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Carcere o condanna a morte?

20/12/2009, 17:49

Non sono diventata perfida proprio sotto Natale ma ho scoperto che in Italia molte persone finscono in carcere, magari per motivi banali, specie storie legate a fatti di droghe leggere e non ne escono vivi nel giro di pochi giorni. Non mi riferisco solo al caso Cucchi ma ci sono anche altri casi, come questo di Aldo Bianzino http://veritaperaldo.noblogs.org/ e ce ne sono molti altri. Questa storia poi è tristissima perchè il figlio di Aldo è rimasto prima orfano di padre, poi ha perso la madre per malattia ed, infine, la nonna novantenne.
L'elenco delle persone che entrano in un carcere e non ne escono vive non è corto. Una parte è senza dubbio dovuta a suicidi (e nememno questo è accettabile) ma altre cause non sembrano chiare http://www.ristretti.it/areestudio/disa ... /index.htm

22/12/2009, 11:33

Il mio timore è che siano le stesse guardie carcerarie a provocare le morti, per direttive dall'alto, per "risolvere" il problema delle carceri sovraffollate. L'alternativa che adottano, è semplicemente quella di rimettere in libertà i delinquenti, anche i più pericolosi. Siccome però la gente si lamenta sempre più spesso (soprattutto i familiari delle vittime), che i colpevoli non vengono puniti, allora forse si ricorre a metodi ancora più ingiusti.... tutto perché non si sa dove metterli, i carcerati.
Sia bene inteso che la mia è solo un'ipotesi, non vuole essere una tesi, è solo un sospetto.
Comunque penso che bisogna cercare di risolvere il problema delle carceri affollate al più presto, o sarà sempre peggio.
Personalmente io penso che bisognerebbe fare come negli Stati Uniti, e istituire le carceri private dove i carcerati possono lavorare, in modo anche da poter uscire dalla spirale della violenza e del crimine, e contribuire al benessere della società che hanno danneggiato.
So che la mia proposta non piacerà a molti, ma non me ne preoccupo...
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