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Astronave
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 Oggetto del messaggio: Re: Appunti e studi multidisciplinari
MessaggioInviato: 16/12/2022, 18:14 
ALADDIN DI BLACKROCK HA APPENA INIZIATO E POSSIEDE GIÀ TUTTO
Articolo di Roger James Hamilton

E se vi dicessi che esiste un'IA che controlla più ricchezza di qualsiasi al­tro Paese sulla Terra? Un'IA così potente che negli ultimi 10 anni ha creato - silenziosamente - la più grande azienda del mondo.
Ebbene: questa è appunto la storia di quel robot, chiamato “Aladdin”. O se volete, è il segreto meglio custodito di Wall Street, e sta divorando ogni asset class in ogni settore. Aladdin, infatti, al momento controlla ben 21 trilioni di dollari della nostra economia globale. Per mettere tale dato in prospettiva, è più dei 20 trilioni di dollari del PIL degli Stati Uniti o dei 15 trilioni di dollari del PIL dell’intera Unione Europea. Avete compreso?

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Il New Statesman ha scritto che il de­naro fisico totale di tutti i 7 miliardi di persone e di ogni caveau, porta­foglio e salvadanaio aziendale nel mondo, è di circa 5 trilioni di dollari.
Aladdin è diventato un sistema re­sponsabile di oltre quattro volte il valore di tutto il denaro del mondo. Questo robot dirige le azioni della Federal Reserve statunitense, di quasi tutte le princi­pali banche e fondi d’investimento di Wall Street e di oltre 17.000 trader. Controlla la metà di tutti gli ETF, il 17% del mercato obbligazionario, il 10% del mercato azionario globale, ed effettua un quarto di milione di operazioni al gior­no e miliardi di previsioni ogni settimana. Anno dopo anno, esso recupera trilioni di punti-dati su ogni mercato, ogni azienda, ogni risorsa e ora an­che su ognuno di noi, cosa compria­mo, vendiamo e diciamo, in modo che sappia cosa comprare e cosa vendere molto meglio di qualsiasi essere umano. Tutte le principali banche, società e fondi d’investimen­to si sono affidati ad Aladdin, alla sua onnipotente IA e agli algoritmi per battere il mercato, e se non lo avessero fatto sarebbero crollati e falliti con­tro lo strapotere di Aladdin.
E sapete qual è la parte più folle di questa storia? Questo robot ha appe­na iniziato.
Quindi, da dove viene Aladdin e come è diventato così potente?
Aladdin nasce da un’idea di Larry Fink, il fondatore di BlackRock e il suo dominio totale ha reso la sua com­pagnia la più grande banca ombra del mondo e la più potente azienda sulla Terra.
La storia che state per ascoltare è altrettanto incredibile e terrificante. In effetti potreste pensare che sia fantascienza, se non fosse molto rea­le e stesse accadendo oggi.
Questa storia inizia negli anni ‘80, quando Larry Fink guadagnava mi­lioni da titoli garantiti da ipoteca presso una banca di Wall Street, la First Boston. Esatto, gli stessi titoli garantiti da ipoteca che hanno cau­sato la crisi finanziaria globale del 2008 vent’anni dopo. Ma negli anni ‘80 egli era in un’epica rivalità di Wall Street con Lewis Ranieri alla Salomon Brothers, reso famoso come il “The Big Swinging Dick” o trader vincente nel libro di Michael Lewis “Liar’s Poker”.
All’epoca Larry stava guadagnando milioni per la banca, ed era sulla buona strada per diventare il primo CEO di Boston, e poi nel 1986 un er­rore nei modelli dei computer del back office portò Larry a fare le operazioni sbagliate, e fece perdere alla società ben 100 milioni di dollari. Il risultato fu che Larry lasciò la banca da fallito, con lo stupido computer da incolpare.
Con quell’esperienza Larry aveva solo un’ambizione: costruire un robot super intelligente in grado d’indi­viduare i rischi e le opportunità sul mercato. E farlo meglio di qualsiasi computer o essere umano.
Nel 1988 egli lanciò una nuova start-up, BlackRock, con un minuscolo team di codifica per dare vita a questo ro­bot. Il suo nome? Aladdin, che sta per Asset Liability and Debt and Derivative Investment Network.Nei suoi primi 10 anni, Aladdin ha ricevuto informazioni su ogni movi­mento di prezzo delle attività e variabile di rischio nel mercato obbligazionario globale - la specialità di Larry - e nel 1999, quando Aladdin compì 11 anni, stava diventando così intelligente nel sele­zionare perdenti e vincitori che Larry iniziò a vendere accesso ai suoi dati ad altre aziende di Wall Street. Nello stesso anno egli portò BlackRock in borsa sul listino di New York. Subito dopo l’IPO, il business delle dot-com è esploso, spingendo una montagna di denaro dal mercato azionario alle obbli­gazioni, in cui Aladdin era diventato l’indiscusso campione del mondo.
In pochi anni BlackRock era così diventata un’azienda da trilioni di dollari, e quando il denaro ha iniziato a tornare alle azioni, cosa ha fatto Larry? Ha acquistato il ramo di asset management di Merrill Lynch, che era focalizzato sulle azioni. Quindi, il re­galo per il 18° compleanno di Aladdin: tutti i dati per l’intero mercato azionario, e improvvisamente Aladdin ha avuto un nuovo terreno di gioco, analizzando ogni scambio di azioni e fattore di rischio per ogni società del mercato azionario.
Di conseguenza, oggi BlackRock insie­me ai suoi due rivali più stretti, Van­guard e State Street (che fanno entrambi affidamento anche sulla montagna di conoscenze di Aladdin), sono diventati i maggiori azionisti di oltre il 40% di tutte le società quotate in America.
Nel 2008 avvenne quindi la crisi finanziaria globale, e però prima che Aladdin compia 21 anni, venne chia­mato da tutte le banche di Wall Street e da Timothy Geithner, il capo della Fe­deral Reserve e del Tesoro degli Stati Uniti. Non appena Lehman Brothers crollò e il crollo di Wall Street ebbe inizio, il Governo degli Stati Uniti chiamò per salvare la prossima banca in crisi, la Bear Stearns. Ed è stato Aladdin a deci­dere quali risorse tenere e quali la­sciare nel pacchetto di salvataggio da ben 30 miliardi di dollari E poche persone sanno che è stato un robot a salvare l’America dal disastro.
Con quel primo successo la Fed, il Governo degli Stati Uniti - e ora anche le banche centrali europee e giapponesi - hanno iniziato a fare affidamento su Aladdin per chiedere su dove dovrebbero andare i 2.5 trilioni di dollari di nuovo denaro che hanno stampato, la maggior parte dei quali in obbligazioni e finanziamenti per sostenere i mutui di aziende e ban­che. Ma aspettate, non sono proprio questi gli assets in cui avevano già investito Aladdin e BlackRock? Esat­tamente! Ma le crescenti proteste di conflitto di interessi al riguardo sono state soffocate dal rumore delle macchine da stampa che stampa­vano più denaro, poiché le attività controllate da Aladdin sono cresciute rapidamente fino a 11 trilioni di dollari entro il 2013. Nell’ultimo de­cennio Aladdin è passato da leader a dominatore di tutti mercati finanziari.
Con l’acquisizione di Barclays da parte di BlackRock ha ottenuto iShares, e le unità di Exchange Traded Funds o ETF di Barclays. E con ciò, Aladdin è passato da dominatore di ob­bligazioni e azioni a dominatore di ETF, proprio come tutti i maggiori inve­stitori sono passati dai fondi comuni di investimento agli ETF.
Ed è allora, nel 2017, che tutto è cambiato.
In occasione del 29° compleanno di Aladdin, Larry ha lanciato un progetto top-secret presso BlackRock - nome in codice Monarch - che ha portato al licenziamento dei suoi gestori di fondi e alla sostituzione dei loro fondi con quelli di Aladdin. Il robot stava ora eliminando del tutto gli esseri umani dall’equazione e, di conseguenza, oggi oltre il 70% di tutte le operazioni sui mercati azionari statunitensi sono decise da robot, con Aladdin in testa.
Queste operazioni vengono com­pletate dall’inizio alla fine senza che un solo essere umano sia coinvolto, nel trading ad alta frequenza molto più velocemente di quanto un essere umano possa eseguire.
Ora, se questa fosse solo la storia di un robot che prende il posto dei traders di Wall Street, potreste non essere così preoccupati - a meno che voi non siate uno di quei traders - ma negli ultimi tre anni, quando Aladdin ha raggiunto 20 trilioni di dollari di assets, incredibilmente ha iniziato a consumare e controllare ad un ritmo ancora più veloce.
Per la prima volta nel 2020, quando Aladdin ha compiuto 32 anni, il Go­verno degli Stati Uniti e la Federal Re­serve sono tornati di nuovo a chiama­re nel momento in cui la pandemia ha colpito. E Aladdin è stato ancora una volta l’unico a guidare la nazio­ne in quelli che ora erano 4 trilioni di dollari di denaro appena stampato.
Dove sono finiti i soldi questa volta?
Inspiegabilmente per la prima volta, la Fed ha iniziato ad acquistare ETF nel 2020. Beh, è un po’ strano...
E ancora una volta le grida di con­flitto di interessi... sono state soffocate dalla stampa di denaro.
E poi Aladdin ha rivelato il suo gioco finale.
Di recente BlackRock ha acquisito eFront, che raccoglie dati sulle cose che possediamo io e voi, inclusi private equity e immobili. E da allora Aladdin ha consumato i dati di eFront sull’intero mercato immobiliare globale, e sì, indovinate cosa è successo dopo?
Negli ultimi due anni BlackRock e altri fondi che utilizzano i dati di Aladdin hanno iniziato ad acquistare case unifamiliari, dove possono per­mettersi di superare il resto di noi poiché hanno finanziamenti illimitati a tassi di interesse bassissimi. Il risultato è che i prezzi delle case sono aumen­tati del 20% negli ultimi due anni, e ora spingono fuori dal mercato an­che grandi players come Zillow.
E qui vediamo il gioco finale di Alad­din: essere l’unico robot IA iperintelligente che non controlla solo le risorse di Wall Stre­et, ma tutte le risorse, pubbliche e private.
Ora, non mi piacciono affatto le teorie del complotto. Ma anche uno scettico con gli occhi sbarrati può vedere i segni. Siamo già ad un punto in cui nessuno può competere senza Aladdin.
Come stanno dicendo ora ammini­stratori delegati e gestori patrimo­niali come Anthony Malloy “Aladdin è come l’ossigeno. Senza di esso non sarem­mo in grado di funzionare”.
E per quanto riguarda la regola­mentazione del Governo? Bene, Joe Biden ha nominato Brian Deese, diri­gente di BlackRock, a capo del Natio­nal Economic Council. Il che significa sostanzialmente che la supervisione di Aladdin e BlackRock è ora respon­sabilità di BlackRock.
E Biden ha anche nominato il capo dello staff di BlackRock Wally Adeye­mo come assistente segretario del Tesoro, il che significa che BlackRock è ora “il” Tesoro oltreché “il consigliere” del Tesoro.
E questa storia è tutt’altro che fini­ta. Il genio è fuori dalla bottiglia, e Aladdin ha già raggiunto un punto di svolta in cui un robot controlla più ric­chezza di qualsiasi persona o Paese.
Ma mentre le capacità d’intelligenza artificiale di Aladdin continuano a crescere - e con esse il suo tasso di controllo che aumenta di un altro trilione o due trilioni di dollari in nuove risorse ogni anno - sembra sempre più inevitabile che l’arma segreta di Wall Street possa finire per possedere tutto e noi finiamo per non possedere nulla.


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 Oggetto del messaggio: Re: Appunti e studi multidisciplinari
MessaggioInviato: 28/12/2022, 18:29 
UFO, CABALA, RISCALDAMENTO GLOBALE E CYBERVALUTA
INTERVISTA A PAULL HELLYER
Articolo di Stan Mallow

L’onorevole Paul Hellyer, ex ministro della difesa canadese, ha fatto notizia in tutto il mondo quando è diventato la prima persona di rango nel gruppo di paesi del G8 ad affermare inequivocabilmente: “Gli UFO sono reali quanto gli aeroplani che volano sopra di noi”.
Ho avuto l’opportunità di intervistarlo nel 2021, poco prima della sua scomparsa all’età di 97 anni. Abbiamo discusso di una vasta gamma di argomenti. Ciò includeva UFO, ET, cabala, riscaldamento globale, i pericoli della valuta informatica e il suo libro, Liberation!: The Economics of Hope. Di seguito il testo della mia intervista con lui.

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Stan Mallow (SM): Ha detto che Liberation!: The Economics of Hope è il suo ultimo e più importante libro. Quali sono le sue ragioni per affermarlo?

Paul Hellyer (PH): In realtà, sono sicuro che sia il mio ultimo libro perché non credo che mia moglie mi lascerebbe scriverne un altro, ma non sono certo che sia il mio libro più importante. Ho scritto quattro libri di fila, a partire da Light at the End of the Tunnel: A Survival Plan for the Human Species. Quest’ultimo venne scritto 11 anni fa. Quando l’ho scritto, pensavo che sarebbe stato l’ultimo perché conteneva praticamente tutto ciò che sapevo all’epoca, conteneva alcuni suggerimenti per il pianeta e cose che dovevano essere fatte, come ad esempio 10 anni per fare qualcosa per il riscaldamento globale.
Sono passati 11 anni da quando è stato scritto e praticamente non abbiamo fatto nulla. E questa è una questione molto importante che dev’essere affrontata direttamente, altrimenti questo pianeta non sarà abitabile per i nostri figli e i nostri nipoti.
Poi, quattro anni dopo, avevo appreso molto di più su ciò che accade nell’Universo e su alcune delle cose che stavano accadendo sulla Terra. Decisi che dovevo scriverne. Dico sempre che quello che stiamo facendo qui è combattere una battaglia spirituale ed è così che la penso. Ho imparato dal creatore come e perché è stato creato il cosmo e il fatto che siamo tutti fatti della stessa materia e che siamo tutti fratelli e sorelle, indipendentemente dal colore della nostra pelle.
Quindi volevo metterlo per iscritto, ma non avevo abbastanza materiale per un libro. E questo credo sia molto importante perché sono molto interessato al sistema finanziario, ai sistemi bancari. Lo sono da 70 anni. Questo è stato in primo luogo il motivo per cui entrai in politica, e non sono ancora riuscito a cambiarlo.
Abbiamo avuto questa terribile depressione, e io fui un figlio della depressione e vidi questa povertà nella sua forma più cruda. E così, all’università, chiesi ai miei professori se avevamo bisogno di recessioni e depressioni. E loro risposero: “Beh, fa parte del sistema, continuano a succedere”. Non era la mia domanda. La mia domanda è se fossero necessari e, secondo me, non lo sono.
Non c’è mai stata una recessione o una depressione che fosse necessaria. Sono tutti fenomeni monetari e nessuno di loro avrebbe dovuto accadere. Quindi, lavorai a questo, saltuariamente per tutta la vita – una vita piuttosto lunga – e lo sto ancora facendo.
Quando è arrivata la pandemia, ho capito subito che il sistema sarebbe andato in crash e che migliaia e migliaia di persone avrebbero perso il lavoro, altre avrebbero perso la casa e così via e sarebbero usciti per strada e che qualcuno doveva fare qualcosa al riguardo. Questo è stato un momento opportuno per cercare di fare ciò che non siamo riusciti a fare prima: cambiare il sistema.
Ho premuto il tasto dolente che la Fed deve sparire, che la Fed dev’essere nazionalizzata e che i governi devono creare – sto suggerendo il 34% del nuovo denaro creato ogni anno, che è sufficiente per far quadrare i loro bilanci a livello federale, statale e municipale con tasse un po’ più basse, un po’ più basse di prima. Non la pallottola magica che alcuni dei miei amici dicono, sai, fallo e non dovrai più tassare nessuno. Questa è assolutamente spazzatura e dovrebbe essere chiaro, perché bisogna raccogliere un sacco di soldi attraverso le tasse, ma non serve avere un’economia di austerità tutto il tempo, o la maggior parte delle volte, e avviare invece cose importanti come costruire ospedali, ponti e fornire sostegno alle persone che sono disperate e fare le cose che gli esseri umani dovrebbero fare se credono davvero che le persone siano importanti.
Gli altri sono importanti e si dovrebbe prestare loro attenzione. Quindi questa è stata la mia motivazione e decisi di fare qualcosa che non avevo mai fatto prima, cioè invece di scrivere un’introduzione al libro preparai una sezione chiamata “Disclosure” che si riferisce proprio alle cinque piaghe, come le chiamo io, alle quali la cabala, che io e altri descriviamo come la gestione dello spettacolo negli Stati Uniti e altrove, ci ha sottoposto e includono cose importanti come il riscaldamento globale, il sistema finanziario, i campi elettronici e ogni sorta di cose cattive che vanno affrontate e poi raccontate, queste sono le cose cui dobbiamo guardare subito e fare qualcosa al riguardo, o sarà troppo tardi e non avremo un pianeta vivibile. 
Avremo un pianeta che sarà solo la metà delle dimensioni di cui abbiamo bisogno per le persone che lo abitano. Questa è più o meno la mia storia ed è stato un lungo cammino, una strada interessante che a quanto pare non è ancora finita. Quindi, continuerò ad andare avanti e a fare il possibile per coinvolgere le persone.
Di recente ho inviato 280 libri a membri del Congresso, del Senato e dell’amministrazione negli Stati Uniti insieme a una lettera personale. E potrebbero risentirsene, non lo so. Questo non mi tiene sveglio la notte perché non sono candidato per niente e quindi non devo preoccuparmi di cosa pensano di me, ma volevo che sapessero cosa penso riguardo a quello che devono fare, a ciò che non hanno fatto perché non sapevano cosa dovevano fare e nessuno glielo diceva.
E così, questo è l’approccio. Questo è un buon punto per inserire la mia battuta migliore dal mio primo dei quattro libri, che recita “Non sapevo ciò non sapevo, perché non sapevo quanto c’era da sapere”. Questo è vero oggi come il giorno in cui l’ho scritto perché è proprio come un rotolo, che non si apre e poi si chiude quando lo metti via, ma continua ad estendersi in entrambe le direzioni all’infinito. È un processo di apprendimento senza fine per scoprire cosa sta succedendo, perché il cosmo è un posto fantastico e pieno di vita, di diversi tipi, diversi generi e diverse apparenze che è semplicemente, assolutamente meraviglioso ma devi conoscerlo, adattarti e dire, beh, non solo vogliamo vivere pacificamente qui sulla Terra, cosa in cui non abbiamo avuto molto successo, ma vogliamo lavorare con i bravi ragazzi nel resto del cosmo come amici e vicini e vedere se possiamo aiutarci a vicenda in qualche modo e questa è certamente una possibilità molto reale.

Liberazione dall’élite
SM: La prima parola nel titolo del suo libro, Liberation!: The Economics of Hope è ovviamente liberazione. È anche abbastanza eloquente e solleva numerose domande. Per andare al sodo, da cosa dobbiamo essere liberati?

PH: Dobbiamo essere liberati dal controllo della ricca élite che pensa di dover gestire le nostre vite per conto nostro. E adesso ci stanno provando di nuovo. Stanno parlando di un reset nel sistema, non per allestirne uno che valga la pena per le persone ma solo un altro sistema per sottrarre il valore dei beni e dei servizi prodotti dai lavoratori. In altre parole, è solo un altro modo di imbrogliare, un altro modo di “fare la cresta”. Sono molto ingegnosi: parlano di valute informatiche come se fosse qualcosa di meraviglioso che accadrà al mondo.
Beh, è proprio come se qualcuno arrivasse e ti svuotasse le tasche, quindi se è meraviglioso, non sono proprio dalla parte dei borseggiatori. Mi piacerebbe vedere le tasche aperte e il contenuto messo a disposizione delle persone che muoiono di fame e che hanno perso il lavoro a causa della pandemia e il cui affitto è indietro di due o tre mesi e così via.

Sulla realtà degli UFO
SM: Paul, ha fatto notizia a livello internazionale nel 2005 quando è diventato la prima persona di rango nel gruppo di paesi del G8 ad affermare inequivocabilmente “Gli UFO sono reali quanto gli aeroplani che volano sopra di noi”. Cosa l’ha portata a quella conclusione?

PH: Beh, è una storia interessante. Quando ero ministro, avevo esaminato rapporti di avvistamenti e circa l’80% di essi erano fenomeni naturali; Venere, un meteorite o qualcosa del genere. Circa il 20 per cento non lo era. Erano oggetti volanti non identificati. All’epoca non prestai molta attenzione perché stavo unificando le forze armate ed è stato un lavoro molto difficile, ci sono volute tutte le mie energie per farlo, quello che Bob McNamara e altri dissero fosse più o meno impossibile ma qualcosa che ogni ministro vorrebbe fare se ne avesse il coraggio. Quindi, lo feci e non prestai molta attenzione all’argomento fino a circa 17 anni dopo, quando un giovane di Ottawa, Pierre Juneau, iniziò a mandarmi materiale sugli UFO e a chiedermi se me ne interessavo e gli risposi che non avevo tempo per leggerlo, il che era la verità. Disse: “Lo metteremo da parte per un giorno di pioggia” e io risposi: “Bene, sono d’accordo”. Poi mi esortò a guardare uno speciale di due ore sulla rete ABC negli Stati Uniti, realizzato da Peter Jennings, dove c’erano tutti questi ex piloti militari e civili, controllori del traffico aereo e poliziotti che avevano visto gli UFO. E mi sono detto, perché dovrebbero mentire?
Qualcuno li pagherebbe per mentire, alzarsi e mentendo dire: “Ho visto un UFO”? Non credo. Quindi, l’ho messo da parte nella mia testa ma poi Pierre mi inviò un libro intitolato The Day After Roswell, del colonnello Philip Corso e mi sono detto, questo sarà una lettura interessante in vacanza la prossima estate. E così, lo misi da parte e quando arrivò l’estate, lo cercai ma non lo trovai. Quindi, presi Vita di Pi, che era divertente, ma solo verso la fine mi resi conto con certezza che si trattava di finzione, a differenza di quella del libro di Corso, che trovai valido perché riconobbi i nomi dei generali, le basi dell’aeronautica e così via.
Mentre lo leggevo, arrivò mio nipote e mi chiese cosa ne pensassi. Glielo dissi. Rispose: “Beh, sono scettico”. E io: “Hai il diritto di essere scettico. È ancora un paese libero, più o meno”. Tornò a casa e due giorni dopo mi telefonò dicendomi: “Stavo parlando con il generale, e lui ha detto: ‘Ogni parola è vera e anche di più'”.
Ero stato invitato a questo spettacolo a Toronto da Victor Viggiani e Mike Bird che erano due veri ufologi, ma non avevo intenzione di andarci perché allora non ero un ufologo, non lo sono ora né lo sarò mai. Sono solo un politico che attualmente ha una buona dose di esperienza su questo argomento e questo è tutto ciò che rivendico. Quando l’ho letto, mi sono reso conto che l’aeronautica degli Stati Uniti potrebbe portarci ad una guerra galattica perché la loro politica è sparare prima e fare domande dopo, e non credo che gli americani sappiano cosa sta succedendo e penso che abbiano il diritto di saperlo perché sono contribuenti, stanno pagando per queste cose e dovrebbero essere a conoscenza di cosa sta succedendo e dovremmo farlo anche noi, perché tutto ciò che accade negli Stati Uniti ci riguarda in un modo o nell’altro.
Ero giunto alla conclusione che avevo la responsabilità morale di dire la mia e renderla di dominio pubblico. Ma prima di farlo, volevo parlare personalmente con il generale e chiesi a Philip di avvertirlo, dopodiché gli telefonai. Ancora prima che potessi dire, salve, come sta? mi disse: “Ogni parola è vera e anche di più”, e poi per 20 minuti proseguì a dirmi il più possibile senza violare troppo il suo giuramento. E la cosa più importante è che mi disse che i funzionari degli Stati Uniti hanno avuto incontri faccia a faccia con esseri senzienti di altri sistemi stellari, punto.
Beh, non erano giunti qui su barche a remi, su palloni o qualsiasi altra cosa mi venga in mente. Sapevo al 100% che gli UFO erano reali e che era mia responsabilità, con il mio background nella difesa, renderlo di dominio pubblico. E così, telefonai a Victor o Mike, non ricordo quale, e dissi: “Sto arrivando”. 
Uno dei miei difetti è procrastinare e non avevo detto loro che non sarei andato, ma in quel caso particolare funzionò bene ed erano felicissimi, assolutamente felici. Ho lasciato quella frase in sospeso fino alla fine e quando la dissi, Mike Bird rispose che l’aveva reso più felice di quanto fosse mai stato in tutta la sua vita, nel sentire qualcuno del mio background uscire allo scoperto e affermare senza esitazione che gli UFO erano reali come gli aeroplani che volano in cielo, e lo sono. L’unica differenza ora è che non sai mai se sono americani o di qualche altro posto.

Specie aliene in visita sulla Terra
SM: Alcune persone dicono che ci sono più di 50 specie di alieni, e che visitano la Terra da migliaia di anni. Sa da dove vengono, che aspetto hanno e le ragioni per cui visitano il nostro pianeta?

PH: Prima di tutto, dubito che vengano da migliaia di anni. Uno dei casi più noti in ufologia riguarda una flottiglia di 50 dischi volanti che arrivò a sud, sopra l’Europa centrale nei primi anni ’60. Credo fosse il ’62. C’è mancato poco, in quanto Lemnitzer era il comandante in capo delle forze NATO lì ed era quasi pronto a premere il pulsante e procurarci un’altra guerra e i 50 si sono voltati e sono tornati indietro verso il Polo Nord.
Era convinto che non fossero russi, che dovevano provenire da altrove. Così ordinò uno studio e ci vollero tre o quattro anni per realizzarlo. Coinvolse, credo, due o tre paesi e tutti fecero la loro parte. Il titolo del dossier credo fosse solo una parola e la sua conclusione era che almeno quattro specie avevano visitato la Terra per migliaia di anni. Questo è diventato di dominio pubblico a causa di un libro dato dal colonnello a un ex veterano del Vietnam con un punteggio massimo per il più alto livello di segretezza. Lo ha letto e ha cambiato la sua vita per sempre.
Dopo essersi esposto pubblicamente, iniziò ad andare in giro per il mondo a parlarne. La ragione per cui penso che il numero di specie sia aumentato così velocemente, almeno quelle che sono state identificate, aveva molto a che fare con il fatto che avevamo sviluppato l’energia atomica e il cosmo è un’unità. Qualunque cosa facciamo influisce su altre parti del cosmo. Queste persone dall’esterno, penso abbiano pensato che i bambini stavano giocando con i fiammiferi e probabilmente faranno saltare in aria sé stessi e il loro pianeta con loro, rendendolo invivibile. È meglio scendere a dare un’occhiata.
In quel momento il traffico sembrava quello del fine settimana perché arrivavano le diverse specie. Non so quanti siano. Credo che nessuno lo sappia, ma ho parlato con qualcuno che era nel settore del recupero e aveva un manuale dell’esercito degli Stati Uniti che elencava 54 specie. Questo è stato un enorme aumento rispetto all’inizio quando l’astronauta dell’Apollo, Edgar Mitchell e io avevamo concordato fossero tra due e 12. Eravamo entrambi molto lontani perché non sapevamo che ce ne fossero così tanti e forse in quella fase non ce n’erano molti, ma sono arrivati dopo.
Sembrano diversi. Penso che la concezione comune sia dei Grigi che sono più bassi: braccia lunghe e magre e grandi occhi neri e così via. Una fessura per il naso. La maggior parte di quelli nella nostra galassia ci somigliano. Probabilmente siamo cugini. Ci sono stati visitatori che potrebbero camminare per strada e non sapresti mai che stai guardando un alieno. I Bianchi Alti erano un po’ così. Non erano esattamente come noi, forse come i venusiani o qualcun altro, ma penso che i venusiani e i pleiadiani potrebbero tranquillamente passeggiare per strada.
Le Bianche Alte, donne travestite da suore, andavano a fare shopping a Las Vegas e nessuno poteva pensare che non fossero semplici acquirenti. Quindi, sono diversi nell’aspetto, sono diversi in quello che vogliono. La grande divisione è in realtà tra quelle specie che sono fedeli al creatore, e la maggior parte di queste sono rappresentate dalla Federazione Galattica di Luce che è un’organizzazione in cui sono molto spirituali, molto vicini al creatore del cosmo, e hanno quattro o cinque parole diverse per definirlo. L’Uno, l’infinito e la fonte. Gli altri che sono alleati di Draco, i rettiliani, i Draconiani che sono dall’altra parte con Lucifero. Alcune persone lo chiamano il maligno, Satana. Si sono affrontati per un lungo, lungo periodo di tempo, migliaia di anni, e non sarebbe sorprendente se dovessero confrontarsi di nuovo.
Navi Madre intorno alla terra
Ci sono molte navi madre intorno a noi in questo momento. Ho visto una foto che mostrava un intero gruppo di astronavi madre tra noi e il Sole. E c’è stato un caso il 21 febbraio [2021] che dimostra, credo, soprattutto quanto non stiamo ancora dicendo la verità e mostrando cosa sta succedendo. Uno degli uomini della Stazione Spaziale Internazionale stava galleggiando nello spazio per riparare la stazione. Una nave madre lunga circa otto miglia è arrivata e ha fatto una virata di 180 gradi deliberatamente verso di loro in modo che potesse essere fotografata e poi è tornata indietro.
Uno dei miei amici mi ha inviato un’e-mail con una foto. Si vedeva questo astronauta che lavorava fuori e poi ho guardato all’angolo in basso ed ecco questa cosa che sembrava un’enorme salsiccia appena entrata dal lato sinistro. Proprio in quel momento, lo schermo diventa nero e dice che questa parte è stata rimossa a causa del copyright. Diritto d’autore di chi? Chi ha avuto il tempo di registrarlo? E la volta successiva che ho guardato, la parte nera era sparita. Due o tre giorni dopo, anche l’e-mail iniziale era sparita dalla mia casella di posta. Nessuna traccia di essa.

Falsa invasione aliena
SM: Alcuni anni fa, il famoso astrofisico Stephen Hawking ha messo in guardia su un’invasione aliena. Ciò ti ha spinto a dare una risposta vigorosa in cui difendevi gli extraterrestri. Cosa pensi abbia reso Stephen Hawking così timoroso degli alieni e perché ti sei sentito obbligato a difenderli?

PH: Penso semplicemente che non sapesse che erano in giro. Voglio dire, sapeva più di chiunque altro sulle sue cose, ma penso che non ne avesse visto uno: non aveva passato del tempo con Steven Greer o Steve Bassett o me stesso o Paola Harris o mille altri; molti altri studiavano l’argomento e non sapevano che fossero qui pacificamente e che la maggior parte di loro volesse avere a che fare con noi in modo gentile.
Ho pensato, soprattutto considerando il suo alto rango nel mondo scientifico, che creare una modalità di paura nei loro confronti non fosse utile. Quindi, in effetti, ho affermato che questo fosse un presupposto sbagliato. Occorre presumere che avrebbero potuto conquistarci ogni volta che lo avessero voluto. E che almeno la maggior parte di loro sono benevoli, e lo sono. Quindi, era solo di nuovo l’impressione che avessimo bisogno di maggiore verità oltre a questa semplicistica congettura che potrebbero trattarci come topi o ratti o qualsiasi altra cosa, insomma, ciò che normalmente farebbero alcuni animali se si imbattessero in del cibo da qualche parte.

Divulgazione extraterrestre
SM: Pensa che verrà il momento in cui gli extraterrestri manifesteranno la loro presenza qui sulla Terra in grande stile e si riveleranno a tutta l’umanità invece che solo a pochi individui selezionati, il che sembra essere ciò che hanno fatto?

PH: Penso che sia la domanda da 64 trilioni di dollari della quale non conosco la risposta né credo che qualcuno la conosca. Non penso sia ancora possibile saperlo, ma detto tutto ciò, ritengo che potrebbe non essere troppo in là nel futuro come alcuni di noi potrebbero persino sperare. Potrebbe accadere ragionevolmente presto perché non credo che tutte quelle navi madre siano là fuori per niente e so che la cabala sta riesumando gli aspetti nazisti delle cose, e sta diventando molto incline all’idea di conquistare il mondo e trasformarlo in uno di loro gradimento. La possibilità di uno scontro nel prossimo futuro è, credo, molto più realistico di quanto chiunque di noi avrebbe ritenuto anche soltanto cinque anni fa.

SM: Mentre il suo libro elenca le sue preoccupazioni sul triste stato del nostro mondo, ha fornito soluzioni dettagliate per risolverle. Quando pensa che questo comincerà ad accadere e chi o cosa sarà il catalizzatore che avvierà il processo?

PH: Sto cercando qualcuno. Sono troppo vecchio per essere quello giusto, ma sto cercando qualcuno che non solo sia lungimirante ma che comunichi agli interessi di parte: “Guardate, sono stanco di sentirvi dire ‘dateci solo altri 20 o 30 anni per estrarre il petrolio dal terreno, poiché abbiamo investito un trilione di dollari e vogliamo tirarlo fuor’i. Sono stanco di una prospettiva a breve termine che è dannosa per l’interesse pubblico”. E dica invece: “Vogliamo fare la cosa giusta per il pianeta e per le persone, che sono legati inestricabilmente”. E prima lo otteniamo, meglio è, e potremmo essere in grado di salvare la situazione.
Se non facciamo presto qualcosa, continuerà a peggiorare. Un articolo dopo l’altro ne parla. Di recente ho letto che i pesci non sono in grado di svilupparsi abbastanza velocemente – evolversi credo sia la parola giusta – evolversi abbastanza velocemente da tenere il passo con l’aumento della temperatura dell’acqua. La catena alimentare sarà completamente sfasata.
Se la catena alimentare va in tilt, molte persone moriranno di fame. E questi non sono misteri. Tutto quello che occorre fare è prendersi un po’ di tempo per studiare quello che dicono gli scienziati e poi fare qualcosa al riguardo. Sembra facile, e in teoria lo è, ma poi ci sono politici che, per qualche ragione, preferiscono prendere ordini da persone che hanno già troppo da mangiare, troppo da bere e troppi yacht, ville e così via. Sto pensando alle persone le cui vite saranno messe in pericolo dalla mancanza di attenzione da parte dei nostri leader.

SM: Ha delle ultime parole da dire?

PH: Sì. Dobbiamo tutti ricordare che stiamo combattendo una battaglia spirituale e le persone devono optare per la luce se vogliamo rimettere a posto il mondo.


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MessaggioInviato: 03/01/2023, 18:34 
LE REMOTE ORIGINI DELLA CIVILTA' INDIANA
Articoli di David Lewis

La scoperta e la datazione delle scoperte nel Golfo di Cambay, avvenute all’inizio dei Duemila, hanno sconvolto lo scenario ortodosso per l'alba della civiltà e evidenziato l’esistenza di una cultura avanzata in India proprio come affermano i testi sacri di quella cultura. Il ricordo di una civiltà sommersa nelle acque dell’oceano, della storia e del mito riemerge oggi con forza.

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Con tre quarti del pianeta coperti dall’acqua, si è sempre detto che sappiamo di più sulla superficie di Venere rispetto a quanto si trova sul fondo degli oceani. Ma negli ultimi 20 anni con le nuove tecnologie questo paradigma ha iniziato a cambiare. Nel 2000 la scoperta delle città perduta al largo della costa occidentale di Cuba diede il via a una serie di scoperte sottomarine che ancora oggi richiedono adeguata spiegazione. All’epoca, i rapporti dall’Avana parlavano di massicci blocchi di pietra impilati a una profondità di 700 metri in formazioni perpendicolari e circolari, alcune simili a piramidi. I ricercatori, grazie a un piccolo sottomarino comandato a distanza, descrissero l’area come uno sviluppo urbano avanzato con strutture piramidali, strade e ponti. Poiché una “città perduta” pre-diluviana non rientra nel paradigma accettato della preistoria, le aule dell’ortodossia hanno continuato tacere sulla questione. E mentre quelle aule sono ancora silenti, altre scoperte hanno iniziato a erodere seriamente le fondamenta del loro paradigma obsoleto. Trovare le rovine di un’antica civiltà sommersa solleva più domande che risposte. Come affondò il suolo e le strutture che vi erno costruite? Cosa può aver provocato un cataclisma così grande? Quando è iniziata davvero la civiltà sulla terra? Cosa sappiamo veramente del passato antico e delle origini umane? E come fa l’establishment della scienza, così fermo sulle sue posizioni, a fare i conti con la potenziale erosione delle convinzioni più rigide?

LA VOCE DELLA SCOPERTA
Solo poco tempo dopo quella scoperta, un’altra notizia, altrettanto sorprendente, fu comunicata essere avvenuta a 25 miglia al largo della costa del Gujurat, in India. La scoperta fu realizzata in un’area del Mar Arabico conosciuta come “Golfo di Cambay”. Il National Institute of Ocean Technology (NIOT) indiano rilevò alcune incredibili immagini sonar dalle profondità del golfo durante una scansione dei livelli di inquinamento del fondale. Utilizzando apparecchiature che penetrano nel fondo del mare, gli esperti marini scoprirono lo schema di evidenti formazioni artificiali su un tratto di fondo marino lungo circa cinque miglia. Secondo i rapporti pubblicati in tutto il mondo, la tecnologia di imaging sonar del NIOT rilevò quelli che sembravano essere pilastri di pietra e i muri crollati di almeno due città. Il sito fu descritto come parte di un’antica civiltà stabilitasi lungo della valle di un fiume non dissimile dal Saraswati del Rig Veda, ritenuto mitico ma che, secondo recenti scoperte indipendenti di scienziati indiani, ora è dimostrato esser davvero fluito nel Gujurat. I sommozzatori in ricerca nel sito del Golfo di Cambay recuperarono, da una profondità di 40 metri, 2.000 manufatti, tra cui ceramiche, gioielli, sculture, ossa umane e prove di scrittura.«Le strutture sommerse che sono state trovate lungo il Golfo di Cambay, nel Gujarat, indicano un’antica città che potrebbe risalire a un periodo precedente o contemporaneo alla grande civiltà di Harappa », disse all’epoca Murli Manohar Joshi, Ministro della Scienza e della Tecnologia, in una conferenza stampa svoltasi nel maggio del 2001. L’ipotesi iniziale di Joshi era che il sito, lungo 5 miglia, avesse dai 4.000 ai 6.000 anni di età e sarebbe stato sommerso da un terremoto estremamente potente. Ma nel gennaio 2002, la datazione al C- 14 rivelò che un manufatto del sito era sorprendentemente antico, tra gli 8.500 e i 9.500 anni - la civiltà, un periodo in cui, secondo gli standard archeologici ortodossi, l’India avrebbe dovuto essere popolata da primitivi cacciatori-raccoglitori e interessata solo da alcuni insediamenti, non da una civiltà avanzata poi perdutasi a causa di un cataclisma. L’autore e ricercatore Graham Hancock descrisse gli edifici del sito come lunghi decine di metri, con scarichi e fognature che corrono lungo le strade. «Se la datazione è valida [per le città sottomarine], allora vuol dire che le loro fondamenta sono al di fuori del paradigma archeologico», disse Hancock in una intervista al The Guardian inglese.

L’INDIA HA UNA STORIA REMOTA
La grandezza e la raffinatezza del sito smantellano la convinzione specifica che la civiltà sia iniziata 5.000 anni fa in Sumeria. Oggi questa visione, grazie alle nuove scoperte, è un dato di fatto ma l’esistenza nella preistoria di una civiltà avanzata a tal punto da creare piani urbanistici megalitici, e possedere una scrittura, è ancora una fatto da digerire. Nella visione ortodossa (darwinista), la vita e quindi gli esseri umani sono emersi molto lentamente da cause accidentali altamente improbabili, in un periodo di tempo reso necessario dalle leggi della probabilità. L’età teorica di quattro miliardi di anni per il pianeta Terra è stata determinata in questo modo, non da prove scientifiche o geologiche, secondo lo scrittore scientifico Richard Milton, autore di “Shattering the Myths of Dawinism” (in Italia, Il Mistero della Vita, edizioni GEO, 1993), ma stimando quanto tempo ci sarebbe voluto perché si verificasse accidentalmente l’apparizione della vita, data l’estrema improbabilità del suo verificarsi secondo la scienza. La civiltà è seguita, secondo lo scenario, dopo la teorica migrazione dall’Africa (circa 100.000 anni fa) e abbastanza recentemente nella preistoria. Le prove di civiltà estremamente antiche e dell’avvento di grandi catastrofi (quelli ricordate anche da eventi mitici che potrebbero aver plasmato il mondo antico) gettano una chiave di comprensione nel meccanismo convenzionale. Le scoperte che rivelano l’esistenza di civiltà diverse migliaia di anni, apparse nella storia prima di quanto si credesse in precedenza, sono accolte con incredulità, costernazione e silenzio. La prova, ad esempio, che l’uomo moderno abbia vissuto 250.000 anni fa in Sud America, è considerata assurda ed eretica, sebbene le evidenze esistano. Altre visioni, moderne e antiche, ritraggono la vita come emersa mediante sistemi più misteriosi, non per una serie di incidenti astronomicamente improbabili, non attraverso uno scenario creazionista di tipo religioso, ma in virtù di un agente sconosciuto, una forza vitale onnipervasiva, più in armonia con il Tao della Fisica e con qualche “agente misterioso” come quello evidenziato nelle discipline orientali e occidentali e codificato in tutte le mitologie del mondo. Da quest’ultimo punto di vista, la civiltà preistorica non deve essere respinta a causa della presunzione che la vita si sia evoluta per sole cause materiali, lungo una arbitraria linea temporale resa necessaria da ciò che è ritenuto improbabile. La Tradizione in India infatti, ha sempre ritenuto che la cultura indiana sia anteriore a ogni comprensione, essendo virtualmente senza tempo, estendendosi nelle nebbie dell’antichità da cui nacquero gli dei e il mito, la realtà non spaziale/non temporale della fisica teorica moderna. Come vedremo, alcune tradizioni mitiche sostengono che la massa terrestre dell’antica India superava di gran lunga le sue dimensioni attuali, persino affermando che si estendeva dall’Australia al Madagascar, forse come un arcipelago. Come per la scoperta archeologica Troia, un tempo ritenuta mito, bisogna riconoscere che almeno alcune delle presunte tradizioni mitiche dell’India si basino su fatti storici. Questo porta all’idea di un’Atlantide asiatica che può sembrare fantastica, ma i primi geologi credevano che esistesse un tale continente. L’idea potrebbe di nuovo guadagnare credibilità dopo le scoperte nel Golfo di Cambay e data la scoperta di poco successiva di altrettanti siti archeologici, da parte del NIOT, sommersi al largo di Mahabalipuram e Poompuhar nel Tamil Nadu. Le attuali concezioni degli studiosi occidentali sono in conflitto con le credenze tradizionali indiane su tutte queste cose, ma non è sempre stato così. Tra la metà e la fine del XIX secolo, quando le idee scientifiche sulle origini umane iniziarono a prendere forma in Europa, i primi geologi e archeologi accettarono l’idea di un Diluvio biblico, di continenti perduti (dei quali trovarono molte prove) e una massa di terra nell’Oceano Indiano: il grande continente meridionale del naturalista britannico Alfred Russell Wallace. Ancora oggi, la scienza ufficiale crede che tali masse di terra siano esistite, Gondwanaland e Pangea, sebbene siano relegate a epoche estremamente antiche, da 180 a 200 milioni di anni fa, in linea con le credenze sull’età del pianeta resa necessaria da un processo evolutivo certamente improbabile. Al contrario, le tradizioni dell’Asia meridionale, legate alle scoperte dei primi geologi, quelle che dicono che esisteva un continente abitato attraverso quello che oggi è l’Oceano Indiano, il Mar Arabico e il Golfo del Bengala, sono un’idea che vive ancora oggi nella tradizione di nell’India meridionale, nello Sri Lanka e nelle isole del Mare delle Andamane. «... In un’epoca precedente - afferma un antico testo dello Sri Lanka - la cittadella di Rawana (Signore di Lanka), con 25 palazzi e 400.000 strade furono inghiottite dal mare...» La massa di terra sommersa, secondo un antico resoconto, si trovava tra Tuticoreen, sulla costa sud-occidentale dell’India, e Manaar nello Sri Lanka. Non una massa di terra delle dimensioni previste dai primi geologi, ma - se effettivamente esistita – era comunque una porzione sommersa del subcontinente indiano. Anche un’altra tradizione culturale, citata in “Cataclysm! Compelling Evidence of a Cosmic Catastrophe in 9500 a.C.” di Allan e Delair (1997), e proveniente dalle Selungs dell’arcipelago Mergui, al largo della Birmania meridionale, parla di una massa di terra sommersa: «... un tempo [il] paese era di dimensioni continentali, ma la figlia di uno spirito maligno gettò molti sassi nel mare (…) le acque si sollevarono e inghiottirono la terra (…) ciò che è riuscito a salvarsi su un’isola che è rimasta al di sopra delle acque». Uno dei poemi epici Tamil dell’India meridionale, il “Silappadhikaram”, menziona frequentemente un vasto tratto di terra chiamato Kumara Nadu, noto anche come “Kumari Kandam”, che si estendeva ben oltre le attuali coste dell’India. Antichi commentatori dell’India meridionale scrissero in dettaglio di un Tamil Sangham preistorico, un’accademia spirituale situata in quell’antica terra, e poi la sommersione di due fiumi nel mezzo del continente, il Kumari e il Pahroli, e di un paese punteggiato con catene montuose, animali, vegetazione e quarantanove province. Questo regno pandyano, secondo la tradizione, regnò dal 30.000 a.C. al 16.500 a.C.. Almeno un ramo dei moderni mistici dell’India meridionale rivendica un lignaggio diretto da quei tempi straordinariamente antichi, quando si diceva che i loro progenitori spirituali avessero raggiunto vite estremamente lunghe attraverso le tecniche yogiche. Il poema epico indiano Mahabharata, datato da studiosi indiani non occidentalizzati a 5000 anni prima di Cristo, contiene riferimenti ai luoghi del suo eroe, Rama, come estesi dall’attuale costa occidentale dell’India a una vasta massa di terra ora occupata dal Mar Arabico; un resoconto pertanto supportato dalle recenti scoperte subacquee. Testi indiani meno celebri menzionano persino la tecnologia avanzata sotto forma di velivoli usati per trasportare l’élite della società e fare la guerra. Gli scritti descrivono questi velivoli in dettaglio e a lungo, sconcertando studiosi e storici. I grandi poemi epici indiani, inoltre, descrivono vividamente la devastazione militare che può essere equiparata solo alla guerra combattuta con armi avanzate. Dunque, c’era una volta non solo un’antica civiltà in India, ma un’antica civiltà avanzata?

LA MENZOGNA DELL’INVASIONE ARIANA
Macchine volanti, continenti perduti, sono questi solo racconti mitici di terre mitiche oppure questi antichi riferimenti ci forniscono una documentazione storica, a lungo dimenticata e poi liquidata dalla scienza occidentale come fantasia? Per rispondere a questa domanda, dobbiamo guardare cosa è stato insegnato sull’India. Fin dal XIX secolo, gli studiosi occidentali hanno respinto il significato storico delle tradizioni culturali dei popoli antichi, compresi quelli dell’Asia meridionale. Con un pregiudizio decisamente etnocentrico, gli esperti hanno reinterpretato la storia così come è sempre insegnata in Oriente. Avendo scoperto, ad esempio, che le parole radice dell’antico sanscrito indiano sono presenti quasi universalmente nelle principali lingue del mondo, gli studiosi occidentali hanno ideato uno schema etnocentrico per spiegare tali fenomeni; uno schema che i moderni intellettuali indiani sono arrivati ad accettare. Doveva essere esistito un precedente popolo europeo un tempo, immaginavano gli studiosi, una razza indoeuropea, alla quale il mondo, e l’India, attingevano per le sue radici linguistiche e il suo patrimonio genetico. Gli studiosi espropriarono anche gli ariani dell’antica India per dar corpo a questo scenario. Questa razza, ci è stato detto, derivava dall’Europa e avrebbe invaso la valle dell’Indo nel nord dell’India, rendendo la cultura sanscrita e vedica non solo relativamente giovane ma un prodotto piuttosto che un progenitore della civiltà occidentale. La teoria dell’invasione ariana da allora è però pian piano caduta in disgrazia. James Schaffer della Case Western University, noto archeologo specializzato nell’antica India, ha avuto questo da dire sulla questione : «... La documentazione archeologica e le antiche tradizioni orali e letterarie dell’Asia meridionale stanno ora convergendo». In altre parole, la mitologia indiana si sta dimostrando storicamente accurata. Schaffer ha poi scritto. «... Alcuni studiosi hanno proposto che non vi sia nulla nella “letteratura” che ponga fermamente gli Indo-ariani al di fuori dell’Asia meridionale, e ora la documentazione archeologica lo sta confermando... Rifiutiamo con forza le interpretazioni storiche semplicistiche [di studiosi occidentali], che risalgono al XVIII sec. Queste interpretazioni ancora prevalenti sono significativamente sminuite dall’etnocentrismo europeo, dal colonialismo, dal razzismo...». L’India meridionale, una terra le cui radici culturali, secondo alcuni, si estendono in un’antichità ancor più profonda di quella del nord, ha subito un destino simile. I parlanti di una lingua proto-dravidica, antesignana di una famiglia di lingue parlate nel sud, e secondo alcuni dello stesso sanscrito, entrarono in India dal nord-ovest, insistevano gli studiosi occidentali. Entrambe le teorie sull’invasione erano necessarie per le credenze occidentali. Ma la teoria dell’invasione ariana oggi è stata smentita. Nessuna prova scheletrica mostra alcuna differenza tra i presunti invasori e le popolazioni indigene dell’India. E le immagini satellitari ora mostrano che l’antica civiltà Harrapa della Valle dell’Indo, e Mohenjo-Daro, probabilmente decaddero e scomparvero a causa dei cambiamenti climatici che generarono il prosciugamento del mitico fiume Saraswati, piuttosto che della discesa di invasori immaginari. Tuttavia, la fine della teoria dell’invasione ariana e le rovine sottomarine scoperte nella scorsa decade aprono un vaso di Pandora per gli studiosi ortodossi riguardanti il passato, non solo il passato dell’India, ma quello dell’intera razza umana. Perché se il sanscrito precede le altre lingue del mondo e se sono esistite civiltà antiche dove ora ci sono i mari, come può essere spiegata la preistoria nei termini occidentali moderni? Quanto della vera storia dell’India è ancora oscurato dall’etnocentrismo, dal colonialismo, dal materialismo scientifico? La fine della teoria dell’invasione ariana, alla luce delle recenti scoperte subacquee, potrebbe rappresentare solo la punta dell’iceberg di malintesi sull’età e la natura dell’antica India, la sua cultura, le loro persone e le relative scoperte.

CATACLISMI ED ESTINZIONI
È stato a lungo affermato che madre India sia nata in un’epoca precedente rispetto all’inizio di tutti i miti, quando grandi “Rishi” (maestri) camminavano sulla terra, uomini di saggezza e di fenomenale realizzazione spirituale. Questa antica India risale ai tempi nei quali nacquero i poemi epici, il Ramayana, il Mahabharata e le antiche tradizioni del Tamil Nadu del sud - una terra la cui cultura, si dice, preceda quella del nord, essendo una volta esistita come parte della terra chiamata Kumari Kandam e risalendo all’incredibile data del 30.000 a.C.. Un grande diluvio inondò il Kumari Kandam, dicono oscuri testi della tradizione Siddhanta del Tamil Nadu, nozione che riecheggia negli scritti di fine ‘800 del colonnello James Churchward e di Wishar S. Cervé, entrambi i quali affermavano di conoscere testi, rispettivamente indiano e tibetano, che parlavano di un continente a lungo perduto situato in Oriente. Mentre la teoria della deriva dei continenti presume un movimento estremamente lento e uniforme delle masse terrestri per molte centinaia di milioni di anni, esiste una grande quantità di prove che la superficie della Terra è cambiata rapidamente e violentemente nella recente preistoria. Una grande estinzione improvvisa di mammiferi e piante ebbe luogo intorno alla fine dell’ultima Era Glaciale, forse non più tardi di 12.000 anni fa. Centinaia di specie di grandi mammiferi e piante scomparvero dalla faccia della Terra. Molte carcasse furono trascinate da inondazioni in profonde caverne e in cumuli carbonizzati in tutto il mondo. La scienza moderna non è stata in grado di spiegare adeguatamente questo evento e non ha voluto considerare ciò che sembra ovvio, sulla base delle prove presenti. D.S. Allan e J.B. Delair, nel loro “Catalysm!” accumulano una formidabile quantità di prove conosciute che corroborano le leggende di diluvi/conflagrazioni presenti nella documentazione mitologica del mondo. Se sospendiamo la fede nei resoconti dei libri di testo della preistoria, Allan e Delair riempiono il vuoto in modo convincente, sostituendo dottrine gradualiste che implicano movimenti glaciali estremamente lenti (che dovrebbero aver spiegato la grande estinzione) con ciò che sembra essere stato, dopo una revisione delle prove, invece un disastro planetario che sommerse le masse terrestri rompendo anche la crosta terrestre e dell’Asia meridionale. I documenti raccolti dalla nave da ricognizione svedese Albatross nel 1947 rivelano un vasto altopiano di lava indurita per almeno diverse centinaia di miglia a sud-est dello Sri Lanka. La lava, testimonianza di una grave rottura della crosta terrestre, riempie la maggior parte delle valli ormai sommerse che un tempo vi esistevano. L’immensa eruzione che ha emesso la lava potrebbe aver coinciso con la caduta del continente meridionale di Wallace (noto anche come Kumari Kandam) per la quale esistono molte prove zoologiche e botaniche che darebbero una data recente a una tale massa di terra, secondo Allan e Delair, non i 180 milioni di anni che l’ortodossia attribuisce a un tale continente. Le città perdute del Golfo di Cambay potrebbero aver subìto un destino simile, allo stesso tempo o a causa di condizioni tettoniche instabili derivanti dal disturbo iniziale - forse un asteroide, o uno spostamento della crosta terrestre - che causò la recente estinzione e la distruzione delle antiche città. Gran parte delle prove è incentrata sull’Asia meridionale. I documenti raccolti dalla nave da ricognizione svedese Albatross nel 1947 rivelarono un vasto altopiano di lava indurita per almeno diverse centinaia di miglia a sud-est dello Sri Lanka. La lava, testimonianza di una grave rottura della crosta terrestre, riempie la maggior parte delle valli ormai sommerse che un tempo esistevano alla luce del sole. L’immensa eruzione che emise la lava potrebbe aver coinciso con la caduta del continente meridionale di Wallace (noto anche come Kumari Kandam), per la quale esistono molte prove zoologiche e botaniche che offrirebbero una data recente a tale massa di terra, secondo Allan e Delair; non i 180 milioni di anni che l’ortodossia attribuisce a tale continente. Le città perdute del Golfo di Cambay potrebbero aver subito un destino simile, allo stesso tempo o a causa di condizioni tettoniche instabili derivanti dall’evento iniziale - forse un asteroide, o uno spostamento della crosta terrestre - che causò l’estinzione e distruzione delle antiche città. Tra le collezioni di prove raccolte dai primi geologi e riportate in auge da Allan e Delair, ci sono grotte asiatiche piene di ossa di diverse specie di animali preistorici recenti, provenienti da tutto il mondo. Queste carcasse potrebbero essere state portate ai loro ultimi luoghi di riposo solo da grandi quantità di acqua che si muovevano ovunque. Alla luce del lavoro di Allan e Delair, altre prove, come le “Trappole del Deccan”, in India, una vasta pianura triangolare di lava spessa centinaia di metri e che copre 250.000 miglia quadrate di superficie, e la “Depressione indo-gangetica”, una gigantesca crepa nella superficie terrestre che si estende da Sumatra e attraverso l’India fino al Golfo Persico, possono essere interpretate come prove di un cataclisma che ruppe la crosta terrestre, sommerse varie masse terrestri e causò la grande estinzione.

LEGAMI CON L’ISOLA DI PASQUA
Un altro interessante frammento di prove anomale che suggeriscono una pervasiva, se non avanzata, cultura marinara o addirittura aerea, che un tempo esisteva nell’antica India, è la natura identica della scrittura della Valle dell’Indo a quella trovata nell’Isola di Pasqua dall’altra parte dell’Oceano Pacifico. I rapporti iniziali della scoperta dei reperti nel Golfo di Cambay suggerivano che lo script trovato assomigliasse a quello della Valle dell’Indo. Secondo alcuni ricercatori dell’India meridionale, le scritture indecifrabili sono una lingua proto-tamil, che collegherebbe la cultura della lontana Isola di Pasqua e le sue famose statue megalitiche con l’antica India meridionale, il Kumari Kandam - un’idea echeggiata nella tradizione degli Isolani di Pasqua su un continente perduto a ovest da cui proveniva la loro gente. Dunque, come dicevamo all’inizio i documenti del passato vengono riscritti. Sono necessarie altre ricerche, spedizioni in acque infide, nelle profondità degli oceani del mondo ma soprattutto in quelle dei paradigmi radicati. Ma più che mai, gli scenari da manuale della preistoria stanno annegando sotto il loro stesso peso, mentre scene di un passato più glorioso emergono in superficie. Quelle scene interessano non solo agli accademici, ma a tutti coloro che vorrebbero risolvere il mistero delle origini umane affascinati dalla storia del reale percorso umano su questo pianeta.


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CHI E' L'UOMO NERO
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TRA UFOLOGIA, PARANORMALE E DOSSIER SEGRETI
Jeffrey Kripal

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DALL' ANTICO EGITTO A OGGI
Corrado Malanga

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GLI UOMINI IN BIANCO
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QUANDO L'ANIMA FA' INTERVENIRE IL CAVALIERE NERO
Federico Cimaroli

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LA MATRICE DI TUTTE LE RELIGIONI
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LE PLEIADI E LE CITTA' DEI SETTE COLLI
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