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 Oggetto del messaggio: Re: Collasso Economico Globale
MessaggioInviato: 23/04/2020, 19:07 
TheApologist ha scritto:
Se i prezzi al barile rimanessero bassi, lo Statoladro ne approfitterebbe per alzare le accise, così i prezzi rimarrebbero sempre gli stessi! :)



shhhhhhhhhhhhhhhhhhh non diamogli pure suggerimenti hahaahahaha



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 Oggetto del messaggio: Re: Collasso Economico Globale
MessaggioInviato: 23/04/2020, 19:42 
Per il mercato dei BTP, la legge del mercato non vale



La faccio semplicistica, per far capire anche me che sono ignorante di speculazione: il 21 aprile, il ministero delle finanze guidato da Gualtieri ha venduto ai mercati 16 miliardi di BTP; un blocco a 5 anni e un altro blocco di BTP che scadranno fra 30 anni. I “mercati” – notoriamente assetati di rendimenti – si sono fiondati ad arraffarli.

Il punto è che, offerti 16 miliardi, i mercati ne hanno chiesto per 110 miliardi. Ossia: la “domanda” del nostro debito ha superato di 8 volte “l’offerta”.

Ora, secondo la più elementare legge di mercato, nota anche ai bambini, quando la domanda di un bene supera di 8 volte l’offerta, chi vende questo bene “raro” e desiderato è padrone del mercato e fa il prezzo che vuole.

Nel caso del BTPP italiani, tanta essendo la fame dei mercati per essi, il Gualtieri poteva spuntare tassi d’interesse tipo 0,X, come altri Paesi “frugali”. Invece per il BTP quinquennale ha impegnato noi tutti contribuenti a pagare 1,928, e per il trentennale 3,129%, da restituire nel 2050.

Dato il metodo che ha scelto il ministero per esitare i nostri titoli di debito pubblico (syndicate, un metodo di collocamento che vuole interessare gli speculatori esteri, e affida il compito a JP Morgan, Deutsche Bank, Societé Generale, Nomura eccetera, a cui paga un aggio) ha anche aggiunto un premio.

L’elementare legge del liberismo capitalista che agisce quando la domanda supera l’offerta, non vale per i BTP italiani. Vale per il petrolio, che giorni fa è sceso a -37 dollari. Ma non vale per i BTP.

Noi, i nostri debiti, li dobbiamo collocare a un costo (per noi) più alto del necessario, facendo un favore ai “mercati” (gli speculatori stranieri) che sono disposti a comprarceli a meno.

Il motivo è che Tesoro e Bankitalia, da decenni, vendono i nostri titoli ad asta “marginale”: termine dì di gergo per non far capire di cosa si tratta. Significa che i nostri tecnici pagano lo stesso interesse a tutti quelli che si offrono di comprarli, anche a quelli che avrebbero accettato interessi inferiori.

Invece, come ha ricordato persino 24 Ore, la Germania vende i suoi Bund in asta “competitiva”, che è poi la vera asta: mette in competizione i compratori, “chi offre di più?”

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Perché noi usiamo l’asta marginale, e da quanto, non so; e non ho tempo di cercare (sospetto che sia un inghippo che risale a Ciampi e Andreatta per agganciarci con le catene agli investitori esteri…) . Fatto sta che questo sistema ha il sentore del tradimento, tanto più che non è mai stato cambiato per adottare l’asta competitiva come la Germania, nonostante periodiche critiche (deboli) di qualche giornalista economico.

Ma questo sentore di tradimento diventa un forte afrore in questi giorni, quando il governo non-eletto chiede e implora di essere aiutato dal MES,Fondo Salva Stati: insufficiente (37 miliardi da cui vanno detratti i 14 che versiamo al MES per farne parte), e senza senso, visto che i mercati speculativi sono disposti a prestarci 100 miliardi di euro.

Che senso ha, se non di incatenarci alla UE e alle “condizioni” che ci imporrà per questo prestito tirchio? L’ultima spiegazione è: votiamo il MES perché serve alla Spagna. Menzogna, perché anche la Spagna lo stesso giorno ha venduto i suoi Bonos a mercati che ne chiedevano sette volte di più, di più, di più!

E’ menzogna che i mercati fuggono dal nostro debito, come ci ripetono da tutti gli altoparlanti: invece ci si sono fiondati ad arraffarlo.

Di questa emissione da 16 miliardi, gli investitori esteri (americani e inglesi) si sono assicurati il 76% del BTP a 5 anni; e addirittura l’81% dei BTP a 30 anni: il che significa che viene sfatata un’altra menzogna: che i mercati ci fanno pagare interessi più alti, non solo perché il nostro debito è enorme, ma perché temono “il rischio di denominazione”, ossia perché l’opposizione ha espresso la volontà di tornare alla lira. I “mercati”, evidentemente non spaventati da questo propositi, comprando i trentennali, hanno fiducia che fra trent’anni l’Italia sarà ancora nell’euro, e capace di rifondere in euro il suo debito.

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La City di Londra da sola s’è accaparrata il 30%. Ma il bello è che oltre i 36 per cento dei titoli l’hanno voluto gli europei: in prima linea gli investitori tedeschi che si sono voluti aggiudicare il 12 per cento del titolo trentennale: evidentemente, al di là delle chiacchiere minacciose germaniche sulla “insolvenza potenziale” italiana che deve riflettersi nei rendimenti, i risparmiatori tedeschi sono ben contenti di mettere in portafoglio un titolo pubblico che rende – per 30 anni – oltre il 3%. Invece del Bund che ha tassi negativi.

Il fatto è che in un mondo a tassi d’interesse zero o sottozero, dovunque nel mondo chi ha capitali, cerca dei rendimenti. Ne hanno fame e sete, soprattutto i fondi pensione le assicurazioni. E il Tesoro italiano offre un ricco rendimento. Più ricco del richiesto e necessario, come abbiamo visto.

Perché non si offrono BTP direttamente agli italiani

Per cui si pone la domanda: voi risparmiatori italiani, non avreste comprato i BTP quinquennali a 1,98% e i trentennali al 3,2%? Ma certo: anche in Italia chi ha soldi in banca a tasso in perdita, ha sete di rendimenti. E gli italiani in banca hanno 2 mila miliardi: basterebbe invogliarli con a vendita di un BTP riservato a loro; per i piccoli risparmiatori, si può pensare ad emissioni tagli piccoli (500 euro), al portatore (non nominativi), quindi usabili come mezzi di pagamento fra italiani, e venduti direttamente dallo Stato ai cittadini; senza cioè dover pagare il pedaggio agli strozzini internazionali perché li vendano loro .

O che almeno -come suggerisce 24 Ore – che il governo si dotasse di un’agenzia del debito pubblico come quella che la Germania s’è data dal 200 (si chiama Finanzagentur) “con l’obiettivo prioritario di garantire in ogni momento la solvibilità del governo federale tedesco e di mantenere più bassa possibile la spesa per interessi sul debito”.

La Finanzagentur non solo vende i titoli di debito tedeschi in aste competitive, diversamente da noi; ad ogni asta, “ la Finanzagentur trattiene una quota variabile dell’ammontare di titoli emessi (dal 20 al 40 ): ossia congela una grossa quota del debito pubblico, lasciando presso la Bundesbank. La sottrae ai mercati. Non è l’acquisto diretto dei titoli da parte dlela banca centrale, che è vietato dalle normative europoidi, perché la Bundesbank si limita a “trattenerli”: ma l’effetto è lo stesso: calmierare il livello degli interessi. In questo modo, potremmo anche noi risparmiare decine di miliardi di spese in interessi.

Capite da soli il perché da noi i tecnocrati non lo fanno. Nè i partiti lo attuano. O no?

https://www.maurizioblondet.it/per-il-m ... -non-vale/



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 Oggetto del messaggio: Re: Collasso Economico Globale
MessaggioInviato: 25/04/2020, 01:38 
Handelsblatt: non esistono aiuti senza condizioni. Gli italiani sono troppo ricchi



Mentre in Italia si farnetica di aiuti europei incondizionati che ci sostengono, nei paesi del nucleo si suona tutt’altra musica: no ai Coronabond, prestiti con chiare condizioni, divieto assoluto di trasferimenti fiscali anche indiretti, e attacco ai risparmi degli italiani. Saranno questi ultimi, e non le istituzioni europee, a sopportare il peso della crisi. L’Unione Europea della solidarietà non esiste.





Di Sven Afhüppe, 23 aprile 2020, tradotto da @Musso___





Nemmeno nella crisi del Coronavirus la solidarietà può darsi in cambio di niente.



In questa crisi, i paesi dell’UE devono difendersi l’un l’altro. Tuttavia, un fondo per la ricostruzione può essere giustificato solo a condizioni chiare.

https://vocidallestero.it/2020/04/24/ha ... po-ricchi/



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 Oggetto del messaggio: Re: Collasso Economico Globale
MessaggioInviato: 28/04/2020, 13:54 
Cita:
Perché Standard and poor's non ha declassato il debito italiano

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di Giuseppe Masala


E' davvero inteessante leggere il report di Standard&Poor's che ha riconfermato il voto dato l'anno scorso.


Innanzitutto bisogna chiarire che questa istituzione è uno dei simboli del capitalismo mondiale, ed in particolare del capitalismo americano, in assoluto peraltro il più ferocemente darwiniano esistente. Non stiamo parlando certamente di una congregazione di missionari.

Eppure nonostante l'Italia abbia un altissimo debito pubblico e sia nel bel mezzo di una pandemia che sta causando danni economici enormi S&P non procede al declassamento del debito italiano. Il perchè lo spiegano loro stessi nel report. Le motivazioni sono due:

1) L'Italia è creditore netto verso l'estero. Il che significa che i residenti in Italia hanno crediti verso l'estero maggiori di quanto i residenti esteri non abbiano crediti verso il sistema-paese italiano. Ergo, a compensazione, non siamo debitori verso il resto del mondo. Ergo siamo un paese creditore netto sul resto del mondo;

2) Il debito privato italiano è il più basso tra i paesi del G7 e anche rispetto agli altri paesi europei avanzati.

Da questi due punti se ne deduce

a) che il debito italiano (a compensazione) è un debito interno. Questo significa che il nostro debito è debito verso noi stessi. Questo significa - quando si parla di debito pubblico in particolare - che siamo di fronte a un problema non attinente all'Economia ma ad un problema attinente alla Metafisica. Cos'è il debito pubblico se è, a compensazione, tutto interno? E' un debito che lo stato ha verso i suoi cittadini. Ma che cos'è lo stato? Lo stato-nazione è certamente composto dai cittadini stessi. Dunque il debito pubblico (nel caso sia debito interno a compensazione) è un debito dello stato verso i suoi cittadini che sono essi stessi lo stato. Pura metafisica.

b) Dall'accento sul debito privato invece si deduce che per valutare la stabilità finanziaria di un paese è necessario tener conto sia del debito privato che del debito pubblico. E che il basso debito privato italiano rende stabile il sistema finanziario anche in presenza di un alto debito pubblico (peraltro a compensazione tutto interno e non verso l'estero).

Impagabile l'inciso sul debito privato olandese pari al 250% del Pil (a fronte del nostro 109%). Dietro questo inciso vi è un alto significato morale (che evidentemente S&P per lo sdegno non è riuscita a non sottolineare): è sempre bene prima di dire qualcosa agli altri - come fanno gli olandesi contro l'Italia - munirsi di specchio e provare a guardare se stessi. E credo sia un caso più unico che raro che S&P lasci trasparire un giudizio morale. Anche questo è significativo.

Cosa si deduce dottrinariamente da questo stralcio del report di S&P (istituzione simbolo del capitalismo mondiale)?

Semplice che valutare la salute economica-finanziaria di un paese solo dal debito pubblico crea distorsioni ottiche e da luogo a valutazioni del tutto false.

Vi è anche un giudizio storico implicito in queste parole: aver accettato delle regole europee che si limitano a valutare il solo debito pubblico è stato - oltre che sbagliato dottrinariamente - politicamente folle. E pone sul banco degli imputati tutti i pazzi o criminali che lo hanno accettato ( Prodi, Ciampi, Andreatta, Padoa Schioppa ecc.).

Tutto questo lo dice S&P non certamente una congrega di missionari o di filantropi.
Notizia del: 27/04/2020

Fonte: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-perch_standard_and_poors_non_ha_declassato_il_debito_italiano/29296_34541/


Oh che succede? Stanno tornando alla realtà pure ste merde delle agenzie di Rating? no perchè queste cose le si sa da sempre e pure pare che contino solo ora... Vediamo quando NON SOLO CONTERANNO PER NOI ma anche per gli altri e quindi essendo meno "virtuosi di noi" gli varranno come MALUS.



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 Oggetto del messaggio: Re: Collasso Economico Globale
MessaggioInviato: 28/04/2020, 20:49 
CONSULENTE DI TRUMP: ‘L’EUROPA È FINITA, L’ITALIA SI TIRI FUORI’ Gli Stati Uniti pronti a fornire ogni aiuto


Gli Stati Uniti potrebbero essere favorevoli all’uscita dell’Italia dall’Unione Europea. Il consulente di Trump, l’imprenditore Guido George Lombardi, infatti ha dichiarato in un’intervista: “L’Italia deve uscire dall’UE, gli USA sono d’accordo”. Una parte consistente del Partito repubblicano vedrebbe bene l’Italia fuori dall’UE, mentre si opporrebbero i democratici. Intanto in Italia sempre più uomini delle istituzioni protestano contro i decreti governativi, ritenuti troppo restrittivi delle libertà personali. Proprio su questo tema vi facciamo vedere il video di Gennaro Varone, magistrato italiano.

https://www.mag24.es/2020/04/28/consule ... -fuori-ue/

Notizia passata sottotraccia, e chissà che cosa c'è di vero.[:298]

Comunque speriamo che arrivi la fatidica telefonata al Quirinale... [:306]



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 Oggetto del messaggio: Re: Collasso Economico Globale
MessaggioInviato: 30/04/2020, 17:57 
http://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... 7b189.html
Lagarde: caduta economia Eurozona mai vista, fra 5 e 12%. Spread Italia? "Non tollereremo rischi" La presidente della Banca centrale europea assicura che il consiglio direttivo dell'Istituto "è più determinato che mai" a sostenere l'economia dell'Eurozona usando tutta la flessibilità consentita nell'uso dei suoi strumenti. La Bce si attende una ripresa dal 2021

0 aprile 2020 L'Eurozona fronteggia "una contrazione economica di dimensioni e velocità senza precedenti in tempi di pace", con un Pil che quest'anno potrebbe cadere fra il 5% e il 12% a seconda delle misure di contenimento e della risposta delle autorità per mitigare lo shock economico. Lo ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde, durante la conferenza stampa che segue il consiglio direttivo. Il consiglio direttivo della Bce "si impegna pienamente a fare tutto ciò che sarà necessario,nell'ambito del suo mandato, per sostenere tutti i cittadini dell'area euro in questi tempi così difficili", ha assicurato Lagarde, dicendo che la Bce si attende una ripresa economica dell'Eurozona nel 2021. La Bce accoglie positivamente le misure da 540 miliardi di euro concordate dall'Eurogruppo, vale a dire il fondo Sure, il potenziamento della Bei e l'accordo sul Mes, e sollecita un ulteriore "forte, e tempestivo sforzo per sostenere la ripresa", ha proseguito la presidente della Banca centrale europea, spiegando che la Bce "guarda positivamente [:296] all'accordo per creare un recovery fund che fronteggi questa crisi senza precedenti".
E sottolinea: il consiglio direttivo della Bce "è più determinato che mai" a sostenere l'economia dell'Eurozona usando tutta la flessibilità consentita nell'uso dei suoi strumenti. L'Omt, il 'bazooka' anti-spread che può essere attivato facendo ricorso al meccanismo europeo di stabilità (Mes) da parte di un Paese, rimane nella cassetta degli attrezzi della Bce ma è il 'Pepp' - il programma di acquisto titoli per l'emergenza pandemica - lo strumento progettato per fronteggiare la crisi attuale, spiega Lagarde. "Il modo in cui si sono mossi i rendimenti di molti titoli emessi dai governi - aggiunge - riflette le azioni che abbiamo intrapreso. Abbiamo usato a flessibilità necessaria, e continueremo a farlo, credetemi". "Non tollereremo alcun rischio di frammentazione dell'Eurozona".
=in che senso? ma che vuol dire? [/i][:296] [:296]
Lo ha detto la presidente della Bce rispondendo alla domanda se la Bce stia facendo abbastanza per l'Italia. Lagarde si è riferita direttamente agli acquisti di debito sui mercati, e alle indiscrezioni secondo cui la Bce abbia comprato importanti somme di titoli italiani: [:296] "Usiamo flessibilità nel modo in cui usiamo il Pepp, come lei ha appena notato", ha risposto riferendosi al programma di acquisti per l'emergenza pandemica. "A nome dell'intero Eurosistema e della Bce voglio sottolineare ancora una volta che questa è una crisi sanitaria globale e la priorità assoluta deve essere quella di salvare vite e prevenire la diffusione della malattia",
[:297] [:302] [:297] [:o)] [:297] [:297]

ha concluso Lagarde, aggiungendo: "Dalla nostra ultima conferenza il 12 marzo altre 3 milioni di persone sono state contagiate dal coronavirus e 1/3 nell'Eurozona. Dobbiamo ricordare che ogni morte è una tragedia per quelli che restano e desideriamo esprimere la nostra solidarietà e le nostre condoglianze a coloro che soffrono in questo momento" [:291] [:297] ma "anche esprimere la nostra profonda gratitudine a tutti quelli, da dottori ad infermieri, che sono in prima linea nella lotta contro questo virus e che rischiano la propria vita".

http://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... 7b189.html

[:296] [:296] [:296] INSOMMA UN DISCORSO DA PALCO...

---->>>> qualcuno sopprima questa gente



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 Oggetto del messaggio: Re: Collasso Economico Globale
MessaggioInviato: 01/05/2020, 11:02 
Intanto buon 1 maggio a tutti lavoratori, ex lavoratori e futuri lavoratori!!!



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 Oggetto del messaggio: Re: Collasso Economico Globale
MessaggioInviato: 01/05/2020, 13:20 
Questo è il secondo cigno nero del 2020, il primo lo conosciamo bene.

Cita:
La morte del petrolio americano

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Arthur Berman
oilprice.com

Per la maggior parte dell’industria petrolifera statunitense i giochi sono fatti.

I prezzi sono crollati e lo spazio di stoccaggio è quasi esaurito. L’unica opzione per molti produttori è quella di chiudere i pozzi. Questo significa azzerare i profitti. La maggior parte di loro è considerevolmente indebitata e il passo successivo sarà il fallimento.

Peggy Noonan ha scritto di recente nella sua rubrica che “questa è una calamità economica nazionale ad un livello mai visto prima; non potrebbe essere peggio di così.” Questa è la visione superficiale.

Il coronavirus ha cambiato tutto. Più a lungo durerà, meno il futuro assomiglierà al passato.

La maggior parte delle persone, i decisori politici e gli economisti non comprendono il concetto di energia e, pertanto, non si rendono conto della gravità o delle conseguenze di ciò che sta accadendo.

L’energia è l’economia e il petrolio è la frazione più importante e produttiva di energia. Il consumo di petrolio degli Stati Uniti è al livello più basso dal 1971, quando la produzione era solo del 78% circa rispetto a quella del 2019. Come va il petrolio, così va l’economia … giù.

La vecchia industria petrolifera e la vecchia economia sono sparite. Il mix energetico alla base dell’economia ora sarà diverso. È improbabile che la produzione e i prezzi del petrolio recuperino i livelli di fine 2018. Le fonti rinnovabili rimarranno indietro, insieme agli sforzi per mitigare i cambiamenti climatici.

È proprio brutta

La domanda globale di [idrocarburi] liquidi per il 2020 potrebbe essere in media di 20 mmb/d [milioni di barili/giorno] minore rispetto al 2019 (Figura 1). Questa stima è davvero un esperimento mentale perché è impossibile sapere qual’è la domanda o l’offerta attuale, per non parlare poi del prossimo trimestre e oltre. Questo è un momento di grande incertezza e fluidità, perché nessuno sa per quanto tempo l’attività economica rimarrà depressa, quanto tempo ci vorrà per recuperare o se si riprenderà.

La stima in figura 1 differisce dalla maggior parte delle previsioni in due aspetti importanti. In primo luogo, credo che l’offerta diminuirà molto più rapidamente rispetto alla maggior parte degli altri fattori. Questo perché i depositi di stoccaggio saranno presto saturi e l’arresto della produzione sarà l’unica opzione per molti produttori.

Figura 1. La domanda mondiale di petrolio per il 2020 potrebbe essere inferiore di 20 milioni di barili al giorno rispetto al 2019

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In secondo luogo, dubito che ci sarà una ripresa della domanda nel terzo trimestre, nonostante la riapertura delle imprese nel secondo. Questo perché siamo in una depressione globale. La disoccupazione rimarrà elevata e i consumatori saranno danneggiati dalla mancanza del reddito dei mesi passati in quarantena. La verità è che dubito che la domanda possa tornare ai livelli precedenti.

Le economie ripartiranno lentamente. Un’utile analogia è immaginare di trovarsi ad un semaforo dietro 25 automobili ferme. Il semaforo passerà dal verde a rosso ben prima che la vostra auto inizi a muoversi. Potrebbero essere necessari diversi cicli luminosi prima di riuscire ad arrivare dall’altra parte dell’incrocio.

Il consumo [di petrolio] negli Stati Uniti è sceso di circa il 30%, da 20 mmb/d in gennaio a 14 mmb/d in aprile. Il flusso in ingresso nelle raffinerie è già inferiore del 25% rispetto al primo trimestre dell’anno e diminuirà ulteriormente al diminuire dei consumi. Le raffinerie chiuderanno i battenti.

La maggior parte delle raffinerie statunitensi necessita di petrolio greggio di grado intermedio e pesante, che deve essere importato. Pochi tipi di petrolio statunitense possono essere usati per produrre gasolio da autotrazione senza essere preventivamente miscelati con petrolio d’importazione. Questo perché sono troppo leggeri e non contengono i composti organici necessari alla produzione del carburante diesel. Riprogettare le raffinerie non cambierebbe le cose.

Il sistema mondiale di estrazione, trasporto e distribuzione delle risorse naturali si basa sul carburante diesel. Man mano che le raffinerie chiuderanno e si produrrà meno diesel diminuirà l’estrazione di risorse naturali, la produzione e l’acquisto delle merci.

Il diesel non può essere prodotto senza prima produrre benzina. Gli Stati Uniti hanno un surplus di benzina fin dalla fine del 2014 e l’attuale surplus è il più alto degli ultimi 5 anni (Figura 2).

Figura 2. Dal 20 marzo, l’inventario comparativo della benzina negli Stati Uniti è aumentato di 30 milioni di barili, arrivando al livello record di 28,4 milioni di barili in più rispetto alla media quinquennale.

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La richiesta di carburante diesel è meno elastica della domanda di benzina, visto il ruolo che ricopre nel trasporto pesante. Cosa accadrà alla benzina prodotta in eccesso se gli stoccaggi sono pieni? Verrà bruciata?

Coloro che nel declino del petrolio vedono un’opportunità per le energie rinnovabili farebbero meglio a ripensarci. La produzione di pannelli solari, turbine eoliche ed auto elettriche dipende dal gasolio per tutta la catena di approvvigionamento, dall’estrazione alla distribuzione dei prodotti finiti. Un mondo in depressione economica passerà automaticamente ai carburanti più economici e più produttivi. Il petrolio sarà economico ed abbondante per molto tempo.

Ci saranno pochi soldi e ancor meno voglia per gli enormi cambi di attrezzature richiesti dalle fonti rinnovabili. Il cambiamento climatico non sarà esattamente una priorità per le persone che lottano per sopravvivere.

La figura 3 è un altro esperimento mentale, in cui utilizzo una stima precisa dei pozzi di petrolio da scisto e della loro produzione per valutare i livelli futuri della produzione statunitense. La traiettoria normale è una previsione di come la produzione potrebbe diminuire per la chiusura dei pozzi dovuta alla mancanza di investimenti di capitale. Indica che la produzione di petrolio da scisto potrebbe diminuire di circa il 50%, da 7 a 3,5 mmb/d entro luglio 2021.

Figura 3. Esperimento mentale basato sul numero di pozzi attivi fino ad aprile 2020 e su una produzione in ritardo di 12 mesi.

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La traiettoria interna suggerisce che la produzione di petrolio potrebbe scendere al di sotto di 3 mmb/d entro giugno di quest’anno. Dato che il petrolio da scisto rappresenta circa il 55% della produzione statunitense, la produzione totale di petrolio greggio e condensato potrebbe diminuire da 12 mmb/d a 5,5 mmb/d entro la fine del primo semestre 2020. Questa stima è molto più aggressiva delle previsioni dell’Energy Information Administration perché l’EIA non ha previsto in modo adeguato la velocità di arresto della produzione dovuta all’esaurimento dei siti di stoccaggio.

L’energia è l’economia

Il prodotto interno lordo (PIL) è proporzionale al consumo di petrolio (Figura 4). Questo perché il petrolio è l’economia. Ogni aspetto della produzione e dell’uso di beni e servizi richiede la combustione di energia fossile. Ci sono circa 4,5 anni di lavoro umano in un barile di petrolio (N. J. Hagens, comunicazione personale e The Oil Drum). Nessun’altra fonte di energia si avvicina a quel livello di densità energetica.

Guarda su youtube.com


Figura 4. Il prodotto interno lordo (PIL) è proporzionale al consumo di petrolio

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Quelli che credono che il mondo funzionerà allo stesso modo con fonti di energia a bassa densità, come il solare e l’eolico, dovrebbero rileggere i loro vecchi testi scolastici di fisica. Non è possibile comprimere 4,5 anni di lavoro solare o eolico nei 158,574 litri di un barile di petrolio.

Diciassette consulenti finanziari hanno recentemente stimato che, nel 2020, il PIL degli Stati Uniti si contrarrà in media del 30-35% (Figura 5), in un range del 9-50%. La correlazione mostrata in figura 4 suggerisce che, in base alla stima sulla diminuzione del consumo di petrolio negli Stati Uniti, [il PIL] calerà di circa il 20-25%. Qualsiasi valore all’interno di questo intervallo è catastrofico.

Figura 5. Il PIL degli Stati Uniti si contrarrà del 30-35% nel 2020 sulla base delle stime di diciassette consulenti finanziari

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L’economista Lawrence Summers ha messo in guardia sul fatto che il sistema finanziario degli Stati Uniti potrebbe crollare a causa dei fallimenti a catena. Ad aprile circa il 25% degli affittuari statunitensi non ha pagato il padrone di casa e il 23% degli Americani non ha pagato il mutuo. Quando le persone non pagano i loro creditori, i creditori, a loro volta, non possono pagare i loro creditori. Per fare un confronto, un tasso di insolvenza dei mutui del 28% aveva contribuito al crollo finanziario del 2008.

Joseph Stiglitz ha recentemente spiegato che l’attuale pandemia influenzerà il mondo in via di sviluppo in modo assai più grave rispetto ai paesi sviluppati. Potrebbe portare a migrazioni di massa che potrebbero far impallidire i trasferimenti degli ultimi sei anni dall’Africa e dal Medio Oriente.

Slouching Toward Bethlehem [1]

Molti, probabilmente, troveranno la mia analisi eccessivamente pessimistica. I mercati del petrolio greggio no. La settimana scorsa i prezzi negativi dei WTI non avrebbero potuto inviare un segnale più forte ai produttori: cessare e desistere.

Grandi segmenti dell’industria petrolifera statunitense dovranno essere nazionalizzati prima della fine dell’anno. Il prezzo del petrolio è troppo basso per giustificare i costi di estrazione, anche se fosse disponibile lo spazio per lo stoccaggio. Il valore di un barile di petrolio, tuttavia, è di 4,5 anni di lavoro umano e quel moltiplicatore di produttività sarà essenziale se l’economia degli Stati Uniti vorrà evitare il collasso o uscirne, se il collasso sarà stato inevitabile.

Gli Stati Uniti si sono impegnati nella folle pratica di prosciugare per prima l’America, fin dall’inizio della produzione di petrolio da scisto, dieci anni fa. Aveva avuto un senso fino a quando il petrolio domestico serviva a sostituire il petrolio leggero d’importazione, ma produrne di più per esportarlo è stato stupido. Questo è vero soprattutto adesso, visto che, per anni, sarà più conveniente acquistare il petrolio di qualcun altro.

Ci sono alcuni momenti in cui possiamo veramente dire che ora le cose sono diverse. Questo è uno di quei momenti. Non sappiamo quale orribile forma possa assumere il futuro, quale belva feroce si avvicini a Betlemme per nascere.

Per il petrolio i giochi sono finiti. Dovremmo concentrarci sul salvataggio dell’economia.

Spero che ci serva di lezione per considerare ciò che sta accadendo come un’opportunità per semplificarci la vita e imparare a desiderare solo di ciò di cui abbiamo bisogno. È improbabile che avremo qualche altra scelta.

Arthur Berman

Fonte: oilprice.com
Link: https://oilprice.com/Energy/Crude-Oil/The-Death-Of-US-Oil.html
28.04.2020

[1] La seconda venuta (The Second Coming) è una poesia scritta da William Butler Yeats nel 1919, stampata per la prima volta in The Dial (novembre 1920). La poesia utilizza l’immaginario dell’Apocalisse relativo alla Seconda Venuta come allegoria per descrivere l’atmosfera europea alla conclusione della I Guerra Mondiale. In questa poesia Yeats descrive l’arrivo dell’Apocalisse e di un nuovo Messia, visto come una Sfinge, che, nato a Betlemme, arriva per devastare il mondo. Il verbo slouching letteralmente significa arrancare, spostarsi pigramente. Quando Yeats scrive “… Slouches towards Bethlehem to be born,” intende dire che si avvicina lentamente. [NdT]

Fonte: https://comedonchisciotte.org/la-morte-del-petrolio-americano/




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MessaggioInviato: 03/05/2020, 09:10 
Non so perché ho iniziato a vedere questo video,mi sta facendo sentir male.
Parla addirittura dell'euro che diventerà carta straccia. Ma se le banche crollano e il contante non vale niente... [xx(] [xx(] [xx(]

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 Oggetto del messaggio: Re: Collasso Economico Globale
MessaggioInviato: 03/05/2020, 10:30 
wildwind ha scritto:
Non so perché ho iniziato a vedere questo video,mi sta facendo sentir male.
Parla addirittura dell'euro che diventerà carta straccia. Ma se le banche crollano e il contante non vale niente... [xx(] [xx(] [xx(]

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Cosa ne pensate del suo suggerimento di acquistare bitcoin ?
Nel caso vi sembrasse un buon suggerimento, qualcuno sa dirmi come si fa ?



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 Oggetto del messaggio: Re: Collasso Economico Globale
MessaggioInviato: 03/05/2020, 10:35 
argla ha scritto:
wildwind ha scritto:
Non so perché ho iniziato a vedere questo video,mi sta facendo sentir male.
Parla addirittura dell'euro che diventerà carta straccia. Ma se le banche crollano e il contante non vale niente... [xx(] [xx(] [xx(]

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Non credo che i bitcoin siano la salvezza dei nostri soldi. A parte che un bitcoin adesso sta sugli 8000 euro,quindi beato chi se li può permettere,ma a me non danno fiducia. Se fossi ricca comprerei metalli.



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 Oggetto del messaggio: Re: Collasso Economico Globale
MessaggioInviato: 03/05/2020, 10:38 
wildwind ha scritto:
Non credo che i bitcoin siano la salvezza dei nostri soldi. A parte che un bitcoin adesso sta sugli 8000 euro,quindi beato chi se li può permettere,ma a me non danno fiducia. Se fossi ricca comprerei metalli.


:shock: ... oookeeei... non avevo idea. [:D] Chiedevo, per me è una materia completamente sconosciuta...



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 Oggetto del messaggio: Re: Collasso Economico Globale
MessaggioInviato: 03/05/2020, 10:54 
argla ha scritto:
Cosa ne pensate del suo suggerimento di acquistare bitcoin ?
Nel caso vi sembrasse un buon suggerimento, qualcuno sa dirmi come si fa ?


I Bitcoin avevano senso qualche anno fa, ormai non più.



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MessaggioInviato: 03/05/2020, 11:04 
Cita:
I Bitcoin avevano senso qualche anno fa, ormai non più.


infatti!! ora come ora sarebbe il momento di "riscuotere" perchè convincere
la gente a investire in bitcoin, permetterà poi all'elit, di azzerare il conto con..un click [;)]

ciao
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MessaggioInviato: 03/05/2020, 11:25 
wildwind ha scritto:
argla ha scritto:
Cosa ne pensate del suo suggerimento di acquistare bitcoin ?
Nel caso vi sembrasse un buon suggerimento, qualcuno sa dirmi come si fa ?

Non credo che i bitcoin siano la salvezza dei nostri soldi. A parte che un bitcoin adesso sta sugli 8000 euro,quindi beato chi se li può permettere,ma a me non danno fiducia. Se fossi ricca comprerei metalli.

i valori salgono e scendono, non hanno un andamento fisso,
si può operare (non conosco altri metodi) in una piattaforma di trading dove si fa compravendita,
si compra, o si vende, con una certa quantità del proprio denaro-
(quello che si è disposti a perdere) e si aspetta (in parte si spera più del 50%)
- una valuta, azione, materia prima (oro, argento, palladio, petrolio, rame, zinco...) o di valori di aziende (facebook, google, amazon ) indici di borse varie etc

nei giorni/settimane scorse ad esempio il petrolio è sceso molto più di quanto fosse prevedibile, addirittura sotto zero, cioè chi lo vendeva doveva pagare (chi glielo stoccava, dato che rimane accumulato)
generalmente quando le valute monetarie scendono si ha una corsa ai "beni di rifugio": oro, argento...
gli ALTRI metalli, invece, sono soggetti alla fornitura industriale, e per esempio: rame, zinco, palladio sono scesi molto,
nessuno può individuare l'entità degli spostamenti esatti e quando fermarsi nel guadagno,
se un bene aumenta il suo valore, allora si compra, e dato che tutti corrono a comprare, uno ha un bene per cui vengono dati più soldi, quindi guadagna,
spero di essere stato chiaro
poi ci sono appuntamenti vari, tipo il tasso di interesse sui capitali e valute,
se il tasso è favorevole si compra una valuta o un indice di un fondo di investimenti, in questo caso oro e argento crollano...
c'è stato comunque un: crollo del petrolio, valutazione del dollaro e crollo dell'oro-argento, e anche svalutazione del dollaro, il tutto interconnesso e ad andirivieni, il tutto fuori dalle previsioni dei margini di variabilità
ieri sera amazon è crollata MOLTO, non mi ricordo quale fosse l'ambito sfavorevole sollecitato, e dopo mesi di guadagni costanti è crollata, un pò,
e questo era poco relativamente prevedibile
per fare un investimento proficuo ci si deve avvantaggiare sul momento dei crolli prevedibili oppure di guadagni costanti in situazione di tranquillità economica
non sono questi i giorni precisi
poi una volta persi i soldi, tra l'altro, non rispuntano,
per cui bisogna operare sapendo quello che si può prevedere e soprattutto QUANDO FERMARSI... o il momento in cui investire...
nemmeno gli operatori sono sicuri al 100%
tranne i casi chiave, rari da individuare
ad esempio quando boris johnson è entrato in ospedale quasi per morto, la sterlina è scesa molto rispetto ad, alcune altre valute, tipo l'euro, e questa era una cosa prevedibile, e chi ha voluto guadagnarci ha guadagnato iniziando un'operazione di vendita della sterlina, cioè dato che scende
una faccenda quasi certa sarà l'impostazione che la bce vorrà portare e avrà riflessi CONSEQUENZIALI SULL'EURO, potrebbe essere il caso di vendere l'euro e fare affari così come anche c'è chi compra

nel video di sopra, il tizio sta facendo delle considerazioni grossolane e per sentito dire credendo di insegnare chissà cosa,
anche le "criptomonete" in passato hanno avuto dei crolli,
non me ne sono mai interessato perchè come detto, occorrono molti soldi per "una unità" di criptomoneta, salvo le recenti (etherum, più a basso valore per unità)

il tizio, guru del Bridgefunding, fondo di capitali da diversi miliardi di dollari, che a novembre scommise per il crollo delle borse a marzo, ebbene, che lo abbia fatto dietro voce in confidenza di chi, si dice, avrebbe prodotto e diffuso il coronavirus, o per una sua valutazione, a marzo è vero sì che MOLTE "borse" sono crollate, ma poi ad un certo punto bisogna fermarsi e chiudere l'investimento, egli o il bridgefunding hanno perso MILIARDI DI DOLLARI
si è visto che nelle settimane scorse c'è stato un NOTEVOLE saliscendi nei valori degli indici delle borse...
per cui investire ma sapendo quello che si fa, e soprattutto NON ESSERE AVIDI



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