Ok, apro questo nuovo 3d facendo seguito al suggerimento di Enkidu. Di seguito il post così come già postato nella discussione relativa agli euro (euri? ... mah
![Clown [:o)]](./images/smilies/UF/icon_smile_clown.gif)
)
Allora, negli ultimi anni è diventata ormai una consuetudine vedere, il sabato sera, diverse persone attorno ai cassonetti che ospitano la spazzatura dei supermercati (sto parlando di Brescia, eh). Bene, si vede questa gente recuperare la merce deperibile rimasta invenduta e che i commessi scaricano nei cassonetti alla fine della settimana. Parliamo principalmente di frutta e verdura, ma non solo.
Il punto è il seguente. Prendiamo, ad esempio, l'insalata. Qui si trova sugli scaffali mediamente a €1.50/2.00 al Kg (dipende dal tipo). Ecco, la domanda è semplice: per quale motivo non venderla a 30/40 cent/Kg? Tutti la potrebbero acquistare agevolmente, i commessi lavorerebbero di meno, si butterebbe meno roba e le persone non sarebbero costrette ad umiliarsi con la testa dentro un cassonetto.
Perché questi stupidi individui (parlo dei grossi alimentaristi) perseguono una politica di prezzi alti anche a costo di rimetterci?
Fin qui e con qualche correzione il vecchio post.
Ora e in supporto ad una discussione più ampia, il punto è che, anche in termini di strategie macroeconomiche, tutto questo mi sembra privo di senso. Meglio, forse un senso potrebbe averlo in ottica diversa, ossia nella volontà di mantenere gran parte della popolazione in 'sofferenza economica' al fine di poterla controllare meglio.
Non si toglie 'il pane', lo si rende solo più caro in modo da tenere talmente occupati gli adulti nel suo approvvigionamento che, alla fine, questi non pensano più.