Sembra che la "buriana" sia finita e l'argomento si sia esaurito... bene. Innanzitutto ringrazio tutti quanti per la sentita partecipazione, vedo che l'argomento ha interessato parecchi anche questa volta. Certo, c'è chi è andato "fuori tema" ma pazienza... era prevedibile. Posso dire comunque che la maggior parte delle persone hanno cercato di dire la loro su cosa pensano dei quesiti che ho posto all'inizio della discussione. Ho molto materiale da esaminare, e purtroppo non ho molto tempo. Ma chissà... può darsi che qualcuno voglia ancora intervenire..... Nel frattempo, chiarisco meglio la mia posizione di pensiero e perché ho voluto proporre questo post. Come ho già specificato, io non sono e non sono mai stato comunista, e non ho mai accettato la filosofia di Marx. Questo per diversi motivi: innanzitutto, la considero superata e inadatta ai nostri tempi. Per "comunismo" s'intende, almeno ufficialmente, l'idea di una società fondata sulla comunione assoluta dei beni e dei mezzi di produzione, con la totale eliminazione delle classi sociali e delle differenze di reddito e di potere decisionale nella società. Marx credeva che una società siffatta avrebbe garantito la libertà individuale e la democrazia. Inoltre Marx aveva teorizzato il cosiddetto "materialismo dialettico", secondo cui la realtà è puramente materiale, e non esistono istanze trascendenti, quindi qualsiasi riferimento a realtà mistiche è falso ed è originato da questioni di tipo materiale. Cioè, in pratica, non solo ogni religione, ma ogni forma di misticismo, anche filosofico, è pura illusione di chi non vuole rendersi conto che tutti i problemi derivano dalle disparità economiche. La storia ha smentito Marx in tutto o in parte. I tentativi di creare una società assolutamente egualitaria sono falliti e hanno creato, è inutile negarlo, feroci dittature. E le ha create perché quando gli uomini si prefiggono di realizzare progetti utopici, allontanandosi dalla realtà e dai suoi problemi concreti, essi finiscono per creare mostri. Il sonno della ragione crea mostri, si dice, ed è una verità che finora non è stata smentita. Il materialismo storico è stato invalidato da studi successivi, come per esempio Max Weber, che dimostrò che anche le religioni possono influenzare le strutture economiche e materiali, e non solo viceversa. E poi anche è stato invalidato dal fatto che l'umanità sente ancora il bisogno di un riferimento mistico trascendente e assoluto che tenga unita la sua visione della realtà e le dia un significato unico, coerente e assoluto, che non si identifica necessariamente con le religioni tradizionali, ma che è comunque una forma di misticismo e di spiritualismo, non necessariamente anti-materialistico. Insomma: la religiosità non è solo "oppio per i popoli" e certamente i regimi comunisti hanno commesso un errore gravissimo a fare dell'ateismo un loro dogma. Inoltre l'idea di un egualitarismo totale non è fattibile nella nostra civiltà, e di fatto è ancora utopico. Non dico che non possono esistere società economicamente comunistiche in modo totale, ma di fatto un tale progetto è ancora improponibile nella nostra civiltà. Ciò non toglie che non si possa, progressivamente e con lente riforme, arrivare a limitare la povertà e la ricchezza eccessive, facendo sì che si arrivi, se non all'egualitarismo, perlomeno a una equa distribuzione delle risorse. Quindi, anche se il comunismo è "morto", diciamo che la possibilità di una qualche forma di socialismo riformista non è campata in aria. Tutto sta a non prefiggersi traguardi utopici. Inoltre, bisogna considerare che anche se il comunismo è morto, non sono morte le ragioni della sua diffusione. E' un fatto che il marxismo, per molti, è stata una speranza e un credo nell'uomo e nella sua capacità di realizzare la giustizia già in questo mondo. Molte persone hanno trovato nel comunismo la speranza di un mondo migliore. Magari una speranza mal riposta, ma comunque una speranza. Le ingiustizie sociali, il colonialismo, l'imperialismo e altre forme di oppressione hanno fatto sì che il comunismo si diffondesse, come baluardo contro lo strapotere di classi privilegiate e di oligarchie varie, il cui potere è ancora in molti paesi intatto e invariato. Se le masse dei diseredati e delle minoranze o anche maggioranze discriminate e maltrattate non possono più aderire al marxismo, a cosa aderiranno, alla lunga? Già la diffusione dell'integralismo e del terrorismo islamici dovrebbero darci una risposta.... La verità è che se non si danno ideali elevati alla gente, questa si trova ideali racimolati nella fogna di un mondo impoverito non solo materialmente, ma anche intellettualmente e spiritualmente. Tornare alle religioni tradizionali non è una risposta, dato che è proprio per allontanarsi da esse, che si è approdati al marxismo. Certo, chi vuole farlo lo fa, e di fatto ci troviamo di fronte a un apparente ritorno a forme di pensiero antiquato e tradizionalista, ma ci sono molte altre persone che non si sentono di fare un passo indietro, per tornare là da dove si è usciti con la speranza di emanciparsi. E allora? Allora bisogna cominciare a porsi il problema. Se il marxismo è morto e le religioni tradizionali non convincono più, se la scienza ha rivelato i suoi limiti, dove andremo a porre le nostre certezze? Pensateci..... questa discussione è nata per questo motivo....
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