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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 05/03/2017, 14:08 
[:297] Vero anche quello! [:246]



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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 31/03/2017, 01:14 
Cita:
Figaro: rischio attacchi batteriologici

Rivelazione choc del quotidiano francese Le Figaro: i terroristi potrebbero colpire ancora, ma con virus infettivi. Il giornale cita un Rapporto del Segretario generale della Difesa e della Sicurezza nazionale: "I terroristi cercano di dotarsi di mezzi nucleari, biologici o chimici". Si parla anche di un furto batteriologico avvenuto nel maggio scorso in un ospedale di Parigi e si elencano tutti i rischi cui sarà esposta la Francia fino al 2030. Altro pericolo il terrorismo tecnologico: nell'Isis ingegneri e informatici.


http://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... refresh_ce


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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 31/03/2017, 15:18 
Ma le 500 mila bare stanno in America, qui si parla della Francia. anche la Francia possiede quelle bare o è un concetto solo americano? Certamente i folli dell'Isis sfrutteranno qualsiasi mezzo per colpirci che sia l'auto o una bomba sporca per loro non fa tanta differenza ma le bare in plastica a due o più piazze quelle mi sembrano un'idea solo americana...o sbaglio? Esistono in Europa campi simili a quelli Fema?



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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 31/03/2017, 17:54 
che sappia ci sono solo quelle in america


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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 31/03/2017, 22:07 
Diciamo che questo è il topic della guerra batteriologica in generale [:289]


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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 05/05/2017, 15:08 
Oggi su Rainews hanno detto "inevitabile" il ritorno dell'ebola in africa , qualche settimana fa c è stata una massiccia campagna di vaccinazione contro la malaria...


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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 05/05/2017, 15:11 
vimana131 ha scritto:
Oggi su Rainews hanno detto "inevitabile" il ritorno dell'ebola in africa

Beh avranno un motivo in più per emigrare in massa



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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 06/05/2017, 14:54 
sottovento ha scritto:
vimana131 ha scritto:
Oggi su Rainews hanno detto "inevitabile" il ritorno dell'ebola in africa

Beh avranno un motivo in più per emigrare in massa


Oppure che sia la volta buona che chiudano le frontiere, o sono troppo ottimista? [:D]


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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 06/05/2017, 15:07 
Si dice anche che in Siberia, causa il disgelo ritorna il batterio dell'antrace.
https://terrarealtime.blogspot.co.il/20 ... mento.html

Chissà se emigreranno pure i russi [:302]



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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 10/08/2017, 17:52 
Cita:
In Germania, con l'insediamento dei migranti si diffondono le malattie infettive



Pezzo in lingua originale inglese: Germany: Infectious Diseases Spreading as Migrants Settle In
Traduzioni di Angelita La Spada


Un nuovo rapporto del Robert Koch Institute (RKI), l'istituzione centrale del governo federale tedesco per il monitoraggio e la prevenzione delle malattie, conferma un aumento generalizzato delle malattie dal 2015, quando la Germania ha accolto un numero senza precedenti di migranti.

Alcuni medici dicono che il numero effettivo di casi di tubercolosi è nettamente superiore rispetto alle cifre ufficiali e accusano il RKI di minimizzare la minaccia tentando di evitare di alimentare i sentimenti contrari all'immigrazioni.

"Sono state presentate 700-800mila domande di asilo e sono scomparsi 300mila profughi. Sono stati sottoposti a controlli? Provengono da paesi ad alto rischio?". – Carsten Boos, chirurgo ortopedico, in un'intervista al magazine Focus.

Un richiedente asilo yemenita respinto, che è stato ospitato in una chiesa nel nord della Germania per evitargli l'espulsione, ha potenzialmente infettato più di 50 bambini, avendo contratto un ceppo altamente contagioso di tubercolosi.

L'uomo, accolto in una chiesa di Bünsdorf tra gennaio e maggio scorso, è stato in stretto contatto con i bambini, alcuni di tre anni, che frequentavano un asilo della struttura. A giugno è stato ricoverato in un ospedale a Rendsburg dove gli è stata diagnosticata la tubercolosi – una malattia che solo di recente è tornata alla ribalta in Germania.

Secondo le autorità sanitarie locali, bambini, genitori, insegnanti e parrocchiani sono stati sottoposti a controlli per verificare se avessero contratto la malattia, che può avere un periodo di incubazione di mesi o anche di anni. Non è chiaro se l'uomo al suo arrivo in Germania sia stato sottoposto agli esami clinici necessari o se fosse uno delle centinaia di migliaia di migranti che sono passati inosservati.

La paura della tubercolosi ha riacceso i riflettori sul rischio maggiore di contrarre malattie infettive da quando la cancelliera tedesca Angela Merkel ha consentito a circa due milioni di migranti provenienti dall'Africa, dall'Asia e dal Medio Oriente di entrare nel paese.

Un nuovo rapporto del Robert Koch Institute (RKI), l'istituzione centrale del governo federale tedesco per il monitoraggio e la prevenzione delle malattie, conferma un aumento generalizzato delle malattie dal 2015, quando la Germania ha accolto un numero senza precedenti di migranti.

Il Rapporto annuale sull'epidemiologia delle malattie infettive – che è stato pubblicato il 12 luglio 2017 e fornisce dati sullo stato di oltre 50 malattie infettive diagnosticate in Germania nel 2016 – offre un primo spaccato delle conseguenze sulla salute pubblica dovute al massiccio afflusso di migranti alla fine del 2015.

Il rapporto mostra maggiori incidenze in Germania di patologie come congiuntivite da adenovirus, botulismo, varicella, colera, cryptosporidiosi, febbre dengue, echinococcosi, Escherichia Coli enteroemorragico, giardiasi, infezioni da Haemophilus influenzae, infezioni di Hantavirus, epatite, febbre emorragica, HIV/AIDS, lebbra, febbre ricorrente trasmessa dai pidocchi, malaria, morbillo, meningite meningococcica, meningoencefalite, parotite, paratifo, rosolia, shigellosi, sifilide, toxoplasmosi, trichinellosi, tubercolosi, tularemia, tifo e pertosse.

La Germania è riuscita – almeno finora – ad evitare lo scenario peggiore: la maggior parte delle malattie tropicali ed esotiche portate nel paese dai migranti sono state contenute e non ci sono epidemie di massa tra la popolazione in generale. Tuttavia, le malattie più comuni, molte delle quali sono direttamente o indirettamente legate all'immigrazione di massa, sono in aumento, secondo il rapporto.

L'incidenza di epatite B, ad esempio, è aumentata del 300 per cento negli ultimi tre anni, secondo il Robert Koch Institute. Nel 2016, sono stati segnalati 3.006 casi in Germania; nel 2014, erano 755. Nella maggior parte dei casi sono coinvolti migranti non vaccinati provenienti dall'Afghanistan, dall'Iraq e dalla Siria. Tra il 2014 e il 2015, l'incidenza di morbillo è salita di oltre il 450 per cento, si registra anche un aumento del numero di casi di varicella, meningite, parotite, rosolia e pertosse. Secondo un rapporto separato del RKI, nel 2015, i migranti hanno rappresentato almeno il 40 per cento dei nuovi casi diagnosticati di HIV/AIDS.

Le statistiche del Robert Koch Institute possono essere solo la punta dell'iceberg. Nel 2016, sono stati segnalati 5.915 casi di tubercolosi; nel 2014, erano 4.488, pertanto, è stato registrato un aumento di oltre il 30 per cento. Alcuni medici, però, ritengono che il numero reale di casi di tubercolosi sia molto più elevato e hanno accusato il RKI di minimizzare la minaccia per evitare di alimentare i sentimenti contrari all'immigrazioni.

In un'intervista a Focus, Carsten Boos, un chirurgo ortopedico, ha avvertito che le autorità tedesche hanno perso le tracce di migliaia di migranti infetti. E ha aggiunto che il 40 per cento di tutti i patogeni della tubercolosi sono multiresistenti e pertanto sono intrinsecamente pericolosi per la popolazione in generale:

"Quando i richiedenti asilo provengono da paesi con un elevato rischio di infezioni da tubercolosi, il Robert Koch Institute, quale organo più elevato tedesco per la protezione delle infezioni, non dovrebbe sminuire il pericolo. È un istituto federale che usa la correttezza politica per nascondere la spiacevole realtà?

"I media riportano che nel 2015 la polizia federale ha registrato la presenza di circa 1,1 milioni di rifugiati. Sono state presentate 700-800mila domande di asilo e sono scomparsi 300mila profughi. Sono stati sottoposti a controlli? Provengono da paesi ad alto rischio?

"Si ha l'impressione che nel Robert Koch Institute la mano sinistra non sa quello che fa la destra".

Immagine

Joachim Gauck, l'allora presidente della Germania, parla con i medici nell'infermeria di un centro di accoglienza per migranti, il 26 agosto 2015 a Wilmersdorf, un quartiere di Berlino, in Germania. (Foto dell'immagine: Jesco Denzel/Bundesregierung via Getty Images)

I quotidiani tedeschi hanno pubblicato una serie di articoli sulla dimensione sanitaria della crisi migratoria. Gli articoli spesso citano operatori sanitari che si occupano in prima persona della cura dei migranti. Molti ammettono che la migrazione di massa ha aumentato il rischio di malattie infettive in Germania. Qui di seguito alcuni titoli:

"I profughi spesso portano malattie sconosciute ai paesi ospiti"; "I profughi portano malattie rare a Berlino"; "Profughi in Assia: Tornano le malattie rare"; "I profughi spesso portano malattie sconosciute in Germania"; "Gli esperti: I profughi portano 'malattie dimenticate'"; "Si sono triplicati i casi di epatite B in Baviera"; "I casi di tenia in Germania sono aumentati di oltre il 30 per cento"; "Malattie infettive: I profughi portano la tubercolosi"; "La tubercolosi in Germania è di nuovo in aumento, soprattutto nelle grandi città, a causa della migrazione e della povertà"; "I profughi stanno portando la tubercolosi"; "Aumentano le malattie in Germania: Torna la tubercolosi"; "Medico teme il rischio di tubercolosi per l'ondata di profughi"; "Molti più casi di tubercolosi nel Baden-Württemberg: Spesso ne sono affetti i migranti"; "Un esperto: La politica per i rifugiati è responsabile dell'epidemia di morbillo"; "Sono in aumento i casi di scabbia nel Nord Reno-Westfalia"; "Malattie semidimenticate come la scabbia tornano a Bielefeld"; "Venite in contatto con i profughi? Dovreste portare attenzione" e "Profughi: Un'ampia gamma di malattie".

Al culmine della crisi migratoria nell'ottobre 2015, Michael Melter, primario presso la Clinica universitaria di Regensburg, ha dichiarato che i migranti arrivavano nel suo ospedale con malattie mai viste in Germania. "Non vedevo da 20-25 anni alcuni di quei disturbi", egli ha detto, "e molti dei miei colleghi più giovani non li hanno mai visti".

Marc Schreiner, responsabile delle relazioni internazionali per la Società tedesca ospedaliera (Deutschen Krankenhausgesellschaft), fa eco alle preoccupazioni di Melter:

"Nelle cliniche, è sempre più comune vedere pazienti con malattie considerate debellate in Germania, come la scabbia. Tali malattie devono essere diagnosticate con attendibilità, il che è una sfida".

Christoph Lange, esperto di tubercolosi presso il Centro di Ricerca Borstel, ha detto che i medici tedeschi disconoscono molte delle malattie importate dai migranti: "Sarebbe utile se le malattie tropicali e le altre malattie rare avessero un ruolo più importante nella formazione dei medici".

La Società tedesca di gastroenterologia, malattie digestive e metaboliche, di recente ha tenuto un simposio di cinque giorni ad Amburgo per aiutare i medici a diagnosticare malattie che si vedono raramente in Germania. Tra queste patologie spiccano:

La febbre ricorrente trasmessa da pidocchi. Secondo un rapporto del Robert Koch Institute, nel corso degli ultimi due anni, ad almeno 48 persone in Germania è stata diagnosticata questa patologia inesistente nel paese prima della crisi migratoria del 2015. La malattia, che è trasmessa dai pidocchi, è prevalente tra i migranti provenienti dall'Africa orientale che viaggiano per mesi per raggiungere la Germania senza potersi cambiare i vestiti. "C'eravamo tutti dimenticati della febbre ricorrente da pidocchi", ha detto Hans Jäger, un medico di Monaco. "Ha un tasso di mortalità fino al 40 per cento se non è diagnosticata e trattata con antibiotici. I sintomi sono simili a quelli della malaria: febbre, mal di testa, eruzioni cutanee".

Febbre di Lassa. Nel febbraio 2016, un paziente che è stato infettato in Togo, nell'Africa occidentale, ha ricevuto le cure mediche in Germania, ma non è riuscito a farcela. Dopo la sua morte, a un operatore sanitario che era entrato in contatto con la salma del migrante è stata diagnosticata un'infezione da febbre di Lassa. L'uomo è stato messo in quarantena e curato, riuscendo a guarire. Si tratta del primo caso documentato di trasmissione del virus di Lassa in Germania.

Febbre dengue. In Germania, nel 2016, a quasi un migliaio di persone è stata diagnosticata la febbre dengue, una malattia tropicale trasmessa dalle zanzare. Questa patologia è in aumento del 25 per cento rispetto al 2014, quando sono stati diagnosticati 755 casi.

Malaria. Il numero di persone alle quali è stata diagnosticata la malaria è nettamente aumentato nel 2014 (1.007 casi) e nel 2015 (1.063), ma è diminuito nel 2016 (970). La maggior parte dei pazienti affetti ha contratto la malattia in Africa, in particolar modo in Cameron, Ghana, Nigeria e Togo.

Echinococcosi. Tra il 2014 e il 2016, a più di duecento persone in Germania è stata diagnosticata l'echinococcosi, un'infezione da tenia. Questo rappresenta un aumento di circa il 30 per cento. I pazienti hanno contratto la malattia in Afghanistan, Bulgaria, Grecia, Kosovo, Iraq, Macedonia, Marocco, Siria e Turchia.

Difterite. Tra il 2014 e il 2016, in Germania sono stati diagnosticati più di trenta casi. Le persone affette l'hanno contratta in Etiopia, Eritrea, Libia, Sri Lanka e Tailandia.

Scabbia. Tra il 2013 e il 2016, il numero di persone affette da scabbia nel Nord Reno-Westfalia è aumentato di circa il 3.000 per cento.

Intanto, in Germania si registrano focolai epidemici di morbillo che le autorità sanitarie hanno collegato ai flussi migratori dalla Romania. Secondo il Robert Koch Institute, nel paese, nei primi sei mesi del 2017, sono stati diagnosticati circa 700 casi, rispetto a 323 casi del 2016. L'epidemia di morbillo si è diffusa in tutti i 16 stati federati tedeschi tranne uno: il Mecklenburgo-Pomerania, un land con una presenza molto bassa di migranti.

L'epicentro dell'epidemia di morbillo è nel Nord Reno-Westfalia, lo stato più popoloso della Repubblica tedesca e quello con il maggior numero di migranti. Nei primi sei mesi del 2017, in questo land sono stati diagnosticati 500 casi di morbillo, la maggior parte dei quali a Duisburg ed Essen, dove una madre 37enne di tre bambini è morta a maggio. Ma anche a Berlino, Colonia, Dresda, Amburgo, Lipsia, Monaco e Francoforte, dove un neonato di nove mesi ha contratto la malattia.

Il 1° giugno scorso, il parlamento tedesco ha approvato una nuova legge controversa che impone alle scuole materne di informare le autorità tedesche se i genitori non riescono a dimostrare di aver consultato un medico per la vaccinazione dei loro figli. I genitori che non rispettano l'obbligo rischiano una multa di 2.500 euro. "Non possiamo essere indifferenti al fatto che la gente muore ancora di morbillo", ha detto il ministro tedesco della Salute Hermann Gröhe. "Ecco perché stiamo inasprendo le norme sulle vaccinazioni".

Qualcuno dice che la nuova legge non è sufficiente e invoca l'obbligatorietà delle vaccinazioni per tutti in Germania. Altri sostengono che la legge è eccessiva e viola le protezioni sulla privacy garantite dalla Costituzione; e che spetta ai genitori, e non al governo, decidere cosa sia meglio per i loro figli. Continuano le ripercussioni causate dalla politica migratoria delle porte aperte della cancelliera Merkel.

Soeren Kern è senior fellow al Gatestone Institute di New York.





https://it.gatestoneinstitute.org/10785 ... i-malattie


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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 09/10/2017, 18:54 
Cita:

Il batterio che spaventa gli scienziati. “È super resistente agli antibiotici”
L’allarme dagli Stati Uniti: servono nuovi farmaci o in futuro si morirà per un’infezione

La tubercolosi, tornata a diffondersi nella forma resistente Mdr-Tb, uccide ogni anno 190 mila persone e il numero delle vittime crescerà esponenzialmente se non si troverà un rimedio



Un gruppo di scienziati che partecipavano negli Stati Uniti a un congresso dell’American Society for Microbiology ha lanciato un allarme che i governi e i responsabili dei sistemi sanitari nazionali non dovrebbero sottovalutare. Un batterio contenente un gene chiamato Mcr-1 si sta diffondendo nel mondo a una velocità impensabile: scoperto 18 mesi fa, è già presente nel 25% dei pazienti ricoverati in ospedale in alcune aree della Cina, ed è stato individuato anche negli Stati Uniti e in altri 20 paesi.



L’Mcr-1 è resistente alla Colistina, l’antibiotico che era rimasta l’unica arma a disposizione dei medici dopo che la diffusione globale di batteri multi-resistenti sta rendendo inutili gran parte degli antibiotici normalmente in uso. L’ipotesi che in un prossimo futuro banali infezioni o interventi chirurgici di routine come un’appendicectomia possano mettere a rischio la vita dei pazienti è tutt’altro che infondata: forse la medicina tornerà ai tempi che hanno preceduto l’invenzione della penicillina da parte di Alexander Fleming nel 1928, quando si moriva per un’influenza o per una leggera ferita infetta.



Il governo britannico, le Nazioni Unite, il Wellcome Trust e i governi di altri paesi hanno organizzato questa settimana a Berlino una conferenza per discutere del problema e spingere le case farmaceutiche ad accelerare la ricerca in modo da trovare presto una soluzione. Gli antibiotici sono stati usati negli ultimi decenni in modo così massiccio da avere favorito la creazione di batteri estremamente resistenti, che i medicinali non riescono più a combattere. Per questa ragione molti medici avevano fatto ricorso alla Colistina, un antibiotico nato negli Anni 50 che era in disuso anche a causa dei pesanti effetti collaterali sui reni. Nonostante le complicanze che crea, il farmaco era di nuovo considerato “meglio che niente” in numerosi trattamenti di batteri multi-resistenti. La diffusione dell’Mcr-1 rende ora inutile anche quest’ultima arma e gli esperti sono seriamente preoccupati. «Il mondo rischia di trovarsi di fronte a un’apocalisse antibiotica - ha detto al Guardian Sally Davies, Chief Medical Officer del Regno Unito -. Se non si fa qualcosa, operazioni di routine e semplici ferite potranno diventare mortali». Attualmente 700 mila persone muoiono ogni anno per infezioni resistenti agli antibiotici e questo numero salirà a 10 milioni nel 2050. La tubercolosi, tornata a diffondersi nel mondo nella forma resistente Mdr-Tb, uccide già ogni anno 190 mila persone e il numero delle vittime crescerà esponenzialmente se non si farà qualcosa.



La resistenza agi antibiotici metterà a rischio molte delle moderne procedure mediche: i trapianti diventeranno impossibili, le infezioni saranno molto più frequenti, gli interventi gastrointestinali saranno a rischio, mentre anche la chemioterapia e i tagli cesarei dipendono dagli antibiotici. Questa situazione «rappresenta il pericolo più grande per l’umanità in anni recenti» ammoniscono gli scienziati. Sir Jim O’Neil, che parlerà al convegno di Berlino, dà la colpa ai medici, «che dovrebbero smetterla di prescrivere antibiotici quando non è necessario, come purtroppo si fa dagli Anni 50». Ma le responsabilità sono più diffuse e coinvolgono anche in larga misura gli allevamenti di bestiame e di pesci, nei quali antibiotici come la Colistina sono massicciamente usati per incrementare la produzione e guadagnare di più. In India, il fiume Gange è così inquinato da antibiotici provenienti dagli allevamenti da essere diventato una zuppa primordiale nella quale nascono i super-batteri che mettono a rischio le nostre vite. A Berlino si cercherà di convincere il mondo che è ora di fare qualcosa.



http://www.lastampa.it/2017/10/09/itali ... agina.html


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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 17/11/2017, 18:40 
Cita:

E' allarme per super batterio killer


Il suo nome è Kpc, Klebsiella Pneumoniae Carbapenemasi-produttrice, ed è un super batterio considerato un vero e proprio killer che, in oltre il 50% dei casi, è ormai diventato resistente ad ogni tipo di antibiotico, compresi i più potenti. Si concentra su questa nuova classe di nemici la battaglia degli infettivologi della Sita, Società italiana di terapia antinfettiva, che ha riunito a Santa Margherita Ligure i maggiori esperti infettivologi italiani in occasione della due giorni dell'International Meeting on Antimicrobial Chemotherapy in Clinical Practice. All'evento è stata lanciata anche la campagna "Antibiotici - La nostra difesa numero 1", iniziativa di sensibilizzazione per promuovere l'uso corretto di questi farmaci come difesa primaria e insostituibile dai batteri e dalle infezioni, necessaria alla luce del rischio tangibile dell'avanzata di una nuova classe di super-batteri, portatori di infezioni resistenti alle terapie.

Tra questi anche la Kpc o la Pseudomonas aeruginosa, batteri divenuti insensibili agli antibiotici che dovrebbero distruggerli e che modificando il loro patrimonio genetico, attraverso mutazioni continue, diventano resistenti.

"E' un batterio - spiega parlando del Kpc Matteo Bassetti, dell'Azienda sanitaria universitaria integrata di Udine e vicepresidente della Sita - un batterio che tipicamente causa infezioni di vario tipo, da quelle urinarie a quelle polmonari a quelle dell'addome o del sangue, che è diventato resistente all'ultima classe di farmaci che sono i più potenti: esprime questo meccanismo che si chiama Kpc. Contro questo microrganismo gli antibiotici che usiamo normalmente, non funzionano più e oggi per trattarlo dobbiamo mettere insieme più antibiotici, un cocktail che possa funzionare".

Perché superbatterio killer? "Perché oltre il 50% delle persone infettate da questo batterio muore - sottolinea Bassetti - Quello dell’antibiotico-resistenza, causata dall'utilizzo eccessivo e inappropriato di questi farmaci, è diventato tema globale tanto da essere inserito tra le priorità al centro del G7 dei ministri della Salute che si è svolto di recente a Milano. La missione della Sita è quella di invitare attraverso lo studio di linee guida medici e pazienti a prescrivere e ad assumere gli antibiotici in modo appropriato, oltre a chiedere alle istituzioni meno vincoli nell’uso delle nuove molecole".

"Tutti gli ospedali combattono contro la Kpc - aggiunge Claudio Viscoli, presidente della Sita e direttore della Clinica di malattie infettive all'Irccs San Martino - Ist di Genova - ma nel capoluogo ligure siamo arrivati al dimezzamento dei casi di setticemia da Kpc, dimostrazione che con l'impegno tutto si può migliorare".

Il trattamento di questo genere di infezioni resistenti al momento è affrontato con terapie complesse e composite. "Purtroppo in Italia in questo momento non abbiamo neanche un antibiotico in commercio per la terapia di queste infezioni - conclude Bassetti - Grazie alle linee guida appena messe a punto dalla Sita sono stati forniti alcuni suggerimenti su come gestire al meglio queste infezioni sia per la prevenzione che per la terapia. Il messaggio più forte riguarda la necessità di trattare queste infezioni con più di un antibiotico, ovvero con la cosiddetta terapia di combinazione". Tra i altri super-batteri, anche lo Stafilococco aureus resistente alla meticillina, la Pseudomonas aeruginosa, l’Acinetobacter baumannii, l’Enterococco resistente alla vancomicina e il Gonococco multiresistente che causa tipicamente infezioni sessualmente trasmesse.




http://www.adnkronos.com/salute/medicin ... r33KM.html


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MessaggioInviato: 20/12/2017, 16:08 
Cita:

USA ritirano divieto su esperimenti con virus pericolosi


L’istituto nazionale della sanità USA ha comunicato di aver annullato il divieto sugli esperimenti con organismi patogeni.

"La ricerca è importante per identificare, capire e sviluppare strategie efficaci di prevenzione contro organismi patogeni in veloce evoluzione che rappresentano una minaccia per l'intera società", si legge nella dichiarazione dell'Istituto.

La ricerca, nell'ambito della quale vengono condotti esperimenti con mutazioni con l'acquisizione di funzioni, tra cui il virus dell'influenza, la SARS e il virus MERS, è stato fermata dal governo degli USA nel 2014. Il divieto è seguito dopo l'avvenimento di molti incidenti dovuti all'uso improprio dei pericolosi organismi patogeni nei laboratori governativi.

Si osserva che il lavoro con i tre virus continuerà se gli esperti decideranno che i benefici superano il rischio.

"È nostra responsabilità assicurarci che la ricerca con agenti infettivi sia condotta in modo responsabile e che prendiamo in considerazione i potenziali rischi per la biosicurezza e la biosicurezza associati a tale studio", ha affermato Francis Collins, direttore dell'istituto.


https://it.sputniknews.com/mondo/201712 ... -patogeni/


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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 20/12/2017, 16:27 
Se il fenomeno dell'antibiotico-resistenza dilagherà come ipotizzato, 500 000 bare non saranno sufficienti.
Stiamo raccogliendo i frutti dell'uso smodato di antibiotici. Influenze che potrebbero essere risolte stando qualche giorno in più al calduccio vengono trattate con antibiotico e negli allevamenti di animali da macello l'uso di antibiotici è all'ordine del giorno.

Come mai il nostro sistema immunitario si è indebolito?
Sono stati trovati resti di un uomo di Neanderthal sopravvissuto alla perforazione accidentale di un polmone!!! Dovevano avere anticorpi grossi come il maggiolino della Wolkswagen! [:D]



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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 20/12/2017, 20:16 
shighella ha scritto:
Come mai il nostro sistema immunitario si è indebolito?
Sono stati trovati resti di un uomo di Neanderthal sopravvissuto alla perforazione accidentale di un polmone!!! Dovevano avere anticorpi grossi come il maggiolino della Wolkswagen! [:D]

Io ho chiuso con gli antibiotici... Ormai quando ho bisogno uso solo l'argento colloidale. ;)



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