Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 4606 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1 ... 239, 240, 241, 242, 243, 244, 245 ... 308  Prossimo
Autore Messaggio

Galattico
Galattico

Avatar utente

Nonno sapienteNonno sapiente

Non connesso


Messaggi: 49592
Iscritto il: 27/12/2007, 11:23
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 19/12/2014, 16:52 
[8)]



_________________
Immagine Operatore Radar Difesa Aerea (1962 - 1996)
U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 19758
Iscritto il: 06/06/2009, 15:26
Località: VARESE
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 19/12/2014, 16:57 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:


Economia allo sbando: quello che gli altri non dicono
L'economista Eugenio Benetazzo prevede una bancarotta a livello mondiale

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=PYVpsibShNg[/BBvideo]

Pubblicato il 01/12/2014 da La Fucina

http://www.lafucina.it/2014/12/01/economia-allo-sbando/

[wbf]Eugenio Benetazzo, economista indipendente, da parecchi anni “profetizza una bancarotta a livello mondiale e limpatto che la crisi economica avrà nella vita sociale di tutti noi. Con la sua tagliente dialettica, Benetazzo rivela i segreti della crisi che non è dovuta ai mutui subprime. I reali responsabili sono la Banca mondiale, il Wto, l’abbattimento delle barriere doganali e la cancellazione dei sussidi per l’agricoltura. L’autore accompagna la sua esposizione con l’ausilio di grafici, ma anche di divertenti vignette, affrontando temi quali: il problema energetico, la crescita demografica, l’impoverimento delle risorse tra le quali l’acqua, probabile causa di prossime guerre e rivoluzioni.”
[/wbf]


questo è uno che mesta nel torbido,
per tirarci fuori il suo tornaconto personale

ho letto che è anche
uno spericolato trader di borsa



_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 19758
Iscritto il: 06/06/2009, 15:26
Località: VARESE
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 19/12/2014, 17:03 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:


Che spettacolo ragazzi..... non so voi, ma io comincio ad essere
davvero ottimista per le sorti del pianeta..... [:D]

Déjà vu. Nel 2007 fu l'immobiliare. Ora sarà il petrolio
a scatenare crisi finanziaria mondiale?


Allarme default. JP Morgan: "Se i prezzi del petrolio rimarranno
a $65 per tre anni, a rischio il 40% junk bond emessi dalle società
energetiche".


http://www.wallstreetitalia.com/article ... diale.aspx



certo che petrolio ai massimi-> crisi mondiale
petrolio scende, uno pensa meno costi,
invece no, -> crisi mondiale..
(alla pompa il calo della benzina
si nota poco..)

mah..

forse l'unico che guadagna
è lo speculatore
in ogni caso..



_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 19/12/2014, 19:40 
GEAB 90: "fine Occidente così com'è dal 1945"

Petrolio, valute, finanza, tensioni sociali, Medioriente: vista crisi sistemica globale nel 2015. Ci sarà una grande tempesta nel porto d'Occidente.


NEW YORK (WSI) - L'era del petrolio sta per volgere al termine e il 2015 sancirà la fine dell'Occidente come siamo abituati a conoscerlo dal 1945. Sono queste due le previsioni più eclatanti contenute nell'ultimo rapporto dell'anno di GEAB.

Nell'analisi si parla di una vera e propria "bomba atomica che si appresta a fare saltare in aria tutti i pilastri su cui era fondato il vecchio sistema".

Gli specialisti di GEAB, che da due anni anticipano una crisi in tutto il settore petrolifero, sostengono che per via di tale sconvolgimento la moneta internazionale, i mercati finanziari, gli Stati Uniti, l'alleanza occidentale e persino la democrazia e la governance mondiale non saranno più le stesse.

A fine 2014 si è prodotta una enorme destabilizzazione causata dal crollo delle relazioni tra Europa e Russia per effetto della crisi ucraina e pertanto è molto difficile delineare uno scenario positivo per l'anno che viene.

Un gigantesco uragano colpirà il pianeta intero, ma i punti di rottura si situano nel "Porto dell’Occidente", che per la verità "non è più un porto da molto tempo e che si scoprirà nel 2015 essere stato nell'occhio del ciclone" da un po'.

Mentre alcuni battelli cercavano di prendere il largo, "la crisi dell'Ucraina ha avuto come effetto di riportarli al porto maestro e di tenerli stabilmente ancorati" al porto. Con un piccolo problema: "proprio le imbarcazioni con le àncore più solide saranno i primi ad andare a fondo".

"Pensiamo non solo all'Europa, ma anche a Israele, ai mercati finanziari e alla govrnance mondiale". Nel mondo i più alti funzionari della diplomazia trattano per ritrovare la pace, ma basta vedere cosa succede in Cina, India, Brasile, Iran, eccetera per capire che il mondo non sarà più lo stesso anche se "l'Occidente veicola ancora a suo piacimento" i valori democratici.

Lo fa a tal punto che il principio universale di democrazia è relegato al rango di concetti culturalmente rivedibili e non obiettivi, finendo spesso "per servire le agende anti democratiche di tutto il mondo", anche fuori dai confini europei.

Il vero problema non è tanto il principio democratico in sè, bensì "l'incapacità degli Stati occidentali di adattarsi alle nuove caratteristiche delle società (l'emergere di entità politiche de facto sovranazionali e Internet che trasforma le strutture sociali)".

I consumi di petrolio sono aumentati in modo vertiginoso fuori da Giappone, Stati Uniti ed Europa, come si vede bene nel grafico a fianco. Gli Usa, che hanno previsto tale trend, hanno cercato di rispondere.

L’economia americana, completamente dipendente dalla materia prima (al contrario dell'Europa) ha tentato di investire in maniera significativa nelle energie rinnovabili, ma per ora ha fallito. "L'America ha allora deciso di agire da sola e creare un mercato concorrente", sfruttando le immense risorse di gas di scisto presenti sul proprio territorio.

Il secondo fattore che ha portato al crollo dei prezzi del petrolio è la prossima fine dell'oro nero come risorsa principale di energia dell'economia mondiale. È l'altro elemento cruciale che rende "completamente incontrollabile la situazione attuale".

I prezzi scendono perché l'era del petrolio è terminata e nessuno può farci nulla, secondo il report. La Cina si prepara a produrre tutta una nuova serie di automobili elettriche e con essa seguirà tutto il resto del pianeta.

Una volta che la nuova tecnologia verde sarà sul punto di diventare un fenomeno di massa in Cina, il resto del mondo passerà alle vetture elettriche e a basso consumo.

È una trasformazione che avverrà nel giro di meno di dieci anni, secondo gli analisti di GEAB. Tra 4 anni, un orizzonte che cominciano già a percepire gli speculatori più navigati, si dovrebbe raggiungere il punto di inflessione in materia di consumi.

Da quel momento terminerà l'era del greggio sovrano, che continuerà in ogni modo a essere utilizzato per fare funzionare motori e fabbriche del mondo. La crisi sistemica del petrolio interesserà ovviamente anche i mercati finanziari, che hanno resistito a sei lunghi anni di crisi, ma che non usciranno indenni dallo shock che subiranno una grossa parte dell'industria petrolifera e il dollaro, strumento principale dell'universo finanziario.

http://www.wallstreetitalia.com/article ... -1945.aspx


Ultima modifica di ubatuba il 19/12/2014, 19:41, modificato 1 volta in totale.

Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 41080
Iscritto il: 22/06/2006, 23:58
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 22/12/2014, 00:13 
Per l'Economist il 2015 sarà un anno indimenticabile...

Immagine

http://www.ecplanet.com/node/4480

Attacchi speculativi alla Russia, caduta dei prezzi petroliferi, il dollaro forte, una nuova corsa all'oro nella Silicon Valley, l'economia statunitense in ripresa, la debolezza della Germania e del Giappone, la svalutazione nei mercati emergenti, dall'Indonesia al Brasile.

Cos'è?

È il mondo del 2015 o quello della fine degli anni Novanta?

La recente storia economica, secondo il settimanale britannico “The Economist”, è stata talmente dominata dalla crisi finanziaria del 2008-2009 che si è dimenticato ciò che è successo nei decenni precedenti.

Riconsiderare gli avvenimenti degli ultimi quindici anni può essere istruttivo per decidere che cosa dobbiamo fare e che cosa dobbiamo evitare.

Allora, come adesso, gli Usa erano all'avanguardia di una rivoluzione digitale, il prodotto interno lordo aumentava di oltre il quattro per cento all'anno, la disoccupazione, al quattro per cento, era al minimo trentennale. L'ottimismo statunitense contrastava con l'atmosfera cupa che si respirava altrove, ad esempio in Giappone, in deflazione dal 1997.

La Germania allora era “il malato d'Europa” I mercati emergenti erano in crisi. Alla fine anche per gli Stati Uniti iniziarono i problemi, con l'esplosione della bolla speculativa di internet del 2000.

Inevitabilmente, i confronti col passato sono imperfetti. A fare la grande differenza oggi è la Cina: un attore secondario nel 1999 diventato ora il numero due dell'economia mondiale, se non il numero uno.

Tuttavia, si possono individuare tre fattori destabilizzanti per l'epoca che potrebbero esserlo ancora oggi. Il primo è il divario tra gli Usa, che accelerano, e il resto del mondo, che rallenta.

Il secondo è il preoccupante outlook di due grandi potenze, Germania e Giappone.

Il terzo è il rischio proveniente dai mercati emergenti, in particolare dalla Russia e da alcuni paesi africani.

Se l'economia mondiale inciampasse di nuovo, ripristinare la stabilità sarebbe più difficile questa volta, perché il margine di manovra si è ridotto e lo scenario politico è cambiato, e non positivamente.

A tutto questo, si aggiunge la crisi dell'Eurozona epicentrata sul cattivo funzionamento dell'euro, la cui gestione affidata alla Bce senza che abbia i poteri di tutte le altre banche centrali mondiali, non può che produrre instabilità e fragilità sia delle economie europee, sia della stessa valuta, sempre sotto scacco da quanto può accadere anche fosse in uno solo degli Stati che usano l'euro. Come la Grecia, ad esempio, ma non solo.

Insomma, il 2015, per l'Economist, sarà un anno nel quale è bene avere a portata di mano dei cardiotonici...

Articolo originale: economist.com / Fonte: ilnord.it



_________________
"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

UfoPlanet Informazione Ufologica - Ufoforum Channel Video
thethirdeye@ufoforum.it
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 26/12/2014, 13:38 
Il cartello dei grandi paesi esportatori della materia prima ha promesso che non interverrà nemmeno se i prezzi scenderanno a 20 dollari al barile.
Ali al-Naimi, il ministro saudita del petrolio.

.
NEW YORK (WSI) - L'Opec non taglierà "mai" la produzione, non lo farà nemmeno se i prezzi del greggio dovessero scendere a $20 al barile.

A dirlo è stato il leader 'de facto' del cartello, il ministro del petrolio dell'Arabia Saudita. "Qualunque sia il prezzo del petrolio, non è nell'interesse dell'Opec ridurre la produzione. Sia che scenda a $20, $40, $50 o $60, non è rilevante".

Si tratta di un cambiamento drastico delle politiche dei maggiori esportatori di greggio, che avrà implicazioni sia sull'industria reale sia sui mercati.

In un'intervista a Middle East Economic Survey, Ali al-Naimi ha utilizzato toni insolitamente franchi, mettendo in soffitta la vecchia strategia del cartello che consisteva nel mantenere alti i prezzi limitando la produzione di petrolio.

Tale strategia non è più nell'interesse dell'Opec: ora la politica principale da adottare è difendere a tutti i costi la quota di mercato a tutti i costi.

L'Opec si è stancata di dover intervenire per garantire la stabilità dei prezzi. Ciò significa - tenetevi forte - che saranno i mercati a stabilire il costo della materia prima.

http://www.wallstreetitalia.com/article ... -a-20.aspx

nel breve medio termine potrebbe essere una boccata di ossigeno x i consumatori,ma nel lungo periodo potrebbe trattarsi di un boomerang............[;)]


Top
 Profilo  
 

Essere Interdimensionale
Essere Interdimensionale

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 6984
Iscritto il: 10/01/2009, 13:06
Località: Barletta
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 26/12/2014, 18:17 
Cita:
C'è del marcio in Scandinavia: così declina il modello nordico
Svezia, Finlandia, Norvegia e Danimarca si scoprono più fragili sotto i colpi della crisi economica, dell'insostenibile pesantezza del Welfare di fronte alle sfide demografiche e migratorie, delle tensioni innescate dal populismo. A complicare il quadro, ora, si aggiunge il crollo del petrolio

Il declino del modello nordico / Svezia: stabilità politica addio

A neppure tre mesi dalle elezioni vinte dal suo partito, il premier socialdemocratico Stefan Lofven si è dimesso dopo la bocciatura del budget. Il 22 marzo gli svedesi torneranno alle urne. Evento abbastanza frequente alle nostre latitudini, il voto anticipato, ma che a Stoccolma non si verificava dal 1958. A determinarlo è stato il peso decisivo ormai giocato negli equilibri politici dai Democratici Svedesi (13% alle elezioni di settembre), il partito populista anti-immigrati di Jimmie Akesson che ha usato il voto sul bilancio come ritorsione contro le politiche migratorie del governo, a suo giudizio insostenibili. La tradizionale linea di accoglienza della Svezia, il Paese con il più alto numero di rifugiati pro capite in Europa, è condivisa da tutte le forze politiche, ma i Democratici l'hanno messa pesantemente in discussione, chiedendo un taglio del 90% delle richieste d’asilo. E hanno portato il tema alla ribalta, favoriti dalle oggettive difficoltà del generoso sistema di welfare di cui, peraltro, negli ultimi anni è stato avviato un graduale smantellamento, non privo di polemiche. Sul fronte economico il Paese è uscito bene dalla crisi (dal 2008 la crescita del Pil è stata del 7% complessivo, contro un -1,3% della Ue), ma creano una certa preoccupazione il declino e la perdita di competitività del settore manifatturiero (l'anno scorso Volvo Trucks ed Electrolux hanno annunciato il taglio di circa 2mila posti di lavoro). E ora il mondo del business teme di non poter più contare sulla tradizionale stabilità politica.

Il declino del modello nordico / Finlandia: il nuovo malato d'Europa

Nel secondo e terzo trimestre dell'anno il Pil finlandese è tornato timidamente a crescere (+0,4 e +0,2%), ma non basta per tirare il fiato e, per Helsinki, le prospettive sono di un terzo – il 2014 – e forse anche un quarto anno di contrazione. Un declino sancito in ottobre dalla perdita della tripla A, con il taglio del rating da parte di Standard & Poor's. «Siamo nel mezzo di un “decennio perduto”», aveva dichiarato ad agosto il primo ministro liberalconservatore Alexander Stubb, che già sente sul collo il fiato dei Finlandesi, la destra populista che dalla crisi economica potrebbe trarre ulteriore vantaggio (anche se gli ultimi sondaggi in vista del voto di aprile li danno al quarto posto). La crisi ha radici ormai ben note. C’è il crollo del colosso delle telecomunicazioni Nokia e del settore IT, che un tempo pesava un decimo del Pil di Helsinki e oggi vale solo il 4% (anche se proprio Nokia ha dato recenti segnali di ripresa e vitalità nel settore delle reti, che è ormai il suo core business). C’è la crisi dell'industria del legno e della carta. E#8201;pesano anche gli ultimi sviluppi congiunturali, come la flessione della domanda interna e il calo delle esportazioni dovuto alle performance deludenti di tradizionali mercati di sbocco, come l'Eurozona e la Russia. Si aggiunge poi un problema demografico: la Finlandia ha la popolazione che invecchia più rapidamente dopo il Giappone, ha bisogno di aumentare la forza lavoro e migliorare la produttività, cresciuta solo dell'1% tra il 2000 e il 2010 contro un +2-3% degli Anni 80 secondo un rapporto di Boston Consulting Group.


Il declino del modello nordico / Norvegia: ombre sul tesoretto petrolifero

«Abbiamo bisogno di nuove industrie, un nuovo sistema fiscale e un miglior clima per gli investimenti in Norvegia». Le dichiarazioni di pochi giorni fa di Erna Solberg, primo ministro norvegese, tradiscono la preoccupazione dominante a Oslo in questi giorni: che cioè il crollo del prezzo petrolio, alla base delle fortune economiche del Paese, ne minacci le prospettive. La Norvegia è oggi il maggior produttore in Europa; grazie al petrolio del Mare del Nord, da cui arriva un quinto del suo prodotto interno lordo, ha finanziato un generoso sistema di welfare e raggiunto un tenore di vita che ne fa il secondo per Pil pro capite nel Vecchio Continente (alle spalle del Lussemburgo). Ora però il clima è cambiato e gli effetti si cominciano a sentire. Già nel terzo trimestre dell'anno il fondo sovrano di Oslo, ampiamente alimentato dalle rendite petrolifere, aveva fatto sapere di aver registrato una redditività appena dello 0,1 per cento. Ora si aggiungono ripercussioni negative su crescita investimenti e occupazione. Negli ultimi mesi sono stati persi 7mila posti di lavoro. Nel 2015 le compagnie energetiche norvegesi taglieranno gli investimenti del 14%. E le stime di crescita del Paese sono state corrette dall'istituto di statistica: dal 2,1 all'1 per cento nel 2015. «Senza la spinta del settore petrolifero – ha dichiarato al Wall Street Journal Kyrre Aamdal, analista di Dnb Bank – potremmo diventare molto simili ad altri Paesi».


Il declino del modello nordico / Danimarca: un debito privato record

Un'economia piccola come quella danese è stata particolarmente colpita dalla crisi finanziaria globale, esplosa qui insieme alla bolla immobiliare, con successivo tracollo delle banche. Il Paese è in ripresa progressiva, seppure ancora timida a causa di un insoddisfacente livello di produttività, investimenti ed export ancora deludenti. Lo testimoniano anche i dati: il Pil rimane oltre quattro punti percentuali al di sotto del livello pre-crisi, sebbene le rilevazioni più recenti rivelino un'accelerazione che fa ben sperare (nel terzo trimestre l'economia è cresciuta dello 0,5% congiunturale). Uno dei nodi che imbrigliano la ripresa danese è la spesa delle famiglie, motore decisivo dell'attività economica prima della crisi quando, tuttavia, veniva alimentato soprattutto dai debiti, in particolare i mutui concessi con grande generosità: non a caso il debito privato nel 2009 aveva raggiunto un livello record, il 320% del reddito disponibile. Oggi, dopo cinque anni di spesa stagnante e inevitabili sforzi di regolamentazione del settore bancario, il debito è sceso al 290% (fonte: Economist Intelligence Unit) ma rimane il più elevato tra i Paesi Ocse. In tempi di incerta ripresa e timori di ricadute è difficile attendersi che le famiglie si indebitino ulteriormente. I consumi, dunque, continuano a restare fiacchi. Rimane debole poi la performance del settore industriale, che come quello finlandese lamenta un deficit di produttività rispetto agli anni Ottanta.




http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... navigation


Top
 Profilo  
 

Rettiloide
Rettiloide

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 3197
Iscritto il: 29/03/2011, 20:52
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 27/12/2014, 05:53 
Maestri pagati con buoni pasto: la Francia sta per fallire
http://www.libreidee.org/2014/12/maestr ... r-fallire/


Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 41080
Iscritto il: 22/06/2006, 23:58
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 27/12/2014, 16:23 
Cita:
gippo ha scritto:

Maestri pagati con buoni pasto: la Francia sta per fallire
http://www.libreidee.org/2014/12/maestr ... r-fallire/

Bene... vuol dire che il GRIDO contro i criminali nazi-europei,
sarà ancora più forte.... saremo meno soli.



_________________
"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

UfoPlanet Informazione Ufologica - Ufoforum Channel Video
thethirdeye@ufoforum.it
Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 41080
Iscritto il: 22/06/2006, 23:58
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 27/12/2014, 16:27 
Crisi: è in arrivo la terza ondata

"La cosa si è mantenuta in equilibrio (almeno dal punto di vista finanziario)
per un po', ma adesso le palle che i giocolieri hanno tenuto in aria cominciano
a cadere"


Immagine

http://megachip.globalist.it/Detail_New ... 73&typeb=0

di Aldo Giannuli

Il periodo di relativa tregua della crisi finanziaria volge al termine dopo circa tre anni. E' stato poco più lungo del precedente (durato dal tardo 2009 a metà 2011) e questo ha suggerito l'illusoria convinzione che si fosse avviata una uscita dalla crisi, pur se lenta e graduale.

La speranza era che l'inondazione di liquidità delle banche centrali facesse da volano agli investimenti nell'economia reale, con conseguente aumento dell'occupazione e, quindi, dei consumi. Così non è stato: i soggetti finanziari hanno continuato ad usare il denaro per nuovi impieghi finanziari, lesinando i prestiti ad imprese e famiglie. Per cui, nessuna impresa dell'economia reale, ma semplice gonfiatura dell'ennesima bolla finanziaria.

La cosa si è mantenuta in equilibrio (almeno dal punto di vista finanziario) per un po', ma adesso le palle che i giocolieri hanno tenuto in aria cominciano a cadere e ci risiamo con la crisi finanziaria.

In primo luogo c'è la crisi dei debiti sovrani di Usa, Giappone e, soprattutto Europa, che appaiono sempre più gonfi ed inesigibili, con interessi pronti ad impennarsi di nuovo al primo spirare di nuovi venti di crisi.

In Europa sembra molto vicina al crollo la situazione greca, ma anche Portogallo ed Italia potrebbero rapidamente inabissarsi.

Poi ci sono i debiti sovrani di paesi emergenti come Venezuela, in certa misura il Messico, ma soprattutto Brasile che minaccia di essere il primo a piegare le ginocchia nel giro di qualche mese. D'altra parte, è normale che quando cada la domanda aggregata mondiale, i primi a flettere siano i paesi fornitori di materie prime.

Poi c'è la situazione particolarissima della Russia, dove le sanzioni economiche e la caduta dei prezzi gas-petroliferi, rischiano di provocare un crack anche maggiore di quello del 1998. Politicamente gli Usa avrebbero di che rallegrarsene, ma finanziariamente potrebbe essere un disastro: quanti investimenti americani andrebbero in fumo? Non abbiamo cifre precise, ma i titoli russi, tanto statali quanto delle principali imprese, a cominciare da Gazprom, sono stati ampiamente sottoscritti anche da hedge fund e banche d'affari americane. E gli Usa non hanno di che scialare in una situazione in cui il proprio debito pubblico tende di nuovo a salire.

Ricordiamo che il debito aggregato americano (stato, imprese, famiglie) è tutt'ora il maggiore del mondo e la situazione si regge in buona parte sul fatto che il dollaro è moneta internazionale. Questo semplice fatto, dà agli Usa tre o quattro punti secchi di Pil all'anno. Però non è cosa su cui si possa fare affidamento sempre e comunque.

E la ripresa americana (in verità la ripresina) sembra già essersi bloccata. Peraltro, anche il Giappone non sta messo benissimo: l'Abenomics non ha affatto funzionato (anche se poi Abe ha recentemente vinto le elezioni) e la batosta di Fukushima è tutt'altro che superata.

Poi c'è l'imprevista perturbazione petrolifera, con i prezzi al ribasso che aggravano la crisi russa e venezuelana, mandano gambe all'aria centinaia di hege fund ed anche diverse compagnie che hanno investito nello shale e mettono in fibrillazione le borse mondiali non meno che le turbolenze greche.

Infine, c'è il mistero dei misteri: la Cina. Certo: sulla carta il massimo creditore mondiale e con un'economia manifatturiera solidissima, ma, c'è sempre un ma: il debito pubblico statale è molto limitato e si aggira sul 20% del Pil (situazione invidiabilissima); però c'è il debito delle amministrazioni locali, che fa schizzare il debito pubblico totale a circa il 90%. Ed alcune amministrazioni sembrano decisamente nei pasticci e non in grado di onorare gli impegni, soprattutto perché i debiti sono stati fatti per investimenti nel settore immobiliare che hanno prodotto una bolla gigantesca che minaccia di esplodere da un momento all'altro.

Per di più, la Cina è entrata nel periodo in cui gli ultrasessantenni iniziano a diventare più di quanti sono in produzione. Vero è che in Cina un vero e proprio sistema pensionistico non esiste, però bisognerà pur far sopravvivere quanti stanno uscendo dalla vita lavorativa. In fondo, si può fare la politica del "figlio unico", mentre è molto meno praticabile la politica del "nonno unico". Non si possono abbattere gli esseri umani come fossero bestiame. E quindi occorrerà inevitabilmente concentrare risorse sul mercato interno, con effetti sulla bilancia commerciale che non sarà favorevole come nel passato.

Inoltre, come era prevedibile, la Cina è arrivata all'"atterraggio" della sua parabola di crescita e tutto lascia pensare che sarà più un hard landing che non un soft landing.

(18 dicembre 2014)



_________________
"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

UfoPlanet Informazione Ufologica - Ufoforum Channel Video
thethirdeye@ufoforum.it
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 11046
Iscritto il: 04/12/2008, 15:57
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 27/12/2014, 16:59 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:

Cita:
gippo ha scritto:

Maestri pagati con buoni pasto: la Francia sta per fallire
http://www.libreidee.org/2014/12/maestr ... r-fallire/

Bene... vuol dire che il GRIDO contro i criminali nazi-europei,
sarà ancora più forte.... saremo meno soli.



Temo che loro grideranno, mentre qui continueranno a ripetere a pappagallo quanto sentito in televisione.

L' Italia è praticamente condannata, a meno di cambiare governo con uno dalle posizioni opposte il destino è segnato.



_________________
Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
_________________________________________________________________________

Rivoluzioni democratiche, governi del cambiamento... Sta già albeggiando!
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 27/12/2014, 17:22 
Cita:
Aztlan ha scritto:

Cita:
Thethirdeye ha scritto:

Cita:
gippo ha scritto:

Maestri pagati con buoni pasto: la Francia sta per fallire
http://www.libreidee.org/2014/12/maestr ... r-fallire/

Bene... vuol dire che il GRIDO contro i criminali nazi-europei,
sarà ancora più forte.... saremo meno soli.



Temo che loro grideranno, mentre qui continueranno a ripetere a pappagallo quanto sentito in televisione.

L' Italia è praticamente condannata, a meno di cambiare governo con uno dalle posizioni opposte il destino è segnato.


aztlan,purtroppo x noi x cambiare governo dovremmo andare ad elezioni anticipate,e onestamente non so se le concederebbero,loro invece cambiano governo a piacimento,con la compiacenza di determinati partiti(se cosi' volgliamo chiamarli) [;)]


Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 22326
Iscritto il: 08/07/2012, 15:33
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 27/12/2014, 17:36 
Purtroppo è un cane che si morde la coda, non andrà mai al governo chi ha idee anti-euro (scrivo così per sintetizzare un pò i concetti) perchè la maggior parte dei votanti non li voterà mai a causa della propaganda TV (o vogliamo dire degli impulsi tv) che gli ha mandato in pappa il cervello. E questo nella migliore delle ipotesi.

Perché nella peggiore delle ipotesi non lo dovremo nemmeno votare il nuovo governo ci verrà DONATO dai nostri nemici :)

Ma tanto con un paio di sacrifici rituali celebrati in tv la gente potrà ritenersi pacificata preoccupandosi della vicenda di avetrana o di qualcun'altro di questi "agnelli di dio" datici in pasto alla folla famelica ^_^


Funziona tutto uguale da 10 mila anni, cambia solo la confezione -_-


Ultima modifica di MaxpoweR il 27/12/2014, 17:38, modificato 1 volta in totale.


_________________
la prima religione nasce quando la prima scimmia, guardando il sole, dice all'altra scimmia: "LUI mi ha detto che TU devi dare A ME la tua banana. (cit.)
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 27/12/2014, 17:48 
[:264] hai sintetizzato perfettamente il concetto.....................[;)]


Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 41080
Iscritto il: 22/06/2006, 23:58
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 28/12/2014, 17:51 
E’ Cominciato: La Cina Esclude il Dollaro USA
dagli Scambi con Russia, Malesia e Nuova Zelanda


Immagine

http://ununiverso.altervista.org/blog/e ... a-zelanda/

(molte fra le recenti guerre hanno avuto un solo grande filo conduttore, la difesa del dollar standard)

Botto di fine anno sul mercato valutario, e forse è spiegato lo “strano” rialzo dell’oro di ieri.

La Cina di fatto ha annunciato l’inizio della convertibilità mondiale dello Yuan con la più massiccia de-dollarizzazione da quando il mondo ha adottato il dollar-standard. Dal 29 Dicembre, gli scambi fra Cina e Russia, Malesia e Nuova Zelanda potranno essere fatti direttamente fra le valute locali saltando il dollaro.

La notizia è epocale anche se ampiamente attesa ed è solo il primo passo. Faccio notare che la Cina opera in questo modo:

Apre accordi di Swap con le banche centrali
Fa accordi di commercio diretto in Yuan contro valuta locale
La Cina ha già accordi di Swap con Inghilterra e Svizzera da queste parti e con l’Australia nell’area del pacifico, potete scommettere che seguiranno accordi per il commercio diretto pagati in Yuan-Sterlina e Yuan-Franco Svizzero

Ci saranno scossoni sui mercati?

Io non credo nell’immediato, diciamo che la Russia in questo momento è il maggior beneficiario di questo nuovo regime, eventuali minacce per escluderla dal sistema Swift sono già attenuate e il Rublo diventa immediatamente una valuta rilevante per gli scambi internazionali. Per il dollaro bisogna essere pazienti, ma attenzione:

Migliaia di aziende, a tempo debito ridurranno la loro quota di dollari come capitale circolante e aumenteranno la quota di Rubli, Yuan, dollari NeoZelandesi e Ringitt. Gran parte della forza del dollaro risiede appunto nella necessità operativa delle aziende di detenerne un po’ come capitale circolante per far fronte ai pagamenti in dollari.

Buon Anno con il Botto.

Fonte Blog di Attilio Foliero
Tratto da: rischiocalcolato



_________________
"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

UfoPlanet Informazione Ufologica - Ufoforum Channel Video
thethirdeye@ufoforum.it
Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 4606 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1 ... 239, 240, 241, 242, 243, 244, 245 ... 308  Prossimo

Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
Oggi è 23/04/2024, 11:55
© 2015 UfoPlanet di Ufoforum.it, © RMcGirr83.org