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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 20/07/2021, 19:02 
MaxpoweR ha scritto:
ci sono casi anche in USA mi sa che chi diceva che si preparava un piano per un altro super virus a sto giro veramente pericoloso aveva ragione

A posto siamo, godiamoci quello che resta [:246]



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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 22/07/2021, 21:25 
India: primo caso di decesso per influenza aviaria
Ministero salute, 'undicenne morto in ospedale a Gurgaon'


Gli scienziati indiani stanno esaminando il primo caso di morte per influenza aviaria del paese, dopo che un ragazzino di undici anni, colpito dalla malattia, ma affetto anche da leucemia e insufficienza respiratoria, ha perso la vita, all'inizio del mese, in un ospedale di Gurgaon, vicino a Delhi.
Il ministro alla Salute ha reso noto che è stata avviata un'indagine epistemiologica, e che sono in corso l'isolamento del virus e il sequenziamento genomico. Tutto il personale sanitario dell'ospedale è costantemente sotto controllo e per ciascun dipendente è stato avviato il tracciamento dei contatti.
L'influenza aviaria colpisce normalmente uccelli e pollame, e la trasmissione dagli animali all'uomo è estremamente rara.
Il mese scorso la Cina ha individuato il primo caso di virus in un essere umano, dopo che in Russia un focolaio tra operai di un allevamento di polli è stato scoperto a Febbraio.
L'India ha conosciuto nei decenni passati vari episodi di aviaria, il più devastante nel 2008, quando fu necessario sopprimere alcuni milioni di polli. (ANSA).


https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/ ... e4eef.html


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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 06/08/2021, 17:25 
Avete mai visto "io sono leggenda" con Will Smirth?

Vaccini, ora dalla BioNTech promettono: “A breve avremo quello contro il cancro”

Berlino, 6 ago – Özlem Türeci e Ugˇur Sahin, i due scienziati e ricercatori turco-tedeschi della BioNTech promettono: “A breve avremo quello contro il cancro”. I due, diventati gl idoli di una certa stampa (in quanto “nuovi” europei), sono già noti per essere il team dietro il vaccino efficace al 95% contro il Covid.

BioNTech: “A breve avremo quello contro il cancro”

Özlem Türeci e Ugˇur Sahin , che sono una coppia anche nella vita, dal 2008 sono a capo di BioNTech, compagnia tedesca di ricerca medica che il 9 novembre del 2020 ha annunciato di aver sviluppato un vaccino, nei laboratori di Magonza, efficace al 95% contro il Covid. Tale vaccino è stato poi prodotto insieme a Pfizer. Adesso i due scienziati sono protagonisti di un ritratto fatto dal settimanale Sette del Corriere della Sera, i cui giornalisti sono entrati nei laboratori BioNTech. E i due esperti assicurano: avremo il vaccino contro il cancro.
Il laboratorio del vaccino

Nel laboratorio BioNTech lavorano circa 400 persone, sette giorni su sette e ventiquattro ore su ventiquattro, per produrre le milioni di dosi a settimana richieste del vaccino contro il Covid-19. La coppia di scienziati, composta entrambi di individui nati da immigrati turchi (e sposati dal 2002), che prima di avere a che fare col Covid aveva studiato proprio i cancro ed aveva infatti guadagnato un dottorato con ricerche sul tema e su come i tumori affliggono il sistema sistema immunitario, hanno fondato una società per sviluppare nuovi trattamenti contro i tumori allo stomaco e all’esofago. “Assurti nell’arco di una notte allo status di pop star mondiali, Özlem Türeci e Ugˇur Sahin erano stati fin lì considerati dei simpatici visionari da un establishment medico che in gran parte guardava con scetticismo alle loro intuizioni e ricerche pionieristiche”, scrive Paolo Valentino su Sette.
Un vaccino contro il cancro?

“Il salto del valore di mercato di BioNTech ha infatti messo Türeci e Sahin nella top ten dei tedeschi più ricchi, ma i profitti ricavati dal vaccino vengono soprattutto usati per nuovi investimenti o per cederlo a prezzi accessibili ai Paesi a basso reddito“, si legge ancora. E a quanto pare, gli studi non si fermano qui: adesso l’obiettivo dichiarato è quellodi mettere a punto una tecnologia con RNA messaggero (la stessa tecnica utilizzata per il vaccino Pfizer-BioNTech) per il Covid, solo contro il cancro. I due scienziati ci stanno già lavorando: “A giugno abbiamo inoculato al primo paziente una dose – raccontano – che ha l’obiettivo di provocare una risposta immunitaria contro il melanoma. È un brevetto interamente posseduto da BioNTech“. Dopo quello contro l’Hiv voluto da Moderna, adesso un vaccino contro una delle principali piaghe dell’umanità è in corso di perfezionamento da parte di BioNTech: semplice “spinta” data dal vaccino Covid o realtà? Staremo a vedere.


https://www.ilprimatonazionale.it/scien ... ro-203529/


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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 10/08/2021, 16:33 
Virus Marburg, caso in Guinea: Oms e autorità sanitarie in campo


L'incubo febbre emorragica torna a spaventare l'Africa. L'uomo è morto, contatti sotto monitoraggio.


Dopo Ebola, l'incubo febbre emorragica torna a spaventare l'Africa. L'annuncio dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) è di ieri sera: il ministro della Salute della Guinea ha informato l'agenzia Onu il 6 agosto della presenza sul suo territorio del primo caso confermato di malattia da virus di Marburg (Mvd), nella prefettura di Guéckédou, regione di Nzérékoré, Guinea sudoccidentale. Si tratta di un uomo che ha avuto l'esordio dei sintomi il 25 luglio. L'1 agosto è stato in una piccola struttura sanitaria vicino al suo villaggio, che si trova in un'area al confine sia con la Sierra Leone che con la Liberia. Questo, spiega l'Oms, "è il primo caso noto di malattia da virus di Marburg in Guinea e nell'Africa occidentale".

L'uomo aveva sintomi di febbre, mal di testa, affaticamento, dolore addominale ed emorragia gengivale. È stato eseguito un test diagnostico rapido per la malaria che è risultato negativo. Il paziente ha ricevuto cure di supporto con reidratazione, antibiotici per via parenterale e un trattamento per gestire i sintomi. Ma non ce l'ha fatta: il 2 agosto è morto nella sua comunità e la struttura sanitaria pubblica locale ha lanciato un'allerta al dipartimento della salute della prefettura di Guéckédou. Un team di esperti di Oms e istituzioni nazionali è sceso in campo.

Dal campione prelevato post mortem e inviato al laboratorio specializzato della zona il 3 agosto è arrivato il verdetto di positività per la malattia da virus di Marburg, ed esito negativo per Ebola. Esito confermato il 5 agosto dal National Reference Laboratory di Conakry e il 9 agosto dall'Institut Pasteur Dakar in Senegal.

Serve ora "uno sforzo coordinato per prevenire la trasmissione e proteggere le comunità - ha avvertito il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, con un messaggio su Twitter - L'Oms è sul campo con i partner locali e continuerà a fornire tutto il supporto necessario".

Il ministero della Salute insieme all'Oms, ai Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), e altre realtà dalla Crice rossa all''Organizzazione internazionale per le migrazioni, hanno avviato misure per controllare l'epidemia e prevenire un'ulteriore diffusione.

La ricerca dei contatti è in corso, insieme alla ricerca attiva dei casi nelle strutture sanitarie e a livello di comunità. Tre membri della famiglia e un operatore sanitario sono stati identificati come stretti contatti ad alto rischio e la loro salute è sotto monitoraggio.

La Guinea aveva dichiarato conclusa di recente, il 19 giugno 2021, un'epidemia da virus Ebola. La rete di operatori sanitari che era stata schierata contro Ebola è ora in campo per supportare le attività di risposta a questa nuova minaccia sanitaria.

Dalla scoperta del primo caso di Marburg ad oggi sono stati individuati in totale 146 contatti e continua la ricerca attiva dei casi sospetti nella comunità e nelle strutture sanitarie. La malattia da virus di Marburg è una malattia altamente virulenta e soggetta a epidemie associate ad alti tassi di mortalità. Nel decorso precoce della malattia, è difficile da distinguere da altre malattie febbrili tropicali, a causa delle somiglianze nei sintomi clinici. Si trasmette per contatto diretto con sangue, fluidi corporei o tessuti di persone infette o animali selvatici (per esempio scimmie e pipistrelli della frutta). Attualmente, non esiste una terapia specifica o un farmaco approvato, ma cure di supporto.


https://www.adnkronos.com/virus-marburg ... refresh_ce


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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 10/08/2021, 17:35 
vimana131 ha scritto:
Avete mai visto "io sono leggenda" con Will Smirth?

...ad occhio non siamo distanti... [8] [8D]

[:295]



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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 10/08/2021, 18:40 
anche quello del 1971
Titolo italiano: 1975: OCCHI BIANCHI SUL PIANETA TERRA

ciao
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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 10/08/2021, 20:09 
vimana131 ha scritto:
Avete mai visto "io sono leggenda" con Will Smirth?

Vaccini, ora dalla BioNTech promettono: “A breve avremo quello contro il cancro”

Berlino, 6 ago – Özlem Türeci e Ugˇur Sahin, i due scienziati e ricercatori turco-tedeschi della BioNTech promettono: “A breve avremo quello contro il cancro”. I due, diventati gl idoli di una certa stampa (in quanto “nuovi” europei), sono già noti per essere il team dietro il vaccino efficace al 95% contro il Covid.

BioNTech: “A breve avremo quello contro il cancro”

Özlem Türeci e Ugˇur Sahin , che sono una coppia anche nella vita, dal 2008 sono a capo di BioNTech, compagnia tedesca di ricerca medica che il 9 novembre del 2020 ha annunciato di aver sviluppato un vaccino, nei laboratori di Magonza, efficace al 95% contro il Covid. Tale vaccino è stato poi prodotto insieme a Pfizer. Adesso i due scienziati sono protagonisti di un ritratto fatto dal settimanale Sette del Corriere della Sera, i cui giornalisti sono entrati nei laboratori BioNTech. E i due esperti assicurano: avremo il vaccino contro il cancro.
Il laboratorio del vaccino

Nel laboratorio BioNTech lavorano circa 400 persone, sette giorni su sette e ventiquattro ore su ventiquattro, per produrre le milioni di dosi a settimana richieste del vaccino contro il Covid-19. La coppia di scienziati, composta entrambi di individui nati da immigrati turchi (e sposati dal 2002), che prima di avere a che fare col Covid aveva studiato proprio i cancro ed aveva infatti guadagnato un dottorato con ricerche sul tema e su come i tumori affliggono il sistema sistema immunitario, hanno fondato una società per sviluppare nuovi trattamenti contro i tumori allo stomaco e all’esofago. “Assurti nell’arco di una notte allo status di pop star mondiali, Özlem Türeci e Ugˇur Sahin erano stati fin lì considerati dei simpatici visionari da un establishment medico che in gran parte guardava con scetticismo alle loro intuizioni e ricerche pionieristiche”, scrive Paolo Valentino su Sette.
Un vaccino contro il cancro?

“Il salto del valore di mercato di BioNTech ha infatti messo Türeci e Sahin nella top ten dei tedeschi più ricchi, ma i profitti ricavati dal vaccino vengono soprattutto usati per nuovi investimenti o per cederlo a prezzi accessibili ai Paesi a basso reddito“, si legge ancora. E a quanto pare, gli studi non si fermano qui: adesso l’obiettivo dichiarato è quellodi mettere a punto una tecnologia con RNA messaggero (la stessa tecnica utilizzata per il vaccino Pfizer-BioNTech) per il Covid, solo contro il cancro. I due scienziati ci stanno già lavorando: “A giugno abbiamo inoculato al primo paziente una dose – raccontano – che ha l’obiettivo di provocare una risposta immunitaria contro il melanoma. È un brevetto interamente posseduto da BioNTech“. Dopo quello contro l’Hiv voluto da Moderna, adesso un vaccino contro una delle principali piaghe dell’umanità è in corso di perfezionamento da parte di BioNTech: semplice “spinta” data dal vaccino Covid o realtà? Staremo a vedere.


https://www.ilprimatonazionale.it/scien ... ro-203529/


Ho pensato la stessa cosa appena letta la notizia :)



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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 25/08/2021, 19:23 
QUEI CAMPI DI “SCHERMATURA” DELLA POPOLAZIONE AD ALTO RISCHIO: IL DOCUMENTO DEL CDC

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Il Cdc, il centro per il controllo e la prevenzione delle malattie degli Stati Uniti d’America, ha pubblicato sul suo sito un documento dal titolo “Considerazioni operative provvisorie per l’attuazione di un approccio di schermatura per prevenire le infezioni da COVID-19 in ambienti umanitari”. L’ultimo aggiornamento risale al 26 luglio 2020. Il documento dovrebbe riferirsi, come si legge nel sito, a contesti umanitari, “come delineato nei documenti guida incentrati su campi, popolazioni sfollate e contesti con poche risorse”.
Ciò non toglie che la gravità della situazione in atto, con l’introduzione di strumenti discriminatori come il green pass, imponga di vigilare attentamente su questi protocolli e verificare se sono compatibili con il rispetto della persona umana.

Il Cdc parla di approccio di schermatura. Cosa intende con questa espressione, schermatura, che di solito è utilizzata per proteggersi da fonti pericolose per la salute umana? Leggiamolo, traducendo letteralmente quanto è scritto nel sito del Cdc.

“L’approccio di schermatura mira a ridurre il numero di casi gravi di COVID-19 limitando il contatto tra gli individui ad alto rischio di sviluppare una malattia grave (“ad alto rischio”) e la popolazione generale (“a basso rischio”). Gli individui ad alto rischio verrebbero temporaneamente trasferiti in zone sicure o “verdi” stabilite a livello di famiglia, quartiere, campo/settore o comunità a seconda del contesto e dell’impostazione. Avrebbero un contatto minimo con i membri della famiglia e altri residenti a basso rischio“.

C’è un’ossessione particolare con il colore verde. Dopo il green pass, la tessera digitale che non ha nessuno scopo sanitario, visto che i vaccinati possono contagiare e contagiarsi, il sito del Cdc fa riferimento a zone sicure o verdi stabilite a livello di famiglia, quartiere, campo o comunità.

Siamo sempre stati prudenti nel fare analogie con esperienze dolorose della storia passata, ma, in questo caso, la preoccupazione che le tragedie del passato possano ripresentarsi è ormai evidente.

Il Cdc ha messo nero su bianco che “l’approccio di schermatura suggerisce di separare fisicamente gli individui ad alto rischio dalla popolazione generale” per evitare che debbano essere prese misure di contenimento a lungo termine tra la popolazione generale.

Una tabella riassume i livelli di approccio di schermatura.

Il primo è quello delle case famiglia, cioè di una stanza o area specifica designata per gli individui ad alto rischio che sono fisicamente isolati dagli altri membri della casa famiglia, quelli a basso rischio. Questi ultimi, secondo il protocollo, non dovrebbero entrare nella zona verde. Se l’ingresso è necessario, dovrebbe essere fatto solo da individui sani dopo essersi lavati le mani e aver usato dispositivi di sicurezza per il viso. Le interazioni dovrebbero avvenire a distanza di circa 2 metri. Il movimento degli individui ad alto rischio fuori dalla zona verde deve essere minimo.

Il secondo livello è denominato di vicinato. Consiste in un rifugio o gruppo di rifugi (di massimo 5-10 famiglie), all’interno di un piccolo campo o area dove i membri ad alto rischio sono raggruppati insieme. Con un’espressione poco chiara, si legge sul sito, che “i vicini si scambiano le famiglie per ospitare gli individui ad alto rischio”.

Il terzo livello è quello dei campi o settori. Un gruppo di rifugi come scuole, edifici comunitari all’interno di un campo/settore (con massimo 50 individui ad alto rischio per singola zona verde) dove gli individui ad alto rischio sono fisicamente isolati insieme. In questa terza opzione è previsto un solo punto d’ingresso per lo scambio di cibo, forniture ed altri beni. Un’area di incontro è usata per i residenti e i visitatori per interagire sempre con il rispetto della distanza fisica di 2 metri. A questo livello nessun movimento dentro o fuori la zona verde è consentito.

Ogni zona verde è dotata di bagni o latrine comuni per gli individui ad alto rischio e allineata al rispetto di standard umanitari minimi previsti da un protocollo denominato Sphere.

Il Cdc precisa che “l’approccio di schermatura propone che le zone verdi siano mantenute fino a quando non si verifica una delle seguenti circostanze: a) viene stabilita una capacità di ricovero sufficiente negli ospedali; b) diventano ampiamente disponibili opzioni vaccinali o terapeutiche efficaci; o c) l’epidemia di COVID-19 che colpisce la popolazione si placa“.

Noi ricordiamo che la storia ci insegna che quando la popolazione viene divisa in categorie, una privilegiata, l’altra stigmatizzata ingiustamente come pericolosa, reietta e privata di diritti fondamentali, non è andato mai tutto bene e l’umanità ha sempre subito gravi sofferenze.

p.s. un’altra domanda sorge spontanea: chi sono gli individui “ad alto rischio” Covid, da isolare in appositi campi? Gli anziani, gli immunodepressi, i non vaccinati?


https://terrarealtime.blogspot.com/2021 ... pi-di.html

https://www.byoblu.com/2021/08/13/i-cam ... -superare/


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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 25/08/2021, 19:24 
MaxpoweR ha scritto:
vimana131 ha scritto:
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Vaccini, ora dalla BioNTech promettono: “A breve avremo quello contro il cancro”

Berlino, 6 ago – Özlem Türeci e Ugˇur Sahin, i due scienziati e ricercatori turco-tedeschi della BioNTech promettono: “A breve avremo quello contro il cancro”. I due, diventati gl idoli di una certa stampa (in quanto “nuovi” europei), sono già noti per essere il team dietro il vaccino efficace al 95% contro il Covid.

BioNTech: “A breve avremo quello contro il cancro”

Özlem Türeci e Ugˇur Sahin , che sono una coppia anche nella vita, dal 2008 sono a capo di BioNTech, compagnia tedesca di ricerca medica che il 9 novembre del 2020 ha annunciato di aver sviluppato un vaccino, nei laboratori di Magonza, efficace al 95% contro il Covid. Tale vaccino è stato poi prodotto insieme a Pfizer. Adesso i due scienziati sono protagonisti di un ritratto fatto dal settimanale Sette del Corriere della Sera, i cui giornalisti sono entrati nei laboratori BioNTech. E i due esperti assicurano: avremo il vaccino contro il cancro.
Il laboratorio del vaccino

Nel laboratorio BioNTech lavorano circa 400 persone, sette giorni su sette e ventiquattro ore su ventiquattro, per produrre le milioni di dosi a settimana richieste del vaccino contro il Covid-19. La coppia di scienziati, composta entrambi di individui nati da immigrati turchi (e sposati dal 2002), che prima di avere a che fare col Covid aveva studiato proprio i cancro ed aveva infatti guadagnato un dottorato con ricerche sul tema e su come i tumori affliggono il sistema sistema immunitario, hanno fondato una società per sviluppare nuovi trattamenti contro i tumori allo stomaco e all’esofago. “Assurti nell’arco di una notte allo status di pop star mondiali, Özlem Türeci e Ugˇur Sahin erano stati fin lì considerati dei simpatici visionari da un establishment medico che in gran parte guardava con scetticismo alle loro intuizioni e ricerche pionieristiche”, scrive Paolo Valentino su Sette.
Un vaccino contro il cancro?

“Il salto del valore di mercato di BioNTech ha infatti messo Türeci e Sahin nella top ten dei tedeschi più ricchi, ma i profitti ricavati dal vaccino vengono soprattutto usati per nuovi investimenti o per cederlo a prezzi accessibili ai Paesi a basso reddito“, si legge ancora. E a quanto pare, gli studi non si fermano qui: adesso l’obiettivo dichiarato è quellodi mettere a punto una tecnologia con RNA messaggero (la stessa tecnica utilizzata per il vaccino Pfizer-BioNTech) per il Covid, solo contro il cancro. I due scienziati ci stanno già lavorando: “A giugno abbiamo inoculato al primo paziente una dose – raccontano – che ha l’obiettivo di provocare una risposta immunitaria contro il melanoma. È un brevetto interamente posseduto da BioNTech“. Dopo quello contro l’Hiv voluto da Moderna, adesso un vaccino contro una delle principali piaghe dell’umanità è in corso di perfezionamento da parte di BioNTech: semplice “spinta” data dal vaccino Covid o realtà? Staremo a vedere.


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Ho pensato la stessa cosa appena letta la notizia :)


Guardiamo troppi film! [:D]


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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 07/09/2021, 19:30 
Costruiti campi di isolamento per la quarantena degli infetti

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L'Australia in queste ultime settimane si è trasformato in un laboratorio sperimentale a cielo aperto dove vengono adottati provvedimenti impensabili fino a questo momento.

Ecco per quelli che continuano a negare l'esistenza di questi luoghi le immagini di uno dei tanti campi di isolamento Còvid in Australia.

Ufficialmente questi luoghi dovrebbero ospitare infetti per la quarantena. Ma siamo sicuri che sia questo il vero scopo? O serviranno per imprigionare dissidenti che non vogliono v@gginarsi?

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Ecco le parole del premier australiano:

"Occorre proteggere il sistema sanitario". "Rinchiuderemo le persone che non sono v@gginate, se scegli di non v@gginarti stai facendo la scelta sbagliata".
"Stai facendo la scelta sbagliata che porterà a una pandemia di non v@gginati"
"Non sarà sicuro lasciare che le persone che non sono vaccinate vaghino liberamente diffondendo il virus".
"Quindi ci sono tutte le ragioni per v@gginarsi e ci sono appuntamenti disponibili e saranno ancora più appuntamenti disponibili per tutto settembre ottobre novembre".
..." ma sì, ci sarà un'economia v@gginata e tu potrai partecipare se sei v@gginato"

AUSTRALIA, premier Daniel Andrews.


https://terrarealtime.blogspot.com/2021 ... pi-di.html


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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 08/09/2021, 11:55 
Le stesse cose che ha detto il demente presidente della repubblica italiana grossomodo.



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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 11/10/2021, 16:55 
La Cina si prepara a una nuova grande pandemia
Maurizio Blondet 11 Ottobre 2021
… con “campi di isolamento”….



Il regime cinese ha informato le autorità locali di prepararsi per un’epidemia su larga scala di COVID-19, secondo documenti interni trapelati ottenuti dal Chinese Epoch Times .

Un documento, intitolato “Avviso di ulteriore rafforzamento della prevenzione dell’epidemia” è stato emesso dal Consiglio di Stato del regime cinese e trasmesso dal governo provinciale del Fujian alle autorità locali il 30 settembre.

L’altro è un “Avviso di prevenzione delle epidemie per la giornata nazionale” emesso dal Consiglio di Stato il 1° ottobre e distribuito dai funzionari provinciali del Fujian alle autorità locali. I documenti sono entrambi contrassegnati come “extra urgenti”.

Entrambi gli avvisi richiedono una maggiore preparazione per una risposta di emergenza all’epidemia, con il Partito Comunista Cinese (PCC) che propone almeno due standard per le autorità locali.

Uno è quello di costruire siti di isolamento centrali, con le autorità locali tenute entro la fine di ottobre ad allestire centri di isolamento e stanze di non meno di 20 stanze ogni 10.000 persone. La scala di ciascun sito di isolamento deve essere superiore a 100 stanze.

Secondo i dati pubblici, la popolazione della provincia del Fujian nel 2020 era di 41,54 milioni. Al 19 settembre, la provincia ha allestito 35.691 stanze di quarantena in 296 siti centrali.

In base allo standard dell’avviso di prevenzione dell’epidemia, la provincia del Fujian dovrà costruire almeno 83.000 stanze di quarantena entro la fine di ottobre, ovvero circa 47.000 stanze in meno di un mese.

Secondo un esperto, i requisiti per i siti di quarantena COVID-19 rivelano la reale situazione della pandemia in Cina.

Il dottor Sean Lin, un ex ricercatore di virologia presso l’US Army Research Institute, ha dichiarato a The Epoch Times:

“Ciò riflette la preoccupazione del PCC per l’aumento dell’epidemia. Deve aver nascosto la vera epidemia nella Cina continentale, altrimenti non avrebbe emesso improvvisamente un avviso nazionale di preparazione all’emergenza”.

L'”Avviso di ulteriore rafforzamento della prevenzione delle epidemie” richiede l’istituzione di un sistema di controllo a cinque livelli.

Si afferma:

“I quadri del PCC di città e di strada, il personale della rete comunitaria, gli operatori sanitari di base, la polizia e i volontari devono attuare congiuntamente la prevenzione delle epidemie della comunità” , come “implementare rigorosamente la prevenzione e il controllo della comunità” o bloccare le comunità residenziali.

Lin ha affermato che il sistema di controllo è in realtà quello di rafforzare la gestione sociale nelle aree locali e “lo scopo del PCC è rafforzare il controllo”.

“Se non c’è il test dell’acido nucleico, tutte le misure di prevenzione dell’epidemia del PCC sono le stesse delle campagne politiche. Ad esempio, puoi essere messo in quarantena in qualsiasi momento e messo in un sito di quarantena. E i siti di quarantena possono anche essere un luogo di persecuzione politica”, ha detto Lin.

Immagine

Campi di isolamento in costruzione. prevedono 20 posti ogni 10 mila abitanti

“Non importa chi sei, finché il PCC dirà che sei risultato positivo al test dell’acido nucleico, ti priverà di tutti i tuoi diritti. I siti di quarantena del PCC sono in realtà una forma alternativa di campo di concentramento


https://www.maurizioblondet.it/la-cina- ... -pandemia/


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MessaggioInviato: 18/11/2021, 19:52 
Allerta per l'aviaria in Europa e Asia, in Cina i primi casi di trasmissione all'uomo

Dall'Italia alla Norvegia si moltiplicano i focolai negli allevamenti avicoli. E in Cina aumentano i casi di infezione nell'uomo.
Nelle ultime settimane i casi di virus H5N1 si moltiplicano negli allevamenti avicoli italiani, con decine di migliaia di esemplari sequestrati e abbattuti.
I focolai sono decine in tutta la Penisola, da Roma a Verona, passando per l’Emilia Romagna. Ma il virus dell’influenza aviaria si sta diffondendo a macchia d’olio anche nel resto d’Europa e in Asia, dove si è già verificato lo passaggio dagli animali all’uomo.
È successo in Cina, dove a metà ottobre sono stati segnalati i primi casi di infezioni umana. Finora, secondo quanto riferisce l’agenzia Reuters, sono circa 21 i contagiati con il sottotipo H5N6 nel Paese. Più di quelli registrati in tutto il 2020. Un dato che preoccupa gli esperti. Il ceppo che circola quest’anno, secondo molti, potrebbe essere più infettivo rispetto ai precedenti.
L’allarme arriva anche dall’Organizzazione mondiale per la salute degli animali, l’Oie. Il virus è arrivato nel nostro Paese attraverso gli uccelli migratori, ma un maxi focolaio che ha colpito 7mila esemplari è scoppiato anche nella regione di Rogaland, in Norvegia, mentre una variante altamente patogena è stata identificata in un’oca selvatica nei pressi di Anversa, in Belgio. Per questo, il governo locale ha chiesto agli allevamenti di tenere il pollame al chiuso.

Lo stesso è stato deciso in Francia e nei Paesi Bassi. In Corea del Sud, invece, ad essere infettati sono stati 770mila polli a Chungcheongbuk-do. Tutti gli animali sono stati abbattuti.
È allarme anche in Giappone, dove è stato isolato un ceppo del virus particolarmente infettivo, l’H5N8, in un allevamento di circa 11mila galline ad Izumi City, nel sud ovest del Paese.
La stessa variante è stata registrata in Russia, in un caso di trasmissione dall’animale all’uomo segnalato all’organizzazione mondiale della Sanità.
Il Giappone ha temporaneamente sospeso l’esportazione di carne di pollo e uova a seguito della scoperta del primo focolaio dell’epidemia, anche se, hanno ricordato dal ministero della Salute, il consumo di carne di animali infetti non pone rischi per l’uomo.
Tuttavia, l’industria del pollame è in allerta, visto che le epidemie precedenti hanno portato all’abbattimento di decine di milioni di volatili e a restrizioni commerciali che ora rischiano di minare la ripresa post-Covid, soprattutto in vista delle festività natalizie.
Gli esperti di casa nostra, però, rassicurano sul fatto che la trasmissione dall’animale all’uomo rappresenta una eventualità rara.


https://it.sputniknews.com/20211116/all ... 81527.html


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MessaggioInviato: 22/12/2021, 18:34 
La Candida Auris: il fungo mortale apparso dal nulla


La Candida auris, un particolare fungo sconosciuto, ha fatto la sua comparsa nel 2009 apparentemente dal nulla, causando epidemie mortali negli ospedali ed in altri ambienti di cura, ed allarmando gli scienziati di tutto il mondo poiché capace di eludere i farmaci tradizionali per il trattamento delle infezioni fungine.

Da allora, molti studi sono stati fatti per conoscere meglio questa specie di micete, ed in particolare, recentemente, una nuova ricerca dell'Università del Michigan, pubblicata su Nature Communications, ha segnato un importante passo avanti nella comprensione della biologia della C. auris, puntando principalmente sulla genetica alla base della sua capacità di cambiare forma.

La prof.ssa Teresa O'Meara, Ph.D ed assistente docente presso il Dipartimento di Microbiologia e Immunologia presso la Facoltà di Medicina dell'Università del Michigan, ha affermato: "Quasi tutti i patogeni fungini, dalla febbre della valle alle infezioni da lieviti, subiscono cambiamenti morfologici e sembrano collegare i processi di virulenza con il loro cambiamento di forma. Ma finora non si era riuscito a capire se anche la Candida auris potesse farlo e come."

Il fungo infatti, è stato trovato in tutti i continenti abitati facendo emergere diverse varianti e morfologie in molteplici parti del mondo. Determinare la genetica dietro queste varianti è la chiave per determinare come la forma e la malattia siano correlate. Ma fino a questo momento, studiare i geni di Candida auris è stato incredibilmente difficile.

La prof.ssa O'Meara, in collaborazione con il dott. Darian Santana, ha sviluppato strumenti genetici mirati utilizzando una tecnica CRISPR-Cas9 basata sul DNA e l'utilizzo di un batterio che comunemente infetta le piante. Sfruttando infatti la sua capacità di colpire anche i funghi, è stato utilizzato per inserire il DNA nel genoma di Candida auris.

Lo screening delle cellule geneticamente modificate ha da subito fornito indizi su quali geni lo stessero controllando.

Ha quindi concluso la prof.ssa O'Meara: "I geni sono importanti non solo per la morfologia, ma anche per la virulenza e per la resistenza ai farmaci. Questo lavoro è un passo fondamentale per la ricerca sulla Candida auris, che aiuterà la comunità scientifica, in perenne studio del patogeno mortale, a valutare più rapidamente i ceppi e ad individuarne la genetica alla base del motivo per cui alcuni sono più resistenti ai farmaci di altri."

I funghi sono purtroppo delle specie che possono rivelarsi molto pericolose, così come il terribile fungo che scioglie le piante dall'interno, oppure il fungo che muta le mosche in calamite zombie per l'altro sesso. Tutto davvero molto inquietante.
FONTE:
Nature


https://tech.everyeye.it/notizie/candid ... 59961.html


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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 22/12/2021, 18:53 
La scelta di Mosca

La Russia approva lo Standard per le sepolture d’urgenza di massa in tempo di guerra e di pace

Mai in URSS e nella Russia post-comunista è stato adottato un documento del genere. Una normativa che potrebbe essere applicata in caso di guerra, di disastri. O di una recrudescenza dell'epidemia di Covid-19

Il Ministero per le situazioni d’emergenza russo (corpo militarizzato, analogo alla Protezione Civile italiana) ha elaborato e approvato lo Standard statale per le sepolture d’urgenza di massa in tempo di guerra e di pace che specifica i requisiti per le sepolture di massa. In altre parole, si tratta di fosse comuni.

Lo Standard stabilisce la superficie di una sepoltura di massa che non può superare 40 ettari di terra, non può essere collocata nei pressi dei corsi d’acqua utilizzati per balneazione o per presa d’acqua per uso domestico. Lo spazio tra le salme deve essere mezzo metro in verticale e in orizzontale, mentre gli spazi tra le salme devono essere riempiti da strati di terra e da ramaglie.

Immagine

Quando si scelgono i luoghi di sepoltura per le salme, si devono prendere in considerazione le norme di sviluppo urbano, la distanza dagli edifici residenziali, le caratteristiche del rilievo e la fonte di approvvigionamento idrico.

Inoltre, il documento contiene istruzioni per l'organizzazione delle fosse comuni. La decisione di seppellire in una fossa comune è presa se il servizio sanitario ed epidemiologico ha emesso un parere in merito.

La rimozione dei resti da una fossa comune, secondo lo Standard, è possibile solo se le autorità regionali decidono di riseppellire tutti quelli sepolti lì. Lo Standard propone come esempio illustrativo un caso in cui mille cadaveri devono essere sepolti entro tre giorni.

Il documento dispone che le autorità regionali facciano scorta in anticipo di bare, di sacchi per i cadaveri e di disinfettanti, e descrive la formazione di squadre di sepoltura di emergenza. Si prescrive che i deceduti per infezioni particolarmente pericolose siano sepolti in bare galvanizzate ed ermeticamente chiuse. Le persone con un alto indice di radioattività possono essere sepolte in aree appositamente designate.

C’è da notare che sia nell’URSS sia nella Russia post-comunista non è mai esistito un documento del genere.

Stupisce anche la tempistica dell’approvazione e dell’entrata in vigore dello Standard: è stato approvato alla vigilia delle festività natalizie che in Russia possono durare fino al 13-14 gennaio e diventa operativo dal 1° febbraio. La procedura regolare per l’entrata in vigore degli standard nazionali russi non stabilisce il periodo fisso dell’entrata in vigore del documento, ma da prassi possono trascorrere 5-6 mesi, o addirittura un anno, prima che uno standard entri in vigore e diventi operativo.


https://www.rainews.it/dl/rainews/artic ... refresh_ce


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