrazione dal centro europa, da:
- bacche di olivello spinoso delle radure sabbiose delle pianure alluvionali del reno, con le quali iniziava il viaggio;
- ossa e midolli di mammiferi vari;
- con il pelume di questi mammiferi ricavava un rado pelume con cui confezionava giubotti molto rudimentali che confezionava al ritorno, viaggiavano con carri a ruote quadre dove accumulavano i materiali della predetta eurotransumanza;
- una miscela mista di sabbia della maremma e spezie resinose con cui ripuliva l'apparato digerente, venivano stoccate in degli otri e poi usavano in primavera e autunno per la pulizia app. digerente;
- passavano lo stretto di messina, a quei tempi le acque erano basse, come una palude, parliamo di non meno di 50.000 anni fa, per inoltrarsi in sicilia dove si rifornivano di mandarini, zafferano dell'etna, chiodi di garofano e miele di arancio, sempre dell'etna ovviamente, con cui preparava dei cocktail energetici che oggi non hanno equivalenti, sia come bontà che come valore nutritivo e questa era la mercanzia più abbondante e preziosa, che barattavano al ritorno;
- pizza alla brace cotta presso le cavità fumiganti partenopee e, dato che ancora ancora non sapevano fare il cerchio, le facevano quadrate, le stoccavano, liofilizzate in degli otri;
- salendo passavano dai sette colli da dove sarebbe sorta roma, dove tentavano, senza riuscirci, mai (e questo è evidente) di appianarli (i sette colli) per evitare l'incentivo allo sviluppo dei successori e la fondazione di Roma
- si re-rifornivano delle predette bacche di olivello spinoso, presso gli estuari dei fiumi veneti, trenti, e del friuli odierni;
- scorta di gorgonzola presso località agresti lombarde;
- ritorno, agli inizi di ottobre, nei pressi di strasburgo.
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