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U.F.O.
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MessaggioInviato: 06/12/2008, 19:20 
Ero ragazzino quando vidi alla televisione la miniserie “Accadde a Lisbona” e credo che ciò abbia qualche attinenza con l’ultimo post, relativo alla produzione di carta moneta.
Seguo con notizie tratte da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
  • “Accadde a Lisbona” è uno sceneggiato televisivo in 3 puntate, trasmesse dalla RAI a partire dal 15 settembre 1974, diretto da Daniele D'Anza, scritto da Daniele D'Anza e Luigi Lunari, ispirato allo scandalo della Banca del Portogallo, vicenda realmente accaduta nel 1925. Protagonista era Paolo Stoppa nella parte dell'abile truffatore Artur Virgilio Alves Reis che pose in atto il clamoroso raggiro, con Maria Fiore, Vittorio Sanipoli, Walter Maestosi e Paolo Ferrari nella parte del complice Jose Bandiera..
  • Lo scandalo della Banca del Portogallo è uno scandalo finanziario scoppiato a Lisbona nel 1925. Si tratta più esattamente di una delle più colossali truffe mai perpetrate a danno di una banca nazionale, certamente la più rilevante falsificazione di banconote nella storia bancaria mondiale, considerando che si arrivò a produrre 200.000 banconote da 500 escudo portoghesi, equivalenti indicativamente a circa 80 milioni di euro attuali. L'autore della truffa fu Artur Virgilio Alves Reis (1898-1955), uno spregiudicato uomo d'affari portoghese, che nei primi anni venti architettò l'astuto raggiro. L'Alves Reis, nei mesi trascorsi in carcere per appropriazione indebita ebbe l'occasione di conoscere un falsario detenuto. La sua esperienza lo convinse del fatto che la falsificazione di banconote, per quanto accurata, viene prima o poi inevitabilmente scoperta, per cui maturò l'idea di percorrere un'altra via: ottenere banconote autentiche, attraverso una concessione a stampare che provenisse direttamente dal Banco de Portugal. Quelli che andavano falsificati quindi erano non le banconote ma i contratti e i documenti della Banca de Portugal che lo autorizzassero a produrre vere banconote. Tramite Jose Bandeira, fratello di Antonio Bandeira, allora ambasciatore portoghese in Olanda, Alves Reis ottenne la firma del fratello ambasciatore, quindi preparò un falso contratto e ottenne di farlo registrare, e di farlo validare dai consolati di Francia, Germania e Gran Bretagna. Quindi fece tradurre il documento in francese, falsificando le firme degli amministratori del Banco de Portugal. Il contratto lo autorizzava a produrre banconote per conto del Banco de Portugal, attraverso una società olandese tramite la quale fu contattata la Waterlow & Sons Ltd di Londra, incaricata già da tempo di stampare le banconote per il Portogallo. Ai responsabili della società inglese fu spiegato che per ragioni politiche l'operazione andava condotta con la massima discrezione, che le banconote prodotte erano destinate alla colonia portoghese dell'Angola, per un piano di sviluppo economico riservato, e che pertanto su di esse sarebbe stata successivamente apposta la dicitura Angola per distinguerle da quelle prodotte per il Portogallo. In tal modo Alves Reis si assicurava la produzione di banconote tecnicamente valide, del tutto identiche a quelle autentiche circolanti in Portogallo, che non correvano quindi il rischio di essere riconosciute come false. Soltanto i numeri di serie duplicavano quelli già in circolazione, ma la Waterlow & Sons fu rassicurata sulla correttezza della operazione per il fatto che le banconote sarebbero state contrassegnate successivamente con la scritta Angola e per il fatto che fossero destinate esclusivamente per la colonia portoghese, separate quindi da quelle circolanti in Portogallo. In realtà solo una minima parte delle banconote prodotte vennero contrassegnate con la dicitura Angola per essere mostrate alla Waterlow & Sons, a garanzia della avvenuta operazione. In realtà le nuove banconote venivano recapitate in Portogallo grazie alle facilitazioni diplomatiche che Jose Bandeira otteneva da suo fratello ambasciatore, ma una volta giunte a destinazione, ovviamente, non venivano mai contrassegnate dalla scritta Angola, come promesso, nè tantomeno inviate nelle colonie. La quantità prodotta fu tale che Alves Reis accumulò presto una enorme fortuna, con la quale fondò persino una sua banca, il Banco de Angola e Metrópole, investendo in titoli e altre attività finanziarie. Il suo obiettivo però era quello di acquisire addirittura il controllo del Banco de Portugal, in modo da prevenire ogni possibile investigazione sul raggiro che aveva posto in essere. La rapida e poco limpida ascesa di Alves Reis, cominciò ad attirare l'attenzione del giornale O Secoulo, che iniziò a indagare su quanto era accaduto, mentre poco dopo veniva anche casualmente scoperto il primo caso di due banconote portoghesi tecnicamente valide, ma recanti lo stesso numero di serie. A questo punto anche le autorità bancarie si misero in allarme, iniziando un più attento controllo sui numeri di serie delle banconote. L'inchiesta del giornale O Secoulo continuò fino a rivelare il 5 dicembre 1925 l'intero percorso della colossale truffa. Parallelamente si scoprì anche che gran parte delle banconote "duplicate" provenivano o transitavano proprio per il Banco de Angola e Metrópole. Lo scandalo scoppiò immediatamente con enorme clamore. Il giorno dopo le rivelazioni del giornale, Artur Virgilio Alves Reis venne arrestato mentre tentava di fuggire in Angola, successivamente venne condannato a 20 anni di prigione. Uscì nel 1945, e morì povero, per un attacco di cuore, dieci anni dopo. Il clamore conseguente alla scoperta della truffa fu enorme. La moneta portoghese perdette credibilità e subì nell'immediato attacchi speculativi. Il Banco de Portugal fu costretto a ritirare velocemente tutte le banconote da 500 escudo in circolazione. Una lunga vertenza legale intentata contro la Waterlow & Sons, si trasformò in una delle più complesse vicende giudiziarie inglesi dell'epoca, al termine della quale la Waterlow & Sons dovette versare oltre 600.000 sterline come risarcimento danni al Banco de Portugal. Soprattutto vi furono conseguenze sul piano politico per il Portogallo: da un lato infatti la immissione dell'ingente quantitativo di denaro operata attraverso la truffa alimentò nel paese il processo di inflazione, e nel contempo lo scandalo provocò una grave crisi di credibilità di tutte le istituzioni portoghesi, contribuendo ad accelerare la crisi politica che portò in pochi anni il paese alla dittatura di Salazar.
Quello che Wikipedia non dice è che fino a che la truffa non venne scoperta il Portogallo trasse un enorme vantaggio dalla inflazione di carta moneta.
Una economia claudicante era praticamente rifiorita.
Tanto è vero che la difesa di Reis puntò proprio su questo argomento chiedendo paradossalmente che l'imputato fosse dichiarato eroe nazionale.
Disgraziatamente, nel corso del processo, le cose cambiarono perchè le Borse ele Banche straniere non avevano più fiducia in nulla che fosse portoghese ...
L'errore di Reis, non più ripetuto in seguito fu che tali operazioni andavano concertate con i servizi segreti ...
Spero di non essere andato OT e di non avervi annoiato.
Carpeoro



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MessaggioInviato: 07/12/2008, 00:26 
Già e a proposito di moneta circolante vi rendete conto dell'assurdità ODIERNA dell'azione di "regalare" miliardi di dollari o euro dei Cittadini alle Banche???
Insomma sono miliardi di proprietà pubblica cittadina che vengono regalati alle Banche! Non è forse questo ILLEGALE???
E oltre a questo c'è da aggiungere pure che neanche 1, dico "neanche 1" di questi MILIARDI dei Cittadini ritorni ai Cittadini consumatori.
Sarebbe peraltro una mossa abbastanza intelligente per riattivare in modo deciso i consumi e quindi le vendite delle industrie/fabbriche.
Ma a quanto sembra e a quanto vedo, dalle news e dai fatti, sembra proprio che vogliano far crollare totalmente il Sistema Economico.
Insomma se sono riusciti a dare più di 1000 miliardi di Dollari alle banche in pochi giorni, come si spiega che non si voglia
dare nemmeno 1 miliardo di Dollari ai Cittadini??? Cioè ragazzi, non so come la pensate voi, ma per me è una cosa fuori logica.
Sempre ovviamente se il loro intento è salvare l'Economia e la Nazione... ma a me non sembra proprio...



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MessaggioInviato: 07/12/2008, 01:39 
Per il post precedente di Carpeoro


Grandissimo Stoppa, mi ricordo ancora un sua battuta :

Su chi criticava aspramente il suo operato

" Ma insomma criticarmi così è come biasimare Colombo che una volta scoperta l' America viene multato perchè non ha firmato il verbale d' entrata nel porto ! "

ragazzi, non potete immaginare le cose magnifiche che faceva la Rai in quegli anni, il Jeckil e Hyde fatto da Albertazzi, l' ho rivisto di recente, sembra girato oggi ....

zio ot


Ultima modifica di barionu il 07/12/2008, 01:41, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 07/12/2008, 02:02 
Cita:
Carpeoro ha scritto:
Spero di non essere andato OT e di non avervi annoiato.
Carpeoro

Altro che ot carpeoro il tuo è un post davvero interessante...e poi...grande Paolo Stoppa!!!... anche se nel 1974 avevo un anno...[8D]



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MessaggioInviato: 08/12/2008, 22:46 
http://www.cbsnews.com/stories/2008/09/ ... 3738.shtml

"CINA PROPONE NUOVI METODI PER RINTRACCIARE UTENTI IN INTERNET ANONIMI"
U.N. Agency Eyes Web Anonymity Controls
China Proposes Methods To Trace Original Source Of Internet Communications

(CNET) A United Nations agency is quietly drafting technical standards, proposed by the Chinese government, to define methods of tracing the original source of Internet communications and potentially curbing the ability of users to remain anonymous.

The U.S. National Security Agency is also participating in the "IP Traceback" drafting group, named Q6/17, which is meeting next week in Geneva to work on the traceback proposal. Members of Q6/17 have declined to release key documents, and meetings are closed to the public.

The potential for eroding Internet users' right to remain anonymous, which is protected by law in the United States and recognized in international law by groups such as the Council of Europe, has alarmed some technologists and privacy advocates. Also affected may be services such as the Tor anonymizing network.

"What's distressing is that it doesn't appear that there's been any real consideration of how this type of capability could be misused," said Marc Rotenberg, director of the Electronic Privacy Information Center in Washington, D.C. "That's really a human rights concern."

Nearly everyone agrees that there are, at least in some circumstances, legitimate security reasons to uncover the source of Internet communications. The most common justification for tracebacks is to counter distributed denial of service, or DDoS, attacks.

But implementation details are important, and governments participating in the process - organized by the International Telecommunication Union, a U.N. agency - may have their own agendas. A document submitted by China this spring and obtained by CNET News said the "IP traceback mechanism is required to be adapted to various network environments, such as different addressing (IPv4 and IPv6), different access methods (wire and wireless) and different access technologies (ADSL, cable, Ethernet) and etc." It adds: "To ensure traceability, essential information of the originator should be logged."

The Chinese author of the document, Huirong Tian, did not respond to repeated interview requests. Neither did Jiayong Chen of China's state-owned ZTE Corporation, the vice chairman of the Q6/17's parent group who suggested in an April 2007 meeting that it address IP traceback.

A second, apparently leaked ITU document offers surveillance and monitoring justifications that seem well-suited to repressive regimes:

A political opponent to a government publishes articles putting the government in an unfavorable light. The government, having a law against any opposition, tries to identify the source of the negative articles but the articles having been published via a proxy server, is unable to do so protecting the anonymity of the author.



That document was provided to Steve Bellovin, a well-known Columbia University computer scientist, Internet Engineering Steering Group member, and Internet Engineering Task Force participant who wrote a traceback proposal eight years ago. Bellovin says he received the ITU document as part of a ZIP file from someone he knows and trusts, and subsequently confirmed its authenticity through a second source. (An ITU representative disputed its authenticity but refused to make public the Q6/17 documents, including a ZIP file describing traceback requirements posted on the agency's password-protected Web site.)

Bellovin said in a blog post this week that "institutionalizing a means for governments to quash their opposition is in direct contravention" of the U.N.'s own Universal Declaration of Human Rights. He said that traceback is no longer that useful a concept, on the grounds that few attacks use spoofed addresses, there are too many sources in a DDoS attack to be useful, and the source computer inevitably would prove to be hacked into anyway.

Another technologist, Jacob Appelbaum, one of the developers of the Tor anonymity system, also was alarmed. "The technical nature of this 'feature' is such a beast that it cannot and will not see the light of day on the Internet," Appelbaum said. "If such a system was deployed, it would be heavily abused by precisely those people that it would supposedly trace. No blackhat would ever be caught by this."

Adding to speculation about where the U.N. agency is heading are indications that some members would like to curb Internet anonymity more broadly:

# An ITU network security meeting a few years ago concluded that anonymity should not be permitted. The summary said: "Anonymity was considered as an important problem on the Internet (may lead to criminality). Privacy is required but we should make sure that it is provided by pseudonymity rather than anonymity."

# A presentation in July from Korea's Heung-youl Youm said that groups such as the IETF should be "required to develop standards or guidelines" that could "facilitate tracing the source of an attacker including IP-level traceback, application-level traceback, user-level traceback." Another Korean proposal -- which has not been made public -- says all Internet providers "should have procedures to assist in the lawful traceback of security incidents."

# An early ITU proposal from RAD Data Communications in Israel said: "Traceability means that all future networks should enable source trace-back, while accountability signifies the responsibility of account providers to demand some reasonable form of identification before granting access to network resources (similar to what banks do before opening a bank accounts)."

Multinational push to curb anonymous speech

By itself, of course, the U.N. has no power to impose Internet standards on anyone. But U.N. and ITU officials have been lobbying for more influence over the way the Internet is managed, most prominently through the World Summit on the Information Society in Tunisia and a followup series of meetings.

The official charter of the ITU's Q6/17 group says that it will work "in collaboration" with the IETF and the U.S. Computer Emergency Response Team Coordination Center, which could provide a path toward widespread adoption -- especially if national governments end up embracing the idea.

Patrick Bomgardner, the NSA's chief of public and media affairs, told CNET News on Thursday that "we have no information to provide on this issue." He would not say why the NSA was participating in the process (and whether it was trying to fulfill its intelligence-gathering mission or its other role of advancing information security).

Toby Johnson, a communications officer with the ITU's Telecommunication Standardization Bureau in Geneva, also refused to discuss Q6/17. "It may be difficult for experts to comment on what state deliberations are in for fear of prejudicing the outcome," he said in an e-mail message on Thursday.

U.N. "IP traceback" documents
# China's proposal obtained by CNET News says "to ensure traceability, essential information of the originator should be logged."
# Leaked requirements document says governments may need "to
identify the source of the negative articles" posted by political adversaries.
# Korean presentation says standards bodies should be "required to develop standards or guidelines" to facilitate unmasking users.
# Verisign executive's summary summarizes presentation saying protocols must have "a strong traceback capability, and establishing traceback considerations in developing any new standards."

When asked about the impact on Internet anonymity, Johnson replied: "I am not fully acquainted with this topic and therefore not qualified to provide an answer." He said that he expects that any final ITU standard would comport with the U.N.'s Universal Declaration of Human Rights.

It's unclear what happens next. For one thing, the traceback proposal isn't scheduled to be finished until 2009, and one industry source stressed that not all members of Q6/17 are in favor of it. The five "editors" are: NSA's Richard Brackney; Tian Huirong from China's telecommunications ministry; Korea's Youm Heung-Youl; Cisco's Gregg Schudel; and Craig Schultz, who works for a Japan-based network security provider. (In keeping with the NSA's penchant for secrecy, Brackney was the lone ITU participant in a 2006 working group who failed to provide biographical information.)

In response to a question about the eventual result, Schultz, one of the editors, replied: "The long answer is, as you can probably imagine, this subject can get a little 'tense.' The main issue is the protection of privacy as well as not having to rely on 'policy' as part of a process. A secondary issue is feasibility and cost versus benefit." He said a final recommendation is at least a year off.

Another participant is Tony Rutkowski, Verisign's vice president for regulatory affairs and longtime ITU attendee, who wrote a three-page summary for IP traceback and a related concept called "International Caller-ID Capability."

In a series of e-mail messages, Rutkowski defended the creation of the IP traceback "work item" at a meeting in April, and disputed the legitimacy of the document posted by Bellovin. "The political motivation text was not part of any known ITU-T proposal and certainly not the one which I helped facilitate," he wrote.

Rutkowski added in a separate message: "In public networks, the capability of knowing the source of traffic has been built into protocols and administration since 1850! It's widely viewed as essential for settlements, network management, and infrastructure protection purposes. The motivations are the same here. The OSI Internet protocols (IPv5) had the capabilities built-in. The ARPA Internet left them out because the infrastructure was a private DOD infrastructure."

Because the Internet Protocol was not designed to be traceable, it's possible to spoof addresses -- both for legitimate reasons, such as sharing a single address on a home network, and for malicious ones as well. In the early part of the decade, a flurry of academic research focused on ways to perform IP tracebacks, perhaps by embedding origin information in Internet communications, or Bellovin's suggestion of occasionally automatically forwarding those data in a separate message.

If network providers and the IETF adopted IP traceback on their own, perhaps on the grounds that security justifications outweighed the harm to privacy and anonymity, that would be one thing.

But in the United States, a formal legal requirement to adopt IP traceback would run up against the First Amendment. A series of court cases, including the 1995 decision in McIntyre v. Ohio Elections Commission, provides a powerful shield protecting the right to remain anonymous. In that case, the majority ruled: "Under our Constitution, anonymous pamphleteering is not a pernicious, fraudulent practice, but an honorable tradition of advocacy and of dissent. Anonymity is a shield from the tyranny of the majority."

More broadly, the ITU's own constitution talks about "ensuring the secrecy of international correspondence." And the Council of Europe's Declaration on Freedom of Communication on the Internet adopted in 2003 says nations "should respect the will of users of the Internet not to disclose their identity," while acknowledging law enforcement-related tracing is sometimes necessary.

"When NSA takes the lead on standard-setting, you have to ask yourself how much is about security and how much is about surveillance," said the Electronic Privacy Information Center's Rotenberg. "You would think (the ITU) would be a little more sensitive to spying on Internet users with the cooperation of the NSA and the Chinese government."



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"Chiedere a chi ha il potere, di riformare il potere!? Che ingenuità!" - Giordano Bruno

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MessaggioInviato: 09/12/2008, 11:10 
Credo che la cosa più grossa che stia avvenendo in questo momento e che è davanti agli occhi di tutti e che le economie occidentali sono al collasso e saremo "invasi" da capitali stranieri che piano piano prenderanno il controllo delle nostre economie e quindi dei nostri paesi. Almeno sono questi i segnali che recepisco.

Gli Usa, in primis, che hanno un debito stratosferico con la Cina, ma anche altri paesi europei avranno grossi problemi in futuro.
Ad esempio il settore auto americano, ma anche quello europeo, sono morti e probabilmente solo l'ingresso di capitali giapponesi o cinesi potranno salvarli. Negli Usa il piano di salvataggio da 15 miliardi di dollari basterà a mantenere in vita per altri soli 3 mesi i colossi auto americani.

In Italia, saremo invasi da fondi sovrani mediorientali, che oltre già ad esere presenti nell'azionariato delle nostre più importanti banche entreranno anche nei settori energetici (Eni- Libia) e non solo.

fonte:http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/12/eni-libia-capitale.shtml?uuid=393a3ffa-c472-11dd-980f-0de448fac0e2&DocRulesView=Libero


Così sarà colonizzato anche il settore auto, Marchionne, AD di Fiat, ad esempio ha affermato ieri che nel prossimo futuro resteranno solo 6 costruttori mondiali di auto, e che la Fiat si dovrà unire a qualche altro colosso estero.

fonte :http://www.corriere.it/economia/08_dicembre_08/marchionne_futuro_auto_391df5a4-c515-11dd-831d-00144f02aabc.shtml

Questi due esempi sono, a mio avviso, solo la punta dell'iceberg, ciò che risulta evidente è che l'economia americana ed europea sarà a breve controllata da nuovi capitali esteri, orientali e mediorientali, con tutte le conseguenza del caso....che lascio a voi immaginare....

Ultima notizia, per i tifosi della As Roma (non io [:p]). Gli stessi fondi sovrani libici, sono pronti a rilevare l'Italpetroli della famiglia Sensi, qualora quaest'ultima non riesca a far fronte entro il 31/12/2008 ai debiti che ha con Unicredit. Tale azione è vista con favore dalla stessa Unicredit, anche perchè azionista di tale banca sono gli stessi fondi libici.

fonte: http://www.calciomercato.com/index.php?a=104973


Ultima modifica di DeMultaNocte il 09/12/2008, 11:42, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 09/12/2008, 11:49 
Io contunuo a "vedere" nel buio una mano con un cerino acceso, che se lo farà cadere... Ma non so di chi sia quella mano!



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Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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A me sembra proprio l'inizio dell'accentramento del potere economico........................! [:0]



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Natixis: nuovi tagli posti lavoro
Dopo gli 850 di maggio se ne aggiungono altri 450

(ANSA) - PARIGI, 09 DIC - Natixis ha annunciato oggi la soppressione di altri 450 posti di lavoro che vanno ad aggiungersi agli 850 annunciati a maggio. I tagli riguardano l'attivita' di finanziamento e di investimento che rappresentano il 42% del fatturato della banca nata nel 2006 dalla fusione delle attivita' non retail dei gruppi Caisse d'Epargne e Banque Populaire. Ieri Dominique Ferrero, dg della banca, aveva ribadito l'intenzione di disimpegnarla da tutte le attivita' rischiose.

fonte: http://www.ansa.it

Inran: 30% italiani teme la poverta'
Secondo dossier si sono modificate abitudini spesa alimentare

(ANSA) - ROMA, 9 DIC - Sono giovani, donne, anziani e soprattutto nel sud gli italiani che temono di piu' la poverta',modificando le abitudini di spesa alimentare. Emerge da un Dossier 2008 realizzato dall'Inran, Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Produzione per il quale oggi ci si orienta sempre piu' verso l'hard discount e il 'primo prezzo' a scapito della qualita' della vita. Sempre meno presenti nel carrello pane e pasta e frutta e ortaggi, ai quali e' riservato solo un decimo della spesa.

fonte: http://www.ansa.it

Volkswagen chiede aiuti di stato
Per le sue divisioni banca e servizi finanziari

(ANSA) - BERLINO, 9 DIC - Il gruppo Volkswagen ha chiesto aiuto al governo tedesco per le sue controllate attive nei settori bancario e dei servizi finanziari. Le societa' interessate sono la VW Bank e la VW Financial Services. Secondo l'agenzia di stampa austriaca Apa, Volkswagen ha chiesto di poter accedere al pacchetto da 500 miliardi di euro offerto da Berlino per aiutare il settore finanziario a far fronte alla crisi. Gli aiuti serviranno anche a finanziare i crediti erogati per l'acquisto di auto.

fonte: http://www.ansa.it


Ultima modifica di Sirius il 09/12/2008, 20:19, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 10/12/2008, 09:25 
Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Io contunuo a "vedere" nel buio una mano con un cerino acceso, che se lo farà cadere... Ma non so di chi sia quella mano!


Ancora non lo hai capito Ufologo? [:D] [;)]



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"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 10/12/2008, 09:28 
MAMMA MIA VUOI VEDERE CHE CI CADE ADDOSSO QLCS DI GROSSO....

http://www.altrogiornale.org/news.php
Spazio/ Scienziati a Onu: serve uno 'scudo' anti-asteroidi


Evento raro ma che causerebbe gravi disastri naturali

Roma, 7 dic. (Apcom) - Una rete di telescopi internazionali dedicata alla scoperta degli asteroidi in possibile rotta di collisione con la Terra: la proposta è stata avanzata alle Nazioni Unite da un gruppo di scienziati.

Come riporta il quotidiano britannico The Guardian, la collisione di un asteroide di dimensioni significative (oltre 45 metri di diametro) è un evento raro - circa tre ogni mille anni - ma potenzialmente in grado di causare gravi disastri naturali.

Secondo gli scienziati entro il 2020 dovrebbe essere possibile localizzare e studiare le orbite di circa 500mila asteroridi in orbita solare, identificando quelli maggiormente a rischio.

Il problema è che non sarebbe possibile prevedere quali di questi potrebbero effettivamente incrociare l'orbita terrestre fino a che non si fossero avvicinati tanto da rendere impossibile ogni intervento: per tale motivo, occorrerebbe lanciare delle sonde in grado di distruggere o deviare tutti i corpi considerati a rischio sufficiente di impatto.

Si tratta di un investimento che richiederebbe circa 100 milioni di dollari l'anno, contro i 4 milioni di dollari attualmente spesi dalla Nasa per il lavoro di identificazione.


Fonte:
ANSA



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Marziano
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MessaggioInviato: 10/12/2008, 09:34 
Notizia di qualche giorno fa, se vai nel topic sull'asteroide Aphosis troverai che negli ultimi mesi sono entrati nella nostra atmosfera oggetti di discrete dimensioni ....


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MessaggioInviato: 10/12/2008, 09:48 
Ora, quando il distruttore, il Pezzo Grosso, Nibiru, arriva, porta con sé un intero sciame di questi corpi.

lescomodeverita.blogspot.com/2008/08/il-ritorno-di-nibiru.html - 149k -

non sara' nibiru che porta questi asteroidi?



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MessaggioInviato: 10/12/2008, 10:00 
Bisognerebbe avere delle statistiche in merito, per sapere se tali impatti siano aumentati o meno.

Io ho solo riportato le notizie stampa, ovvero che almeno una volta la mese negli ultimi 3 mesi grossi corpi sono entrati nella nostra atmsfera illuminando a giorno il cielo.

C'è poi la notizia dell'Onu. Evidentemente hanno capito, Nibiru o meno, che se non ci difendiamo dalla sassaiola spaziale, non andremo lontano


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MessaggioInviato: 10/12/2008, 10:22 
Cita:
nemozero ha scritto:

Ora, quando il distruttore, il Pezzo Grosso, Nibiru, arriva, porta con sé un intero sciame di questi corpi.

lescomodeverita.blogspot.com/2008/08/il-ritorno-di-nibiru.html - 149k -

non sara' nibiru che porta questi asteroidi?


quello che dici secondo gli studi sulle masse dei corpi celesti dovrebbe essere proprio così cioè un pianeta come dovrebbe essere nibiru transitando all'interno della nostro sistema SOLARE porta dietro di se e davanti a sè tutti quegli asteroidi che incontra per "strada". Quindi queste pioggie di meteoriti sul nostro pianeta potrebbero essere il prologo al suo arrivo.
E SECONDO ME ARRIVERA'!


Ultima modifica di estraterrestre il 10/12/2008, 10:23, modificato 1 volta in totale.


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