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E abbiamo il coraggio di chiamarla civiltà?
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Autore:  Sognatore [ 13/08/2009, 21:04 ]
Oggetto del messaggio:  E abbiamo il coraggio di chiamarla civiltà?

Le immagini si commentano da sole [:(]
http://spynet.ru/shoked/19804-kitajjskie-deti-6-foto.html

Autore:  kobra [ 13/08/2009, 23:15 ]
Oggetto del messaggio: 

Dopo abbiamo il coraggio di protestare perche' ci sembra di essere trattati male?

?????????????????????????????????????

Autore:  robs79 [ 14/08/2009, 00:20 ]
Oggetto del messaggio: 

Ma perché fanno questo al bambino???Io non capisco il russo.....

Autore:  BlitzKrieg [ 14/08/2009, 02:21 ]
Oggetto del messaggio: 

Ho tradotto con google dal russo all'italiano, si tratta di bambini cinesi e neanche gli utenti del forum ( russo ) ne` sanno qualcosa. Fanno notare una cosa, nella penultima foto e specialmente nell'ultima, si vede che sono circondati da una piantagione di mariuana

Autore:  kaone [ 14/08/2009, 02:30 ]
Oggetto del messaggio: 

Hmmm, non mi stupirebbe se fosse tutto vero, ormai me ne aspetto di tutti i colori dagli uomini, ma ho come la sensazione che si tratti di fake, o comunque di qualche organizzazione che ha prodotto quelle foto per smuovere le coscienze riguardo ai maltrattamenti ai danni dei bambini nel mondo. Un pò come quella storia dei cani usati come esche per gli squali, forse qualche sporadico caso sarà successo ma le foto di per se non rappresentavano un vero caso di cane-esca bensì molto più probabilmente di un cane che si era in qualche modo infilato un amo nel musetto. In ogni caso, che schifo.... e poi la chiamano "evoluzione della specie"... ma dov'è questa evoluzione? Credo che eravamo molto più evoluti quando vivevamo nelle caverne che adesso [:(]

Autore:  Sirius [ 14/08/2009, 13:09 ]
Oggetto del messaggio: 

dico solo una cosa: che schifo, mi viene da vomitare! e pensare che si dice che Dio abbia devastato Sodoma e Gomorra per molto meno, oggi dovrebbe proprio sterminarci

Autore:  Ufologo 555 [ 14/08/2009, 14:05 ]
Oggetto del messaggio: 

...Le punizioni se le danno gli uomini da soli... (E' sempre stato così...Poi si da la colpa a Dio!)

Autore:  BlitzKrieg [ 15/08/2009, 17:18 ]
Oggetto del messaggio: 

Nessuno mai ne parla.....

http://www.corriere.it/esteri/09_agosto ... aabc.shtml




LA TESTIMONIANZA DI UN RAGAZZO DI 16 ANNI
Mboli, storia di un rifugiato in Congo
«Ogni mattina 25 frustate per colazione». Lui è tra i 250 mila sfollati che hanno dovuto abbandonare le loro case


MILANO- «Ogni mattina ci svegliavano con 25 frustate. Era la nostra colazione». Mboli ha 16 anni. Lui, come il fratello Muka, e tanti suoi coetanei, è stato rapito dal suo villaggio nella Repubblica Democratica del Congo dalla Lord's Resistance Army (LRA), un gruppo di ribelli ugandese. Storie che si intrecciano in un'Africa martoriata dalla guerre civili. Dalle lotte intestine. E dalle torture e dai soprusi che ogni giorni devono subire i civili. Donne e bambini. Anziani e uomini. Nessuno escluso. Ed ecco quindi la testimonianza di Mboli, raccolta da Medici senza frontiere. Un ragazzo tra tanti. Uno dei 250 mila congolesi che hanno dovuto abbandonare le proprie case. Essere divisi dalla famiglia. E vivere nel terrore. Perché i soldati della LRA arrivano anche dove si cerca un rifugio. Come nel Sud Sudan e negli stati del Central e Western Equitoria al confine sudanese.

LA TESTIMONIANZA- Per tre giorni Mboli e il fratello hanno dovuto camminare con i ribelli. Costretti a essere testimone di atrocità e violenze. «Hanno ucciso le persone a cui passavamo accanto sulla strada, proprio davanti a me. Li colpivano con bastoni, con le baionette e gettavano i loro corpi nel fiume. Temevo che se mi fossi fermato per prendere fiato, anche io sarei stato ucciso, perciò ho marciato a lungo sotto il peso di quella grande sacca», ha raccontato Mboli. E alla fine l'hanno lasciato andare. Solo lui, però, perché il fratello è rimasto con i soldati. È tornato a casa, dove ad aspettarlo c'era la sua famiglia. Insieme sono partiti. Fuggiti da una nuova ondata di violenza attraverso la foresta pluviale che unisce il Congo e il Sud Sudan. Condannati a scappare non solo dai ribelli, ma anche dagli animali feroci. A nutrirsi di radici nella giungla, nella speranza di arrivare «alla salvezza».

I RIFUGIATI- Una volta arrivati in Sudan, i rifugiati cercano riparo nei campi oppure si costruiscono rifugi temporanei. Restano vicino alle strade nella speranze di ricevere notizie dei propri cari. Insomma, cercano riparo in un Paese altrettanto difficoltoso. Violenza e povertà sono all'ordine del giorno. Una vita precaria che la squadra di Medici senza frontiere cercano di migliorare. Un equipe di psicologi organizza sessioni individuali e di gruppo. «La violenza ha distrutto molte vite», spiega Francesca Mangia coordinatrice del progetto. E l'incertezza del futuro pesa su ognuno di loro, anche su chi, come Mboli, è riuscito a sopravvivere.


13 agosto 2009(ultima modifica: 14 agosto 2009)

Autore:  Sognatore [ 16/08/2009, 12:07 ]
Oggetto del messaggio: 

Cita:
BlitzKrieg ha scritto:

Nessuno mai ne parla.....

http://www.corriere.it/esteri/09_agosto ... aabc.shtml


Eh già....sai com'é...queste cose possono disturbare la digestione e rovinare lo svago...meglio evitare...grazie per la segnalazione [;)]

Questa canzone ci stà a pennello....



....e chissà che la soluzione non sia proprio quella proposta alla fine, tanto semplice eppure tanto difficile [8]

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