MaxpoweR ha scritto:
Si ma parliamo di tassi di crescita da capogiro nell'ordine del 5\6% cose da fantascienza per l'occidente
Trattasi comunque di un rallentamento significativo
Aztlan ha scritto:
Io credo che la svalutazione del lavoro e di tutta l' economia non sia colpa della Cina ma dell' Occidente che ha colto la palla al balzo usando la crescita e competizione cinese come giustificazione.
Sì e no Aztlan...
cercherò di essere sintetico ma per farlo dobbiamo tornare a quella "genialata" di fare entrare la cina nel WTO ovvero l'11 (11 notare la data esoterica) dicembre di quell'anno infame che fu il 2001 tra torri gemelle e fatti di genova.
http://intermarketandmore.finanza.com/c ... 38735.htmle ricordando un celebre slogan no-global dell'epoca "no alla globalizzazione dei mercati, sì alla globalizzazione dei diritti"... uno slogan lungimirante perdutosi dopo il disastro di genova.
http://www.resistenze.org/sito/os/ec/os ... 004252.htmLa cina, mercato di esportazione, entra nel WTO con un mercato del lavoro deregolamentato e assolutamente senza alcun tipo di diritto degno degli standard occidentali, creando uno squilibrio evidente sul piano della competitività internazionale.
Ancora non capisco come non si sia pensato alle conseguenze di lungo periodo ma tant'è.
Non sono d'accordo con Aztlan secondo il quale l'ingresso della cina sia stata la scusa per ridurre i diritti dei lavoratori in occidente... quella fu una conseguenza obbligata.
Obbligata dal paradigma neoliberista secondo il quale deve essere il mercato a riequilibrare gli shock esautorando il potere politico dalla regolamentazione dell'economia.
Non poteva essere altrimenti... l'occidente gioca una partita a calcio con 11 giocatori contro una cina che ne può schierare 718.
O si costringe la cina a schierarne 11 prima di 'giocare' ovvero entrare nel WTO o l'occidente dovrà schierarne 718
Il mercato per recuperare competitività si riequilibra in due modi... o svaluti moneta o svaluti il lavoro.
In economia esistono infatti cinque diversi modi per poter fronteggiare uno shock asimmetrico: flessibilità dei salari, mobilità del lavoro, svalutazione/rivalutazione delle monete delle economiche che si trovano in tale situazione, aumento o diminuzione del tasso di inflazione e politiche di unificazione del bilancio di previsione.
in caso di “Shock Asimmetrico” come quello che si è realizzato al momento dell'ingresso della cina nel WTO, secondo i paradigmi neoliberisti che hanno ispirato la globalizzazione bisogna quindi solo lasciar lavorare il mercato del lavoro come di fatto è stato.
Questo è stato l'inizio.
Ciò che vediamo oggi non è altro che la diretta conseguenza delle decisioni macroeconomiche prese nel 2001... il punto che vorrei sottolineare è che NON POTEVA ESSERE ALTRIMENTI!
Quindi per rispondere ad Aztlan la colpa della svalutazione del lavoro non è né della cina né degli industriali occidentali...
Allora la domanda che dovremmo porci coerentemente anche con il titolo del thread è
PERCHE' LA GLOBALIZZAZIONE?! E CHI L'HA VOLUTA?
Perché, rendiamoci conto, il collasso economico globale è ed era l'unica destinazione possibile del disegno macroeconomico nascosto dietro il termine globalizzazione così come è stata progettata proprio per la tendenza di un sistema economico a raggiungere l'equilibrio.
I noglobal avevano ragione da vendere... diamine se ce l'avevano.
Il potere nascosto che sta dietro il trono sono le multinazionali finanziarie, che non governano direttamente, ma attraverso la Banca Mondiale, il FMI e l’OMC.
Due articoli a corollario di questo
http://dadietroilsipario.blogspot.it/20 ... inche.htmlhttp://www.fisicamente.net/SCUOLA/index-1037.htmLeggete questa frase di Susan George
Se si permette il successo della globalizzazione neoliberista, la politica nel XXI secolo non si occuperà di "chi governerà chi" o di "chi riceverà quale parte della torta", ma invece di "chi avrà il diritto di vivere e chi no", perché, al contrario di come si autopresenta, la globalizzazione non ha a che vedere con il creare un mondo unico e in certo modo integrato, né con un processo grazie al quale ne beneficeranno tutti gli abitanti; il modello è invece caratterizzato dall'aumento delle diseguaglianze all'interno delle nazioni e tra di esse, visto che la ricchezza è trasferita dai poveri ai ricchi e passa di mano dalla sovranità di Stati più o meno democratici verso entità non elette, non trasparenti e non responsabili.Era il 1989... 26 anni fa... Il 1989, con il crollo del Muro di Berlino, segna la crisi sia del comunismo sia del liberalismo. Sostituiti entrambi da un'ideologia nuova: il mercatismo, l'ultima follia ideologica del 900.
Quanto siamo stati cogl
Nota di colore... quando Tremonti iniziò nel 2004 a parlare contro la globalizzazione vi ricordate cosa fu indotto a fare? E chi furono gli unici a difenderlo?!