Time zone: Europe/Rome




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 1 messaggio ] 
Autore Messaggio

Stellare
Stellare

Avatar utente

Premio Coerenza e ProfessionalitàPremio Coerenza e Professionalità

Non connesso


Messaggi: 12510
Iscritto il: 30/11/2006, 09:44
Località:
 Oggetto del messaggio: Etruschi: la genetica conferma Erodoto
MessaggioInviato: 11/12/2009, 15:33 
L'origine meridionale degli Etruschi
La scoperta di un gruppo di ricerca internazionale guidato dal laboratorio di Genetica Umana diretto dal professor Antonio Torroni (Dipartimento di Genetica e Microbiologia) dell’Università di Pavia – pubblicata sulla prestigiosa rivista The American Journal of Human Genetics – getta nuova luce sulla controversa e dibattuta questione dell’origine degli Etruschi. I ricercatori di Pavia, partendo dallo studio del DNA mitocondriale dei Toscani moderni hanno concluso, in accordo con alcuni fonti classiche, che gli Etruschi sono di origine mediorientale e giunsero in Toscana via mare.

Gli Etruschi, già dal IX secolo a.C., popolavano un’ampia zona dell’Italia centrale, chiamata Etruria, e raggiunsero la loro massima espansione tra il VII e il V secolo a.C. Il termine Etruria è la versione latina del nome greco Tyrrhenia (o Tyrsenia); i romani chiamavano gli etruschi etrusci o tusci, nome dal quale deriva quello dell'odierna Toscana. La cultura degli Etruschi era particolarmente sofisticata, tanto da distinguerli nettamente dalle popolazioni delle aree circostanti. Per queste ragioni ci si è a lungo interrogati sulla loro possibile origine, dando luogo ad un dibattito tuttora irrisolto che ha interessato studiosi di diversi ambiti scientifici: dagli storici ai genetisti ma anche archeologi, antropologi e linguisti. Già nell'antichità esistevano varie ipotesi in merito: lo storico greco Erodoto asseriva che gli Etruschi provenissero dalla Lidia, regione dell'Asia Minore occidentale; Dionigi di Alicarnasso, invece, sosteneva che la cultura etrusca si fosse sviluppata in Italia, probabilmente a partire da quella che più tardi fu chiamata cultura “Villanoviana”, fiorita nella prima età del Ferro italiana tra il IX e l'VIII secolo a.C.

Tuttavia, per quanto la loro origine sia discussa, non ci sono invece dubbi sulle cause della loro scomparsa: la caduta dell’ultimo re etrusco di Roma, Tarquinio il Superbo” (534-509 a.C.), coincise con la fine del periodo di espansione degli Etruschi e con l'inizio della repubblica romana. Man mano che le terre e le città etrusche venivano conquistate e occupate dai Romani, si assistette alla rapida scomparsa sia della lingua che della cultura etrusca; ma possiamo dire lo stesso dei loro geni? E’ forse possibile ritrovare tracce di questo antico e affascinante popolo nel patrimonio genetico delle popolazioni moderne dell’Italia centrale e in particolar modo della Toscana?
Il genoma mitocondriale – a trasmissione esclusivamente materna (vedi BOX di approfondimento) – potrebbe aver risentito meno di altre porzioni del genoma umano della conquista dei Romani; infatti i veterani di Roma ai quali venivano assegnate le terre di Etruria spesso sposavano donne locali, di fatto preservando le linee mitocondriali autoctone.
Confidando in questa possibilità, il gruppo di ricerca dell’Università di Pavia ha analizzato il DNA mitocondriale di 322 soggetti non imparentati provenienti da tre diverse località toscane appartenenti all’antica Etruria:
- Murlo, un paese piuttosto isolato di origine Etrusca nella provincia di Siena;
- Volterra, l’antica città etrusca chiamata Volaterrae in provincia di Pisa;
- la Valle del Casentino in provincia di Arezzo, città etrusca chiamata Arretium.

Lo studio – finanziato da enti pubblici (Ministero dell’Università) e privati (Fondazione Cariplo e Compagnia di San Paolo) – ha confrontato il DNA mitocondriale dei Toscani con quello di oltre 15.000 soggetti provenienti da altre 55 popolazioni dell’Eurasia occidentale (tra cui 7 italiane) sia a livello di aplotipo che di aplogruppo mitocondriale – intendendo per aplotipo mitocondriale l’insieme delle mutazioni del DNA mitocondriale di un individuo e per aplogruppo un gruppo di aplotipi che condivide alcune di queste varianti.
L’analisi dei dati così ottenuti ha messo in evidenza l’esistenza di un legame genetico diretto e “recente” tra i Toscani moderni e le popolazioni mediorientali. In particolare, è stata rilevata una elevata frequenza di linee mitocondriali tipicamente mediorientali, soprattutto a Murlo dove si raggiungono valori complessivi di oltre il 17%. Il confronto degli aplotipi ha fornito informazioni ancora più interessanti in quanto più del 5% dei Toscani presenta sequenze di DNA mitocondriale assenti nelle altre popolazioni italiane o europee ma presenti nelle popolazioni del Medio Oriente.
Questo studio indica che, nonostante i vari processi di mescolamento e diluizione genetica avvenuti negli ultimi 2.500 anni, alcune delle comunità toscane attuali hanno conservato nel loro DNA mitocondriale, le tracce genetiche rilevanti di un evento migrazionale recente dal Medio Oriente verso le coste dell’Italia centrale. Tale risultato avvalora l’idea di una origine alloctona degli Etruschi probabilmente da ricercare nella Lidia, come sostenuto da alcune fonti classiche.

“Questo studio – conclude il prof. Torroni – è un ulteriore esempio della ricchezza di informazione contenuta nel nostro DNA mitocondriale. Nonostante questo DNA rappresenti solo una piccola frazione del nostro genoma (vedi box di approfondimento), la comprensione della sua evoluzione sta profondamente cambiando la nostra percezione di come donne di diversa origine etnica (e gli uomini che le accompagnavano) hanno contribuito alla formazione delle popolazioni moderne”.

E’ entusiasmante che il legame genetico recente tra Toscana e Medio Oriente emerso dall’analisi del DNA mitocondriale umano stia trovando conferma in uno studio parallelo condotto sul DNA mitocondriale dei bovini. E’ infatti in corso di pubblicazione sulla rivista britannica Proceedings of the Royal Society: Biological Science uno studio condotto dal gruppo del professor Paolo Ajmone-Marsan dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, al quale ha partecipato anche il gruppo del professor Torroni, che evidenzia come i bovini tipici della Toscana, quelli di razza chianina e maremmana, abbiano anch’essi un’origine mediorientale molto recente. Questo conferma che il popolo etrusco giunse in Toscana via mare portando con se non solo la sua sofisticata cultura ma anche i suoi caratteristici armenti.

BOX DI APPROFONDIMENTO

Il DNA mitocondriale: una prospettiva al femminile dell’evoluzione umana
Nella cellula umana quasi tutti i geni (circa 25.000) sono confinati nel nucleo in duplice copia e sono trasmessi in parti uguali dai genitori secondo le leggi di Mendel. I 37 geni del DNA mitocondriale (mtDNA) si trovano, invece, nei mitocondri, organizzati in una piccola molecola di DNA circolare (lunga circa 17.000 coppie di basi). Questa molecola è presente in ogni cellula in centinaia o migliaia di copie ed è trasmessa esclusivamente dalla madre. Il DNA mitocondriale umano è inoltre caratterizzato da un più elevato tasso evolutivo che è 10 – 20 volte quello dei geni del nucleo. Perciò, la sua variazione di sequenza si è generata lungo linee di radiazione materna esclusivamente per l’accumulo sequenziale di nuove mutazioni. Questo significa che l’mtDNA umano è un archivio molecolare della storia e delle migrazioni delle donne che lo hanno trasmesso alle generazioni successive. Poiché questo processo di differenziazione molecolare è relativamente veloce e ha avuto luogo principalmente durante e dopo il recente processo di colonizzazione e diffusione dell’Uomo moderno in diverse regioni e continenti, i diversi rami (aplogruppi) dell’albero evolutivo mitocondriale tendono a essere circoscritti a differenti aree geografiche e a differenti popolazioni umane. Quindi studiando quante e quali mutazioni caratterizzano un individuo si può risalire alla storia genetica dei suoi antenati femminili: il numero di mutazioni che separano due individui è indice della distanza temporale che li separa dall’antenata comune, mentre l’analisi degli aplogruppi permette di ricostruire gli spostamenti antichi dell’Uomo, o meglio delle donne, attraverso i continenti e le varie regioni del mondo.

"Mitochondrial DNA Variation of Modern Tuscans Supports the Near Eastern Origin of Etruscans"' di A. Achilli, A. Olivieri, M. Pala, S. Fornarino, V. Battaglia, M. Accetturo, A.S. Santachiara-Benerecetti, O. Semino e A. Torroni dell’Università di Pavia; E. Metspalu, I. Kutuev, E. Pennarun e R. Villems dell’Università di Tartu, Estonia; I. Kutuev e E. Khusnutdinova dell’Accademia delle Scienze di Ufa, Russia; N. Cerutti, C. Di Gaetano, F. Crobu, G. Matullo, e A. Piazza dell’Università di Torino; D. Palli dell’Istituto CSPO della Regione Toscana di Firenze; L. L. Cavalli-Sforza della Stanford University; H-J. Bandelt dell’Università di Amburgo stao pubblicato sull’American Journal of Human Genetics (http://www.journals.uchicago.edu/AJHG/home.html) (numero di aprile 2007).

07/02/2007
http://www.unipv.it

http://www.uninetwork.it/dettaglio_notizie.php/id/13675



_________________
« Nel regno di chi cerca la verità non esiste nessuna autorità umana. Colui che tenta di recitarvi la parte di sovrano avrà a che fare con la risata degli dei » (Albert Einstein)

« Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti non possa cambiare il mondo. In fondo è cosi che è sempre andata »
(Margaret Mead)
Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 1 messaggio ] 

Time zone: Europe/Rome


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
Oggi è 28/03/2024, 21:12
© 2015 UfoPlanet di Ufoforum.it, © RMcGirr83.org