Il romanzo di John Ronald Reuel Tolkien, "Il Signore degli Anelli" è un caleidoscopio basato su un substrato pseudomitologico e linguistico di grande impatto e di attenta ricostruzione, prende avvio dal racconto, per bambini, lo Hobbit e da esso si sviluppa in una cavalcata che porta a sondare i temi di natura religiosa e morale con un approccio per niente scontato.
La storia in se tiene e rappresenta la lotta tra il bene e il male, dove sono gli umili (Frodo è un hobbit, cioè un piccolo, mezz'uomo) a prevalere su potenti e prepotenti, difatti alla fine sarà proprio Frodo a portare l'anello alla sua ultima destinazione, aiutato, suo malgrado, da Sméagol alias Gollum. Da questo punto di vista, la misericordia di Frodo nei confronti di Gollum si rivelerà quanto mai opportuna.
È il tema della lotta tra la luce e le tenebre. E siccome si tratta di un romanzo, ne consegue che il miglior finale è il lieto fine.
Io ho letto l'edizione italiana del romanzo e visto i films di Peter Jackson, anche se ricordo di avre visto molto tempo fa una sequenza dal film di animazione del 1978 diretto da Ralph Bakshi.
Posso consigliarne la lettura anche perché, nel libro c'è Tom Bombadil... che nella trilogia cinematografica di Jackson non c'è.