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Re: Cucchi: omicidio di Stato

09/01/2016, 14:22

MaxpoweR ha scritto:diventare medico è un tantino più difficile che diventare carabiniere però [:I]


Punti di vista..(mentre il futuro medico era in casa e studiava, il carabiniere, coetaneo, rischiava la vita su strada!) [:293]

Re: Cucchi: omicidio di Stato

09/01/2016, 17:33

cara Shighella,
Punti di vista..(mentre il futuro medico era in casa e studiava, il carabiniere, coetaneo, rischiava la vita su strada!) [:293]


appunto , punti di vista, poichè il carabiniere, in generale, non sempre rischia la vita (alcuni sono in ufficio)
e il medico.. quando è a contatto con malati particolari... anche da studente [;)]
Ho fatto studi di medicina, (un mio amico si è ammalato e ha smesso) confermo ciò che dice Akira, riguardo ai medici, ma anche qui non si può fare" di ogni erba un fascio" [;)]

ciao
mauro

Re: Cucchi: omicidio di Stato

10/01/2016, 03:33

shighella ha scritto:
MaxpoweR ha scritto:diventare medico è un tantino più difficile che diventare carabiniere però [:I]


Punti di vista..(mentre il futuro medico era in casa e studiava, il carabiniere, coetaneo, rischiava la vita su strada!) [:293]


Non diciamo sciocchezze.

Mentre uno studiava l'altro faceva altrettanto.

Con la differenza che le discipline da studiar per diventare carabiniere sono infinitamente meno complesse di quelle che deve studiare un medico. E questo p un dato di fatto oggettivo visto che per diventare medico occorrono almeno 7 anni se sei bravo per diventare carabiniere 6 mesi. Poi non so magari da te la laurea in medicina si pende con i punti del latte allora posso farti ragione.

Il rischio legato alla professione non c'entra niente nel discorso, ed anche su questo avrei i miei dubbi che un carabiniere medio corra più rischi di un medico nello svolgimento della professione.

Re: Cucchi: omicidio di Stato

12/10/2018, 09:03

voglio dire sta cosa..
un carabiniere ha confessato il pestaggio,
lo sapete no?

chi ha sbagliato deve pagare..
(se hanno voglia di bastonare
in giro è pieno di clandestini e spacciatori nigeriani..)
però poi dopo il pestaggio
cucchi non è morto subito,
è stato ricovrato una settimana in ospedale
mi pare no?

m spiace dirlo,
ma credo che abbia avuto una reazione isterica al pestaggio
sciopero della fame/sete e insonnia nervosa
,
e ciò abbia fatto precipitare le cose..
dopo una settimana il fisico
senza bere, mangiare e dormire
ha ceduto

non ho seguito bene la vicenda processuale
teoricamente i carabinieri potrebbero/dovrebbero essere condannati
per il pestaggio e non per l'omicidio..

e i medici dell'ospedale penitenziario per omicidio colposo

forse i medici dell'ospedale penitenziario
non l'hanno seguito più di tanto
e sottovalutato la reazione del giovane,

chissà quante ne vedono lì..
urla, lamenti, cc.
è difficile distinguere il caso autentico
da quello simulato..

in questi casi, come quello di cucchi,
è meglio tenere botta,
restare tranquilli,
uscire vivi,
mangiare, bere e cercare di dormire,
e poi eventualmente denunciare..

reagire scompostamente ed emotivamente
in una situazione di svantaggio
non porta mai nulla di buono..

Re: Cucchi: omicidio di Stato

12/10/2018, 10:31

mik.300 ha scritto:voglio dire sta cosa..
un carabiniere ha confessato il pestaggio,
lo sapete no?

chi ha sbagliato deve pagare..
(se hanno voglia di bastonare
in giro è pieno di clandestini e spacciatori nigeriani..)
però poi dopo il pestaggio
cucchi non è morto subito,
è stato ricovrato una settimana in ospedale
mi pare no?

m spiace dirlo,
ma credo che abbia avuto una reazione isterica al pestaggio
sciopero della fame/sete e insonnia nervosa
,
e ciò abbia fatto precipitare le cose..
dopo una settimana il fisico
senza bere, mangiare e dormire
ha ceduto

non ho seguito bene la vicenda processuale
teoricamente i carabinieri potrebbero/dovrebbero essere condannati
per il pestaggio e non per l'omicidio..

e i medici dell'ospedale penitenziario per omicidio colposo

forse i medici dell'ospedale penitenziario
non l'hanno seguito più di tanto
e sottovalutato la reazione del giovane,

chissà quante ne vedono lì..
urla, lamenti, cc.
è difficile distinguere il caso autentico
da quello simulato..

in questi casi, come quello di cucchi,
è meglio tenere botta,
restare tranquilli,
uscire vivi,
mangiare, bere e cercare di dormire,
e poi eventualmente denunciare..

reagire scompostamente ed emotivamente
in una situazione di svantaggio
non porta mai nulla di buono..


Se hanno voglia di bastonare... che si facciano curare ! Che discorso è ? Nessuno deve bastonare nessuno.
C' è stato un pestaggio disumano, basta vedere le foto prima dell' autopsia. Punto. Non servono altre considerazioni. Come uno possa reagire dopo, in preda ai dolori, alla paura e alla disperazione non è una colpa e non assolve gli aguzzini. Parlare di reazione isterica mi sembra irrispettoso.

Re: Cucchi: omicidio di Stato

12/10/2018, 11:06

Giusto.

Re: Cucchi: omicidio di Stato

12/10/2018, 13:16

ho detto che hanno fatto bene a menarlo?
dove?
l'emotività obnubila il ragionamento..

i caramba hanno sbagliato a bastonarlo,
hanno commesso reato,
ma cucchi non è morto subito,
giusto?
è morto una settimana dopo
perchè non beveva,
non mangiava e non dormiva..

gli hanno impedito di dormire, di mangiare, di bere??

fosse morto subito in seguito alle percosse
avrei detto omicidio volontario/preterintenzionale.
punto e fine..
invece no.

PURTROPPO secondo me la condotta successiva di cucchi
ha aggravato la situazione.
.
il dimagrimento non è dovuto alle percosse..
ma al fatto che rifiutava il cibo, l'acqua e il sonno.
ha avuto una reazione sbagliata.
invece di contenere il danno,
ha provocato la valanga fatale..
fare lo sciopero della fame in quella situazione
è stato un errore..
più non mangiava,
più stava male,
più l'ospedale lo avrebbe tenuto lì..
un dottore non può dimettere una persona che non sta bene..

una condotta con un unico sbocco..
il decesso..


tutto qua..
si mangia, si beve e si dorme,
una volta fuori si denunciano le percosse..
così è come suicidarsi..

mi dispiace dirlo,
ma è sbagliato reagire così..
forse ha avuto un crollo nervoso,
o non è stato abbastanza lucido e forte,
questo non lo so..

i caramba hanno sbagliato a menarlo,
ma sono quasi certo che non si aspettavano
che le cose sarebbero precipitate a quel modo..

se volevano ucciderlo,
lo avrebbero ucciso subito,
no?

https://roma.corriere.it/notizie/cronac ... 48a0.shtml
Disinteresse e pregiudizio

Ilaria Cucchi sottolinea ancora «il disinteresse, il pregiudizio nel quale poi Stefano nei sei giorni successivi - un lasso di tempo brevissimo - è stato lasciato morire.

bè insomma definire 6 giorni un lasso brevissimo
mi pare un pò azzardato..

ma perchè è morto cucchi?
per emorragia interna o per disidratazione, denutrizione,
ecc.?
a me pare di ricordare per la seconda..

dopo l'apertura,
la cucchi si è ricordata
di essere stata candidata della sinistra

e ha fatto dietrofront
adesso pretende le scuse di salvini..
ma scuse di che??

boh..

Re: Cucchi: omicidio di Stato

13/10/2018, 21:26

Guarda su facebook.com


Ma in che paese viviamo? [xx(]

Re: Cucchi: omicidio di Stato

14/10/2018, 12:49

Thethirdeye ha scritto:
Guarda su facebook.com


Ma in che paese viviamo? [xx(]


In uno veramente vergognoso.
Metterei in evidenza ciò che dice dal minuto 3:05 ... ci sono altri carabinieri che devono essere ascoltati quindi oltretutto si rischia una compromissione del processo !!

Re: Cucchi: omicidio di Stato

08/11/2018, 23:07

Stefano Cucchi, l’intercettazione del carabiniere: ‘I superiori mi restituirono le annotazioni corrette in word” – AUDIO


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L'ex comandante della stazione dei Carabinieri di Tor Sapienza, Massimiliano Colombo Labriola, è indagato per falso. In un'intercettazione depositata al processo racconta al fratello di come vennero "corrette" le annotazioni sul geometra morto il 22 ottobre 2009: “Per fortuna quella e-mail mi è rimasta come fai a dire che ho fatto io il falso?"
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“Meglio così”. Queste le due parole all’oggetto dell’email inviata dal tenente colonnello Francesco Cavallo, all’epoca dei fatti capo ufficio comando del Gruppo carabinieri Roma, in risposta alle annotazioni speditegli dall’allora comandante della stazione dei Carabinieri di Tor Sapienza, Massimiliano Colombo Labriola, pochi giorni dopo la morte di Stefano Cucchi, avvenuta il 22 ottobre 2009. Lo racconta lo stesso Colombo Labriola in una conversazione telefonica con il fratello Fabio, intercettata il 26 settembre scorso e acquisita agli atti – su richiesta del pm Giovanni Musarò – del processo Cucchi-bis, in corso davanti alla corte d’Assise di Roma. “Per fortuna quella e-mail mi è rimasta come fai a dire che ho fatto io il falso?”, dice Colombo Labriola nell’intercettazione. Una telefonata in cui spiega nel dettaglio come sarebbero state alterate (anzi, “corrette”) le annotazioni dei militari sul transito del ragazzo prima nella stazione Appio e poi in quella di Tor Sapienza. Il tutto avvenuto con la compiacenza dei “superiori”, che avrebbero anche “cazziato” il comandante di stazione.

LE PRESSIONI DEI VERTICI E LE NOTE MODIFICATE – Il racconto Colombo Labriola inizia parlando delle annotazioni inviate il 26 ottobre al comandante di compagnia, che “eccepisce sul contenuto delle annotazioni, perche dice ‘sono troppo particolareggiate, non sono state fatte bene’ e dice ‘ che è un medico che dice quello aveva il mal di testa? Mica è un medico?!’”. Sul fatto che Stefano chiamasse spesso dalla camera di sicurezza i militari, Colombo Labriola viene anche rimproverato: “Dice ‘Queste cose voi che cavolo le scrivete a fare!’ mi cazziò pure”. Poi entra in ballo l’altro indagato per falso, Francesco Di Sano: “Mi dice ‘sembra che non si reggesse in piedi oppure che aveva il dolore al costato, e che è un medico? Deve dire aveva dolore alle ossa” anche perché “’stanno in un ambiente particolarmente umido e non arieggiato, queste cose le dovete scrivere, perché chi sta lì ne risente’” e poi “’comunque le cose non vanno bene, mandale al Colonnello Cavallo’, che era l’ufficiale addetto del Gruppo Roma, ‘mandale in word’ e io le mando in word’”. Il racconto continua: “Le trasmetto in word al colonnello, lui me le restituisce corrette in word, nell’oggetto delle mail, mandata dalla sua email”. E ancora: “E ci scrive, diciamo come documento principale, ci scrive ‘meglio così’. Io queste annotazioni le stampo e una volta firmate se le prendeva il Maggiore Soligo dell’epoca, che le avrebbe mandate lui alla Compagnia Casilina da cui dipende la stazione Appia, che praticamente avrebbe provveduto a far sostituire le prime”.


Formato file: mp4
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IL NUMERO DI PROTOCOLLO – Colombo Labriola prosegue spiegando al fratello la vicenda: “Praticamente quando io le mando in word, le due annotazioni avevano in calce, quindi in basso a destra, il numero di protocollo della prima, quindi Cavallo corregge in word sulla prima le due annotazioni, una di Di Sano e l’altra di Colocchio, e le restituisce, mal correzioni, nella sostanza, mentre Di Sano c’era la parte del dolore al costato c’e’ dolore alle ossa dovuto verosimilmente alla camera di sicurezza eccetera eccetera”. Qui, secondo il carabiniere, sarebbe scomparsa tutta la seconda parte, “quella che veniva accompagnato, fatto salire da Carabinieri della Casilina” e poi “scompare la parte del mal di testa, male al capo, dolori al capo” e oltretutto “scompare la parte che, diciamo, non voleva stare nella camera di sicurezza”. A quel punto Colombo Labriola racconta al fratello di aver perso gran parte delle email che potrebbero scagionarlo dall’accusa di falso, tranne una, “la più importante”, quella dove “nella sua risposta mi allega le due annotazioni rifatte da lui, con sopra scritto ‘meglio così’, quindi come fai a dire che sono io l’autore del falso?”.

LE PROSSIME UDIENZE – “Io – aggiunge l’ex comandante – come l’ho ricostruita a te la ricostruisco anche al Pubblico Ministero”. Proprio Massimiliano Colombo Labriola, sarà sentito presto. Davanti ai giudici comparirà come teste il capo della squadra mobile di Roma, Luigi Silipo, responsabile della nuova inchiesta partita dalle dichiarazioni del carabiniere Francesco Di Sano, finito sotto indagine insieme ad altre sei persone, cinque delle quali suoi colleghi e superiori. In aula saranno sentiti anche Francesco Tedesco, il carabiniere che ha denunciato e accusato i colleghi coimputati nel processo, sua sorella Giuliana e Gianluca Colicchio, il collega di Di Sano che ha evidenziato anomalie contenute in una relazione di servizio sull’arresto di Cucchi da lui preparata nel 2009.
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Fonte

Re: Cucchi: omicidio di Stato

09/11/2018, 10:56

Formato file: mp4

Re: Cucchi: omicidio di Stato

22/01/2019, 00:16

Stefano Cucchi, le pressioni sul carabiniere-teste: ‘Bisogna avere spirito di corpo. Aiutare colleghi in difficoltà’


Immagine


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Intercettazione di novembre depositata agli atti del processo: il militare che doveva deporre parla con un collega prima dell’udienza: “Ha detto il comandante che devi stare tranquillo". Poi il tentativo di modificare le dichiarazioni ripreso dal pm in aula
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“Bisogna avere spirito di corpo, se c’è qualche collega in difficoltà lo dobbiamo aiutare…”. I tentativi di depistare il caso di Stefano Cucchi non si sono fermati ai mesi successivi alla morte del geometra romano. Sono continuati anche dopo: fino alle scorse settimane. Lo sostiene la procura di Roma, che stamani ha depositato un’intercettazione al processo in corso sulla morte del giovane. Una registrazione tra due militari in servizio alla caserma Vomero Arenella di Napoli del 6 novembre scorso: sono il maresciallo Ciro Grimaldi e il vice brigadiere Mario Iorio. Nel 2009 Grimaldi era in servizio alla caserma Casilina di Roma e pochi giorni dopo quell’intercettazione doveva andare a testimoniare al processo bis su Cucchi che vede imputati cinque militari: Francesco Tedesco, Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro, accusati di omicidio preterintenzionale, e poi Roberto Mandolini e Vincenzo Nicolardi, che rispondono di calunnia e falso.

L’intercettazione: “Se c’è qualche collega lo dobbiamo aiutare” – L’intercettazione su Pascale è contenuta in una nota della squadra mobile di Roma del 17 gennaio. Nella caserma napoletana è appena passato il comandante ed è Grimaldi a chiedere al collega Iorio: “Senti, ma famme capì: è venuto il colonnello?”
Iorio: “Se n’è andato pure: Ha detto: mi raccomando…”
Grimaldi: “E che ha detto?”
Iorio:”Ha detto: mi raccomando, dite al maresciallo che ha fatto servizio alla stazione, lì dove è successo il fatto di Cucchi, di stare calmo, tranquillo. Mi stanno abbuffando ‘e palle, loro e ‘o fatto di Cucchi. N’abbasta pe’ dintr’a televisione!
Grimaldi: “E cosa ha detto?”
Iorio: “Ha detto: Mi raccomando, dovete avere lo spirito di corpo, se c’è qualche collega in difficoltà, lo dobbiamo aiutare…”

Il tentativo di fare marcia indietro del carabiniere teste – Quelle parole stavano per avere l’effetto sperato. Salito sul banco dei testimoni il 6 dicembre scorso – un mese dopo quella intercettazione – Grimaldi cercò effettivamente di smussare la sua deposizione ma tornò sui suoi passi e confermò la versione fornita a verbale, dopo le contestazioni del pm Giovanni Musarò. In particolare in aula Grimaldi racconta il commento riportato dal collega Gianluca Colicchio: aveva notato che Cucchi, la notte dell’arresto, aveva la cintura rotta. “Disse: sono stati gli amici miei“, racconta in aula il testimone. Il pm gli contesta la differenza con la versione riportata nel verbale: “Me l’hanno rotta gli amici tua“, avrebbe detto Cucchi al carabiniere Colicchio. “Le dico la verità. Dopo l’istruttoria ho avuto modo di pensare alla cosa...”, sostiene a quel punto il testimone. “C’è qualcuno che l’ha aiutata a pensare?“, risponde il pm che era al corrente della conversazione intercettata. “No perché? Ho riflettuto sulla circostanza…”, dice il teste. “Ha cambiato versione? Capisce perfettamente la differenza tra ‘la cinta me l’hanno rotta gli amici tuoi’ e ‘gli amici miei'”, continua Musarò. A quel punto Grimaldo ha confermato quanto messo a verbale.


Formato file: mp4



Il registro sbianchettato – L’intercettazione tra Grimaldi e Iorio fa parte dell’inchiesta in corso sui depistaggi del caso Cucchi. Secondo gli inquirenti, i carabinieri del comando provincia di Roma ebbero la possibilità di acquisire il registro del fotosegnalamento relativo alla sera dell’arresto di Cucchi: lì c’erano gli elementi per ipotizzare come quel registro sbianchettato venne sbianchettato per cancellare le tracce dell’operazione durante la quale avvenne probabilmente il pestaggio del geomtetra. I carabinieri, però, evitarono di acquisiro per consegnarlo alla magistratura. Per la procura capitolina quel documento è una delle prove principali nel processo contro i militari.
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Fonte

Re: Cucchi: omicidio di Stato

25/01/2019, 09:23

ArTisAll ha scritto:Stefano Cucchi, le pressioni sul carabiniere-teste: ‘Bisogna avere spirito di corpo. Aiutare colleghi in difficoltà’

¯
“Bisogna avere spirito di corpo, se c’è qualche collega in difficoltà lo dobbiamo aiutare…”. I tentativi di depistare il caso di Stefano Cucchi non si sono fermati ai mesi successivi alla morte del geometra romano. Sono continuati anche dopo: fino alle scorse settimane.
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Ci sono anche mafiosi che ragionano così... [xx(] Spirito di corpo, solidarietà, nobili valori... se restano al servizio del bene, non se servono a coprire ingiustizie e reati.

Re: Cucchi: omicidio di Stato

25/01/2019, 13:42

la famiGGhìa....

Re: Cucchi: omicidio di Stato

28/02/2019, 00:27

Caso Cucchi, il pm: “Il ministro Alfano dichiarò il falso sulla base di atti falsi”


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Il pm Giovanni Musarò, durante l’udienza del processo bis sulla morte di Stefano Cucchi in corte d’Assise, afferma che il ministro della Giustizia dell’epoca, Angelino Alfano, “riferì al Senato il falso sulla base di atti falsi che gli erano stati trasmessi dal Gabinetto”. In sostanza, Alfano su indotto a riferire il falso durante il question time di Palazzo Madama.
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Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, “riferì al Senato il falso sulla base di atti falsi” sul caso Cucchi. È quanto emerge dalle dichiarazioni del pm Giovanni Musarò, durante il processo in assise. Il depistaggio sulla morte di Stefano Cucchi ebbe inizio “il 26 ottobre del 2009”, quando, a seguito di un lancio dell'agenzia Ansa delle 15.38 relativo a una pubblica denuncia presentata da Patrizio Gonnella e Luigi Manconi sulle buone condizioni di salute del ragazzo, “iniziano a pullulare dal Comando Generale dei carabinieri richieste di annotazioni, comprese quelle false e quelle sotto dettatura, su input della scala gerarchica della stessa Arma, che fino a quel momento non aveva attivato alcuna inchiesta interna a differenza del Dap”. Secondo Musarò, quelle annotazioni “non servivano alla procura di Roma che aveva aperto un fascicolo contro ignoti ma erano destinate all'allora Gabinetto del ministero della Difesa che le veicolò al ministro della Giustizia dell'epoca Angelino Alfano che il 3 novembre di quell'anno doveva rispondere al question time. E per paradosso Alfano riferì al Senato il falso sulla base di atti falsi che gli erano stati trasmessi dal Gabinetto”. Alfano fu, quindi, indotto a riferire il falso con atti falsi.

Il pm, parlando davanti ai giudici della prima corte d’Assise, aggiunge che “Alfano nel corso del question time disse, tra l'altro, che Cucchi era stato collaborativo al momento dell'arresto, omettendo ogni passaggio presso la compagnia Casilina e che era già in condizioni fisiche debilitate quando venne fermato. Da qui parte una difesa a spada tratta dell'Arma e si traduce in una implicita accusa nei confronti degli agenti di polizia penitenziaria che avevano preso Cucchi in custodia per il processo”. Secondo Musarò, in quel momento “il fascicolo dei pm Barba e Loy era contro ignoti ma per un gioco del destino il 3 novembre del 2009, quando Alfano ha finito di rispondere all'interrogazione, nel pomeriggio compare davanti ai magistrati il detenuto gambiano Samura Yaya che riferisce di aver sentito nelle camere di sicurezza del tribunale una caduta di Cucchi. Dichiarazione che è stata ritenuta inattendibile con sentenza definitiva”.

Il Pm, in apertura di udienza del processo bis sulla morte di Stefano Cucchi, ha parlato di una vicenda su cui “si è giocata una partita truccata, con carte segnate. Una partita giocata sulle spalle di una famiglia. Qui c’è in gioco la credibilità di un intero sistema”. “Mi sono andato a risentire l'audio di quel processo per direttissima – prosegue Musarò –. Stefano Cucchi disse di avere l'anemia e l'epilessia. I carabinieri, nelle loro annotazioni sulle condizioni di salute del ragazzo, parlano invece di anoressia, dato non vero, che poi diventa sindrome da inanizione nel processo, cioè causa della morte”. Musarò spiega anche che il comando provinciale dell’arma nel gennaio del 2016 scrisse un altro verbale in cui si diceva che Cucchi a Tor Sapienza ebbe un attacco epilettico: “Non è vero, perché il maresciallo Colicchio in servizio in quella caserma ha negato che accadde ciò. L'epilessia di Cucchi era da tempo in fase di rimessione, come hanno detto i medici. Eppure l'epilessia, nella relazione peritale del gip dell'ottobre del 2016, diventò la causa più probabile del decesso”.
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