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Semeru ha scritto:
Secondo me non è la moneta il problema, piuttosto sono i MONOPOLI, è questo che bisognerebbe cerca di eliminare il più possibile. Ma anche questa, è utopia. Tutti questi ragionamenti presupporrebbero un mondo di uomini onesti e giusti, un mondo che non esisterà mai finchè ci sarà l'uomo, perchè l'uomo è così come lo vediamo noi. Imperfetto.
Mi piacerebbe partire da questo spunto.. son d'accordo con quanto tu dici, tant'è che il mio post iniziale partiva proprio da questo. Vivere nell'imperfezione è una necessità esistenziale, ma il tempo insegna che l'imperfezione deve e può essere diminuita. Ecco qual'era il significato del post, cercare di trovare soluzioni migliori di quelle attuali per vari problemi della nostra società, non di certo soluzioni perfette.
Cita:
Semeru ha scritto:
Ho letto ora il tuo post Lawliet.
Intanto complimenti per il lavoro che hai svolto e per l'impegno che, si vede, ci hai messo.
Concordo con te in linea generale, ma continuo a pensare che un sistema così non sia applicabile.
Il primo ostacolo sarebbe renderlo "world wide". La moneta ebbe successo nel passato proprio per la sua capacità di essere uguale per tutti i popoli. 10g di oro erano sempre 10g di oro, ovunque andassi.
Sarebbe utile al riguardo studiare come la moneta ha preso piede in tutto il mondo, anche fra popoli che non si sono mai incontrati.
Il discorso delle ore poi può essere applicato solo ad esempi semplici.
Perchè pagare di più una villa che una casa fatte con gli stessi materiali e per cui sono serviti gli stessi uomini? E se la villa è in una posizione più bella/prestigiosa?
Inoltre il denaro permette facilmente a tutti di dare un proprio valore alle cose. Su una mela posso fare il prezzo che voglio, poi sarà il mercato a decidere se vale la pena pagare quel prezzo per quella mela, altrimenti rimarrà a me.
E vogliamo parlare delle opere d'arte? Quanto ci avrà messo fontana per il suo famoso taglio? 1 minuto? Eppure quanto vale quel quadro?
Ovviamente bisogna che il sistema diventi mondiale, non si può convertire un sistema monetario ad un sistema "orario" (o del baratto, tanto per fare un esempio concreto) tra due paesi diversi.
Ma, sorvolando questo, non mi pare tu sia riuscito a dimostrare ampiamente la fallacità del sistema proposto (sempre che fosse questo l'intento). Infatti, a me risulta scontato (forse proprio perchè son stato io a scriverlo
) che non sia il lavoratore a decidere il prezzo, ma il mercato ed il sistema stesso. Nell'esempio della mela, a me pare scontato che il prezzo della "mela" debba essere stabilito in base alla "tempistica" del terreno, e quindi alla quantità di mele prodotte in tot. tempo di lavoro. E' un discorso complicato troppo difficile da riassumere, ma spero sia almeno in parte comprensibile.
Per la villa vige un discorso simile a quello della retribuzione del lavoro. Ovvero, al costo orario del materiale utilizzato, deve moltiplicarsi una "densità", che in questo caso rappresenta la comodità (della posizione, se vogliamo). Ovviamente, tale "densità", come quella della retribuzione, ha dei limiti, in modo che la differenza tra il prezzo di una villa che si trova in periferia di Roma ed una villa che si trova sulla costa della Sardegna, non sia enormemente differente.
Per le opere d'arte il discorso cambia.
Chi stabilisce il valore dell'arte? Chi acquista.
Ed anche qui, il sistema "orario" non presenta molte differenze. Se si vuole vendere un'opera d'arte, la si mette all'asta per ricercare il miglior acquirente. Certo, non essendoci (teoricamente) più persone con miliardi di euro in tasca, l'arte non potrà pagare quanto fa oggi (ed in effetti sembra strano che opere d'arte antiche valgano milioni e milioni di euro), ma di certo non meno di uno stipendio normale, nè più di uno massimo.
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P.S. Scusami Lawliet se faccio il Kira della situazione
Ricorda che Lawliet muore solo grazie all'intervento divino..